Otite
Cosa è la otite: cause, sintomi e possibili cure di questa malattia dell'orecchio
L’orecchio è soggetto a infiammazioni di vario genere, perché è un organo che comunica direttamente con l’esterno, e di conseguenza è esposto a ogni sorta di agente nocivo, sia con il naso, e quindi è coinvolto nelle infiammazioni delle vie respiratorie. Uno dei disturbi più diffusi, che colpisce in forme e modi diversi sia i bambini sia gli adulti, è l’otite.
Un’infiammazione dell’orecchio
Per otite si intende un processo infiammatorio a carico dell’orecchio. In genere, è monolaterale, ma può anche colpire i due organi simultaneamente.
Si distinguono due forme principali: l’otite esterna, che riguarda solo l’orecchio esterno e che compare soprattutto in estate, specie nei diabetici, e l’otite media, che invece coinvolge la membrana timpanica e la catena ossiculare, strutture deputate a trasmettere e amplificare il suono alle cellule uditive e al nervo acustico.
L’otite esterna
Quella esterna è la forma meno seria di otite. Riguarda solo il condotto uditivo esterno, che collega il padiglione auricolare al timpano. È frequente d’estate, spesso dopo un bagno in piscina o al mare. Per questo, è detta anche otite del nuotatore.
Si tratta di un’infezione della cute. Occorre sapere, infatti, che il condotto uditivo è ricoperto da un “velo” di pelle sottile e delicata, protetto da un leggero strato di cerume. In condizioni normali, il cerume riesce a isolare e a difendere la cute. Basta poco, però, perché l’equilibrio venga meno. In questi casi, la cute si irrita, si imbeve di liquido e si infiamma, ostruendo il condotto stesso e causando l’otite esterna.
Da cosa dipende
L’otite esterna si manifesta quando lo strato di cerume si altera e la pelle del condotto uditivo si irrita. I fattori responsabili possono essere moltissimi.
Sicuramente un ruolo importante è ricoperto da fattori esterni, come l’eccessiva umidità, il sudore, il contatto prolungato con l’acqua: in queste situazioni, infatti, i batteri che vivono normalmente nella zona o arrivano dall’esterno (per esempio trasportati dagli auricolari del cellulare) trovano le condizioni ideali per proliferare.
Anche l’uso di cotton fioc, che spinge il cerume in fondo al condotto, favorendo la formazione di un tappo ed esercita un certo traumatismo sulla cute; l’azione irritante del cloro o di altre sostanze chimiche contenute negli shampoo e nel balsamo, che indeboliscono le difese naturali; la presenza di piccoli tagli; l’abitudine di sfregare le orecchie con dita o penne possono aumentare il rischio.
Come si manifesta
Anche se l’otite esterna è collegata a un’irritazione cutanea, guardandosi allo specchio, la persona non nota segni di desquamazione sul padiglione auricolare. Al limite può osservare un po’ di rossore. Tuttavia, è soggetta a sintomi inconfondibili: ha la sensazione di avere l’orecchio tappato e prova fastidio e male alla zona. Il dolore diventa molto forte, quasi tremendo, alla pressione: appena si tocca il condotto uditivo, le fitte si intensificano.
Inoltre, il condotto si gonfia molto, diventa rosso e irritato. A volta compaiono anche secrezioni giallastre e addirittura un rialzo termico.
Come si cura
In genere, il medico prescrive una cura antibiotica per bocca, lavaggi auricolari con soluzioni acide e gocce auricolari contenenti antibiotico e cortisone. Quando il dolore è importante si possono prendere anche antidolorifici per bocca. Bastano pochi giorni di cura per risolvere il problema.
Può dipendere anche dai funghi
L’otite esterna può essere causata anche da un fungo. In questo caso, in genere, si avverte anche prurito. Inoltre, può comparire una lieve secrezione.
Se il medico sospetta la presenza di funghi (cioè di una micosi), generalmente esegue un tampone del condotto uditivo, che viene inviato poi in laboratorio per l’esame colturale. La cura, solitamente, prevede anche l’uso di una crema o un’emulsione antimicotica da applicare localmente per qualche giorno. Da evitare i farmaci a base di cortisone.
L’otite media
L’otite media è la patologia di più frequente riscontro in età pediatrica: oltre l’80% dei bambini al di sotto dei tre anni di vita ha avuto almeno un episodio acuto. Inoltre, in circa un terzo dei soggetti si evidenzia una significativa ricorrenza degli episodi.
È scatenata da batteri e virus tipici del periodo invernale, ma non solo, che possono infiammare la tuba di Eustachio, il condotto che collega l’orecchio medio con la faringe. Di conseguenza, la tuba non riesce più a svolgere le sue funzioni, cioè a portare via il muco dall’orecchio e a portare all’interno aria. Così la zona comincia a chiudersi, gonfiarsi e la membrana timpanica a tendersi.
L’infiammazione può anche evolvere in infezione e portare alla rottura della membrana. Queste complicanze però sono rare: se la malattia viene curata con i farmaci giusti guarisce senza lasciare danni.
Da che cosa dipende
Questa malattia è favorita da numerosi fattori. I più comuni sono: disfunzione della tuba di Eustachio, predisposizione genetica, allattamento artificiale, presenza di fratelli più grandi, frequenza di asilo nido o scuola materna, scadenti condizioni igienico-sanitarie, esposizione al fumo passivo.
Come si manifesta
I sintomi principali dell’infezione sono tre:
– un dolore persistente e acuto e solitamente improvviso, che può manifestarsi anche con un’insolita attitudine del bambino a toccarsi o a sfregarsi l’orecchio;
– la sensazione di avere l’orecchio chiuso;
– una diminuzione della capacità uditiva.
Spesso, si riscontrano anche un aumento della temperatura corporea e una certa irritabilità. In molti casi, poi, si nota la fuoriuscita di pus giallo o giallo-verdastro dall’orecchio.
Nelle forme più serie può verificarsi una rottura della membrana timpanica, a causa della pressione esercitata dalle secrezioni infiammatorie.
Come si cura
Nella maggior parte dei casi, il medico prescrive una cura a base di antibiotici, della durata di circa dieci giorni. Nell’eventualità in cui il dolore avvertito sia particolarmente fastidioso si può ricorrere a farmaci antidolorifici e antinfiammatori per qualche giorno.
Se diventa cronica
Esistono anche forme di otite media croniche, che si manifestano in persone con perforazioni della membrana timpanica. Queste otiti possono essere senza sintomi di infezione, tuttavia il soggetto avverte un calo dell’udito. Nei periodi di riacutizzazione, in genere, lamenta anche fuoriuscita di pus dall’orecchio, ma non ha dolore.
In questi casi, è fondamentale non bagnare l’orecchio. Quando vi è una riacutizzazione con pus è necessario assumere antibiotici per bocca e utilizzare una cura locale a base di lavaggi con soluzione acida e gocce auricolari.