07/11/2019

Last Christmas: arriva il film d’amore più atteso di Natale

Veronica Colella Pubblicato il 07/11/2019 Aggiornato il 07/11/2019

Colonna sonora d'autore con le canzoni di George Michael, sceneggiatura di Emma Thompson, Emilia Clarke come protagonista. Davvero un film di cui ci innamoreremo...

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È in arrivo Last Christmas, la commedia romantica ispirata alla musica di George Michael e all’indimenticabile tormentone natalizio degli Wham!. Il perfetto film di Natale per chi non ama le protagoniste leziose o le storie sdolcinate, visto che l’antieroina – interpretata da Emilia Clarke – sembra una Bridget Jones più arrabbiata. Al cinema arriverà il 19 dicembre, ma nell’attesa possiamo ascoltare la colonna sonora, in uscita il 7 novembre con un brano inedito del cantante, This is how (we want you to get high).

Un film, per niente sdolcinato o lezioso, che si candida a commedia romantica perfetta per i nostri tempi. Con la bella e simpatica Emilia Clarke!

La trama

La vita di Kate (Emilia Clarke) è un mix di sfortuna e di decisioni sbagliate, che culminano nell’essere buttata fuori dal suo appartamento dopo aver combinato l’ennesimo disastro. Senza una casa e senza prospettive, lavora svogliatamente come elfo in un negozio di articoli natalizi gestito da una severissima Babbo Natale cinese (Michelle Yeoh) e si rifugia da sua madre Adelia (Emma Thompson), ingoiando i rimproveri della famiglia sulle pessime abitudini in cui persevera nonostante le precarie condizioni di salute. Kate ha infatti rischiato di morire a causa di una malattia che l’ha colpita senza preavviso e da quel momento sembra aver perso la fiducia nel futuro. Come da tradizione, a mettere in discussione il suo nichilismo sarà l’incontro con uno sconosciuto alto e moro, Tom (interpretato da Henry Golding). Diretto da Paul Feig, il film è stato scritto in coppia da Emma Thompson e Bryony Kimmings, artista del Soho Theatre di Londra.

Riuscirà a spodestare Love Actually?

La domanda che tutti stanno facendo a Emma Thompson, che in Love Actually interpretava la moglie tradita di Alan Rickman, è sempre la stessa. Per quanto sia ancora amatissimo, dal 2003 il mondo è cambiato parecchio e questo film aspira ad essere la rom-com adatta ai nostri tempi, dotata dello stesso incrollabile ottimismo ma con una maggiore complessità rispetto al film di Richard Curtis.
Su questo progetto Emma ha lavorato per ben otto anni insieme al marito Greg Wise, ascoltando e riascoltando gli album di George Michael finché la storia non si è intrecciata ai suoi testi nel modo giusto.
Non solo una bella storia d’amore, ma una storia che rispettasse la sensibilità del cantante verso temi delicati come l’inclusione sociale, senza ignorare il clima sempre più ostile e teso dell’Inghilterra dopo il referendum per la Brexit. Un film difficile da scrivere e difficile da girare, dal momento che per cogliere Londra nel suo massimo splendore natalizio le riprese sono iniziate proprio la notte della Vigilia, trascinando per motivi di forza di maggiore il Natale fino ai primi di febbraio. Per fortuna, racconta Emilia Clarke, Emma Thompson ha saputo tenere su il morale di tutti distribuendo generosamente cioccolata e Martini.

Un ruolo quasi autobiografico

I punti di contatto tra Emilia e il suo personaggio sono più profondi di quello che potevamo immaginare. Non solo hanno ricevuto un’accoglienza a dir poco gelida dopo aver cantato ad un’audizione – nel caso di Emilia, si trattava di un’improvvisazione di Wannabe delle Spice Girls – ma sono unite dalla stessa brutta esperienza. Proprio come Kate, anche Emilia ha rischiato di morire a poco più di vent’anni, come ha rivelato questa primavera al New Yorker dopo anni di smentite. Poco dopo aver conquistato il ruolo di Daenerys in Game of Thrones è stata colpita da un aneurisma, scambiato per un semplice mal di testa da stress. La conseguenza più seria è stata l’afasia, che nei primi momenti le ha reso difficile anche riuscire a pronunciare correttamente il suo nome (per esteso a dire il vero non molto facile: Emilia Isobel Euphemia Rose Clarke). Non è stato questo parallelismo ad attirarla verso il ruolo di Kate – il copione l’aveva già accettato a scatola chiusa, è bastata Emma Thompson – ma l’esperienza l’ha aiutata a mettere un realismo particolare nell’interpretazione.