RISPERIDONE SAN 60CPR RIV 3MG
38,14 €
Prezzo indicativo
Data ultimo aggiornamento: 03/06/2023
Risperidone Sandoz è indicato per il trattamento della schizofrenia. Risperidone Sandoz è indicato per il trattamento degli episodi di mania da moderati a gravi associati ai disturbi bipolari. Risperidone Sandoz è indicato per il trattamento a breve termine (fino a 6 settimane) dell’aggressività persistente nei pazienti con demenza di Alzheimer da moderata a grave che non rispondono ai metodi non farmacologici e quando sussiste il rischio di nuocere a sé stessi o agli altri. Risperidone Sandoz è indicato per il trattamento sintomatico a breve termine (fino a 6 settimane) dell’aggressività persistente nell’ambito del disturbo del comportamento nei bambini a partire dai 5 anni e negli adolescenti con facoltà intellettive sotto la media o con ritardo mentale, diagnosticato secondo i criteri DSM-IV, nei quali la gravità del comportamento aggressivo o di altri comportamenti perturbati richiede un trattamento farmacologico. Il trattamento farmacologico deve essere parte integrante di un programma terapeutico più ampio, che comprenda interventi psicologici, sociali ed educativi. Si raccomanda che risperidone sia prescritto da uno specialista in neurologia infantile e in psichiatria infantile e adolescenziale o da un medico che vanti una buona esperienza nel trattamento del disturbo del comportamento nei bambini e negli adolescenti.
Ogni compressa rivestita con film contiene 1 mg di risperidone. Eccipiente con effetto noto: Ogni compressa rivestita con film contiene 49.88 mg di lattosio (come lattosio monoidrato). Ogni compressa rivestita con film contiene 2 mg di risperidone. Eccipiente con effetto noto: Ogni compressa rivestita con film contiene 99.75 mg di lattosio (come lattosio monoidrato). Ogni compressa rivestita con film contiene 3 mg di risperidone. Eccipiente con effetto noto: Ogni compressa rivestita con film contiene 149.625 mg di lattosio (come lattosio monoidrato). Ogni compressa rivestita con film contiene 4 mg di risperidone. Eccipiente con effetto noto: Ogni compressa rivestita con film contiene 199.5 mg di lattosio (come lattosio monoidrato). Per l’elenco completo degli eccipienti, vedere il paragrafo 6.1.
Controindicazioni
- Ipersensibilità al principio attivo o ad uno qualsiasi degli eccipienti elencati al paragrafo 6.1.
Posologia
- Posologia Schizofrenia Adulti Risperidone Sandoz può essere somministrato una o due volte al giorno.
I pazienti devono iniziare con 2 mg/die di risperidone.
Il secondo giorno di trattamento la dose può essere aumentata a 4 mg.
Successivamente il dosaggio può essere mantenuto invariato oppure, se necessario, può essere ulteriormente modificato su base individuale.
La maggior parte dei pazienti trae beneficio da dosi giornaliere comprese tra 4 e 6 mg.
In alcuni pazienti potrebbero essere indicati una fase di titolazione più lenta e un dosaggio iniziale e di mantenimento inferiore.
Dosaggi superiori a 10 mg/die non hanno dimostrato un’efficacia superiore a quella dei dosaggi inferiori e possono provocare un aumento dell’incidenza di sintomi extrapiramidali.
La sicurezza dei dosaggi superiori a 16 mg/die non è stata studiata: questi dosaggi non sono pertanto raccomandati.
Anziani Si raccomanda di iniziare il trattamento con 0,5 mg due volte al giorno.
Questo dosaggio può essere aggiustato su base individuale con incrementi di 0,5 mg due volte al giorno fino a 1-2 mg due volte al giorno.
Popolazione pediatrica A causa della carenza di dati relativi alla sua efficacia, l’uso di Risperidone Sandoz nei bambini e negli adolescenti di età inferiore a 18 anni affetti da schizofrenia non è raccomandato.
Episodi di mania nell’ambito del disturbo bipolare Adulti Risperidone Sandoz deve essere somministrato una volta al giorno, iniziando con 2 mg.
Se indicati, gli aggiustamenti del dosaggio devono avvenire a intervalli non inferiori a 24 ore e con incrementi pari a 1 mg al giorno.
Risperidone può essere somministrato a dosaggi flessibili, compresi tra 1 e 6 mg al giorno, per ottimizzare i livelli di efficacia e di tollerabilità in ogni paziente.
Dosaggi quotidiani superiori a 6 mg di risperidone non sono stati studiati nei pazienti affetti da episodi di mania.
Come per tutti i trattamenti sintomatici, l’utilizzo continuo di Risperidone Sandoz deve essere rivalutato e giustificato su base regolare.
Anziani Il dosaggio iniziale raccomandato è pari a 0,5 mg due volte al giorno.
Questo dosaggio può essere aggiustato su base individuale con incrementi di 0,5 mg due volte al giorno fino a 1-2 mg due volte al giorno.
Poiché l’esperienza clinica negli anziani è limitata, è necessario prestare cautela.
Popolazione pediatrica A causa della carenza di dati relativi alla sua efficacia, l’uso di Risperidone Sandoz nei bambini e negli adolescenti di età inferiore a 18 anni affetti da mania bipolare non è raccomandato.
Aggressività persistente nei pazienti affetti da demenza di Alzheimer da moderata a grave La dose iniziale raccomandata è di 0,25 mg* due volte al giorno.
Se necessario, questo dosaggio può essere aggiustato su base individuale con incrementi di 0,25 mg* due volte al giorno, con una frequenza non superiore a una volta ogni due giorni.
Per la maggior parte dei pazienti la dose ottimale è di 0,5 mg due volte al giorno.
Alcuni pazienti potrebbero tuttavia trarre beneficio da dosi fino a 1 mg due volte al giorno.
Risperidone Sandoz non deve essere utilizzato per più di 6 settimane nei pazienti con aggressività persistente nell’ambito della demenza di Alzheimer.
Durante il trattamento i pazienti devono essere esaminati in modo frequente e regolare e la necessità di continuare il trattamento deve essere rivalutata.
* Per dosaggi non praticabili con Risperidone Sandoz sono disponibili altre titolazioni di risperidone.
Disturbi del comportamento Popolazione pediatrica: Bambini e adolescenti da 5 a 18 anni di età Per i soggetti di peso ≥50 kg si raccomanda una dose iniziale di 0,5 mg una volta al giorno.
Se necessario, questo dosaggio può essere aggiustato su base individuale con incrementi di 0,5 mg una volta al giorno, con una frequenza non superiore a una volta ogni due giorni.
Per la maggior parte dei pazienti la dose ottimale è di 1 mg una volta al giorno.
Alcuni pazienti potrebbero tuttavia trarre beneficio da dosi a partire da 0,5 mg una volta al giorno, mentre altri potrebbero richiedere 1,5 mg una volta al giorno.
Per i soggetti di peso <50 kg si raccomanda una dose iniziale di 0,25 mg* una volta al giorno.
Se necessario, questo dosaggio può essere aggiustato su base individuale con incrementi di 0,25 mg* una volta al giorno, con una frequenza non superiore a una volta ogni due giorni.
Per la maggior parte dei pazienti la dose ottimale è di 0,5 mg una volta al giorno.
Alcuni pazienti potrebbero tuttavia trarre beneficio da dosi a partire da 0,25 mg* una volta al giorno, mentre altri potrebbero richiedere 0,75 mg* una volta al giorno.
* Per dosaggi non praticabili con Risperidone Sandoz sono disponibili altre titolazioni di risperidone.
Come per tutti i trattamenti sintomatici, l’utilizzo continuo di Risperidone Sandoz deve essere rivalutato e giustificato su base regolare.
Risperidone Sandoz non è raccomandato nei bambini di età inferiore ai 5 anni, poiché non esiste alcuna esperienza nei bambini di età inferiore ai 5 anni affetti da questo disturbo.
Compromissione renale ed epatica I pazienti con compromissione della funzionalità renale sono caratterizzati da una minore capacità di eliminazione della frazione antipsicotica attiva rispetto agli adulti con funzionalità renale normale.
I pazienti con compromissione della funzionalità epatica presentano aumenti delle concentrazioni plasmatiche della frazione libera di risperidone.
A prescindere dall’indicazione, nei pazienti con compromissione della funzionalità renale o epatica il dosaggio iniziale e quelli successivi devono essere dimezzati e la titolazione della dose deve essere più lenta.
In questi gruppi di pazienti Risperidone Sandoz deve essere usato con cautela.
Modo di somministrazione Risperidone Sandoz è per uso orale.
Il cibo non influisce sull’assorbimento di Risperidone Sandoz.
Le compresse possono essere divise in dosi uguali.
All’atto della sospensione del trattamento, si consiglia un’interruzione graduale.
In seguito all’interruzione improvvisa della somministrazione di dosi elevate di medicinali antipsicotici sono stati descritti molto raramente sintomi acuti di astinenza, inclusi nausea, vomito, sudorazione e insonnia (vedere il paragrafo 4.8).
Può anche verificarsi la recidiva dei sintomi psicotici ed è stata segnalata l’insorgenza di disturbi caratterizzati da movimenti involontari (come acatisia, distonia e discinesia).
Passaggio da altri antipsicotici Se clinicamente indicato, quando si inizia la terapia con Risperidone Sandoz si raccomanda un’interruzione graduale del trattamento precedente.
Inoltre, se clinicamente indicato, quando i pazienti provengono da antipsicotici depot si raccomanda di iniziare la terapia con Risperidone Sandoz al posto della prevista iniezione successiva.
La necessità di continuare l’attuale trattamento a base di medicinali anti-Parkinson deve essere rivalutata periodicamente. Avvertenze e precauzioni
- Pazienti anziani affetti da demenza Aumentata mortalità negli anziani con demenza In una meta-analisi di 17 studi clinici controllati effettuati con antipsicotici atipici, incluso risperidone, i pazienti anziani affetti da demenza trattati con antipsicotici atipici hanno presentato un tasso di mortalità più elevato rispetto a quelli trattati con placebo.
Negli studi controllati con compresse di risperidone versus placebo effettuati in questa popolazione l’incidenza della mortalità è stata del 4,0% per i pazienti trattati con risperidone rispetto al 3,1% dei pazienti trattati con placebo.
L’odds ratio (intervallo di confidenza esatto al 95%) è stato di 1,21 (0,7, 2,1).
L’età media (range) dei pazienti deceduti è stata di 86 anni (67-100).
I dati provenienti da due grandi studi osservazionali hanno dimostrato che gli anziani con demenza trattati con antipsicotici convenzionali sono anche soggetti ad un modesto aumento del rischio di morte rispetto a coloro che non sono trattati.
Non ci sono dati sufficienti per fornire una stima dell'entità precisa del rischio e la causa dell’aumento del rischio non è nota.
La stima in cui i risultati di un aumento della mortalità in studi osservazionali che possono essere attribuiti al farmaco antipsicotico rispetto a qualche caratteristica dei pazienti non è chiara.
Uso concomitante di furosemide Nel corso degli studi controllati con placebo effettuati nei pazienti anziani con demenza su risperidone, è stata osservata una più elevata incidenza di mortalità nei pazienti trattati con furosemide più risperidone (7,3%; età media 89 anni, range 75-97) rispetto a quelli trattati con risperidone da solo (3,1%; età media 84 anni, range 70-96) o furosemide da solo (4,1%; età media 80 anni, range 67-90).
È stato osservato un aumento di mortalità nei pazienti trattati con furosemide più risperidone in due dei quattro studi clinici.
L’uso concomitante di risperidone e altri diuretici (principalmente diuretici tiazidici a basso dosaggio) non è stato associato a risultati analoghi.
Non è stato identificato alcun meccanismo pato-fisiologico in grado di giustificare questo risultato e non è stato osservato alcuno schema regolare per quanto riguarda le cause di decesso.
Ciò nonostante, è necessario prestare cautela e, prima di decidere di intraprendere la terapia, è opportuno valutare i rischi e i benefici di questa combinazione o della somministrazione concomitante con altri potenti diuretici.
Non si è verificato alcun aumento dell’incidenza di mortalità tra i pazienti che ricevevano altri diuretici in concomitanza con risperidone.
A prescindere dal trattamento, la disidratazione ha rappresentato un fattore generale di rischio di mortalità e deve pertanto essere accuratamente evitata nei pazienti anziani che soffrono di demenza.
Eventi avversi cerebrovascolari (EACV) Un rischio circa 3 volte maggiore di eventi avversi cerebrovascolari è stato osservato in studi clinici randomizzati controllati con placebo nella popolazione con demenza trattata con alcuni antipsicotici atipici.
I dati combinati provenienti da sei studi con risperidone controllati con placebo condotti in prevalenza sui pazienti anziani (>65 anni di età) con demenza hanno mostrato che gli EACV (gravi e non gravi, combinati) si sono verificati nel 3,3% (33/1009) dei pazienti trattati con risperidone e nell’1,2% (8/712) dei pazienti trattati con placebo.
L’odds ratio (intervallo di confidenza esatto al 95%) è stato di 2,96 (1,34, 7,50).
Il meccanismo di questo aumento del rischio non è noto.
Un aumento del rischio non può essere escluso per altri antipsicotici o in altre popolazioni di pazienti.
Risperidone deve essere usato con cautela nei pazienti con fattori di rischio per l’ictus.
Il rischio di EACV è stato significativamente più elevato nei pazienti con demenza di tipo misto o di tipo vascolare rispetto a quelli con demenza di Alzheimer.
Pertanto, i pazienti affetti da una demenza diversa da quella di Alzheimer non devono essere trattati con risperidone.
Si raccomanda ai medici di valutare i rischi e i benefici relativi all’uso di risperidone nei pazienti anziani affetti da demenza, tenendo conto dei fattori predittivi del rischio di ictus in ogni singolo paziente.
I pazienti/assistenti devono essere istruiti affinché riferiscano immediatamente segni e sintomi di potenziali EACV, come improvvisa debolezza o intorpidimento del viso, delle braccia o delle gambe e disturbi del linguaggio o della vista.
È necessario considerare senza indugio tutte le opzioni terapeutiche, compresa la sospensione di risperidone.
Risperidone Sandoz deve essere usato solo a breve termine per l’aggressività persistente nei pazienti con demenza di Alzheimer da moderata a grave, per integrare metodi non farmacologici che hanno avuto un’efficacia limitata o nulla e quando sussiste il rischio potenziale di recare danno a sé o agli altri.
I pazienti devono essere esaminati regolarmente e la necessità di continuare il trattamento deve essere rivalutata periodicamente.
Ipotensione ortostatica A causa dell’effetto alfa-bloccante di risperidone, può verificarsi ipotensione (ortostatica), soprattutto durante la fase iniziale di titolazione del dosaggio.
Nel periodo post-marketing è stata osservata ipotensione clinicamente significativa in seguito all’uso concomitante di risperidone e di farmaci antipertensivi.
Nei pazienti con disturbi cardiovascolari noti (per esempio insufficienza cardiaca, infarto miocardico, alterazioni della conduzione cardiaca, disidratazione, ipovolemia o malattie cerebrovascolari) risperidone deve essere utilizzato con cautela e il dosaggio deve essere titolato in modo graduale, come raccomandato (vedere il paragrafo 4.2).
In caso di ipotensione si deve prendere in considerazione una riduzione del dosaggio.
Leucopenia, neutropenia e agranulocitosi Eventi di leucopenia, neutropenia ed agranulocitosi sono stati segnalati con farmaci antipsicotici, compreso risperidone.
Agranulocitosi è stata segnalata molto raramente (<1/10.000 pazienti) durante la sorveglianza post-marketing.
I pazienti con una storia di basso numero clinicamente significativo di globuli bianchi (WBC) o di leucopenia/neutropenia farmaco-indotta devono essere monitorati durante i primi mesi di terapia e si deve prendere in considerazione la sospensione di risperidone al primo segno di un calo clinicamente significativo in WBC in assenza di altri fattori causali.
I pazienti con neutropenia clinicamente significativa devono essere attentamente monitorati per febbre o altri sintomi o segni di infezione e trattati tempestivamente se si presentano questi sintomi o segni.
I pazienti con grave neutropenia (conta assoluta dei neutrofili <1 x 109/L) devono interrompere la terapia con risperidone e il WBC deve essere monitorato fino alla guarigione.
Discinesia tardiva/sintomi extrapiramidali (DT/SEP) I medicinali con proprietà antagonistiche per i recettori della dopamina sono stati associati all’induzione di discinesia tardiva, caratterizzata da movimenti ritmici involontari, in prevalenza della lingua e/o del viso.
L’insorgenza di sintomi extrapiramidali rappresenta un fattore di rischio per lo sviluppo di discinesia tardiva.
Se si manifestano segni e sintomi di discinesia tardiva, si deve considerare l’opportunità di interrompere il trattamento con tutti gli antipsicotici.
Nei pazienti che assumono sia psicostimolanti (ad es.
metilfenidato) e risperidone in concomitanza è richiesta cautela, poiché potrebbero insorgere sintomi extrapiramidali quando si aggiusta la dose di uno o entrambi i medicinali.
Si raccomanda l’interruzione graduale del trattamento con stimolanti (vedere paragrafo 4.5).
Sindrome neurolettica maligna (SNM) In seguito all’uso di medicinali antipsicotici è stata segnalata l’insorgenza di Sindrome Neurolettica Maligna, caratterizzata da ipertermia, rigidità muscolare, instabilità autonomica, alterazione dello stato di coscienza ed elevati livelli di creatina fosfochinasi sierica.
Ulteriori segni potrebbero includere mioglobinuria (rabdomiolisi) e insufficienza renale acuta.
In questo caso devono essere sospesi tutti gli antipsicotici, compreso risperidone.
Morbo di Parkinson e demenza con corpi di Lewy Quando si prescrivono antipsicotici, incluso risperidone, a pazienti affetti da morbo di Parkinson o da demenza con corpi di Lewy i medici devono valutare il rapporto rischi/benefici.
Il morbo di Parkinson può peggiorare con l’assunzione di risperidone.
Entrambi i gruppi possono essere esposti a un aumento del rischio di Sindrome Neurolettica Maligna o a un aumento della sensibilità ai medicinali antipsicotici; questi pazienti sono stati esclusi dalle prove cliniche.
Oltre ai sintomi extrapiramidali, i segni di questo aumento della sensibilità possono comprendere confusione, sedazione e instabilità posturale, con frequenti cadute.
Iperglicemia e diabete mellito Durante il trattamento con risperidone sono stati riportati iperglicemia, diabete mellito e un peggioramento del diabete preesistente.
In alcuni casi, è stato riportato un precedente aumento del peso corporeo che può essere un fattore predisponente.
È stata riportata molto raramente associazione con chetoacidosi, e raramente con il coma diabetico.
È pertanto consigliabile un adeguato monitoraggio clinico in accordo con le linee guida degli antipsicotici utilizzati.
I pazienti trattati con un antipsicotico atipico, compreso risperidone, devono essere monitorati per sintomi di iperglicemia (come polidipsia, poliuria, polifagia e debolezza) e i pazienti con diabete mellito devono essere monitorati regolarmente per un peggioramento del controllo glicemico.
Aumento di peso È stato riportato un significativo aumento di peso con l’uso di risperidone.
Il peso deve essere monitorato regolarmente.
Iperprolattinemia L’iperprolattinemia è un effetto indesiderato comune del trattamento con risperidone.
Si raccomanda la valutazione del livello di prolattina plasmatica nei pazienti con evidenza di possibili effetti indesiderati correlati alla prolattina (ad es.
ginecomastia, disturbi mestruali, anovulazione, disturbi della fertilità, riduzione della libido, disfunzione erettile e galattorrea).
Gli studi effettuati su colture tessutali suggeriscono che la crescita cellulare nei tumori della mammella umana potrebbe essere stimolata dalla prolattina.
Sebbene finora nel corso di studi clinici ed epidemiologici non sia stata dimostrata alcuna evidente associazione con la somministrazione di farmaci antipsicotici, si raccomanda cautela nei pazienti con un’anamnesi pertinente.
Risperidone deve essere usato con cautela nei pazienti con iperprolattinemia pre-esistente e nei pazienti con possibili tumori prolattina-dipendenti.
Prolungamento dell’intervallo QT Nel periodo post-marketing è stato segnalato molto raramente un prolungamento dell’intervallo QT.
Come per altri antipsicotici, si consiglia cautela quando si prescrive risperidone a pazienti con malattie cardiovascolari note, anamnesi familiare di prolungamento dell’intervallo QT, bradicardia o disturbi elettrolitici (ipopotassiemia, ipomagnesemia), poiché il medicinale potrebbe aumentare il rischio di effetti aritmogenici, e quando lo si usa in modo concomitante con farmaci noti per prolungare l’intervallo QT.
Crisi Convulsive Risperidone deve essere usato con cautela nei pazienti con anamnesi di crisi convulsive o di altri disturbi che possono potenzialmente abbassare la soglia convulsiva.
Priapismo In corso di trattamento con Risperidone potrebbe insorgere priapismo, a causa degli effetti di blocco alfaadrenergico propri del medicinale.
Regolazione della temperatura corporea Ai farmaci antipsicotici è stata attribuita l’interruzione della capacità dell’organismo di ridurre la temperatura corporea.
Si consiglia di prestare attenzione nel prescrivere risperidone ai pazienti che saranno esposti a condizioni che potrebbero contribuire a un aumento della temperatura corporea, come intenso esercizio fisico, esposizione a calore estremo e trattamento concomitante con farmaci anticolinergici, oppure a pazienti soggetti a disidratazione.
Effetto antiemetico Un effetto antiemetico è stato osservato negli studi preclinici con risperidone.
Questo effetto, se si verifica negli esseri umani, può mascherare i segni e i sintomi di sovradosaggio di alcuni farmaci o di condizioni quali ostruzione intestinale, sindrome di Reye e tumore cerebrale.
Insufficienza renale ed epatica Pazienti con insufficienza renale hanno meno capacità di eliminare la frazione antipsicotica attiva rispetto agli adulti con funzione renale normale.
I pazienti con compromissione della funzionalità epatica hanno aumenti della concentrazione plasmatica della frazione libera di risperidone (vedere paragrafo 4.2).
Tromboembolismo venoso Con i farmaci antipsicotici sono stati riportati casi di tromboembolismo venoso (TEV).
Poiché i pazienti trattati con antipsicotici presentano spesso fattori di rischio acquisiti per il TEV, prima e durante il trattamento con risperidone devono essere identificati tutti i possibili fattori di rischio per il TEV e devono essere adottate misure preventive.
Sindrome dell'iride a bandiera intraoperatoria Durante l’intervento chirurgico di cataratta in pazienti trattati con medicinali con effetto antagonista alpha1A-adrenergico, inclusi risperidone (vedere paragrafo 4.8) è stata osservata Sindrome dell’iride a bandiera intraoperatoria (IFIS).
IFIS può aumentare il rischio di complicazioni oculari durante e dopo l'operazione.
Si deve informare il chirurgo oftalmico prima di un intervento chirurgico dell’uso attuale o passato di medicinali con effetto antagonista alpha1A-adrenergico.
Il potenziale beneficio della sospensione della terapia con bloccanti alfa1 prima dell'intervento di cataratta non è stato stabilito e deve essere valutato contro il rischio di fermare la terapia antipsicotica.
Popolazione pediatrica Prima di prescrivere risperidone a un bambino o a un adolescente affetto da un disturbo comportamentale, questo deve essere attentamente esaminato alla ricerca di cause fisiche e sociali del comportamento aggressivo, come dolore o inadeguate pressioni ambientali.
A causa delle possibili conseguenze sulla capacità di apprendimento, in questa popolazione l’effetto sedativo di risperidone deve essere attentamente monitorato.
Una variazione dell’orario di somministrazione di risperidone può migliorare l’impatto della sedazione sulle capacità di attenzione dei bambini e degli adolescenti.
Risperidone è stato associato a un aumento medio del peso corporeo e dell’indice di massa corporea (IMC).
Sono raccomandati la misurazione del peso corporeo al basale prima del trattamento e il monitoraggio regolare del peso corporeo.
Le variazioni di altezza nel corso degli studi open-label a lungo termine sono rientrate nei valori normali previsti per quella fascia d’età.
L’effetto del trattamento a lungo termine con risperidone sulla maturazione sessuale e sull’altezza non è stato adeguatamente studiato.
A causa dei potenziali effetti dell’iperprolattinemia prolungata sulla crescita e sulla maturazione sessuale nei bambini e negli adolescenti, deve essere considerata l’opportunità di effettuare una regolare valutazione clinica dello stato endocrinologico, che comprenda la misurazione di altezza, peso, maturazione sessuale, il monitoraggio della funzionalità mestruale e di altri effetti potenzialmente correlati alla prolattina.
I risultati di un piccolo studio osservazionale post-marketing hanno dimostrato che i soggetti esposti a risperidone di età 8-16 anni, erano in media circa 3,0 - 4,8 centimetri più alti rispetto a quelli che hanno ricevuto altri farmaci anti-psicotici atipici.
Questo studio non è stato sufficiente per stabilire se l'esposizione a risperidone abbia avuto qualche impatto sull’altezza finale degli adulti, o se il risultato sia dovuto ad un effetto diretto di risperidone sulla crescita delle ossa, o l'effetto della malattia di base stessa sulla crescita delle ossa, o il risultato di un migliore controllo della malattia di base con conseguente aumento della crescita lineare.
In corso di trattamento con risperidone deve anche essere effettuato un esame periodico per i sintomi extrapiramidali e per altri disturbi del movimento.
Per le specifiche raccomandazioni posologiche nei bambini e negli adolescenti vedere il paragrafo 4.2.
Risperidone Sandoz contiene lattosio I pazienti affetti da rari problemi ereditari di intolleranza al galattosio, da deficit totale di lattasi o da malassorbimento di glucosio-galattosio, non devono assumere questo medicinale. Interazioni
- Interazioni farmacodinamiche Farmaci noti per causare il prolungamento dell’intervallo QT Come per altri antipsicotici, si consiglia cautela nella prescrizione di risperidone in concomitanza con medicinali noti per prolungare l’intervallo QT, come antiaritmici (per esempio chinidina, disopiramide, procainamide, propafenone, amiodarone, sotalolo), antidepressivi triciclici (come amitriptilina), antidepressivi tetraciclici (come maprotilina), alcuni antistaminici, altri antipsicotici, alcuni antimalarici (per esempio chinina e meflochina) e con farmaci che causano squilibrio elettrolitico (ipopotassiemia, ipomagnesemia), bradicardia, oppure quelli che inibiscono il metabolismo epatico di risperidone.
Questo elenco è indicativo e non esaustivo.
Farmaci che agiscono a livello centrale e alcol Risperidone deve essere usato con cautela in combinazione con altre sostanze ad azione centrale, in particolare alcol, oppiacei, antistaminici e benzodiazepine, a causa dell’aumentato rischio di sedazione.
Levodopa e agonisti della dopamina Risperidone potrebbe antagonizzare l’effetto di levodopa e di altri agonisti della dopamina.
Se questa combinazione è ritenuta necessaria, soprattutto nel morbo di Parkinson in fase terminale, deve essere prescritta la dose minima efficace per ogni singolo trattamento.
Farmaci con effetto ipotensivo Nel periodo post-marketing è stata osservata ipotensione clinicamente significativa con l’uso concomitante di risperidone e di un trattamento antipertensivo.
Paliperidone L’associazione di risperidone orale con paliperidone non è raccomandata, perché il paliperidone è il metabolita attivo del risperidone e la loro associazione può comportare un’esposizione cumulativa alla frazione antipsicotica attiva.
Psicostimolanti L'uso combinato di psicostimolanti (ad es.
metilfenidato) con risperidone può portare a sintomi extrapiramidali in caso di cambiamento di uno o di entrambi i trattamenti (vedere paragrafo 4.4).
Interazioni farmacocinetiche Il cibo non influisce sull’assorbimento del risperidone.
Risperidone è metabolizzato principalmente attraverso il CYP2D6, e in misura minore dal CYP3A4.
Sia risperidone che il suo metabolita attivo 9-idrossirisperidone sono substrati della glicoproteina P (P-gp).
Le sostanze che modificano l’attività di CYP2D6, o che sono potenti inibitori o induttori dell’attività di CYP3A4 e/o di P-gp, possono influenzare la farmacocinetica della frazione antipsicotica attiva di risperidone.
Inibitori potenti di CYP2D6 La somministrazione concomitante di risperidone con un inibitore potente di CYP2D6 può aumentare le concentrazioni plasmatiche di risperidone, ma in misura minore quelle della frazione antipsicotica attiva.
Dosi elevate di un inibitore potente del CYP2D6 possono aumentare le concentrazioni della frazione antipsicotica attiva di risperidone (ad es.
paroxetina, vedere più sotto).
Ci si aspetta che altri inibitori del CYP2D6, come la chinidina, possano influenzare le concentrazioni plasmatiche di risperidone in modo simile.
Quando si inizia o si sospende un trattamento concomitante con paroxetina, chinidina o un altro inibitore potente di CYP2D6, specialmente se ad alte dosi, il medico deve rivalutare la dose di risperidone.
Inibitori di CYP3A4 e/o P-gp La somministrazione concomitante di risperidone con un inibitore potente di CYP3A4 e/o di P-gp può aumentare in modo sostanziale le concentrazioni plasmatiche della frazione antipsicotica attiva di risperidone.
Quando si inizia o si sospende un trattamento concomitante con itraconazolo o un altro inibitore potente di CYP3A4 e/o di P-gp, il medico deve rivalutare la dose di risperidone.
Induttori di CYP3A4 e/o di P-gp La somministrazione concomitante di risperidone con un induttore potente di CYP3A4 e/o di P-gp può diminuire le concentrazioni plasmatiche della frazione antipsicotica attiva di risperidone.
Quando si inizia o si sospende un trattamento concomitante con carbamazepina o con un altro induttore potente di CYP3A4 e/o di P-gp, il medico deve rivalutare la dose di risperidone.
Gli induttori di CYP3A4 esercitano il loro effetto in maniera tempo-dipendente e possono impiegare almeno 2 settimane per raggiungere l’effetto massimo dopo la loro introduzione.
Viceversa, all’interruzione, l’induzione del CYP3A4 può impiegare almeno 2 settimane per ridursi.
Medicinali con legame elevato alle proteine plasmatiche Quando risperidone è assunto insieme a medicinali con legame elevato alle proteine plasmatiche, non si verifica alcuno spostamento clinicamente rilevante di nessuno dei due medicinali dalle proteine plasmatiche.
Quando si somministra un medicinale concomitante deve essere consultato il Foglio Illustrativo corrispondente riguardo le informazioni sul metabolismo e la possibile necessità di aggiustare la dose.
Popolazione pediatrica Sono stati effettuati studi di interazione solo negli adulti.
La rilevanza dei risultati di questi studi nei pazienti pediatrici non è nota.
L’uso combinato di psicostimolanti (ad esempio, metilfenidato) con risperidone in bambini e adolescenti non ha alterato la farmacocinetica e l’efficacia del risperidone.
Esempi Esempi di medicinali che possono interagire potenzialmente o che hanno dimostrato di non interagire con risperidone sono elencati sotto: Effetto di altri medicinali sulla farmacocinetica di risperidone Antibatterici: • Eritromicina, un inibitore moderato di CYP3A4 e un inibitore di P-gp, non modifica la farmacocinetica di risperidone e della frazione antipsicotica attiva.
• Rifampicina, un induttore potente di CYP3A4 e un induttore di P-gp, ha ridotto le concentrazioni plasmatiche della frazione antipsicotica attiva.
Anticolinesterasici: • Donepezil e galantamina, entrambi substrati di CYP2D6 e CYP3A4, non mostrano un effetto clinicamente rilevante sulla farmacocinetica di risperidone e della frazione antipsicotica attiva.
Antiepilettici: • È stato dimostrato che la carbamazepina, un induttore potente di CYP3A4 e un induttore di P-gp, riduce le concentrazioni plasmatiche della frazione antipsicotica attiva di risperidone.
Effetti simili possono essere osservati ad es.
con fenitoina e fenobarbital, che sono anche induttori dell’enzima epatico CYP 3A4, come pure della glicoproteina P.
• Topiramato ha ridotto in maniera modesta la biodisponibilità di risperidone, ma non quella della frazione antipsicotica attiva.
Pertanto, è improbabile che questa interazione abbia importanza clinica.
Antifungini: • Itraconazolo, un inibitore potente di CYP3A4 e un inibitore di P-gp, a una dose di 200 mg/die ha aumentato le concentrazioni plasmatiche della frazione antipsicotica attiva di circa il 70%, con dosi di risperidone di 2-8 mg/die.
• Ketoconazolo, un inibitore potente di CYP3A4 e un inibitore di P-gp, a una dose di 200 mg/die ha aumentato le concentrazioni plasmatiche di risperidone e ridotto le concentrazioni plasmatiche di 9-idrossirisperidone.
Antipsicotici: • Le fenotiazine possono aumentare le concentrazioni plasmatiche del risperidone, ma non quelle della frazione antipsicotica attiva.
Antivirali: • Inibitori delle proteasi: non sono disponibili dati provenienti da studi formali; tuttavia, dato che ritonavir è un inibitore potente di CYP3A4 e un inibitore debole di CYP2D6, ritonavir e gli inibitori delle proteasi potenziati con ritonavir aumentano potenzialmente le concentrazioni della frazione antipsicotica attiva di risperidone.
Beta-bloccanti: • Alcuni beta-bloccanti possono aumentare le concentrazioni plasmatiche di risperidone ma non quelle della frazione antipsicotica attiva.
Calcio-antagonisti: • Verapamil, un inibitore moderato di CYP3A4 e un inibitore di P-gp, aumenta la concentrazione plasmatica di risperidone e della frazione antipsicotica attiva.
Farmaci gastrointestinali: • Antagonisti del recettore H2: cimetidina e ranitidina, entrambi deboli inibitori di CYP2D6 e CYP3A4, hanno aumentato la biodisponibilità di risperidone, ma solo marginalmente quella della frazione antipsicotica attiva.
SSRI e antidepressivi triciclici: • Fluoxetina, un inibitore potente di CYP2D6, aumenta la concentrazione plasmatica di risperidone ma in misura inferiore quella della frazione antipsicotica attiva.
• Paroxetina, un inibitore potente di CYP2D6, aumenta la concentrazione plasmatica di risperidone, ma, a dosi fino a 20 mg/die, in misura inferiore quella della frazione antipsicotica attiva.
Tuttavia, dosi più alte di paroxetina possono aumentare le concentrazioni della frazione antipsicotica attiva di risperidone.
• Gli antidepressivi triciclici possono aumentare le concentrazioni plasmatiche di risperidone ma non quelle della frazione antipsicotica attiva.
Amitriptilina non influenza la farmacocinetica di risperidone o della frazione antipsicotica attiva.
• Sertralina, un inibitore debole di CYP2D6, e fluvoxamina, un inibitore debole di CYP3A4, a dosi fino a 100 mg/die non sono associate a variazioni clinicamente significative delle concentrazioni della frazione antipsicotica attiva di risperidone.
Tuttavia, dosi superiori a 100 mg/die di sertralina o fluvoxamina possono aumentare le concentrazioni della frazione antipsicotica attiva di risperidone.
Effetto di risperidone sulla farmacocinetica di altri medicinali Antiepilettici: • Risperidone non mostra un effetto clinicamente rilevante sulla farmacocinetica di valproato o topiramato.
Antipsicotici: • Aripiprazolo, un substrato di CYP2D6 e CYP3A4: Risperidone orale o iniettabile non ha influenzato la farmacocinetica della somma di aripiprazolo e del suo metabolita attivo, deidroaripiprazolo.
Glicosidi digitalici: • Risperidone non mostra un effetto clinicamente rilevante sulla farmacocinetica della digossina.
Litio: • Risperidone non mostra un effetto clinicamente rilevante sulla farmacocinetica del litio.
Uso concomitante di risperidone e furosemide • Vedere il paragrafo 4.4 relativo all’incremento di mortalità in pazienti anziani con demenza trattati in associazione con furosemide. Effetti indesiderati
- Le reazioni avverse da farmaco segnalate con maggiore frequenza (incidenza ≥10%) sono: parkinsonismo, sedazione/sonnolenza, mal di testa e insonnia.
Le reazioni avverse da farmaco che sembravano essere dose-correlate includevano parkinsonismo e acatisia.
Quelle elencate di seguito sono tutte le reazioni avverse da farmaco che sono state riportate negli studi clinici e nel periodo post-marketing con risperidone secondo la categoria di frequenza stimate da studi clinici.
Sono stati utilizzati i seguenti termini e frequenze: molto comune (≥1/10), comune (≥1/100, <1/10), non comune (≥1/1000, <1/100), raro (≥1/10.000, <1/1000), molto raro (<1/10.000) e non nota (la frequenza non può essere definita sulla base dei dati disponibili).Nell’ambito di ciascuna classe di frequenza gli effetti indesiderati vengono riportati in ordine decrescente di gravità.
a In alcuni casi l’iperprolattinemia può provocare ginecomastia, disturbi mestruali, amenorrea, anovulazione, galattorrea, disturbi della fertilità, riduzione della libido, disfunzione erettile.Reazione avversa da farmaco (ADRs) secondo classificazione per sistemi e organi e frequenza Classificazione per sistemi e organi secondo MedDRA Frequenza ADRs Infezioni e infestazioni Comune Polmonite, bronchite, infezioni delle alte vie respiratorie, sinusite, infezioni del tratto urinario, infezioni dell’orecchio, influenza Non comune Infezione del tratto respiratorio, cistite, infezioni dell’occhio, tonsillite, onicomicosi, cellulite, infezioni localizzate, infezioni virali, acarodermatite Raro Infezione Patologie del sistema emolinfopoietico Non comune Neutropenia, diminuita conta dei globuli bianchi, trombocitopenia, anemia, diminuzione dell’ematocrito, aumentata conta degli eosinofili Raro Agranulocitosic Disturbi del sistema immunitario Non comune Ipersensibilità Raro Reazione anafilatticac Patologie endocrine Comune Iperprolattinemiaa Raro Inappropriata secrezione dell’ormone antidiuretico, presenza di glucosio nelle urine Disturbi del metabolismo e della nutrizione Comune Aumento di peso, aumento dell’appetito, riduzione dell’appetito Non comune Diabete mellitob, iperglicemia, polidipsia, diminuzione di peso, anoressia, aumento del colesterolo nel sangue Raro Intossicazione da acquac Ipoglicemia, iperinsulinemiac, aumento dei trigliceridi nel sangue Molto raro Chetoacidosi diabetica Disturbi psichiatrici Molto comune Insonnia d Comune Disturbi del sonno, agitazione, depressione, ansia Non comune Mania, stato confusionale, calo della libido, nervosismo, incubi Raro Catatonia, sonnambulismo, disturbo alimentare correlato al sonno, depressione emotiva, anorgasmia Patologie del sistema nervoso Molto comune Sedazione/sonnolenza, parkinsonismod, mal di testa Comune Acatisiad, distoniad, capogiri, discinesiad, tremore Non comune Discinesia tardiva, ischemia cerebrale, assenza di risposta agli stimoli, perdita di coscienza, depressione del livello di coscienza, convulsione d, sincope, iperattività psicomotoria, disturbi dell’equilibrio, coordinazione anormale, capogiri posturali, disturbi dell’attenzione, disartria, disgeusia, ipoestesia, parestesia Raro Sindrome neurolettica maligna, malattia cerebrovascolare, coma diabetico, titubazione della testa Patologie dell’occhio Comune Visione offuscata, congiuntivite Non comune Fotofobia, secchezza oculare, aumento della lacrimazione, iperemia oculare Raro Glaucoma, disturbo nel movimento dell’occhio, rotazione degli occhi, croste ai margini delle palpebre, sindrome dell’iride a bandiera intraoperativa c Patologie dell’orecchio e del labirinto Non comune Capogiri, tinnito, dolore all’orecchio Patologie cardiache Comune Tachicardia Non comune Fibrillazione atriale, blocco atrioventricolare, disturbo della conduzione, elettrocardiogramma QT prolungato, bradicardia, elettrocardiogramma anormale, palpitazioni Raro Aritmia sinusale Patologie vascolari Comune Ipertensione Non comune Ipotensione, ipotensione ortostatica, rossore Raro Embolia polmonare, trombosi venosa Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche Comune Dispnea, dolore faringolaringeo, tosse, epistassi, congestione nasale Non comune Polmonite da aspirazione, congestione polmonare, congestione delle vie respiratorie, rantoli, dispnea, disfonia, disturbi respiratori Raro Sindrome delle apnee nel sonno, iperventilazione Patologie gastrointestinali Comune Dolore addominale, disturbi addominali, vomito, nausea, costipazione, diarrea, dispepsia, secchezza delle fauci, mal di denti Non comune Incontinenza fecale, fecaloma, gastroenterite, disfagia, flatulenza Raro Pancreatite, ostruzione intestinale, gonfiore della lingua, cheilite Molto raro Ileo Patologie epatobiliari Non comune Aumento delle transaminasi, aumento delle gamma-glutammintrasferasi, aumento degli enzimi epatici Raro Ittero Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo Comune Rash, eritema Non comune Orticaria, prurito, alopecia, ipercheratosi, eczema, pelle secca, decolorazione della pelle, acne, dermatite seborroica, disturbi cutanei, lesioni cutanee Raro Eruzione da farmaco, forfora Molto raro Angioedema Non noto Sindrome di Stevens-Johnson/necrolisi epidermica tossicac Patologie del sistema muscoloscheletrico e del tessuto connettivo Comune Spasmi muscolari, dolore muscolo scheletrico, mal di schiena, artralgia Non comune Aumento della creatina fosfochinasi ematica, postura anomala, rigidità articolare, gonfiore delle articolazioni, debolezza muscolare, dolore al collo Raro Rabdomiolisi Patologie renali e urinarie Comune Incontinenza urinaria Non comune Pollachiuria, ritenzione urinaria, disuria Gravidanza, puerperio e condizioni neonatali Raro Sindrome da astinenza neonatale c Patologie dell’apparato riproduttivo e della mammella Non comune Disfunzione erettile, disturbi dell’eiaculazione, amenorrea, disturbi mestruali d, ginecomastia, galattorrea, disfunzioni sessuali, dolore al seno, fastidio al seno perdite vaginali Raro Priapismoc, ritardo nelle mestruazioni, congestione mammaria, ingrossamento del seno, secrezione mammaria Patologie generali e condizioni relative alla sede di somministrazione Comune Edema d, piressia, dolore toracico, astenia, affaticamento, dolore Non comune Edema facciale, brividi, aumento della temperatura corporea, andatura anormale, sete, sensazione di fastidio al torace, malessere, sensazione di anormalità, disagio Raro Ipotermia, diminuzione della temperatura corporea, freddo periferico sindrome di astinenza da farmaci, indurimento c Traumatismi, intossicazioni e complicazioni da procedura Comune Caduta Non comune Dolore procedurale
b In studi placebo-controllati è stato riportato diabete mellito nel 0,18% in soggetti trattati con risperidone rispetto ad un tasso del 0,11% nel gruppo placebo.
L’incidenza complessiva da tutti gli studi clinici è stata 0,43% in tutti i pazienti trattati con risperidone.
c Non osservati in studi clinici con risperidone ma in condizione post-marketing con riperidone.
d Potrebbero insorgere disturbi extrapiramidali: morbo di Parkinson (ipersecrezione salivare, rigidità muscoloscheletrica, parkinsonismo, perdita di bava, rigidità “della ruota dentata”, bradicinesia, ipocinesia, facies mascherato, tensione muscolare, acinesia, rigidità nucale, rigidità muscolare, andatura parkinsoniana e riflesso glabellare anomalo, tremore parkinsoniano a riposo), acatisia (acatisia, irrequietezza, ipercinesia, e sindrome delle gambe senza riposo), tremore, discinesia (discinesia, contrazioni muscolari, coreoatetosi, atetosi e mioclono), distonia.
La distonia comprende distonia, ipertonia, torcicollo, contrazioni muscolari involontarie, contrattura muscolare, blefarospasmo, crisi oculogira, paralisi della lingua, spasmo facciale, laringospasmo, miotonia, opistotono, spasmo orofaringeo, pleurototono, spasmo della lingua e trisma.
Da notare che è stato incluso un più ampio spettro di sintomi, che non necessariamente hanno un’origine extrapiramidale.
Insonnia comprende: insonnia iniziale, insonnia intermedia; convulsione comprende: convulsioni Grande male; disturbi mestruali comprendono: mestruazioni irregolari, oligomenorrea; edema comprende: edema generalizzato, edema periferico, edema butterato.
Effetti indesiderati rilevati con formulazioni a base di paliperidone Paliperidone è il metabolita attivo di risperidone, dunque, i profili delle reazioni avverse di questi composti (incluse le formulazioni orali e iniettabili) sono rilevanti l'uno all'altro.
Oltre alle reazioni avverse sopra, la seguente reazione avversa è stata osservata con l'uso di prodotti a base di paliperidone e può essere attesa anche con risperidone.
Patologie cardiache: sindrome di tachicardia posturale ortostatica.
Effetti correlati alla classe Come per altri antipsicotici, nel periodo post-marketing con risperidone sono stati riportati casi molto rari di prolungamento dell’intervallo QT.
Altri effetti cardiaci correlati alla classe riportati con antipsicotici che prolungano l’intervallo QT comprendono aritmia ventricolare, fibrillazione ventricolare, tachicardia ventricolare, morte improvvisa, arresto cardiaco e torsioni di punta.
Tromboembolismo venoso Con farmaci antipsicotici sono stati riportati casi di tromboembolismo venoso, inclusi casi di embolia polmonare e casi di trombosi venosa profonda (frequenza non nota).
Aumento di peso Le percentuali di pazienti adulti trattati con risperidone e placebo e affetti da schizofrenia che hanno presentato un aumento del peso corporeo nell’ordine di ≥7% sono stati confrontati in una serie di prove cliniche di 6-8 settimane controllate con placebo, le quali hanno rivelato un’incidenza statisticamente superiore di aumento di peso per risperidone (18%) rispetto al placebo (9%).
In una serie di studi controllati con placebo di 3 settimane condotti su pazienti adulti affetti da mania acuta, l’incidenza di un aumento di peso pari a ≥7% all’endpoint è stata comparabile nel gruppo risperidone (2,5%) e nel gruppo placebo (2,4%) ed è stata un po’ più elevata nel gruppo di controllo attivo (3,5%).
In una popolazione di bambini e adolescenti con comportamento perturbato e altri disturbi comportamentali, nel corso di studi a lungo termine il peso è aumentato di una media di 7,3 kg dopo 12 mesi di trattamento.
Il guadagno di peso previsto per i bambini normali tra i 5-12 anni di età è da 3 a 5 kg all’anno.
Dai 12 ai 16 anni di età questo ordine di grandezza di 3-5 kg/anno si mantiene per le femmine, mentre i maschi aumentano di circa 5 kg all’anno.
Ulteriori informazioni su popolazioni speciali Di seguito sono elencate le reazioni avverse che sono state riportate con maggiore incidenza nei pazienti anziani con demenza o nei pazienti pediatrici rispetto alle popolazioni adulte.
Pazienti anziani con demenza Attacco ischemico transitorio e accidenti cerebrovascolari sono state le reazioni avverse riportate negli studi clinici con una frequenza rispettivamente di 1,4% e di 1,5% nei pazienti anziani affetti da demenza.
Inoltre, sono state riportate le seguenti reazioni avverse, con una frequenza ≥5% nei pazienti anziani affetti da demenza e con una frequenza almeno doppia rispetto a quella osservata in altre popolazioni di adulti: infezioni del tratto urinario, edema periferico, letargia e tosse.
Popolazione pediatrica In generale, le reazioni avverse previste nei bambini sono simili a quelle osservate negli adulti.
Le seguenti reazioni avverse sono state riportate con una frequenza ≥5% nei pazienti pediatrici (dai 5 ai 17 anni) e con una frequenza almeno doppia rispetto a quella osservata negli studi clinici negli adulti: sonnolenza/sedazione, affaticamento, mal di testa, aumento dell’appetito, vomito, infezione del tratto respiratorio superiore, congestione nasale, dolore addominale, capogiri, tosse, piressia, tremore, diarrea ed enuresi.
L’effetto del trattamento con risperidone a lungo termine sulla maturazione sessuale e sull’altezza non è stato adeguatamente studiato (vedere paragrafo 4.4 sezione “Popolazione pediatrica”).
Segnalazione delle reazioni avverse sospette La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l’autorizzazione del medicinale è importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale.
Agli operatori sanitari è richiesto di segnalare qualsiasi reazione avversa sospetta tramite il sistema nazionale di segnalazione all’indirizzo https://www.aifa.gov.it/content/segnalazioni-reazioni-avverse.. Gravidanza e allattamento
- Gravidanza Non esistono dati sufficienti sull’uso di risperidone nelle donne in gravidanza.
Negli studi sugli animali risperidone non si è rilevato teratogeno, ma sono stati osservati altri tipi di tossicità riproduttiva (vedere il paragrafo 5.3).
I rischi potenziali per l’uomo non sono noti.
I neonati esposti agli antipsicotici (inclusi risperidone) durante il terzo trimestre di gravidanza sono a rischio di reazioni avverse tra cui sintomi extrapiramidali e/o sintomi da astinenza che possono variare per gravità e durata dopo la nascita.Ci sono state segnalazioni di agitazione, ipertonia, ipotonia, tremore, sonnolenza, difficoltà respiratoria, o disordine alimentare.
Di conseguenza i neonati devono essere monitorati con attenzione.
Risperidone non deve essere usato durante la gravidanza, a meno che non sia chiaramente necessario.
Se si rende necessaria la sospensione durante la gravidanza, questa non deve essere effettuata in modo repentino.
Allattamento Negli studi sugli animali risperidone e 9-idrossi-risperidone sono stati escreti nel latte materno.
È stato dimostrato che risperidone e 9-idrossi-risperidone vengono escreti in piccole quantità anche nel latte umano.
Non sono disponibili dati relativi alle reazioni avverse nei neonati allattati al seno.
I benefici dell’allattamento al seno devono pertanto essere attentamente ponderati a fronte dei potenziali rischi per il bambino.
Fertilità Come per altri medicinali che antagonizzano i recettori D2 della dopamina, risperidone aumenta il livello di prolattina.
L’iperprolattinemia può sopprimere il GnRH ipotalamico, con conseguente riduzione della secrezione ipofisaria delle gonadotropine.
Questo, a sua volta, può inibire la funzione riproduttiva alterando steroidogenesi gonadica sia in pazienti di sesso femminile che maschile.
Non sono stati osservati effetti rilevanti in studi non clinici. Conservazione
- Questo medicinale non richiede alcuna particolare condizione di conservazione.
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Segnalazione degli effetti indesiderati
Se dovesse manifestarsi un qualsiasi effetto indesiderato, compresi quelli non elencati in questo foglio, è doveroso rivolgersi al proprio medico, ad uno specialista e/o al farmacista. La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l’autorizzazione del medicinale è importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale. Gli effetti indesiderati possono essere segnalati direttamente tramite il sistema nazionale di segnalazione all'indirizzo www.agenziafarmaco.it/it/responsabili. Segnalando gli effetti indesiderati si può contribuire a fornire maggiori informazioni sulla sicurezza di questo medicinale.