Yoga di coppia per migliorare l’intesa con il partner
Praticare insieme a darsi aiuto reciproco nell’esecuzione di asana e sequenze è un modo per scoprire il compagno attraverso un linguaggio inconsueto, quello corporeo, imparando a fidarsi e a prendersi cura dell’altro
Allenarsi insieme sul tappetino fa emergere in modo evidente la relazione emotiva di una coppia e ne è un termometro: lo assicura l’insegnante di yoga Francesca Cassia, sottolineando che la pratica con il partner è un utilissimo training per sperimentare, cercare e trovare nuovi e diversi equilibri con lui. Insomma, è un modo per crescere insieme e per scoprire dinamiche diverse da quelle consuete, che si attuano tutti i giorni.
Praticare insieme lo yoga crea un legame molto profondo con un’altra persona (non necessariamente il proprio compagno) ed è quindi consigliabile per capire meglio se stesse e gli altri.
Cosa cambia
Quando si fa yoga in coppia, ciascuno dei due deve abbandonare qualcosa di sé, dimenticando le proprie esigenze, capacità e preferenze, e cercare di andare incontro al partner, adattandosi a ciò che lui sa fare o vuole sperimentare. Lavorare insieme, in sincrono o in sinergia, significa trovare asana, sequenze ed esercizi che vadano bene per entrambi e questo implica uscire almeno un poco dalla propria comfort zone. Una forma di “altruismo” molto educativa, insomma, che si ripercuote positivamente anche sulla vita di tutti i giorni.
Se escludiamo la sfera sessuale, siamo abituati a conoscere il nostro compagno prevalentemente attraverso il linguaggio verbale: nelle sedute di yoga, invece, ciascuno dei due esprime sentimenti, paure, timori, desideri con il linguaggio corporeo, quindi ci si allena ad “ascoltare” e a capire ciò che il partner prova usando anche un canale diverso, per molti un po’ inconsueto. Secondo uno studio pubblicato sul Journal of Human Science and Extension, questa attenzione non verbale verso il compagno (e la compagna) migliora addirittura la relazione, rendendola più soddisfacente.
L’importanza dell’aiuto reciproco
L’esperienza più profonda si raggiunge aiutandosi a vicenda nel mantenimento di pose complesse o particolarmente impegnative: si impara infatti ad assistere l’altro, ma anche a chiedergli aiuto, a fidarsi di lui, a scoprire che se ne ha bisogno. L’esempio più calzante di questa dinamica relazionale è l’acroyoga, lo yoga di coppia acrobatico, in cui affidarsi totalmente l’uno all’altro è indispensabile, ma la stessa possibilità di crescita è garantita anche dalla pratica “comune”.
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