18/04/2025

Lo yoga che cura i disturbi alimentari

Emanuela Bruno
A cura di Emanuela Bruno
Pubblicato il 18/04/2025 Aggiornato il 18/04/2025

È arrivata anche in Italia una metodologia di lavoro yogico che aiuta ad affrontare e a superare i traumi e le più svariate difficoltà psicologiche, incluse quelle legate alla nutrizione

Yoga per disturbi alimentari
Credits: ARIANNA BASILE BY MARGHERITA CENNI

Si chiama Trauma sensitive yoga ed è una metodologia di lavoro yogico specifico nata negli States, che prevede esercizi adatti a chi ha subito traumi di diversa natura. In Italia i primi a introdurre la pratica come strumento per contrastare disagi emotivi, difficoltà psicologiche da ansia e i postumi di esperienze in vario modo sconvolgenti sono Francesca Cassia e Roberto Milletti, fondatori dell’Odaka Yoga Institute. L’approccio degli insegnanti nelle lezioni non è mai impositivo, ma dolce e ‘assecondante’: non ci sono né obblighi né giudizi, si chiede sempre alla classe di provare ad ascoltare il corpo, di seguire le sue esigenze, di fare qualcosa solo se ci si sente, senza alcuna forzatura. In casi particolari si evita perfino di toccare gli allievi, per correggere esecuzioni imprecise, e si danno solo indicazioni verbali.

La pratica si svolge in sinergia con percorsi di cura psicoterapeutica mirata, adottando percorsi yogici ad hoc, con pose e movimenti precisi per le varie casistiche di squilibrio emotivo

 

Il corpo non è un nemico

L’insegnante Francesca Cassia racconta che uno dei problemi psicoemotivi per cui è in aumento il numero di partecipanti, specialmente donne, è quello legato ai disturbi alimentari. Le allieve sono adolescenti e donne adulte, accomunate da una forte difficoltà di accettazione del proprio corpo e da problematiche legate alla nutrizione, soprattutto l’anoressia. Si sentono imprigionate in un corpo che per loro è un nemico, perché non corrisponde ai criteri di perfezione a cui vorrebbero uniformarlo, e tengono tutto sotto controllo per dominarlo.

Attraverso lo yoga e il movimento imparano ad ascoltare quel corpo-nemico e a prendere confidenza con le sue potenzialità. L’esperta spiega che si lavora moltissimo con il pranayama, la respirazione che coinvolge l’addome: è un esercizio difficilissimo per chi soffre di disturbi alimentari, perché ‘gonfiare la pancia’ fa paura, è inaccettabile. Eppure, a poco a poco, l’esperienza sul campo mostra che questi blocchi si sciolgono.

Anche le pose in equilibrio sono utilissime: per donne che hanno bisogno di tenere sempre tutto sotto controllo, scoprire che si può anche perdere l’equilibrio e che si può cadere, per poi rialzarsi, è un passo molto benefico.