25/10/2017

La gastroenterite

Si tratta di una delle malattie infettive più diffuse in assoluto: la gastroenterite, infatti, può essere causata da moltissimi agenti diversi, per cui tantissime persone, prima o poi, ne sono soggette. Nella maggior parte dei casi non espone a grandi conseguenze, ma se trascurata può essere pericolosa.

Di che cosa si tratta

La gastroenterite è un’infezione molto comune caratterizzata da un’infiammazione del tratto gastrointestinale, tanto dello stomaco quanto dell’intestino tenue. Può essere acuta oppure cronica e può colpire persone di tutte le età. È molto frequente nei bambini, anche in quelli molto piccoli. Tuttavia, nemmeno gli adulti ne sono immuni.

È causata da numerosi agenti patogeni: virus (tra i più frequenti: Rotavirus, Norovirus, Adenovirus, Cytomegalovirus), batteri (come Salmonella, Campylobacter, Escherichia coli patogeni, Clostridium difficile), protozoi (tipo Giardia, Entamoeba histolytica, Cryprosporidium) o elminti (responsabili di infezioni come tricocefalosi, trichinellosi, botriocefalosi, strongiloidosi, toxocarosi).

Nella maggior parte dei casi, è di origine virale. Nei bambini, la forma più diffusa di gastroenterite seria è quella provocata dal Rotavirus.

La modalità di trasmissione

La via di trasmissione varia in relazione all’agente patogeno. In molti casi, la malattia viene trasmessa per via oro-fecale, attraverso l’ingestione di cibi o bevande contaminati oppure con la manipolazione di oggetti infettati.

Il contagio però può avvenire anche direttamente da persona a persona, tramite le mani o il contatto con superfici contaminate, specie in comunità affollate, oppure attraverso l’inalazione di goccioline di salina e secrezioni infette.

Anche il periodo di contagiosità è molto variabile.

Come si manifesta

Indipendentemente dalle cause scatenanti, la gastroenterite è facilmente riconoscibile. Infatti, si manifesta con sintomi sempre uguali o comunque simili, che compaiono dopo un periodo di incubazione che cambia in base all’agente responsabile.

I più comuni sono nausea, vomito e diarrea. La diarrea è quasi sempre di tipo acquoso. Solo in alcuni casi contiene muco o tracce di sangue.

A questi disturbi caratteristici se ne possono associare altri più generici, come febbre (molto frequente), dolori addominali, vomito, mal di testa e mal di muscoli.

Le possibili complicanze

Quando l’infezione si manifesta con una diarrea blanda, in genere guarisce da sola e senza conseguenze. Quando invece causa sintomi intensi può complicarsi.

La complicanza principale delle gastroenteriti, in particolare nei bambini e nei soggetti fragili, è la disidratazione, che può anche richiedere il ricovero in ospedale. Nei neonati può progredire rapidamente ed essere fatale.

Le cure

Solo in una piccola percentuale di casi, per esempio in alcune forme di origine batterica, possono essere necessarie delle cure antibiotiche.

In tutte le altre situazioni, il medico potrebbe consigliare l’uso di anti-diarroici, per contenere le scariche: è sconsigliato però il fai da te perché non è detto che questi medicinali siano sempre utili e necessari. Per esempio, gli anti-diarroici non vanno usati nelle forme con dolori addominali oppure se è presente sangue nelle feci.

Contro la diarrea potrebbero essere utili anche i probiotici, in grado di migliorare l’equilibrio della flora batterica intestinale.

Se c’è disidratazione bisogna somministrare soluzioni reidratanti (contenenti elettroliti) e abbondanti liquidi. Nei casi più seri servono il ricovero in ospedale e la somministrazione di soluzioni contenenti elettroliti per via endovenosa.

Il vaccino

Solo contro la gastroenterite da Rotavirus esistono due vaccini di efficacia paragonabile, entrambi sotto forma di gocce.

Il primo prevede due dosi e deve essere completato entro le 24 settimane di età: la prima dose può essere somministrata a partire dalle sei settimane e non oltre le 10-12 settimane; la seconda dose deve essere somministrata dopo un intervallo minimo di quattro settimane.

Il secondo prevede tre dosi e deve essere completato entro le 32 settimane di età: la prima dose può essere somministrata a partire dalle sei e non oltre le 10-12 settimane, per le dosi successive deve intercorrere un intervallo minimo di quattro settimane.

Le regole di prevenzione

Per diminuire il rischio di gastroenterite è bene seguire alcune semplici norme (e farle rispettare ai bambini). Ecco le principali:

 lavare sempre bene le mani dopo essere stati alla toilette;

 non mangiare né manipolare cibo se le mani non sono perfettamente pulite;

 disinfettare il coperchio e la seduta del wc dopo un episodio di vomito o una scarica di diarrea;

 non condividere tovaglioli, bicchieri, posate e stoviglie;

 se non si è certi della provenienza, consumare la carne solo se è ben cotta ed evitare di mangiare uova o salse fatte con uova crude;

 prestare massima attenzione alla conservazione dei cibi, non mangiando carne, insalate, salse che siano stati tenuti a temperatura ambiente per più di due ore;

 mantenere a quattro gradi tutti gli alimenti freschi (uova, maionese, creme, salse) e preferibilmente consumarli appena preparati, senza conservarli a lungo;

 evitare la contaminazione incrociata tra alimenti infetti, mantenendo separate le carni crude da quelle cotte, e lavando accuratamente tutti gli utensili utilizzati per manipolare il cibo crudo;

 nei ristoranti diffidare dei carrelli con cibi freddi, conservati a lungo a temperatura ambiente, specie se con gelatine, creme, maionese, mascarpone, salse e uova;

 quando si viaggia in Paesi con scarse condizioni igieniche, bere solo acqua in bottiglia, non consumare verdure crude e frutta sbucciata, evitare il ghiaccio.