Yoga: fai la Farfalla per rassodare le cosce
Ripristina il tono corretto dei muscoli adduttori e lo armonizza con quello dell’esterno coscia, riportando i femori al giusto assetto e rendendo più fluida e funzionale la camminata
In sanscrito si chiama Baddha Konasana, la posizione dell’angolo trattenuto, ma è nota anche come asana della Farfalla o posa del Ciabattino: è una posa apparentemente molto semplice, che comporta però qualche attenzione posturale. L’insegnante di yoga Francesca Cassia spiega infatti che la sua esecuzione dipende dalla mobilità delle anche: è adatta a tutte, ma chi ha queste articolazioni scarsamente mobili può collocare un supporto (ad esempio un cuscino, o una tavoletta da yoga) sotto ai glutei.
Il lavoro toglie tensione alle gambe ed è quindi perfetto dopo una giornata trascorsa in piedi, grazie alla sua azione antifatica.
Schiena dritta
L’asana ricalca la posizione che i calzolai indiani tenevano durante il lavoro: seduti a terra, con le piante dei piedi a contatto fra loro e le ginocchia aperte, ben distanziate. Più poetica e delicata è l’immagine della Farfalla con le ali spiegate. In ogni caso, la distanza dei talloni dal pube e la distanza delle ginocchia dal suolo dipendono dalle possibilità soggettive: ciò che è invece sempre importante è mantenere la schiena ben eretta (attivate i muscoli infrascapolari e il core), evitando di incurvarla.
Focus sull’interno coscia
Dal punto di vista fitness il focus della tenuta è sull’interno coscia: i muscoli adduttori si allungano, mantenendo la posa con le ginocchia ferme e ben divaricate, ma una piccola variante della tenuta permette anche di dare tono all’interno coscia, effettuando piccoli rimbalzi rotmici. In ogni caso, Baddha Konasana ha un’azione benefica sulla postura, perché bilancia il gioco di reciproche tensioni fra l’interno e l’esterno coscia, rendendo più corretta la posizione del femore e, quindi, l’intero assetto corporeo. La pratica costante dà anche il giusto tono al pavimento pelvico ed è quindi consigliata in gravidanza, per preparare il parto. Secondo gli antichi maestri, il lavoro è collegato con il chakra che presiede alla sessualità e agli organi riproduttivi, quindi interferisce positivamente con la fertilità femminile.