Inositolo: la molecola naturale che protegge la fertilità
L'inositolo, secondo nuovi studi, aiuta a controllare la sindrome dell'ovaio policistico, causa frequente dell'infertilità. Si assume con i cibi: vegetali, cereali, legumi...
Ciclo ballerino, peluria eccessiva, acne e sovrappeso: possono essere i campanelli d’allarme di policistosi ovarica (o sindrome dell’ovaio policistico), la causa più comune di infertilità femminile, legata ad assenza di ovulazione. Colpisce dal 5 al 10 % delle donne in Italia. È caratterizzata da un aumento degli ormoni maschili (androgeni): le ovaie appaiono ingrandite e micropolicistiche e si verifica una resistenza all’insulina, l’ormone che regola il glucosio nel sangue. Le donne colpite sono più a rischio di diabete, sovrappeso, ipertensione e patologie cardiovascolari.
Il miglior alleato
Alcuni studi, pubblicati sulla rivista Gynecological endocrinology, hanno messo in luce l’azione positiva dell’inositolo, o vitamina B7, una molecola naturale, sul controllo di questa condizione e quindi il suo effetto protettivo sulla fertilità.
L’inositolo, come le vitamine del gruppo B, non viene immagazzinato dall’organismo ma deve essere assorbito attraverso gli alimenti.
Dove si trova
Quelli che lo contengono in quantità maggiori sono vegetali, cereali, legumi come lenticchie e fagioli, carne. Un alimento molto ricco è la lecitina di soia, che si trova nei fagioli di soia e nei tuorli d’ uovo. Tra i cereali, soprattutto il riso integrale, le germe di grano, l’orzo, l’avena e il grano saraceno. Tra le verdure, i piselli e il cavolfiore. Tra i frutti, le arance, i pompelmi e le fragole.
La dose quotidiana
Il fabbisogno giornaliero è di circa 500 milligrammi al giorno, facilmente raggiungibile con un’alimentazione varia e completa. Diversi i benefici di un’assunzione adeguata: l’inositolo riduce il colesterolo nel sangue, facilita lo smaltimento dei depositi di grassi nel fegato, contrasta sbalzi d’umore e stress, favorisce una buona memoria.
Tutti gli altri benefici
Inoltre ha un effetto positivo sulla funzionalità ovarica ed è utile a correggere i disturbi endocrino-metabolici legati alla sindrome dell’ovaio policistico, quali iperandrogenismo, iperglicemia, aumentata resistenza insulinica. In questi casi però l’assunzione con la dieta potrebbe non essere sufficiente. Solo due forme di inositolo, infatti, hanno dimostrato di essere mediatrici dell’insulina e quindi utili per curare la policistosi ovarica: il Myo-inositolo e il D-chiro-inositolo. Entrambi svolgono il ruolo di “messaggeri” dell’insulina: gli studi dimostrano che un’integrazione di queste sostanze può ripristinare i parametri metabolici delle donne colpite da questa sindrome, senza effetti collaterali.
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