TOPAMAX 60CPR RIV 25MG
16,14 €
Prezzo indicativo
Data ultimo aggiornamento: 23/10/2012
Monoterapia negli adulti, negli adolescenti e nei bambini di età superiore ai 6 anni con crisi parziali con o senza generalizzazione secondaria, e crisi tonico-cloniche generalizzate primarie. Terapia aggiuntiva nei bambini a partire dai 2 anni di età, negli adolescenti e negli adulti con crisi di origine parziale, con o senza generalizzazione secondaria o crisi tonico-cloniche generalizzate primarie e per il trattamento di crisi associate alla sindrome di Lennox-Gastaut. Topiramato è indicato negli adulti per la profilassi dell’emicrania dopo attenta valutazione delle possibili alternative terapeutiche. Topiramato non è destinato al trattamento acuto.
Una compressa contiene 25 mg di topiramato Una compressa contiene 50 mg di topiramato Una compressa contiene 100 mg di topiramato Una compressa contiene 200 mg di topiramato Eccipienti ad effetto noto: contiene lattosio monoidrato Una compressa da 25 mg contiene 30,85 mg di lattosio monoidrato Una compressa da 50 mg contiene 61,70 mg di lattosio monoidrato Una compressa da 100 mg contiene 123,40 mg di lattosio monoidrato Una compressa da 200 mg contiene 43,50 mg di lattosio monoidratoPer l’elenco completo degli eccipienti, vedere paragrafo 6.1.
Controindicazioni
- Ipersensibilità al principio attivo o ad uno qualsiasi degli eccipienti elencati al paragrafo 6.1.
Profilassi dell’emicrania in gravidanza e nelle donne in età fertile che non facciano uso di un metodo contraccettivo molto efficace. Posologia
- Posologia Si raccomanda di iniziare il trattamento con una dose bassa, seguita da aumenti graduali fino alla dose efficace.
Dose e velocità del suo aumento graduale devono essere stabiliti in base alla risposta clinica.
Non è necessario monitorare le concentrazioni plasmatiche di topiramato per ottimizzare la terapia con Topamax.
In rare occasioni, l’aggiunta di topiramato a fenitoina può richiedere un aggiustamento della dose di fenitoina per raggiungere la risposta clinica ottimale.
L’aggiunta o l’eliminazione di fenitoina e carbamazepina a Topamax come terapia aggiuntiva può richiedere un aggiustamento della dose di Topamax.
In pazienti con o senza una storia di crisi epilettiche o di epilessia, i farmaci antiepilettici (FAE), incluso topiramato, devono essere sospesi gradualmente per minimizzare il rischio di crisi epilettiche o di un’aumentata frequenza delle crisi.
Negli studi clinici, le dosi giornaliere sono state diminuite ad intervalli settimanali di 50-100 mg negli adulti con epilessia e di 25-50 mg negli adulti che ricevevano topiramato a dosi fino a 100 mg/die per la profilassi dell’emicrania.
Negli studi clinici pediatrici, topiramato è stato sospeso gradualmente in un periodo di 2-8 settimane.
Epilessia: monoterapia Generale Quando viene sospeso l’uso concomitante di FAE per raggiungere la monoterapia con topiramato, occorre prendere in considerazione i potenziali effetti sul controllo delle crisi.
A meno che per motivi di sicurezza non occorra sospendere improvvisamente la somministrazione del FAE concomitante, si raccomanda di ridurne gradualmente la dose di circa un terzo ogni 2 settimane.
Qualora siano sospesi farmaci con un effetto di induzione enzimatica, i livelli di topiramato aumenteranno.
Se clinicamente indicato, potrebbe essere necessaria una riduzione della dose di Topamax (topiramato).
Adulti La dose e il suo aumento graduale devono essere stabiliti in base alla risposta clinica.
Si deve iniziare con 25 mg, da somministrare alla sera, per 1 settimana.
La dose deve essere, quindi, aumentata ad intervalli settimanali o bi-settimanali con incrementi di 25 o 50 mg/die, diviso in due somministrazioni.
Se il paziente non tollera questo regime di incremento della dose, si può procedere con incrementi più piccoli, o più distanziati nel tempo.
La dose iniziale raccomandata per la monoterapia con topiramato negli adulti è compresa tra 100 e 200 mg/die, suddivisa in 2 somministrazioni.
La dose giornaliera massima raccomandata è di 500 mg/die, suddivisa in 2 somministrazioni.
Alcuni pazienti con forme refrattarie di epilessia hanno tollerato la monoterapia con topiramato a dosi giornaliere di 1.000 mg.
Queste raccomandazioni posologiche si applicano a tutti i pazienti adulti, anziani compresi, purché non presentino malattie renali.
Popolazione pediatrica (bambini di età superiore ai 6 anni) La dose e la velocità del suo aumento graduale nei bambini devono essere stabilite in base alla risposta clinica.
Il trattamento dei bambini di età superiore ai 6 anni deve iniziare con 0,5-1 mg/kg da somministrare alla sera, per la prima settimana.
La dose deve essere quindi aumentata ad intervalli settimanali o bi-settimanali con incrementi di 0,5-1 mg/kg/die, diviso in due somministrazioni.
Se il bambino non tollera questo regime di incremento della dose, si può procedere con incrementi più piccoli o più distanziati nel tempo.
La dose iniziale raccomandata per la monoterapia con topiramato nei bambini di età superiore ai 6 anni è di 100 mg/die, in base alla risposta clinica (corrispondente a circa 2,0 mg/kg/die nei bambini da 6 a 16 anni).
Epilessia: terapia aggiuntiva (crisi epilettiche di origine parziale, con o senza generalizzazione secondaria, crisi tonico-cloniche generalizzate primarie, o crisi associate alla sindrome di Lennox-Gastaut) Adulti La terapia deve iniziare con 25 - 50 mg, da somministrare alla sera, per una settimana.
È stato riportato l’utilizzo di dosi iniziali più basse, ma non è stato studiato sistematicamente.
Successivamente, la dose deve essere aumentata di 25 - 50 mg/die a intervalli settimanali o bisettimanali e suddivisa in due somministrazioni.
Alcuni pazienti possono raggiungere l’efficacia terapeutica con un’unica somministrazione giornaliera.
Negli studi clinici condotti in terapia aggiuntiva, 200 mg era la dose efficace più bassa.
La dose giornaliera abituale è compresa fra 200 e 400 mg, suddivisa in due somministrazioni.
Queste raccomandazioni posologiche si applicano a tutti i pazienti adulti, anziani compresi, purché non presentino malattie renali (vedere paragrafo 4.4).
Popolazione pediatrica (bambini dai 2 anni di età)La dose giornaliera totale raccomandata di Topamax (topiramato) come terapia aggiuntiva varia da 5 a 9 mg/kg/die, divisa in 2 somministrazioni.
Si deve iniziare con 25 mg (o meno, sulla base di un intervallo di 1-3 mg/kg/die), da somministrare alla sera, per la prima settimana.
La dose deve, quindi, essere aumentata ad intervalli settimanali o bi-settimanali con incrementi di 1 - 3 mg/kg/die (divisi in due somministrazioni), per raggiungere la risposta clinica ottimale.
Sono state valutate dosi fino a 30 mg/kg/die, che si sono dimostrate generalmente ben tollerate.
Emicrania Adulti La dose giornaliera totale raccomandata di topiramato per la profilassi dell’emicrania è di 100 mg/die, suddivisa in due somministrazioni.
Si deve iniziare con 25 mg, da somministrare alla sera, per 1 settimana.
La dose deve essere, quindi, aumentato con incrementi di 25 mg/die, ad intervalli settimanali.
Se il paziente non tollera questo regime di incremento della dose, si può procedere con intervalli fra gli aggiustamenti della dose più distanziati nel tempo.
Alcuni pazienti potrebbero trarre beneficio da una dose totale giornaliera di 50 mg/die.
I pazienti hanno ricevuto una dose giornaliera totale fino a 200 mg/die.
Questa dose può essere di beneficio in alcuni pazienti, tuttavia, si raccomanda cautela per un’aumentata incidenza degli effetti indesiderati.
Popolazione pediatrica Topamax (topiramato) non è raccomandato nel trattamento o nella prevenzione dell’emicrania nei bambini, poiché i dati di sicurezza e di efficacia sono insufficienti.
Raccomandazioni generali per la dose di Topamax in popolazioni speciali di pazienti Compromissione renale In pazienti con funzione renale compromessa (CLCR ≤ 70 mL/min) topiramato deve essere somministrato con cautela poiché la clearance plasmatica e quella renale di topiramato sono ridotte.
I soggetti con compromissione renale nota possono richiedere un tempo superiore per raggiungere lo steady state a ciascuna dose.
È raccomandata metà della dose iniziale e il mantenimento della dose (vedere paragrafo 5.2).
In pazienti con compromissione renale terminale, poiché topiramato è rimosso dal plasma mediante emodialisi, nei giorni in cui si esegue l’emodialisi deve essere somministrata una dose supplementare di Topamax pari a circa la metà della dose giornaliera.
La dose supplementare deve essere somministrata in frazioni separate all’inizio e al termine della procedura di emodialisi.
La dose supplementare può variare in base alle caratteristiche dell’apparecchiatura usata per la dialisi (vedere paragrafo 5.2).
Compromissione epatica Topiramato deve essere somministrato con cautela in pazienti con compromissione epatica da moderata a grave, poiché la clearance di topiramato è ridotta.
Anziani Non è necessario alcun aggiustamento della dose nella popolazione anziana con funzione renale integra.
Modo di somministrazione Topamax è disponibile in compresse rivestite con film e in una formulazione in capsule rigide per somministrazione orale.
Si raccomanda di non spezzare le compresse rivestite con film.
La formulazione in capsule rigide è destinata ai pazienti con difficoltà di deglutizione delle compresse, ad esempio, pazienti pediatrici e anziani.
Topamax può essere assunto indipendentemente dai pasti. Avvertenze e precauzioni
- In situazioni nelle quali sia necessario, da un punto di vista medico, sospendere rapidamente topiramato, si raccomanda un monitoraggio adeguato (vedere paragrafo 4.2).
Come con altri FAE, alcuni pazienti possono manifestare un aumento della frequenza delle crisi o l’insorgenza di nuovi tipi di crisi con topiramato.
Questi fenomeni possono essere la conseguenza di un sovradosaggio, di una riduzione delle concentrazioni plasmatiche dei FAE usati in concomitanza, della progressione della malattia, o di un effetto paradosso.
Durante il trattamento con topiramato è molto importante mantenere un’idratazione adeguata.
L’idratazione può ridurre il rischio di nefrolitiasi (vedere di seguito).
Un’idratazione adeguata prima e durante lo svolgimento di attività, come l’esercizio fisico o l’esposizione a temperature elevate, può ridurre il rischio di reazioni avverse correlate al calore (vedere paragrafo 4.8).
Donne in età fertile Topiramato può causare danno fetale e limitazione della crescita fetale (piccolo per l’età gestazionale e basso peso alla nascita) quando somministrato ad una donna incinta.
I dati del registro Nord Americano dei Farmaci Antiepilettici in gravidanza per topiramato in monoterapia hanno mostrato una prevalenza di malformazioni congenite maggiori più alta di circa 3 volte (4,3%), rispetto al gruppo di riferimento che non assumeva farmaci antiepilettici (1,4%).
Inoltre, i dati ottenuti da altri studi indicano che, rispetto alla monoterapia, c’è un aumentato rischio di effetti teratogeni associati all’impiego di farmaci antiepilettici in terapia di combinazione.
Prima di iniziare il trattamento con topiramato in una donna in età fertile, si deve eseguire un test di gravidanza e si deve consigliare un metodo contraccettivo altamente efficace (vedere paragrafo 4.5).
La paziente deve essere pienamente informata dei rischi connessi all’uso di topiramato durante la gravidanza (vedere paragrafi 4.3 e 4.6).
Oligoidrosi Oligoidrosi (diminuzione della sudorazione) è stata riportata in associazione con l’utilizzo di topiramato.
La diminuzione della sudorazione e l’ipertermia (aumento della temperatura corporea) possono verificarsi soprattutto nei bambini esposti ad alta temperatura ambiente.
Disturbi dell’umore/Depressione Durante il trattamento con topiramato è stato osservato un incremento dell’incidenza di disturbi dell’umore e di depressione.
Suicidio/Ideazione suicidaria Nei pazienti trattati con antiepilettici in numerose indicazioni sono stati segnalati ideazione suicidaria e comportamento suicida.
Una metanalisi di studi clinici randomizzati, controllati verso placebo con FAE, ha dimostrato un lieve aumento del rischio di ideazione suicidaria e di comportamento suicida.
Non è noto quale sia il meccanismo di questo rischio e i dati a disposizione non escludono la possibilità di un aumentato rischio per topiramato.
In studi clinici in doppio cieco, gli eventi correlati al suicidio (SREs: Suicide Related Events: ideazione suicidaria, tentativi di suicidio e suicidio) si sono verificati con una frequenza dello 0,5% nei pazienti trattati con topiramato (46 su 8.652 pazienti trattati) e con un’incidenza circa 3 volte più elevata rispetto ai pazienti trattati con placebo (0,2%; 8 su 4.045 pazienti trattati).
I pazienti devono pertanto essere monitorati per riscontrare i segni di ideazione suicidaria e comportamento suicida, e si deve considerare un trattamento appropriato.
I pazienti (e chi si occupa di loro) devono essere informati di richiedere assistenza medica nel caso in cui si manifestino segni di ideazione suicidaria o di comportamento suicida.
Gravi reazioni cutanee Gravi reazioni cutanee (sindrome di Stevens-Johnson (SJS) e necrolisi epidermica tossica (TEN)) sono state segnalate in pazienti che assumevano topiramato (vedere paragrafo 4.8).
Si raccomanda che i pazienti siano informati sui segni di gravi reazioni cutanee.
Se si sospetta SJS o TEN, l'uso di Topamax deve essere interrotto.
Nefrolitiasi Alcuni pazienti, specialmente quelli con predisposizione alla nefrolitiasi, possono essere esposti a un più alto rischio di formazione di calcoli renali e di manifestazioni e sintomi associati, quali coliche renali, dolore renale o dolore al fianco.I fattori di rischio per la nefrolitiasi comprendono calcoli renali pregressi o un’anamnesi familiare per nefrolitiasi e ipercalciuria (vedere di seguito - Acidosi metabolica e sequele).
Nessuno di questi fattori di rischio permette però di predire in modo attendibile la formazione di calcoli durante la terapia con topiramato.
Inoltre, i pazienti che assumono altri farmaci associati a nefrolitiasi possono essere esposti a un più alto rischio.
Ridotta funzionalità renale Nei pazienti con funzione renale compromessa (CLCR ≤ 70 mL/min), topiramato deve essere somministrato con cautela poiché la clearance plasmatica e quella renale di topiramato sono ridotte.
Per raccomandazioni specifiche sulla posologia in pazienti con ridotta funzionalità renale, vedere paragrafo 4.2.
Ridotta funzionalità epatica Nei pazienti con compromissione della funzionalità epatica, topiramato deve essere somministrato con cautela, dato che la clearance di topiramato può essere ridotta.
Sindrome da miopia acuta e glaucoma secondario ad angolo chiuso In pazienti trattati con topiramato, è stata segnalata una sindrome da miopia acuta associata a glaucoma secondario ad angolo chiuso.
I sintomi comprendono un’insorgenza acuta di riduzione dell’acuità visiva e/o dolore oculare.
Le manifestazioni oftalmiche possono includere alcune o tutte le seguenti: miopia, midriasi, riduzione di profondità della camera anteriore dell'occhio, iperemia oculare (arrossamento), distacchi della coroide, distacchi dell’epitelio pigmentato retinico, strie maculari e aumento della pressione intraoculare.
Questa sindrome potrebbe essere associata a versamento sopraciliare, che comporta uno spostamento in avanti del cristallino e dell’iride, con glaucoma secondario ad angolo chiuso.
I sintomi compaiono generalmente entro il primo mese di terapia con topiramato.
Contrariamente al glaucoma primario ad angolo chiuso, che si verifica raramente al di sotto dei 40 anni, il glaucoma secondario ad angolo chiuso, associato all’uso di topiramato, è stato riportato sia negli adulti sia nei bambini.
Il trattamento comprende la sospensione di topiramato il più rapidamente possibile, secondo il giudizio del medico curante e l’adozione di misure adeguate per ridurre la pressione intraoculare.
In genere, con queste misure la pressione intraoculare si riduce.
Un’elevata pressione intraoculare, di qualunque eziologia, se non trattata può comportare gravi conseguenze, compresa la perdita permanente della vista.
È necessario stabilire se pazienti con disturbi dell’occhio in anamnesi debbano essere trattati con topiramato.
Difetti del campo visivo Difetti del campo visivo, indipendenti dalla pressione intraoculare elevata, sono stati riportati in pazienti trattati con topiramato.
Negli studi clinici, la maggior parte di questi eventi sono risultati reversibili dopo la sospensione di topiramato.
Se in qualsiasi momento durante il trattamento con topiramato si verificano difetti del campo visivo, occorre prendere in considerazione la sospensione del farmaco.
Acidosi metabolica e sequele Il trattamento con topiramato è associato ad acidosi metabolica ipercloremica, con gap non-anionico normale (cioè, diminuzione del livello sierico di bicarbonato al di sotto dell’intervallo di riferimento normale, in assenza di alcalosi respiratoria).
Questa riduzione di bicarbonato sierico è dovuta all’effetto inibitorio di topiramato sull’anidrasi carbonica renale.
In genere, la diminuzione di bicarbonato avviene nelle prime fasi del trattamento, sebbene possa verificarsi in qualunque momento della terapia.
Tale diminuzione è generalmente di grado da lieve a moderato (mediamente di 4 mmol/L a dosi di 100 mg/die o superiori negli adulti e a circa 6 mg/kg/die nei pazienti pediatrici).
Raramente, la concentrazione sierica di bicarbonato nei pazienti è scesa a valori inferiori a 10 mmol/L.
Alcune condizioni o terapie che predispongono all’acidosi (quali patologie renali, gravi disturbi respiratori, status epilepticus, diarrea, interventi chirurgici, dieta chetogena o alcuni farmaci) possono sommarsi agli effetti di topiramato sulla riduzione del bicarbonato.
L’acidosi metabolica cronica non trattata aumenta il rischio di nefrolitiasi e nefrocalcinosie può potenzialmente portare ad osteopenia (vedere sopra - Nefrolitiasi).
L’acidosi metabolica cronica nei pazienti pediatrici può rallentare i ritmi di crescita.
L’effetto di topiramato sulle conseguenze correlate all’apparato osseo non è stato studiato in modo sistematico nelle popolazioni di pazienti adulti.
Per i pazienti pediatrici di età compresa tra 6 e 15 anni è stato condotto uno studio in aperto della durata di un anno (vedere paragrafo 5.1).
Con la somministrazione di topiramato si raccomanda un’appropriata valutazione che includa la determinazione dei livelli di bicarbonato sierico, in funzione delle condizioni di base.
Se compaiono segni o sintomi (ad es.
respiro profondo di Kussmaul, dispnea, anoressia, nausea, vomito, stanchezza eccessiva, tachicardia o aritmia), indicativi di acidosi metabolica, si raccomanda la misurazione del bicarbonato sierico.
In caso di sviluppo e persistenza dell’acidosi metabolica, bisogna considerare l’opportunità di ridurre la dose o di interrompere il trattamento con topiramato (adottando una riduzione graduale).Topiramato deve essere usato con cautela in pazienti con condizioni o trattamenti che costituiscano un fattore di rischio per la comparsa di acidosi metabolica.
Compromissione della funzione cognitiva Nell’epilessia la compromissione cognitiva è multifattoriale e può essere dovuta ad un’eziologia di base, dovuta a epilessia o dovuta al trattamento antiepilettico.
In letteratura sono stati riferiti casi di compromissione della funzione cognitiva in adulti in terapia con topiramato che richiedevano una riduzione del dosaggio o la sospensione del trattamento.
Tuttavia, gli studi che riguardano gli effetti cognitivi nei bambini trattati con topiramato sono insufficienti e il suo effetto in questo senso deve ancora essere chiarito.
Iperammoniemia ed encefalopatia Iperammoniemia, con o senza encefalopatia, è stata riportata con il trattamento con topiramato (vedere paragrafo 4.8).
Il rischio di iperammoniemia con topiramato sembra essere dose-dipendente.
L’iperammoniemia è stata segnalata più frequentemente quando il topiramato è stato usato in concomitanza con l'acido valproico (vedere paragrafo 4.5).
Nei pazienti che sviluppano un’inspiegabile letargia o cambiamenti dello stato mentale associati a monoterapia o a terapia aggiuntiva a base di topiramato, si raccomanda di valutare l'encefalopatia iperammoniemica e la misurazione dei livelli di ammoniaca.
Integrazione nutrizionale Alcuni pazienti potrebbero subire perdita di peso durante il trattamento con topiramato.
Si raccomanda di monitorare i pazienti in trattamento con topiramato per la perdita di peso.
Se il paziente presenta un calo ponderale durante il trattamento con topiramato, può essere presa in considerazione la somministrazione di un integratore dietetico o un aumento dell’apporto di alimenti.
Intolleranza al lattosio Topamax compresse contiene lattosio.
I pazienti con rari problemi ereditari di intolleranza al galattosio, deficit totale di lattasi o malassorbimento di glucosio-galattosio, non devono assumere questo medicinale.
Sodio Ogni compressa contiene meno di 1 mmol di sodio (23 mg), ed è essenzialmente “senza sodio”. Interazioni
- Effetti di Topamax sugli altri farmaci antiepilettici L'aggiunta di Topamax ad altri FAE (fenitoina, carbamazepina, acido valproico, fenobarbital, primidone) non ha alcun effetto sulle relative concentrazioni plasmatiche allo steady-state, con l'eccezione di sporadici pazienti nei quali l'aggiunta di Topamax a fenitoina può determinare un aumento delle concentrazioni plasmatiche di fenitoina.
Questo è probabilmente da attribuirsi all’inibizione di un’isoforma polimorfa di un enzima specifico (CYP2C19).
Di conseguenza, ogni paziente in trattamento con fenitoina che mostra segni o sintomi clinici di tossicità, deve essere sottoposto al monitoraggio dei livelli di fenitoina.
Uno studio di interazione farmacocinetica in pazienti epilettici ha mostrato che l’aggiunta di topiramato a lamotrigina non ha avuto effetti sulla concentrazione plasmatica allo steady-state di lamotrigina a dosi di topiramato comprese fra 100 e 400 mg/die.
Inoltre, non è stata osservata alcuna variazione della concentrazione plasmatica allo steady-state di topiramato durante o dopo la sospensione del trattamento con lamotrigina (alla dose media di 327 mg/die).
Topiramato inibisce l’enzima CYP2C19 e può interferire con altre sostanze metabolizzate attraverso questo enzima (ad es.
diazepam, imipramina, moclobemide, proguanil, omeprazolo).Effetti di altri farmaci antiepilettici su Topamax Fenitoina e carbamazepina riducono la concentrazione plasmatica di topiramato.
L’aggiunta o l’eliminazione di fenitoina o carbamazepina alla terapia con Topamax può richiedere un aggiustamento della dose di quest’ultimo.
Questo deve essere fatto aumentando gradualmente la dose fino all’effetto clinico.
L'aggiunta o l'eliminazione di acido valproico non produce variazioni clinicamente significative delle concentrazioni plasmatiche di Topamax, e, pertanto, non richiede un aggiustamento della dose di Topamax.
I risultati di queste interazioni sono riassunti qui di seguito:
Altre interazioni farmacologiche Digossina In uno studio a dose singola, l'area sotto la curva (AUC) della concentrazione sierica di digossina si è ridotta del 12% per la contemporanea somministrazione di Topamax.FAE cosomministrati Concentrazione di FAE Concentrazione di Topamax Fenitoina ↔** ↓ Carbamazepina (CBZ) ↔ ↓ Acido valproico ↔ ↔ Lamotrigina ↔ ↔ Fenorbitale ↔ NS Primidone ↔ NS ↔ = nessun effetto sulla concentrazione plasmatica (variazione ≤ 15%) ** = aumento delle concentrazioni plasmatiche in alcuni pazienti ↓ = riduzione delle concentrazioni plasmatiche NS = Non studiato FAE = farmaci antiepilettici
La rilevanza clinica di questa osservazione non è stata stabilita.
Quando Topamax è aggiunto o tolto a pazienti in terapia con digossina, si deve fare particolare attenzione al monitoraggio routinario della digossina sierica.
Farmaci depressivi del sistema nervoso centrale La somministrazione concomitante di Topamax e alcol o altri farmaci depressivi del sistema nervoso centrale (SNC) non è stata valutata in studi clinici.
Si raccomanda di non assumere Topamax in concomitanza con alcol o con altri farmaci depressivi dell’SNC.
Erba di San Giovanni (Hypericum perforatum) In caso di co-somministrazione di topiramato ed Erba di San Giovanni si potrebbe verificare il rischio di riduzione delle concentrazioni plasmatiche con conseguente perdita di efficacia.
Non ci sono studi clinici che abbiano valutato questa possibile interazione.
Contraccettivi orali In uno studio di interazione farmacocinetica, condotto in volontarie sane che assumevano contemporaneamente un contraccettivo orale contenente noretisterone (NET) 1 mg + etinilestradiolo 35 mcg (EE), Topamax, somministrato a dosi comprese fra 50 e 200 mg/die in assenza di altri farmaci, non è stato associato a variazioni statisticamente significative dell’esposizione media (AUC) a ciascun componente del contraccettivo orale.
In un altro studio, l’esposizione a EE è stata ridotta in modo statisticamente significativo con dosi di 200, 400 e 800 mg/die (rispettivamente 18%, 21% e 30%), quando somministrato come terapia aggiuntiva in pazienti epilettiche in trattamento con acido valproico.
In entrambi gli studi, Topamax (50-200 mg/die in volontarie sane e 200-800 mg/die in pazienti con epilessia) non ha inciso significativamente sull’esposizione a NET.
Benché vi fosse una riduzione dose-dipendente nell’esposizione a EE a dosi comprese fra 200 e 800 mg/die (in pazienti con epilessia), non è stata osservata alcuna variazione significativa dose-dipendente nell’esposizione a EE a dosi comprese fra 50 e 200 mg/die (in volontarie sane).
Non è nota la rilevanza clinica delle variazioni riscontrate.
Nelle pazienti che assumono contraccettivi orali in associazione con Topamax, si deve considerare la possibilità di una riduzione dell’efficacia contraccettiva e di un aumento dello spotting.
Alle pazienti che assumono contraccettivi a base di estrogeni deve essere chiesto di segnalare ogni variazione dell’andamento del sanguinamento.
L’efficacia contraccettiva può essere ridotta anche in assenza di metrorragia.
Litio In volontari sani è stata osservata una riduzione dell’esposizione sistemica al litio (18% dell’AUC) in corso di somministrazione concomitante di topiramato 200 mg/die.
Nei pazienti con disturbo bipolare, la farmacocinetica del litio non è stata influenzata dal trattamento con topiramato a dosi di 200 mg/die; tuttavia, si è osservato un aumento dell’esposizione sistemica (26% dell’AUC) a seguito di dosi di topiramato fino a 600 mg/die.
In caso di somministrazione concomitante di topiramato, i livelli di litio devono essere monitorati.
Risperidone Studi di interazione tra farmaci, condotti con dose singola in volontari sani e con dosi multiple in pazienti con disturbo bipolare, hanno riportato risultati simili.
Quando somministrato con topiramato a dosi crescenti di 100, 250 e 400 mg/die, si è osservata una riduzione dell’esposizione sistemica a risperidone (somministrato a dosi comprese fra 1 e 6 mg/die) (16% e 33% dell’AUC allo steady state, rispettivamente alle dosi di 250 e 400 mg/die).
Tuttavia, le differenze nell’AUC per la frazione attiva totale tra il trattamento con risperidone da solo e la combinazione con topiramato non erano statisticamente significative.
Sono state osservate alterazioni minime nella farmacocinetica della frazione attiva totale (risperidone + 9-idrossirisperidone) e nessuna alterazione per 9-idrossirisperidone.
Non sono state osservate variazioni significative nell’esposizione sistemica alla frazione attiva totale di risperidone o a topiramato.
Quando topiramato (250-400 mg/die) è stato aggiunto al trattamento in corso con risperidone (1-6 mg/die), sono stati riportati più frequentemente eventi avversi rispetto a prima dell’introduzione di topiramato (rispettivamente 90% e 54%).
Gli eventi avversi riportati con maggiore frequenza dopo l’aggiunta di topiramato al trattamento con risperidone erano: sonnolenza (27% e 12%), parestesia (22% e 0%) e nausea (18% e 9% rispettivamente).
Idroclorotiazide (HCTZ) Uno studio di interazione tra farmaci, condotto in volontari sani, ha valutato la farmacocinetica allo steady-state di idroclorotiazide (25 mg ogni 24 h) e di topiramato (96 mg ogni 12 h), quando somministrati da soli o in concomitanza.
I risultati di questo studio indicano che la Cmax di topiramato aumentava del 27% e l’AUC del 29% in caso di aggiunta di HCTZ a topiramato.
Non è noto il significato clinico di questa variazione.
L’aggiunta di HCTZ alla terapia con topiramato può richiedere un aggiustamento della dose di topiramato.
La farmacocinetica allo steady-state di HCTZ non è stata significativamente influenzata dalla somministrazione concomitante di topiramato.
I risultati clinici di laboratorio hanno indicato riduzioni dei livelli sierici di potassio dopo la somministrazione di topiramato o di HCTZ.
Tali riduzioni sono state maggiori quando HCTZ e topiramato erano somministrati in associazione.
Metformina Uno studio di interazione tra farmaci, condotto in volontari sani, ha valutato il profilo farmacocinetico allo steady-state di metformina e di topiramato nel plasma, quando metformina è stata assunta da sola o in contemporanea a topiramato.
I risultati di questo studio hanno indicato che i valori medi di Cmax e AUC0-12h di metformina sono aumentati rispettivamente del 18% e del 25%, mentre la CL/F media è diminuita del 20% quando metformina è stata co-somministrata con topiramato.
Topiramato non ha influenzato il tmax di metformina.
La significatività clinica dell’effetto di topiramato sul profilo farmacocinetico di metformina non è chiara.
La clearance plasmatica dopo dose orale di topiramato pare ridursi quando somministrato con metformina.
Non si conosce l’entità della variazione della clearance.
La significatività clinica dell’effetto di metformina sul profilo farmacocinetico di topiramato non è chiara.
Quando Topamax viene aggiunto o tolto a pazienti in trattamento con metformina, si deve fare molta attenzione al monitoraggio routinario per il controllo adeguato dello stato della malattia diabetica.
Pioglitazone Uno studio di interazione tra farmaci, condotto in volontari sani, ha valutato la farmacocinetica allo steady-state di topiramato e pioglitazone, quando somministrati singolarmente e associati.
In assenza di alterazioni di Cmax,ss, è stata osservata una riduzione del 15% nell’AUCt,ss di pioglitazone.
Questo risultato non era statisticamente significativo.
Inoltre, è stata osservata una riduzione del 13% della Cmax,ss e del 16% dell’AUCt,ss rispettivamente dell’idrossi-metabolita attivo, oltre a un calo del 60% in entrambi i parametri del cheto-metabolita attivo.
Non è nota la rilevanza clinica di questi risultati.
Quando Topamax viene aggiunto al trattamento con pioglitazone, o quando pioglitazone è aggiunto alla terapia con Topamax, è opportuno porre molta attenzione al monitoraggio routinario dei pazienti, per un adeguato controllo dello stato della malattia diabetica.
Glibenclamide Uno studio di interazione tra farmaci, condotto in pazienti con diabete di tipo 2, ha valutato la farmacocinetica allo steady-state di glibenclamide (5 mg/die) da sola e contemporaneamente a topiramato (150 mg/die).
Durante la somministrazione di topiramato, è stata osservata una riduzione del 25% dell’AUC24 di glibenclamide.
Inoltre, l’esposizione sistemica dei metaboliti attivi, 4-trans-idrossi-gliburide (M1) e 3-cis-idrossigliburide (M2), si è ridotta rispettivamente del 13% e del 15%.
Il profilo farmacocinetico allo steady-state di topiramato non è stato influenzato dalla cosomministrazione di glibenclamide.
Quando topiramato è aggiunto alla terapia con glibenclamide o quando glibenclamide è aggiunta alla terapia con topiramato, si deve fare molta attenzione al monitoraggio routinario dei pazienti, per un adeguato controllo dello stato della malattia diabetica.
Altre forme di interazione Sostanze che predispongono alla nefrolitiasi Topamax, quando usato insieme ad altre sostanze che predispongono alla nefrolitiasi, può aumentare il rischio di nefrolitiasi.
Con l’impiego di Topamax, devono essere evitate sostanze di questo tipo, poiché possono determinare un ambiente fisiologico che aumenta il rischio di formazione di calcoli renali.
Acido valproico La somministrazione concomitante di topiramato e acido valproico è stata associata a iperammoniemia con o senza encefalopatia in pazienti che avevano tollerato entrambi i farmaci assunti singolarmente.
Nella maggior parte dei casi, i segni e i sintomi si sono attenuati dopo la sospensione di ciascuno dei due farmaci (vedere paragrafo 4.4 e paragrafo 4.8).
Questa reazione avversa non è dovuta ad un’interazione farmacocinetica.
Ipotermia, definita come una diminuzione della temperatura corporea non intenzionale a valori <35°C, è stata segnalata in associazione all’uso concomitante di topiramato ed acido valproico (VPA), sia in concomitanza con iperammonemia sia in assenza di iperammonemia.
Questo evento avverso in pazienti che assumono topiramato e acido valproico contemporaneamente può verificarsi dopo l’inizio del trattamento con topiramato o dopo l’aumento della dose giornaliera di topiramato.
Warfarin È stato segnalato un tempo di protrombina/rapporto internazionale normalizzato (PT/INR) ridotto nei pazienti trattati con topiramato in combinazione con warfarin.
Pertanto, il INR deve essere attentamente monitorato nei pazienti trattati contemporaneamente con topiramato e warfarin.
Studi aggiuntivi di interazione farmacocinetica Sono stati condotti studi clinici per valutare le possibili interazioni del profilo farmacocinetico fra topiramato e altri farmaci.
Di seguito sono riassunte le variazioni di Cmax o AUC conseguenti a tali interazioni.
La seconda colonna (concentrazioni del farmaco concomitante) descrive ciò che accade alla concentrazione del farmaco concomitante elencato nella prima colonna, dopo l’aggiunta di topiramato.
La terza colonna (concentrazione di topiramato) descrive il modo in cui la cosomministrazione di un farmaco elencato nella prima colonna modifica la concentrazione di topiramato.Sintesi dei risultati da studi clinici aggiuntivi di interazione farmacocinetica Farmaco concomitante Concentrazione del farmaco concomitantea Concentrazione di topiramatoa Amitriptilina ↔ aumento del 20% di Cmax e AUC del metabolita nortriptilina NS Diidroergotamina (orale e sottocutanea) ↔ ↔ Aloperidolo ↔ aumento del 31% di AUC del metabolita ridotto NS Propranololo ↔ aumento del 17% di Cmax per 4-OH propranololo (TPM 50 mg ogni 12h) aumento del 9% e del 16% di Cmax, aumento del 9% e del 17% di AUC (propranololo 40 ed 80 mg ogni 12h rispettivamente) Sumatriptan (orale e sottocutaneo) ↔ NS Pizotifene ↔ ↔ Diltiazem diminuzione del 25% di AUC di diltiazem e riduzione del 18% di DEA, e ↔ per DEM* aumento del 20% di AUC Venlafaxina ↔ ↔ Flunarizina aumento del 16% di AUC (TPM 50 mg ogni 12h)b ↔ a = I valori% sono le variazioni di Cmax o AUC medi in trattamento, rispetto alla monoterapia ↔ = Nessun effetto su Cmax e AUC (variazione ≤ 15%) del composto non modificato NS = Non studiato *DEA= desacetil diltiazem, DEM = N-demetil diltiazem b = Aumento del 14% di AUC di flunarizina in soggetti in terapia con sola flunarizina.
L’aumento dell’esposizione può essere attribuita all’accumulo durante il raggiungimento dello steady state. Effetti indesiderati
- La sicurezza di topiramato è stata valutata dal database di studi clinici, costituito da 4111 pazienti (3182 in terapia con topiramato e 929 con placebo) che hanno preso parte a 20 studi in doppio cieco e 2847 pazienti arruolati in 34 studi in aperto, rispettivamente con topiramato come trattamento aggiuntivo per crisi tonico-cloniche generalizzate primarie, crisi epilettiche parziali, crisi associate alla sindrome di Lennox-Gastaut, monoterapia per epilessia di nuova o recente diagnosi o profilassi dell’emicrania.
La maggior parte delle reazioni avverse da farmaci erano di grado da lieve a moderato.
Le reazioni avverse identificate negli studi clinici e durante l’esperienza post-marketing (indicate da un “*”), sono elencate nella Tabella 1 in base alla loro incidenza negli studi clinici.
La frequenza viene attribuita come segue: Molto comune ≥1/10 Comune da ≥1/100 a <1/10 Non comune da ≥1/1000 a <1/100 Raro da ≥1/10.000 a <1/1000 Non nota la frequenza non può essere definita sulla base dei dati disponibili Le reazioni avverse più comuni (quelle con un’incidenza >5% e superiore a quella osservata per il placebo) in almeno un’indicazione negli studi controllati in doppio cieco con topiramato), comprendono: anoressia, riduzione dell’appetito, bradifrenia, depressione, disturbo del linguaggio espressivo, insonnia, coordinazione anomala, disturbo dell’attenzione, capogiro, disartria, disgeusia, ipoestesia, letargia, compromissione della memoria, nistagmo, parestesia, sonnolenza, tremore, diplopia, vista offuscata, diarrea, nausea, affaticamento, irritabilità e calo ponderale.
Malformazioni congenite e restrizioni della crescita fetale (vedere paragrafo 4.4 e sezione 4.6) Popolazione pediatrica Le reazioni avverse segnalate con maggiore frequenza (≥2 volte) nei bambini rispetto agli adulti negli studi controllati in doppio cieco, comprendono: • riduzione dell’appetito • aumento dell’appetito • acidosi ipercloremica • ipocaliemia • comportamento anomalo • aggressività • apatia • insonnia iniziale • ideazione suicidaria • disturbo dell’attenzione • letargia • disturbo del ritmo circadiano del sonno • scarsa qualità del sonno • aumento della lacrimazione • bradicardia sinusale • sensazioni inconsuete • disturbo dell’andatura Le reazioni avverse segnalate nei bambini ma non negli adulti, in studi controllati in doppio cieco, comprendono: • eosinofilia • iperattività psicomotoria • vertigini • vomito • ipertermia • piressia • incapacità di apprendimento Segnalazione delle reazioni avverse sospette La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l’autorizzazione del medicinale è importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale.Tabella 1.
Topiramato reazioni avverseClassificazione per sistemi e organi Molto comune Comune Non comune Raro Non nota Infezioni e infestazioni rinofaringite* Patologie del sistema emolinfopoietico anemia leucopenia, trombocitopenia, linfadenopatia eosinofilia neutropenia* Disturbi del sistema immunitario ipersensibilità edema allergico* Disturbi del metabolismo e della nutrizione anoressia, riduzione dell’appetito acidosi metabolica, ipocaliemia, aumento dell’appetito, polidipsia acidosi ipercloremica, iperammoniemia*, encefalopatia iperammoniemica * Disturbi psichiatrici depressione bradifrenia, insonnia, disturbi del linguaggio espressivo, ansia, stato confusionale, disorientamento, aggressività, alterazioni dell’umore, agitazione, sbalzi d’umore, umore depresso, collera, comportamento anormale ideazione suicidaria, tentativo di suicidio, allucinazioni, disturbi psicotici, allucinazioni uditive, allucinazioni visive, apatia, mancanza di conversazione spontanea, disturbo del sonno, instabilità affettiva, diminuzione della libido, irrequietezza, pianto, disfemia, umore euforico, paranoia, perseverazione, attacchi di panico, lacrimosità, disturbi nella lettura, insonnia iniziale, insensibilità affettiva, pensiero anormale, perdita della libido, svogliatezza, insonnia media, distraibilità, risvegli precoci, reazione di panico, umore elevato mania, disturbo di panico, sentimento di disperazione*, ipomania Patologie del sistema nervoso parestesia, sonnolenza, capogiro disturbo dell’attenzione, compromissione della memoria, amnesia, disturbi cognitivi, compromissione mentale, capacità psicomotorie compromesse, convulsioni, coordinazione anomala, tremore, letargia, ipoestesia, nistagmo, disgeusia, disturbi dell’equilibrio, disartria, tremore intenzionale, sedazione riduzione dello stato di coscienza, convulsioni da grande male, difetti del campo visivo, crisi parziali complesse, disturbi dell’eloquio, iperattività psicomotoria, sincope, disturbi sensoriali, ipersalivazione, ipersonnia, afasia, eloquio ripetitivo, ipocinesia, discinesia, capogiro posturale, scarsa qualità del sonno, sensazione di bruciore, perdita sensoriale, parosmia, sindrome cerebellare, disestesia, ipogeusia, stupore, goffaggine, aura, ageusia, disgrafia, disfasia, neuropatia periferica, presincope, distonia, formicolio aprassia, disordini del ritmo circadiano del sonno, iperestesia, iposmia, anosmia, tremore essenziale, acinesia, mancata risposta agli stimoli Patologie dell’occhio vista offuscata, diplopia, disturbi della vista riduzione dell’acuità visiva, scotoma, miopia*, sensazione anomala nell’occhio*, secchezza oculare, fotofobia, blefarospasmo, aumento della lacrimazione, fotopsia, midriasi, presbiopia cecità unilaterale, cecità temporanea, glaucoma, disturbo dell’accomodamento, alterazione della percezione di profondità visiva, scotoma scintillante, edema della palpebra*, cecità notturna, ambliopia glaucoma ad angolo chiuso*, maculopatia*, disturbo del movimento oculare*, edema congiuntivale*, uveite Patologie dell’orecchio e del labirinto vertigini, tinnito, dolore auricolare sordità, sordità unilaterale, sordità neurosensoriale, fastidio auricolare, compromissione dell’udito Patologie cardiache bradicardia, bradicardia sinusale, palpitazioni Patologie vascolari ipotensione, ipotensione ortostatica, rossore, vampate di calore fenomeno di Raynaud Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche dispnea, epistassi, congestione nasale, rinorrea, tosse* dispnea da sforzo, ipersecrezione dei seni paranasali, disfonia Patologie gastrointestinali nausea, diarrea vomito, costipazione, dolore addominale superiore, dispepsia, dolore addominale, bocca secca, malessere allo stomaco, parestesia orale, gastrite, malessere addominale pancreatite, flatulenza, malattia da reflusso gastroesofageo, dolore all’addome inferiore, ipoestesia orale, sanguinamento gengivale, distensione addominale, malessere epigastrico, dolorabilità addominale, ipersecrezione salivare, dolore alla bocca, alitosi, glossodinia Patologie epatobiliari epatite, insufficienza epatica Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo alopecia, eruzione cutanea, prurito anidrosi, ipoestesia facciale, orticaria, eritema, prurito generalizzato, eruzione cutanea maculare, decolorazione della pelle, dermatite allergica, gonfiore al viso sindrome di Stevens-Johnson*, eritema multiforme*, odore della pelle anomalo, edema periorbitale,* orticaria localizzata necrolisi epidermica tossica* Patologie del sistema muscoloscheletrico e del tessuto connettivo artralgia, spasmi muscolari, mialgia, contrazioni muscolari, debolezza muscolare, dolore muscoloscheletrico toracico gonfiore articolare*, rigidità muscoloscheletrica, dolore al fianco, affaticamento muscolare disturbi agli arti* Patologie renali e urinarie nefrolitiasi, pollachiuria, disuria, nefrocalcinosi* calcoli urinari, incontinenza urinaria, ematuria, incontinenza, urgenza di minzione, colica renale, dolore renale calcoli ureterici, acidosi tubulare renale* Patologie dell’apparato riproduttivo e della mammella disfunzione erettile, disfunzione sessuale Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione affaticamento piressia, astenia, irritabilità, alterazione dell’andatura, sensazione anormale, malessere ipertermia, sete, malessere simil-influenzale*, lentezza, sensazione di freddo alle estremità, sensazione di ubriachezza, sensazione di estremo nervosismo edema facciale Esami diagnostici calo ponderale aumento ponderale* presenza di cristalli nelle urine, test dell’andatura a tandem anormale, riduzione della conta leucocitaria, aumento dei livelli degli enzimi epatici riduzione della concentrazione di bicarbonato nel sangue Circostanze sociali incapacità di apprendimento * identificata come reazione avversa da segnalazioni spontanee post-marketing.
La frequenza è stata calcolata in base all’incidenza negli studi clinici, o è stata calcolata se l’evento non si è manifestato negli studi clinici.
Agli operatori sanitari è richiesto di segnalare qualsiasi reazione avversa sospetta tramite il sistema nazionale di segnalazione all’indirizzo https://www.aifa.gov.it/content/segnalazioni-reazioni-avverse. Gravidanza e allattamento
- Gravidanza Rischio legato all'epilessia e ai farmaci antiepilettici in generale Le donne che sono in età fertile devono ricevere una consulenza specialistica.
La necessità di un trattamento con farmaci antiepilettici deve essere rivalutata quando una donna sta programmando una gravidanza.
Nelle donne in trattamento per l'epilessia, la brusca interruzione della terapia antiepilettica deve essere evitata in quanto ciò può causare una ripresa improvvisa delle crisi epilettiche che potrebbe avere gravi conseguenze per la donna e per il nascituro.
Ove possibile, la monoterapia deve essere preferita poichè la terapia combinata con più farmaci antiepilettici potrebbe essere associata ad un rischio più elevato di malformazioni congenite rispetto alla monoterapia, a seconda del tipo di antiepilettici associati.
Rischio correlato a topiramato Il topiramato è risultato teratogeno nei topi, nei ratti e nei conigli (vedere paragrafo 5.3).
Nei ratti topiramato attraversa la barriera placentare.
Nell’uomo, topiramato attraversa la placenta e concentrazioni simili sono state riportate nel cordone ombelicale e nel sangue materno Dati clinici provenienti da registri sulla gravidanza indicano che i neonati esposti al topiramato in monoterapia hanno: • un aumento del rischio di malformazioni congenite (in particolare labio/palatoschisi, ipospadia e anomalie a carico di vari apparati dell'organismo) a seguito dell’esposizione durante il primo trimestre di gravidanza.
I dati del registro sulla gravidanza NAAED (North American Antiepileptic Drug) hanno mostrato per il topiramato in monoterapia una prevalenza più alta di circa 3 volte di malformazioni congenite maggiori (4,3%), rispetto al gruppo di riferimento che non assumeva farmaci antiepilettici (1,4%).
Inoltre, i dati ottenuti da altri studi indicano che, rispetto alla monoterapia, c’è un aumentato rischio di effetti teratogeni associati all’impiego di farmaci antiepilettici in terapia di combinazione.
Il rischio è risultato essere dose dipendente; effetti sono stati osservati a tutte le dosi.
Nelle donne trattate con topiramato che hanno avuto un figlio con malformazioni congenite, sembra esserci un aumentato rischio di malformazioni nelle gravidanze successive quando esposte a topiramato.
• Una maggiore prevalenza di basso peso alla nascita (<2500 grammi) rispetto al gruppo di riferimento.
• Una maggiore prevalenza di neonati piccoli per età gestazionale (SGA (Small for Gestational Age), definito come peso alla nascita al di sotto del 10° percentile corretto per la loro età gestazionale, stratificato per sesso).
Non è stato possibile determinare le conseguenze a lungo termine dei risultati relativi alla SGA.
Indicazione epilessia Si raccomanda di prendere in considerazione opzioni terapeutiche alternative in donne in età fertile.
Se si utilizza topiramato in donne in età fertile, si raccomanda l’utilizzo di misure contraccettive molto efficaci (vedere paragrafo 4.5) e che la donna sia accuratamente informata dei rischi noti di epilessia non controllata sulla gravidanza e dei potenziali rischi del medicinale per il feto.
Se una donna pianifica una gravidanza, è consigliata una visita preconcezionale al fine di rivalutare il trattamento e di prendere in considerazione altre opzioni terapeutiche.
In caso di somministrazione durante il primo trimestre di gravidanza, deve essere eseguito un attento monitoraggio prenatale.
Indicazione profilassi dell’emicrania Topiramato è controindicato in gravidanza, e nelle donne in età fertile che non facciano uso di un metodo contraccettivo molto efficace (vedere paragrafi 4.3 e 4.5).
Allattamento Gli studi clinici condotti sugli animali hanno evidenziato l’escrezione di topiramato nel latte.
L’escrezione di topiramato nel latte umano non è stata valutata in studi controllati.
Osservazioni limitate nelle pazienti suggeriscono un’escrezione estesa di topiramato nel latte umano.
Gli effetti osservati nei neonati allattati al seno/lattanti di madri trattate includono diarrea, sonnolenza, irritabilità e inadeguato aumento di peso.
Pertanto, occorre decidere se sospendere l’allattamento al seno o interrompere/rinunciare alla terapia con topiramato tenendo in considerazione il beneficio dell’allattamento al seno per il bambino e il beneficio della terapia a base di topiramato per le donne (vedere paragrafo 4.4).
Fertilità Gli studi su animali non hanno evidenziato effetti sulla fertilità con topiramato (vedere paragrafo 5.3).
L'effetto di topiramato sulla fertilità umana non è stato stabilito. Conservazione
- Non conservare a temperatura superiore ai 25°C.
Blister: conservare nella confezione originale per proteggere le compresse dall’umidità.
Flaconi: conservare nella confezione originale e tenere il flacone ben chiuso per proteggere le compresse dall’umidità.
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Segnalazione degli effetti indesiderati
Se dovesse manifestarsi un qualsiasi effetto indesiderato, compresi quelli non elencati in questo foglio, è doveroso rivolgersi al proprio medico, ad uno specialista e/o al farmacista. La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l’autorizzazione del medicinale è importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale. Gli effetti indesiderati possono essere segnalati direttamente tramite il sistema nazionale di segnalazione all'indirizzo www.agenziafarmaco.it/it/responsabili. Segnalando gli effetti indesiderati si può contribuire a fornire maggiori informazioni sulla sicurezza di questo medicinale.