Infelicità domestica. Perché le coppie scoppiano
Dalla Cina alla Grecia, i motivi per cui le coppie entrano in crisi sono sempre gli stessi: dipendenza dalla relazione, troppo tempo dedicato al lavoro, scarsa intesa a letto...
A volte l’amore non basta. Per tenere viva una relazione è necessario un certo impegno e a pesare sulla salute della coppia non sono soltanto le incomprensioni o le incompatibilità caratteriali. A raccontarlo è uno studio pubblicato su Evolutionary Psychology, mettendo a confronto le rispettive culture dei due autori: sia in Cina che in Grecia, pare che a mettere in crisi le relazioni a lungo termine siano soprattutto la dipendenza emotiva, la ricaduta del lavoro sulla vita privata e la mancanza di tempo e di spazio da dedicare a se stessi.
Amarsi male
Nella lunghissima lista di potenziali insoddisfazioni e recriminazioni stilata dagli autori, per indagare i problemi di coppia passati o presenti di 1.403 partecipanti (604 in Grecia e 799 in Cina, ai quali è stato sottoposto un questionario online), tutti impegnati in una relazione a lungo termine, c’è spazio quasi per tutto.
Dalla passione che svanisce alla consapevolezza dei propri difetti, come l’egoismo o l’insicurezza, passando per le difficoltà finanziarie e quelle legate al diventare genitori, momento in cui le esigenze dei bambini riducono per forza di cose il tempo e le energie dedicate alla coppia.
E anche la caparbietà con cui non si riesce a scendere a compromessi, persino quando si riconosce che l’altro una punta di ragione ce l’avrebbe.
C’è anche chi ha il problema opposto, ovvero la tendenza a mettere da parte le proprie esigenze per adattarsi ai bisogni dell’altro o a dipendere troppo dalla relazione, fino a diventare soffocanti.
Infedeltà e gelosia sono due facce della stessa medaglia, mentre per alcune coppie il problema più grande sono i cattivi rapporti con amici e parenti dell’altro.
Se il sesso diventa terreno di conflitto
Poi c’è il sesso, terreno di conflitto per chi non riesce a trovare un punto di incontro sulla frequenza dei rapporti che si ritiene accettabile per entrambi o per chi è semplicemente insoddisfatto, vuoi perché ferito dalla mancanza di interesse dell’altro o perché qualcosa a letto non funziona, forse per incompatibilità di desideri e preferenze. E infine i problemi affrontati da chi vive situazioni di violenza domestica o problemi di dipendenza, spesso difficili da ammettere.
Le difficoltà principali
Per comodità, gli autori hanno riassunto questa ampia casistica in 13 aree tematiche principali. Dalle risposte dei partecipanti è emerso che i tre fattori di stress più comuni sono legati al troppo lavoro, alla tendenza a dipendere troppo dalla relazione e alla mancanza di tempo e spazio per se stessi.
Quest’ultima sembra una preoccupazione condivisa soprattutto dalle coppie più giovani, mentre quelle più mature risentono della perdita di entusiasmo – i sentimenti che si affievoliscono, ma anche la tentazione di rimpiangere l’ex – e dei problemi in camera da letto, litigano più delle coppie giovani per questioni di infedeltà o per via dei bambini ma si preoccupano meno delle incompatibilità caratteriali.
Per le donne la difficoltà maggiore sembra essere legata alla dipendenza emotiva dal partner, mentre in cima alle rimostranze degli uomini c’è l’insoddisfazione sessuale. Quanto alle differenze tra culture, i greci sembrano più inclini a farne una questione di personalità, attribuendosi più facilmente pecche o difetti, mentre i cinesi insistono di più sulla mancanza di impegno, ammettendo di non essere sempre pronti a dare il massimo.
Come superarle
Per fortuna, non tutte le difficoltà sono insormontabili. Chi ci è già passato sa bene che lavorarci insieme aiuta a ricucire eventuali strappi, molto più che tenersi dentro le proprie insoddisfazioni per spirito di abnegazione. In alcuni casi, però, potrebbe essere necessario l’intervento di un esperto.
La sola idea di proporre la terapia di coppia sembra una mezza condanna, anche perché siamo abituati a immaginarla come una serie di conversazioni imbarazzanti e faticose. Invece, sostengono gli esperti della School of Life di Alain de Botton, il salottino del terapeuta andrebbe rivalutato. Dalla terapia si impara a essere vulnerabili, a lasciarsi guidare meno dalle emozioni e più dalla ragione. E soprattutto a interrompere il circolo vizioso per cui chi è ferito tende a ferire a sua volta, anche senza rendersene conto.
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