24/11/2020

Paranoia costruttiva: destreggiarsi tra temerarietà e prudenza

Veronica Colella Pubblicato il 24/11/2020 Aggiornato il 24/11/2020

La paranoia costruttiva è una forma di buon senso che insegna a prestare attenzione alle tante piccole azioni a rischio contenuto che fanno parte della routine

Girl and bicycle, traffic in background

La vita, si sa, è piena di imprevisti. Le nostre giornate prevedono compromessi e rischi accettabili, che si tratti di entrare nella doccia o di affrontare il traffico cittadino in bicicletta.

Lo studioso e scrittore Jared Diamond ha coniato l’espressione “paranoia costruttiva” per definire l’atteggiamento di chi sa destreggiarsi tra prudenza e temerarietà, affrontando pericoli piccoli e grandi senza dimenticare la funzione protettiva della paura.

Quando arriva dall’esperienza

Gli abitanti della Nuova Guinea, racconta Diamond in Il mondo fino a ieri (Einaudi), sanno bene che quando ci si accampa nella foresta è importante scegliere bene la sistemazione. Il giovane Diamond, che ai tempi studiava falchi e pappagalli, si era impuntato nel voler piantare le tende sotto a un maestoso albero ricoperto di muschio. Dopotutto, quante probabilità ci sono che un albero morto decida di crollare proprio nell’unica notte in cui qualcuno ci sta dormendo sotto? In realtà, se si resta abbastanza a lungo nel fitto della foresta ci si rende conto che quasi non passa giorno senza udire lo schianto di un tronco che cade. Ecco perché i suoi accompagnatori, abituati a dormire sotto gli alberi per un terzo dell’anno, non ne volevano sapere di correre questo rischio. A fare la differenza tra una paura immotivata e la paranoia costruttiva è proprio l’esperienza, che insegna a non sottovalutare i pericoli anche quando ci sembrano improbabili.

Lontano dalla foresta

Forse a noi non capiterà mai di essere schiacciati da un albero, ma il ragionamento degli accompagnatori guineiani si applica anche a situazioni più familiari. A rendere pericolose le azioni a basso rischio è la frequenza con cui ci ritroviamo a compierle, aumentando senza rendercene conto le probabilità che qualcosa prima o poi vada storto. Chi fa qualcosa di molto stupido una volta sola ironicamente ha più possibilità di cavarsela senza un graffio rispetto a chi, tutte le mattine, si lancia nel traffico appena scatta il verde senza guardare bene a destra e a sinistra. Perché diventiamo così sbadati? Nella società occidentale godiamo di una reversibilità delle conseguenze che ci permette di avere un atteggiamento molto più rilassato. Rompersi un piede scivolando da un marciapiede ghiacciato fa sicuramente molto male, ma in ospedale qualcuno si prenderà cura di noi impedendo all’incidente di avere complicazioni. Chi si frattura un arto nel mezzo di una foresta, invece, rischia di dover convivere tutta la vita con un’invalidità irreversibile.

Imparare a valutare i rischi

Come fare affidamento sulla paranoia costruttiva senza esagerare? Limitandosi a non fare solo quello che possiamo fare diversamente, senza perdere opportunità preziose o rinchiuderci sotto una campana di vetro per paura di quello che succederà. La paura “sana e costruttiva” è quella che ci tiene compagnia, orientando le nostre scelte in modo da prevenire gli scenari peggiori. Un esempio che ci tocca da vicino? Scegliere di rispettare il rituale di igienizzante, mascherina e distanze interpersonali anche se fino ad ora non ci siamo ammalati, confidando nel fatto che la fortuna sarà anche cieca ma la matematica non mente.