Pancia piatta con un crunch potenziato
Il più conosciuto fra gli esercizi per gli addominali può diventare ancora più efficace con l’aggiunta di movimenti delle gambe che intensificano il lavoro
Se c’è un esercizio universalmente noto per rinforzare e modellare gli addominali, forse il più praticato anche dalle donne, è il crunch. Nessuna fitness addicted ignora questo movimento che si esegue in posizione supina, con le gambe piegate e le mani dietro alla nuca, sollevando ritmicamente le spalle per “strizzare” ogni volta i muscoli dell’addome. Come racconta il nostro personal trainer Davide Tumiotto, nonostante la sua fama e l’indiscutibile efficacia nella versione “base”, il crunch ha anche numerose varianti, che permettono di diversificare il training (evitando la noia) e di mettere in gioco fibre muscolari di volta in volta diverse, con effetti e benefici più completi.
Se è asciutto, tonico e ben modellato, l’addome regala armonia e slancio all’intera figura: ecco perché vale la pena di sollecitarlo con un training mirato.
Come si esegue il crunch isometrico
Bastano 15-20 minuti al giorno di allenamento mirato, per ottenere buoni risultati di tonificazione e l’esercizio che ci descrive il coach è molto completo: lo si può definire un crunch isometrico con flesso-estensioni delle gambe.
Supine, mani dietro alla nuca, gambe piegate e sollevate verso il soffitto, in modo che all’altezza delle anche e delle ginocchia si formino angoli di 90 gradi. Da questa posizione di partenza, staccate le spalle dal tappetino e rimanete in tenuta, attivando gli addominali in profondità. Non occorre che la distanza fra le spalle e il suolo sia eccessiva: se siete poco allenate, va bene anche un piccolo sollevamento. Da questa posizione, eseguite delle flesso-estensioni alternate delle gambe, con un’inclinazione di circa 45 gradi: mentre le spalle restano ferme, una gamba si avvicina al petto e l’altra rimane tesa. Premete bene la zona lombare a terra, risucchiando con forza l’ombelico. I
Quante ripetizioni
l movimento di scambio è lento e controllato: completate due serie da 20 ripetizioni, con un recupero di 30 secondi fra l’una e l’altra. Se siete ben allenate, provate a sostituire alle flesso-estensioni delle sforbiciate alternate a gambe tese.
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