Quando a lui… cade l’occhio
Il vostro compagno si gira a guardare le altre per strada e voi vi sentite offese e trascurate? Fare scenate non serve. Provate a parlarne con calma, usate l’ironia oppure spiazzatelo
State passeggiando mano nella mano. Voi pensate al vostro futuro insieme e guardate con fiducia l’orizzonte. Invece lui, che non pensa a niente, guarda un’altra donna che passa. Più carina. Più giovane. Più svestita. O semplicemente “un’altra”. Perché è questo il valore aggiunto: non siete voi.
Tutto sta nella misura
Spesso si tratta davvero di un riflesso automatico e pressoché incontrollabile. Tutto sta nella misura: se, mentre siete insieme per la strada, incontrate la sosia di Charlize Theron, pretendere indifferenza sarebbe volere un fidanzato cieco. Lo stesso dicasi quando l’occhio viene catturato da hot pants e scollature abissali. Ma se il problema è frequente, poco giustificato e magari accompagnato da ammutolimenti e teste che si girano platealmente e senza vergogna, siamo effettivamente di fronte a un atteggiamento irrispettoso.
La reazione giusta
No, la lagna, i musi lunghi, i rimproveri furibondi in mezzo alla strada non servono.
- Rispondete con ironia. «Se vuoi ti passo gli occhiali, così vedi meglio» detto con calma e un sorriso, può già essere sufficiente a far capire che è meglio non insistere.
- Ricambiate, guardando con interesse i primi bicipiti gradevoli che passano. Magari, provando direttamente sulla propria pelle la sensazione di venire bellamente ignorato imparerà a comportarsi bene a sua volta.
- Spiazzatelo con un: «Sì, decisamente carina. Ha colpito anche a me…». Come insegnano gli psicologi di coppia lo sguardo sull’altra, se vissuto con la leggerezza di una fantasia, rafforza la complicità, anche a livello erotico. Ha quasi lo stesso effetto del guardare insieme un film erotico: stuzzica la fantasia, rafforzando l’intesa di coppia.
E se proprio non lo sopportate…
Ma se si tratta davvero di un fenomeno irritante, non occasionale e vistoso, vale la pena parlarne, evitando i toni drammatici ma con schiettezza. Per esempio chiedendo con semplicità: “cosa significa questo per te? E se io ci rimango male?”». Sembrerà strano, ma benché esistano molti “finti tonti”, c’è anche chi davvero cade dalle nuvole. A quel punto non resta che aspettare e vedere se il chiarimento è servito a qualcosa. Senza lasciarsi prendere da gelosie e insicurezza croniche.
Le scuse cult
- Mi sembrava la collega/cugina/moglie di…
- Per me è come guardare un’opera d’arte: si può essere gelosi di un quadro?
- In realtà guardavo il manifesto dietro di lei
- Mi ha colpito il vestito! Ma a te starebbe meglio!
- Mica posso camminare con lo sguardo fisso a terra!
- Chi? Cosa? Io?
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