SITAGLIPTIN MET PEN 50+1000MG
26,15 €
Prezzo indicativo
Data ultimo aggiornamento: 23/04/2023
Per i pazienti adulti con diabete mellito di tipo 2: SITAGLIPTIN E METFORMINA PENSA è indicato in aggiunta alla dieta e all’esercizio fisico per migliorare il controllo glicemico in pazienti che non hanno un adeguato controllo della glicemia con la loro dose massima tollerata di metformina da sola o in quei pazienti già in trattamento con l’associazione di sitagliptin e metformina. SITAGLIPTIN E METFORMINA PENSA è indicato in associazione con una sulfonilurea (per es., triplice terapia di associazione) in aggiunta alla dieta e all’esercizio fisico in pazienti che non hanno un adeguato controllo della glicemia con la loro dose massima tollerata di metformina e una sulfonilurea. SITAGLIPTIN E METFORMINA PENSA è indicato come triplice terapia di associazione con un agonista del recettore gamma attivato dal proliferatore del perossisoma (PPARg) (per es., un tiazolidinedione) in aggiunta alla dieta e all’esercizio fisico, in pazienti che non hanno un adeguato controllo della glicemia con la loro dose massima tollerata di metformina e di un agonista PPARγ. SITAGLIPTIN E METFORMINA PENSA è anche indicato come terapia aggiuntiva all’insulina (per es., triplice terapia di associazione) in aggiunta alla dieta e all’esercizio fisico, per migliorare il controllo glicemico nei pazienti quando una dose stabile di insulina e metformina da sola non forniscono un adeguato controllo glicemico.
Ogni compressa di SITAGLIPTIN E METFORMINA PENSA 50 mg/850 mg compresse rivestite con film contiene sitagliptin cloridrato monoidrato equivalente a 50 mg di sitagliptin e 850 mg di metformina cloridrato. Ogni compressa di SITAGLIPTIN E METFORMINA PENSA 50 mg/1000 mg compresse rivestite con film contiene sitagliptin cloridrato monoidrato equivalente a 50 mg di sitagliptin e 1000 mg di metformina cloridrato. Per l’elenco completo degli eccipienti, vedere paragrafo 6.1.
Controindicazioni
- SITAGLIPTIN E METFORMINA PENSA è controindicato in pazienti con: - ipersensibilità ai principi attivi o ad uno qualsiasi degli eccipienti elencati al paragrafo 6.1 (vedere paragrafi 4.4 e 4.8); - qualsiasi tipo di acidosi metabolica acuta (come acidosi lattica, chetoacidosi diabetica); - precoma diabetico; - insufficienza renale severa (GFR< 30 mL/min) (vedere paragrafo 4.4); - stati acuti che potenzialmente possono alterare la funzionalità renale quali: - disidratazione, - infezione severa, - shock, - somministrazione endovascolare di agenti di contrasto iodati (vedere paragrafo 4.4); - malattia acuta o cronica che può causare ipossia tessutale quale: - insufficienza cardiaca o respiratoria, - infarto del miocardio recente, - shock; - compromissione epatica; - intossicazione acuta da alcol, alcolismo; - allattamento.
Posologia
- Posologia La dose della terapia anti-ipergligemica con SITAGLIPTIN E METFORMINA PENSA deve essere personalizzata sulla base del regime di trattamento corrente del paziente, dell’efficacia e della tollerabilità non superando la dose giornaliera massima raccomandata di sitagliptin 100 mg.
Adulti con normale funzione renale (GFR ≥ 90 mL/min) Pazienti che non hanno un adeguato controllo della glicemia con la dose massima tollerata di metformina in monoterapia Per i pazienti che non hanno un adeguato controllo della glicemia con metformina da sola, la dose usuale iniziale deve essere sitagliptin 50 mg due volte al giorno (dose giornaliera totale di 100 mg) più metformina a dose invariata.
Pazienti che passano da un regime di co-somministrazione di sitagliptin e metformina Per i pazienti che passano da un regime di co-somministrazione di sitagliptin e metformina, la terapia con SITAGLIPTIN E METFORMINA PENSA deve essere iniziata mantenendo invariata la dose di sitagliptin e metformina.
Pazienti che non hanno un adeguato controllo della glicemia con una duplice terapia di associazione con la dose massima tollerata di metformina ed una sulfonilurea La dose da somministrare deve essere sitagliptin 50 mg due volte al giorno (dose giornaliera totale di 100 mg) ed una dose di metformina simile a quella già assunta.
Quando SITAGLIPTIN E METFORMINA PENSA è usato in associazione con una sulfonilurea, si può rendere necessaria una dose più bassa della sulfonilurea per ridurre il rischio di ipoglicemia (vedere paragrafo 4.4).
Pazienti che non hanno un adeguato controllo della glicemia con una duplice terapia di associazione con la dose massima tollerata di metformina e di un agonista PPARγ La dose da somministrare deve essere sitagliptin 50 mg due volte al giorno (dose giornaliera totale di 100 mg) ed una dose di metformina simile a quella già assunta.
Pazienti che non hanno un adeguato controllo della glicemia con una duplice terapia di associazione con insulina e la dose massima tollerata di metformina La dose da somministrare deve essere sitagliptin 50 mg due volte al giorno (dose giornaliera totale di 100 mg) ed una dose di metformina simile a quella già assunta.
Quando SITAGLIPTIN E METFORMINA PENSA è usato in associazione con insulina, si può rendere necessaria una dose più bassa di insulina per ridurre il rischio di ipoglicemia (vedere paragrafo 4.4).
Per dosi differenti di metformina, SITAGLIPTIN E METFORMINA PENSA è disponibile in dosaggi di sitagliptin 50 mg e metformina cloridrato 850 mg o metformina cloridrato 1.000 mg.
Tutti i pazienti devono continuare la loro dieta raccomandata con una adeguata distribuzione dell’assunzione di carboidrati durante la giornata.
Popolazioni speciali Compromissione renale Non è richiesto alcun adattamento della dose per i pazienti con compromissione renale lieve (tasso di filtrazione glomerulare [GFR] ≥ 60 mL/min).
La GFR deve essere valutata prima di iniziare il trattamento con medicinali contenenti metformina e, successivamente, almeno una volta all’anno.
Nei pazienti con aumentato rischio di ulteriore progressione della compromissione renale e negli anziani, la funzione renale deve essere valutata con maggior frequenza, ad es., ogni 3-6 mesi.
La dose massima giornaliera di metformina deve essere preferibilmente suddivisa in 2-3 dosi giornaliere.
I fattori che possono aumentare il rischio di acidosi lattica (vedere paragrafo 4.4) devono essere riesaminati prima di prendere in considerazione l’inizio del trattamento con metformina in pazienti con GFR < 60 mL/min.
Qualora non fosse disponibile un dosaggio adeguato di SITAGLIPTIN E METFORMINA PENSA, i singoli monocomponenti devono essere utilizzati al posto dell’associazione a dose fissa.
Compromissione epatica SITAGLIPTIN E METFORMINA PENSA non deve essere assunto da pazienti con compromissione epatica (vedere paragrafo 5.2).GFR mL/min Metformina Sitagliptin 60-89 La massima dose giornaliera è 3.000 mg.
Una riduzione della dose può essere presa in considerazione a fronte del peggioramento della funzione renale.La massima dose giornaliera è 100 mg. 45-59 La massima dose giornaliera è 2.000 mg.
La dose iniziale non deve superare metà della dose massima.La massima dose giornaliera è 100 mg. 30-44 La massima dose giornaliera è 1.000 mg.
La dose iniziale non deve superare metà della dose massima.La massima dose giornaliera è 50 mg. < 30 Metformin is contraindicated. La massima dose giornaliera è 25 mg.
Anziani Poiché metformina e sitagliptin sono escreti dal rene, SITAGLIPTIN E METFORMINA PENSA deve essere usato con cautela con l’aumentare dell’età.
È necessario il monitoraggio della funzionalità renale per prevenire l’acidosi lattica associata all’uso di metformina, particolarmente nell’anziano (vedere paragrafi 4.3 e 4.4).
Popolazione pediatrica SITAGLIPTIN E METFORMINA PENSA non deve essere usato nei bambini e negli adolescenti di età compresa tra 10 e 17 anni a causa di efficacia insufficiente.
I dati al momento disponibili sono riportati nei paragrafi 4.8, 5.1 e 5.2.
SITAGLIPTIN E METFORMINA PENSA non è stato studiato in pazienti pediatrici di età inferiore a 10 anni.
Modo di somministrazione SITAGLIPTIN E METFORMINA PENSA deve essere assunto due volte al giorno con i pasti per ridurre le reazioni avverse gastrointestinali associate all’uso di metformina. Avvertenze e precauzioni
- Generalità SITAGLIPTIN E METFORMINA PENSA non deve essere usato in pazienti con diabete di tipo 1 e non deve essere usato per il trattamento della chetoacidosi diabetica.
Pancreatite acuta L’uso degli inibitori della DPP-4 è stato associato al rischio di sviluppare pancreatite acuta.
I pazienti devono essere informati sul sintomo caratteristico della pancreatite acuta: dolore addominale intenso, persistente.
La risoluzione della pancreatite è stata osservata dopo l’interruzione della terapia con sitagliptin (con o senza trattamento di supporto), ma sono stati riportati casi molto rari di pancreatite necrotizzante o emorragica e/o decesso.
Qualora si sospetti la presenza di pancreatite, la terapia con SITAGLIPTIN E METFORMINA PENSA e con altri medicinali potenzialmente sospetti deve essere interrotta; qualora sia confermata la diagnosi di pancreatite acuta, la terapia con SITAGLIPTIN E METFORMINA PENSA non deve essere ripresa.
Si deve usare cautela in pazienti con una storia di pancreatite.
Acidosi lattica L’acidosi lattica, una complicanza metabolica molto rara ma grave, insorge con maggior frequenza a causa del peggioramento acuto della funzione renale o di malattia cardiorespiratoria o sepsi.
L’accumulo di metformina si manifesta con il peggioramento acuto della funzionalità renale e aumenta il rischio di acidosi lattica.
In caso di disidratazione (vomito di grado severo, diarrea, febbre o ridotta assunzione di liquidi), la somministrazione di metformina deve essere interrotta temporaneamente e si deve raccomandare al paziente di rivolgersi a un operatore sanitario.
Deve essere prestata cautela nell’iniziare il trattamento con medicinali che possano compromettere in modo acuto la funzione renale (come antipertensivi, diuretici e FANS) in pazienti trattati con metformina.
Altri fattori di rischio di acidosi lattica sono l’eccessivo consumo di alcol, l’insufficienza epatica, il diabete scarsamente controllato, la chetosi, il digiuno prolungato e qualsiasi altra condizione associata ad ipossia, nonché l’uso in concomitanza di medicinali che possono causare acidosi lattica (vedere paragrafi 4.3 e 4.5).
I pazienti e/o le persone che li assistono devono essere informati in merito al rischio di acidosi lattica.
L’acidosi lattica è caratterizzata da dispnea acidotica, dolore addominale, crampi muscolari, astenia e ipotermia seguiti da coma.
In presenza di sintomi sospetti, il paziente deve interrompere l’assunzione di metformina e richiedere immediatamente assistenza medica.
I risultati di laboratorio di valore diagnostico sono pH ematico ridotto (< 7,35), aumentati livelli di lattato plasmatico (> 5 mmol/L) e aumentato gap anionico e rapporto lattato/piruvato.
Funzione renale La GFR deve essere valutata prima di iniziare il trattamento e, successivamente, a intervalli regolari (vedere paragrafo 4.2).
SITAGLIPTIN E METFORMINA PENSA è controindicato in pazienti con GFR < 30 mL/min e deve essere interrotto temporaneamente in presenza di condizioni patologiche che alterano la funzione renale (vedere paragrafo 4.3).
Ipoglicemia I pazienti in trattamento con SITAGLIPTIN E METFORMINA PENSA in associazione con una sulfonilurea o con insulina possono essere a rischio di ipoglicemia.
Pertanto, può essere necessaria una riduzione della dose della sulfonilurea o dell’insulina.
Reazioni di ipersensibilità Nel corso dell’esperienza successiva alla immissione in commercio, in pazienti trattati con sitagliptin sono state segnalate gravi reazioni di ipersensibilità.
Queste reazioni comprendono anafilassi, angioedema, patologie cutanee esfoliative inclusa la sindrome di Stevens-Johnson.
La comparsa di queste reazioni si verifica nei 3 mesi successivi all’inizio della terapia con sitagliptin, in alcuni casi si è manifestata dopo la prima somministrazione.
Nel caso in cui si sospetti una reazione di ipersensibilità, si deve interrompere la terapia con SITAGLIPTIN E METFORMINA PENSA, si devono valutare altre potenziali cause di tale evento e si deve istituire un trattamento alternativo per il diabete (vedere paragrafo 4.8).
Pemfigoide bolloso Successivamente alla immissione in commercio, sono stati riportati casi di pemfigoide bolloso in pazienti che assumevano inibitori della DPP-4 tra cui sitagliptin.
Nel caso in cui si sospetti il pemfigoide bolloso, si deve interrompere la terapia con SITAGLIPTIN E METFORMINA PENSA.
Interventi chirurgici SITAGLIPTIN E METFORMINA PENSA deve essere interrotto al momento di un intervento chirurgico in anestesia generale, spinale o epidurale.
La terapia può essere ripresa non prima delle 48 ore successive all’intervento chirurgico o al riavvio della nutrizione orale, sempre che la funzionalità renale sia stata rivalutata e riscontrata stabile.
Somministrazione di agenti di contrasto iodati La somministrazione intravascolare di agenti di contrasto iodati può portare a nefropatia indotta da mezzo di contrasto.
Questo causa l’accumulo di metformina e aumenta il rischio di acidosi lattica.
La somministrazione di SITAGLIPTIN E METFORMINA PENSA deve essere interrotta prima o nel momento in cui viene effettuata l’indagine di imaging e non deve essere ripresa finché non siano trascorse almeno 48 ore dall’esame, a condizione che la funzione renale sia stata rivalutata e riscontrata stabile (vedere paragrafi 4.3 e 4.5).
Variazione dello stato clinico di pazienti con diabete di tipo 2 precedentemente controllato Un paziente con diabete di tipo 2 precedentemente controllato con SITAGLIPTIN E METFORMINA PENSA che sviluppa alterazioni dei parametri di laboratorio o malattia clinica (specialmente malattia vaga e scarsamente definita) deve essere prontamente valutato per verificare la presenza di chetoacidosi o acidosi lattica.
Si devono valutare elettroliti e chetoni sierici, glicemia e, se indicato, pH del sangue, livelli ematici di lattato, piruvato, e metformina.
Qualora si verifichi qualsiasi forma di acidosi, la terapia deve essere immediatamente interrotta e si devono mettere in atto altre appropriate misure correttive.
Sodio Questo medicinale contiene meno di 1 mmol (23 mg) di sodio per compressa, cioè essenzialmente “senza sodio”. Interazioni
- In pazienti con diabete di tipo 2 la somministrazione concomitante di dosi multiple di sitagliptin (50 mg due volte al giorno) e metformina (1.000 mg due volte al giorno) non ha alterato in modo clinicamente rilevante la farmacocinetica di sitagliptin o metformina.
Con SITAGLIPTIN E METFORMINA PENSA, non sono stati effettuati studi farmacocinetici di interazione; tuttavia, tali studi sono stati condotti con i singoli principi attivi, sitagliptin e metformina.
Uso concomitante non raccomandato Alcol L’intossicazione acuta da alcol è associata a un aumentato rischio di acidosi lattica, in particolare nei casi di digiuno, malnutrizione o compromissione epatica.
Agenti di contrasto iodati La somministrazione di SITAGLIPTIN E METFORMINA PENSA deve essere interrotta prima o nel momento in cui viene effettuata l’indagine di imaging e non deve essere ripresa finché non siano trascorse almeno 48 ore dall’esame, a condizione che la funzione renale sia stata rivalutata e riscontrata stabile (vedere paragrafi 4.3 e 4.4).
Associazioni che richiedono precauzioni per l’uso Alcuni medicinali possono influire negativamente sulla funzione renale, aumentando quindi il rischio di acidosi lattica, ad es.
FANS, compresi gli inibitori selettivi della ciclossigenasi (COX) II, gli ACE-inibitori, gli antagonisti del recettore dell’angiotensina II e i diuretici, in particolare i diuretici dell’ansa.
Quando questi medicinali vengono utilizzati in associazione a metformina, si rende necessario un attento monitoraggio della funzione renale.
L’uso concomitante di farmaci che interferiscono con i comuni sistemi di trasporto tubulare renale coinvolti nell’eliminazione renale della metformina (ad es., il trasportatore di cationi organici 2 [OCT2]/gli inibitori della proteina di estrusione multifarmaco e tossine [MATE] quali ranolazina, vandetanib, dolutegravir e cimetidina) può aumentare l’esposizione sistemica alla metformina e può aumentare il rischio di acidosi lattica.
Considerare i benefici e i rischi dell’uso concomitante.
Quando tali medicinali vengono co-somministrati si devono prendere in considerazione lo stretto monitoraggio del controllo glicemico, l’adattamento della dose nell’ambito della posologia raccomandata e modifiche della terapia per il diabete.
Glucocorticoidi (somministrati per via sistemica o locale), beta-2 agonisti, e diuretici hanno una intrinseca attività iperglicemica.
Il paziente deve essere informato e devono essere effettuati monitoraggi più frequenti della glicemia, specialmente all’inizio del trattamento con tali medicinali.
Se necessario, la dose dei medicinali anti-iperglicemici deve essere adattata durante la terapia con l’altro farmaco e alla sua interruzione.
Gli ACE-inibitori possono ridurre i livelli ematici di glucosio.
Se necessario, la dose dei farmaci antiiperglicemici deve essere adattata durante la terapia con l’altro farmaco e alla sua interruzione.
Effetti di altri medicinali su sitagliptin I dati in vitro e quelli clinici descritti di seguito suggeriscono che il rischio di interazioni clinicamente rilevanti con altri medicinali in somministrazione concomitante è basso.
Studi in vitro hanno indicato che l’enzima primario responsabile del limitato metabolismo di sitagliptin è il CYP3A4 con un contributo del CYP2C8.
In pazienti con funzionalità renale normale, il metabolismo incluso quello effettuato dal CYP3A4, ha un ruolo limitato nella clearance di sitagliptin.
Il metabolismo può avere un ruolo più significativo per l’eliminazione di sitagliptin in caso di compromissione renale severa o di malattia renale allo stadio terminale (ESRD).
Per questa ragione, in pazienti con compromissione renale severa o ESRD, è possibile che potenti inibitori del CYP3A4 (es.
chetoconazolo, itraconazolo, ritonavir, claritromicina) possano alterare la farmacocinetica di sitagliptin.
Gli effetti dei potenti inibitori del CYP3A4 in un quadro di compromissione renale non sono stati accertati in alcuno studio clinico.
Studi di trasporto in vitro hanno mostrato che sitagliptin è un substrato per la glicoproteina-P e per il trasportatore di anioni organici 3 (OAT3).
In vitro, il trasporto di sitagliptin mediato da OAT3 è stato inibito dal probenecid, sebbene il rischio di interazioni clinicamente rilevanti venga considerato limitato.
In vivo, non è stata valutata la somministrazione concomitante di inibitori di OAT3.
Ciclosporina: è stato eseguito uno studio per valutare l’effetto della ciclosporina, un potente inibitore della glicoproteina-P, sulla farmacocinetica di sitagliptin.
La somministrazione concomitante di una singola dose orale di sitagliptin 100 mg e di una singola dose orale di ciclosporina 600 mg ha aumentato la AUC e la Cmax di sitagliptin, rispettivamente di circa il 29% e 68%.
Queste variazioni della farmacocinetica di sitagliptin non sono state considerate clinicamente rilevanti.
La clearance renale di sitagliptin non è stata alterata in misura rilevante.
Non sono pertanto attese interazioni rilevanti con altri inibitori della glicoproteina-P.
Effetti di sitagliptin su altri medicinali Digossina: Sitagliptin ha avuto un effetto limitato sulle concentrazioni plasmatiche della digossina.
Dopo la somministrazione di 0,25 mg di digossina in concomitanza con 100 mg al giorno di sitagliptin per 10 giorni, l’AUC plasmatico della digossina è aumentato in media dell’11%, e la Cmax plasmatica è aumentata in media del 18%.
Non sono raccomandati adattamenti della dose di digossina.
Tuttavia, nei pazienti a rischio di tossicità da digossina, la tossicità per digossina deve essere monitorata, quando sitagliptin e digossina vengono somministrati in concomitanza.
Dati in vitro suggeriscono che sitagliptin non inibisce e non induce gli isoenzimi del CYP450.
Negli studi clinici sitagliptin non ha significativamente alterato la farmacocinetica di metformina, gliburide, simvastatina, rosiglitazone, warfarin, o di contraccettivi orali, fornendo evidenza in vivo di una bassa tendenza a causare interazioni con i substrati di CYP3A4, CYP2C8, CYP2C9, e con il trasportatore di cationi organici (OCT).
In vivo, sitagliptin può essere un debole inibitore della glicoproteina-P. Effetti indesiderati
- Riassunto del profilo di sicurezza Non sono stati effettuati studi clinici terapeutici con SITAGLIPTIN E METFORMINA PENSA compresse sebbene sia stata dimostrata la bioequivalenza di SITAGLIPTIN E METFORMINA PENSA con sitagliptin e metformina somministrati in concomitanza (vedere paragrafo 5.2).
Sono state segnalate reazioni avverse gravi comprese pancreatite e reazioni di ipersensibilità.
È stata segnalata ipoglicemia in associazione con sulfonilurea (13,8%) e insulina (10,9%).
Sitagliptin and metformina Tabella delle reazioni avverse Le reazioni avverse sono elencate sotto usando la classificazione per sistemi e organi secondo MeDRA e la frequenza assoluta (Tabella 1).
Le frequenze sono definite come: molto comune (≥ 1/10); comune (≥ 1/100, < 1/10); non comune (≥ 1/1.000, < 1/100); raro (≥ 1/10.000, <1/1.000); molto raro (< 1/10.000) e non nota (la frequenza non può essere definita sulla base dei dati disponibili).
Tabella 1: Frequenza delle reazioni avverse identificate negli studi clinici controllati con placebo di sitagliptin e metformina da soli e nell’esperienza successiva alla immissione in commercio
* Reazioni avverse che sono state identificate nella sorveglianza successivamente all’immissione in commercio.Reazione avversa Frequenza della reazione avversa Patologie del sistema emolinfopoietico Trombocitopenia Raro Disturbi del sistema immunitario reazioni di ipersensibilità incluse le risposte anafilattiche*,† Frequenza non nota Disturbi del metabolismo e della nutrizione Ipoglicemia† Comune Patologie del sistema nervoso sonnolenza Non comune Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche malattia polmonare interstiziale* Frequenza non nota Patologie gastrointestinali diarrea Non comune nausea Comune flatulenza Comune costipazione Non comune dolore addominale alto Non comune vomito Comune pancreatite acuta*,†,‡ Frequenza non nota pancreatite emorragica e necrotizzante fatale e non-fatale*,† Frequenza non nota Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo prurito* Non comune angioedema*,† Frequenza non nota eruzione cutanea*,† Frequenza non nota orticaria*,† Frequenza non nota vasculite cutanea*,† Frequenza non nota patologie cutanee esfoliative inclusa la sindrome di Stevens-Johnson *,† Frequenza non nota pemfigoide bolloso * Frequenza non nota Patologie del sistema muscoloscheletrico e del tessuto connettivo artralgia* Frequenza non nota mialgia* Frequenza non nota dolore agli arti * Frequenza non nota dolore dorsale * Frequenza non nota artropatia* Frequenza non nota Patologie renali e urinarie funzionalità renale compromessa* Frequenza non nota insufficienza renale acuta* Frequenza non nota
† Vedere paragrafo 4.4. ‡ Vedere sotto TECOS Studio sulla Sicurezza Cardiovascolare.
Descrizione di reazioni avverse selezionate Alcune reazioni avverse sono state osservate con maggiore frequenza negli studi sull’uso di sitagliptin e metformina in associazione con altri medicinali anti-diabetici rispetto agli studi su sitagliptin e metformina da soli.
Queste comprendono ipoglicemia (frequenza molto comune con sulfonilurea o insulina), stipsi (comune con sulfonilurea), edema periferico (comune con pioglitazone) e cefalea e bocca secca (non comune con insulina).
Sitagliptin In studi condotti in monoterapia con sitagliptin 100 mg da solo una volta al giorno comparato con il placebo, le reazioni avverse riportate sono state cefalea, ipoglicemia, stipsi, e capogiro.Tra questi pazienti, gli eventi avversi riportati, indipendentemente dalla relazione causale con il medicinale, che si sono verificati in almeno il 5% dei pazienti hanno incluso infezione del tratto respiratorio superiore e rinofaringite.
Inoltre, osteoartrite e dolore agli arti sono state riportate con frequenza non comune (> 0,5% più alta tra coloro che utilizzavano sitagliptin rispetto al gruppo di controllo).
Metformin Sintomi gastrointestinali sono stati segnalati molto comunemente negli studi clinici e nell’uso successivo alla immissione in commercio di metformina.
Sintomi gastrointestinali quali nausea, vomito, diarrea, dolore addominale e perdita dell’appetito, si verificano con maggiore frequenza all’inizio della terapia e nella maggior parte dei casi si risolvono spontaneamente.
Ulteriori reazioni avverse associate alla metformina includono gusto metallico (comune); acidosi lattica, disturbo funzionale del fegato, epatite, orticaria, eritema e prurito (molto raro).
Il trattamento a lungo termine con metformina è stato associato a una riduzione dell’assorbimento della vitamina B12 che molto raramente può portare a carenza clinicamente significativa di vitamina B12 (ad es.
anemia megaloblastica).
Le categorie di frequenza si basano sulle informazioni riportate sul riassunto delle caratteristiche del prodotto di metformina disponibile nell’Unione Europea.
Popolazione pediatrica Negli studi clinici con SITAGLIPTIN E METFORMINA PENSA nei pazienti pediatrici di età compresa tra 10 e 17 anni con diabete mellito di tipo 2, il profilo delle reazioni avverse era generalmente paragonabile a quello osservato negli adulti.
Nei pazienti pediatrici che assumevano o meno insulina di base, sitagliptin era associato ad un aumentato rischio di ipoglicemia.
TECOS Studio sulla Sicurezza Cardiovascolare Lo studio TECOS (Studio per la Valutazione dei Risultati Cardiovascolari con Sitagliptin - Trial Evaluating Cardiovascular Outcomes with Sitagliptin) ha coinvolto 7.332 pazienti trattati con sitagliptin, 100 mg al giorno (o 50 mg al giorno se il valore basale di eGFR era ≥ 30 e < 50 mL/min/1,73 m²) e 7.339 pazienti trattati con placebo nella popolazione iniziale da trattare (intention-to-treat). Entrambi i trattamenti sono stati aggiunti alla terapia solitamente utilizzata per il raggiungimento dei valori standard regionali per l’HbA1c e per i fattori di rischio CV.
L’incidenza globale di eventi avversi gravi nei pazienti trattati con sitagliptin è stata simile a quella dei pazienti trattati con placebo.Nella popolazione iniziale da trattare (intention-to-treat), tra i pazienti che stavano usando insulina e/o una sulfonilurea al basale, l’incidenza di ipoglicemia severa è stata del 2,7% nei pazienti trattati con sitagliptin e del 2,5% nei pazienti trattati con placebo; tra i pazienti che non stavano usando insulina e/o una sulfonilurea al basale, l’incidenza di ipoglicemia severa è stata del 1,0% nei pazienti trattati con sitagliptin e dello 0,7% nei pazienti trattati con placebo.
L’incidenza di diagnosi confermate di eventi di pancreatite è stata dello 0,3% nei pazienti trattati con sitagliptin e dello 0,2% nei pazienti trattati con placebo.
Segnalazione delle reazioni avverse sospette La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l’autorizzazione del medicinale è importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale.
Agli operatori sanitari è richiesto di segnalare qualsiasi reazione avversa sospetta tramite il sistema nazionale di segnalazione all'indirizzo https://www.aifa.gov.it/content/segnalazioni-reazioni-avverse. Gravidanza e allattamento
- Gravidanza Non vi sono dati adeguati sull’uso di sitagliptin in donne in gravidanza.
Studi su animali hanno mostrato tossicità riproduttiva di sitagliptin ad alte dosi (vedere paragrafo 5.3).
I pochi dati disponibili suggeriscono che nelle donne in gravidanza l’uso di metformina non è associato ad un aumento del rischio di malformazioni congenite.
Gli studi su animali con metformina non evidenziano effetti dannosi su gravidanza, sviluppo embrionale o fetale, sviluppo natale o postnatale (vedere anche paragrafo 5.3).
SITAGLIPTIN E METFORMINA PENSA non deve essere usato in gravidanza.
Se una paziente desidera avere una gravidanza o se si verifica una gravidanza, la terapia deve essere interrotta e appena possibile si deve passare la paziente al trattamento con insulina.Allattamento Con i principi attivi associati di questo medicinale, non sono stati eseguiti studi su animali in allattamento.
Studi eseguiti con i singoli principi attivi hanno mostrato l’escrezione di sitagliptin e metformina nel latte di ratti che allattano.
La metformina è escreta nel latte umano in piccoli quantitativi.
Non è noto se sitagliptin venga escreto nel latte umano.
SITAGLIPTIN E METFORMINA PENSA non deve pertanto essere usato durante l’allattamento (vedere paragrafo 4.3).
Fertilità Dati sugli animali non suggeriscono che ci possa essere un effetto del trattamento con sitagliptin sulla fertilità maschile o femminile.
Mancano dati sull’uomo. Conservazione
- Non conservare a temperatura superiore ai 30 °C.
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Segnalazione degli effetti indesiderati
Se dovesse manifestarsi un qualsiasi effetto indesiderato, compresi quelli non elencati in questo foglio, è doveroso rivolgersi al proprio medico, ad uno specialista e/o al farmacista. La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l’autorizzazione del medicinale è importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale. Gli effetti indesiderati possono essere segnalati direttamente tramite il sistema nazionale di segnalazione all'indirizzo www.agenziafarmaco.it/it/responsabili. Segnalando gli effetti indesiderati si può contribuire a fornire maggiori informazioni sulla sicurezza di questo medicinale.