QUETIAPINA SANDOZ 60CPR 100MG

40,00 €

Prezzo indicativo

Principio attivo: QUETIAPINA FUMARATO
  • ATC: N05AH04
  • Descrizione tipo ricetta: RR - RIPETIBILE 10V IN 6MESI
  • Presenza Glutine:
  • Presenza Lattosio: Il farmaco contiene lattosio

Data ultimo aggiornamento: 21/10/2012

Quetiapina Sandoz GmbH è indicata: • nel trattamento della schizofrenia • nel trattamento del disturbo bipolare: - per il trattamento degli episodi di mania da moderati a gravi nel disturbo bipolare - per il trattamento degli episodi depressivi maggiori associati a disturbo bipolare - per la prevenzione delle recidive di episodi maniacali o depressivi nei pazienti con disturbo bipolare che in precedenza hanno risposto al trattamento con quetiapina
Ogni compressa rivestita con film contiene 100 mg di quetiapina (come fumarato). Eccipiente(i) con effetto noto: ogni compressa rivestita con film contiene: 21,7 mg di lattosio (come monoidrato) Ogni compressa rivestita con film contiene 200 mg di quetiapina (come fumarato) Eccipiente(i) con effetto noto: Ogni compressa rivestita con film contiene: 43.4 mg di lattosio (come monoidrato) Ogni compressa rivestita con film contiene 300 mg di quetiapina (come fumarato) Eccipiente(i) con effetto noto: Ogni compressa rivestita con film contiene: 65.2 mg di lattosio (come monoidrato) Per l’elenco completo degli eccipienti, vedere paragrafo 6.1.

Controindicazioni

Ipersensibilità al principio attivo o ad uno qualsiasi degli eccipienti elencati al paragrafo 6.1.
La somministrazione concomitante di inibitori del citocromo P450 3A4, come inibitori della proteasi dell’HIV, agenti antifungini azolici, eritromicina, claritromicina e nefazodone, è controindicata (vedere anche paragrafo 4.5).

Posologia

Posologia Per ciascuna indicazione esistono diversi schemi posologici.
È pertanto necessario assicurarsi che i pazienti siano chiaramente informati sulla dose adatta alla loro condizione.
Adulti Per il trattamento della schizofrenia Per il trattamento della schizofrenia, Quetiapina Sandoz GmbH deve essere somministrato due volte al giorno.
La dose giornaliera complessiva per i primi quattro giorni di terapia è 50 mg (giorno 1), 100 mg (giorno 2), 200 mg (giorno 3) e 300 mg (giorno 4).
Dal giorno 4 in avanti la dose deve essere titolata fino al normale intervallo di dose efficace di 300-450 mg/die.
A seconda della risposta clinica e della tollerabilità del singolo paziente, la dose può essere titolata nell’ambito di un intervallo di 150-750 mg/die.
Per il trattamento degli episodi di mania da moderati a gravi nel disturbo bipolare Per il trattamento degli episodi di mania associati al disturbo bipolare, Quetiapina Sandoz GmbH deve essere somministrato 2 volte al giorno.
La dose giornaliera complessiva per i primi quattro giorni di terapia è 100 mg (giorno 1), 200 mg (giorno 2), 300 mg (giorno 3) e 400 mg (giorno 4).
A partire dal giorno 6 possono essere effettuate ulteriori titolazioni della dose fino a 800 mg/die, con incrementi non superiori a 200 mg/die.
La dose può essere titolata in funzione della risposta clinica e della tollerabilità del singolo paziente, entro un intervallo di 200-800 mg/die.
La dose efficace abituale è compresa tra 400 e 800 mg/die.
Per il trattamento degli episodi depressivi maggiori associati al disturbo bipolare Quetiapina Sandoz GmbH deve essere somministrata una volta al giorno, prima di coricarsi.
La dose giornaliera complessiva per i primi quattro giorni di terapia è 50 mg (giorno 1), 100 mg (giorno 2), 200 mg (giorno 3) e 300 mg (giorno 4).
La dose giornaliera raccomandata è 300 mg.
Nel corso delle prove cliniche non è stato osservato alcun beneficio supplementare nel gruppo di 600 mg rispetto a quello di 300 mg (vedere il paragrafo 5.1).
Singoli pazienti potrebbero beneficiare del dosaggio di 600 mg.
La terapia con dosi superiori a 300 mg deve essere iniziata da medici esperti nel trattamento del disturbo bipolare.
In singoli pazienti, con problemi di intolleranza, gli studi clinici hanno indicato come opportuna la possibilità di considerare la riduzione della dose a un minimo di 200 mg.
Per la prevenzione delle recidive nel disturbo bipolare: Per la prevenzione delle recidive di episodi di mania, misti o depressivi nel disturbo bipolare, i pazienti che hanno risposto a quetiapina nel trattamento acuto del disturbo bipolare devono continuare la terapia alla stessa dose.
La dose può essere aggiustata in funzione della risposta clinica e della tollerabilità del singolo paziente, all'interno dell’intervallo da 300 a 800 mg al giorno somministrata due volte al giorno.
È importante che per la terapia di mantenimento sia utilizzata la dose efficace più bassa.
Anziani Come con altri antipsicotici, Quetiapina Sandoz GmbH deve essere somministrato con cautela negli anziani, in particolare durante il periodo di dosaggio iniziale.
A seconda della risposta clinica e della tollerabilità dei singoli pazienti, potrebbe essere necessario effettuare la titolazione progressiva del dosaggio in modo più lento e ridurre la dose terapeutica giornaliera rispetto ai pazienti più giovani.
In confronto ai pazienti più giovani, negli anziani la clearance plasmatica media di quetiapina si è ridotta del 30-50%.
L’efficacia e la sicurezza di quetiapina non sono state valutate nei pazienti oltre i 65 anni affetti da episodi depressivi nell’ambito di un quadro clinico di disturbo bipolare.
Compromissione renale Nei pazienti con compromissione renale non è necessario alcun aggiustamento del dosaggio.
Compromissione epatica Quetiapina è ampiamente metabolizzata a livello epatico.
Pertanto, la Quetiapina Sandoz GmbH deve essere usata con cautela nei pazienti con compromissione epatica nota, in particolare durante il periodo di dosaggio iniziale.
I pazienti con compromissione epatica nota devono iniziare il trattamento con 25 mg/die.
La dose deve essere aumentata giornalmente con incrementi di 25-50 mg/die fino a raggiungere la dose efficace, a seconda della risposta clinica e della tollerabilità di ogni singolo paziente.
Popolazione pediatrica Quetiapina Sandoz GmbH non è raccomandata nei bambini e negli adolescenti al di sotto dei 18 anni d’età, a causa della mancanza di dati a supporto dell’uso in questa fascia d’età.
Le evidenze disponibili da studi clinici controllati con placebo sono presentate nei paragrafi 4.4, 4.8, 5.1 e 5.2.
Nota Per dosi non realizzabili/praticabili con questi prodotti medicinali sono disponibili altri farmaci contenenti quetiapina con titolazioni minori.
Modo di somministrazione Quetiapina Sandoz GmbH può essere somministrato con o senza cibo.

Avvertenze e precauzioni

Poiché quetiapina è approvato per diverse indicazioni, si deve tener conto del profilo di sicurezza del farmaco rispetto alla diagnosi del singolo paziente e alla dose da somministrare.
Popolazione pediatrica La somministrazione di quetiapina non è raccomandata nei bambini e negli adolescenti al di sotto dei 18 anni d’età, a causa della mancanza di dati a supporto dell’uso in questa fascia d’età.
Gli studi clinici con quetiapina hanno dimostrato che, oltre al profilo di sicurezza noto individuati negli adulti (vedere paragrafo 4.8), alcuni eventi avversi si sono verificati con una frequenza superiore nei bambini e negli adolescenti rispetto agli adulti (aumento dell'appetito, l'innalzamento di prolattina sierica, vomito, rinite e sincope) o possono avere differenti implicazioni per bambini e adolescenti (sintomi extrapiramidali) ed è stato identificato un evento avverso che non era stato visto in precedenza in studi condotti sugli adulti (aumento della pressione arteriosa).
Le modifiche dei test di funzionalità tiroidea sono state osservate anche nei bambini e negli adolescenti.
Inoltre, le implicazioni di sicurezza a lungo termine del trattamento con quetiapina sulla crescita e la maturazione non sono stati studiati oltre la 26 settimana.
Le implicazioni a lungo termine per lo sviluppo cognitivo e comportamentale non sono note.
In studi clinici controllati con placebo, con bambini e adolescenti, quetiapina è stato associato con un'aumentata incidenza di sintomi extrapiramidali (EPS) rispetto al placebo nei pazienti trattati per la schizofrenia, nella mania bipolare e depressione bipolare (vedere paragrafo 4.8).
Suicidio/pensieri suicidi o peggioramento clinico La depressione nel disturbo bipolare è associata a un aumento del rischio di pensieri suicidi, autolesionismo e suicidi (eventi correlati al suicidio).
Tale rischio persiste fino a quando non si verifica una remissione significativa.
Poiché durante le prime settimane o più di trattamento potrebbe non manifestarsi alcun miglioramento, i pazienti devono essere strettamente controllati fino a quando tale miglioramento non si verifica.
L’esperienza clinica generale indica che il rischio di suicidio potrebbe aumentare nelle prime fasi di recupero.
Inoltre, i medici devono considerare il potenziale rischio di eventi correlati al suicidio dopo la brusca interruzione del trattamento con quetiapina, a causa dei noti fattori di rischio per la malattia da trattare.
Anche altri disturbi psichiatrici per i quali viene prescritta quetiapina possono essere associati ad un aumento del rischio di eventi correlati al suicidio.
Inoltre, queste patologie possono esistere in co-morbilità con episodi depressivi maggiori.
Le stesse precauzioni seguite per il trattamento di pazienti con episodi depressivi maggiori devono perciò essere adottate durante il trattamento di pazienti affetti da altri disturbi psichiatrici.
I pazienti con un'anamnesi positiva per eventi correlati al suicidio, o coloro che mostrano un grado significativo di ideazione suicidaria prima dell'inizio del trattamento sono noti per essere esposti ad un rischio maggiore di ideazione suicidaria o tentativo di suicidio, e devono pertanto essere sottoposti a stretta sorveglianza durante il trattamento.
Una metanalisi condotta su studi clinici controllati con placebo con farmaci antidepressivi in pazienti adulti con disturbi psichiatrici ha mostrato un aumentato rischio di comportamento suicidario con l'uso di antidepressivi rispetto al placebo nei pazienti di età inferiore a 25 anni.
Durante la terapia deve essere effettuato uno stretto monitoraggio dei pazienti, in particolare di quelli ad alto rischio, specialmente nelle fasi iniziali del trattamento e in seguito alle variazioni della dose.
I pazienti (e chi si prende cura di loro) devono essere avvertiti della necessità di controllare qualsiasi eventuale peggioramento clinico, comportamento o pensiero suicidario e variazioni inusuali del comportamento, e di richiedere immediatamente un intervento medico se tali sintomi si presentano.
In studi clinici controllati con placebo a breve termine condotti su pazienti con episodi depressivi maggiori associati al disturbo bipolare è stato osservato un rischio maggiore di eventi correlati al suicidio nei pazienti giovani adulti (di età inferiore a 25 anni) trattati con quetiapina rispetto ai pazienti trattati con placebo (rispettivamente 3,0% vs.
0%).
Uno studio retrospettivo basato sulla popolazione che assume quetiapina per il trattamento del disturbo depressivo maggiore ha mostrato un aumentato rischio di autolesionismo e suicidio in pazienti di età compresa tra 25 e 64 anni senza una storia di autolesionismo durante l’uso di quetiapina con altri antidepressivi.
Rischio metabolico Dato il rischio di peggioramento del profilo metabolico, incluse le variazioni del peso corporeo, del glucosio ematico (vedere iperglicemia) e dei lipidi, che è stato riscontrato nell’ambito di studi clinici, i parametri metabolici dei pazienti devono essere valutati all’inizio del trattamento e le variazioni di questi parametri devono essere controllate regolarmente durante il trattamento.
Il peggioramento di questi parametri deve essere gestito in modo clinicamente appropriato (vedere anche paragrafo 4.8).
Sintomi extrapiramidali Negli studi clinici controllati con placebo nei pazienti adulti trattati per episodi depressivi maggiori correlati a disturbo bipolare, la quetiapina è stata associata ad un aumento dell'incidenza di sintomi extrapiramidali (EPS) rispetto al placebo (vedere paragrafi 4.8 e 5.1).
L'uso di quetiapina è stato associato allo sviluppo di acatisia, caratterizzata da una sensazione di irrequietezza soggettivamente spiacevole o dolorosa e dalla necessità di muoversi, spesso accompagnata da un’incapacità a rimanere seduti o fermi.
Ciò è più probabile che si verifichi entro le prime settimane di trattamento.
Nei pazienti che manifestino questi sintomi, l'incremento della dose potrebbe rivelarsi nocivo.
Discinesia tardiva Qualora si manifestassero segni e sintomi di discinesia tardiva si deve considerare una riduzione del dosaggio o l'interruzione della terapia con quetiapina.
I sintomi di discinesia tardiva possono peggiorare o persino insorgere dopo l'interruzione del trattamento (vedere paragrafo 4.8).
Sonnolenza e capogiro Il trattamento con quetiapina è stato associato a sonnolenza e a sintomi correlati, come la sedazione (vedere il paragrafo 4.8).
Negli studi clinici per il trattamento di pazienti con depressione bipolare, l’insorgenza è avvenuta in genere entro i primi 3 giorni di trattamento ed è stata in prevalenza di intensità da lieve a moderata.
I pazienti che sperimentano sonnolenza di grave intensità potrebbero richiedere controlli più frequenti per un minimo di 2 settimane dalla comparsa dei sintomi di sonnolenza o fino a quando i sintomi migliorano, e potrebbe essere necessario prendere in considerazione l’interruzione del trattamento.
Ipotensione ortostatica Il trattamento con quetiapina è stato associato ad ipotensione ortostatica e capogiro correlato (vedere paragrafo 4.8) i quali, analogamente alla sonnolenza, insorgono solitamente durante la fase iniziale di titolazione della dose.
Ciò può aumentare il verificarsi di lesioni accidentali (cadute), specialmente negli anziani.
Pertanto, i pazienti devono essere avvertiti di prestare cautela fino a quando non saranno a conoscenza della loro sensibilità individuale al farmaco.
Quetiapina deve essere usata con cautela nei pazienti con: patologia cardiovascolare nota, malattia cerebrovascolare o altre condizioni predisponenti all’ipotensione.
Deve essere considerata una riduzione della dose o una titolazione più graduale se si verifica ipotensione ortostatica, soprattutto in pazienti con patologie cardiovascolari sottostanti.
Sindrome di apnea del sonno Sindrome di apnea del sonno è stata segnalata nei pazienti trattati con quetiapina.
Quetiapina deve essere usata con cautela nei pazienti sottoposti a trattamento concomitante con medicinali deprimenti il sistema nervoso centrale e che hanno una storia o sono a rischio di apnea del sonno, come quelli che sono in sovrappeso/obesi o sono di sesso maschile.
Convulsioni Gli studi clinici controllati non hanno evidenziato alcuna differenza nell’incidenza di convulsioni nei pazienti trattati con quetiapina rispetto a quelli trattati con placebo.
Non ci sono dati disponibili sull’incidenza di crisi epilettiche in pazienti con storia di disturbi epilettici.
Come per altri antipsicotici, si raccomanda cautela nel caso di trattamento di pazienti con anamnesi di convulsioni (vedere il paragrafo 4.8).
Sindrome neurolettica maligna La sindrome neurolettica maligna è stata associata al trattamento con farmaci antipsicotici, incluso quetiapina (vedere il paragrafo 4.8).
Le manifestazioni cliniche includono ipertermia, alterazione dello stato mentale, rigidità muscolare, instabilità del sistema nervoso autonomo e aumento della creatina fosfochinasi.
In caso di insorgenza di tali sintomi, il trattamento con quetiapina deve essere interrotto e deve essere iniziata una terapia medica adeguata.
Neutropenia grave e Agranulocitosi Nel corso di studi clinici con quetiapina è stata segnalata neutropenia grave (conta dei neutrofili <0,5 x 109/l).
La maggior parte dei casi di neutropenia grave si è verificata entro un paio di mesi dall’inizio della terapia con quetiapina.
Non è apparsa alcuna apparente correlazione con la dose.
Durante l’esperienza post-marketing, alcuni casi hanno avuto esito fatale.
I possibili fattori di rischio per la neutropenia includono una pre-esistente bassa conta di globuli bianchi (WBC) e un’anamnesi di neutropenia indotta da farmaci.
Tuttavia, alcuni casi si sono verificati in pazienti senza fattori di rischio pre-esistenti.
Nei pazienti con conta dei neutrofili <1,0 x 109/l quetiapina deve essere interrotta.
I pazienti devono essere osservati per segni e sintomi di infezione e la conta dei neutrofili deve essere monitorata (fino a quando non supera 1,5 x 109/l) (vedere il paragrafo 5.1).
Neutropenia dovrebbe essere considerata in pazienti con infezione o febbre, soprattutto in assenza di fattori predisponenti evidenti, e deve essere gestita in modo clinicamente appropriato.
I pazienti devono essere avvisati di segnalare immediatamente la comparsa di segni/sintomi compatibili con agranulocitosi o infezione (ad esempio, febbre, debolezza, letargia, o mal di gola) in qualsiasi momento durante la terapia con quetiapina.
Tali pazienti devono avere una conta leucocitaria e conta assoluta dei neutrofili (ANC) eseguita tempestivamente, soprattutto in assenza di fattori predisponenti.
Effetti anticolinergici (muscarinici) Norquetiapina, un metabolita attivo della quetiapina, ha un’affinità di grado da moderato a forte per diversi sottotipi di recettori muscarinici.
Questo contribuisce all’insorgenza di reazioni avverse al farmaco (ADR) che riflettono gli effetti anticolinergici quando quetiapina viene utilizzata alle dosi raccomandate, se usato in concomitanza con altri medicinali con effetti anticolinergici, e nel caso di sovradosaggio.
Quetiapina deve essere usata con cautela nei pazienti in trattamento con medicinali che hanno effetti anticolinergici (muscarinici).
Quetiapina deve essere usata con cautela nei pazienti con una diagnosi attuale o precedente storia di ritenzione urinaria, ipertrofia prostatica clinicamente significativa, ostruzione intestinale o patologie correlate, aumento della pressione intraoculare o glaucoma ad angolo chiuso.
(Vedere paragrafi 4.5, 4.8, 5.1 e 4.9.) Interazioni Vedere paragrafo 4.5.
L’uso concomitante di quetiapina con un forte induttore degli enzimi epatici, come carbamazepina o fenitoina, diminuisce sostanzialmente le concentrazioni plasmatiche di quetiapina, il che potrebbe influire sull’efficacia della terapia con quetiapina.
Nei pazienti che ricevono un induttore degli enzimi epatici, l’istituzione del trattamento con quetiapina deve avvenire solo se il medico ritiene che i benefici di quetiapina superano il rischio di rimuovere l’induttore degli enzimi epatici.
È importante che qualsiasi aggiustamento dell’induttore avvenga in modo graduale e, se necessario, che questo venga sostituito con un non-induttore (per esempio valproato di sodio).
Peso L’aumento di peso è stato segnalato in pazienti che erano stati trattati con quetiapina, questi devono essere monitorati e gestiti in modo clinicamente appropriato in conformità con le linee guida dell’antipsicotico utilizzato (vedere paragrafi 4.8 e 5.1).
Iperglicemia Iperglicemia e/o sviluppo o esacerbazione del diabete occasionalmente associato a chetoacidosi o coma sono stati segnalati raramente, inclusi alcuni casi ad esito fatale (vedere paragrafo 4.8).
In alcuni casi, è stato segnalato un precedente aumento del peso corporeo che può essere un fattore predisponente.
È consigliabile un appropriato monitoraggio clinico in conformità con le linee guida dell’antipsicotico utilizzato.
Lipidi Nel corso degli studi clinici con quetiapina sono stati osservati aumenti di trigliceridi, LDL e colesterolo totale, e riduzione dei livelli di HDL (vedere il paragrafo 4.8).
Le variazioni nei livelli di lipidi devono essere gestite in modo clinicamente adeguato.
Prolungamento dell’intervallo QT Negli studi clinici, e quando viene utilizzata rispettando le indicazioni fornite nel Riassunto delle Caratteristiche del Prodotto, quetiapina non ha causato incrementi persistenti degli intervalli QT assoluti.
In studi post-marketing è stato segnalato un prolungamento dell’intervallo QT con quetiapina somministrata a dosi terapeutiche (vedere paragrafo 4.8) e in sovradosaggio (vedere paragrafo 4.9).
Come per altri antipsicotici occorre prestare cautela quando quetiapina viene prescritta a pazienti con malattia cardiovascolare o con un’anamnesi familiare di prolungamento dell’intervallo QT.
Cautela deve essere esercitata anche nel prescrivere quetiapina in concomitanza con medicinali noti per prolungare l’intervallo QT o in concomitanza con antipsicotici, in particolare negli anziani e in pazienti affetti da sindrome congenita del QT lungo, insufficienza cardiaca congestizia, ipertrofia cardiaca, ipokaliemia o ipomagnesemia (vedere il paragrafo 4.5).
Cardiomiopatia e miocardite Sono stati segnalati casi di cardiomiopatia e miocardite nell’ambito di studi clinici e nel corso dell'esperienza post-marketing (vedere il paragrafo 4.8) Nei pazienti con sospetto di cardiomiopatia o miocardite deve essere presa in considerazione l'interruzione della quetiapina.
Reazioni avverse cutanee gravi Le reazioni avverse cutanee gravi (SCARs), che includono la Sindrome di Stevens-Johnson (SJS), la Necrolisi Epidermica Tossica (TEN), la Pustolosi Esantematica Acuta Generalizzata (AGEP), l'Eritema Multiforme (EM) e la Reazione da Farmaco con Eosinofilia e Sintomi Sistemici (DRESS) che possono essere potenzialmente letali o fatali sono state segnalate molto raramente durante il trattamento con quetiapina.
Le SCARs si presentano comunemente con uno o più dei seguenti sintomi: eruzione cutanea estesa che può essere pruriginosa o associata a pustole, dermatite esfoliativa, febbre, linfoadenopatia e possibile eosinofilia o neutrofilia.
La maggior parte di queste reazioni si è verificata entro 4 settimane dopo l’inizio della terapia con quetiapina, alcune reazioni DRESS si sono verificate entro 6 settimane dopo l'inizio della terapia con quetiapina.
Se compaiono segni e sintomi indicativi di queste reazioni cutanee gravi, il trattamento con quetiapina deve essere interrotto immediatamente e una terapia alternativa deve essere presa in considerazione.
Sospensione In seguito alla brusca interruzione di quetiapina sono stati descritti sintomi di astinenza acuta, quali insonnia, nausea, cefalea, diarrea, vomito, capogiri e irritabilità.
È consigliabile effettuare la sospensione in modo graduale, nell’arco di un periodo di tempo pari ad almeno una/due settimane (vedere il paragrafo 4.8).
Pazienti anziani con psicosi correlate alla demenza Quetiapina non è stato approvato per il trattamento dei pazienti con psicosi correlate alla demenza.
In studi clinici controllati randomizzati versus placebo condotti in una popolazione di pazienti con demenza trattati con alcuni antipsicotici atipici è stato osservato un aumento pari a circa tre volte del rischio di eventi cerebrovascolari.
Il meccanismo di tale aumento non è noto.
Non può essere escluso un aumento del rischio per altri antipsicotici o in altre popolazioni di pazienti.
Quetiapina deve essere usato con cautela nei pazienti a rischio di ictus.
In seguito a una meta-analisi eseguita su tutti gli antipsicotici atipici è stato segnalato un incremento del rischio di decessi nei pazienti anziani con psicosi correlata alla demenza rispetto a quelli trattati con placebo.
In due studi clinici controllati versus placebo della durata di dieci settimane effettuati con quetiapina nella stessa popolazione di pazienti (n=710; età media 83 anni; range: 56-99 anni), l’incidenza di mortalità nei pazienti trattati con quetiapina è stata pari al 5,5% rispetto al 3,2% nel gruppo trattato con placebo.
I pazienti in questi studi sono deceduti per varie cause, compatibili con le aspettative per questa popolazione.
Pazienti anziani con malattia di Parkinson/Parkinsonismo Uno studio retrospettivo basato sulla popolazione che assume quetiapina per il trattamento di pazienti con MDD, ha mostrato un aumento del rischio di morte durante l’uso di quetiapina in pazienti con età superiore a 65 anni.
Questa associazione non era presente quando i pazienti con Parkinson sono stati eliminati dall’analisi.
Si deve prestare attenzione quando la quetiapina è prescritta a pazienti anziani con Parkinson.
Disfagia Disfagia (vedere paragrafo 4.8) è stata segnalata con quetiapina.
Quetiapina deve essere usato con cautela nei pazienti a rischio di polmonite per aspirazione.
Stipsi e ostruzione intestinale La stipsi rappresenta un fattore di rischio per occlusione intestinale.
Stipsi e ostruzione intestinale sono stati segnalati con quetiapina (vedere paragrafo 4.8).
Questo include le segnalazioni fatali in pazienti che sono ad alto rischio di ostruzione intestinale, compresi quelli che stanno assumendo contemporaneamente altri farmaci che diminuiscono la motilità intestinale e/o non possono segnalare sintomi di stipsi.
I pazienti con ostruzione intestinale/ileo devono essere sottoposti a un attento monitoraggio e a cure urgenti.
Tromboembolismo Venoso ( TEV) Casi di tromboembolismo venoso (TEV) sono stati segnalati con farmaci antipsicotici.
Poiché i pazienti trattati con antipsicotici presentano spesso fattori di rischio acquisiti per il tromboembolismo venoso, tutti i possibili fattori di rischio per la tromboembolia venosa dovrebbero essere individuati prima e durante il trattamento con quetiapina e adottate misure preventive.
Pancreatite La pancreatite è stata segnalata negli studi clinici e durante l'esperienza post-marketing.
Tra i rapporti post-marketing, mentre non tutti i casi sono stati confusi da fattori di rischio, molti pazienti presentavano fattori che sono noti per essere associati a pancreatite, come aumento dei trigliceridi (vedere paragrafo 4.8), calcoli biliari, e consumo di alcol.
Informazioni supplementari I dati relativi a quetiapina in combinazione con divalproex o litio negli episodi di mania da moderati a gravi sono limitati; la terapia combinata è stata tuttavia ben tollerata (vedere i paragrafi 4.8 e 5.1).
I dati hanno mostrato un effetto additivo alla terza settimana.
Uso improprio e abuso Sono stati segnalati casi di uso improprio e abuso.
Potrebbe essere necessaria cautela quando si prescrive quetiapina a pazienti con una storia di abuso di alcol o droga.
Quetiapina Sandoz GmbH contiene sodio, lattosio Questo medicinale contiene meno di 1 mmol di sodio (23 mg) per compressa rivestita con film, cioè essenzialmente senza sodio.
I pazienti affetti da rari problemi ereditari di intolleranza al galattosio, da deficit totale di lattasi o da malassorbimento di glucosio-galattosio non devono assumere questo medicinale.

Interazioni

Considerati i suoi effetti primari sul sistema nervoso centrale, quetiapina deve essere usata con cautela in combinazione con altri medicinali ad azione centrale e con alcool.
Si deve usare cautela nel trattamento di pazienti che stanno assumendo altri medicinali con effetti anticolinergici (muscarinici) (vedere paragrafo 4.4).
Il citocromo P450 (CYP) 3A4 è l’enzima principalmente responsabile per il metabolismo di quetiapina mediato dal citocromo P450.
In uno studio di interazione condotto su volontari sani, la somministrazione concomitante di quetiapina (al dosaggio di 25 mg) con ketoconazolo, un inibitore del CYP3A4, ha provocato un aumento da 5 a 8 volte dell’AUC di quetiapina.
Sulla base di questo dato, l’uso concomitante di quetiapina con gli inibitori del CYP3A4 è controindicato.
Si raccomanda inoltre di non consumare succo di pompelmo durante la terapia con quetiapina.
In uno studio a dosi multiple atto a valutare la farmacocinetica di quetiapina somministrata prima e durante il trattamento con carbamazepina (un noto induttore degli enzimi epatici), la somministrazione concomitante di carbamazepina ha aumentato in modo significativo la clearance di quetiapina.
Questo aumento della clearance ha ridotto l’esposizione sistemica di quetiapina (misurata mediante AUC) a una media del 13% dell’esposizione rilevata durante la somministrazione della sola quetiapina, anche se in alcuni pazienti è stato osservato un effetto maggiore.
Come conseguenza di questa interazione, possono verificarsi concentrazioni plasmatiche più basse, che potrebbero influenzare l’efficacia della terapia con quetiapina.
La somministrazione concomitante di quetiapina e fenitoina (un altro induttore degli enzimi microsomiali) ha provocato un notevole aumento della clearance di quetiapina del 450% circa.
Nei pazienti che ricevono un induttore degli enzimi epatici, l’istituzione del trattamento con quetiapina deve avvenire solo se il medico ritiene che i benefici di quetiapina prevalgono sul rischio di rimuovere l’induttore degli enzimi epatici.
È importante che qualsiasi aggiustamento dell’induttore avvenga in modo graduale e, se necessario, che questo venga sostituito con un non-induttore (per esempio valproato di sodio) (vedere paragrafo 4.4).
La farmacocinetica di quetiapina non è stata alterata in modo significativo dalla somministrazione concomitante degli antidepressivi imipramina (un noto inibitore del CYP 2D6) o fluoxetina (un noto inibitore del CYP 3A4 e del CYP 2D6).
La farmacocinetica di quetiapina non è stata alterata in modo significativo dalla somministrazione concomitante degli antipsicotici risperidone o aloperidolo.
L’uso concomitante di quetiapina e tioridazina ha provocato un aumento di circa il 70% nella clearance di quetiapina.
La farmacocinetica di quetiapina non è stata alterata in modo significativo dalla somministrazione concomitante di cimetidina.
La farmacocinetica del litio non è stata alterata in modo significativo dalla somministrazione concomitante di quetiapina.
In uno studio di 6 settimane, randomizzato, tra litio e quetiapina a rilascio prolungato versus placebo e quetiapina a rilascio prolungato in pazienti adulti con mania grave, sono stati osservati una maggiore incidenza di eventi correlati extrapiramidali (in particolare tremore), sonnolenza e aumento di peso nel gruppo litio add-on rispetto al gruppo placebo add-on (vedere paragrafo 5.1).
La farmacocinetica di sodio valproato e di quetiapina non è stata alterata in modo clinicamente rilevante dalla somministrazione concomitante.
In uno studio retrospettivo su bambini e adolescenti che hanno ricevuto valproato, quetiapina o entrambi, è stata riscontrata un’alta incidenza di leucopenia e neutropenia nel gruppo in terapia con l’associazione dei due farmaci rispetto ai gruppi in monoterapia.
Non sono stati effettuati studi formali di interazione con medicinali cardiovascolari di uso comune.
È necessario prestare cautela quando quetiapina viene usata in concomitanza con prodotti medicinali noti per provocare squilibrio elettrolitico o per prolungare l’intervallo QT.
Sono stati segnalati casi di risultati falsi positivi nei test immunoenzimatici per metadone e antidepressivi triciclici in pazienti che avevano assunto quetiapina.
Si raccomanda la conferma dei risultati dubbi di screening immunologico con una tecnica cromatografica appropriata.

Effetti indesiderati

Riassunto del profilo di sicurezza Le reazioni avverse al farmaco (ADR) segnalate più comunemente con quetiapina (≥10%) sono sonnolenza, capogiri, cefalea, secchezza della bocca, sintomi da sospensione (interruzione), aumento dei livelli sierici di trigliceridi, innalzamento di colesterolo totale (principalmente colesterolo LDL), diminuzione del colesterolo HDL, aumento di peso, diminuzione dell'emoglobina e sintomi extrapiramidali.
Elenco tabulare delle reazioni avverse L'incidenza di ADR associate alla terapia con quetiapina, è segnalata nella tabella seguente (Tabella 1), secondo il formato raccomandato dal Council for International Organizations of Medical Sciences (CIOMS III Working Group; 1995).
Tabella 1: ADR associate alla terapia con quetiapina Nella valutazione delle reazioni avverse sono state usate le seguenti stime di frequenza: molto comune (≥1/10); comune (da ≥1/100 a <1/10); non comune (da ≥1/1.000 a <1/100); raro (da ≥1/10.000 a <1/1.000); molto raro (<1/10.000); non nota (la frequenza non può essere definita sulla base dei dati disponibili).
Reazioni averse al farmaco (ADRs) in base alla classificazione per sistemi e organi e alla frequenza
Classificazione per sistemi e organi MedDRA Frequenza ADR
Patologie del sistema emolinfopoietico Molto comune Emoglobina ridotta22
Comune Leucopenia1, 28, riduzione della conta dei neutrofili, aumento degli eosinofili27
Non comune Neutropenia¹, anemia, riduzione della conta delle piastrine 13
Raro Agranulocitosi26
Non nota Neutropenia¹
Disturbi del sistema immunitario Non comune Ipersensibilità (incluse reazioni allergiche cutanee)
Molto raro Reazione anafilattica 5
Patologie endocrine Comune Iperprolattinemia15 , riduzioni del T4 totale 24 , riduzioni del T4 libero 24 , riduzioni del T3 totale 24 , aumenti del TSH 24
Non comune Riduzioni del T3 libero24, ipotiroidismo21
Molto raro Secrezione inadeguata dell’ormone antidiuretico
Disturbi del metabolismo e della nutrizione Molto comune Aumenti dei livelli sierici dei trigliceridi10, 30, aumenti del colesterolo totale (principalmente colesterolo LDL)11, 30, riduzioni del colesterolo HDL17, 30, aumento di peso8, 30
Comune Aumento dell’appetito, aumento del glucosio nel sangue fino a livelli iperglicemici 6, 30
Non comune Iponatriemia19, Diabete mellito1, 5 esacerbazione del diabete pre-esistente
Raro Sindrome metabolica 29
Disturbi psichiatrici Comune Sogni anomali e incubi, ideazione suicidaria e comportamento suicidario20
Raro Sonnambulismo e reazioni correlate come parlare nel sonno e disturbi alimentari correlati al sonno
Patologie del sistema nervoso Molto comune Capogiri4, 16, sonnolenza2, 16, cefalea, sintomi extrapiramidali1, 21
Comune Disartria
Non comune Convulsioni¹, sindrome delle gambe senza riposo, discinesia tardiva1,5 Sincope4, 16, Stato confusionale
Patologie dell’occhio Comune Visione offuscata
Patologie cardiache Comune Tachicardia4, Palpitazioni23
Non comune Prolungamento del QT 1, 12, 18, Bradicardia32
Non nota Cardiomiopatia, Miocardite
Patologie vascolari Comune Ipotensione ortostatica4, 16
Raro Tromboembolismo venoso¹
Non nota Infarto33
Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche Comune Dispnea23
Non comune Rinite
Patologie gastrointestinali Molto comune Secchezza della bocca
Comune Stipsi, dispepsia, vomito 25
Non comune Disfagia7
Raro Pancreatite¹, ostruzione intestinale/Ileo
Patologie epatobiliari Comune Aumenti dei livelli di alanino aminotransaminasi sieriche (ALT) ³, aumento dei livelli delle gamma-GT ³
Non comune Aumenti dei livelli di aspartato transaminasi sieriche (AST) ³
Raro Ittero 5, epatite
Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo Molto raro Angioedema5, sindrome di Stevens-Johnson5
Non nota Necrolisi epidermica tossica, eritema multiforme, pustolosi esantematica acuta generalizzata (AGEP), reazione al farmaco con eosinofilia e sintomi sistemici (DRESS), Vasculite cutanea
Patologie del sistema muscoloscheletrico e del tessuto connettivo Molto raro Rabdomiolisi
Patologie renali e urinarie Non comune Ritenzione urinaria
Gravidanza, puerperio e condizioni perinatali Non nota Sindrome da astinenza neonatale 31
Patologie dell’apparato riproduttivo e della mammella Non comune Disfunzioni sessuali
Raro Priapismo, galattorrea, gonfiore del seno, disturbi mestruali
Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione Molto comune Sintomi da astinenza (sospensione)1, 9
Comune Lieve astenia, edema periferico, irritabilità, piressia
Raro Sindrome neurolettica maligna ¹, ipotermia
Esami diagnostici Raro Aumento della creatina fosfochinasi plasmatica 14
(1) Vedere il paragrafo 4.4.
(2) Può verificarsi sonnolenza, che di solito insorge durante le prime due settimane di trattamento e che generalmente si risolve con la somministrazione continuata di quetiapina.
(3) In alcuni pazienti che ricevevano quetiapina sono stati osservati aumenti asintomatici (aumenti dai livelli normali pari a > 3x ULN in qualsiasi momento) delle transaminasi sieriche (ALT, AST) o dei livelli di gamma GT.
Questi aumenti sono stati generalmente reversibili con il proseguimento del trattamento con quetiapina.
(4) Come con altri antipsicotici con attività di blocco dei recettori alfa-1-adrenergici, quetiapina può comunemente indurre ipotensione ortostatica associata a capogiri, tachicardia e, in alcuni pazienti, sincope, specialmente durante il periodo iniziale di titolazione della dose (vedere il paragrafo 4.4).
(5) Il calcolo della frequenza di queste ADR è stato effettuato solo sulla base dei dati post-marketing.
(6) Glucosio plasmatico a digiuno ≥126 mg/dl (≥7,0 mmol/l) o glucosio plasmatico non a digiuno ≥200 mg/dl (≥11,1 mmol/l) in almeno un’occasione.
(7) Un aumento del tasso di disfagia con quetiapina vs.
placebo è stato osservato solo nel corso di studi clinici sulla depressione bipolare.
(8) Basato su un incremento del peso corporeo dal basale >7%.
Si verifica prevalentemente durante le prime settimane di trattamento negli adulti.
(9) I seguenti sintomi di astinenza sono stati osservati più frequentemente nel corso di studi clinici in acuto, in monoterapia, controllati con placebo, che hanno valutato i sintomi da sospensione: insonnia, nausea, cefalea, diarrea, vomito, capogiri e irritabilità.
L’incidenza di queste reazioni è diminuita in modo significativo una settimana dopo l’interruzione della terapia.
(10) Trigliceridi ≥200 mg/dl (≥2,258 mmol/l) (pazienti ≥18 anni d’età) o ≥150 mg/dL (≥1,694 mmol/L) (pazienti <18 anni d’età) in almeno un’occasione.
(11) Colesterolo ≥240 mg/dl (≥6,2064 mmol/l) (pazienti ≥18 anni d’età) o ≥200 mg/dL (≥5,172 mmol/L) (pazienti <18 anni d’età) in almeno un’occasione.
Un aumento del colesterolo LDL ≥ 30 mg/dL (≥ 0,769 mmol / L) è stato osservato molto comunemente.
La variazione media tra i pazienti che avevano questo aumento è stata 41,7 mg/dL (≥ 1,07 mmol/L).
(12) Vedere testo di seguito.
(13) Piastrine ≤100 x 109/l in almeno un’occasione.
(14) Sulla base di eventi avversi riportati nel corso di studi clinici relativi a un aumento della creatina fosfochinasi non associato a sindrome neurolettica maligna.
(15) Livelli di prolattina (pazienti di età >18 anni): >20 mcg/l (>869,56 pmol/l) nei maschi; >30 mcg/l (>1304,34 pmol/l) nelle femmine in qualsiasi momento.
(16) Può determinare cadute.
(17) Colesterolo HDL: <40 mg/dL (1,025 mmol/L) maschi; <50 mg/dL (1,282 mmol/L) femmine in qualsiasi momento.
(18) Incidenza di pazienti che hanno uno spostamento di QTc da <450 msec a ≥ 450 msec, con un aumento ≥ 30 msec.
Negli studi controllati con placebo, con quetiapina la variazione media e l'incidenza di pazienti che hanno un passaggio a un livello clinicamente significativo è simile tra quetiapina e placebo.
(19) Variazione da > 132 mmol/L a ≤ 132 mmol/L in almeno un’occasione (20) Durante la terapia con quetiapina o subito dopo la sospensione del trattamento sono stati segnalati casi di ideazione suicidaria e comportamenti suicidari (vedere paragrafi 4.4 e 5.1).
(21) Vedere paragrafo 5.1 (22) La diminuzione dell'emoglobina a valori ≤ 13 g/dL (8.07 mmol/L) nei maschi e ≤ 12 g/dL (7.45 mmol/L) nelle femmine si è verificata in almeno un’occasione nel 11% dei pazienti trattati con quetiapina in tutti gli studi clinici, incluse le estensioni in aperto.
In questi pazienti, la media della riduzione massima dell’emoglobina in qualsiasi momento era 1.50 g/dL.
(23) Queste segnalazioni si sono spesso verificate in corso di tachicardia, capogiro, ipotensione ortostatica e/o preesistenti malattie cardiorespiratorie concomitanti.
(24) Basato sullo scostamento dal normale valore di base a valori potenzialmente clinicamente importanti in qualsiasi momento successivo in tutti gli studi clinici.
Le variazioni della T4 totale, T4 libera, T3 totale e T3 libera sono definite come < 0.8 x LLN (pmol/L) e la variazione della TSH è > 5 mIU/L in qualunque momento.
(25) Sulla base dell'aumentata percentuale di vomito nei pazienti anziani (≥65 anni di età).
(26) Sulla base delle variazioni dei valori basali dei neutrofili da >=1.5 x 109/L a <0.5 x 109/L in qualsiasi momento durante il trattamento e sulla base dei pazienti con grave neutropenia (<0,5 x 109/L) e infezione durante tutti gli studi clinici con quetiapina (vedere paragrafo 4.4).
(27) Basato sullo scostamento dal normale valore di base a valori potenzialmente clinicamente importanti in qualsiasi momento successivo in tutti gli studi clinici.
Le variazioni negli eosinofili sono definite come >1 x 109 cellule/L in qualunque momento.
(28) Basato sullo scostamento dal normale valore di base a valori potenzialmente clinicamente importanti in qualsiasi momento successivo in tutti gli studi clinici.
Le variazioni nelle WBC sono definite come ≤ 3 x 109 cellule/L in qualunque momento.
(29) Basati su segnalazioni di eventi avversi relativi a sindrome metabolica derivanti da studi clinici con quetiapina.
(30) Durante gli studi clinici è stato osservato in alcuni pazienti un peggioramento di più di uno dei fattori metabolici quali peso, glucosio ematico e lipidi (vedere paragrafo 4.4).
(31) Vedere paragrafo 4.6.
(32) Può accadere in corrispondenza o in prossimità dell'inizio del trattamento ed essere associato ad ipotensione e/o sincope.
La frequenza è calcolata sulla base degli eventi avversi di bradicardia e degli eventi correlati in tutti gli studi clinici con quetiapina (33) Basato su uno studio epidemiologico retrospettivo non randomizzato.
Con l’uso degli antipsicotici sono stati riportati casi di prolungamento dell’intervallo QT, aritmia ventricolare, decesso improvviso e inspiegabile, arresto cardiaco e torsades de pointes, che sono considerati effetti di classe.
Reazioni avverse cutanee gravi (SCRs), inclusa la sindrome di Stevens-Johnson (SJS), necrolisi epidermica tossica (NET), reazione al farmaco con eosinofilia e sintomi sistemici (DRESS) sono state segnalate in associazione al trattamento con quetiapina.
Popolazione pediatrica Le stesse ADR descritte sopra per gli adulti devono essere tenute in considerazione per bambini e adolescenti.
Nella tabella seguente (Tabella 2) sono riassunte le reazioni avverse che si manifestano con maggiore frequenza nei bambini e negli adolescenti (10-17 anni) rispetto alla popolazione adulta o le ADR che non sono state identificate nella popolazione adulta.
Tabella 2: ADR associate alla terapia con quetiapina nei bambini e negli adolescenti che si verificano con una frequenza più alta rispetto agli adulti o non sono state identificate nella popolazione adulta. Nella valutazione delle reazioni avverse sono state usate le seguenti stime di frequenza: Molto comune: (≥ 1/10); Comune: (≥ 1/100 a <1/10); Non comune: (≥ 1/1, 000 a <1/100); Raro: (≥ 1/10, 000 a <1/1,000); Molto raro: (<1/10, 000); Non nota (la frequenza non può essere definita sulla base dei dati disponibili).
Reazioni averse al farmaco (ADRs) in base alla classificazione per sistemi e organi e alla frequenza
Classificazione per sistemi e organi MedDRA Frequenza ADR
Patologie endocrine Molto comune Aumento dei livelli di prolattina¹
Disturbi del metabolismo e della nutrizione Molto comune Aumento dell’appetito
Patologie del sistema nervoso Molto comune Sintomi extrapiramidali 3,4
Comune Sincope
Patologie vascolari Molto comune Aumento della pressione arteriosa²
Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche Comune Rinite
Patologie gastrointestinali Molto comune Vomito
Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione Comune Irritabilità³
(1) I livelli di prolattina (pazienti <18 anni di età): > 20 ug /L (> 869,56 pmol/L) nei maschi; > 26 ug/L (> 1130,428 pmol/L) nelle femmine in qualsiasi momento.
Meno dell'1% dei pazienti ha avuto un incremento a un livello di prolattina >100 ug/L.
(2) Basati sul superamento delle soglie clinicamente significative (adattate dai criteri dal National Institutes of Health) o aumenti > 20 mmHg per la sistolica o > 10 mmHg per la pressione diastolica in qualsiasi momento, in due studi in acuto (3-6 settimane) controllati con placebo in bambini e adolescenti.
(3) Nota: La frequenza è coerente con quella osservata negli adulti, ma può essere associata a differenti implicazioni cliniche in bambini e adolescenti rispetto agli adulti.
(4) Vedere paragrafo 5.1 Segnalazione delle reazioni avverse sospette La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l’autorizzazione del medicinale è importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale.
Agli operatori sanitari è richiesto di segnalare qualsiasi reazione avversa sospetta tramite il sistema nazionale di segnalazione all’indirizzo https://www.aifa.gov.it/content/segnalazioni-reazioni-avverse.

Gravidanza e allattamento

Gravidanza Primo trimestre La moderata quantità di dati pubblicati da gravidanze esposte (tra 300 -1000 esiti di gravidanza), comprendenti reports individuali e alcuni studi osservazionali non suggeriscono un aumento del rischio di malformazioni dovute al trattamento.
Tuttavia, sulla base di tutti i dati disponibili, non può essere stabilita una conclusione definitiva.
Studi su animali non hanno mostrato tossicità riproduttiva (vedere paragrafo 5.3).
Quetiapina deve pertanto essere usata durante la gravidanza solo se i benefici giustificano i potenziali rischi.
Terzo trimestre I neonati esposti agli antipsicotici (incluso quetiapina) durante il terzo trimestre di gravidanza sono a rischio di effetti indesiderati inclusi sintomi extrapiramidali e/o di astinenza che possono variare per gravità e durata dopo la nascita.
Ci sono state segnalazioni di agitazione, ipertonia, ipotonia, tremore, sonnolenza, sofferenza respiratoria, o disturbi della nutrizione.
Pertanto i neonati devono essere attentamente monitorati.
Allattamento al seno Sulla base di dati molto limitati da segnalazioni di escrezione di quetiapina nel latte materno umano, l’escrezione di quetiapina a dosi terapeutiche sembra essere inconsistente.
A causa della mancanza di dati affidabili, si deve prendere una decisione se interrompere l'allattamento o interrompere la terapia con quetiapina tenendo in considerazione il beneficio dell'allattamento al seno per il bambino e il beneficio della terapia per la donna.
Fertilità Gli effetti di quetiapina sulla fertilità umana non sono stati valutati.
Effetti correlati ai livelli di prolattina sono stati osservati nei ratti, anche se questi non sono direttamente rilevanti per gli esseri umani (vedere paragrafo 5.3).

Conservazione

Questo medicinale non richiede alcuna speciale condizione di conservazione.

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Segnalazione degli effetti indesiderati
Se dovesse manifestarsi un qualsiasi effetto indesiderato, compresi quelli non elencati in questo foglio, è doveroso rivolgersi al proprio medico, ad uno specialista e/o al farmacista. La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l’autorizzazione del medicinale è importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale. Gli effetti indesiderati possono essere segnalati direttamente tramite il sistema nazionale di segnalazione all'indirizzo www.agenziafarmaco.it/it/responsabili. Segnalando gli effetti indesiderati si può contribuire a fornire maggiori informazioni sulla sicurezza di questo medicinale.