SERACTIL 30CPR RIV 400MG
7,42 €
Prezzo indicativo
Data ultimo aggiornamento: 03/08/2007
- Seractil è indicato negli adulti per il: - trattamento sintomatico del dolore e dell’infiammazione associati ad osteoartrite - trattamento sintomatico acuto del dolore durante il periodo mestruale (dismenorrea primaria) - trattamento sintomatico di altre forme di dolore lieve o moderato come il dolore muscolo-scheletrico e il dolore dentale.
Seractil 300 mg compresse rivestite con film Ogni compressa rivestita con film contiene 300 mg di dexibuprofene. Seractil 400 mg compresse rivestite con film Ogni compressa rivestita con film contiene 400 mg di dexibuprofene. Per l’elenco completo degli eccipienti vedere paragrafo 6.1
Controindicazioni
- Dexibuprofene non deve essere somministrato nei pazienti: - con ipersensibilità al dexibuprofene, a qualsiasi altro FANS o a uno qualsiasi degli eccipienti elencati al paragrafo 6.1.
- in cui sostanze con analogo meccanismo d’azione (per es.
acido acetilsalicilico o altri FANS) possono scatenare attacchi di asma, broncospasmo, rinite acuta o causare polipi nasali, orticaria o edema angioneurotico.
- con anamnesi di emorragia o perforazione gastrointestinale, correlate a pregressa terapia con FANS.
- con attiva o con anamnesi di ulcera peptica/emorragica ricorrente (due o più episodi distinti di dimostrata ulcerazione o sanguinamento).
- con disturbi ematopoietici non chiariti.
- con emorragia cerebrovascolare o con altre emorragie in corso.- con morbo di Crohn attivo o con colite ulcerosa attiva.
- con insufficienza cardiaca grave (IV classe NYHA), (vedere paragrafo 4.4).
- con disfunzione renale grave (VFG<30 ml/min).
- con grave disidratazione (ad es.
causata da vomito, diarrea o insufficiente assunzione di liquidi).
- con funzionalità epatica gravemente compromessa.
- durante l’ultimo trimestre di gravidanza (vedere paragrafo 4.6). Posologia
- Posologia Il dosaggio deve essere aggiustato in funzione della gravità del disturbo e dei sintomi accusati dal paziente.
Gli effetti indesiderati possono essere minimizzati con l’uso della dose minima efficace per la durata di trattamento più breve possibile per controllare i sintomi (vedere paragrafo 4.4).
La dose singola massima è 400 mg, la dose massima giornaliera è 1200 mg di dexibuprofene.
Le compresse da 400 mg possono essere divise in due dosi uguali.
La compressa deve essere posizionata su una superficie rigida e premuta con i due indici o con i pollici per dividerla.
Osteoartrite La dose giornaliera raccomandata è di 600-900 mg di dexibuprofene, suddivisa fino a tre somministrazioni, per esempio 400 mg due volte al giorno o 300 mg due o tre volte al giorno.
La dose giornaliera può essere aumentata fino a 1200 mg di dexibuprofene, in pazienti con sintomatologia acuta o in corso di riacutizzazione Dismenorrea Viene raccomandata una dose giornaliera da 600 a 900 mg di dexibuprofene, suddivisa fino a tre somministrazioni, per esempio 400 mg due volte al giorno o 300 mg due o tre volte al giorno.
Dolore lieve o moderato La dose giornaliera raccomandata è di 600 mg di dexibuprofene, suddivisa fino a tre somministrazioni.
Se risulta necessario, in pazienti affetti da dolore acuto (per es.
in seguito ad avulsione chirurgica di denti) la dose di dexibuprofene può essere temporaneamente aumentata sino a 1200 mg al giorno.
Popolazione pediatrica Non sono stati condotti studi sull’uso di dexibuprofene nei bambini e negli adolescenti (< 18 anni).
La sicurezza e l’efficacia non sono state stabilite per cui non è raccomandato in queste fasce di età.
Anziani Negli anziani non sono necessarie particolari modifiche dei dosaggi descritti.
Tuttavia, è opportuna una valutazione e una riduzione della dose individuale a causa dell’aumentata suscettibilità degli anziani alle reazioni avverse del tratto gastrointestinale (vedere paragrafo 4.4).
Disfunzione epatica Pazienti con disfunzione epatica lieve o moderata devono iniziare la terapia a dosi ridotte e devono essere strettamente controllati.
Disfunzione renale Pazienti con disfunzione renale lieve o moderata devono iniziare la terapia a dosi ridotte.
Modo di somministrazione Le compresse rivestite con film possono essere assunte a stomaco pieno o vuoto (vedere paragrafo 5.2).
In genere i FANS (farmaci antiinfiammatori non steroidei) vengono preferibilmente assunti dopo i pasti per ridurre l’irritazione gastrointestinale, particolarmente nel caso di impiego prolungato.
Tuttavia è prevedibile in alcuni pazienti una latenza nell’insorgenza dell’effetto terapeutico se le compresse vengono assunte con i pasti o immediatamente dopo i pasti. Avvertenze e precauzioni
- Gli effetti indesiderati possono essere minimizzati con l’uso della più bassa dose efficace per la più breve durata possibile di trattamento che occorre per controllare i sintomi (vedere paragrafo 4.2 e rischi gastrointestinali e cardiovascolari di seguito riportati).
Si consiglia cautela nei pazienti: - con lupus eritematoso sistemico e malattia mista del tessuto connettivo in quanto vi è un aumentato rischio di meningite asettica (vedere paragrafo 4.8).
- con disturbo congenito del metabolismo della porfirina (ad es.
porfiria acuta intermittente).
- con anamnesi di disturbi gastrointestinali o malattie infiammatorie intestinali croniche (colite ulcerosa e morbo di Crohn) (vedere paragrafo 4.8).
- con ipertensione e/o insufficienza cardiaca da lieve a moderata poiché sono stati segnalate ritenzione idrica ed edema in associazione con la terapia con FANS.
- con insufficienza renale poiché la funzionalità renale può ulteriormente deteriorarsi (vedere paragrafi 4.3 e 4.8).
- con disfunzione epatica (vedere paragrafi 4.3 e 4.8).
- direttamente dopo interventi chirurgici importanti.
- con rinite allergica, polipi nasali o disturbi respiratori ostruttivi cronici, poiché c’è un aumento del rischio direazioni allergiche.
Questi possono verificarsi come attacchi asmatici (così detta asma da analgesici), edema di Quincke o orticaria.
Altri FANS L’uso concomitante di dexibuprofene deve essere evitato con altri FANS inclusi gli inibitori selettivi della cicloossigenasi-2.
Anziani I pazienti anziani presentano un aumento della frequenza di reazioni avverse ai FANS specialmente perforazioni ed emorragie gastrointestinali che possono essere fatali (vedere paragrafo 4.2).
Rischi gastrointestinali Emorragia gastrointestinale, ulcerazione e perforazione, che possono risultare fatali, possono insorgere durante il trattamento con qualsiasi FANS, con o senza sintomi di preavviso o precedente storia di eventi gastrointestinali gravi.
Il rischio di emorragia, ulcerazione o perforazione gastrointestinali aumenta con l’aumentare del dosaggio del FANS, in pazienti con storia di ulcera, specialmente se complicata da emorragia o perforazione (vedereparagrafo 4.3), alcolismo e negli anziani.
Questi pazienti devono iniziare il trattamento impiegando la dose minima.
L’uso concomitante di agenti protettori (per es.
misoprostolo o inibitori della pompa protonica) deve essere considerato in questi pazienti, così pure in quei pazienti che assumono basse dosi di acido acetilsalicilico, o di altri farmaci che possono aumentare il rischio di eventi gastrointestinali (vedere di seguito e paragrafo 4.5).
Pazienti con storia di tossicità gastrointestinale specialmente negli anziani, devono segnalare qualsiasi sintomo addominale (specialmente emorragia gastrointestinale), in particolare nelle fasi iniziali del trattamento.
Si raccomanda particolare cautela in pazienti che assumono farmaci concomitanti che potrebbero aumentare il rischio di ulcerazione o emorragia, come i corticosteroidi orali, gli anticoagulanti orali o parenterali (ad es.
eparina o suoi derivati, antagonisti della vitamina K come acenocumarolo o warfarin e non antagonisti della vitamina K come rivaroxaban, apixaban o dabigatran), gli inibitori selettivi della ricaptazione della serotonina o gli agenti antiaggreganti piastrinici come l’acido acetilsalicilico (vedere paragrafo 4.5).
Quando si verificano emorragie o ulcerazioni gastrointestinali in pazienti che assumono dexibuprofene, il trattamento deve essere sospeso.
Si raccomanda particolare cautela nella somministrazione dei FANS, nel caso di soggetti con anamnesi di malattie gastrointestinali infiammatorie (colite ulcerativa, morbo di Crohn) poiché tali condizioni potrebbero essere esacerbate (vedere paragrafo 4.8).
Ipersensibilità Così come con altri FANS, possono comparire reazioni allergiche, ivi comprese reazioni anafilattiche/anafilattoidi, anche senza precedente esposizione al farmaco.
Molto raramente si verificano gravi reazioni acute di ipersensibilità (ad es.
shock anafilattico).
La terapia deve essere interrotta dopo la comparsa dei primi segni di una reazione di ipersensibilità dopo l'assunzione di ibuprofene.
In base alla sintomatologia, procedure mediche adeguate devono essere eseguite da personale specializzato.
Disturbi respiratori Un broncospasmo può essere precipitato in pazienti affetti da o con anamnesi di asma bronchiale o malattie allergiche.
Effetti cardiovascolari e cerebrovascolari. Un adeguato monitoraggio e opportune istruzioni sono necessarie per pazienti con anamnesi positiva di ipertensione e/o insufficienza cardiaca congestizia da lieve a moderata, poiché sono stati riscontrati ritenzione di liquidi ed edema in associazione al trattamento con FANS.
Studi clinici suggeriscono che l’uso di ibuprofene, specialmente ad alte dosi (2400 mg al giorno) può essere associato ad un modesto aumento del rischio di eventi trombotici arteriosi (per esempio infarto del miocardio o ictus).
In generale, gli studi epidemiologici non suggeriscono che basse dosi di ibuprofene (es.
≤ 1200 mg al giorno) siano associate a un aumento del rischio di eventi trombotici arteriosi.
Sebbene vi siano pochi dati relativamente al rischio trombotico arterioso associato a dexibuprofene, è ragionevole presumere che il rischio associato alla somministrazione di dexibuprofene in dosi elevate (1200 mg al giorno) sarebbe comparabile a quello associato alla terapia con ibuprofene in dosi elevate (2400 mg al giorno).
I pazienti con ipertensione non controllata, insufficienza cardiaca congestizia (II-III classe NYHA), cardiopatia ischemica accertata, malattia arteriosa periferica e/o malattia cerebrovascolare devono essere trattati con dexibuprofene solo dopo attenta considerazione e si devono evitare dosi elevate (1200 mg al giorno).
Attenta considerazione deve essere esercitata anche prima di iniziare il trattamento a lungo termine per i pazienti con fattori di rischio per eventi cardiovascolari (per es.
ipertensione arteriosa, iperlipidemia, diabete mellito, abitudine al fumo di sigaretta), soprattutto se sono necessarie dosi elevate (1200 mg al giorno) di dexibuprofene.
Effetti renali e epatici Cautela deve essere adottata nel trattamento di pazienti affetti da malattie renali ed epatiche; deve essere preso in considerazione il rischio di ritenzione di fluidi, edema e peggioramento della funzionalità renale.
In caso di trattamento di questi pazienti con dexibuprofene, deve essere impiegata la più bassa dose efficace e la funzionalità renale deve essere regolarmente controllata.
Come altri FANS, dexibuprofene può essere associato ad effetti collaterali renali che possono portare a glomerulonefrite, nefriti interstiziali, necrosi papillare renale, sindrome nefrosica ed insufficienza renale acuta (vedere paragrafi 4.2, 4.3 e 4.5).
Come tutti i FANS, dexibuprofene può aumentare i valori di azotemia e di creatininemia.
Come altri FANS, dexibuprofene può causare un lieve aumento transitorio di alcuni parametri epatici ed anche incrementi significativi delle SGOT e SGPT.
In caso di consistenti aumenti di questi parametri, la terapia deve essere interrotta (vedere paragrafi 4.2 e 4.3).
In generale, l’uso abituale di analgesici, specialmente l’associazione di diversi analgesici, può comportare l’instaurarsi di lesioni renali con rischio di insufficienza renale (nefropatie da analgesici).
Deve pertanto essere evitata l’associazione con ibuprofene o con altri FANS (inclusi i prodotti di automedicazione e gli inibitori selettivi della COX-2).
Reazioni cutanee Gravi reazioni cutanee alcune delle quali fatali, incluse dermatite esfoliativa, sindrome di Steven-Johnson e necrolisi epidermica tossica, sono state segnalate raramente in associazione alla terapia con FANS (vedere paragrafo 4.8).
I pazienti sembrano essere più ad alto rischio nelle primi fasi della terapia e l’insorgenza delle reazioni avviene in genere entro il primo mese di trattamento.
Pustolosi esantematica acuta generalizzata (AGEP) è stata segnalata in relazione a prodotti contenenti ibuprofene.
La somministrazione di dexibuprofene deve essere interrotta alla prima comparsa di segni e sintomi di gravi reazioni cutanee, come rash cutaneo, lesioni delle mucose o qualsiasi altro segno di ipersensibilità.
Eccezionalmente, la varicella può essere l’origine di complicazioni cutanee gravi e infezioni dei tessuti molli.
Ad oggi non si può escludere il contributo dei FANS nel peggioramento di queste infezioni.
È pertanto sconsigliato l’uso di dexibuprofene in caso di varicella.
Coagulazione Analogamente agli altri FANS, dexibuprofene può inibire, in maniera reversibile la funzionalità e l’aggregazione piastrinica e prolungare il tempo di sanguinamento.
Occorre cautela con pazienti affetti da diatesi emorragica ed altri disordini della coagulazione e quando si somministra dexibuprofene in concomitanza con anticoagulanti orali (vedere paragrafo 4.5).Dati da studi preclinici indicano che l’inibizione dell’aggregazione piastrinica determinata da acido acetilsalicilico somministrato a basse dosi può risultare alterata dalla somministrazione concomitante di FANS come dexibuprofene.
Questa interazione può ridurre l’effetto protettivo cardiovascolare.
Pertanto nel caso di somministrazione concomitante di acido acetilsalicilico a basse dosi, si deve prestare particolare attenzione se la durata del trattamento eccede il breve termine (vedere paragrafi 4.5 e 5.1).
Mascheramento dei sintomi delle infezioni quiescenti Seractil può mascherare i sintomi dell'infezione, che può portare a un ritardo nell'inizio di un trattamento adeguato e quindi a peggiorare l'esito dell'infezione.
Questo è stato osservato nella polmonite batterica acquisita in comunità e nelle complicanze batteriche della varicella.
Quando Seractil viene somministrato per alleviare il dolore in relazione all’infezione, si consiglia di monitorare l'infezione.
In contesti non ospedalieri, il paziente deve consultare un medico se i sintomi persistono o peggiorano.
Cefalea causata da uso eccessivo di farmaci L'uso prolungato di qualsiasi tipo di analgesico per la cefalea può causarne un peggioramento.
Se si verifica o si sospetta questa situazione, è necessario consultare un medico e il trattamento deve essere interrotto.
La diagnosi di cefalea da abuso di farmaci (MOH) deve essere sospettata in pazienti che soffrono di cefalea frequente o giornaliera nonostante (o a causa) l'uso regolare di medicinali per la cefalea.
Ulteriori avvertenze e precauzioni d’uso Pazienti trattati per lungo tempo con dexibuprofene, devono essere controllati cautelativamente (funzionalità renale ed epatica, quadro ematologico/emocromo). Interazioni
- L’informazione di questa sezione è basata sulla precedente esperienza con dexibuprofene e altri FANS.
In generale i FANS devono essere usati con cautela se somministrati in concomitanza con altri farmaci che possono aumentare il rischio di ulcera o sanguinamento gastro-intestinale o di compromissione della funzionalità renale.
Non è raccomandato l’uso contemporaneo con: Altri FANS e salicilati (acido acetilsalicilico come antidolorifico) : L’uso contemporaneo con altri FANS, inclusi gli inibitori selettivi della cicloossigenasi-2 deve essere evitato, poiché la somministrazione simultanea di differenti FANS può incrementare il rischio di ulcere gastro-intestinali e di emorragie (vedere paragrafo 4.4).
Acido acetilsalicilico (come trattamento antiaggregante piastrinico): La somministrazione concomitante di dexibuprofene e acido acetilsalicilico non è generalmente raccomandata a causa del potenziale aumento di effetti indesiderati.
Dati sperimentali suggeriscono che l'ibuprofene può inibire competitivamente l’effetto dell’acido acetilsalicilico a basse dosi sull’aggregazione piastrinica quando i due farmaci vengono somministrati contemporaneamente.
Sebbene vi siano incertezze riguardanti l’estrapolazione di questi dati alla situazione clinica, non si può escludere la possibilità che l'uso regolare, a lungo termine di ibuprofene possa ridurre l'effetto cardioprotettivo dell'acido acetilsalicilico a basse dosi.
Nessun effetto clinico rilevante è considerato probabile in seguito a un uso occasionale di ibuprofene (vedere paragrafo 5.1).
Non essendovi dati disponibili per dexibuprofene, è ragionevole presumere che un'interazione simile possa esistere tra dexibuprofene (=S(+)-ibuprofene) (che è l'enantiomero farmacologicamente attivo di ibuprofene) e acido acetilsalicilico a basse dosi.
Precauzioni: Antiipertensivi (ACE inibitori, β -bloccanti o antagonisti dei recettori dell’angiotensina II) e diuretici: I FANS possono ridurre l’effetto di questi farmaci.
In alcuni pazienti con funzione renale compromessa (ad es.
in pazienti disidratati o in pazienti anziani con funzionalità renale compromessa) la co-somministrazione di ACE-inibitori, β-bloccanti o antagonisti recettoriali dell’angiotensina II e di agenti che inibiscono la cicloossigenasi può causare un ulteriore deterioramento della funzionalità renale, compresa insufficienza renale acuta, che è generalmente reversibile.
Pertanto, l’associazione deve essere somministrata con cautela, specialmente nelle persone anziane.
I pazienti devono essere adeguatamente idratati e deve essere preso in considerazione il monitoraggio della funzione renale dopo l’inizio della terapia concomitante e successivamente con cadenza regolare.
I diuretici possono aumentare il rischio di nefrotossicità dei FANS.
Ciclosporina, tacrolimus, sirolimus e antibiotici aminoglicosidici: Il trattamento concomitante con FANS può aumentare il rischio di nefrotossicità, dovuto alla riduzione della sintesi di prostaglandine nel rene.
Durante il trattamento concomitante, la funzionalità renale deve essere strettamente controllata, specialmente negli anziani.
Corticosteroidi: Aumentato rischio di ulcera o emorragia gastrointestinale (vedere paragrafo 4.4).
Anticoagulanti: I FANS possono potenziare gli effetti degli anticoagulanti come eparina o suoi derivati, antagonisti della vitamina K come acenocumarolo o warfarin, e degli anticoagulanti orali di tipo non antagonisti della vitamina K come rivaroxaban, apixaban o dabigatran (vedere paragrafo 4.4).
Digossina, fenitoina, litio: L'uso concomitante di dexibuprofene con preparazioni di digossina, fenitoina o preparazioni a base di litio può aumentare i livelli sierici di questi medicinali.
È necessario il monitoraggio dei livelli sierici di litio, il monitoraggio dei livelli sierici di digossina e si raccomanda il monitoraggio dei livelli sierici di fenitoina.
Metotrexato: I FANS inibiscono la secrezione tubulare di metotrexato e possono verificarsi determinate interazioni metaboliche con conseguente riduzione della clearance del metotrexato.
La somministrazione di compresse di dexibuprofene entro 24 ore prima o dopo la somministrazione di metotrexato può portare ad un aumento concentrazione di metotrexato e ad un aumento dei suoi effetti tossici.
Quindi, deve essere evitato l'uso concomitante di FANS e alte dosi di metotrexato.
Inoltre,il potenziale di rischio di interazioni nel trattamento con basse dosi di metotrexato deve essere preso in considerazione, specialmente nei pazienti con funzionalità renale compromessa.
Nel trattamento combinato, la funzionalità renale deve essere monitorata.
Sulfoniluree: Studi clinici hanno dimostrato interazioni tra FANS e antidiabetici (sulfoniluree).
Sebbene non siano state definite interazioni tra ibuprofene o dexibuprofene e sulfoniluree, come precauzione durante l'uso concomitante si raccomanda il controllo dei valori glicemici.
Antibiotici chinolonici: Gli studi sugli animali mostrano che i FANS possono aumentare il rischio di convulsioni associato agli antibiotici chinolonici.
I pazienti che assumono FANS e i chinoloni possono avere un rischio maggiore di sviluppare convulsioni.
Inibitori del CYP 2C9: La co-somministrazione di dexibuprofene con inibitori del CYP2C9 può aumentare l'esposizione al dexibuprofene (substrato del CYP2C9).
In uno studio con voriconazolo e fluconazolo (inibitori del CYP2C9), è stata osservata una aumentata esposizione al S(+)-ibuprofene di circa l’80-100%.
Si deve prendere in considerazione la riduzione della dose di dexibuprofene quando vengono co-somministrati con potenti inibitori del CYP2C9, in particolare quando alte dosi di dexibuprofene vengono somministrate con voriconazolo o fluconazolo.
Antiaggreganti piastrinici e inibitori selettivi della ricaptazione della serotonina (SSRIs): Aumentato rischio di sanguinamento gastrointestinale (vedere paragrafo 4.4).
Diuretici risparmiatori del potassio : L’uso concomitante di ibuprofene e di diuretici risparmiatori del potassio può causare iperkaliemia (si raccomanda il controllo dei livelli plasmatici di potassio).
Zidovudina (azidotimidina) : Aumentato rischio di tossicità ematologica quando i FANS vengono co-somministrati con zidovudina Ci sono prove di un aumentato rischio di emartrosi e ematoma in pazienti HIV positivi con emofilia sottoposti a trattamento concomitante con zidovudina e ibuprofene.
Probenecid e sulfinpirazone: I medicinali contenenti probenecid e sulfinpirazone possono ritardare l'escrezione di ibuprofene.
Baclofene: La tossicità da baclofene può svilupparsi dopo l'inizio del trattamento con ibuprofene.
Pemetrexed : Alte dosi di FANS possono aumentare la concentrazione di pemetrexed.
In pazienti con insufficienza renale da lieve a moderata (clearance della creatinina da 45 a 79 ml/min), l’uso concomitante di dexibuprofene ad alte dosi deve essere evitato nei due giorni precedenti e successivi alla somministrazione di pemetrexed.
Alcol : L’eccessivo consumo di alcol durante la terapia con FANS può aumentare gli effetti collaterali gastrointestinali. Effetti indesiderati
- a.
Riepilogo del profilo di sicurezza L’esperienza clinica ha mostrato che il rischio di effetti indesiderati indotti dal dexibuprofene è largamente paragonabile a quelli dell’ibuprofene racemo, vedere anche paragrafo 5.1.
I più frequenti effetti collaterali sono di natura gastrointestinale.
Possono manifestarsi ulcere peptiche, perforazione o sanguinamento gastrointestinale, talvolta fatali, specialmente nei pazienti anziani (vedere paragrafo 4.4).
Gli effetti indesiderati sono per lo più dose-dipendenti e variano da individuo a individuo, in particolare il rischio di insorgenza di effetti indesiderati gastrointestinali dipende dal range di dosaggio e dalla durata del trattamento.
b.Molto comune ≥1/10 Comune ≥1/100, <1/10 Non comune ≥1/1.000, <1/100 Raro ≥1/10.000, <1/1.000 Molto raro <1/10.000 Non nota la frequenza non può essere definita sulla base dei dati disponibili
Tabella delle reazioni avverse
(1-6) Vedere il sotto paragrafo c (descrizione di alcune delle reazioni avverse) per ulteriori informazioni c.Classificazione per sistemi e organi Frequenza Effetto indesiderato Infezioni e infestazioni Molto raro È stata descritta l’esacerbazione di infiammazioni correlate all'infezione (ad es.
sviluppo di fascite necrotizzante) in coincidenza con l'uso di FANS.¹Patologie del sistema emolinfopoietico Molto raro Patologie ematopoietiche (anemia, leucopenia, trombocitopenia, pancitopenia, agranulocitosi).² Disturbi del Sistema immunitario Non comune Reazioni di ipersensibilità come orticaria, prurito, porpora ed esantema come attacchi di asma (con possibile calo della pressione sanguigna).³ Angioedema. Molto raro Gravi reazioni generali da ipersensibilità.
Possono variare da edema facciale, gonfiore della lingua, della laringe interna, con costrizione delle vie aeree, respiro corto, tachicardia e calo della pressione sanguigna a shock potenzialmente letale.
Asma aggravata.
³Disturbi psichiatrici Non comune Ansia. Raro Reazioni psicotiche, depressione, confusione, allucinazioni. Patologie del sistema nervosa Comune Disturbi del sistema nervoso centrale come cefalea, capogiro, insonnia, agitazione, irritabilità o sonnolenza, vertigini, stanchezza. Molto raro Meningite asettica.4 Patologie dell'occhio Non comune Disturbi visivi. Raro Ambliopia tossica. Patologie dell'orecchio e del labirinto Non comune Tinnito Raro Udito compromesso Patologie cardiache Molto raro Edema, palpitazioni, insufficienza cardiaca, infarto del miocardio.5 Patologie vascolari Molto raro Ipertensione arteriosa, vasculite. Patologie gastrointestinali Molto comune Disturbi gastrointestinali come dolore addominale, nausea, dispepsia, diarrea, flatulenza, costipazione, dolore epigastrico, vomito e lievi perdite di sangue gastrointestinale che possono causare anemia in casi eccezionali.
6Comune Ulcere gastrointestinali, a volte con sanguinamento e perforazione (vedere paragrafo 4.4), melena, ematemesi, stomatite ulcerosa, colite, riacutizzazione dell’infiammazione intestinale (vedere paragrafo 4.4), complicanze dei diverticoli del colon (perforazione, fistola). Non comune Gastrite Molto raro Esofagite, pancreatite, restringimento intestinale. Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo Non comune Eruzioni cutanee. Molto raro Eritema multiforme, alopecia, reazioni di fotosensibilità, reazioni bollose inclusa la sindrome di Stevens-Johnson, necrolisi tossica epidermica acuta (sindrome di Lyell). Non nota Reazione da farmaco con eosinofilia e sintomi sistemici (sindrome di DRESS).
Pustolosi esantematica generalizzata acuta(AGEP).Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche Non comune Rinite. Molto raro Broncospasmo (prevalentemente nei pazienti asmatici) Patologie renali e urinarie Non comune Sviluppo di edema, specialmente in pazienti con ipertensione arteriosa o insufficienza renale, sindrome nefrotica, nefrite interstiziale che può essere associata a insufficienza renale. Raro Danno al tessuto renale (necrosi papillare) e elevata concentrazione di urea nel sangue; aumento della concentrazione di acido urico nel sangue. Patologie epatobiliari Raro Cambiamenti nelle funzioni epatiche (generalmente reversibili). Molto raro Disfunzione epatica, danno epatico, specialmente nell’uso a lungo termine, insufficienza epatica, epatite acuta e ittero.
Descrizione delle reazioni avverse selezionate ¹Descrizione di infezioni e infestazioni Questa reazione avversa è probabilmente associata al meccanismo d'azione dei FANS.
Se si verificano o peggiorano i segni di un'infezione durante l'uso di Seractil, si raccomanda al paziente di rivolgersi immediatamente ad un medico.
Deve essere valutato se esiste un'indicazione per una terapia antinfettiva/antibiotica.
In casi eccezionali, possono verificarsi gravi infezioni cutanee e complicazioni dei tessuti molli durante un'infezione da varicella.
²Descrizione di patologie del sistema emolinfopoietico I primi segni di disturbi ematopoietici sono: febbre, mal di gola, ulcere superficiali della bocca, sintomi simil-influenzali, sintomi di grave stanchezza, sanguinamento nasale e cutaneo.
In tali casi, il paziente deve essere avvisato di sospendere immediatamente il medicinale, di evitare qualsiasi automedicazione con analgesici o antipiretici e di consultare un medico.
³Descrizione dei disturbi del sistema immunitario Se si verificano reazioni di ipersensibilità con eruzioni cutanee e prurito, nonché attacchi di asma, il paziente deve essere istruito di informare immediatamente un medico e a non assumere più Seractil in questo caso.
Se dovesse verificarsi uno qualsiasi dei sintomi gravi legati a reazioni generali di ipersensibilità, che potrebbe verificarsi anche dopo la prima dose, consultare immediatamente un medico.
4Descrizione della meningite asettica Il meccanismo patogenico della meningite asettica farmaco-indotta non è completamente compreso.
Tuttavia, i dati disponibili sulla meningite asettica correlata ai FANS suggeriscono una reazione di ipersensibilità (dovuta a una relazione temporale tra la somministrazione del medicinale e la scomparsa dei sintomi dopo l'interruzione del trattamento).
Da notare che sono stati osservati casi isolati di sintomi di meningite asettica (come torcicollo, cefalea, nausea, vomito, febbre o disorientamento) durante il trattamento con ibuprofene, in pazienti con pre-esistenti malattie autoimmuni (come il lupus eritematoso sistemico malattia mista del tessuto connettivo).
5 Descrizione dei disturbi cardiaci Studi clinici suggeriscono che l’uso di ibuprofene, specialmente ad alte dosi (2400 mg al giorno) può essere associato ad un modesto aumento del rischio di eventi trombotici arteriosi (per esempio infarto del miocardio o ictus) (vedere paragrafo 4.4).
Sebbene vi siano pochi dati relativamente al rischio trombotico arterioso associato a dexibuprofene, è ragionevole presumere che il rischio associato alla somministrazione di dexibuprofene in dosi elevate (1200 mg/die) sarebbe comparabile a quello associato alla terapia con ibuprofene in dosi elevate (2400 mg/die).
6Descrizione delle patologie gastrointestinali Segnalazione delle reazioni avverse sospette La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l’autorizzazione del medicinale è importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale.
Agli operatori sanitari è richiesto di segnalare qualsiasi reazione avversa sospetta tramite il sistema nazionale di segnalazione all’indirizzo https://www.aifa.gov.it/content/segnalazioni-reazioni-avverse. Gravidanza e allattamento
- Gravidanza: L’inibizione della sintesi delle prostaglandine può esercitare effetti negativi sulla gravidanza e/o sullo sviluppo embriofetale.
Risultati di studi epidemiologici suggeriscono un aumentato rischio di aborto spontaneo, malformazioni cardiache e gastroschisi in seguito all’uso di inibitori della sintesi di prostaglandine nelle prime fasi della gravidanza.
Il rischio assoluto di malformazioni cardiovascolari aumenta da meno dell’1% fino a circa 1,5%.
Si pensa che il rischio aumenti con la dose e la durata della terapia.
Negli animali, la somministrazione di inibitori della sintesi di prostaglandine ha mostrato di provocare un aumento della perdita pre e post-impianto e di mortalità embrio-fetale.
Inoltre, un aumento di incidenza di varie malformazioni, inclusa quella cardiovascolare, è stato segnalato in animali trattati con inibitori della sintesi delle prostaglandine durante il periodo organogenetico (vedere paragrafo 5.3).
A partire dalla ventesima settimana di gravidanza, l'uso di Seractil può causare oligoidramnios derivante da disfunzione renale fetale.
Questo può verificarsi poco dopo l'inizio del trattamento ed è solitamente reversibile sospendendo il trattamento.
Inoltre, sono stati segnalati casi di costrizione del dotto arterioso in seguito a trattamento nel secondo trimestre, la maggior parte dei quali si è risolta dopo la cessazione del trattamento.
Pertanto, durante il primo e il secondo trimestre di gravidanza Seractil deve essere somministrato solo se strettamente necessario.
Se Seractil è utilizzato da donne che stanno pianificando una gravidanza o durante il primo e secondo trimestre di gravidanza, deve essere utilizzata la più bassa dose efficace e per il più breve tempo possibile.
In caso di esposizione al Seractil per diversi giorni a partire dalla ventesima settimana di gravidanza, il monitoraggio prenatale dell’oligoidramnios e della costrizione del dotto arterioso deve essere preso in considerazione.
Il trattamento con Seractil deve essere interrotto se si riscontrano oligoidramnios o costrizione del dotto arterioso.
Nell’ultimo trimestre di gravidanza, tutti gli inibitori della sintesi delle prostaglandine possono esporre il feto a: - tossicità cardiopolmonare (costrizione/chiusura prematura del dotto arterioso e ipertensione polmonare), - disfunzione renale (vedere sopra) la madre ed il neonato, al termine della gravidanza, a: - possibile prolungamento del tempo di sanguinamento, un effetto antiaggregante che può manifestarsi anche a dosi molto basse, - inibizione delle contrazioni uterine e ritardo o prolungamento del travaglio.
Conseguentemente, Seractil è controindicato durante il terzo trimestre di gravidanza (vedere paragrafi 4.3 e 5.3).
Allattamento: Ibuprofene presenta un trascurabile passaggio nel latte materno.
L’allattamento è possibile con dexibuprofene, se il dosaggio utilizzato è basso ed il periodo di trattamento è breve.
Fertilità: Farmaci che inibiscono la ciclossigenasi / sintesi di prostaglandine possono compromettere la fertilità in modo reversibile e quindi non sono raccomandati in donne che cercano di concepire.
Nelle donne che presentano difficoltà a concepire o che si stanno sottoponendo a esami per l’infertilità, si deve considerare la sospensione della terapia con dexibuprofene. Conservazione
- Non conservare a temperatura superiore ai 25°C.
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