VINORELBINA DOC 1CPS 20MG
37,78 €
Prezzo indicativo
Data ultimo aggiornamento: 06/03/2020
- Carcinoma polmonare non a piccole cellule - Carcinoma mammario localmente avanzato e metastatico
Ogni capsula molle contiene 20 mg di vinorelbina (come tartrato)Ogni capsula molle contiene 30 mg di vinorelbina (come tartrato)Ogni capsula molle contiene 80 mg di vinorelbina (come tartrato)Eccipienti con effetti noti: Ogni capsula molle da 20 mg di vinorelbina contiene 38.439 mg di sorbitolo. Ogni capsula molle da 40 mg di vinorelbina contiene 59.850 mg di sorbitolo. Ogni capsula molle da 80 mg di vinorelbina contiene 99.905 mg di sorbitolo. Per l’elenco completo degli eccipienti, vedere paragrafo 6.1.
Controindicazioni
- - Ipersensibilità nota al principio attivo (vinorelbina), ad altri alcaloidi della vinca o ad uno qualsiasi degli eccipienti elencati al paragrafo 6.1.
- Patologie che influenzino l’assorbimento in maniera significativa.
- Pregressa significativa resezione chirurgica a livello dello stomaco e/o dell’intestino tenue.
- Conta dei neutrofili < 1.500/mm³ o presenza di gravi infezioni in corso o recenti (nelle ultime 2 settimane) - Conta piastrinica < 100.000/mm³ - Insufficienza epatica grave - Gravidanza (vedere paragrafo 4.6) - Allattamento (vedere paragrafo 4.6) - Pazienti che richiedono ossigenoterapia a lungo termine - In combinazione con il vaccino contro la febbre gialla (vedere paragrafo 4.5). Posologia
- Posologia Adulti • Dose raccomandata in monoterapia : Prime tre somministrazioni 60 mg/m² di superficie corporea, in un’unica somministrazione settimanale.
Somministrazioni successive Dopo la terza somministrazione si raccomanda di incrementare la dose di VINORELBINA DOC a 80 mg/m² in un’unica somministrazione settimanale, tranne in quei pazienti nei quali, durante le prime tre somministrazioni a 60 mg/m², la conta dei neutrofili risulti inferiore a 500/mm³ in un controllo o sia compresa tra 500 e 1.000/mm³ in più di un controllo.
Cambiamento della dose Se prima di ogni somministrazione alla dose di 80 mg/m², la conta dei neutrofili fosse inferiore a 500/mm³ o in più di un controllo fosse compresa fra 500 e 1.000/mm³, la somministrazione deve essere ritardata fino al ritorno alla normalità ematologica e la dose deve essere ridotta da 80 a 60 mg/m² alla settimana durante le 3 somministrazioni successive.Conta dei neutrofili durante le prime 3 somministrazioni a 60 mg/m²/settimana Neutrofili > 1.000 Neutrofili ≥ 500 e < 1.000 (1 episodio) Neutrofili ≥ 500 e < 1.000 (2 episodi) Neutrofili < 500 Dose raccomandata a partire dalla 4° somministrazione 80 80 60 60
È possibile incrementare nuovamente la dose da 60 a 80 mg/m² alla settimana se non si riscontra una conta dei neutrofili inferiore a 500/mm³, o compresa tra 500 e 1.000/mm³ in più di un controllo, nel corso delle 3 somministrazioni a 60 mg/m², secondo le regole definite per le prime 3 somministrazioni.Conta dei neutrofili a partire dalla 4 somministrazione a 80 mg/m²/week Neutrofili > 1.000 Neutrofili ≥ 500 e < 1.000 (1 episodio) Neutrofili ≥ 500 e < 1.000 (2 episodi) Neutrofili < 500 Dose raccomandata per la somministrazione successiva 80 60
• Per i regimi combinati, la dose e lo schema posologico dovranno essere adattati al protocollo di trattamento.
Basandosi sugli studi clinici effettuati, è stato dimostrato che la dose orale di 80 mg/m² corrisponde alla dose 30 mg/m² della formulazione per via endovenosa e la dose orale 60 mg/m² corrisponde a quella 25 mg/m² ev Questi dati hanno rappresentato la base per i regimi combinati che alternavano la forma iniettabile alla forma orale, migliorando i vantaggi per il paziente.
Sono disponibili capsule con diversi dosaggi (20, 30, 80 mg) per scegliere la combinazione adeguata per la dose corretta.
La seguente tabella indica la dose necessaria per intervalli appropriati di superficie corporea (Body Surface Area, BSA).
Anche per i pazienti con BSA≥2 m² la dose totale non deve mai superare i 120 mg a settimana a 60 mg / m² e 160 mg a settimana a 80 mg/m².60 mg/m² 80 mg/m² BSA (m²) Dose (mg) Dose (mg) da 0.95 a 1.04 60 80 da 1.05 a 1.14 70 90 da 1.15 a 1.24 70 100 da 1.25 a 1.34 80 100 da 1.35 a 1.44 80 110 da 1.45 a 1.54 90 120 da 1.55 a 1.64 100 130 da 1.65 a 1.74 100 140 da 1.75 a 1.84 110 140 da 1.85 a 1.94 110 150 ≥ 1.95 120 160
Popolazioni speciali Anziani L'esperienza clinica non ha rilevato differenze significative nella velocità di risposta di pazienti anziani, sebbene non sia possibile escludere una maggiore sensibilità in alcuni di questi pazienti.
L'età non modifica la farmacocinetica della vinorelbina (vedere paragrafo 5.2).
Popolazione pediatrica La sicurezza e l’efficacia nei bambini non sono state stabilite, pertanto l’utilizzo nei bambini non è raccomandato (vedere paragrafo 5.1).
Insufficienza epatica VINORELBINA DOC può essere somministrato alla dose standard di 60 mg / m² / settimana in pazienti con patologia epatica lieve (bilirubina < 1,5 x ULN, e ALT e/o AST tra 1,5 e 2,5 x ULN).
Nei pazienti con patologia epatica lieve moderato (bilirubina da 1,5 a 3 x ULN, indipendentemente da ALT e AST), VINORELBINA DOC deve essere somministrato a una dose di 50 mg / m² / settimana.
La somministrazione di VINORELBINA DOC a pazienti con grave patologia epatica non è raccomandata poiché non ci sono dati sufficienti in questa popolazione per determinare la farmacocinetica, l’efficacia e la sicurezza del prodotto (vedere paragrafi 4.4 e 5.2).
Insufficienza renale Tenendo conto il basso livello di escrezione renale, non vi è alcuna giustificazione farmacocinetica per ridurre la dose di VINORELBINA DOC in pazienti con insufficienza renale grave (vedere paragrafi 4.4 e 5.2).
Modo di somministrazione VINORELBINA DOC deve essere assunto rigorosamente per via orale.Le capsule di VINORELBINA DOC devono esser ingerite intere con un po’ d’acqua, non devono essere masticate, né succhiate, né dissolte.
Si raccomanda l’assunzione con un po’ di cibo. Avvertenze e precauzioni
- Avvertenze speciali VINORELBINA DOC deve essere prescritta da medici esperti nell’uso di chemioterapia con attrezzature per il monitoraggio dei farmaci citotossici.
Se il paziente dovesse per errore masticare o succhiare la capsula, procedere al risciacquo della bocca con acqua o, preferibilmente, con una normale soluzione salina.
poiché il liquido è un irritante.
Se la capsula risultasse tagliata o danneggiata, poiché il liquido contenuto è un irritante, potrebbe causare lesioni in caso di contatto con la pelle, con le mucose o con gli occhi.
Le capsule danneggiate non devono essere ingerite e devono essere riportate in farmacia o al medico, per poter essere distrutte in modo appropriato.
In caso di qualsiasi contatto, lavarsi immediatamente con acqua o preferibilmente con una normale soluzione salina.
In caso di vomito entro poche ore dall’assunzione del farmaco, non ripetere la somministrazione.
Un trattamento di supporto come con gli antagonisti 5HT3 (ad es.
Ondansetron, granisetron) può ridurre il verificarsi di vomito (vedere paragrafo 4.5).
Le capsule molli di vinorelbina sono associate ad una maggiore insorgenza di nausea/vomito rispetto alla formulazione endovenosa.
Si raccomanda profilassi primaria con antiemetici e la somministrazione delle capsule con un po’di cibo, poiché anche questo ha dimostrato di ridurre la comparsa di nausea e vomito (vedere paragrafo 4.2).
Pazienti in trattamento concomitante con morfina o analgesici oppioidi: sono raccomandati lassativi e attento monitoraggio della motilità intestinale.
La prescrizione di lassativi può essere appropriata nei pazienti con storia pregressa di stitichezza.
Questo medicinale contiene sorbitolo, i pazienti affetti da rari problemi ereditari di intolleranza al fruttosio non devono assumere capsule di questo medicinale.
Durante il trattamento deve essere effettuato un rigoroso monitoraggio ematologico (determinazione dei livelli di emoglobina e conta di leucociti, neutrofili e piastrine il giorno di ogni nuova somministrazione).
Il dosaggio deve essere stabilito sulla base del quadro ematologico.
- In presenza di una conta di neutrofili inferiore a 1.500/mm³ e/o di una conta piastrinica inferiore a 100.000/mm³, il trattamento deve essere ritardato fino alla normalizzazione del quadro ematologico.
- Per l’incremento della dose da 60 a 80 mg/m² alla settimana, dopo la terza somministrazione: vedere paragrafo 4.2.
Se durante la terapia alla dose di 80 mg/m², la conta dei neutrofili dovesse risultare inferiore a 500/mm³ o compresa tra 500 e 1.000/mm³ in più di un controllo, ritardare il trattamento fino alla normalizzazione del quadro ematologico.
Oltre a ritardare la somministrazione deve essere anche ridotta la dose a 60 mg/m² alla settimana.
Sarà possibile incrementare nuovamente la dose da 60 mg/m² a 80 mg/m² alla settimana (vedere paragrafo 4.2).
Durante studi clinici in cui il trattamento era iniziato con 80 mg/m², alcuni pazienti hanno sviluppato eccessive complicanze neutropeniche incluse quelle con uno scarso performance status.
Si raccomanda pertanto la dose iniziale di 60 mg/m² da aumentare ad 80 mg/m² se la dose è tollerata secondo quanto indicato nel paragrafo 4.2.
Se il paziente presenta segni o sintomi indicativi di infezione, deve essere condotta un’indagine tempestiva.
Speciali precauzioni d’impiego Deve essere usata particolare cautela in caso di prescrizione a pazienti: - con anamnesi di cardiopatia ischemica (vedere paragrafo 4.8).
- con uno scarso performance status.
VINORELBINA DOC non deve essere somministrato in concomitanza a radioterapia quando l’area interessata include il fegato.
Questo medicinale è specificatamente controindicato con il vaccino della febbre gialla e l’utilizzo concomitante con altri vaccini vivi attenuati non è raccomandato (vedere paragrafo 4.3).
Deve essere usata cautela nell’utilizzo di VINORELBINA DOC in combinazione con forti inibitori o induttori di CYP3A4 (vedere paragrafo 4.5) mentre non è raccomandato l’utilizzo concomitante con fenitoina (come tutti i citotossici) e con itraconazolo (come tutti gli altri alcaloidi della vinca).
Vinorelbina per somministrazione orale è stata studiata in pazienti con patologia epatica alle seguenti dosi: - 60 mg/m² in 7 pazienti con patologia epatica lieve (bilirubina < 1,5 x ULN, e ALT e/o AST tra 1,5 e 2,5 x ULN); - 50 mg/m² in 6 pazienti con patologia epatica moderata (bilirubina tra 1,5 e 3 x ULN, indipendentemente dai livelli di ALT e AST).
La sicurezza e la farmacocinetica della vinorelbina non sono cambiate in questi pazienti ai dosaggi testati.
Vinorelbina per somministrazione orale non è stata studiata in pazienti con grave patologia epatica, pertanto l’uso in questi pazienti non è raccomandato (vedere paragrafi 4.2 e 5.2).
Poiché vi è un basso livello di escrezione renale, non vi è alcuna giustificazione farmacocinetica per ridurre la dose di VINORELBINA DOC in pazienti con funzionalità renale compromessa (vedere paragrafi 4.2 e 5.2). Interazioni
- Uso concomitante controindicato Vaccino per la febbre gialla: rischio di patologia sistemica fatale da vaccino, come con tutti i citotossici (vedere paragrafo 4.3).
Uso concomitante non raccomandato Vaccini vivi attenuati (per il vaccino della febbre gialla, vedere uso concomitante controindicato): rischio di patologia sistemica, eventualmente fatale, come con tutti i citotossici.
Il rischio è aumentato nei soggetti già immunodepressi a causa della loro patologia preesistente.
Si raccomanda di utilizzare, se disponibile, un vaccino inattivato (p.es.
poliomielite) (vedere paragrafo 4.4).
Fenitoina: come con tutti i citotossici, rischio di esacerbazione delle convulsioni a seguito della riduzione dell’assorbimento gastrointestinale di fenitoina causato dal farmaco citotossico o rischio di aumento della tossicità o perdita di efficacia del farmaco citotossico a seguito dell’aumento del metabolismo epatico causato dalla fenitoina.
Itraconazolo: come con tutti gli alcaloidi della vinca, aumentata neurotossicità degli alcaloidi della vinca a seguito della riduzione del loro metabolismo epatico.
Uso concomitante da tenere in considerazione Cisplatino: non si è verificata alcuna mutua interazione farmacocinetica combinando vinorelbina con cisplatino nel corso di parecchi cicli di trattamento.
Tuttavia, l’incidenza di granulocitopenia connessa all’uso di vinorelbina in associazione con cisplatino è più elevata rispetto a quella connessa all’utilizzo di vinorelbina da sola.
Mitomicina C: aumentato rischio di broncospasmo e di dispnea; in rari casi è stata osservata una polmonite interstiziale.
Ciclosporina, tacrolimus: immunosoppressione eccessiva con rischio di linfoproliferazione.
Poiché gli alcaloidi della vinca sono noti come substrati per la glicoproteina-P e in assenza di uno studio specifico, è richiesta particolare cautela quando si associa VINORELBINA DOC con forti modulatori di questo trasportatore di membrana.La combinazione di VINORELBINA DOC con altri farmaci con nota tossicità al midollo osseo è probabile che aggravi gli effetti avversi mielodepressivi.
Non è stata osservata nessuna interazione farmacocinetica clinicamente significativa quando si associa vinorelbina con diversi altri agenti chemioterapici (paclitaxel, docetaxel, capecitabina e ciclofosfamide somministrata per via orale).
Poiché il citocromo CYP3A4 è principalmente coinvolto nel metabolismo di vinorelbina, l'associazione con potenti inibitori di questo isoenzima (ad es.
antifungini azolici come ketoconazolo e itraconazolo) può aumentare le concentrazioni plasmatiche di vinorelbina mentre la combinazione con potenti induttori di questo isoenzima (es.
rifampicina, fenitoina) può diminuire le concentrazioni plasmatiche di vinorelbina.
Farmaci antiemetici come gli antagonisti 5HT3 (ad es.
ondansetron, granisetron) non modificano la farmacocinetica di vinorelbina capsule molli (vedere paragrafo 4.4).
Uno studio clinico di fase I suggerisce un incremento dell’incidenza di neutropenia di grado 3/4 quando vinorelbina viene somministrata endovena in associazione con lapatinib.
In questo studio la dose raccomandata di vinorelbina al giorno 1 e al giorno 8 era di 22,5 mg/m² in uno schema posologico di 3 settimane in associazione con una somministrazione giornaliera di 1.000 mg di lapatinib.
Questo tipo di associazione deve essere somministrato con cautela.
Trattamento anticoagulante: come con tutti i citotossici, deve essere aumentata la frequenza del monitoraggio dell’INR (International Normalized Ratio) a causa delle possibili interazioni tra anticoagulanti orali e l’aumentata variabilità della coagulazione in pazienti oncologici.
Il cibo non modifica la farmacocinetica della vinorelbina. Effetti indesiderati
- La frequenza globale degli effetti indesiderati è stata determinata dagli studi clinici effettuati su 316 pazienti (132 pazienti affetti da carcinoma polmonare non a piccole cellule e 184 pazienti con carcinoma mammario) che sono stati trattati con vinorelbina secondo il regime posologico raccomandato (prime 3 somministrazioni a 60 mg/m²/settimana seguite da 80 mg/m²/settimana).
Le reazioni avverse segnalate sono riportate di seguito, in base alla Classificazione per Sistemi e Organi e alla frequenza.
Ulteriori reazioni avverse, derivate dall’esperienza post marketing sono state aggiunte, in accordo alla Classificazione MedDRA, con frequenza Non nota.
Le reazioni sono state descritte utilizzando i criteri comuni di tossicità NCI.
Molto comune ≥1/10 Comune ≥1/100, <1/10 Non comune ≥1/1.000, <1/100 Raro ≥1/10.000, <1/1.000 Molto raro <1/10.000 Non nota Segnalazioni post-marketing Effetti indesiderati riportati con vinorelbina capsule molli: Esperienza pre-marketing: Le reazioni avverse più comunemente riportate sono state: depressione del midollo osseo con neutropenia, anemia e trombocitopenia, tossicità gastrointestinale con nausea, vomito, diarrea, stomatite e stipsi, Stanchezza e febbre sono inoltre state segnalate molto comunemente.
Esperienza post-marketing: Vinorelbina capsule molli è utilizzata in monoterapia o in combinazione con altri agenti chemioterapici quali cisplatino o capecitabina.
Le classi per sistemi e organi più frequentemente coinvolte durante l’esperienza post-marketing sono: “Patologie del sistema emolinfopoietico”, “Patologie gastrointestinali” e “Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione”.
Queste informazioni sono coerenti con l’esperienza pre-marketing.
Infezioni ed infestazioni Molto comune: Infezioni batteriche, virali o micotiche senza neutropenia a diversa localizzazione G1-4: 12,7%; G3-4: 4,4% Comune: Infezioni batteriche, virali o micotichederivanti da depressione del midollo osseo e/o compromissione del sistema immunitario (infezioni da neutropenia) sono generalmente reversibili con un trattamento appropriato.
Infezione neutropenica: G3-4: 3,5% Non nota: Sepsi neutropenica; Setticemia complicata e a volte fatale.
Patologie del sistema emolinfopoietico Molto comune: Depressione midollare che si manifesta principalmente in neutropenia G1-4: 71.5%; G3: 21.8%; G 4: 25.9%, è reversibile ed è la dose che limita la tossicità.
Leucopenia G1-4: 70.6%; G3: 24.7%; G4: 6%, Anemia G1-4: 67.4%; G3-4: 3.8%, Trombocitopenia G1-2: 10.8%, Comune: G4 Neutropenia associata a febbre oltre i 38 °C, compresa neutropenia febbrile: 2.8%.
Disordini del metabolismo e della nutrizione Non nota: Grave iponatriemia Disturbi psichiatrici Comune: Insonnia: G1-2: 2.8% Patologie del sistema nervoso Molto comune: Disturbi neurosensoriali G1-2: 11.1% in genere limitati alla perdita dei riflessi tendinei e non frequentemente gravi.
Comune: Disturbi neuromotori G1-4: 9.2%: G3-4: 1.3%.
Cefalea: G1-4: 4.1%, G3-4: 0.6%.
Capogiri: G1-4: 6%; G3-4: 0.6%.
Disturbi del gusto: G1-2: 3.8%.
Non comune: Atassia grado 3: 0.3%, Patologie dell’occhio Comune: Disturbi visivi G1-2: 1.3% Patologie cardiache Non comune: Insufficienza cardiaca e disritmia cardiaca Non nota: Infarto del miocardio in pazienti con anamnesi di malattie cardiache o fattori di rischio cardiaco.
Patologie vascolari Comune: Ipertensione G1-4: 2.5%; G3-4: 0.3%; Ipotensione: G1-4: 2.2%; G3-4: 0.6% Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche Comune: Dispnea G1-4: 2.8%; G3-4: 0.3%.
Tosse: G1-2: 2.8% Patologie gastrointestinali Molto comune: Nausea G1-4: 74.7%; G3-4: 7.3%; Vomito: G1-4: 54.7%; G 3-4: 6.3%; trattamento di supporto come con gli antagonisti del 5HT3 (ondansetron) può ridurre l'insorgenza di nausea e vomito (vedere paragrafo 4.4); Diarrea: G1-4: 49.7%; G3-4: 5.7%; Anoressia: G1-4: 38.6%; G 3-4: 4.1%.
Stomatite: G1-4:10.4%; G3-4: 0.9%, Dolore addominale: G1-4: 14.2%, Stipsi: G1-4: 19%; G3-4: 0.9% La prescrizione di lassativi può essere indicata in pazienti con anamnesi pregressa di stipsi e/o che hanno ricevuto un concomitante trattamento con analgesici oppioidi (vedere paragrafo 4.4); Disturbi gastrici: G1-4: 11.7%, Comune: Esofagite: G1-3: 3.8%; G3: 0.3%, Disfagia: G1-2: 2.3% Non comune: Ileo paralitico G3-4: 0,9% [eccezionalmente fatale].
Il trattamento può essere ripreso dopo il recupero della normale motilità intestinale.
Non nota: Sanguinamento gastrointestinale Patologie epatobiliari Comune: Disturbi epatici: G1-2: 1.3% Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo Molto comune: Alopecia generalmente di natura lieve G1-2: 29.4% può manifestarsi.
Comune: Reazioni cutanee G1-2: 5.7% Patologie del sistema muscolo-scheletrico e del tessuto connettivo Comune: Artralgia, compreso il dolore della mascella, Mialgia: G1-4: 7%, G3-4: 0.3% Patologie renali e urinarie Comune: Disuria G1-2: 1.6% Altri disturbi urogenitali G1-2: 1.9% Patologie generali e condizioni relative alla sede di somministrazione Molto comune: Affaticamento/malessere G1-4: 36.7%; G3-4: 8.5%; Febbre G1-4: 13.0%, G3-4: 12.1% Comune: Dolore, compreso quello nella sede del tumore G1-4: 3.8%, G3-4: 0.6%.
Brividi: G1-2: 3.8% Esami diagnostici Molto comune: Perdita di peso G1-4: 25%, G3-4: 0.3% Comune: Aumento di peso G1-2: 1.3% Effetti indesiderati associati a vinorelbina, concentrato per soluzione per infusione Sono stati osservati alcuni effetti indesiderati con vinorelbina, concentrato per soluzione per infusione durante l’esperienza pre- e post- marketing, che non sono stati segnalati con vinorelbina capsule molli.
Per completezza di informazione e per favorire la sicurezza di impiego di VINORELBINA DOC capsule molli, questi effetti sono elencati di seguito: Effetti indesiderati associati a vinorelbina, concentrato per infusione Sono stati osservati alcuni effetti indesiderati con vinorelbina concentrato per infusione durante l’esperienza pre- e post- marketing che non sono stati segnalati con vinorelbina capsule molli.
Per completezza di informazione e per favorire la sicurezza di impiego di VINORELBINA DOC capsule molli, questi effetti sono elencati di seguito: Infezioni ed infestazioni Non comune: Setticemia (molto raramente fatale) Disturbi del sistema immunitario Non nota: Reazioni allergiche sistemiche come anafilassi, shock anafilattico o reazioni di tipo anafilattoide.
Patologie endocrine Non nota: inappropriata secrezione dell’ormone antidiuretico (SIADH) Patologie vascolari Non comune: Vampate e freddo alle estremità Raro: Grave ipotensione, collasso Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche Non comune: Broncospasmo può verificarsi come con gli altri alcaloidi della vinca.
Raro: Pneumopatia interstiziale è stata segnalata in particolare nei pazienti trattati con vinorelbina in associazione con mitomicina Patologie gastrointestinali Raro: Pancreatite La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l’autorizzazione del medicinale è importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale.
Agli operatori sanitari è richiesto di segnalare qualsiasi reazione avversa sospetta tramite il sistema nazionale di segnalazione all’indirizzo https://www.aifa.gov.it/content/segnalazioni-reazioni-avverse Gravidanza e allattamento
- Gravidanza Non sono disponibili dati sufficienti sull’uso di vinorelbina nelle donne in gravidanza.
Studi sugli animali hanno dimostrato embriotossicità e teratogenicità (vedere paragrafo 5.3).
Sulla base dei risultati degli studi sugli animali e dell’azione farmacologica del medicinale, vi è un potenziale rischio di anomalie embrionali e fetali.
Pertanto, VINORELBINA DOC non deve essere utilizzato durante la gravidanza, a meno che il beneficio individuale atteso non superi chiaramente i rischi potenziali.
In caso di gravidanza durante il trattamento, la paziente deve essere informata dei rischi per il nascituro e monitorata con attenzione.
Deve essere considerata la possibilità di una consulenza genetica.
Donne potenzialmente fertili Le donne potenzialmente fertili devono usare un efficace metodo contraccettivo durante il trattamento e fino a tre mesi dopo il trattamento.
Allattamento Non è noto se vinorelbina sia escreta nel latte materno.
L’escrezione di vinorelbina nel latte non è stata valutata negli studi sugli animali.
Non si può escludere un rischio per il lattante, pertanto l’allattamento al seno deve essere interrotto prima di iniziare la terapia con VINORELBINA DOC (vedere paragrafo 4.3).
Fertilità Si consiglia agli uomini trattati con VINORELBINA DOC di non procreare durante il trattamento e fino ad un minimo di 3 mesi dopo il termine del trattamento.
Prima del trattamento deve essere consigliata la conservazione dello sperma, a causa della possibilità di infertilità irreversibile dovuta al trattamento con vinorelbina. Conservazione
- Conservare in frigorifero (2°C-8°C).
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Segnalazione degli effetti indesiderati
Se dovesse manifestarsi un qualsiasi effetto indesiderato, compresi quelli non elencati in questo foglio, è doveroso rivolgersi al proprio medico, ad uno specialista e/o al farmacista. La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l’autorizzazione del medicinale è importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale. Gli effetti indesiderati possono essere segnalati direttamente tramite il sistema nazionale di segnalazione all'indirizzo www.agenziafarmaco.it/it/responsabili. Segnalando gli effetti indesiderati si può contribuire a fornire maggiori informazioni sulla sicurezza di questo medicinale.