Sunburn Art: la pericolosa moda di “tatuarsi” con il sole
In America, e sempre di più anche da noi, tatuato fa rima con scottato. È un nuovo modo per disegnare la pelle, applicando la crema solare solo in alcuni punti. Con rischi enormi per la salute
Qualche scottatura qua e là ed ecco che sul corpo spunta una sigla, un numero, un disegno. Basta spalmarsi in abbondanza la crema protettiva in punti strategici, creando una pellicola di superficie che impedisce alla pelle di colorarsi, e lasciare che le altre zone vengano aggredite dai raggi solari, arrossandosi e ustionandosi fino a creare un contrasto di colore.
La nuova, pericolosissima, moda di tatuarsi al sole viene dall’America e corre lungo le pagine dei social network, invadendo tutto il mondo. L’alternativa? Niente crema: basta appiccicare strisce adesive nei punti desiderati e voilà, il tatuaggio è fatto.
Non importa se così la pelle è esposta a rischi indicibili: l’invecchiamento precoce, con rughe e macchie, è solo l’anticamera di problemi ben più gravi, come malattie e tumori. Il più aggressivo di tutti è il melanoma: il suo principale fattore di rischio è proprio la scottatura dovuta a esposizione solare eccessiva o non protetta, soprattutto in età giovanile. E già, perché l’arte del “tatuaggio solare” richiede tempo e interminabili bagni di sole, ovviamente con protezioni a intermittenza.
Povera pelle. A lanciare l’allarme sono gli stessi dermatologi americani, che evidenziano come questa pessima abitudine possa portare a conseguenze disastrose per l’organo più prezioso del corpo. Meglio allora farsi un tatuaggio vero e dedicarsi a una tintarella sana. Ricordate le regole di base?
- Primo: scegliere un solare affidabile. Che vuol dire resistente all’acqua (date un occhio all’etichetta), fotostabile (in grado di proteggere per almeno due ore), ad ampio spettro (cioè attivo sia nei confronti dei raggi Uva che Uvb), con Spf non inferiore a 6. E perché no, pratico e piacevole da applicare (un prodotto gradevole incentiva l’utilizzo costante).
- Secondo: l’applicazione. Uniforme, appunto. Lasciate l’arte del disegno alla mano esperta dei tatuatori. La crema va stesa in modo omogeneo. Gli esperti consigliano di metterla prima di uscire di casa, sul corpo nudo, per evitare che alcune aree, come quella vicino agli orli del costume, restino in balia dei raggi Uv.
- Terzo: i tempi. Niente tintarella selvaggia. Si invece alla gradualità e alla moderazione. I primi giorni sono sufficienti tre quarti d’ora: ciò consente alla pelle di attivare le proprie protezioni naturali, riducendo il rischio di scottature e favorendo un’abbronzatura uniforme e duratura. Il solare va poi riapplicato nel corso della giornata (ogni due ore circa e dopo ogni bagno). Ma sempre con un occhio all’orologio: applicarlo spesso non vi dà il permesso di stare in spiaggia più a lungo…
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