Climbing: come iniziare
L’arrampicata è uno sport adattissimo alle donne, che modella il fisico e tempra il carattere. Ecco i consigli di una giovane atleta per muovere i primi passi in questa disciplina
Forza muscolare, mobilità articolare, tecnica: l’arrampicata richiede un equilibrio fra queste tre abilità. Parola di Larissa Arce (nella foto), climber e testimonial La Sportiva. È uno sport perfetto per le donne giovani, perché insegna a esplorare il proprio io sotto tanti punti di vista: aiuta a essere più sane e più forti, ma anche più consapevoli. Inoltre abitua a fare progressi e ad andare sempre oltre, in parete e nella vita.
Il miglior arrampicatore è quello che si muove sulla parete con il minimo sforzo e risparmiando più energia possibile: il più efficiente.
Imparare subito i gesti corretti
Per imparare ad arrampicare ci si rivolge a un istruttore o ci si iscrive a un corso-base: un esperto che insegna l’abc aiuta una principiante a capire subito gli schemi di movimento giusti e questo agevola l’apprendimento e i progressi. «Trattandosi di uno sport molto tecnico, vale la pena di imparare fin dall’inizio un gesto corretto ed eliminare le cattive abitudini» assicura l’atleta. Non è invece strettamente necessario avere un allenamento specifico preliminare, perché l’arrampicata è uno sport più naturale di quanto si pensi.
Un allenamento total body
Il climbing coinvolge tutto il corpo, soprattutto la parte superiore, e le neofite si chiedono spesso se servano qualità fisiche particolari. «Come in ogni sport essere in salute e in buona forma aiuta a ottenere prestazioni migliori e a evitare infortuni» spiega Larissa. Quanto alla predisposizione fisica, le donne sono più agili e mobili rispetto agli uomini e questo è già di per sé estremamente vantaggioso. «Conta soprattutto la scioltezza a livello delle anche, perché si riesce a mantenere il baricentro più vicino alla parete e quindi a scaricare il peso sui piedi» racconta l’esperta. L’altezza, invece, non influisce particolarmente: essere più basse o più alte ha i suoi pro e i suoi contro. Se si è più alte si può arrivare a una presa più lontana, ma si può avere difficoltà a posizionare il corpo in alcuni movimenti, mentre se si è più basse si riesce a entrare in spazi più piccoli e a posizionare i piedi in modo più proficuo. «Quanto al peso, anche la leggerezza può avere i suoi vantaggi, ma è importante abbinarla alla forza» sottolinea Arce.
Un training per la mente
Arrampicare è un ottimo training per la mente. «Richiede la capacità di risolvere i problemi e di prendere decisioni rapide quando il corpo è fisicamente sotto sforzo: avere una mente chiara, forte e controllata può cambiare completamente il gioco e le prestazioni» racconta Larissa. La pratica accresce la fiducia in se stesse e nelle proprie decisioni, indispensabile per impegnarsi nei movimenti senza esitazioni, per muoversi in modo più fluido e per risparmiare energia. Non preoccupatevi per il naturale timore dell’altezza o delle prime esperienze: «L’approccio giusto è essere gentili con se stesse, evitando di trovarsi all’inizio in situazioni stressanti che potrebbero portarvi ad associare il climbing a un’esperienza traumatica. Stabilite obiettivi piccoli e realistici, esponendovi gradualmente alle vostre paure e concedendovi il tempo necessario per controllarle» suggerisce la nostra esperta.
Ti potrebbe interessare anche:
- Yoga: se cerchi la calma fai la Ghirlanda
- Estate a tutto sport: come evitare i traumi
- Fitness senza frontiere al mare
- Yoga: pancia piatta con la Barca
- Training in acqua: così funziona davvero contro sovrappeso e cellulite