La playlist antistress
Studi scientifici hanno dimostrato che la musica giusta tiene a bada la produzione di cortisolo, l’ormone dello stress. Ecco come compilare la playlist ideale per rilassarsi e ricaricare la mente
Che la musica vada ben oltre l’udito, che ritmi e melodie abbiano poteri polisensoriali, che sappiano parlare all’anima come al corpo è intuitivo. E non è un caso che più la vita si è fatta frenetica e multitasking, più le mode musicali hanno visto la presenza crescente di generi rilassanti come il lounge e il chill-out. È infatti proprio sullo stress, o meglio contro di esso, che la giusta scelta di note e melodie può rivelarsi particolarmente efficace, restituendo benessere.
La musica favorisce l’ascolto di sé e del proprio respiro, che rallenta. E col rallentare del respiro già un po’ di stress se ne va.
Agisce attivamente sul respiro che è un movimento regolare che alterna 4 tempi: ispirazione, piccola apnea, espirazione e un’altra brevissima apnea. Questo ritmo naturale tende a essere alterato da stress e multitasking, che lo fanno indurire, trattenere, velocizzare. Ecco, la musica agisce riarmonizzando il respiro: il nostro ritmo interno viene accudito, inserito in un contesto regolare». Ma di che musica parliamo? Ovviamente, pur nel rispetto dei gusti di ciascuno, occorrono ritmica, melodia e decibel proporzionati al corpo umano, con tempi lunghi e ritmo non incalzante. Insomma niente brani dance né il rock a tutto volume di un concerto, ottimi per una serata in cui scatenarsi ma lontanissimi da un’idea di benefico relax.
Questione di chimica
Ma c’è di più. Le giuste melodie tengono a bada nel cervello la produzione di cortisolo, l’ormone dello stress: addirittura alle donne in gravidanza è consigliato l’ascolto di musica classica (o di ninne nanne e suoni della natura) per 30 minuti al giorno. E se da un lato i livelli di cortisolo scendono, dall’altro salgono quelli di serotonina, dopamina, noradrenalina, ormoni del benessere: insomma la musica giusta è anche in grado di attivare un circolo virtuoso nel cervello, stimolando l’azione dei neurotrasmettitori incaricati di liberare sostanze collegate al piacere. Alcuni studi sostengono addirittura che certe melodie possano riportare effetti simili alle benzodiazepine (sostanze chimiche a base dei comuni farmaci ansiolitici) e addirittura funzionare come analgesici e rinforzare le difese immunitarie.
La scaletta ideale
Una playlist altro non è che una sequenza di canzoni o brani musicali, e con la diffusione di lettori mp3 e librerie musicali da computer è facilissimo realizzarne una – o anche venti: ciascuna per uno stato d’animo.
Se l’obiettivo è crearne una antistress il primo consiglio è non scegliere musica italiana, che istintivamente porta l’attenzione sul testo: un’altra lingua, anche se si conosce bene, facilita l’ascolto delle parole come puro suono, lasciando più libera la mente di fluire.
Ancora meglio le sole note, magari eseguite al pianoforte.
La musica classica offre una selezione vastissima di antistress naturali, ma si può spaziare anche in generi contemporanei o in suoni esotici. Perfetti i ritmi lenti, cadenzati, e le melodie a “effetto nenia”: dalle litanie incantate del sitar indiano alla bossa nova brasiliana, tornando agli occidentalissimi lounge, ambient e chill out, oppure alle voci calde e jazzate di grandi cantanti del passato.
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