09/11/2021

Stretching: quando e perché farlo

Emanuela Bruno
A cura di Emanuela Bruno
Pubblicato il 09/11/2021 Aggiornato il 09/11/2021

Qualcuno pensa che serva solo per combattere l’indolenzimento dopo un workout. Invece l’allungamento muscolare è indispensabile per mantenere in efficienza tutto l'organismo

stretching

 Molte di noi sono ancora confuse: bisogna proprio fare gli esercizi di stretching? Servono davvero? E quando è meglio eseguirli, prima, durante o dopo l’allenamento? Perché? Il nostro personal trainer Davide Tumiotto condensa in quattro punti le risposte ai dubbi più frequenti e invita tutte a un sistematico allungamento muscolare, presupposto di una migliore funzionalità dell’apparato locomotore.

Le forme di allenamento complete, come il Pilates, abbinano sempre potenziamento e allungamento muscolare, perché lo stretching assicura sempre e comunque grandi benefici.

A cosa serve davvero

  1. Scopo dello stretching non è eliminare la sensazione di indolenzimento che si avverte alla fine di un allenamento, come tanti credono. Allungare i muscoli con opportuni esercizi, invece, ha una validità universale, perché accresce la mobilità delle articolazioni e quindi dei vari segmenti corporei. Questo è importantissimo per la pratica di qualsiasi attività sportiva e nella vita quotidiana, perché un apparato locomotore troppo rigido non si deforma facilmente ed espone al rischio di traumi: secondo il principio “mi piego ma non mi spezzo”, invece, un corpo mobile, flessibile ed elastico affronta ogni sfida con performance migliori.
  2. Gli esercizi di allungamento sono utili ed efficaci di per sé, anche come unica forma di fitness. La sedentarietà, infatti, così come il passare degli anni, causa un progressivo irrigidimento muscolare e articolare e riduce le prestazioni dell’apparato muscoloscheletrico. Contrastare questo fenomeno del tutto naturale permette di muoversi con più efficienza e agilità, minori rischi e maggiore benessere.
  3. Oltre a migliorare la funzionalità motorie, le sessioni di stretching servono per imparare a conoscere le nostre potenzialità e i nostri limiti. Chi è abituato a muoversi poco, infatti, non ha sensibilità propriocettiva, cioè non sa recepire correttamente i messaggi che arrivano dal corpo: lo stretching è il primo passo per acquistare coscienza di sé.
  4. Quando è bene allungarsi? Sempre. Prima di cominciare una seduta serve a misurare se la risposta dell’organismo è efficiente e a sbloccare eventuali irrigidimenti in vista dell’attività più intensa. Durante il lavoro costituisce un piacevole recupero fra picchi di alta intensità. Alla fine, oltre ad allentare le tensioni sui muscoli e sui tendini, favorisce la circolazione nei vasi sanguigni periferici e quindi lo smaltimento delle tossine e dei prodotti di scarto cellulare. Se l’allenamento è stato particolarmente intenso, è consigliabile dedicarsi allo stretching dopo circa 15 minuti dalla fine della seduta: così lo stress muscolare si riduce e i risultati dell’allungamento sono migliori.