TRADOGUT OS GTT 10ML 100MG/ML

4,17 €

Prezzo indicativo

Principio attivo: TRAMADOLO CLORIDRATO
  • ATC: N02AX02
  • Descrizione tipo ricetta: RNR - DURATA CURA MAX 30GG
  • Presenza Glutine: No Il farmaco non contiene glutine
  • Presenza Lattosio: No Il farmaco non contiene lattosio

Data ultimo aggiornamento: 21/09/2022

Trattamento del dolore da moderato a grave.
1 ml di soluzione di TRADOGUT (pari a 40 gocce) contiene 100 mg di tramadolo cloridrato. Ogni goccia contiene circa 2,5 mg di tramadolo cloridrato. Ciascun ml contiene 161,8 mg di etanolo e 200,0 mg di saccarosio. Per l’elenco completo degli eccipienti vedere paragrafo 6.1.

Controindicazioni

Il tramadolo non deve essere somministrato a pazienti con: - ipersensibilità al principio attivo, tramadolo cloridrato, o ad uno qualsiasi degli eccipienti elencati al paragrafo 6.1; - intossicazione acuta da alcol, ipnotici, analgesici ad attività centrale, oppioidi o altri farmaci psicotropi; - trattamento contemporaneo di inibitori delle monoaminoossidasi (farmaci specifici attivi contro la depressione) o se tali farmaci sono stati assunti nel periodo di 14 giorni prima dell’inizio del trattamento con TRADOGUT gocce orali; - epilessia non controllata.
Il tramadolo non deve essere impiegato come farmaco di sostituzione in pazienti dipendenti dagli oppioidi.
TRADOGUT gocce orali non deve essere somministrato a bambini d’età inferiore ad 1 anno.

Posologia

Posologia.
La posologia deve essere adattata all’intensità del dolore ed alla sensibilità individuale del paziente.
In generale bisogna scegliere la dose minima efficace.
Posologia per adulti e adolescenti a partire dai 12 anni d’età. La dose (singola) raccomandata per il controllo di un dolore moderato negli adulti e negli adolescenti a partire da 12 anni di età, è di 50 mg di tramadolo cloridrato (20 gocce).
Se il controllo del dolore non è ancora adeguato dopo 30-60 minuti, somministrare un’altra dose singola di 50 mg di tramadolo cloridrato (20 gocce).
In caso di dolore intenso dove non può essere raggiunta un’adeguata analgesia, va somministrata una dose singola di 100 mg di tramadolo cloridrato (40 gocce).
Le dosi terapeutiche di tramadolo cloridrato forniscono una adeguata analgesia per la durata in media di 4-8 ore a seconda della intensità del dolore.
Non si deve eccedere la dose totale giornaliera di 400 mg di tramadolo cloridrato (160 gocce) salvo in circostanze cliniche particolari.
Dosi giornaliere significativamente più elevate possono essere necessarie in caso di dolore intenso dopo interventi chirurgici o nel trattamento del dolore da cancro.
Popolazione pediatrica. TRADOGUT gocce orali non deve essere utilizzato in bambini di età inferiore ad 1 anno.
Nei bambini da 1 a 12 anni di età si somministra una dose singola di 1-2 mg di tramadolo cloridrato/kg di peso corporeo.
La tabella seguente illustra esempi tipici per età specifiche (1 goccia della soluzione orale contiene circa 2,5 mg di tramadolo cloridrato):
Età Peso corporeo N° di gocce per dose singola
1 anno 10 kg 4-8
3 anni 15 kg 6-12
6 anni 20 kg 8-16
9 anni 30 kg 12-24
11 anni 45 kg 18-36
Pazienti anziani. Di solito non è necessario adattare la dose nei pazienti fino a 75 anni in assenza di insufficienza epatica o renale clinicamente manifesta.
Nei pazienti anziani oltre i 75 anni, l’eliminazione del farmaco può essere più lenta.
Perciò, se necessario, l’intervallo di somministrazione deve essere aumentato secondo le esigenze del paziente.
Pazienti con disfunzioni renali e/o epatiche, pazienti in trattamento dialitico. Nei pazienti con insufficienza renale e/o epatica l’eliminazione di tramadolo è ritardata.
In questi pazienti occorre valutare attentamente un prolungamento degli intervalli di somministrazione tenendo conto delle necessità del paziente.
TRADOGUT gocce orali non è raccomandato in pazienti con grave insufficienza epatica e/o renale.
Nota.
Le dosi raccomandate vanno considerate come una linea guida.
I pazienti devono sempre ricevere la dose più bassa che assicura un controllo efficace del dolore.
Il trattamento del dolore cronico va preferibilmente realizzato con uno schema di dosaggio fisso.
Il tramadolo non deve essere mai usato più a lungo di quanto non sia assolutamente necessario per il controllo del dolore.
Se la natura e la gravità della malattia sottostante suggeriscono il bisogno di un trattamento prolungato del dolore, la necessità medica di una analgesia continua con tramadolo va riconsiderata con cura a brevi e regolari intervalli (cioè mediante interruzioni del trattamento).
Modo di somministrazione.
Le gocce orali vanno assunte con una quantità sufficiente di acqua, indipendentemente dai pasti.
Finalità e interruzione del trattamento.
Prima di iniziare il trattamento con TRADOGUT, è necessario definire, d'accordo con il paziente e nel rispetto delle linee guida sul trattamento del dolore, una strategia terapeutica che includa la durata e le finalità del trattamento, nonché un piano per la fine del trattamento.
Durante il trattamento, medico e paziente devono essere in stretto contatto per valutare la necessità di continuare o sospendere il trattamento e, se necessario, aggiustare il dosaggio.
Quando il paziente non necessita più della terapia con tramadolo, può essere raccomandata una progressiva riduzione della dose per prevenire sintomi da astinenza.
In caso di mancato raggiungimento di un adeguato controllo del dolore, si deve prendere in considerazione la possibilità di iperalgesia, tolleranza e progressione della malattia di base (vedere paragrafo 4.4).

Avvertenze e precauzioni

Rischio derivato dall’uso concomitante di medicinali sedativi quali benzodiazepine o medicinali correlati. L’uso concomitante di TRADOGUT gocce orali e medicinali sedativi quali benzodiazepine o medicinali correlati ad esse può causare sedazione, depressione respiratoria, coma e morte.
A causa di questi rischi, la prescrizione concomitante con questi medicinali sedativi deve essere riservata ai pazienti per i quali le opzioni di un trattamento alternativo non sono possibili.
Se si decide di prescrivere TRADOGUT gocce orali in concomitanza a medicinali sedativi, deve essere usata la dose efficace più bassa possibile e la durata del trattamento deve essere la più breve possibile.
I pazienti devono essere attentamente valutati per i segni e i sintomi di depressione respiratoria e sedazione.
A tale riguardo, è fortemente raccomandato di informare i pazienti e le persone che se ne prendono cura di prestare attenzione a questi sintomi (vedere paragrafo 4.5).
Tolleranza e disturbo da uso di oppioidi (abuso e dipendenza).
In seguito alla somministrazione ripetuta di oppioidi si possono sviluppare tolleranza, dipendenza fisica e psicologica e disturbo da uso di oppioidi (OUD).
L'uso ripetuto di TRADOGUT può causare il disturbo da uso di oppioidi (OUD).
Una dose più elevata e una durata più lunga del trattamento con oppioidi possono aumentare il rischio di sviluppare un OUD.
L'abuso o l’uso improprio intenzionale di TRADOGUT può essere causa di sovradosaggio e/o decesso.
Il rischio di sviluppare un OUD è più elevato nei pazienti con anamnesi personale o familiare (genitori o fratelli/sorelle) di disturbo da uso di sostanze (compreso il disturbo da uso di alcol), nei fumatori o in pazienti con anamnesi personale di altri disturbi mentali (ad esempio depressione maggiore, ansia e disturbi di personalità).
Prima di iniziare il trattamento con TRADOGUT, così come nel corso del trattamento, si devono concordare con il paziente le finalità del trattamento e il piano di interruzione del trattamento (vedere paragrafo 4.2).
Prima e durante il trattamento il paziente deve essere informato anche sui rischi e sui segni di OUD.
In caso di comparsa di tali segni, il paziente deve essere avvisato della necessità di contattare il medico.
Il paziente deve essere monitorato per individuare i segni di un comportamento di ricerca di sostanza d'abuso (ad esempio richiesta troppo anticipata di nuove prescrizioni).
Ciò include la valutazione di oppioidi e psicofarmaci concomitanti (come le benzodiazepine).
Per i pazienti con segni e sintomi di OUD, si deve prendere in considerazione un ulteriore consulto con uno specialista.
Se un paziente non necessita più della terapia con tramadolo, può essere consigliabile ridurre gradualmente la dose onde prevenire i sintomi di TRADOGUT gocce orali non costituisce una sostituzione idonea per i pazienti con dipendenza da oppioidi.
Il prodotto non sopprime i sintomi derivanti dall’astinenza dalla morfina, malgrado si tratti di un oppioide agonista.
Sindrome da serotonina.
La sindrome da serotonina, un’affezione potenzialmente letale, è stata segnalata in pazienti trattati con tramadolo in abbinamento ad altri agenti serotoninergici o tramadolo in monoterapia (vedere paragrafi 4.5, 4.8 e 4.9).
Nel caso in cui sia clinicamente giustificato un trattamento concomitante con altri agenti serotoninergici, si consiglia un’attenta osservazione del paziente, in particolare all’inizio del trattamento e agli incrementi di dose.
Tra i sintomi della sindrome da serotonina possono annoverarsi alterazioni dello stato mentale, instabilità autonomica, anomalie neuromuscolari e/o sintomi gastrointestinali.
Se si sospetta la sindrome da serotonina, è necessario considerare una riduzione della dose o una sospensione della terapia, a seconda della severità dei sintomi.
La sospensione dei farmaci serotoninergici solitamente favorisce un rapido miglioramento.
Metabolismo del CYP2D6.
Il tramadolo viene metabolizzato dall’enzima epatico CYP2D6.
Se un paziente mostra una carenza di questo enzima o ne è completamente privo, potrebbe non ottenere un adeguato effetto analgesico.
Le stime indicano che fino al 7% della popolazione caucasica potrebbe presentare questa carenza.
Tuttavia, se il paziente è un metabolizzatore ultra-rapido, esiste il rischio di sviluppare effetti indesiderati di tossicità da oppioidi anche a dosaggi comunemente prescritti.
Sintomi generali di tossicità da oppioidi comprendono confusione, sonnolenza, respiro superficiale, pupille contratte, nausea, vomito, stipsi e mancanza di appetito.
Nei casi gravi, ciò può includere sintomi di depressione circolatoria e respiratoria, che possono mettere in pericolo la vita e molto raramente essere fatali.
Le stime sulla prevalenza di metabolizzatori ultra-rapidi in diverse popolazioni sono riassunte di seguito.
Popolazione Prevalenza%
Africana/Etiope 29%
Afroamericana da 3,4% a 6,5%
Asiatica da 1,2% a 2%
Caucasica da 3,6% a 6,5%
Greca 6,0%
Ungherese 1,9%
Nordeuropea da 1% a 2%
Disturbi della respirazione correlati al sonno.
Gli oppioidi possono causare disturbi della respirazione correlati al sonno, tra cui apnea centrale nel sonno (Central Sleep Apnea, CSA) e ipossiemia correlata al sonno.
L’uso di oppioidi aumenta il rischio di CSA in modo dose-dipendente.
Nei pazienti che presentano CSA, bisogna prendere in considerazione la riduzione del dosaggio totale di oppioidi.
Insufficienza surrenalica.
Gli analgesici oppioidi possono occasionalmente causare insufficienza surrenalica reversibile che richiede monitoraggio e terapia sostitutiva con glucocorticoidi.
I sintomi di insufficienza surrenalica acuta o cronica possono includere ad esempio forte dolore addominale, nausea e vomito, pressione arteriosa bassa, stanchezza estrema, appetito ridotto e calo ponderale.
Popolazione pediatrica.
Uso post-operatorio nei bambini. Nella letteratura pubblicata ci sono state segnalazioni relative al fatto che tramadolo somministrato in ambito post-operatorio nei bambini a seguito di tonsillectomia e/o adenoidectomia per apnea ostruttiva nel sonno, ha portato al verificarsi di eventi avversi rari ma pericolosi per la vita.
Occorre adottare estrema cautela quando tramadolo viene somministrato ai bambini per alleviare il dolore post-operatorio e deve essere accompagnata da un attento monitoraggio dei sintomi di tossicità da oppioidi, inclusa la depressione respiratoria.
Bambini con funzione respiratoria compromessa. L’uso di tramadolo non è raccomandato nei bambini in cui la funzione respiratoria potrebbe essere compromessa, tra cui patologie neuromuscolari, gravi patologie cardiache o respiratorie, infezioni delle vie respiratorie superiori o polmonari, traumi multipli o procedure chirurgiche complesse.
TRADOGUT gocce orali non deve somministrato a bambini d’età inferiore ad 1 anno.
Precauzioni.
Sono stati segnalati casi di convulsioni dopo la somministrazione di dosi terapeutiche e tale rischio può aumentare in caso di assunzione di dosi superiori al limite giornaliero massimo (400 mg).
Il rischio di convulsioni può aumentare in pazienti che assumono tramadolo e contemporaneamente farmaci che possono ridurre la soglia convulsiva (vedi paragrafo 4.5).
Pazienti con una storia di epilessia o quelli soggetti a convulsioni devono essere trattati con tramadolo solo in casi di assoluta necessità.
Particolari precauzioni nell’uso del tramadolo sono necessarie nei seguenti casi: - dipendenza da oppioidi; - diminuito stato di coscienza di origine sconosciuta, shock; - disturbi del centro respiratorio e della funzione respiratoria; - disturbi associati ad elevata pressione intracranica causata da traumi cranici.
Pazienti con una storia di ipersensibilità nei confronti degli oppioidi o con grave compromissione renale ed epatica devono essere trattati con prudenza con questo medicinale.
Si deve prestare particolare attenzione quando si trattano pazienti con depressione respiratoria, o se vengono somministrati in concomitanza farmaci che deprimono il SNC (vedere paragrafo 4.5), o se la dose massima giornaliera raccomandata viene significativamente superata (vedere paragrafo 4.9), in quanto non può essere esclusa la possibilità di depressione respiratoria in queste circostanze.
Informazioni relative agli eccipienti. Questo medicinale contiene 75,92 mg di alcol (etanolo) per ciascuna dose (20 gocce).
Il quantitativo in una dosa di questo medicinale è equivalente a meno di 1,9 ml di birra o 0,8 ml di vino.
Le piccole quantità di alcol contenute in questo medicinale non produrranno effetti evidenti.
TRADOGUT gocce orali contiene anche saccarosio.
I pazienti affetti da rari problemi ereditari di intolleranza al fruttosio, da malassorbimento di glucosio-galattosio o da insufficienza di sucrasi isomaltasi, non devono assumere questo medicinale.

Interazioni

La vita di pazienti trattati con inibitori delle monoaminoossidasi, entro i 14 giorni precedenti la somministrazione dell’oppioide petidina è stata messa in pericolo a causa di interazioni a livello del sistema nervoso centrale e dei centri che regolano la respirazione e la circolazione.
La possibilità che si verifichino interazioni similari tra inibitori delle monoaminoossidasi e tramadolo non può essere esclusa (vedere paragrafo 4.3).
Il tramadolo può potenziare gli effetti depressivi sul sistema nervoso centrale prodotti da altre sostanze che agiscono a livello centrale (fra cui l'alcool), se somministrate contemporaneamente (vedere paragrafo 4.8).
L'uso concomitante di TRADOGUT e gabapentinoidi (gabapentin e pregabalin) può provocare depressione respiratoria, ipotensione, sedazione profonda, coma o morte.
Medicinali sedativi quali benzodiazepine o medicinali correlati:L’uso concomitante di oppioidi con medicinali sedativi quali le benzodiazepine o medicinali correlati ad esse aumenta il rischio di sedazione, depressione respiratoria, coma e morte a causa dell’effetto depressivo aggiuntivo sul SNC.
La dose e la durata del trattamento combinato devono essere limitate (vedere paragrafo 4.4).
Il tramadolo può indurre convulsioni e potenziare l’effetto degli inibitori selettivi della ricaptazione della serotonina, degli inibitori della ricaptazione di serotonina-noradrenalina (SNRIs), degli antidepressivi triciclici, degli antipsicotici e di altri farmaci (come bupropione, mirtazapina, tetraidrocannabinolo) che abbassano la soglia convulsivante (vedere paragrafo 4.4).
L’uso terapeutico di tramadolo in associazione con farmaci serotoninergici quali gli inibitori selettivi della ricaptazione di serotonina (SSRIs), gli inibitori della ricaptazione di serotonina-noradrenalina (SNRIs), gli inibitori della MAO (vedere paragrafo 4.3), gli antidepressivi triciclici e la mirtazapina, può causare la sindrome da serotonina, una condizione potenzialmente letale (vedere paragrafi 4.4 e 4.8).
La somministrazione di TRADOGUT gocce orali in associazione a carbamazepina induce una diminuzione marcata della concentrazione sierica di tramadolo che ne può ridurre la efficacia analgesica e abbreviarne la durata di azione.
Deve essere usata cautela durante il trattamento concomitante con tramadolo e derivati cumarinici (ad esempio warfarin) a causa di segnalazioni di aumento dell'INR ed ecchimosi in alcuni pazienti.
Altri inibitori del CYP3A4, come il ketoconazolo e l'eritromicina, possono inibire il metabolismo del tramadolo (N-demetilazione) ed eventualmente anche il metabolita attivo O-demetilato.
Il significato clinico di questa interazione non è noto (vedere paragrafo 4.8).
La associazione di agonisti/antagonisti (ad esempio buprenorfina, nalbufina, pentazocina) e tramadolo è sconsigliata perché è teoricamente possibile che in queste circostanze diminuisca l’effetto analgesico di un agonista puro.
L'effetto analgesico del tramadolo è in parte mediato dalla inibizione del re-uptake di noradrenalina e dall’aumento del rilascio di serotonina (5-HT).
Negli studi la somministrazione pre-o post-operatoria del ondansetrone, antiemetico antagonista 5-HT3, aumenta la richiesta di tramadolo in pazienti con dolore postoperatorio.

Effetti indesiderati

Le reazioni avverse più comunemente riportate, da oltre il 10% dei pazienti, sono nausea e vertigini.
All'interno di ciascuna classe di frequenza, gli effetti indesiderati sono riportati in ordine decrescente di gravità.
Patologie cardiache.
Non comune (≥1/1.000, <1/100): squilibrio cardiovascolare (palpitazioni, tachicardia, ipotensione posturale o collasso cardiovascolare).
Questi effetti collaterali possono comparire specialmente a seguito di somministrazione endovenosa e in pazienti fisicamente stressati.
Raro (≥1/10.000, <1/1.000): bradicardia, ipertensione.
Patologie del sistema nervoso.
Molto comune (≥1/10): capogiri.
Comune (≥1/100, <1/10): cefalea, sonnolenza.
Raro (≥1/10.000, <1/1.000): convulsioni epilettiche si sono manifestate specialmente dopo somministrazione di dosi elevate di tramadolo o dopo trattamento contemporaneo con farmaci che possono abbassare la soglia convulsivogena o indurre esse stesse convulsioni cerebrali (per esempio antidepressivi o antipsicotici; vedere paragrafo 4.5 “Interazioni con altri medicinali e altre forme di interazione”).
parestesia e tremori.
Molto Raro (<1/10.000): vertigini.
Non nota (la frequenza non può essere definita sulla base dei dati disponibili): sindrome da serotonina.
Disturbi del metabolismo e della nutrizione.
Raro (≥1/10.000, <1/1.000): modifiche dell’appetito.Non nota (la frequenza non può essere definita sulla base dei dati disponibili): ipoglicemia, iponatremia.
Disturbi visivi.
Raro (≥1/10.000, <1/1.000): miosi, visione sfuocata, midriasi.
Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche. Non noto (la frequenza non può essere definita sulla base dei dati disponibili): singhiozzo.
Raro (≥1/10.000, <1/1.000): è stato riportato un peggioramento dell’asma, anche se non è stato stabilito un rapporto causale, depressione respiratoria, dispnea.
Può manifestarsi depressione respiratoria se le dosi raccomandate sono state notevolmente superate ed altre sostanze depressive centrali sono somministrate contemporaneamente (vedere paragrafo 4.5, “Interazioni con altri medicinali ed altre forme di interazione”).
Patologie gastrointestinali.
Molto comune (≥1/10): vomito, nausea.
Comune (≥1/100, <1/10): stitichezza, secchezza delle fauci.
Non comune (≥1/1.000, <1/100): conati di vomito, irritazione gastrointestinale (una sensazione di pressione allo stomaco, borborigmi), diarrea.
Patologie renali e urinarie. Raro (≥1/10.000, <1/1.000): disturbi della minzione (difficoltà ad urinare e ritenzione urinaria).
Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo.
Comuni (≥1/100, <1/10): sudorazione.
Non comune (≥1/1.000, <1/100): reazioni cutanee (ad esempio prurito, rash, orticaria).
Patologie del sistema muscoloscheletrico e del tessuto connettivo.
Raro (≥1/10.000, <1/1.000): debolezza motoria.
Patologie vascolari.
Molto raro (<1/10.000): vampate di calore.
Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione.
Comune (≥1/100, <1/10): stanchezza.
Disturbi del sistema immunitario.
Raro (≥1/10.000, <1/1.000): reazioni allergiche (ad esempio dispnea, broncospasmo, asma, edema angioneurotico) e anafilassi.
Patologie epato-biliari.
In casi molto rari è stato riportato un aumento dei valori degli enzimi epatici in rapporto temporale con l’uso terapeutico di tramadolo.
Disturbi psichiatrici.
Raro (≥1/10.000, <1/1.000): effetti collaterali a livello psichico possono comparire dopo somministrazione di tramadolo e variano individualmente di intensità e natura (a seconda della personalità e della durata di trattamento).
Questi effetti comprendono alterazioni dell’umore (generalmente euforia, occasionalmente disforia), variazioni dell’attività (generalmente soppressione, occasionalmente aumento) e variazioni delle capacità cognitive e sensoriali (ad esempio disordini nelle capacità decisionali e percettive) allucinazioni, confusione, turbe del sonno e incubi.
I sintomi della crisi da astinenza, simili a quelli che fanno seguito alla interruzione di altri agenti oppioidi, possono comprendere: agitazione, ansia, nervosismo, insonnia, ipercinesia, tremore e sintomi gastrointestinali.
Dipendenza dal farmaco.
L'uso ripetuto di TRADOGUT può portare a dipendenza dal farmaco, anche a dosi terapeutiche.
Il rischio di dipendenza dal farmaco può variare in funzione dei fattori di rischio individuali del paziente, della posologia e della durata del trattamento con oppioidi (vedere paragrafo 4.4).
Segnalazione delle reazioni avverse sospette. La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l’autorizzazione del medicinale è importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale.
Agli operatori sanitari è richiesto di segnalare qualsiasi reazione avversa sospetta tramite il sistema nazionale di segnalazione all’indirizzo https://www.aifa.gov.it/content/segnalazioni-reazioni-avverse.

Gravidanza e allattamento

Gravidanza.
Gli studi sugli animali con tramadolo hanno rivelato effetti sullo sviluppo degli organi, sulla crescita ossea e sul tasso di mortalità neonatale a dosi molto elevate.
Non sono stati osservati effetti teratogeni.
Il tramadolo attraversa la placenta.
Sono disponibili prove inadeguate sulla sicurezza del tramadolo durante la gravidanza umana.
Pertanto, TRADOGUT gocce orali, non deve essere somministrato a donne in gravidanza.
Il tramadolo, somministrato prima o durante il parto, non influisce sulla contrattilità uterina.
Nei neonati può indurre cambiamenti nella frequenza respiratoria che di solito non sono clinicamente rilevanti.
L'uso cronico durante la gravidanza può portare a sintomi di astinenza neonatale.
Allattamento.
Circa lo 0,1% della dose di tramadolo assunto dalla madre viene escreto nel latte materno.
Nell’immediata fase puerperale, per un dosaggio giornaliero materno per via orale fino a 400 mg, ciò corrisponde a una quantità media di tramadolo ingerito dai neonati allattati al seno pari al 3% della dose aggiustata per il peso della madre.
Per questo motivo, tramadolo non deve essere usato durante l’allattamento o, in alternativa, l’allattamento deve essere interrotto durante il trattamento con tramadolo.
L’interruzione dell’allattamento non è generalmente necessaria a seguito di una singola dose di tramadolo.
Fertilità.
Le osservazioni post-marketing non danno indicazioni di un effetto del tramadolo sulla fertilità.
Gli studi sugli animali non hanno mostrato alcun effetto del tramadolo sulla fertilità.

Conservazione

Per le condizioni di conservazione dopo prima apertura del prodotto medicinale, vedere il paragrafo 6.3.
Non conservare sopra i 30°C.

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Segnalazione degli effetti indesiderati
Se dovesse manifestarsi un qualsiasi effetto indesiderato, compresi quelli non elencati in questo foglio, è doveroso rivolgersi al proprio medico, ad uno specialista e/o al farmacista. La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l’autorizzazione del medicinale è importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale. Gli effetti indesiderati possono essere segnalati direttamente tramite il sistema nazionale di segnalazione all'indirizzo www.agenziafarmaco.it/it/responsabili. Segnalando gli effetti indesiderati si può contribuire a fornire maggiori informazioni sulla sicurezza di questo medicinale.