Radici per depurarsi prima delle feste
Detox, stimolanti, amiche dell’intestino e decisamente low fat. Scopri i benefici delle radici a tavola
Ricche di vitamine e oligoelementi, tra i quali spiccano in misura variabile magnesio, potassio e calcio (assorbiti dal terreno dove crescono), le radici sono quel tocco in più che fa la differenza per dare un po’ di brio alle pietanze, senza incidere sull’ago della bilancia.
La maggior parte di queste hanno dalle 15 alle 30 calorie per 100 grammi e alcune, come i ravanelli, sono addirittura alimenti a calorie negative – 9 calorie per 100 grammi -, ciò significa che occorrono più calorie per masticarli e digerirli di quante ne forniscano.
«Questo perché la radice, a differenza del tubero, presenta meno amidi e più fibre. Tra queste la più importante è l’inulina, una fibra prebiotica solubile che, non essendo digeribile, viene utilizzata dai batteri della flora intestinale, i probiotici, batteri buoni che la fermentano e ne ricavano nutrimento, con benefici sul sistema gastro-intestinale e su tutto l’organismo”», spiega la dottoressa Claudia Delpiano, dietista e biologa nutrizionista del Policlinico San Pietro, alle porte di Bergamo.
Come prepararle
Come si portano in tavola? Si possono mangiare sia crude sia cotte, per esempio saltate in padella, in forno o al vapore (soprattutto per quelle che contengono più cellulosa), e ancora grattugiate come panatura o per insaporire le zuppe.
Quali scegliere
Ecco una selezione delle radici più gustose (e virtuose) per le tue ricette.
Daikon: è un grande ravanello bianco di origine giapponese che possiede anche una discreta percentuale di vitamina C. Svolge un’azione depurativa sul fegato e aiuta la digestione dei grassi.
Rapa bianca: dal sapore leggermente pungente contiene il 94 per cento di acqua e anche un po’ di iodio. È diuretica e presenta nella sua composizione diverse molecole solforate che vanno a stimolare le difese antiossidanti, oltre che molta cellulosa. Per questo in alcuni casi potrebbe essere difficile da digerire (meglio cuocerla a fettine in padella con una noce di burro e un po’ di pepe). Si possono utilizzare anche le foglie, ricche fibre.
L’asparago dell’inverno (scorzonera): è ricco di inulina e levulina (un’altra fibra prebiotica), vitamine A, C, alcune vitamine del gruppo B e un po’ di ferro.
La carota: oltre al betacarotene precursore della vitamina A, antiossidante e amico dell’abbronzatura, contiene più riserve glucidiche rispetto alle altre radici, ma anche più fibra e zucchero semplice (un carboidrato a rapido assorbimento).
La barbabietola: è fonte di antiossidanti, acido folico, ed è ottima nei centrifugati.
Le radici amare di soncino: sono piccole radici che assomigliano a quelle del ravanello bianco, hanno una buona disponibilità di vitamina C, vitamine del gruppo B, sodio e ferro. Sono nutrienti, depurative e carminative cioè calmano le infiammazioni dell’apparato gastro-intestinale.
Il ginseng: utilizzato soprattutto in bevande e tisane, ha proprietà energizzanti, revitalizzanti ed è utile per riattivare la circolazione sanguigna.
Il wasabi: è un potente antibatterico, tanto che in passato veniva utilizzato per disinfettare il pesce crudo.
I ravanelli: sono totalmente edibili e hanno un effetto diuretico e depurativo. Da mangiare crudi in insalata.
La curcuma: ha un’azione anti-infiammatoria, antiossidante, depurativa ed è perfetta in minestre, zuppe e da aggiungere nelle polpette vegane per dare sapore.
Occhio alle differenze
Simili ma non della stessa famiglia, il topinambur (o carciofo di Gerusalemme) è un tubero, che possiede però meno amidi rispetto alla patata, e più fibra. È un supporto in caso di carenza di ferro e infonde energia perché contiene tante vitamine. Lo zenzero invece è un rizoma molto carnoso dal gusto piccante. È un digestivo ed è utile per inappetenza, problemi a livello gastrico e contro la nausea, anche durante la gravidanza.
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