RALTEGRAVIR DR 60CPR RIV 600MG
614,97 €
Prezzo indicativo
Data ultimo aggiornamento: 12/01/2025
Raltegravir Dr. Reddy’s è indicato in associazione con altri medicinali antiretrovirali per il trattamento dell'infezione da virus dell'immunodeficienza umana (HIV-1) negli adulti e nei pazienti pediatrici di almeno 40 kg (vedere paragrafi 4.2, 4.4, 5.1 e 5.2).
Ogni compressa rivestita con film contiene 600 mg di raltegravir (come potassico). Per l’elenco completo degli eccipienti, vedere paragrafo 6.1.
Controindicazioni
- Ipersensibilità al principio attivo o ad uno qualsiasi degli eccipienti elencati al paragrafo 6.1.
Posologia
- La terapia deve essere iniziata da un medico con esperienza nella gestione dell'infezione da HIV.
Posologia Raltegravir Dr.
Reddy’s deve essere usato in associazione con altre terapie antiretrovirali (ART) attive (vedere paragrafi 4.4 e 5.1).
Adulti e popolazione pediatrica Negli adulti e nei pazienti pediatrici (che pesano almeno 40 kg), la dose raccomandata è di 1200 mg (due compresse da 600 mg) una volta al giorno per i pazienti naïve al trattamento o per i pazienti che sono virologicamente soppressi con un regime iniziale di raltegravir 400 mg due volte al giorno.
Sono disponibili altre formulazioni e dosaggi: Raltegravir è disponibile anche in compresse da 400 mg per l'uso due volte al giorno in adulti o bambini e adolescenti che pesino almeno 25 kg con infezione da HIV.
La compressa da 400 mg non deve essere usata per il regime di trattamento alla dose di 1.200 mg una volta al giorno.
Raltegravir Dr.
Reddy’s è disponibile solo in compresse da 600 mg.
Se è necessaria una dose alternativa, si devono usare altri prodotti a base di raltegravir che offrono tale opzione.
Anziani Ci sono informazioni limitate sull’uso di raltegravir negli anziani (vedere paragrafo 5.2).
Di conseguenza, Raltegravir Dr.
Reddy’s deve essere usato con cautela in questa popolazione.
Compromissione renale Nei pazienti con compromissione renale non è necessario alcun aggiustamento della dose (vedere paragrafo 5.2).
Compromissione epatica Nei pazienti con compromissione epatica da lieve a moderata non è necessario alcun aggiustamento della dose.
La sicurezza e l’efficacia di raltegravir non sono state stabilite nei pazienti con gravi disturbi epatici di base.
Di conseguenza, Raltegravir Dr.
Reddy’s deve essere usato con cautela in pazienti con grave compromissione epatica (vedere paragrafi 4.4 e 5.2).
La formulazione Raltegravir Dr.
Reddy’s 600 mg in compresse rivestite con film non deve essere utilizzata nei bambini di peso inferiore a 40 kg.
Modo di somministrazione Uso orale.
Raltegravir Dr.
Reddy’s 600 mg compresse può essere somministrato con o senza cibo come una dose di 1200 mg una volta al giorno.
Le compresse non devono essere masticate, frantumate o divise a causa delle previste variazioni del profilo farmacocinetico. Avvertenze e precauzioni
- Generali I pazienti devono essere informati che l’attuale terapia antiretrovirale non è curativa dell’HIV e non è stato provato che prevenga la trasmissione dell’HIV ad altri individui attraverso il sangue.
Raltegravir ha una barriera genetica alla resistenza relativamente bassa.
Pertanto, quando possibile, raltegravir deve essere somministrato con altre due ART attive per minimizzare il potenziale di fallimento virologico e lo sviluppo di resistenza (vedere paragrafo 5.1).
In pazienti naïve al trattamento, i dati degli studi clinici sull’uso di raltegravir si limitano all’uso in combinazione con due inibitori nucleotidici della trascrittasi inversa (NRTI) (emtricitabina e tenofovir disoproxil fumarato).
Depressionne È stata riportata depressione, comprendente idee e comportamenti suicidari, in particolare in pazienti con un’anamnesi di depressione o malattia psichiatrica.
Deve essere usata cautela in pazienti con un’anamnesi di depressione o malattia psichiatrica.
Compromissione epatica La sicurezza e l’efficacia di raltegravir non sono state stabilite nei pazienti con disturbi epatici di base gravi.
Di conseguenza, raltegravir deve essere usato con cautela in pazienti con compromissione epatica grave (vedere paragrafi 4.2 e 5.2).
I pazienti con un’alterata funzionalità epatica preesistente, inclusi quelli con epatite cronica, presentano una frequenza più elevata di alterazioni della funzione epatica in corso di terapia antiretrovirale di combinazione e devono essere monitorati secondo l’iter consueto.
Se in tali pazienti si rileva un peggioramento dell’epatopatia, si deve prendere in considerazione l’interruzione o la sospensione del trattamento.
I pazienti con epatite cronica B o C e trattati con la terapia antiretrovirale di combinazione presentano un rischio più elevato di sviluppare reazioni avverse epatiche gravi e potenzialmente fatali.
Osteonecrosi Sebbene si ritenga che l’eziologia sia multifattoriale (includendo uso di corticosteroidi, assunzione di alcol, immunosoppressione severa, indice di massa corporea più elevato), sono stati riportati casi di osteonecrosi, soprattutto in pazienti con malattia da HIV in fase avanzata e/o esposizione a lungo termine alla terapia antiretrovirale di combinazione.
I pazienti devono essere avvisati di rivolgersi al medico qualora sviluppino sofferenza e dolore articolare, rigidità articolare o difficoltà motoria.
Sindrome da riattivazione immunitaria In pazienti affetti da HIV con deficienza immunitaria grave al momento della istituzione della terapia antiretrovirale di combinazione (CART), può insorgere una reazione infiammatoria a patogeni opportunisti asintomatici o residuali e causare condizioni cliniche gravi, o il peggioramento dei sintomi.
Tipicamente, tali reazioni sono state osservate entro le prime settimane o mesi dall’inizio della terapia antiretrovirale di combinazione (CART).
Esempi rilevanti di tale condizione sono le retiniti da citomegalovirus, le infezioni micobatteriche generalizzate e/o focali e la polmonite da Pneumocystis jiroveci (già nota come Pneumocystis carinii).
Qualsiasi sintomatologia infiammatoria deve essere valutata e, se necessario, deve essere instaurato un trattamento.
Nel contesto della riattivazione immunitaria è stato riportato anche il verificarsi di disturbi autoimmuni (come la malattia di Graves e l’epatite autoimmune): tuttavia il tempo di insorgenza registrato è più variabile e questi eventi possono verificarsi anche molti mesi dopo l’inizio del trattamento.
Atazanavir La co-somministrazione di raltegravir 1200 mg una volta al giorno con atazanavir ha determinato un aumento dei livelli plasmatici di raltegravir; pertanto, la co-somministrazione non è raccomandata (vedere paragrafo 4.5).
Tipranavir/ritonavir La co-somministrazione di raltegravir 1200 mg una volta al giorno con tipranavir/ritonavir potrebbe determinare una diminuzione dei livelli plasmatici di raltegravir; pertanto, la co-somministrazione non è raccomandata (vedere paragrafo 4.5).
Antiacidi La co-somministrazione di raltegravir 1200 mg una volta al giorno con carbonato di calcio e antiacidi contenenti alluminio/magnesio ha determinato una riduzione dei livelli plasmatici di raltegravir; pertanto, la co-somministrazione non è raccomandata (vedere paragrafo 4.5).
Induttori potenti degli enzimi di metabolizzazione dei farmaci L’uso di induttori potenti degli enzimi che metabolizzano i farmaci (ad esempio la rifampicina) con raltegravir 1200 mg una volta al giorno non è stato studiato, ma potrebbe determinare una diminuzione dei livelli plasmatici di raltegravir; pertanto, la co-somministrazione con raltegravir 1200 mg una volta al giorno non è raccomandata.
Miopatia e rabdomiolisi Sono state riportate miopatia e rabdomiolisi.
Usare con cautela in pazienti che hanno avuto miopatia o rabdomiolisi in passato o hanno qualsiasi condizione predisponente compresi altri medicinali associati con queste condizioni (vedere paragrafo 4.8).
Gravi reazioni cutanee e di ipersensibilità Reazioni cutanee gravi, potenzialmente letali e fatali sono state riportate in pazienti in terapia con raltegravir, nella maggior parte dei casi in concomitanza con altri medicinali associati a queste reazioni.
Queste comprendono casi di sindrome di Stevens-Johnson e necrolisi epidermica tossica.
Sono state anche riportate reazioni di ipersensibilità caratterizzate da eruzione cutanea, sintomi sistemici, e talvolta, disfunzione d’organo, compresa l’insufficienza epatica.
Interrompere immediatamente la terapia con raltegravir ed altri agenti sospetti qualora si sviluppino segni o sintomi di reazioni cutanee gravi o reazioni di ipersensibilità (che comprendono, ma che non sono limitate a, eruzione cutanea grave o eruzione cutanea accompagnata da febbre, malessere generale, affaticamento, dolori muscolari o articolari, vescicole, lesioni orali, congiuntivite, edema facciale, epatite, eosinofilia, angioedema).
Lo stato clinico, compresa la aminotransferasi epatica, deve essere monitorato e deve essere instaurata una terapia appropriata.
Il ritardo nella interruzione del trattamento con raltegravir o con altri agenti sospetti dopo la comparsa di una eruzione cutanea grave può dar luogo ad una reazione potenzialmente letale.
Eruzione cutanea L’eruzione cutanea si è verificata più comunemente in pazienti con esperienza di trattamento che ricevevano regimi terapeutici contenenti raltegravir e darunavir rispetto a pazienti che ricevevano raltegravir senza darunavir o darunavir senza raltegravir (vedere paragrafo 4.8).
Sodio Questo medicinale contiene meno di 1 mmol (23 mg) di sodio per compressa, cioè essenzialmente “senza sodio”. Interazioni
- In vitro, raltegravir è un inibitore debole del trasportatore di anioni organici (OAT) 1 (IC50 di 109 mcM) e OAT3 (IC50 di 18,8 mcM).
Si raccomanda cautela nella co-somministrazione di raltegravir 1200 mg una volta al giorno con substrati sensibili di OAT1 e/o OAT3.
Studi in vitro indicano che raltegravir non è un substrato degli enzimi del citocromo P450 (CYP), non inibisce gli enzimi CYP1A2, CYP2B6, CYP2C8, CYP2C9, CYP2C19, CYP2D6 o CYP3A, non inibisce le UDP glucuronosiltransferasi (UGT) 1A1 e 2B7, non induce il CYP3A4 e non inibisce il trasporto mediato dalla glicoproteina P (P-gp), della proteina di resistenza del cancro al seno (BCRP), dei polipeptidi trasportatori di anioni organici (OATP) 1B1, OATP1B3, dei trasportatori di cationi organici (OCT)1 e OCT2, o delle proteine di estrusione di farmaci e tossine (MATE)1 e MATE2-K.
Sulla base di questi dati, non è previsto che raltegravir alteri la farmacocinetica di medicinali che sono substrati di questi enzimi o trasportatori.
Sulla base di studi in vitro e in vivo, raltegravir viene eliminato principalmente attraverso la via metabolica della glucuronidazione mediata dalla UGT1A1.
È stata osservata una considerevole variabilità inter- e intra-individuale della farmacocinetica di raltegravir.
Effetto di raltegravir sulla farmacocinetica di altri medicinali Negli studi di interazione farmacologica condotti con raltegravir 400 mg due volte al giorno, raltegravir non ha avuto un effetto clinicamente significativo sulla farmacocinetica di etravirina, maraviroc, tenofovir disoproxil fumarato, contraccettivi ormonali, metadone, midazolam o boceprevir.
Questi risultati possono essere estesi a raltegravir 1200 mg una volta al giorno e non è necessario alcun aggiustamento del dosaggio per questi agenti.
In alcuni studi, la co-somministrazione di raltegravir 400 mg compresse due volte al giorno con darunavir ha determinato una diminuzione modesta ma clinicamente non significativa delle concentrazioni plasmatiche di darunavir.
Sulla base dell'entità dell'effetto osservato con raltegravir 400 mg compresse due volte al giorno, si prevede che l'effetto di raltegravir 1200 mg una volta al giorno sulle concentrazioni plasmatiche di darunavir non sia clinicamente significativo.
Effetto di altri medicinali sulla farmacocinetica di raltegravir Induttori degli enzimi di metabolizzazione dei farmaci L'impatto di medicinali che sono induttori potenti di UGT1A1, come la rifampicina, su raltegravir 1200 mg una volta al giorno non è noto, ma è probabile che la co-somministrazione diminuisca i livelli di raltegravir in base alla riduzione delle concentrazioni di raltegravir osservata con raltegravir 400 mg due volte al giorno; pertanto, la co-somministrazione con raltegravir 1200 mg una volta al giorno non è raccomandata.
L'impatto di altri forti induttori degli enzimi di metabolizzazione dei farmaci, come la fenitoina e il fenobarbital, su UGT1A1 non è noto; pertanto, la co-somministrazione con raltegravir 1200 mg una volta al giorno non è raccomandata.
Negli studi di interazione farmacologica, efavirenz non ha avuto un effetto clinicamente significativo sulla farmacocinetica di raltegravir 1200 mg una volta al giorno; pertanto, altri induttori meno potenti (ad esempio, efavirenz, nevirapina, rifabutina, glucocorticoidi, erba di San Giovanni, pioglitazone) possono essere utilizzati con la dose raccomandata di raltegravir.
Inibitori di UGT1A1 La co-somministrazione di atazanavir con raltegravir 1200 mg una volta al giorno ha aumentato significativamente i livelli plasmatici di raltegravir; pertanto, la co-somministrazione di raltegravir 1200 mg una volta al giorno con atazanavir non è raccomandata.
Antiacidi La co-somministrazione di raltegravir 1200 mg una volta al giorno con antiacidi contenenti alluminio/magnesio e carbonato di calcio può causare riduzioni clinicamente significative dei livelli plasmatici di raltegravir.
Sulla base di questi risultati, la co-somministrazione di antiacidi contenenti alluminio/magnesio e carbonato di calcio con raltegravir 1200 mg una volta al giorno non è raccomandata.
Agenti che aumentano il pH gastrico L'analisi farmacocinetica di popolazione dell'ONCEMRK (Protocollo 292) ha dimostrato che la co- somministrazione di raltegravir 1200 mg una volta al giorno con IPP o bloccanti H2 non ha comportato cambiamenti statisticamente significativi nella farmacocinetica di raltegravir.
Risultati di efficacia e sicurezza comparabili sono stati ottenuti in assenza o in presenza di questi agenti che alterano il pH gastrico.
Sulla base di questi dati, gli inibitori della pompa protonica e i bloccanti H2 possono essere co-somministrati con raltegravir 1200 mg una volta al giorno.
Considerazioni aggiuntive Non sono stati condotti studi per valutare le interazioni farmacologiche di ritonavir, tipranavir/ritonavir, boceprevir o etravirina con raltegravir 1200 mg (2 x 600 mg) una volta al giorno.
Mentre l'entità della variazione dell'esposizione di raltegravir rispetto a raltegravir 400 mg due volte al giorno con ritonavir, boceprevir o etravirina è stata modesta, l'impatto di tipranavir/ritonavir è stato maggiore (GMR Ctrough=0,45, GMR AUC=0,76).
La co-somministrazione di raltegravir 1200 mg una volta al giorno e tipranavir/ritonavir non è raccomandata.
Studi precedenti su raltegravir 400 mg due volte al giorno hanno dimostrato che la co- somministrazione di tenofovir disoproxil fumarato (un componente di emtricitabina/tenofovir disoproxil fumarato) aumentava l'esposizione a raltegravir.
È stato rilevato che emtricitabina/tenofovir disoproxil fumarato aumenta la biodisponibilità di raltegravir 1200 mg una volta al giorno del 12%, ma il suo impatto non è clinicamente significativo.
Pertanto, la co-somministrazione di emtricitabina/tenofovir disoproxil fumarato e raltegravir 1200 mg una volta al giorno è consentita.
Tutti gli studi di interazione sono stati eseguiti negli adulti.Sono stati eseguiti studi completi di interazione farmacologica con raltegravir 400 mg due volte al giorno e un numero limitato di studi di interazione farmacologica per raltegravir 1200 mg una volta al giorno.
Nella Tabella 1 sono riportati tutti i dati disponibili degli studi di interazione e le raccomandazioni per la co-somministrazione.
Tabella 1 Dati di interazioni farmacocineticheMedicinali per area terapeutica Interazioni (meccanismo, se noto) Raccomandazioni nel caso di somministrazione concomitante ANTIRETROVIRALI Inibitori della proteasi (IP) atazanavir/ritonavir (raltegravir 400 mg due volte al giorno) raltegravir AUC ↑ 41% Non necessario l’aggiustamento della dose di raltegravir (400 mg due volte al giorno). raltegravir C12h ↑ 77% raltegravir Cmax ↑ 24% (inibizione dell’UGT1A1) atazanavir (raltegravir 1200 mg in dose singola) raltegravir AUC ↑ 67% La co-somministrazione di raltegravir (1200 mg una volta al giorno) non è raccomandata. raltegravir C24h ↑ 26% raltegravir Cmax ↑ 16% (inibizione dell’UGT1A1) tipranavir /ritonavir (raltegravir 400 mg due volte al giorno) raltegravir AUC ↓ 24% Non necessario l’aggiustamento della dose di raltegravir (400 mg due volte al giorno). raltegravir C12h ↓ 55% raltegravir Cmax ↓ 18% (induzione dell’UGT1A1) Estrapolato dallo studio con 400 mg due volte al giorno La co-somministrazione di raltegravir (1200 mg una volta al giorno) non è raccomandata. Inibitori non nucleosidici della trascrittasi inversa (NNRTI) efavirenz (raltegravir 400 mg dose singola) raltegravir AUC ↓ 36% Non necessario l’aggiustamento della dose di raltegravir (400 mg due volte al giorno e 1,200 mg una volta al giorno). raltegravir C12h ↓ 21% raltegravir Cmax ↓ 36% (induzione dell’UGT1A1) efavirenz (raltegravir 1,200 mg dose singola) raltegravir AUC ↓ 14% raltegravir C24h ↓ 6% raltegravir Cmax ↓ 9% (induzione dell’UGT1A1) etravirina (raltegravir 400 mg due volte al giorno) raltegravir AUC ↓ 10% Non necessario l’aggiustamento della dose di raltegravir (400 mg due volte al giorno e 1200 mg una volta al giorno) o etravirina. raltegravir C12h ↓ 34% raltegravir Cmax ↓ 11% (induzione dell’UGT1A1) etravirina AUC ↑ 10% etravirina C12h ↑ 17% etravirina Cmax ↑ 4% Inibitori della trascrittasi inversa nucleosidici/nucleotidici tenofovir disoproxil fumarato (raltegravir 400 mg due volte al giorno) raltegravir AUC ↑ 49% Non necessario l’aggiustamento della dose di raltegravir (400 mg due volte al giorno e 1200 mg una volta al giorno) o tenofovir disoproxil fumarato. raltegravir C12h ↑ 3% raltegravir Cmax ↑ 64% (meccanismo d’interazione sconosciuto) tenofovir AUC ↓ 10% tenofovir C24h ↓ 13% tenofovir Cmax ↓ 23% emtricitabina e tenofovir disoproxil fumarato (raltegravir 1200 mg (2 x 600 mg) una volta al giorno) L'analisi della PK di popolazione ha mostrato che l'effetto di emtricitabina/tenofovir disoproxil fumarato sulla farmacocinetica di raltegravir è stato minimo (aumento del 12% della biodisponibilità relativa) e non è stato statisticamente o clinicamente significativo.
(meccanismo di interazione sconosciuto)Inibitori del CCR5 maraviroc (raltegravir 400 mg due volte al giorno) raltegravir AUC ↓ 37% Non necessario l’aggiustamento della dose di raltegravir (400 mg due volte al giorno e 1200 mg una volta al giorno) o maraviroc. raltegravir C12h ↓ 28% raltegravir Cmax ↓ 33% (meccanismo d’interazione sconosciuto) maraviroc AUC ↓ 14% maraviroc C12h ↓ 10% maraviroc Cmax ↓ 21% ANTIVIRALI HCV Inibitori della proteasi NS3/4A (IP) boceprevir (raltegravir 400 mg dose singola) raltegravir AUC ↑ 4% Non necessario l’aggiustamento della dose di raltegravir (400 mg due volte al giorno e 1200 mg una volta al giorno) o boceprevir. raltegravir C12h ↓ 25% raltegravir Cmax ↑ 11% (meccanismo d’interazione sconosciuto) ANTIMICROBICI Antimicobatterici rifampicina (raltegravir 400 mg dose singola) raltegravir AUC ↓ 40% La rifampicina riduce i livelli plasmatici di raltegravir.
Se non è possibile evitare la somministrazione concomitante con rifampicina, può essere preso in considerazione il raddoppio della dose di raltegravir (400 mg due volte al giorno).raltegravir C12h ↓ 61% raltegravir Cmax ↓ 38% (induzione dell’UGT1A1) Estrapolato dallo studio con 400 mg due volte al giorno La co-somministrazione di raltegravir (1200 mg una volta al giorno) non è raccomandata. SEDATIVI midazolam (raltegravir 400 mg due volte al giorno) midazolam AUC ↓ 8% Non necessario l’aggiustamento della dose di raltegravir (400 mg due volte al giorno e 1200 mg una volta al giorno) o midazolam.
Questi risultati indicano che raltegravir non è un induttore o un inibitore del CYP3A4; è pertanto atteso che raltegravir non interferisca con la farmacocinetica dei medicinali substrati del CYP3A4.midazolam Cmax ↑ 3% ANTIACIDI CONTENENTI CATIONI METALLICI antiacido contenente idrossido di alluminio e di magnesio (raltegravir 400 mg due volte al giorno) raltegravir AUC ↓ 49% Antiacidi contenenti alluminio e magnesio riducono i livelli plasmatici di raltegravir.
Non è raccomandata la somministrazione concomitante di raltegravir (400 mg due volte al giorno e 1200 mg una volta al giorno) con antiacidi contenenti alluminio e/o magnesio.raltegravir C12h ↓ 63% raltegravir Cmax ↓ 44% 2 ore prima di raltegravir raltegravir AUC ↓ 51% raltegravir C12h ↓ 56% raltegravir Cmax ↓ 51% 2 ore dopo raltegravir raltegravir AUC ↓ 30% raltegravir C12h ↓ 57% raltegravir Cmax ↓ 24% 6 prima di raltegravir raltegravir AUC ↓ 13% raltegravir C12h ↓ 50% raltegravir Cmax ↓ 10% 6 ore dopo raltegravir raltegravir AUC ↓ 11% raltegravir C12h ↓ 49% raltegravir Cmax ↓ 10% (chelazione di cationi metallici) antiacido a base di idrossido di alluminio/magnesio (raltegravir 1200 mg in dose singola) 12 ore dopo raltegravir raltegravir AUC ↓ 14% raltegravir C24h ↓ 58% raltegravir Cmax ↓ 14% (chelazione di ioni metallici) antiacido contenente carbonato di calcio (raltegravir 400 mg due volte al giorno) raltegravir AUC ↓ 55% Non necessario l’aggiustamento della dose di raltegravir (400 mg due volte al giorno) raltegravir C12h ↓ 32% raltegravir Cmax ↓ 52% (chelazione di cationi metallici) calcio carbonato antiacido (raltegravir 1200 mg in dose singola) raltegravir AUC ↓ 72% Non è raccomandata la somministrazione concomitante di raltegravir (1200 mg una volta al giorno) raltegravir C24 h ↓ 48% raltegravir Cmax ↓ 74% 12 ore dopo raltegravir raltegravir AUC ↓ 10% raltegravir C24 h ↓ 57% raltegravir Cmax ↓ 2% (chelazione di ioni metallici) Altri CATIONI METALLICI Sali di ferro Atteso: Raltegravir AUC ↓ (chelazione di cationi metallici) Si prevede che, somministrati contemporaneamente, i sali di ferro riducano i livelli plasmatici di raltegravir; l’assunzione di sali di ferro almeno due ore dopo la somministrazione di raltegravir può consentire di limitare questo effetto. H2 ANTAGONISTI E INIBITORI DELLA POMPA PROTONICA omeprazolo (raltegravir 400 mg due volte al giorno) raltegravir AUC ↑ 37% Non necessario l’aggiustamento della dose di raltegravir (400 mg due volte al giorno e 1200 mg una volta al giorno). raltegravir C12h ↑ 24% raltegravir Cmax ↑ 51% (aumentata solubilità) famotidina (raltegravir 400 mg due volte al giorno) raltegravir AUC ↑ 44% raltegravir C12h ↑ 6% raltegravir Cmax ↑ 60% (aumentata solubilità) agenti che alterano il pH gastrico: inibitori della pompa protonica (ad es.
omeprazolo), bloccanti H2 (ad es.
famotidina, ranitidina, cimitedina) (raltegravir 1200 mg)L'analisi della PK di popolazione ha mostrato che l'effetto degli agenti che alterano il pH gastrico sulla farmacocinetica di raltegravir è stato minimo (diminuzione dell'8,8% della biodisponibilità relativa) e non è stato statisticamente o clinicamente significativo.
(Aumento della solubilità del farmaco)CONTRACCETTIVI ORMONALI etinilestradiolo norelgestromin (raltegravir 400 mg due volte al giorno) Etinilestradiolo AUC ↓ 2% Non necessario l’aggiustamento della dose di raltegravir (400 mg due volte al giorno e 1200 mg una volta al giorno) o dei contraccettivi ormonali (a base di estrogeni e/o progesterone). Etinilestradiolo Cmax ↑ 6% Norelgestromin AUC ↑ 14% Norelgestromin Cmax ↑ 29% ANALGESICI OPPIOIDI metadone (raltegravir 400 mg due volte al giorno) metadone AUC ↔ Non necessario l’aggiustamento della dose di raltegravir (400 mg due volte al giorno e 1200 mg una volta al giorno) o metadone. metadone Cmax ↔ Effetti indesiderati
- Riassunto del profilo di sicurezza In studi clinici randomizzati raltegravir 400 mg due volte al giorno è stato somministrato in associazione a regimi di trattamento di base fissa o ottimizzata in adulti naïve al trattamento (N=547) e con esperienza di trattamento (N=462) per un massimo di 96 settimane.
Altri 531 adulti naïve al trattamento hanno ricevuto raltegravir 1200 mg una volta al giorno con emtricitabina e tenofovir disoproxil fumarato per un massimo di 96 settimane.
Vedere paragrafo 5.1.
Le reazioni avverse riportate più frequentemente durante il trattamento sono state cefalea, nausea e dolore addominale.
Le reazioni avverse gravi più frequentemente riportate sono state la sindrome da immunoricostituzione ed eruzione cutanea.
I tassi d’interruzione della terapia con raltegravir negli studi clinici a causa di reazioni avverse sono stati pari al 5% o inferiori.
La rabdomiolisi è stata una reazione avversa grave non comune segnalata nel corso dell’utilizzo post- marketing di raltegravir 400 mg due volte al giorno.
Tabella delle reazioni averse Le reazioni avverse considerate dai ricercatori essere in correlazione causale con raltegravir (da solo o in associazione con altra ART), così come le reazioni avverse emerse nell’esperienza post-marketing, sono di seguito elencate per classificazione per sistemi ed organi.
Le frequenze sono definite come comune (≥ 1/100, < 1/10), non comune (≥ 1/1.000, < 1/100) e non nota (la frequenza non può essere definita sulla base dei dati disponibili).
Descrizione di reazioni avverse selezionate Negli studi su raltegravir 400 mg due volte al giorno, sono stati riportati casi di cancro in pazienti con esperienza di trattamento e in pazienti naïve al trattamento che hanno iniziato raltegravir in associazione con altri agenti antiretrovirali.Classificazione per sistemi e organi Frequenza Reazioni avverse Raltegravir (da solo o in associazione con altra ART) Infezioni e infestazioni Non comune herpes genitale, follicolite, gastroenterite, herpes simplex, infezione da herpes virus, herpes zoster, influenza, ascesso linfonodale, mollusco contagioso, rinofaringite, infezione del tratto respiratorio superiore Tumori benigni, maligni e non specificati (cisti e polipi compresi) Non comune papilloma cutaneo Patologie del sistema emolinfopoietico Non comune anemia, anemia sideropenica, dolore linfonodale, linfoadenopatia, neutropenia, trombocitopenia Disturbi del sistema immunitario Non comune sindrome da immunoricostituzione, ipersensibilità iatrogena, ipersensibilità Disturbi del metabolismo e della nutrizione Comune diminuzione dell’appetito Non comune cachessia, diabete mellito, dislipidemia, ipercolesterolemia, iperglicemia, iperlipidemia, iperfagia, aumento dell’appetito, polidipsia, disturbo del grasso corporeo Disturbi psichiatrici Comune sogni anomali, insonnia, incubi, comportamento anormale, depressione Non comune disturbo mentale, tentativo di suicidio, ansia, stato confusionale, umore depresso, depressione maggiore, insonnia mediana, umore alterato, attacco di panico, disturbi del sonno ideazione suicidaria, comportamento suicidario (particolarmente in pazienti con una storia preesistente di malattia psichiatrica) Patologie del sistema nervoso Comune capogiro, cefalea, iperattività psicomotoria Non comune amnesia, sindrome del tunnel carpale, disturbo cognitivo, disturbo dell’attenzione, capogiro posturale, disgeusia, ipersonnia, ipoestesia, letargia, alterazione della memoria, emicrania, neuropatia periferica, parestesia, sonnolenza, cefalea da tensione, tremore, scarsa qualità del sonno Patologie dell’occhio Non comune alterazione visiva Patologie dell’orecchio e del labirinto Comune vertigini Non comune tinnito Patologie cardiache Non comune palpitazioni, bradicardia sinusale, extrasistoli ventricolari Patologie vascolari Non comune vampata di calore, ipertensione Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche Non comune disfonia, epistassi, congestione nasale Patologie gastrointestinali Comune distensione addominale, dolore addominale, diarrea, flatulenza, nausea, vomito, dispepsia Non comune gastrite, fastidio a livello dell’addome, dolore nella parte superiore dell’addome, dolorabilità addominale, fastidio a livello anorettale, costipazione, bocca secca, fastidio a livello epigastrico, duodenite erosiva, eruttazione, malattia da reflusso gastroesofageo, gengivite, glossite, odinofagia, pancreatite acuta, ulcera peptica, emorragia rettale Patologie epatobiliari Non comune epatite, steatosi epatica, epatite alcolica, insufficienza epatica Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo Comune eruzione cutanea Non comune acne, alopecia, dermatite acneiforme, cute secca, eritema, atrofia dei tessuti del viso, iperidrosi, lipoatrofia, lipodistrofia acquisita, lipoipertrofia, sudorazioni notturne, prurigo, prurito, prurito generalizzato, rash maculare, rash maculo- papulare, rash pruriginoso, lesione cutanea, orticaria, xeroderma, sindrome di Stevens Johnson, eruzione cutanea da farmaco con eosinofilia e sintomi sistemici (DRESS) Patologie del sistema muscoloscheletrico e del tessuto connettivo Non comune artralgia, artrite, dolore dorsale, dolore al fianco, dolore muscoloscheletrico, mialgia, dolore al collo, osteopenia, dolore alle estremità, tendinite, rabdomiolisi Patologie renali e urinarie Non comune insufficienza renale, nefrite, nefrolitiasi, nicturia, cisti renale, compromissione renale, nefrite tubulointerstiziale Patologie dell’apparato riproduttivo e della mammella Non comune disfunzione erettile, ginecomastia, sintomi della menopausa Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione Comune astenia, affaticamento, piressia Non comune fastidio a livello del torace, brividi, edema facciale, aumento del tessuto adiposo, sensazione di nervosismo, malessere, massa sottomandibolare, edema periferico, dolore Esami diagnostici Comune aumento della alanina aminotransferasi, linfociti atipici, aumento della aspartato aminotransferasi, aumento dei trigliceridi ematici, aumento della lipasi, aumento della amilasi pancreatica ematica Non comune diminuzione della conta assoluta dei neutrofili, aumento della fosfatasi alcalina, diminuzione della albumina ematica, aumento della amilasi ematica, aumento della bilirubina ematica, aumento del colesterolo ematico, aumento della creatinina ematica, aumento della glicemia, aumento della azotemia, aumento della creatinfosfochinasi, aumento della glicemia a digiuno, presenza di glucosio nelle urine, aumento delle lipoproteine ad alta densità, aumento del Rapporto Internazionale Normalizzato, aumento delle lipoproteine a bassa densità, diminuzione del numero delle piastrine, presenza di eritrociti nelle urine, aumento della circonferenza della vita, aumento di peso, diminuzione della conta dei leucociti Traumatismo, avvelenamento e complicazioni da procedura Non comune sovradosaggio accidentale
I tipi e le incidenze delle specifiche neoplasie sono stati quelli previsti nella popolazione con immunodeficienza severa.
Il rischio di sviluppare cancro in questi studi è stato simile sia nei gruppi che ricevevano raltegravir che nei gruppi di confronto.
In pazienti trattati con raltegravir sono state osservate alterazioni di Grado 2-4 dei valori di laboratorio della creatinchinasi.
Sono state riportate miopatia e rabdomiolisi.
Usare con cautela in pazienti che hanno avuto miopatia o rabdomiolisi in passato o hanno qualsiasi condizione predisponente compresi altri medicinali associati con queste condizioni (vedere paragrafo 4.4).
Casi di osteonecrosi sono stati, riportati soprattutto in pazienti con fattori di rischio generalmente noti, patologia da HIV avanzata o esposizione a lungo termine a terapia antiretrovirale combinata (CART).
La frequenza non è nota (vedere paragrafo 4.4).
In pazienti affetti da HIV con grave deficienza immunitaria al momento della istituzione della terapia antiretrovirale di combinazione (CART), può insorgere una reazione infiammatoria a infezioni opportunistiche asintomatiche o residuali.
Sono stati riportati anche disturbi autoimmuni (come la malattia di Graves e l’epatite autoimmune); tuttavia il tempo di insorgenza registrato è più variabile e questi eventi possono verificarsi anche molti mesi dopo l’inizio del trattamento (vedere paragrafo 4.4).
Per ognuna delle seguenti reazioni avverse cliniche si è verificato almeno un caso grave: herpes genitale, anemia, sindrome da immunoricostituzione, depressione, disturbo mentale, tentativo di suicidio, gastrite, epatite, insufficienza renale, sovradosaggio accidentale.
Negli studi clinici effettuati in pazienti con esperienza di trattamento, l’eruzione cutanea, indipendentemente dalla causalità, è stata osservata più comunemente con i regimi terapeutici contenenti raltegravir e darunavir rispetto a quelli contenenti raltegravir senza darunavir o darunavir senza raltegravir.
L’eruzione cutanea considerata dallo sperimentatore farmaco-correlata si è verificata con tassi di incidenza simili.
I tassi di incidenza di eruzione cutanea (da tutte le causalità) aggiustati per esposizione sono stati rispettivamente 10,9, 4,2 e 3,8 per 100 pazienti-anno (PYR); e per l’eruzione cutanea farmaco-correlata sono stati rispettivamente 2,4, 1,1 e 2,3 per 100 pazienti-anno.
Le eruzioni cutanee osservate negli studi clinici sono state di gravità da lieve a moderata e non hanno causato l’interruzione della terapia (vedere paragrafo 4.4).
Pazienti coinfettati con virus dell’epatite B e/o dell’epatite C Negli studi clinici, ci sono stati 79 pazienti con coinfezione da epatite B, 84 con coinfezione da epatite C e 8 pazienti con coinfezione da epatite B e C che sono stati trattati con raltegravir in associazione con altri agenti per l’HIV-1.
In generale, il profilo di sicurezza di raltegravir in pazienti con coinfezione da virus dell’epatite B e/o dell’epatite C è stato simile a quello di pazienti senza coinfezione da virus dell’epatite B e/o dell’epatite C, sebbene la frequenza di anomalie nei valori di AST e ALT sia stata relativamente più alta nel sottogruppo con coinfezione da virus dell’epatite B e/o dell’epatite C.
A 96 settimane, in pazienti con esperienza di trattamento, alterazioni di Grado 2 o maggiori dei valori di laboratorio di AST, ALT o bilirubina totale, indicative di un peggioramento di grado dal basale, si sono verificate rispettivamente nel 29 %, 34 % e 13 % dei pazienti coinfettati trattati con raltegravir, in confronto all’11%, 10% e 9% di tutti gli altri pazienti trattati con raltegravir.
A 240 settimane in pazienti naïve al trattamento, alterazioni di Grado 2 o maggiori dei valori di laboratorio di AST, ALT o bilirubina totale, indicative di un peggioramento di grado dal basale, si sono verificate rispettivamente nel 22 %, 44 % e 17 % dei pazienti coinfettati trattati con raltegravir in confronto al 13%, 13 % e 5 % di tutti gli altri pazienti trattati con raltegravir.
Popolazione pediatrica La formulazione in compresse di Raltegravir 600 mg non è stata studiata nei pazienti pediatrici (vedere paragrafo 4.2).
Bambini e adolescenti da 2 a 18 anni di età Nell’IMPAACT P1066 raltegravir due volte al giorno in associazione con altri agenti antiretrovirali è stato studiato in 126 bambini e adolescenti da 2 a 18 anni di età con infezione da HIV-1 con esperienza di trattamento antiretrovirale (vedere paragrafi 5.1 e 5.2).
Dei 126 pazienti, 96 hanno ricevuto la dose raccomandata di raltegravir due volte al giorno.
In questi 96 bambini e adolescenti, la frequenza, il tipo e la gravità delle reazioni avverse correlate al farmaco fino alla settimana 48 sono stati paragonabili a quelli osservati negli adulti.
Un paziente ha avuto iperattività psicomotoria, comportamento anormale e insonnia, reazioni avverse cliniche di Grado 3 correlate al farmaco; un paziente ha avuto una grave eruzione cutanea allergica di Grado 2 correlata al farmaco.
Un paziente ha avuto alterazioni negli esami di laboratorio correlate al farmaco, di Grado 4 dei valori di AST e di Grado 3 dei valori di ALT, che sono state considerate gravi.
Lattanti e bambini da 4 settimane a meno di 2 anni di età Nello studio IMPAACT P1066 raltegravir due volte al giorno in associazione con altri antiretrovirali è stato studiato anche in 26 lattanti e bambini con almeno 4 settimane di vita ed età inferiore a 2 anni con infezione da HIV-1 (vedere paragrafi 5.1 e 5.2).
In questi 26 lattanti e bambini, la frequenza, il tipo e la gravità delle reazioni avverse correlate al farmaco fino alla settimana 48 erano comparabili a quelli osservati negli adulti.Un paziente ha avuto una grave eruzione cutanea allergica di Grado 3 correlata al farmaco, che ha portato all’interruzione del trattamento.
Neonati esposti ad HIV-1 Nello studio IMPAACT P1110 (vedere paragrafo 5.2) i lattanti eleggibili avevano almeno 37 settimane di gestazione e avevano un peso di almeno 2 kg.
Sedici (16) neonati hanno ricevuto 2 dosi di raltegravir nelle prime 2 settimane di vita e 26 neonati hanno ricevuto una dose giornaliera per 6 settimane; tutti sono stati seguiti per 24 settimane.
Non ci sono state reazioni avverse cliniche correlate al farmaco, e si sono verificate tre reazioni avverse di laboratorio correlate al farmaco (una neutropenia transitoria di Grado 4 in un soggetto che riceveva zidovudina per prevenire la trasmissione materno-fetale (PMTCT), e due aumenti di bilirubina (rispettivamente, di Grado 1 e Grado 2) considerate come non gravi e che non richiedono terapia specifica).
Segnalazione delle reazioni avverse sospette La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l’autorizzazione del medicinale è importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale.
Agli operatori sanitari è richiesto di segnalare qualsiasi reazione avversa sospetta tramite il sistema nazionale di segnalazione all’indirizzo https://www.aifa.gov.it/content/segnalazioni-reazioni- avverse. Gravidanza e allattamento
- Gravidanza Non ci sono dati per l'uso di raltegravir 1200 mg una volta al giorno in donne in gravidanza.
Un ampio numero di dati in donne in gravidanza con esposizione a raltegravir 400 mg due volte al giorno durante il primo trimestre (più di 1.000 potenziali gravidanze esposte) non indica una tossicità malformativa.
Gli studi sugli animali hanno mostrato una tossicità riproduttiva (vedere paragrafo 5.3).
Un moderato numero di dati in donne in gravidanza con esposizione a raltegravir 400 mg due volte al giorno durante il secondo e/o terzo trimestre (tra 300 e 1.000 potenziali gravidanze esposte) non indica un aumento del rischio di tossicità fetale/neonatale.
Raltegravir 1200 mg non è raccomandato durante la gravidanza.
Registro delle gravidanze con antiretrovirali Al fine di monitorare gli esiti materno-fetali delle pazienti che inavvertitamente sono state trattate con raltegravir in corso di gravidanza, è stato istituito un registro delle gravidanze delle pazienti in terapia con antiretrovirali.
I medici sono invitati a registrare le pazienti in questo registro.
Come regola generale, quando si decide di usare agenti antiretrovirali per il trattamento dell’infezione da HIV in donne in gravidanza e di conseguenza per ridurre il rischio di trasmissione verticale dell’HIV al neonato, si devono prendere in considerazione i dati relativi agli animali nonché l’esperienza clinica in donne in gravidanza al fine di caratterizzare la sicurezza per il feto.
Allattamento Raltegravir/metaboliti sono escreti nel latte materno in quantità tali per cui effetti su neonati/lattanti sono probabili.
I dati farmacodinamici/tossicologici disponibili negli animali hanno mostrato l’escrezione di raltegravir/metaboliti nel latte (per maggiori dettagli vedere paragrafo 5.3).
Il rischio per i neonati/lattanti non può essere escluso.Si raccomanda alle donne affette da HIV di non allattare al seno al fine di evitare la trasmissione dell’HIV.
Fertilità Non è stato visto alcun effetto sulla fertilità in ratti maschi e femmine a dosi fino a 600 mg/kg/die che hanno dato luogo ad una esposizione 3 volte superiore all’esposizione che si ha con la dose raccomandata nell’uomo. Conservazione
- Questo medicinale non richiede alcuna condizione particolare di conservazione.
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Se dovesse manifestarsi un qualsiasi effetto indesiderato, compresi quelli non elencati in questo foglio, è doveroso rivolgersi al proprio medico, ad uno specialista e/o al farmacista. La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l’autorizzazione del medicinale è importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale. Gli effetti indesiderati possono essere segnalati direttamente tramite il sistema nazionale di segnalazione all'indirizzo www.agenziafarmaco.it/it/responsabili. Segnalando gli effetti indesiderati si può contribuire a fornire maggiori informazioni sulla sicurezza di questo medicinale.