TRIAZOLAM MY 20CPR 0,125MG

8,00 €

Prezzo indicativo

Principio attivo: TRIAZOLAM
  • ATC: N05CD05
  • Descrizione tipo ricetta: RR - RIPETIBILE 3V IN 30GIORNI
  • Presenza Glutine:
  • Presenza Lattosio: Il farmaco contiene lattosio

Data ultimo aggiornamento: 01/02/2023

Triazolam Mylan Generics è indicato negli adulti per il trattamento a breve termine dell’insonnia. Le benzodiazepine sono indicate soltanto quando il disturbo è grave, disabilitante o sottopone il soggetto a grave disagio.
Triazolam Mylan Generics 0,125 mg compresse Ogni compressa contiene 0,125 mg di triazolam. Triazolam Mylan Generics 0,25 mg compresse Ogni compressa contiene 0,25 mg di triazolam. Eccipienti con effetti noti: lattosio, sodio benzoato. Per l’elenco completo degli eccipienti, vedere paragrafo 6.1.

Controindicazioni

Ipersensibilità al principio attivo, alle benzodiazepine o ad uno qualsiasi degli eccipienti elencati al paragrafo 6.1.
Triazolam è controindicato anche nei pazienti con miastenia grave, insufficienza respiratoria grave, sindrome da apnea notturna, insufficienza epatica grave.
La co-somministrazione di triazolam con potenti inibitori del CYP3A come ketoconazolo, itraconazolo, nefazodone, efavirenz ed inibitori delle proteasi dell’HIV è controindicata (vedere paragrafo 4.5).

Posologia

Posologia La durata del trattamento deve essere la più breve possibile.
Generalmente tale durata varia da alcuni giorni a due settimane, fino ad un massimo di quattro settimane, compreso un periodo di sospensione graduale.
In determinati casi, può essere necessaria l’estensione oltre il periodo massimo di trattamento; in caso affermativo non deve avvenire senza rivalutazione della condizione del paziente.
Il trattamento deve essere iniziato con la dose consigliata più bassa.
La dose massima non deve essere superata.
Adulti: 0,125 - 0,25 mg.
Anziani: 0,125 mg.
Pazienti con funzionalità epatica e/o renale alterata: 0,125 mg.
Il trattamento deve essere iniziato alla minima dose raccomandata.
Popolazione pediatrica La sicurezza e l’efficacia di Triazolam Mylan Generics nei bambini e negli adolescenti di età inferiore ai 18 anni non sono state stabilite (vedere paragrafo 4.4).
Modo di somministrazione Triazolam Mylan Generics va ingerito senza masticare con un po’ di acqua o altro liquido prima di coricarsi.

Avvertenze e precauzioni

Rischio dall’uso concomitante di oppioidi L’uso concomitante di Triazolam Mylan Generics ed oppioidi può causare sedazione, depressione respiratoria, coma e morte.
A causa di questi rischi, la prescrizione concomitante di medicinali sedativi quali le benzodiazepine o medicinali correlati ad esse come Triazolam Mylan Generics con gli oppioidi, deve essere riservata ai pazienti per i quali le opzioni di un trattamento alternativo non sono possibili.
Se si decide di prescrivere Triazolam Mylan Generics in concomitanza agli oppioidi, deve essere usata la dose efficace più bassa possibile e la durata del trattamento deve essere la più breve possibile (vedere paragrafo 4.2).
I pazienti devono essere attentamente valutati per i segni e i sintomi di depressione respiratoria e sedazione.
A tale riguardo, è fortemente raccomandato di informare i pazienti e le persone che se ne prendono cura (dove applicabile) di prestare attenzione a questi sintomi (vedere paragrafo 4.5).
Deve essere usata cautela nel trattamento di pazienti con insufficienza epatica da lieve a moderata.
Nei pazienti con compromissione della funzione respiratoria, è stata osservata non frequentemente depressione respiratoria e apnea.
Le benzodiazepine producono un effetto additivo se somministrate contemporaneamente ad alcol o altri agenti depressivi del SNC.
L’assunzione contemporanea di alcol non è raccomandata.
Il triazolam deve essere usato con cautela se assunto in associazione con altre sostanze deprimenti il SNC (vedere paragrafo 4.5).
Le benzodiazepine devono essere usate con estrema cautela nei pazienti con una storia di abuso di alcol o droghe.
Tolleranza Si può verificare una certa riduzione degli effetti ipnotici delle benzodiazepine dopo un uso ripetuto per alcune settimane.
Dipendenza L'uso delle benzodiazepine può portare a dipendenza fisica e psichica da questi farmaci.
Il rischio di dipendenza aumenta in funzione del dosaggio e della durata del trattamento; è inoltre maggiore nei pazienti con precedenti di abuso di alcol o di droghe.
Il triazolam deve essere usato principalmente per il trattamento occasionale a breve termine dell’insonnia, solitamente fino a 7-10 giorni, fino ad un massimo di 4 settimane (vedere paragrafo 4.2).
L’uso per periodi superiori alle due settimane richiede una completa rivalutazione del paziente.
Sintomi da sospensione: Una volta che si è sviluppata dipendenza, l'interruzione brusca del trattamento provocherà sintomi da sospensione che possono includere: cefalea, dolori muscolari, ansia estrema, tensione, irrequietezza, confusione e irritabilità.
In casi gravi possono verificarsi i seguenti sintomi: derealizzazione, depersonalizzazione, iperacusia, intorpidimento e formicolio alle estremità, ipersensibilità alla luce, al rumore e al contatto fisico, allucinazioni o crisi epilettiche.
Insonnia da rimbalzo L’insonnia da rimbalzo è una sindrome transitoria che può verificarsi alla sospensione del trattamento, che consiste nella ricomparsa, in forma accentuata, dei sintomi che avevano portato al trattamento con la benzodiazepina (insonnia).
Essa può essere accompagnata da altre reazioni quali cambiamenti d'umore, ansia e irrequietezza o disturbi del sonno.
Poiché il rischio di sintomi da astinenza o da rimbalzo è maggiore in seguito ad un'interruzione brusca del trattamento, si raccomanda di diminuire gradualmente il dosaggio.
Sebbene le benzodiazepine non causino depressione, possono essere associate a depressione mentale che può o non può essere associata a idee di suicidio o tentativi di suicidio reali.
Questo si verifica in modo raro e imprevedibile.
Pertanto, nei pazienti con segni e sintomi di disturbi depressivi o tendenze suicide triazolam deve essere usato con cautela e la quantità prescritta deve essere limitata.
Durata del trattamento La durata del trattamento deve essere la più breve possibile (vedere paragrafo 4.2) e non deve superare le quattro settimane, compreso il periodo di sospensione graduale.
L’estensione della terapia oltre questi periodi non deve avvenire senza rivalutazione della situazione clinica.
Può essere utile informare il paziente, all'inizio del trattamento, che questo sarà di durata limitata e spiegare esattamente come si dovrà ridurre progressivamente il dosaggio.
Inoltre, è importante che il paziente sia a conoscenza della possibilità che si verifichino fenomeni da ritorno/rimbalzo riducendo così al minimo l'ansia provocata da tali sintomi nel caso questi dovessero insorgere nella fase di sospensione del farmaco.
È riportato in letteratura che, nel caso di benzodiazepine con una durata breve di azione, i sintomi da astinenza possano manifestarsi nell’intervallo di somministrazione tra una dose e l’altra, soprattutto a dosaggi elevati.
Amnesia Le benzodiazepine possono provocare amnesia anterograda.
Il più delle volte questo effetto si manifesta diverse ore dopo l'assunzione del farmaco.
Per ridurre tale rischio, si deve accertare che i pazienti possano avere un periodo ininterrotto di sonno di 7-8 ore.
Gruppi specifici di pazienti Si deve usare cautela nei pazienti anziani e debilitati.
Nei pazienti anziani e/o debilitati si raccomanda di iniziare il trattamento con triazolam 0,125 mg per ridurre la possibilità che si sviluppino eccessiva sedazione, capogiri o compromissione della coordinazione.
Negli altri pazienti adulti la dose raccomandata è di 0,25 mg (vedere paragrafo 4.2).
Poiché il triazolam può causare sedazione (torpore, sonnolenza, capogiro, atassia e/o anormale coordinazione motoria) e depressione del sistema nervoso centrale (SNC), i pazienti, in particolare gli anziani, sono a maggior rischio di cadute.
L’uso di triazolam non è raccomandato nei bambini e negli adolescenti di età inferiore ai 18 anni a causa della insufficienza di dati sulla sicurezza e sull'efficacia.
Reazioni psichiatriche e "paradosse" Durante l'uso di benzodiazepine è noto che si verificano reazioni come irrequietezza, agitazione, irritabilità, aggressività, delusione, collera, incubi, allucinazioni, psicosi, comportamento inappropriato e altri disturbi comportamentali.
Se questo accade, l'uso del medicinale deve essere interrotto.
La comparsa di tali reazioni è più probabile che si verifichi nei bambini e negli anziani.
Le benzodiazepine non devono essere date ai bambini senza una valutazione attenta dell’effettiva necessità del trattamento.
La durata del trattamento deve essere la più breve possibile.
Gli anziani devono assumere una dose ridotta (vedere paragrafo 4.2).
Egualmente, una dose più bassa è consigliata in pazienti con insufficienza respiratoria cronica, per il rischio di depressione respiratoria.
Le benzodiazepine non sono indicate nei pazienti con grave insufficienza epatica in quanto possono aggravare l’encefalopatia.
Le benzodiazepine non sono consigliate per il trattamento primario delle malattie psicotiche e non devono essere usate da sole per trattare la depressione o l'ansia associata a depressione (in tali pazienti può aumentare il rischio di suicidio).
Le benzodiazepine devono essere usate con attenzione estrema in pazienti con una storia di abuso di droga o alcol.
Eventi complessi correlati ai disturbi comportamentali del sonno, come ad esempio sonnolenza durante la guida (ovvero, quando si guida mentre non si è pienamente vigili dopo aver assunto un ipnotico-sedativo, con amnesia dell’evento) sono stati segnalati in pazienti che non erano perfettamente vigili dopo aver assunto un ipnotico-sedativo, incluso il triazolam.
Questi ed altri eventi complessi correlati ai disturbi comportamentali del sonno possono verificarsi con ipnotici sedativi, incluso il triazolam assunto da solo a dosi terapeutiche.
Il consumo di alcol ed altre sostanze che deprimono il Sistema Nervoso Centrale insieme a ipnotici-sedativi sembra aumentare il rischio di tali comportamenti, così come gli ipnotici-sedativi assunti a dosi superiori la massima dose raccomandata.
A causa del rischio per il paziente e per la comunità, l’interruzione del trattamento con ipnotici-sedativi deve essere fortemente preso in considerazione nei pazienti che riportano tali eventi (vedere paragrafo 4.8).
Reazioni anafilattiche e reazioni anafilattoidi gravi, inclusi rari casi fatali di anafilassi, sono state segnalate in pazienti in trattamento con triazolam.
Casi di angioedema che interessano la lingua, la glottide o la laringe sono stati osservati in pazienti che avevano assunto la prima dose o dosi successive di ipnotici-sedativi, incluso il triazolam (vedere paragrafo 4.8).
Questo medicinale contiene lattosio.
I pazienti affetti da rari problemi ereditari di intolleranza al galattosio, da deficit totale di lattasi, o da malassorbimento di glucosio-galattosio, non devono assumere questo medicinale.
Questo medicinale contiene 0,13 mg sodio benzoato per compressa.L'aumento della bilirubinemia a seguito del suo distacco dall'albumina può aumentare l'ittero neonatale che può evolvere in kernittero (depositi di bilirubina non coniugata nel tessuto cerebrale).
Questo medicinale contiene meno di 1 mmol (23 mg) di sodio per dose, cioè essenzialmente ‘senza sodio’.

Interazioni

Quando triazolam è somministrato con farmaci che interferiscono con il suo metabolismo si possono verificare interazioni farmacocinetiche.
Composti che inibiscono alcuni enzimi epatici (in particolare il citocromo P4503A4) possono aumentare le concentrazioni di triazolam e intensificare la sua attività.
I composti che inducono il CYP3A4 possono diminuire la concentrazione di triazolam e diminuire la sua attività.
Dati provenienti da studi clinici con triazolam, studi in vitro con triazolam e studi clinici con farmaci metabolizzati in modo simile al triazolam forniscono la prova per diversi gradi di interazione e possibile interazione con triazolam per un certo numero di farmaci.
In base al grado di interazione e al tipo di dati disponibili, vengono fatte le seguenti raccomandazioni: • La somministrazione concomitante di triazolam con potenti inibitori del CYP3A come ketoconazolo, itraconazolo e nefazodone è controindicata.
• La somministrazione di triazolam con altri antimicotici azolici non è raccomandata.
• Si raccomanda di usare cautela e di considerare una riduzione della dose quando triazolam è somministrato contemporaneamente a cimetidina o antibiotici macrolidi come eritromicina, claritromicina e troleandomicina.
• È raccomandata cautela quando triazolam è somministrato con isoniazide, fluvoxamina, sertralina, paroxetina, diltiazem e verapamil.
• I contraccettivi orali e imatinib possono portare ad un incremento degli effetti clinici di triazolam a causa dell’inibizione dell’isoenzima CYP3A4.
Pertanto, si raccomanda cautela in caso di uso concomitante con triazolam.
• La rifampicina e la carbamazepina inducono l’attivazione dell’isoenzima CYP3A4.
Pertanto, l’effetto del triazolam può diminuire significativamente durante la terapia con rifampicina o carbamazepina.
• Le interazioni che coinvolgono gli inibitori della proteasi dell’HIV (ad es.
ritonavir) e triazolam sono complesse e tempo dipendenti.
Basse dosi di ritonavir somministrate per brevi periodi hanno portato ad una estesa compromissione della clearance del triazolam (meno del 4% dei valori di controllo), ad una sua prolungata emivita di eliminazione e a un potenziamento degli effetti clinici.
La somministrazione concomitante di triazolam e di inibitori della proteasi dell’HIV è controindicata (vedere paragrafo 4.3).
Efavirenz inibisce il metabolismo ossidativo di triazolam e può causare effetti pericolosi per la vita, come sedazione prolungata o depressione respiratoria.
Pertanto, come precauzione, è controindicato il trattamento concomitante.
• Aprepitant: nei casi di uso concomitante con triazolam può verificarsi aumento degli effetti clinici a causa dell’inibizione dell’enzima CYP3A4.
Questa interazione può richiedere una riduzione della dose di triazolam.
• Le benzodiazepine producono un effetto additivo quando co-somministrate con alcol o altri depressivi del SNC.
L’assunzione contemporanea con alcol non è raccomandata.
Il triazolam deve essere usato con cautela quando combinato con agenti depressivi del SNC.
Può verificarsi aumento dell’effetto depressivo centrale nei casi di uso concomitante con antipsicotici (neurolettici), ipnotici, ansiolitici/sedativi, sostanze antidepressive, analgesici narcotici, prodotti antiepilettici, anestetici e antistaminici sedativi.
Nel caso degli analgesici narcotici, può anche verificarsi aumento dell’euforia che porta ad un aumento della dipendenza psichica (vedere paragrafo 4.4).
• È stato osservato aumento della biodisponibilità del triazolam quando preso contemporaneamente a succo di pompelmo.
• Oppioidi: l’uso concomitante di medicinali sedativi quali le benzodiazepine o medicinali correlati ad esse quali Triazolam Mylan Generics con gli oppioidi aumenta il rischio di sedazione, depressione respiratoria, coma e morte a causa dell’effetto depressivo additivo sul SNC.
Il dosaggio e la durata del trattamento devono essere limitati (vedere paragrafo 4.4).

Effetti indesiderati

Tabella 1 Reazioni avverse Frequenza delle reazioni avverse osservate in studi clinici controllati con placebo e nell’esperienza post-marketing
Classificazione per sistemi e organi secondo MedDRA Comune (≥1/100, <1/10) Non comune (≥1/1.000, <1/100)> Raro (≥1/10.000, <1/1.000) Non nota (la frequenza non può essere definita sulla base dei dati disponibili)
Disturbi del sistema immunitario    shock anafilattico, reazione anafilattoide, angioedema, edema allergico, ipersensibilità (vedere paragrafo 4.4)
Disturbi psichiatrici  stato confusionale, insonnia*  aggressività, allucinazioni, sonnambulismo amnesia anterograda, irrequietezza, agitazione, irritabilità, delusione, collera, incubi, psicosi, comportamento inappropriato (vedere paragrafo 4.4)
Patologie del sistema nervoso sonnolenza, capogiri, atassia, cefalea compromissione della memoria  sincope, sedazione, diminuzione del livello di coscienza, disturbo del linguaggio, disturbo dell’attenzione, disgeusia
Patologie dell'occhio  compromissione della vista  
Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche    nei pazienti con funzione respiratoria compromessa: depressione respiratoria
Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo   eruzione cutanea 
Patologie del sistema muscoloscheletrico e del tessuto connettivo   miastenia 
Patologie dell'apparato riproduttivo e della mammella    cambiamenti nella libido
Traumatismo, avvelenamento e complicazioni da procedura    cadute
* Queste reazioni avverse si sono verificate anche nell’esperienza post-marketing.
Amnesia Amnesia anterograda può verificarsi anche a dosaggi terapeutici ma il rischio aumenta con l’aumentare delle dosi.
Gli effetti amnesici possono associarsi ad alterazioni del comportamento (vedere paragrafo 4.4).
Depressione Durante l'uso di benzodiazepine possono rendersi manifesti stati di depressione pre-esistenti.
Reazioni psichiatriche e "paradosse" L'uso di benzodiazepine o composti benzodiazepino-simili possono provocare le seguenti reazioni: irrequietezza, agitazione, irritabilità, aggressività, delusione, allucinazioni, collera, incubi, psicosi, alterazioni del comportamento (vedere paragrafo 4.4).
Tali reazioni possono essere gravi e sono più frequenti nei bambini e negli anziani.
Dipendenza L'uso di benzodiazepine (anche alle dosi terapeutiche) può portare allo sviluppo di dipendenza fisica: l'interruzione della terapia può causare fenomeni di rimbalzo o astinenza (vedere paragrafo 4.4).
Si può verificare dipendenza psichica.
È stato segnalato abuso di benzodiazepine.
Segnalazione delle reazioni avverse sospette La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l’autorizzazione del medicinale è importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale.
Agli operatori sanitari è richiesto di segnalare qualsiasi reazione avversa sospetta tramite il sistema nazionale di segnalazione all’indirizzo https://www.aifa.gov.it/content/segnalazioni-reazioni-avverse.

Gravidanza e allattamento

Gravidanza I dati concernenti la teratogenicità e gli effetti sullo sviluppo e comportamento postnatale in seguito a trattamento con benzodiazepine non sono consistenti.
Alcuni studi iniziali con altri membri della classe delle benzodiazepine hanno mostrato che l’esposizione in utero può essere associata a malformazioni.
Studi successivi con benzodiazepine non hanno fornito prove evidenti di malformazioni.
I bambini esposti alle benzodiazepine durante l’ultimo trimestre di gravidanza o durante il travaglio hanno mostrato sia la sindrome del bambino flaccido sia sintomi da astinenza neonatale.
Se triazolam viene utilizzato durante la gravidanza, o la paziente rimane incinta durante l’assunzione di triazolam, la paziente deve essere informata del pericolo potenziale per il feto.
Allattamento Triazolam non deve essere utilizzato dalle madri che allattano (vedere paragrafo 4.4).
Fertilità Non è stato osservato alcun effetto sulla fertilità negli studi sugli animali a dosi superiori rispetto a quelle usate nell’uomo (vedere paragrafo 5.3).

Conservazione

Nessuna precauzione particolare.

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Segnalazione degli effetti indesiderati
Se dovesse manifestarsi un qualsiasi effetto indesiderato, compresi quelli non elencati in questo foglio, è doveroso rivolgersi al proprio medico, ad uno specialista e/o al farmacista. La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l’autorizzazione del medicinale è importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale. Gli effetti indesiderati possono essere segnalati direttamente tramite il sistema nazionale di segnalazione all'indirizzo www.agenziafarmaco.it/it/responsabili. Segnalando gli effetti indesiderati si può contribuire a fornire maggiori informazioni sulla sicurezza di questo medicinale.

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