Decluttering: libera la tua casa per liberare la tua mente
Le pulizie di primavera possono rappresentare l'occasione ideale. Ecco cpme eliminare il superfluo (o ciò che non ti dà più gioia) in 6 mosse
L’arrivo della primavera è un ottimo pretesto per mettere in pratica quello che i guru del minimalismo giapponese ripetono come un mantra: meno è meglio. “In una casa dove ci sono poche cose, ci può essere la felicità”: almeno così sostiene Fumio Sasaki, autore di Fai spazio nella tua vita (Rizzoli).
Le tradizionali pulizie del cambio di stagione possono aiutarci a rimettere ordine nelle nostre vite partendo dagli spazi che abitiamo, sempre a rischio di sovraffollamento.
Gli oggetti che accumuliamo non sempre hanno una vera utilità o sono in grado di regalarci gioia – criterio che ci dovrebbe guidare nella dura scelta tra tenerli o rinunciarci per sempre.
La gioia del poco
Fare decluttering è anche una strategia per imparare a riconoscere che troppi oggetti ci appesantiscono inutilmente, in modo da poter scoprire la gioia “dell’infinitamente poco”, come insegna la scrittrice francese Dominique Loreau, trapiantata in Giappone da più di 25 anni e convertita alla filosofia minimal.
Come procedere
- Individuare le zone o le stanze più disordinate e stilare una lista di priorità. Procedere in modo sistematico aiuta a vedere subito gli effetti e a non perdersi d’animo;
- Passare in rassegna gli oggetti e chiedersi da quanto non vengono usati. L’armadio è forse lo specchio più accurato delle nostre tendenze ad accumulare: Dominique Loreau sostiene che l’80% del tempo indossiamo solo il 20% del nostro guardaroba. Quello che non viene toccato da troppo tempo deve sparire. Se i 6 mesi consigliati dai più radicali vi sembrano troppo rigidi, il criterio dei 3 anni è perfetto per capire cosa scartare.
- Dividere gli oggetti in quattro categorie: tenere, buttare, dare via, riutilizzare. Nell’ultima categoria ci sono i rari oggetti che possono rinascere a nuova vita se impariamo a guardarli in modo diverso: il riuso creativo può trasformare vecchi jeans in borse, guanti spaiati in peluche o bottiglie vuote in mangiatoie per uccellini.
- Tenere a mente che i ricordi sono dentro di noi (e per tutto il resto, c’è lo scrapbook). Se avete uno spirito romantico, può essere difficile separarsi dagli oggetti che vi ricordano persone amate o momenti importanti, anche se di fatto non li usate mai. Una possibile soluzione è creare album per ricordare viaggi o esperienze tenendo al minimo l’accumulo, oppure scattare foto agli oggetti prima di separarvene. In questo modo, potrete godere dei ricordi senza esserne sommersi.
- Un’occasione per donare. Se non buttiamo, molto spesso, è per senso di colpa, come faceva notare Nagisa Tatsumi nel suo manuale L’arte di buttare (Antonio Vallardi Editore). Eppure, buttare non significa necessariamente sprecare: una buona parte degli oggetti che non vogliamo tenere possono essere utili a qualcun altro. Contattare le associazioni di volontariato può essere un buon modo per ricollocare gli oggetti più disparati: giocattoli, mobili, persino piccoli elettrodomestici;
- Buttare in maniera ecosostenibile. Quando non c’è altro modo di recuperare un oggetto, ricordatevi di fare il possibile per fare in modo di smaltire correttamente i materiali;
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