Pandemic fatigue. Stufa dell’emergenza? Come affrontarla nel modo giusto
Sentirsi stanchi e demoralizzati è normale dopo quasi un anno di restrizioni. Ecco qualche consiglio per non perdere la calma anche quando tutto sembra senza senso
La seconda ondata della pandemia è arrivata in anticipo rispetto alle previsioni, costringendoci a retrocedere sulle libertà guadagnate in estate. Delusione, spossatezza e insofferenza sono risposte prevedibili e naturali, ma gli esperti temono che questo stato di crisi prolungato ci renda meno attenti al rispetto delle regole, soprattutto se il prezzo da pagare per proteggersi dal contagio è percepito come troppo alto.
Quali sono le categorie più colpite e perché
La paura sta cedendo il passo all’angoscia, rendendo sempre più diffusa la percezione delle regole come ingiuste o addirittura arbitrarie. A rendere particolarmente vulnerabili a questa sensazione di impotenza e sfiducia, spiega la dott.sa Giulia Giorgi di Guidapsicologi.it, è il venire meno dei fattori di protezione individuali e collettivi che aiutano a far fronte all’emergenza.
A livello individuale, risulta più protetto chi può contare su una solida base di autostima e su un senso di autoefficacia, chi ha capacità di giudizio critico e riesce a filtrare informazioni anche cliniche sulla pandemia.
In gioco però non ci sono solo fattori psicologici, ma anche l’ambiente di vita – ovvero il contesto fisico e sociale – in cui si è immersi: dalle condizioni igienico-sanitarie al substrato socioeconomico di appartenenza, passando per il sistema di credenze e valori trasmessi dalla cultura o dalla formazione personale. E ancora, il supporto di una rete scolastica e lavorativa, la fiducia nelle Istituzioni e lo sviluppo di competenze di cittadinanza sociale adeguate e realistiche, necessarie per aderire alle misure di sicurezza richieste dalla pandemia.
Le strategie per recuperare la serenità
Il suggerimento dell’esperta per combattere la tentazione di gettare tutti gli sforzi alle ortiche è di concentrarsi su quello che può rendere la vita quotidiana più tranquilla e consapevole. Cercare di impostare abitudini di vita sane ma nuove, in linea con le norme di sicurezza, aiuta a percepire il cambiamento come un momento di transizione necessario per uscire dall’emergenza e non come un’imposizione. Ecco qualche consiglio per iniziare:
- Niente abbuffate di news. Per non lasciarsi sopraffare dalla mole di informazioni sulla pandemia e sui contagi, vale il consiglio di sempre: attenersi ai dati ufficiali diffusi da OMS e Istituto Superiore di Sanità, informandosi a piccole dosi.
- Stabilisci una lista di priorità. L’incertezza, lavorativa ma non solo, è un’enorme fonte di stress. Per tenerla sotto controllo, meglio focalizzarsi sul presente e mettere al centro delle proprie giornate ciò che davvero è urgente, senza angosciarsi sul futuro lontano.
- Continua a rispettare le regole (anche se non ne puoi più). Rispettare le regole di distanziamento e le restrizioni è fondamentale per uscire da questa situazione in maniera più rapida. Ripeterci questo concetto può aiutarci a non mollare, anche se bisogna essere consapevoli del fatto che non è possibile al momento sapere quando ne usciremo.
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