TECVAYLI SC 1FL 10MG/ML 3ML
1.347,96 €
Prezzo indicativo
Data ultimo aggiornamento: 21/09/2024
TECVAYLI in monoterapia è indicato per il trattamento di pazienti adulti affetti da mieloma multiplo recidivato e refrattario che abbiano ricevuto almeno tre precedenti terapie, compresi un agente immunomodulatore, un inibitore del proteasoma e un anticorpo anti-CD38, e che abbiano evidenziato progressione della malattia durante l’ultima terapia.
TECVAYLI 10 mg/mL soluzione iniettabile: Un flaconcino da 3 mL contiene 30 mg di teclistamab (10 mg/mL). TECVAYLI 90 mg/mLsoluzione iniettabile: Un flaconcino da 1,7 mL contiene 153 mg di teclistamab (90 mg/mL). Teclistamab è un anticorpo bispecifico umanizzato IgG4-prolina, alanina, alanina (IgG4-PAA) diretto contro l’antigene di maturazione delle cellule B (BCMA) e i recettori CD3, prodotto in una coltura di cellule di mammifero (cellule ovariche di criceto cinese [Chinese hamster ovary, CHO]) utilizzando la tecnologia del DNA ricombinante. Per l’elenco completo degli eccipienti, vedere paragrafo 6.1.
Controindicazioni
- Ipersensibilità al principio attivo o ad uno qualsiasi degli eccipienti elencati al paragrafo 6.1.
Posologia
- Il trattamento con TECVAYLI deve essere avviato e supervisionato da medici esperti nel trattamento del mieloma multiplo.
TECVAYLI deve essere somministrato da un operatore sanitario e da personale medico adeguatamente formato, che abbia a disposizione attrezzature mediche idonee a gestire reazioni severe, tra cui la sindrome da rilascio di citochine (CRS) (vedere paragrafo 4.4).
Posologia Prima di somministrare TECVAYLI secondo lo schema posologico incrementale devono essere somministrati medicinali di premedicazione (vedere di seguito).
Lo schema posologico incrementale di TECVAYLI non deve essere somministrato a pazienti con un’infezione attiva (vedere Tabella 3 e paragrafo 4.4).
Schema posologico raccomandato Lo schema posologico raccomandato per TECVAYLI è indicato nella Tabella 1.
Le dosi raccomandate di TECVAYLI sono iniezioni sottocutanee (s.c.) di 1,5 mg/kg ogni settimana, precedute da dosi graduali di 0,06 mg/kg e 0,3 mg/kg.
Il trattamento con TECVAYLI deve seguire lo schema posologico incrementale illustrato nella Tabella 1, per ridurre l’incidenza e la severità della sindrome da rilascio di citochine.
A causa del rischio della sindrome da rilascio di citochine, i pazienti devono essere informati di rimanere in prossimità di una struttura sanitaria e monitorare segni e sintomi ogni giorno per 48 ore dopo la somministrazione delle dosi in accordo con lo schema posologico incrementale di TECVAYLI (vedere paragrafo 4.4).
La mancata somministrazione delle dosi raccomandate o la non aderenza allo schema posologico terapeutico, oppure la ripresa della terapia dopo un ritardo nella somministrazione della dose, possono portare a un aumento della frequenza e della severità delle reazioni avverse correlate al meccanismo d’azione, in particolare della sindrome da rilascio di citochine (vedere paragrafo 4.4).
Tabella 1.
Schema posologico di TECVAYLI
a La dose è basata sull’effettivo peso corporeo e deve essere somministrata per via sottocutanea.Schema posologico Giorno Dosea Schema posologico incrementalee Giorno 1 Dose incrementale 1 Dose singola di 0,06 mg/kg Giorno 3b Dose incrementale 2 Dose singola di 0,3 mg/kg Giorno 5c Prima dose di mantenimento Dose singola di 1,5 mg/kg Schema posologico settimanalee Una settimana dopo la prima dose di mantenimento e successivamente ogni settimanad Dosi successive di mantenimento 1,5 mg/kg una volta alla settimana
b La dose incrementale 2 può essere somministrata da 2 a 7 giorni dopo la dose incrementale 1.
c La prima dose di mantenimento può essere somministrata da 2 a 7 giorni dopo la dose incrementale 2.
Questa è la prima dose di trattamento completo (1,5 mg/kg).
d Mantenere un intervallo minimo di cinque giorni tra le dosi di mantenimento settimanali.
e Vedere la Tabella 2 per le raccomandazioni sul riavvio del trattamento con TECVAYLI dopo ritardi nella somministrazione della dose.
Durata del trattamento I pazienti devono essere trattati con TECVAYLI fino alla progressione della malattia o a tossicità inaccettabile.
Medicinali di premedicazione Al fine di ridurre il rischio di sindrome da rilascio di citochine (vedere paragrafi 4.4 e 4.8) devono essere somministrati medicinali di premedicazione a tutti i pazienti da 1 a 3 ore prima di ogni dose dello schema posologico incrementale di TECVAYLI (vedere Tabella 1) come segue: • corticosteroide (desametasone 16 mg per via orale o endovenosa); • antistaminico (difenidramina 50 mg, o equivalente, per via orale o endovenosa); • antipiretici (paracetamolo da 650 a 1 000 mg, o equivalente, per via orale o endovenosa).
La somministrazione di medicinali di premedicazione potrebbe essere necessaria anche prima delle dosi successive di TECVAYLI nei seguenti pazienti: • pazienti che ripetono le dosi dello schema posologico incrementale di TECVAYLI per ritardi nella somministrazione della dose (Tabella 2), oppure • pazienti che hanno sviluppato CRS dopo l’ultima dose somministrata (Tabella 3).
Prevenzione della riattivazione dell’herpes zoster Prima di iniziare il trattamento con TECVAYLI si deve valutare la profilassi antivirale per prevenire la riattivazione del virus herpes zoster, in base alle linee guida locali.
Ripresa del trattamento con TECVAYLI dopo un ritardo nella somministrazione della dose In caso di ritardo nella somministrazione di una dose di TECVAYLI, si deve riprendere la terapia in base alle raccomandazioni illustrate nella Tabella 2 e successivamente riprendere le somministrazioni di TECVAYLI in accordo allo schema posologico (vedere Tabella 1).
I medicinali di premedicazione devono essere somministrati come indicato nella Tabella 2.
I pazienti devono essere monitorati di conseguenza (vedere paragrafo 4.2).
Tabella 2.
Raccomandazioni per riprendere la terapia con TECVAYLI dopo un ritardo nella somministrazione della dose
a I medicinali di premedicazione devono essere somministrati prima della dose di TECVAYLI e i pazienti devono essere monitorati di conseguenza.Ultima dose somministrata Durata del ritardo dall'ultima dose somministrata Azione Dose incrementale 1 Più di 7 giorni Riprendere lo schema posologico incrementale di TECVAYLI alla dose incrementale 1 (0,06 mg/kg)a. Dose incrementale 2 Da 8 a 28 giorni Ripetere la dose incrementale 2 (0,3 mg/kg)a e continuare lo schema posologico incrementale di TECVAYLI. Più di 28 giorni Riprendere lo schema posologico incrementale di TECVAYLI alla dose incrementale 1 (0,06 mg/kg)a. Qualsiasi dose di mantenimento Da 8 a 28 giorni Continuare lo schema posologico di TECVAYLI alla dose di mantenimento (1,5 mg/kg) a. Più di 28 giorni Riprendere lo schema posologico di TECVAYLI alla dose incrementale 1 (0,06 mg/kg)a.
Modifiche della dose Il trattamento con TECVAYLI deve essere iniziato in base allo schema posologico incrementale illustrato nella Tabella 1.
Non sono raccomandate riduzioni della dose di TECVAYLI.
Ritardi nella somministrazione della dose potrebbero essere necessari per gestire le tossicità correlate a TECVAYLI (vedere paragrafo 4.4).
Le raccomandazioni sulla ripresa del trattamento con TECVAYLI dopo un ritardo nella somministrazione della dose sono illustrate nella Tabella 2.
Le azioni raccomandate in caso di reazioni avverse a seguito della somministrazione di TECVAYLI sono illustrate nella Tabella 3.Tabella 3.
Azioni raccomandate in caso di reazioni avverse a seguito della somministrazione di TECVAYLI
a In base alla classificazione della CRS della American Society for Transplantation and Cellular Therapy (ASTCT) (Lee et al, 2019).Reazioni avverse Grado Azioni Sindrome da rilascio di citochinea (vedere paragrafo 4.4) Grado 1 • Temperatura ≥38 °Cb • Sospendere la terapia con TECVAYLI fino a quando la reazione avversa non si risolve. • Vedere la Tabella 4 per la gestione della sindrome da rilascio di citochine. • Somministrare i medicinali di premedicazione prima della dose successiva di TECVAYLI. Grado 2 • Temperatura ≥38 °Cb con: • ipotensione responsiva a infusione di liquidi endovena che non richiede vasopressori, oppure • fabbisogno di ossigeno con cannula nasale a basso flussoc o a flusso libero (blow-by). • Sospendere la terapia con TECVAYLI fino a quando la reazione avversa non si risolve. • Vedere la Tabella 4 per la gestione della sindrome da rilascio di citochine. • Somministrare i medicinali di premedicazione prima della dose successiva di TECVAYLI. • Monitorare il paziente ogni giorno per 48 ore dopo la dose successiva di TECVAYLI.
Informare i pazienti di rimanere in prossimità di una struttura sanitaria per il monitoraggio quotidiano.Grado 3 (durata: meno di 48 ore) • Temperatura ≥38 °Cb con: • ipotensione che richiede un vasopressore con o senza vasopressina, oppure • fabbisogno di ossigeno con cannula nasale ad alto flussoc, maschera facciale, maschera non rebreather o maschera di Venturi Grado 3 (ricorrente o con durata maggiore di 48 ore) • Temperatura ≥38 °Cb con: • ipotensione che richiede un vasopressore con o senza vasopressina, oppure • fabbisogno di ossigeno con cannula nasale ad alto flussoc, maschera facciale, maschera non-rebreather o maschera di Venturi. • Interrompere definitivamente la terapia con TECVAYLI. • Vedere la Tabella 4 per la gestione della sindrome da rilascio di citochine. Grado 4 • Temperatura ≥38 °Cb con: • ipotensione che richiede più vasopressori (esclusa vasopressina), oppure • fabbisogno di ossigeno a pressione positiva (per es.
pressione continua positiva delle vie aeree [CPAP], pressione bilivello positiva delle vie aeree [BiPAP], intubazione e ventilazione meccanica).Sindrome di neurotossicità associata a cellule effettrici immunitarie (ICANS)d (vedere paragrafo 4.4) Grado 1 • Sospendere la terapia con TECVAYLI fino a quando la reazione avversa non si risolve.
• Vedere la Tabella 5 per la gestione della sindrome di neurotossicità associata a cellule effettrici immunitarie.Grado 2, Grado 3 (primo episodio) • Sospendere la terapia con TECVAYLI fino a quando la reazione avversa non si risolve. • Vedere la Tabella 5 per la gestione della sindrome di neurotossicità associata a cellule effettrici immunitarie. • Monitorare il paziente ogni giorno per 48 ore dopo la dose successiva di TECVAYLI.
Informare i pazienti di rimanere in prossimità di una struttura sanitaria per il monitoraggio quotidiano.Grado 3 (ricorrente), Grado 4 • Interrompere definitivamente la terapia con TECVAYLI. • Vedere la Tabella 5 per la gestione della sindrome di neurotossicità associata a cellule effettrici immunitarie. Infezioni (vedere paragrafo 4.4) Tutti i gradi • Non somministrare lo schema posologico incrementale di TECVAYLI a pazienti con un’infezione attiva.
Si può procedere con lo schema posologico incrementale di TECVAYLI non appena l’infezione attiva si sia risolta.Grado 3, Grado 4 • Sospendere le successive dosi di mantenimento di TECVAYLI (ovvero, dosi somministrate dopo lo schema posologico incrementale di TECVAYLI) fino a quando l’infezione non migliora al Grado 2 o inferiore. Tossicità ematologiche (vedere paragrafi 4.4 e 4.8) Conta assoluta dei neutrofili inferiore a 0,5Ãì109/l • Sospendere la terapia con TECVAYLI fino a quando la conta assoluta dei neutrofili sia pari a 0,5Ãì109/L o superiore. Neutropenia febbrile • Sospendere la terapia con TECVAYLI fino a quando la conta assoluta dei neutrofili è 1,0Ãì109/L o superiore e la febbre si risolve. Emoglobina inferiore a 8 g/dL • Sospendere la terapia con TECVAYLI fino a quando l’emoglobina sia pari o superiore a 8 g/dL. Conta piastrinica inferiore a 25.000/mcL, Conta piastrinica tra 25.000/mcL e 50.000/mcL con emorragia • Sospendere la terapia con TECVAYLI fino a quando la conta piastrinica sia pari o superiore a 25.000/mcL e non vi sia alcuna evidenza di emorragia. Altre reazioni avverse (vedere paragrafo 4.8)e Grado 3, Grado 4 • Sospendere la terapia con TECVAYLI fino a quando la reazione avversa scende al Grado 2 o inferiore.
b Attribuita a CRS.
La febbre potrebbe non presentarsi in concomitanza con ipotensione o ipossia, poiché potrebbe essere mascherata da farmaci quali antipiretici o da terapia anticitochinica (per es.
tocilizumab o corticosteroidi).
c La cannula nasale a basso flusso eroga ≤6 L/min, la cannula nasale ad alto flusso eroga >6 L/min.
d In base alla classificazione dell’ICANS dell’ASTCT.
e In base della versione 4.03 dei Criteri terminologici comuni per gli eventi avversi del National Cancer Institute (NCI- CTCAE).
Popolazioni speciali Popolazione pediatrica Non esiste alcuna indicazione per un uso specifico di TECVAYLI nella popolazione pediatrica per il trattamento del mieloma multiplo.
Anziani (età pari o superiore a 65 anni) Non è richiesto alcun aggiustamento della dose (vedere paragrafo 5.2).
Compromissione renale Non è richiesto alcun aggiustamento della dose nei pazienti con compromissione renale lieve o moderata (vedere paragrafo 5.2).
Compromissione epatica Non è richiesto alcun aggiustamento della dose nei pazienti con compromissione epatica lieve (vedere paragrafo 5.2).
Modo di somministrazione TECVAYLI è solo per iniezione sottocutanea.
Per le istruzioni sulla manipolazione del medicinale prima della somministrazione, vedere paragrafo 6.6. Avvertenze e precauzioni
- Tracciabilità Al fine di migliorare la tracciabilità dei medicinali biologici, il nome e il numero di lotto del medicinale somministrato devono essere chiaramente registrati.
Sindrome da rilascio di citochine (CRS) I pazienti trattati con TECVAYLI possono sviluppare la sindrome da rilascio di citochine, che può comportare reazioni potenzialmente letali o fatali.
I segni e i sintomi clinici della CRS possono comprendere, a titolo esemplificativo ma non esaustivo, febbre, ipossia, brividi, ipotensione, tachicardia, cefalea ed enzimi epatici elevati.
Le complicanze della CRS potenzialmente pericolose per la vita possono includere disfunzione cardiaca, sindrome da distress respiratorio nell'adulto, tossicità neurologiche, insufficienza renale e/o epatica e coagulazione intravascolare disseminata (CID).
Il trattamento con TECVAYLI deve essere avviato seguendo lo schema posologico incrementale, per ridurre il rischio di CRS.
Prima di ogni dose dello schema posologico incrementale di TECVAYLI devono essere somministrati medicinali di premedicazione (corticosteroidi, antistaminici e antipiretici) per ridurre il rischio di CRS (vedere paragrafo 4.2).
I pazienti sotto riportati devono essere informati di rimanere in prossimità di una struttura sanitaria e devono essere monitorati quotidianamente per 48 ore: • pazienti che ricevono una qualsiasi dose nell’ambito dello schema posologico incrementale di TECVAYLI (per CRS); • pazienti che ricevono TECVAYLI dopo un evento di CRS di grado 2 o superiore.
Prima della dose successiva di TECVAYLI, ai pazienti che hanno sviluppato CRS dopo l’ultima dose somministrata, devono essere somministrati medicinali di premedicazione.
I pazienti devono essere invitati a rivolgersi a un medico qualora dovessero presentarsi segni o sintomi di CRS.
Al primo segno di CRS, i pazienti devono essere immediatamente valutati per il ricovero ospedaliero.
Deve essere istituito un trattamento con cure di supporto, tocilizumab e/o corticosteroidi, in base alla severità, come indicato nella Tabella 4.
In caso di CRS, l’utilizzo di fattori di crescita mieloidi, in particolare il fattore di crescita dei granulociti e dei macrofagi, (GM-CSF), può potenzialmente peggiorare i sintomi della CRS e deve essere evitato.
Il trattamento con TECVAYLI deve essere sospeso fino alla risoluzione della CRS, come indicato nella Tabella 3 (vedere paragrafo 4.2).
Gestione della sindrome da rilascio di citochine La CRS deve essere identificata in base alla presentazione clinica.
I pazienti devono essere valutati e trattati per altre cause di febbre, ipossia e ipotensione.
Se si sospetta CRS, TECVAYLI deve essere sospeso fino alla risoluzione della reazione avversa (vedere Tabella 3).
La CRS deve essere gestita secondo le raccomandazioni riportate nella Tabella 4.
Si devono somministrare cure di supporto per la CRS (tra cui, a titolo esemplificativo, agenti antipiretici, somministrazione di liquidi endovena, vasopressori, ossigenoterapia, ecc.) secondo necessità.
Si deve valutare l’esecuzione di esami di laboratorio per escludere segni di coagulazione intravascolare disseminata (CID), monitorare i parametri ematologici, nonché la funzionalità polmonare, cardiaca, renale ed epatica.
Tabella 4.
Raccomandazioni per la gestione della sindrome da rilascio di citochine con tocilizumab e corticosteroidi
a Per i dettagli consultare le informazioni di prescrizione di tocilizumab.Gradoe Sintomi presenti Tocilizumaba Corticosteroidib Grado 1 Temperatura ≥38° Cc Da valutare Non applicabile Grado 2 Temperatura ≥38 °Cc con: • ipotensione responsiva ai liquidi endovena che non richiede vasopressori, oppure • necessità di ossigeno con cannula nasale a basso flussod o a flusso libero. Somministrare tocilizumabb 8 mg/kg per via endovenosa nell’arco di 1 ora (non superare gli 800 mg).
Ripetere la somministrazione di tocilizumab ogni 8 ore secondo necessità, se non responsivo ai liquidi per via endovenosa o all’incremento dell’ossigenoterapia.
Limitare a un massimo di 3 dosi in un periodo di 24 ore; massimo 4 dosi totali.Se non si osservano miglioramenti entro 24 ore dall’inizio del trattamento con tocilizumab, somministrare metilprednisolone 1 mg/kg per via endovenosa due volte al giorno o desametasone 10 mg per via endovenosa ogni 6 ore.
Continuare l'uso di corticosteroidi fino a quando l'evento migliora a grado 1 o inferiore, quindi ridurre gradualmente il dosaggio nell’arco di 3 giorni.Grado 3 Temperatura ≥38 °Cc con: • ipotensione che richiede un vasopressore con o senza vasopressina, oppure • necessità di ossigeno con cannula nasale ad alto flussod, maschera facciale, maschera non rebreather o maschera di Venturi Somministrare tocilizumab 8 mg/kg per via endovenosa nell’arco di 1 ora (non superare gli 800 mg).
Ripetere la somministrazione di tocilizumab ogni 8 ore secondo necessità, se non responsivo ai liquidi per via endovenosa o all’incremento dell’ossigenoterapia.
Limitare a un massimo di 3 dosi in un periodo di 24 ore; massimo 4 dosi totali.Se non si osservano miglioramenti, somministrare metilprednisolone 1 mg/kg per via endovenosa due volte al giorno o desametasone 10 mg per via endovenosa ogni 6 ore.
Continuare l'uso di corticosteroidi fino a quando l'evento migliora a grado 1 o inferiore, quindi ridurre gradualmente il dosaggio nell’arco di 3 giorni.Grado 4 Temperatura ≥38 °Cc con: • ipotensione che richiede più vasopressori (esclusa vasopressina), oppure • necessità di ossigeno a pressione positiva (per es.
pressione positiva continua delle vie aeree [CPAP], pressione positiva bilivello delle vie aeree [BiPAP], intubazione e ventilazione meccanica)Somministrare tocilizumab 8 mg/kg per via endovenosa nell’arco di 1 ora (non superare gli 800 mg).
Ripetere il trattamento con tocilizumab ogni 8 ore secondo necessità se non reattivo ai liquidi per via endovenosa o all’incremento dell’ossigenoterapia.
Limitare a un massimo di 3 dosi in un periodo di 24 ore; massimo 4 dosi totali.Come sopra oppure somministrare metilprednisolone 1 000 mg per via endovenosa al giorno per 3 giorni, a discrezione del medico.
Se non si osservano miglioramenti o se le condizioni peggiorano, considerare la possibilità di alternare gli immunosoppressorib.
b Trattare la CRS non responsiva secondo le linee guida standard.
c Attribuita a CRS.
La febbre potrebbe non essere sempre presente in concomitanza con ipotensione o ipossia, poiché potrebbe essere mascherata da interventi quali antipiretici o terapia anticitochinica (per es.
tocilizumab o corticosteroidi).
d La cannula nasale a basso flusso eroga ≤6 L/min, la cannula nasale ad alto flusso eroga >6 l/min.
e In base alla classificazione della CRS dell’ASTCT (Lee et al, 2019).
Tossicità neurologiche A seguito del trattamento con TECVAYLI possono verificarsi tossicità neurologiche severe o potenzialmente letali, tra cui la sindrome di neurotossicità associata a cellule effettrici immunitarie (ICANS).
I pazienti devono essere monitorati per segni o sintomi di tossicità neurologiche durante la terapia e trattati tempestivamente.
I pazienti devono essere informati di rivolgersi immediatamente a un medico qualora dovessero presentarsi segni o sintomi di tossicità neurologica.
Al primo segno di tossicità neurologica, tra cui ICANS, i pazienti devono essere immediatamente valutati e trattati in base alla severità.
I pazienti che manifestano ICANS di grado 2 o superiore o in caso di prima comparsa di ICANS di grado 3 dopo l’ultima dose assunta di TECVAYLI devono rimanere nelle vicinanze di una struttura sanitaria e devono essere monitorati per i segni e i sintomi ogni giorno per 48 ore.
In caso di ICANS e altre tossicità neurologiche il trattamento con TECVAYLI deve essere sospeso come indicato nella Tabella 3 (vedere paragrafo 4.2).
A causa dei possibili eventi di ICANS, i pazienti devono essere informati di non guidare e di non utilizzare macchinari pesanti durante il trattamento secondo lo schema posologico incrementale con TECVAYLI e per 48 ore dopo aver completato lo schema posologico incrementale di TECVAYLI e in caso di sintomi neurologici di nuova insorgenza (vedere paragrafo 4.7).
Gestione delle tossicità neurologiche Al primo segno di tossicità neurologica, tra cui ICANS, valutare la necessità di una visita neurologica.
Devono essere escluse altre cause dei sintomi neurologici.
TECVAYLI deve essere sospeso fino alla risoluzione della reazione avversa (vedere Tabella 3).
In caso di tossicità neurologiche severe o potenzialmente letali devono essere adottate misure di terapia intensiva e di supporto.
La gestione generale delle tossicità neurologiche (per es.
ICANS con o senza CRS concomitante) è riassunta nella Tabella 5.
Tabella 5.
Linee guida per la gestione della sindrome di neurotossicità associata a cellule effettrici immunitarie (ICANS)
a La gestione è determinata dall’evento più severo, non attribuibile ad altre cause.Grado Sintomi presentia CRS concomitante In assenza di CRS concomitante Grado 1 Punteggio ICE 7-9b Oppure ridotto livello di coscienzac: si sveglia spontaneamente. Gestione della CRS secondo la Tabella 4.
Monitorare i sintomi neurologici e valutare un consulto o una visita neurologica, a discrezione del medico.Monitorare i sintomi neurologici e valutare un consulto o una visita neurologica, a discrezione del medico. Valutare l’uso di medicinali anticonvulsivanti non sedativi (per es.
levetiracetam) per la profilassi delle crisi epilettiche.Grado 2 Punteggio ICE 3-6b Oppure ridotto livello di coscienzac: si sveglia al suono della voce. Somministrare tocilizumab secondo la Tabella 4 per la gestione della CRS.
Se non si osservano miglioramenti dopo l'inizio del trattamento con tocilizumab, somministrare desametasoned 10 mg per via endovenosa ogni 6 ore, se il paziente non sta già assumendo altri corticosteroidi.
Continuare con desametasone fino alla risoluzione a grado 1 o inferiore, quindi ridurre gradualmente il dosaggio.Somministrare desametasoned 10 mg per via endovenosa ogni 6 ore.
Continuare con desametasone fino alla risoluzione a grado 1 o inferiore, quindi ridurre gradualmente il dosaggio.Valutare l’uso di medicinali anticonvulsivanti non sedativi (per es.
levetiracetam) per la profilassi delle crisi epilettiche.
Valutare un consulto neurologico e con altri specialisti per ulteriori accertamenti, se necessario.Grado 3 Punteggio ICE 0-2b Oppure ridotto livello di coscienzac: si sveglia solo con stimoli tattili, oppure crisi convulsivec: • qualsiasi crisi convulsiva clinica, focale o generalizzata, che si risolve rapidamente, oppure • crisi non-convulsive in base all’elettroencefalogramma (EEG) che si risolvono con un intervento oppure aumento della pressione endocranica: edema focale/localizzato all’imaging neurologicoc. Somministrare tocilizumab secondo la Tabella 4 per la gestione della CRS.
Inoltre, somministrare desametasoned 10 mg per via endovenosa con la prima dose di tocilizumab e ripetere la somministrazione ogni 6 ore.
Continuare con desametasone fino alla risoluzione a grado 1 o inferiore, quindi ridurre gradualmente il dosaggio.Somministrare desametasoned 10 mg per via endovenosa ogni 6 ore.
Continuare con desametasone fino alla risoluzione a grado 1 o inferiore, quindi ridurre gradualmente il dosaggio.Valutare l’uso di medicinali anticonvulsivanti non sedativi (per es.
levetiracetam) per la profilassi delle crisi epilettiche.
Valutare un consulto neurologico e con altri specialisti per ulteriori accertamenti, se necessario.Grado 4 Punteggio ICE 0b oppure ridotto livello di coscienza: • paziente non risvegliabile o che richiede stimoli tattili vigorosi o ripetitivi • per svegliarsi oppure • stupor o coma oppure crisi convulsivec: • crisi prolungata potenzialmente letale (>5 min) oppure • ripetute crisi convulsive cliniche o evidenza elettrica delle stesse senza ritorno al valore basale fra l’una e l’altra oppure esiti motoric: • debolezza motoria focale profonda, come emiparesi o paraparesi, oppure aumento della pressione intracranica/edema cerebralec, con segni/sintomi quali: • edema cerebrale diffuso all’imaging neurologico oppure • postura decerebrata o decorticata oppure • paralisi del VI nervo cranico oppure • papilledema oppure • triade di Cushing Somministrare tocilizumab secondo la Tabella 4 per la gestione della CRS.
Come sopra o valutare la somministrazione di metilprednisolone 1 000 mg al giorno per via endovenosa con la prima dose di tocilizumab e continuare metilprednisolone 1 000 mg al giorno per via endovenosa per 2 o più giorni.Come sopra o valutare la somministrazione di metilprednisolone 1 000 mg al giorno per via endovenosa per 3 giorni; se il paziente migliora, gestire come descritto sopra. Valutare l’uso di medicinali anticonvulsivanti non sedativi (per es.
levetiracetam) per la profilassi delle crisi convulsive.
Valutare un consulto neurologico e con altri specialisti per ulteriori accertamenti, se necessario.
In caso di aumento della pressione intracranica/edema cerebrale, fare riferimento alle linee guida per la gestione.
b Se il paziente è risvegliabile e in grado di eseguire la valutazione dell’encefalopatia associata alle cellule effettrici immunitarie (ICE), valutare: Orientamento (orientato su anno, mese, città, ospedale = 4 punti); Denominazione (nomina 3 oggetti, per es.
indica l’orologio, la penna, il bottone = 3 punti); Eseguire i comandi (per es.
“mostra 2 dita” o “chiudi gli occhi e tira fuori la lingua” = 1 punto); Scrittura (capacità di scrivere una frase standard = 1 punto); e Attenzione (contare a ritroso da 100 a 0 di dieci in dieci = 1 punto).
Se il paziente non è risvegliabile e non è in grado di eseguire la valutazione ICE (ICANS Grado 4) = 0 punti.
c Non attribuibile ad altre cause.
d La somministrazione di desametasone si riferisce a desametasone o equivalente.
Infezioni Nei pazienti trattati con TECVAYLI sono state segnalate infezioni severe, potenzialmente letali o fatali (vedere paragrafo 4.8).
Durante la terapia con TECVAYLI sono state osservate infezioni virali o riattivazioni virali.
Durante la terapia con TECVAYLI è stata segnalata leucoencefalopatia multifocale progressiva (PML).
I pazienti devono essere monitorati per segni e sintomi di infezione prima e durante la terapia con TECVAYLI e devono essere trattati adeguatamente.
La profilassi antimicrobica deve essere somministrata secondo le linee guida locali.
I pazienti con infezione attiva non devono iniziare lo schema posologico incrementale di TECVAYLI.
Per le dosi successive, TECVAYLI deve essere sospeso come indicato nella Tabella 3 (vedere paragrafo 4.2).
Riattivazione del virus dell’epatite B Nei pazienti trattati con medicinali diretti contro le cellule B può verificarsi la riattivazione del virus dell’epatite B (HBV), in alcuni casi con conseguente epatite fulminante, insufficienza epatica e decesso.
I pazienti con evidenze sierologiche di positività all’HBV devono essere monitorati per segni clinici e di laboratorio che suggeriscano la riattivazione dell’HBV durante il trattamento con TECVAYLI e per almeno sei mesi dopo la conclusione del trattamento con TECVAYLI.
Nei pazienti trattati con TECVAYLI che hanno sviluppato la riattivazione dell'HBV il trattamento con TECVAYLI deve essere sospeso come indicato nella Tabella 3 e gestito in base alle linee guida locali (vedere paragrafo 4.2).
Ipogammaglobulinemia Nei pazienti trattati con TECVAYLI è stata segnalata ipogammaglobulinemia (vedere paragrafo 4.8).
I livelli di immunoglobuline devono essere monitorati durante il trattamento con TECVAYLI.
La terapia di somministrazione di immunoglobuline per via endovenosa o sottocutanea è stata utilizzata per trattare l’ipogammaglobulinemia nel 39% dei pazienti.
I pazienti devono essere trattati secondo le linee guida locali, che prevedono anche il monitoraggio delle infezioni, la profilassi antibiotica e antivirale, e la somministrazione di terapia sostitutiva con immunoglobuline.
Vaccini La risposta immunitaria ai vaccini può essere ridotta quando si assume TECVAYLI.
La sicurezza dell’immunizzazione con vaccini virali vivi durante o dopo il trattamento con TECVAYLI non è stata studiata.
La vaccinazione con vaccini contenenti virus vivi non è raccomandata nelle 4 settimane precedenti all'inizio del trattamento, durante il trattamento e per almeno 4 settimane dopo il trattamento.
Neutropenia Nei pazienti trattati con TECVAYLI sono state segnalate neutropenia e neutropenia febbrile (vedere paragrafo 4.8).
L’emocromo completo deve essere monitorato al basale e periodicamente durante il trattamento.
Le cure di supporto devono essere fornite in accordo alle linee guida standard locali.
Nei pazienti che presentano neutropenia devono essere monitorati eventuali segni di infezione.
Il trattamento con TECVAYLI deve essere sospeso come indicato nella Tabella 3 (vedere paragrafo 4.2).
Eccipienti Questo medicinale contiene meno di 1 mmol (23 mg) di sodio per dose, cioè essenzialmente ‘senza sodio’. Interazioni
- Non sono stati effettuati studi d’interazione con TECVAYLI.
Il rilascio iniziale di citochine associate all'avvio del trattamento con TECVAYLI potrebbe sopprimere gli enzimi CYP450.
Il rischio più alto di interazione è previsto dall’avvio dello schema posologico incrementale di TECVAYLI fino a 7 giorni dopo la prima dose di mantenimento o durante un evento di CRS.
Durante questo periodo la tossicità o le concentrazioni del medicinale (per es.
ciclosporina) devono essere monitorate nei pazienti che stanno ricevendo un trattamento concomitante con substrati del CYP450 con un indice terapeutico ristretto.
La dose del medicinale concomitante deve essere aggiustata secondo necessità. Effetti indesiderati
- Le reazioni avverse di qualsiasi grado più comuni nei pazienti sono state ipogammaglobulinemia (75%), sindrome da rilascio di citochine (72%), neutropenia (71%), anemia (55%), dolore muscoloscheletrico (52%), stanchezza (41%), trombocitopenia (40%), reazione in sede di iniezione (38%), infezione delle vie respiratorie superiori (37%), linfopenia (35%), diarrea (28%), infezione polmonare (28%), nausea (27%), piressia (27%), cefalea (24%), tosse (24%), stipsi (21%) e dolore (21%).
Reazioni avverse gravi si sono verificate nel 65% dei pazienti che hanno ricevuto TECVAYLI, tra cui infezione polmonare (16%), COVID-19 (15%), sindrome da rilascio di citochine (8%), sepsi (7%), piressia (5%), dolore muscoloscheletrico (5%), danno renale acuto (4,8%), diarrea (3,0%), cellulite (2,4%), ipossia (2,4%), neutropenia febbrile (2,4%), ed encefalopatia (2,4%).
Tabella delle reazioni avverse I dati relativi alla sicurezza di TECVAYLI sono stati valutati nello studio MajesTEC-1, che ha incluso 165 pazienti adulti affetti da mieloma multiplo che hanno ricevuto il regime posologico raccomandato di TECVAYLI in monoterapia.
La durata mediana del trattamento con TECVAYLI è stata di 8,5 mesi (intervallo: da 0,2 a 24,4 mesi).
Nella Tabella 6 sono riassunte le reazioni avverse osservate nei pazienti trattati con TECVAYLI.
I dati relativi alla sicurezza di TECVAYLI sono stati valutati includendo di tutti i pazienti trattati (N=302), senza che siano state segnalate ulteriori reazioni avverse.
Le reazioni avverse osservate durante gli studi clinici sono elencate di seguito in base alla frequenza.
Le categorie di frequenza sono definite come segue: molto comune (≥1/10), comune (≥1/100, <1/10), non comune (≥1/1.000, <1/100), rara (≥1/10.000, <1/1.000), molto rara (<1/10.000) e non nota (la frequenza non può essere definita sulla base dei dati disponibili).
All’interno di ciascun gruppo di frequenza, le reazioni avverse sono presentate in ordine decrescente di gravità.
Tabella 6.
Reazioni avverse in pazienti affetti da mieloma multiplo trattati con TECVAYLI nello studio MajesTEC-1 alla dose raccomandata in monoterapia
Gli eventi avversi sono classificati utilizzando la versione MedDRA 24.0. Nota: la tabella include la diagnosi di CRS e ICANS; i sintomi della CRS o ICANS sono esclusi.Classificazione per sistemi e organi Reazione avversa Frequenza (Tutti i gradi) N=165 n (%) Qualsiasi grado Grado 3 o 4 Infezioni ed infestazioni Infezione polmonare Molto comune 46 (28%) 32 (19%) Sepsi² Comune 13 (7,9%) 11 (6,7%) COVID-19³ Molto comune 30 (18%) 20 (12%) Infezione delle vie respiratorie superiori4 Molto comune 61 (37%) 4 (2,4%) Cellulite Comune 7 (4,2%) 5 (3,0%) Patologie del sistema emolinfopoietico Neutropenia Molto comune 117 (71%) 106 (64%) Neutropenia febbrile Comune 6 (3,6%) 5 (3,0%) Trombocitopenia Molto comune 66 (40%) 35 (21%) Linfopenia Molto comune 57 (35%) 54 (33%) Anemia5 Molto comune 90 (55%) 61 (37%) Leucopenia Molto comune 29 (18%) 12 (7,3%) Ipofibrinogenemia Comune 16 (9,7%) 2 (1.2%) Disturbi del sistema immunitario Sindrome da rilascio di citochine Molto comune 119 (72%) 1 (0,6%) Ipogammaglobulinemia6 Molto comune 123 (75%) 3 (1,8%) Disturbi del metabolismo e della nutrizione Iperamilasemia Comune 6 (3,6%) 4 (2,4%) Iperkaliemia Comune 8 (4,8%) 2 (1,2%) Ipercalcemia Molto comune 19 (12%) 5 (3,0%) Iponatremia Comune 13 (7,9%) 8 (4,8%) Ipokaliemia Molto comune 23 (14%) 8 (4,8%) Ipocalcemia Comune 12 (7,3%) 0 Ipofosfatemia Molto comune 20 (12%) 10 (6,1%) Ipoalbuminemia Comune 4 (2,4%) 1 (0,6%) Ipomagnesiemia Molto comune 22 (13%) 0 Appetito ridotto Molto comune 20 (12%) 1 (0,6%) Patologie del sistema nervoso Sindrome di neurotossicità associata a cellule effettrici immunitarie Comune 5 (3,0%) 0 Encefalopatia7 Comune 16 (9,7%) 0 Neuropatia periferica8 Molto comune 26 (16%) 1 (0,6%) Cefalea Molto comune 39 (24%) 1 (0,6%) Patologie vascolari Emorragia9 Molto comune 20 (12%) 5 (3,0%) Ipertensione10 Molto comune 21 (13%) 9 (5,5%) Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche Ipossia Comune 16 (9,7%) 6 (3,6%) Dispnea11 Molto comune 22 (13%) 3 (1,8%) Tosse12 Molto comune 39 (24%) 0 Patologie gastrointestinali Diarrea Molto comune 47 (28%) 6 (3,6%) Vomito Molto comune 21 (13%) 1 (0,6%) Nausea Molto comune 45 (27%) 1 (0,6%) Stipsi Molto comune 34 (21%) 0 Patologie del sistema muscoloscheletrico e del tessuto connettivo Dolore muscoloscheletrico13 Molto comune 85 (52%) 14 (8,5%) Patologie generali e condizioni relative alla sede di somministrazione Piressia Molto comune 45 (27%) 1 (0,6%) Reazione in sede di iniezione14 Molto comune 62 (38%) 1 (0,6%) Dolore15 Molto comune 34 (21%) 3 (1,8%) Edema16 Molto comune 23 (14%) 0 Stanchezza17 Molto comune 67 (41%) 5 (3,0%) Esami diagnostici Creatinina ematica aumentata Comune 9 (5,5%) 0 Aumento delle transaminasi 18 Comune 16 (9,7%) 4 (2,4%) Lipasi aumentata Comune 10 (6,1%) 2 (1,2%) Fosfatasi alcalina ematica aumentata Molto comune 18 (11%) 3 (1,8%) Gammaglutamiltransfera si aumentata Comune 16 (9,7%) 5 (3,0%) Tempo di tromboplastina parziale attivata prolungato Comune 13 (7,9% 2 (1,2%) Rapporto internazionale normalizzato aumentato Comune 10 (6,1%) 2 (1,2%)
¹ L’infezione polmonare include polmonite da Enterobacter, infezione delle vie respiratorie inferiori, infezione virale delle vie respiratorie inferiori, polmonite da Metapneumovirus, polmonite da Pneumocystis jirovecii, infezione polmonare, polmonite da Adenovirus, polmonite batterica, polmonite da Klebsiella, polmonite da Moraxella, polmonite pneumococcica, polmonite da Pseudomonas, polmonite da virus respiratorio sinciziale, polmonite stafilococcica e polmonite virale.
² La sepsi include batteriemia, sepsi meningococcica, sepsi neutropenica, batteriemia da Pseudomonas, sepsi da Pseudomonas, sepsi e batteriemia stafilococcica.
³ COVID-19 include COVID-19 asintomatica e COVID-19.
4 Le infezioni delle vie respiratorie superiori includono bronchite, nasofaringite, faringite, infezioni delle vie respiratorie, infezioni batteriche delle vie respiratorie, rinite, infezione da rinovirus, sinusite, tracheite, infezione delle vie respiratorie superiori e infezione virale delle vie respiratorie superiori.
5 L’anemia include anemia, carenza di ferro e anemia da carenza di ferro.
6 L’ipogammaglobulinemia include pazienti con eventi avversi di ipogammaglobulinemia, ipoglobulinemia, immunoglobuline ridotte e/o pazienti con livelli di laboratorio delle IgG inferiori a 500 mg/dl dopo il trattamento con teclistamab.
7 L’encefalopatia include stato confusionale, riduzione del livello di coscienza, letargia, compromissione della memoria e sonnolenza.
8 La neuropatia periferica include disestesia, ipoestesia, ipoestesia orale, nevralgia, parestesia, parestesia orale, neuropatia sensitiva periferica e sciatica.
9 L’emorragia include emorragia congiuntivale, epistassi, ematoma, ematuria, emoperitoneo, emorragia emorroidaria, emorragia del tratto gastrointestinale inferiore, melena, emorragia dalla bocca ed ematoma subdurale.
10 L’ipertensione include ipertensione essenziale e ipertensione.
11 La dispnea include insufficienza respiratoria acuta, dispnea e dispnea da sforzo.
12 La tosse include tosse allergica, tosse, tosse produttiva e sindrome della tosse delle vie respiratorie superiori.13 Il dolore muscoloscheletrico include artralgia, dolore dorsale, dolore osseo, dolore toracico muscoloscheletrico, dolore muscoloscheletrico, mialgia, dolore al collo e dolore a un arto.
14 La reazione in sede di iniezione include lividura in sede di iniezione, cellulite in sede di iniezione, fastidio in sede di iniezione, eritema in sede di iniezione, ematoma in sede di iniezione, indurimento in sede di iniezione, infiammazione in sede di iniezione, edema in sede di iniezione, prurito in sede di iniezione, eruzione cutanea in sede di iniezione, reazione in sede di iniezione e tumefazione in sede di iniezione.
15 Il dolore include dolore all’orecchio, dolore al fianco, dolore all’inguine, dolore toracico non cardiaco, dolore orofaringeo, dolore, dolore alla mandibola/mascella, mal di denti e dolore tumorale.
16 L’edema include edema facciale, sovraccarico di liquidi, edema periferico e tumefazione periferica.
17 La stanchezza include astenia, stanchezza e malessere.
18 L’aumento delle transaminasi include alanina aminotransferasi aumentata e aspartato aminotransferasi aumentata.
Descrizione di reazioni avverse selezionate Sindrome da rilascio di citochine Nello studio MajesTEC-1 (N=165) è stata segnalata CRS dopo il trattamento con TECVAYLI nel 72% dei pazienti.
Un terzo (33%) dei pazienti ha sviluppato più di un evento di CRS.
La maggior parte dei pazienti ha sviluppato CRS dopo la dose incrementale 1 (44%), la dose incrementale 2 (35%) o la dose di mantenimento (24%).
Meno del 3% dei pazienti ha sviluppato il primo evento di CRS in seguito a dosi successive di TECVAYLI.
Gli eventi di CRS sono stati di grado 1 (50%) e grado 2 (21%) oppure di grado 3 (0,6%).
Il tempo mediano di insorgenza della CRS è stato di 2 giorni (intervallo: da 1 a 6) dopo la dose più recente, con una durata mediana di 2 giorni (intervallo: da 1 a 9).
I segni e i sintomi associati a CRS più frequenti sono stati febbre (72%), ipossia (13%), brividi (12%), ipotensione (12%), tachicardia sinusale (7%), cefalea (7%) ed enzimi epatici elevati (aspartato aminotransferasi e alanina aminotransferasi elevate) (3,6% ciascuno).
Nello studio MajesTEC-1 sono stati usati tocilizumab, corticosteroidi e tocilizumab in associazione a corticosteroidi per trattare la CRS rispettivamente nel 32%, nell’11% e nel 3% degli eventi di CRS.
Tossicità neurologiche Nello studio MajesTEC-1 (N=165) si sono manifestati eventi di tossicità neurologica nel 15% dei pazienti trattati con TECVAYLI.
Gli eventi di tossicità neurologica sono stati di grado 1 (8,5%), grado 2 (5,5%) o grado 4 (<1%).
L’evento di tossicità neurologica più frequente è stato la cefalea (8%).
ICANS si è verificata nel 3% dei pazienti trattati con TECVAYLI alla dose raccomandata.
Le manifestazioni cliniche più frequenti dell’ICANS sono state stato confusionale (1,2%) e disgrafia (1,2%).
L’insorgenza di tossicità neurologica può essere concomitante alla CRS, seguire la risoluzione della CRS o avvenire in assenza di CRS.
Sette dei nove eventi di ICANS (78%) sono stati concomitanti alla CRS (durante la CRS o entro 7 giorni dalla risoluzione della CRS).
Il tempo mediano di insorgenza dell’ICANS è stato di 4 giorni (intervallo: da 2 a 5 giorni) dopo la dose più recente, con una durata mediana di 3 giorni (intervallo: da 1 a 20 giorni).
Immunogenicità Nei pazienti trattati con teclistamab per via sottocutanea in monoterapia (N = 238) nello studio MajesTEC-1 è stata valutata la presenza di anticorpi contro teclistamab utilizzando un dosaggio immunologico basato sull’elettrochemiluminescenza.
Un soggetto (0,4%) ha sviluppato anticorpi neutralizzanti contro teclistamab con basso titolo.
Segnalazione delle reazioni avverse sospette La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l’autorizzazione del medicinale è importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale.
Agli operatori sanitari è richiesto di segnalare qualsiasi reazione avversa sospetta tramite il sistema nazionale di segnalazione riportato nell’allegato V. Gravidanza e allattamento
- Donne in età fertile/Misure contraccettive negli uomini e nelle donne Prima di iniziare il trattamento con TECVAYLI deve essere verificato lo stato di gravidanza delle donne in età fertile.
Le donne in età fertile devono usare misure contraccettive efficaci durante il trattamento e per almeno 3 mesi dopo la dose finale di TECVAYLI.
Negli studi clinici, i pazienti di sesso maschile con una partner in età fertile hanno usato un metodo contraccettivo efficace durante il trattamento e per tre mesi dopo l'ultima dose di teclistamab.
Gravidanza I dati relativi all’uso di teclistamab in donne in gravidanza non esistono.
Non sono stati condotti studi sugli animali per valutare i rischi di teclistamab in gravidanza.
È noto che le IgG umane attraversano la placenta dopo il primo trimestre di gravidanza.
Pertanto, teclistamab, un anticorpo IgG4 umanizzato, può potenzialmente essere trasmesso dalla madre al feto in via di sviluppo.
TECVAYLI non è raccomandato durante la gravidanza.
TECVAYLI è associato a ipogammaglobulinemia, pertanto deve essere presa in considerazione la misurazione dei livelli di immunoglobuline nei neonati di madri trattate con TECVAYLI.
Allattamento Non è noto se teclistamab sia escreto nel latte materno umano o animale o se abbia effetti sui neonati allattati al seno o sulla produzione di latte.
A causa delle possibili reazioni avverse associate a TECVAYLI nei neonati allattati al seno, le pazienti devono essere informate di non allattare al seno durante il trattamento con TECVAYLI e per almeno tre mesi dopo avere assunto l'ultima dose.
Fertilità Non esistono dati relativi agli effetti di teclistamab sulla fertilità.
Non sono stati condotti studi sugli animali per valutare gli effetti di teclistamab sulla fertilità maschile e femminile. Conservazione
- Conservare in frigorifero (2 °C - 8 °C).
Non congelare.
Conservare nella confezione originale per proteggere il medicinale dalla luce.
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Segnalazione degli effetti indesiderati
Se dovesse manifestarsi un qualsiasi effetto indesiderato, compresi quelli non elencati in questo foglio, è doveroso rivolgersi al proprio medico, ad uno specialista e/o al farmacista. La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l’autorizzazione del medicinale è importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale. Gli effetti indesiderati possono essere segnalati direttamente tramite il sistema nazionale di segnalazione all'indirizzo www.agenziafarmaco.it/it/responsabili. Segnalando gli effetti indesiderati si può contribuire a fornire maggiori informazioni sulla sicurezza di questo medicinale.