09/10/2020

Il pancreas

Il pancreas è una ghiandola molto importante e voluminosa, situata nell’addome e annessa all’apparato digerente. Si tratta di una ghiandola che ha una doppia funzione: endocrina, cioè rivolta all’interno dell’organismo, ed esocrina, cioè diretta all’esterno (attraverso l’intestino).

UN ORGANO COMPLESSO

Proprio a casusa della sia doppia funzione, il pancreas è considerato e definito un organo complesso. Si tratta di una ghiandola voluminosa, lunga e piatta, a forma di cono allungato, localizzata trasversalmente nella parte superiore e posteriore della cavità addominale, dietro allo stomaco e accanto al duodeno (il primo tratto dell’intestino tenue), a livello delle prime due vertebre lombari.
È diviso in quattro porzioni: 

– la testa, la porzione iniziale e più voluminosa, circondata dall’ansa duodenale, che presenta un prolungamento a forma di uncino chiamato piccolo pancreas. Insieme con il duodeno forma il blocco duodenopancreatico;

– l’istmo o collo, più stretto e sottile della testa, che mette in connessione il corpo del pancreas con la testa;

– il corpo, più spesso del collo, che da solo misura circa sei-otto centimetri;

– la coda, la porzione finale e più sottile, a contatto con la milza.

Il pancreas possiede una rete di dotti, i dotti pancreatici, che servono a portare le sostanze prodotte dalla ghiandola all’interno della porzione superiore dell’intestino tenue, chiamata duodeno.
Il dotto pancreatico principale, detto anche dotto di Wirsung, appena prima del suo ingresso nel duodeno si unisce con il coledoco, il dotto attraverso il quale passa la bile prodotta dal fegato per giundere all’intestino. Anche il dotto accessorio o di Santorini sbocca nel duodeno.
Il pancreas intrattiene rapporti con importanti strutture viscerali e vascolari, come il duodeno e la milza.

ATTIVITÀ ENDOCRINA ED ESOCRINA

Il pancreas è sia una ghiandola endocrina sia una ghiandola esocrina.

– È endocrina perché le cellule di cui è composto rilasciano nel sangue diversi ormoni, fra cui l’insulina e il glucagone, due importanti sostanze che controllano il metabolismo del glucosio. 

– È esocrina perché i suoi acini ghiandolari (un altro tipo di cellule) producono e riversano nel duodeno il succo pancreatico, un liquido formato da un insieme di enzimi, indispensabili per la digestione. In particole, produce l’amilasi, la proteasi e la lipasi, tutti enzimi che contribuiscono alla digestione rispettivamente dei carboidrati, delle proteine e dei grassi.
Quando sono nel pancreas, questi enzimi sono contenuti in una sorta di involucro protettivo. Per raggiungere l’intestino, percorrono i dotti pancreatici per riversarsi infine nel duodeno. Una volta fuori dal pancreas, gli enzimi digestivi si liberano del loro involucro protettivo e possono iniziare la loro attività di digestione.

LE CELLULE ALFA, BETA E DELTA

Il pancreas è costituito da varie cellule, fra cui gli acini ghiandolari pancreatici, ad attività esocrina, che hanno il compito di secernere sostanze fondamentali per la digestione, e le isole di Langerhans, formate da agglomerati di cellule ad attività endocrina. 

* Le principali cellule endocrine delle isole di Langerhans sono:

– le cellule alfa, che si occupano di produrre il glucagone, ormone iperglicemizzante, che cioè libera gli zuccheri stoccati per ricavarne energia (vedi oltre);

– le cellule beta, che secernono l’insulina, ormone ipoglicemizzante, che fa entrare gli zuccheri nelle cellule abbassando la glicemia (livello del glucosio, cioè dello zucchero, nel sangue);

– le cellule delta, che secernono l’ormone somatostatina, grazie al quale riescono a monitorare l’attività delle cellule alfa e di quelle beta.

L’INSULINA E IL GLUCAGONE

Ogni volta che si alza la glicemia (iperglicemia), per esempio dopo il pasto, il pancreas produce insulina per neutralizzare l’eccesso di glucosio nel sangue.

Viceversa, in caso ipoglicemia, viene secreto il glucagone, un ormone che ha una funzione opposta rispetto a quella dell’insulina: in caso di abbassamento della glicemia ordina infatti il rilascio di zuccheri dai depositi del fegato. Se viene introdotto in maniera insufficiente, la persona è più soggetta a crisi ipoglicemiche.

Una lieve crisi ipoglicemica può causare pallore, sudorazione, palpitazioni e battiti del cuore accelerati, fame, tremori e formicolii, mentre una di media entità può provocare sonnolenza, riduzione della concentrazione, alterazioni del comportamento, irritabilità, diminuzione della vista, confusione, stanchezza, mal di testa. Nei casi più seri possono subentrare stato soporoso o convulsioni.

LE MALATTIE DEL PANCREAS

Il pancreas può sviluppare diverse malattie relative sia alla funzione esocrina sia a quella endocrina. Tra le problematiche più diffuse che interessano la funzione esocrina ci sono la pancreatite, un’infiammazione che può essere acuta o cronica, e l’insufficienza pancreatica esocrina. Tra le malattie che coinvolgono la funzione endocrina del pancreas ci sono invece l’insufficienza pancreatica endocrina e il diabete. Il tumore, infine, può riguardare sia le cellule esocrine sia quelle endocrine.

LA PANCREATITE

La forma acuta si manifesta con violenza e può rappresentare una delle più serie emergenze gastroenterologiche, sebbene spesso si risolva senza grosse complicanze. In pratica, in presenza di questa condizione, gli enzimi digestivi finiscono con il digerire anche i tessuti del pancreas (parenchima esocrino).

Con l’espressione pancreatite cronica si intendono tutte le affezioni del pancreas a carattere cronico e fibrosante, che producono un danno permanente o una disfunzione dell’organo.

La pancreatite acuta è comune soprattutto nei bevitori abituali. Alla base, però, possono esserci anche altre malattie dell’apparato gastrointestinale, come i calcoli della cistifellea, un’intossicazione oppure traumi al pancreas. Più raramente la colpa è di anomalie anatomiche del pancreas, tumori, aumento dei trigliceridi nel sangue o uso di alcuni farmaci. Talvolta, l’origine della malattia è sconosciuta.

La pancreatite cronica è dovuta a molteplici cause non del tutto note. Sicuramente, all’origine ci sono fattori genetici e autoimmuni, cioè provocati da una reazione anomala del sistema di difesa dell’organismo che invece di proteggerlo lo aggredisce. L’abuso di alcolici costituisce un elemento scatenante molto importante.

I sintomi

La pancreatite può manifestarsi con nausea, pesantezza allo stomaco, difficoltà digestive e dolori a fascia con irradiazione posteriore.

Negli episodi acuti o nelle riacutizzazioni possono comparire forti dolori addominali nella zona dell’ombelico e dello stomaco. Inoltre, la persona può avvertire febbre, sudorazione, nausea e vomito accentuati.

Le cure

Spetta al medico prescrivere le cure più indicate alla situazione. Sicuramente tutti i malati devono evitare di bere alcolici e cercare di seguire un’alimentazione sana e bilanciata, povera di cibi grassi. Da eliminare anche gli alimenti ricchi di proteine, che sono potenzialmente dannosi per il pancreas: carni rosse, selvaggina e salumi.
È utile, invece, consumare con frequenza gli alimenti ad alto contenuto di vitamina E (oli vegetali, germe di grano, semi, uova, vegetali verdi, fegato, noci, noccioline, leguminose e cereali integrali), sostanza che migliora la funzionalità pancreatica. In alcuni casi, sono indicati i microgranuli di pancreatina, farmaci che mettono il pancreas a riposo, riducendone la stimolazione.

Talvolta, è necessario intervenire chirurgicamente per asportare i calcoli biliari o la parte di pancreas malato.
Quando il dotto pancreatico principale impedisce il passaggio degli enzimi digestivi, si può intervenire per collegarlo all’intestino, in modo da far arrivare a destinazione il succo pancreatico.
La pancreatite acuta può richiedere il ricovero d’urgenza. Spesso, è necessario somministrare farmaci in grado di attenuare i dolori addominali e soluzioni reidratanti per combattere la perdita di liquidi causata da sudore e vomito.

L’INSUFFICIENZA PANCREATICA ESOCRINA

Per insufficienza pancreatica si intende un deficit relativo a una o entrambe le funzioni secretrici del pancreas.
L’insufficienza pancreatica esocrina deriva dalla carenza nella produzione/secrezione degli enzimi pancreatici necessari alla digestione degli alimenti. È la conseguenza di alterazioni anatomiche e funzionali del pancreas esocrino che hanno compromesso la sua funzione di partecipazione alla digestione degli alimenti.
A loro volta queste alterazioni possono dipendere da tante cause diverse, come pancreatite, diabete, linfoma, tumori, interventi chirurgici, coliti ulcerose, morbo di Crohn.

I sintomi

I sintomi principali sono collegati all’assenza degli enzimi digestivi e riguardano il metabolismo dei lipidi e delle proteine (il metabolismo dei carboidrati è garantito anche da enzimi extra-pancreatici): sono essenzialmente malassorbimento e diarrea. Quest’ultima può associarsi a dolori addominali crampiformi e flatulenza.
Inoltre, nella quasi totalità dei casi sono presenti anche calo ponderale e carenza di vitamine liposolubili (vitamine A, D, E, K).

Le cure

In genere, il medico prescrive una terapia sostitutiva enzimatica, a base di microsfere gastroprotette da prendere durante o subito dopo i pasti in modo da permettere la digestione.

Talvolta, può essere utile ricorrere anche a integratori di vitamine e di altri nutrienti, probiotici, acidi biliari. È importante anche seguire una dieta povera di grassi.

L’INSUFFICIENZA PANCREATICA ENDOCRINA

L’insufficienza pancreatica endocrina dipende dalla mancanza di una quota più o meno significativa delle isole di Langerhans, che producono insulina. Alla base possono esserci cause diverse come tumori, chirurgia, malattie autoimmuni, fibrosi cistica.

In tutti i casi la conseguenza è sempre la stessa: compare il diabete, una malattia cronica caratterizzata da un aumento della glicemia, la concentrazione di zuccheri nel sangue, e da altre alterazioni nel metabolismo di zuccheri e grassi. 
Se, infatti, l’insulina viene prodotta in maniera insufficiente non riesce più a svolgere correttamente il suo compito, ossia regolare l’ingresso e l’utilizzo del glucosio nelle cellule e permettere il deposito dei trigliceridi alimentari nelle cellule adipose sotto forma di grasso.
Di conseguenza, le cellule non riescono a usare il glucosio per produrre energia e l’organismo non è in grado immagazzinarlo nel fegato e nei muscoli sotto forma di glicogeno; finisce quindi che aumenta la glicemia, cioè il glucosio nel sangue.

I sintomi

Se la glicemia è molto elevata può determinare sintomi quali poliuria (emissione di grandi quantità di urine), polidipsia (necessità di bere grandi quantità di liquidi per la grande sete), perdita di peso senza una causa apparente, stanchezza non riconducibile a cause certe, prurito, difficoltà di vista, infezioni intime.
Nella maggior parte dei casi però l’iperglicemia peggiora progressivamente nel corso di mesi o anni senza dare sintomi evidenti.

Le cure

In questi casi è quasi sempre necessario ricorrere all’insulina sintetica. Infatti, se le isole pancreatiche non sono più in grado di produrla nelle quantità necessarie, bisogna somministrarla dall’esterno per iniezione sottocutanea.
In alcuni pazienti si può effettuare il trapianto di pancreas o di isole pancreatiche. Il primo consiste nel trapianto di una porzione di pancreas di un donatore mediante un intervento chirurgico in anestesia generale, mentre il trapianto di isole consiste nell’infusione nel fegato, attraverso la vena porta, in anestesia locale, di isole pancreatiche isolate dal pancreas di un donatore.

IL DIABETE

Il diabete non nasce solo in presenza di una distruzione delle isole di Langerhans (diabete di tipo 1). Nel diabete di tipo 2 la capacità di produrre insulina è conservata, ma i tessuti rispondono meno alla sua azione (insulino-resistenza). Di conseguenza, nelle cellule entra una quantità minore di glucosio e i suoi livelli nel sangue aumentano.
Il pancreas risponde a questo innalzamento della glicemia producendo e rilasciando una maggiore quantità di insulina allo scopo di riportare la glicemia ai livelli normali. A lungo andare, però, l’organo non riesce più a produrre insulina nelle quantità necessarie per superare l’insulino-resistenza e i livelli di glicemia si alzano progressivamente.

Ulteriori informazioni sul diabete

Da sapere

Può anche succedere che il pancreas produca insulina in abbondanza: in questo caso, le cellule del tessuto adiposo sono stimolate a aumentare di volume con la conseguenza che aumenta il peso e con esso il rischio di diabete. È possibile che questa situazione dipenda da un tumore delle isole pancreatiche che altera il funzionamento cellulare (il carburante delle cellule è lo zucchero, soprattutto delle cellule nervose).

IL TUMORE

Il tumore al pancreas subentra quando alcune sue cellule si moltiplicano senza più controllo. Colpisce soprattutto le persone nella fascia d’età compresa tra i 50 e gli 80 anni. È molto raro sotto i 40 anni.

Fra i fattori di rischio noti della malattia c’è sicuramente il fumo: i fumatori hanno un rischio che è circa triplo rispetto a chi non fuma.
Altri elementi favorenti sono il diabete di tipo 2 (quello non dipendente da insulina, che in genere si manifesta dopo i 45 anni di età); l’uso di alcolici e caffè; l’obesità; un’alimentazione ricca di grassi e proteine animali; alcune malattie genetiche rare; le esposizioni professionali a solventi di uso industriale e agricolo e a derivati della lavorazione del petrolio; la presenza in famiglia di casi di tumore al pancreas, al colon e alla mammella.

I sintomi

Nelle fasi iniziali, questa malattia non dà segni particolari, e anche quando sono presenti, si tratta di disturbi piuttosto vaghi.

Sintomi più evidenti e caratteristici compaiono quando il tumore ha iniziato a diffondersi agli organi vicini o ha bloccato i dotti biliari e sono: perdita di peso e di appetito, ittero (colorazione gialla degli occhi e della pelle), dolore nella parte superiore dell’addome o nella schiena, debolezza, nausea o vomito.

Le cure

Se il tumore viene diagnosticato in fase precoce, in genere, si procede con l’asportazione chirurgica. Dopo l’intervento possono essere necessarie la chemioterapia e/o la radioterapia. Questi trattamenti sono le uniche opzioni disponibili per i casi non operabili. Per alcuni sottotipi di cancro si può ricorrere ai farmaci biologici.

 

IL FEGATO

Nell’addome, non lontano dal pancreas, si trova un’altra ghiandola fondamentale, il fegato, anch’esso a secrezione sia endocrina sia esocrina. Vista la complessità delle sue funzioni, però, viene considerato un vero e proprio organo a sé stante. Ulteriori informazioni sul fegato