TRAJENTA 28CPR RIV 5MG

61,90 €

Prezzo indicativo

Principio attivo: LINAGLIPTIN
  • ATC: A10BH05
  • Descrizione tipo ricetta: RR - RIPETIBILE 10V IN 6MESI
  • Presenza Glutine:
  • Presenza Lattosio:

Data ultimo aggiornamento: 01/12/2014

Trajenta in aggiunta alla dieta e all’esercizio fisico è indicato per migliorare il controllo della glicemia negli adulti con diabete mellito di tipo 2: come monoterapia • quando la metformina non è appropriata a causa di intolleranza o è controindicata a causa di compromissione renale. come terapia di associazione • in associazione con altri medicinali per il trattamento del diabete, compresa l’insulina, quando questi non forniscono un adeguato controllo della glicemia (vedere paragrafi 4.4, 4.5 e 5.1 per i dati disponibili sulle diverse combinazioni).
Ogni compressa contiene 5 mg di linagliptin. Per l’elenco completo degli eccipienti, vedere paragrafo 6.1.

Controindicazioni

Ipersensibilità al principio attivo o ad uno qualsiasi degli eccipienti elencati al paragrafo 6.1.

Posologia

Posologia La dose di linagliptin è di 5 mg una volta al giorno.
Quando linagliptin è aggiunto a metformina, la dose di metformina deve essere mantenuta e linagliptin deve essere somministrato in concomitanza.
Quando linagliptin viene usato in associazione con una sulfanilurea o con insulina, può essere considerata una dose inferiore di sulfanilurea o di insulina per ridurre il rischio di ipoglicemia (vedere paragrafo 4.4).
Popolazioni speciali Compromissione renale Non è necessario alcun aggiustamento della dose di linagliptin nei pazienti con compromissione renale.
Compromissione epatica Gli studi di farmacocinetica suggeriscono che non è necessario alcun aggiustamento della dose nei pazienti con compromissione epatica, ma l’esperienza clinica in questi pazienti è carente.
Anziani Non è necessario alcun aggiustamento della dose in funzione dell’età.
Popolazione pediatrica Uno studio clinico non ha stabilito l’efficacia nei pazienti pediatrici di età compresa tra 10 e 17 anni (vedere paragrafi 4.8, 5.1 e 5.2).
Pertanto, il trattamento con linagliptin non è raccomandato nei bambini e negli adolescenti.
Linagliptin non è stato studiato in pazienti pediatrici di età inferiore a 10 anni.
Modo di somministrazione Le compresse possono essere assunte indipendentemente dai pasti in ogni momento della giornata.
Se si dimentica una dose, questa deve essere assunta non appena il paziente se ne ricorda.
Non si deve assumere una dose doppia nello stesso giorno.

Avvertenze e precauzioni

Generali Linagliptin non deve essere usato in pazienti con diabete di tipo 1 o per il trattamento della chetoacidosi diabetica.
Ipoglicemia Linagliptin in monoterapia ha mostrato un’incidenza di ipoglicemia paragonabile a quella del placebo.
Negli studi clinici con linagliptin come componente di una terapia di associazione con medicinali che non sono noti per causare ipoglicemia (metformina), i tassi di ipoglicemia riportati con linagliptin erano simili a quelli riportati in pazienti che assumevano placebo.
Quando linagliptin è stato aggiunto ad una sulfanilurea (con metformina come terapia di base), l’incidenza di ipoglicemia era aumentata rispetto a quella del placebo (vedere paragrafo 4.8).
Le sulfaniluree e l’insulina sono note per causare ipoglicemia.
Pertanto si consiglia cautela quando linagliptin è usato in associazione con una sulfanilurea e/o insulina.
Può essere considerata una riduzione della dose di sulfanilurea o insulina (vedere paragrafo 4.2).
Pancreatite acuta L’uso degli inibitori della DPP-4 è stato associato al rischio di sviluppare pancreatite acuta.
Sono stati osservati casi di pancreatite acuta in pazienti che assumevano linagliptin.
In uno studio sulla sicurezza cardiovascolare e renale (CARMELINA) con periodo di osservazione mediano di 2,2 anni, è stata segnalata pancreatite acuta accertata nello 0,3% dei pazienti trattati con linagliptin e nello 0,1% dei pazienti trattati con placebo.
I pazienti devono essere informati dei sintomi caratteristici della pancreatite acuta.
Se si sospetta una pancreatite, il trattamento con Trajenta deve essere interrotto; se viene confermata la pancreatite acuta, il trattamento con Trajenta non deve essere ripreso.
Si deve prestare cautela nei pazienti con storia di pancreatite.
Pemfigoide bolloso Sono stati osservati casi di pemfigoide bolloso in pazienti che assumevano linagliptin.
Nello studio CARMELINA, è stato segnalato pemfigoide bolloso nello 0,2% dei pazienti in trattamento con linagliptin e in nessun paziente in trattamento con placebo.
Se si sospetta l’insorgenza di pemfigoide bolloso, il trattamento con Trajenta deve essere interrotto.

Interazioni

Valutazione delle interazioni in vitro Linagliptin è un competitore debole e un inibitore, basato sul meccanismo, da debole a moderato, dell’isoenzima CYP3A4, ma non inibisce altri isoenzimi CYP.
Non è un induttore degli isoenzimi CYP.
Linagliptin è un substrato della glicoproteina P e inibisce il trasporto della digossina mediato dalla glicoproteina P con bassa potenza.
Sulla base di questi risultati e degli studi di interazione in vivo, è considerato improbabile che linagliptin causi interazioni con altri substrati della P-gp.
Valutazione delle interazioni i n vivo Effetti di altri medicinali su linagliptin I dati clinici sotto descritti suggeriscono che il rischio di interazioni clinicamente significative derivante dalla co-somministrazione di medicinali è basso.
Rifampicina: la co-somministrazione multipla di 5 mg di linagliptin con rifampicina, un potente induttore della glicoproteina P e del CYP3A4, è risultata in una diminuzione rispettivamente del 39,6% e del 43,8 % dell’AUC e della Cmax di linagliptin allo stato stazionario e in una diminuzione di circa il 30 % dell’inibizione di DPP-4 a valle.
Pertanto la piena efficacia di linagliptin in associazione con potenti induttori della P-gp potrebbe non essere raggiunta, in particolare se questi vengono somministrati a lungo termine.
La co-somministrazione con altri potenti induttori della glicoproteina P e del CYP3A4, quali carbamazepina, fenobarbital e fenitoina, non è stata studiata.
Ritonavir: la co-somministrazione di una dose orale singola di 5 mg di linagliptin e di dosi orali multiple di 200 mg di ritonavir, un potente inibitore della glicoproteina P e del CYP3A4, ha aumentato l’AUC e la Cmax di linagliptin rispettivamente di circa due e tre volte.
Le concentrazioni del medicinale non legato, che solitamente sono inferiori all’1% alla dose terapeutica di linagliptin, erano aumentate di 4-5 volte dopo la co-somministrazione con ritonavir.
Le simulazioni delle concentrazioni plasmatiche di linagliptin allo stato stazionario con e senza ritonavir hanno indicato che l’aumento dell’esposizione non è associato ad un aumento dell’accumulo.
Queste modifiche della farmacocinetica di linagliptin non sono considerate clinicamente rilevanti.
Pertanto non sono attese interazioni clinicamente rilevanti con altri inibitori della glicoproteina P e del CYP3A4.
Metformina: la co-somministrazione di 850 mg di metformina in dosi multiple tre volte al giorno con 10 mg di linagliptin una volta al giorno non ha alterato in modo clinicamente significativo la farmacocinetica di linagliptin in volontari sani.
Sulfaniluree: la farmacocinetica allo stato stazionario di 5 mg di linagliptin non è stata modificata dalla somministrazione concomitante di una dose singola di 1,75 mg di glibenclamide (gliburide).
Effetti di linagliptin su altri medicinali Come descritto di seguito, negli studi clinici linagliptin non ha avuto un effetto clinicamente rilevante sulla farmacocinetica di metformina, gliburide, simvastatina, warfarin, digossina o contraccettivi orali, fornendo evidenza in vivo di una bassa propensione a causare interazioni con medicinali substrati di CYP3A4, CYP2C9, CYP2C8, glicoproteina P e trasportatore di cationi organici (OCT).
Metformina: la co-somministrazione di dosi giornaliere multiple di 10 mg di linagliptin con 850 mg di metformina, un substrato di OCT, non ha avuto un effetto rilevante sulla farmacocinetica di metformina in volontari sani.
Pertanto, linagliptin non è un inibitore del trasporto mediato da OCT.
Sulfaniluree: la co-somministrazione di dosi orali multiple di 5 mg di linagliptin e di una dose orale singola di 1,75 mg di glibenclamide (gliburide) è risultata in una diminuzione del 14% clinicamente non rilevante sia dell’AUC che della Cmax di glibenclamide.
Dal momento che glibenclamide è metabolizzata principalmente dal CYP2C9, questi dati supportano anche la conclusione che linagliptin non è un inibitore del CYP2C9.
Non sono attese interazioni clinicamente significative con altre sulfaniluree (per esempio glipizide, tolbutamide e glimepiride), le quali, come glibenclamide, sono eliminate principalmente dal CYP2C9.
Digossina: la co-somministrazione di dosi giornaliere multiple di 5 mg di linagliptin con dosi multiple di 0,25 mg di digossina non ha avuto effetto sulla farmacocinetica di digossina in volontari sani.
Pertanto linagliptin non è un inibitore del trasporto mediato dalla glicoproteina P in vivo.
Warfarin: dosi giornaliere multiple di 5 mg di linagliptin non hanno alterato la farmacocinetica dei due enantiomeri S(-) o R(+) di warfarin, un substrato del CYP2C9, somministrato in dose singola.
Simvastatina: dosi giornaliere multiple di linagliptin in volontari sani hanno avuto un effetto minimo sulla farmacocinetica allo stato stazionario di simvastatina, un substrato sensibile del CYP3A4.
A seguito della somministrazione giornaliera di una dose superiore a quella terapeutica di 10 mg di linagliptin in associazione con 40 mg di simvastatina per 6 giorni, l’AUC plasmatica di simvastatina è risultata aumentata del 34 % e la Cmax plasmatica del 10%.
Contraccettivi orali: la co-somministrazione con 5 mg di linagliptin non ha alterato la farmacocinetica allo stato stazionario di levonorgestrel o di etinilestradiolo.

Effetti indesiderati

Riassunto del profilo di sicurezza Nell’analisi dei dati aggregati degli studi controllati con placebo, l’incidenza globale di eventi avversi nei pazienti trattati con placebo era simile a quella nei pazienti trattati con 5 mg di linagliptin (63,4 % rispetto a 59,1 %).
L’interruzione della terapia a causa di eventi avversi è stata maggiore nei pazienti a cui era stato somministrato il placebo rispetto a quelli a cui erano stati somministrati 5 mg di linagliptin (4,3 % rispetto a 3,4 %).
La reazione avversa più frequentemente segnalata è stata l’“ipoglicemia”, osservata nel 14,8 % dei pazienti trattati con la terapia di associazione triplice, linagliptin più metformina più sulfanilurea, rispetto al 7,6 % nei pazienti trattati con placebo.
Negli studi controllati con placebo il 4,9% dei pazienti ha manifestato “ipoglicemia” come reazione avversa a linagliptin.
Di questi eventi, il 4,0 % è stato di intensità lieve, lo 0,9 % moderata e lo 0,1% è stato classificato come severo.
Casi di pancreatite sono stati segnalati più frequentemente nei pazienti randomizzati a linagliptin (7 eventi nei 6 580 pazienti trattati con linagliptin rispetto a 2 eventi nei 4 383 pazienti trattati con placebo).
Tabella delle reazioni avverse A causa dell’impatto della terapia di base sulle reazioni avverse (per esempio sull’ipoglicemia), le reazioni avverse sono state analizzate in base ai rispettivi regimi di trattamento (monoterapia, in aggiunta a metformina, in aggiunta a metformina e sulfanilurea e in aggiunta a insulina).
Gli studi controllati con placebo hanno incluso gli studi in cui linagliptin è stato somministrato come - monoterapia di breve durata fino a 4 settimane - monoterapia con durata ≥ 12 settimane - in aggiunta a metformina - in aggiunta a metformina + sulfanilurea - in aggiunta a metformina ed empagliflozin - in aggiunta a insulina con o senza metformina Le reazioni avverse, classificate secondo la classificazione per sistemi e organi e i Termini Preferiti MedDRA, riportate in pazienti a cui sono stati somministrati 5 mg di linagliptin negli studi in doppio cieco, come monoterapia o come terapia aggiuntiva, sono presentate nella tabella sottostante (vedere tabella 1).
Le reazioni avverse sono elencate per frequenza assoluta.
Le frequenze sono definite come molto comune (≥ 1/10), comune (≥ 1/100, < 1/10), non comune (≥ 1/1 000, < 1/100), raro (≥ 1/10 000, < 1/1 000), molto raro (< 1/10 000) o non nota (la frequenza non può essere definita sulla base dei dati disponibili).
Tabella 1 Reazioni avverse segnalate in pazienti ai quali è stato giornalmente somministrato linagliptin 5 mg come monoterapia o come terapia aggiuntiva nell’ambito di studi clinici e nell’esperienza post-marketing
Classificazione per sistemi e organi / Reazione avversa Frequenza della reazione avversa
Infezioni ed infestazioni 
Nasofaringite non comune
Disturbi del sistema immunitario 
Ipersensibilità (per esempio iperreattività bronchiale) non comune
Disturbi del metabolismo e della nutrizione 
Ipoglicemia1 molto comune
Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche 
Tosse non comune
Patologie gastrointestinali 
Pancreatite raro#
Stipsi² non comune
Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo 
Angioedema* raro
Orticaria* raro
Eruzione cutanea* non comune
Pemfigoide bolloso raro#
Esami diagnostici 
Amilasi aumentata non comune
Lipasi aumentata** comune
* Sulla base dell’esperienza post-marketing ** Sulla base degli aumenti della lipasi > 3 volte l’ULN (Upper Limit of Normal - Limite superiore di normalità) osservati negli studi clinici # Sulla base dello studio sulla sicurezza cardiovascolare e renale di linagliptin (CARMELINA), vedere anche sotto 1 Reazione avversa osservata in combinazione con metformina più sulfanilurea.
² Reazione avversa osservata in combinazione con insulina.
Studio sulla sicurezza cardiovascolare e renale di linagliptin (CARMELINA) Lo studio CARMELINA ha valutato la sicurezza cardiovascolare e renale di linagliptin rispetto a placebo in pazienti affetti da diabete di tipo 2 e rischio cardiovascolare (CV) aumentato evidenziato da storia precedente di comprovata malattia macrovascolare o renale (vedere paragrafo 5.1).
Lo studio ha coinvolto 3 494 pazienti trattati con linagliptin (5 mg) e 3 485 pazienti trattati con placebo.
Entrambi i trattamenti sono stati aggiunti alla terapia standard mirata a raggiungere gli standard regionali per HbA1c e fattori di rischio CV.
L’incidenza globale di eventi avversi ed eventi avversi gravi nei pazienti che ricevevano linagliptin è stata simile a quella dei pazienti che ricevevano placebo.
I dati di sicurezza ottenuti in questo studio sono risultati in linea con il profilo di sicurezza già noto di linagliptin.
Nella popolazione trattata, eventi ipoglicemici severi (che hanno necessitato di assistenza) sono stati segnalati nel 3,0% dei pazienti trattati con linagliptin e nel 3,1% di quelli trattati con placebo.
Tra i pazienti che utilizzavano sulfanilurea al basale, l’incidenza di ipoglicemia severa è stata del 2,0% in quelli trattati con linagliptin e dell’1,7 % in quelli trattati con placebo.
Tra i pazienti che utilizzavano insulina al basale, l’incidenza di ipoglicemia severa è stata del 4,4 % in quelli trattati con linagliptin e del 4,9 % in quelli trattati con placebo.
Nel periodo di osservazione globale dello studio, è stata segnalata pancreatite acuta accertata nello 0,3% dei pazienti trattati con linagliptin e nello 0,1 % dei pazienti trattati con placebo.
Nello studio CARMELINA, è stato segnalato pemfigoide bolloso nello 0,2 % dei pazienti trattati con linagliptin e in nessun paziente trattato con placebo.
Popolazione pediatrica Complessivamente, negli studi clinici in pazienti pediatrici con diabete mellito di tipo 2 di età compresa tra 10 e 17 anni, il profilo di sicurezza di linagliptin è risultato simile a quello osservato nella popolazione adulta.
Segnalazione delle reazioni avverse sospette La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l’autorizzazione del medicinale è importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale.
Agli operatori sanitari è richiesto di segnalare qualsiasi reazione avversa sospetta tramite il sistema nazionale di segnalazione all’indirizzo https://www.aifa.gov.it/content/segnalazioni-reazioni- avverse.

Gravidanza e allattamento

Gravidanza L’uso di linagliptin in donne in gravidanza non è stato studiato.
Gli studi sugli animali non indicano effetti dannosi diretti o indiretti di tossicità riproduttiva (vedere paragrafo 5.3).
A scopo precauzionale, è preferibile evitare l’uso di linagliptin durante la gravidanza.
Allattamento I dati farmacocinetici disponibili in animali hanno mostrato l’escrezione di linagliptin/metaboliti nel latte.
Il rischio per il bambino allattato al seno non può essere escluso.
Deve essere presa la decisione se interrompere l’allattamento o interrompere la terapia/astenersi dalla terapia con linagliptin tenendo in considerazione il beneficio dell’allattamento per il bambino e il beneficio della terapia per la donna.
Fertilità Non sono stati condotti studi sull’effetto di linagliptin sulla fertilità umana.
Gli studi sugli animali non indicano effetti dannosi diretti o indiretti sulla fertilità (vedere paragrafo 5.3).

Conservazione

Questo medicinale non richiede alcuna condizione particolare di conservazione.

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Segnalazione degli effetti indesiderati
Se dovesse manifestarsi un qualsiasi effetto indesiderato, compresi quelli non elencati in questo foglio, è doveroso rivolgersi al proprio medico, ad uno specialista e/o al farmacista. La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l’autorizzazione del medicinale è importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale. Gli effetti indesiderati possono essere segnalati direttamente tramite il sistema nazionale di segnalazione all'indirizzo www.agenziafarmaco.it/it/responsabili. Segnalando gli effetti indesiderati si può contribuire a fornire maggiori informazioni sulla sicurezza di questo medicinale.