17/07/2021

Occhiali da sole in montagna: ogni sport ha il suo modello

Emanuela Bruno
A cura di Emanuela Bruno
Pubblicato il 17/07/2021 Aggiornato il 17/07/2021

Cinque atleti amanti delle alte quote suggeriscono quali dettagli considerare, al momento di scegliere un modello di occhiali tecnici sportivi per l’estate

occhiali montagna

Ne esistono infiniti modelli, con lenti dalle prestazioni avveniristiche, montature che uniscono comfort e design funzionale, dettagli tecnici per ogni esigenza. Perché si sa, quando si praticano sport all’aperto è importante indossare occhiali ad hoc, per proteggere gli occhi dai raggi UV, ma anche dagli agenti atmosferici (vento, pioggia, pulviscolo). Se, in più, ci si trova in montagna, l’attenzione deve essere massima.

Gli occhi devono essere sempre protetti adeguatamente, dai raggi UV ma non solo. Ecco perché è bene scegliere occhiali dalle elevate performance.

Non solo sulle piste innevate

Spesso si crede che in alta quota i rischi per gli occhi siano legati soprattutto alle superfici riflettenti, come quella della neve, che rimandano e moltiplicano i raggi pericolosi. Certamente la presenza della neve, specie d’inverno, aumenta in modo deciso l’irraggiamento solare (il riverbero riflette l’80-90% dei raggi UV, rispetto al 20% delle superfici non innevate), ma questo non è l’unico aspetto da tenere in considerazione. Quanto più si sale in quota, infatti, tanto più l’esposizione ai raggi UV (soprattutto agli UVB) aumenta: si calcola che per ogni 1000 metri di altezza si abbia un aumento medio del 10% delle radiazioni. Non è tutto: anche quando il cielo è nuvoloso, i raggi non vengono filtrati dalle nuvole che, a seconda delle loro caratteristiche, ne lasciano passare una quantità più o meno elevata. E questo rappresenta un potenziale rischio per gli occhi, come quando il cielo è sereno. Gli esperti raccomandano di scegliere sempre occhiali protettivi e filtranti certificati, rivolgendosi a rivenditori di fiducia.

I consigli degli atleti

Ci sono poi tanti altri aspetti pratici da ricordare al momento dell’acquisto: ce li raccontano alcuni atleti del team Julbo, esperti di sport estivi in montagna.

  1. Hiking e alpinismo. François Cazzanelli, alpinista e Guida alpina valdostana, rivela che durante le escursioni servono lenti molto filtranti, come quelle fotocromatiche di categoria 2-4, che lavorano al massimo anche in situazioni estreme. Importante è anche valutare che siano polarizzate, perché eliminano i riflessi, e che la montatura sia dotata di scocche laterali: piccoli elementi posti fra l’astina e la lente, che offrono ulteriore protezione agli occhi. Per le passeggiate meno impegnative, vanno bene anche i modelli con lenti specchiate.
  2. Arrampicata. Qual è il punto di forza del modello usato da chi pratica l’arrampicata? Il climber Giorgio Tomatis lo identifica nella leggerezza e nel comfort, perché non bisogna nemmeno accorgersi di indossarli. E poi devono avere una montatura stabile, perché non si sfilino neppure in caso di caduta.
  3. Trail running. Daniel Jung e Davide Cheraz, campioni di running sulle lunghe distanze, sono concordi nell’identificare nella leggerezza la qualità-top di un occhiale per correre. Attenzione: il modello scelto deve avere buona vestibilità e dettagli ergonomici, per rimanere fermo e non scivolare sul naso. Quanto alle lenti, se sono fotocromatiche accompagnano per tutta la giornata, adattandosi ai tratti al sole e a quelli all’ombra.
  4. MTB. Per chi pedala su una mountain bike, la versatilità degli occhiali è indispensabile: parola di Martina Berta, atleta del Santa Cruz FSA team. Sì, dunque, alle lenti fotocromatiche (per entrare e uscire dai tratti di bosco senza perdere definizione visiva), meglio se ampie, così avvolgono e proteggono anche da polvere e spruzzi. Attenzione anche alla montatura, che deve essere stabile e regolabile alle proprie caratteristiche morfologiche.