Sei sempre stanca? Prenditi una pausa
Andare a dormire presto non è sempre la soluzione alla stanchezza. Essere davvero riposate significa ricaricare tutti i tipi di energie, incluse quelle creative ed emotive
Se la nostra è l’epoca del burnout c’è un motivo. Non tutte le energie che utilizziamo possono essere ricaricate con una bella dormita, spiega la dottoressa Saundra Dalton-Smith nel suo libro Sacred rest.
A volte i nostri bisogni sono più impalpabili, connessi alla nostra vita emotiva, sociale e persino spirituale. Eppure li trascuriamo, perché non siamo abituati a considerarli degni di attenzione.
Affidarsi a una tazza di camomilla per conciliare il sonno potrebbe non aver alcun effetto se a essere assetata è la nostra immaginazione o se i nostri muscoli sono stanchi di fare la spola tra la sedia e il letto.
Il riposo attivo e quello creativo
Quando le palpebre si fanno pesanti anche durante il giorno e non c’è power nap che tenga, si può tentare la strada del riposo attivo. Yoga, massaggi e stretching aiutano la circolazione e fanno effettivamente sentire più sveglie, senza bisogno di ricorrere a una tanica di caffeina. Non sempre però la stanchezza è una questione di dieta, sonno o attività fisica. A volte è il carico mentale che ha bisogno di essere alleggerito, con pause strategiche di cinque o dieci minuti ogni due ore di concentrazione. Un altro consiglio sorprendentemente efficace, consiglia Dalton-Smith, è tornare per un momento a carta e penna: annotare tutto il possibile su un quadernino alleggerisce l’ansia di non riuscire a tenere tutto sotto controllo e aiuta la memoria. Anche la creatività ha bisogno di essere rigenerata con nuovi stimoli, difficili da ottenere quando si è sempre chiusi tra le solite quattro mura. Il riposo creativo si ottiene concedendosi durante la settimana pause dedicate alla natura e all’arte, antidoto contro la sindrome da pagina bianca e alla noia strisciante che rende i nostri pensieri stagnanti e poco originali.
La pace dei sensi e delle emozioni
Il rumore del traffico o dei lavori in corso, il bagliore dello schermo, le videochiamate, le riunioni in cui tutti si parlano addosso… anche se ultimamente siamo quasi sempre segregati i nostri sensi sono spesso sovraccarichi. Ecco perché abbiamo bisogno del riposo sensoriale, momenti in cui ci permettiamo di tenere spenti tutti i device, di fare respiri profondi in silenzio e a occhi chiusi. E poi ci sono il riposo emotivo e quello sociale, ovvero il momento di prendersi una breve vacanza dal ruolo di attenta ascoltatrice, di spalla su cui piangere e di supporto morale. Essere quella che risolve i problemi e offre soluzioni può essere gratificante, ma anche la più appassionata crocerossina ha bisogno di un giorno libero. In più, è importante circondarsi anche di persone positive e di non essere sempre la spugna che assorbe tutte le lamentele. Così come è lecito essere un po’ orsa, di tanto in tanto, perché ci sono giorni in cui non ci va di sorridere o di essere gentili e va bene anche così.
Non tutti i bisogni sono materiali
Anche lo spirito ha bisogno di riposo. Persino i più materialisti possono trarre beneficio dalla meditazione e dal sentirsi parte di una comunità, dedicando del tempo ad attività che stimolano il senso di appartenenza e fanno sentire di avere uno scopo. Dopotutto siamo animali sociali e filosofici, sempre alla ricerca di qualcosa che dia significato alle nostre vite.
Ti potrebbe interessare anche:
- Stress: come riconoscerlo per combatterlo meglio
- Sonno, come è cambiato in tempi di pandemia
- Una casa più "eco" in 8 mosse
- Festa del gatto: scopri come fartelo amico
- Lievito di birra, integratore di bellezza per pelle e capelli