Woman functional training: l’allenamento a misura di donna
Ci sono lezioni “unisex” e sedute di fitness studiate espressamente per le donne. Rispondono ai bisogni (anche estetici) specifici delle quote rosa
Quante volte, in palestra, vi è capitato di giudicare un corso di gruppo “troppo maschile”, magari mirato a potenziare parti del corpo che interessano molto agli uomini ma meno alle donne? Moltissime. Perché noi abbiamo i nostri “punti deboli”, la tendenza a ingrassare in certe zone o a un rilassamento muscolare più marcato in altre. Accade per questioni genetiche, ormonali e metaboliche solo nostre.
Un allenamento adatto alle donne deve tenere conto di tutti i fattori che influenzano la morfologia femminile, per far lavorare in modo mirato (ed efficace) le parti del corpo che ne hanno più bisogno.
Un allenamento pensato per il corpo femminile
Evgenia Babrovskaia, personal trainer e senior coach della WTA Functional training academy (www.wta-functionaltraining.com), ha messo a punto un sistema di allenamento che, abbinato a una corretta alimentazione, si adatta specificamente alle donne e consente loro di raggiungere con più facilità i risultati estetici sperati. Si chiama Woman functional training e viene proposto in corsi di gruppo o nel lavoro di personal training (ovviamente più modulato sui bisogni soggettivi) da istruttori che abbiano ricevuto una precisa formazione.
L’obiettivo è eseguire un allenamento funzionale, cioè multiarticolare, multiplanare e multidirezionale, che sviluppi armoniosamente le attitudini motorie e prepari ad affrontare con più facilità e minore sforzo tutti i movimenti quotidiani. Ma le routine di lavoro non sono generiche: sono utili alla conformazione fisica femminile: ad esempio esistono protocolli specifici per chi tende agli accumuli adiposi sull’addome e altri per chi soffre di ritenzione e cellulite su glutei e cosce.
Per modellare, tonificare, migliorare la postura
All’inizio si lavora sulle qualità motorie più generali, quindi sulla postura, sul potenziamento del core, sulla mobilità articolare e sulla forza. Poi si definisce meglio la figura, con un’azione “di cesello” e sequenze ad hoc. Ci si allena a corpo libero o con una vasta gamma di attrezzi: bilancieri, palle mediche, kettlebell, sacche riempite d’acqua (e quindi instabili), cinghie sospese al soffitto, clavette.
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