Amore: quando è a senso unico
Se la persona che amiamo non corrisponde i nostri sentimenti la cosa più importante è imparare ad accettarlo. Cogliendo quello che comunque può esserci di positivo nella situazione
Gli amori non corrisposti sono un’esperienza universale, anche se questo purtroppo non consola. Un rifiuto, per quanto gentile nei modi, è sempre un brutto colpo per l’ego: fa sentire imperfette, insicure, persino arrabbiate. Tuttavia, anziché intestardirci alla ricerca di improbabili strategie per far cambiare idea all’altra persona, il favore più grande che possiamo fare a noi stesse è imparare ad accettare i “no” senza rinnegare i nostri sentimenti.
Quando l’altro non ricambia i nostri sentimenti meglio non abbattersi né intestardirsi troppo
Non esistono trucchi
La negazione è il più grande ostacolo per la guarigione. C’è il rifiuto del rifiuto, ovvero la convinzione che con l’insistenza o con un unico gesto spettacolare potremo cambiare il verdetto. Questa speranza, figlia di centinaia di film d’amore, non tiene conto di quella che gli autori di E alla fine arriva mamma avevano saggiamente battezzato “teoria Dobler-Dahmer”. Se due persone si piacciono, allora un grande gesto romantico funziona: se una delle due non è coinvolta, lo stesso gesto rischia di sembrare esagerato e un po’ inquietante. Un’altra trappola in cui è facile cadere è il rifiuto dei propri sentimenti, cioè la tentazione di superare l’imbarazzo facendo finta che non sia mai successo niente. Purtroppo, non esistono trucchi né per fare in modo che qualcuno ci ami né per smettere di amare qualcuno. Il consiglio di Alain De Botton, scrittore e fondatore della School of Life, è di curare il mal d’amore sforzandosi di conoscere meglio la persona che vogliamo dimenticare. Può sembrare un controsenso, ma togliere le lenti rosa e cominciare a notare difetti e incompatibilità è il modo migliore per perdere gradualmente interesse.
Ovviamente, non è un invito a esagerare nel senso opposto: coprire di invettive al vetriolo chi ci ha rifiutato serve solo a compromettere ogni possibilità di mantenere una sana amicizia, cosa che potremmo accorgerci di volere tanto quanto una relazione.
L’attrazione dall’impossibile
I recidivi degli amori a senso unico potrebbero non essere semplicemente sfortunati. Essere attratti sistematicamente da persone che non ci ricambiano può essere un meccanismo di difesa, un modo per godersi lo struggimento senza dover affrontare gioie, noie e dolori di una vera relazione. Si rimane saldamente aggrappati alla propria comfort zone, perdendosi però l’occasione di crescere insieme a qualcuno. C’è anche chi insegue amori irraggiungibili per avere una conferma della bassa opinione di sé: se si nota un pattern sospetto nella propria vita amorosa, parlarne con uno specialista potrebbe essere d’aiuto.
Il lato positivo
In una delle sue lunghe riflessioni, Alain De Botton sostiene che ci sia un risvolto salutare e persino nobile nelle fantasticherie amorose a senso unico. La capacità di sognare ad occhi aperti è una conquista significativa per i membri della nostra specie, che in questo modo riescono a sottrarsi alla scelta obbligata tra l’accettare la sterile realtà e il catapultarsi senza ritegno nelle vite degli altri con tutti i loro bisogni e desideri. A patto di accettare serenamente che i nostri sentimenti non sono corrisposti, possiamo comunque riconoscerne il valore, perché provare amore rende le nostre giornate più luminose e aumenta la nostra disponibilità verso gli altri. Non avremo l’intimità, ma otteniamo in cambio qualcosa di persino più prezioso: la speranza. Essere innamorati ci porta a mettere per un attimo da parte tutte le considerazioni su quanto siano frustranti la mediocrità, l’egoismo e l’idiozia della gente, recuperando un po’ di generosità e di passione.
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