Breakdance: come si fa una coreografia
Questo stile di ballo, un mix fra tecnica e improvvisazione, affascina per le evoluzioni
Il breaking, questo è il “vero” nome della breakdance, è l’unico stile di danza sportiva inserito nel programma olimpico: ha fatto il suo debutto, infatti, ai Giochi di Parigi 2024. Merito di una lunga storia che, dalla nascita nella cultura underground delle periferie USA negli anni Settanta, ha portato questo stile di ballo a essere praticato in tutto il mondo in modo crescente. In Italia, stando ai dati della Federazione e dei vari enti di promozione, sembra che i tesserati siano circa 500 e i praticanti censiti siano intorno ai 2500, ma la community di chi si allena e si diverte con questa disciplina è molto più grande.
Questo stile è fatto di acrobatica, tecnica, equilibrio, agilità, creatività, ma anche di tanta improvvisazione.
Come è una coreografia-tipo?
Ne abbiamo viste tante, la scorsa estate, eseguite dagli atleti olimpici e l’insegnante milanese Mosè Abram Cristallini, in arte EsomRock, ci racconta come vengono costruite. Un esercizio di breakdance ha un suo sviluppo peculiare che esprime anche un preciso rituale, perché si svolge nell’ambito di una battle, cioè di una sfida agli avversari disposti in cerchio tutt’intorno. Si comincia in piedi, con la parte chiamata toprock che è un po’ il proprio biglietto da visita: i primi movimenti servono per presentarsi. Poi si scende a terra, con passaggi veloci e dinamici, e si arriva a una serie di lavori chiamati footwork, cioè movimenti rapidi dei piedi e delle gambe, che si intrecciano in mille modi. Seguono le evoluzioni più d’effetto, come le rotazioni su se stessi, i freeze, cioè le posizioni in cui il corpo viene bloccato in equilibrio in maniera spettacolare, o il suicide, che consiste in una caduta a terra, improvvisa e volontaria.
La forza dell’improvvisazione
Nel breaking delle origini non esistevano sequenze fisse ma solo improvvisazione casuale, poi sono stati introdotti i passi codificati ed è arrivata la tecnica per eseguirli. In una coreografia di alto livello si può usare e inserire di tutto, dai gesti delle arti marziali alle evoluzioni della ginnastica artistica, da cui vengono non a caso molti ballerini di breakdance. C’è chi è arrivato al breaking dalla danza contemporanea, che aiuta molto nell’espressività del corpo (ad esempio nei passaggi a terra), e chi viene dal latino, dalla modern dance o dal balletto classico. Ecco perché i b-boys e le b-girls (così si chiamano i praticanti), oltre ad allenarsi nelle tecniche specifiche del breaking eseguono anche esercizi della danza tradizionale, ad esempio alla sbarra.
Ti potrebbe interessare anche:
- Yoga: sfrutta la gravità per un total body workout
- Presciistica: l'allenamento si fa con il running
- Gyrokinesis: via le tensioni lombari con un esercizio di pronto soccorso
- Yoga: i benefici della pratica in gruppo