31/10/2019

Joker, ma perché attira così tanto?

Alberta Mascherpa Pubblicato il 31/10/2019 Aggiornato il 31/10/2019

Nella superba interpretazione di Joaquin Phoenix, quello che il regista Todd Phillips ha definito “un Amleto moderno” sta suscitando consensi unanimi. Il perché ce lo spiega uno psicanalista

Joker

Trionfatore alla 76 esima Mostra del Cinema di Venezia, Joker è il personaggio del momento. Una figura combattuta, instabile, violenta che, pur nella sua negatività, ha conquistato il pubblico che, unanime nel tesserne le lodi, lo sta trasformando in una sorta di moderno eroe.

Viene spontaneo allora chiedersi il perché di tanta ammirazione verso un personaggio che ha fatto della violenza il suo tratto distintivo.

Il rischio di farne un paladino delle ingiustizie sociali

« È proprio la violenza di Joker che attira e conquista» spiega Adriano Formoso, psicologo e psicoterapeuta a Milano e ideatore del metodo terapeutico neuropsicofonia. «Joker è il protagonista di una triste storia esistenziale che risulta purtroppo molto realistica in un società che non fa sconti a nessuno. Il film mette l’accento proprio sul vissuto del personaggio in modo da giustificarne la sua personalità omicida osservando quindi il suo comportamento da una prospettiva sociologica e psicosociale che mette in discussione la società. Joker in sostanza attrae perché viene visto come creazione sociale, come l’eroe contro la disuguaglianza, la discriminazione e l’abbandono.

Il cattivo vuole solo un abbraccio

Del resto una delle parti del film che colpisce di più è proprio quella in cui il protagonista cerca un briciolo d’amore dall’uomo ricco individuato come suo padre a cui si propone dicendo “non voglio niente da te, solo un abbraccio”: il rifiuto e l’angoscia dell’abbandono aggravano la sua condizione psichica e lo inducono alla violenza».

Tra realtà e finzione

Innegabile poi il fascino che Joker esercita sugli adolescenti. «Anche in questo caso si può trovare una spiegazione» commenta l’esperto. «La letteratura, il fumetto e il cinema horror hanno da sempre un’ascendenza particolare sugli adolescenti e questo è legato al fatto che hanno come tema centrale, proprio come nel caso di Joker, la corporeità con le sue inquietanti trasformazioni. La paura che alcuni film suscitano dipende dalla ferocia con la quale il corpo viene attaccato: in Joker si assiste, ad esempio, a un omicidio che inizia conficcando delle forbici negli occhi della vittima. Una trasformazione in questo caso drammatica del corpo che ha una corrispondenza nei cambiamenti che gli adolescenti vivono da vicino. È normale che i ragazzi fantastichino all’interno di mondi paralleli come quello costruito abilmente con il film Joker: ecco perché vederlo può essere educativo perché aiuta a comprendere la differenza tra l’immaginario e il reale per arrivare a dare un valore prioritario all’opportunità di esistere nel mondo, con concretezza».