Yoga Zen Warrior, per flettersi senza spezzarsi
Mescola posizioni e insegnamenti dello yoga con i gesti e la filosofia delle arti marziali orientali, per imparare a conoscersi meglio e ad affrontare anche gli eventi più difficili con più consapevolezza e serenità
Segnatevi questo nome, Yoga Zen Warrior: è la grande novità fra le discipline olistiche lanciate nell’estate 2021 e promette di diventare un must del prossimo autunno perché, in un momento storico tanto complicato come quello che stiamo vivendo, può regalarci più sicurezza e benessere. L’ha messa a punto Roberto Milletti, già campione europeo e italiano di karate e arti marziali e poi cofondatore, con Francesca Cassia, della scuola Odaka Yoga. La caratteristica di questa pratica è la fusione dei movimenti e degli insegnamenti yoga con la filosofia e le sequenze delle arti marziali orientali.
Tanti movimenti delle arti marziali, con opportune variazioni, possono trasformarsi in posizioni e sequenze yoga e viceversa.
Come una danza
Più dinamico dello yoga tradizionale ma dolce, aggraziato, quasi simile a una danza (non lasciatevi condizionare dal concetto bellicoso del warrior, il “guerriero”), Zen Warrior è una pratica adatta a tutti in cui l’autoascolto che caratterizza lo yoga diventa anche un allenamento per entrare in relazione con gli altri (come accade nelle arti marziali, in cui si ha di fronte un avversario).
I punti di incontro
Vi chiederete quale sia il punto di incontro fra gli insegnamenti dei maestri yoga e la filosofia zen, che rende possibile questa disciplina ibrida. Lo si trova in un concetto che è stato scelto come motto dello Zen Warrior, perché permea di sé entrambe queste culture, benché lontane nello spazio e nel tempo: “Una mente che lascia andare è invincibile”. Significa che nella vita, anche di fronte agli eventi più difficili da accettare, ai problemi, ai cambiamenti che ci fanno paura, occorre evitare di reagire irrigidendosi, ma è importante lasciarsi guidare dalla consapevolezza di sé e delle proprie potenzialità, senza farsi scalfire e condizionare negativamente dagli stimoli esterni. Lo sanno bene i maestri di arti marziali dell’Estremo Oriente (come ad esempio il Tai Chi), quando insegnano che la flessibilità vince la durezza. Analogamente, nello yoga, grazie alla concentrazione e alla meditazione si impara a distaccarsi dalle cose materiali e dalle preoccupazioni esterne. Sia lo yoga che le arti marziali, quindi, sono utili allenamenti di questo approccio morbido e distaccato verso il mondo, che tutti dovremmo avere. La pratica dello Zen Warrior abitua a seguire il flusso dei movimenti proposti dall’insegnante con mente calma, lucida e concentrata: la stessa con cui si dovrebbe affrontare ogni evento della vita.
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