QUETIAPINA AUR 60CPR RIV 100MG

40,00 €

Prezzo indicativo

Principio attivo: QUETIAPINA FUMARATO
  • ATC: N05AH04
  • Descrizione tipo ricetta: RR - RIPETIBILE 10V IN 6MESI
  • Presenza Glutine:
  • Presenza Lattosio: Il farmaco contiene lattosio

Data ultimo aggiornamento: 19/10/2012

Quetiapina Aurobindo è indicata per: • il trattamento della schizofrenia; • il trattamento del disturbo bipolare: • per il trattamento degli episodi maniacali da moderati a gravi associati al disturbo bipolare; • per il trattamento degli episodi depressivi maggiori associati al disturbo bipolare; • per la prevenzione di recidive di episodi maniacali o depressivi nei pazienti con disturbo bipolare che ha precedentemente risposto al trattamento con quetiapina.
Ogni compressa da 25 mg contiene 25 mg di quetiapina (come fumarato). Eccipiente con effetto noto: Lattosio monoidrato pari a 5,3 mg di lattosio anidro. Ogni compressa da 100 mg contiene 100 mg di quetiapina (come fumarato). Eccipiente con effetto noto: Lattosio monoidrato pari a 21,2 mg di lattosio anidro. Ogni compressa da 150 mg contiene 150 mg di quetiapina (come fumarato). Eccipiente con effetto noto: Lattosio monoidrato pari a 31,7 mg di lattosio anidro. Ogni compressa da 200 mg contiene 200 mg di quetiapina (come fumarato). Eccipiente con effetto noto: Lattosio monoidrato pari a 42,3 mg di lattosio anidro. Ogni compressa da 300 mg contiene 300 mg di quetiapina (come fumarato). Eccipiente con effetto noto: Lattosio monoidrato pari a 63,5 mg di lattosio anidro. Per l’elenco completo degli eccipienti, vedere paragrafo 6.1.

Controindicazioni

Ipersensibilità al principio attivo o ad uno qualsiasi degli eccipienti elencati al paragrafo 6.1.
La somministrazione concomitante di inibitori del citocromo P450 3A4 quali gli inibitori dell’HIV-proteasi, gli antimicotici azolici, l’eritromicina, la claritromicina ed il nefazodone, è controindicata (vedere paragrafo 4.5).

Posologia

Posologia Esistono diversi schemi di dosaggio per ciascuna indicazione.
Bisogna pertanto assicurarsi che i pazienti ricevano informazioni chiare sul dosaggio più appropriato per la loro patologia.
Adulti Per il trattamento della schizofrenia Per il trattamento della schizofrenia Quetiapina Aurobindo deve essere somministrato 2 volte al giorno.
La dose totale giornaliera per i primi quattro giorni di terapia è di 50 mg (Giorno 1), 100 mg (Giorno 2), 200 mg (Giorno 3) e 300 mg (Giorno 4).
A partire dal quarto giorno la dose deve essere titolata fino alla dose efficace abituale che va da 300 a 450 mg/die.
In base alla risposta clinica ed alla tollerabilità del singolo paziente, la dose può essere regolata entro un intervallo che va da 150 a 750 mg/die.
Per il trattamento degli episodi maniacali da moderati a gravi nel disturbo bipolare Per il trattamento di episodi maniacali associati con disturbo bipolare, Quetiapina Aurobindo deve essere somministrato 2 volte al giorno.
La dose totale giornaliera per i primi quattro giorni di terapia è di 100 mg (Giorno 1), 200 mg (Giorno 2), 300 mg (Giorno 3) e 400 mg (Giorno 4).
Ulteriori adattamenti posologici fino a 800 mg/die entro il giorno 6 devono avvenire con incrementi non superiori a 200 mg/die.
In funzione della risposta clinica e della tollerabilità di ogni singolo paziente, la dose può essere variata entro un range di 200-800 mg/die.
La dose efficace abituale si colloca nel range 400-800 mg/die.
Per il trattamento degli episodi di depressione maggiore nel disturbo bipolare Quetiapina Aurobindo deve essere somministrata momento alla sera prima di coricarsi.
La dose totale giornaliera per i primi quattro giorni di terapia è di 50 mg (Giorno 1), 100 mg (Giorno 2), 200 mg (Giorno 3) e 300 mg (Giorno 4).
La dose giornaliera raccomandata è di 300 mg.
Negli studi clinici non è stato osservato alcun beneficio aggiuntivo nel gruppo di pazienti trattato con la dose da 600 mg rispetto ai pazienti trattati con 300 mg (vedere paragrafo 5.1).
Singoli pazienti possono beneficiare del trattamento con il dosaggio da 600 mg.
Le dosi superiori a 300 mg devono essere somministrate da medici con esperienza nel trattamento del disturbo bipolare.
In singoli pazienti, nel caso di problemi di tolleranza, gli studi clinici hanno evidenziato che può essere considerata la riduzione della dose fino a un minimo di 200 mg.
Per la prevenzione di recidive nel disturbo bipolare Per prevenire la recidiva di episodi maniacali, misti o depressivi nel disturbo bipolare, i pazienti responsivi alla quetiapina per il trattamento del disturbo bipolare acuto devono proseguire la terapia alla stessa dose.
La dose può essere aggiustata in base alla risposta clinica e alla tollerabilità del singolo paziente, in un intervallo compreso tra 300-800 mg/ die somministrati due volte al giorno.
È importante utilizzare la dose minima efficace per la terapia di mantenimento.
Anziani Come per altri antipsicotici, la quetiapina deve essere utilizzata con cautela negli anziani, in particolare durante le prime fasi del trattamento.
In base alla risposta clinica e alla tollerabilità del singolo paziente, potrebbe rendersi necessaria una più lenta titolazione della dose e il dosaggio terapeutico giornaliero potrebbe essere inferiore rispetto ai pazienti giovani.
La clearance plasmatica media di quetiapina è risultata ridotta dal 30 fino al 50% nei pazienti anziani rispetto ai pazienti più giovani.
L’efficacia e la sicurezza non sono state valutate nei pazienti di età superiore a 65 anni con episodi depressivi associati a disturbo bipolare.
Popolazione pediatrica Quetiapina Aurobindo non è raccomandato in bambini e adolescenti di età inferiore a 18 anni a causa della mancanza di dati a supporto dell’impiego in questo gruppo d’età.
I dati disponibili sulla quetiapina provenienti da studi clinici controllati con placebo sono riportati nei paragrafi 4.4, 4.8, 5.1 e 5.2.
Compromissione della funzionalità renale Non è necessario un aggiustamento del dosaggio nei pazienti con compromissione della funzionalità renale.
Compromissione della funzionalità epatica La quetiapina viene ampiamente metabolizzata nel fegato.
Pertanto Quetiapina Aurobindo deve essere impiegata con cautela in pazienti con compromissione epatica nota, in particolare durante le fasi iniziali del trattamento.
I pazienti con nota compromissione epatica devono iniziare con 25 mg/die.
L’aggiustamento del dosaggio deve essere effettuato giornalmente con incrementi giornalieri di 25-50 mg fino a raggiungere la dose efficace, in funzione della risposta clinica e della tollerabilità di ogni singolo paziente.
Modo di somministrazione Quetiapina Aurobindo può essere somministrato con o senza cibo.

Avvertenze e precauzioni

Poiché Quetiapina Aurobindo ha numerose indicazioni, si deve tener conto del profilo di sicurezza del farmaco rispetto alla diagnosi del singolo paziente e alla dose da somministrare.
Popolazione pediatrica: Quetiapina non è raccomandata in bambini e adolescenti di età inferiore a 18 anni a causa della mancanza di dati a supporto dell’impiego in questo gruppo d’età.
Gli studi clinici con quetiapina hanno evidenziato che in aggiunta al noto profilo di sicurezza osservato negli adulti (vedere paragrafo 4.8), alcuni eventi avversi si verificano con una frequenza più alta in bambini e adolescenti rispetto agli adulti (aumento dell’appetito, innalzamento della prolattina serica, vomito, rinite e sincope), o può avere diverse implicazioni per i bambini e gli adolescenti (sintomi extrapiramidali ed irritabilità), ed uno di questi non era stato mai riportato precedentemente negli studi condotti su soggetti adulti (aumento della pressione arteriosa).
In bambini e adolescenti si sono anche osservate alterazioni dei test della funzione tiroidea.
Inoltre, le implicazioni nel lungo termine del trattamento con quetiapina sulla crescita e la maturazione non sono state studiate per periodi superiori alle 26 settimane.
Le implicazioni nel lungo termine sullo sviluppo cognitivo e comportamentale non sono note.
In studi clinici controllati con placebo su pazienti bambini e adolescenti, la quetiapina è stata associata ad un’aumentata incidenza di sintomi extrapiramidali (EPS) in confronto al placebo in pazienti trattati per schizofrenia, mania bipolare e depressione bipolare (vedere paragrafo 4.8).
Suicidio/ideazione suicidaria o peggioramento clinico La depressione nel disturbo bipolare è associata ad aumento del rischio di ideazione suicidaria, autolesionismo e suicidio (eventi correlati al suicidio).
Tale rischio persiste fino a che si verifichi una remissione significativa.
Poiché possono non verificarsi miglioramenti durante le prime settimane di trattamento o in quelle immediatamente successive, i pazienti devono essere attentamente controllati fino ad avvenuto miglioramento.
Dall’ esperienza clinica generale si è osservato che il rischio di suicidio può aumentare nelle fasi precoci del miglioramento.
Inoltre i medici devono considerare il potenziale rischio di eventi correlati al suicidio a seguito di interruzione brusca del trattamento con quetiapina, a causa dei noti fattori di rischio della patologia in trattamento.
Anche altri disturbi psichiatrici per i quali viene prescritto quetiapina possono essere associate ad un aumento del rischio di eventi correlati al suicidio.
Oltre a ciò, queste patologie possono esistere in co-morbilità con episodi depressivi maggiori.
Le stesse precauzioni seguite per il trattamento di pazienti con episodi depressivi maggiori devono perciò essere adottate durante il trattamento di pazienti affetti da altri disturbi psichiatrici.
I pazienti con un’anamnesi positiva per eventi correlati al suicidio, o coloro che mostrano un grado significativo di ideazione suicidaria prima dell’inizio del trattamento, sono esposti ad un rischio maggiore di ideazione suicidaria o tentativo di suicidio e devono pertanto essere sottoposti a stretta sorveglianza durante il trattamento.
Una metanalisi condotta su studi clinici controllati con placebo con farmaci antidepressivi in pazienti adulti con disturbi psichiatrici ha mostrato un aumentato rischio di comportamento suicidario con l’uso di antidepressivi rispetto al placebo nei pazienti di età inferiore a 25 anni.
Durante la terapia deve essere effettuato un attento monitoraggio dei pazienti, in particolare di quelli ad alto rischio, specie nelle fasi iniziali del trattamento e in seguito alle variazioni di dosaggio.
I pazienti (e chi si prende cura di loro) devono essere avvertiti della necessità di controllare qualsiasi eventuale peggioramento clinico, comportamento o ideazione suicidaria e variazioni inusuali del comportamento, e di richiedere immediatamente un intervento medico se tali sintomi si presentano.
In studi clinici controllati con placebo a più breve termine condotti su pazienti con episodi depressivi maggiori associati al disturbo bipolare è stato osservato un rischio maggiore di eventi correlati al suicidio nei pazienti giovani adulti (di età inferiore a 25 anni) trattati con quetiapina rispetto ai pazienti trattati con placebo (rispettivamente 3,0% vs.
0%).
Rischio metabolico Dato il rischio osservato di un peggioramento del loro profilo metabolico, incluse variazioni di peso corporeo, glucosio ematico (vedere iperglicemia) e lipidi riscontrate negli studi clinici, i parametri metabolici dei pazienti devono essere valutati all’inizio della terapia e le variazioni in questi parametri devono essere regolarmente controllate durante il corso del trattamento.
Il peggioramento in questi parametri deve essere gestito in modo clinicamente appropriato (vedere anche paragrafo 4.8).
Sintomi extrapiramidali Negli studi clinici controllati con placebo nei pazienti adulti trattati per episodi depressivi maggiori correlati a disturbo bipolare e disturbo depressivo maggiore, la quetiapina è stata associata ad un aumento dell’incidenza di sintomi extrapiramidali (EPS) rispetto al placebo (vedere paragrafi 4.8 e 5.1).
L’uso di quetiapina è stato associato allo sviluppo di acatisia, caratterizzata da una sensazione di agitazione soggettivamente spiacevole o stressante e dalla necessità di muoversi, spesso accompagnata da un’incapacità a rimanere seduti o fermi.
Ciò è più probabile che si verifichi entro le prime settimane di trattamento.
Nei pazienti che manifestino questi sintomi, l’incremento della dose può rivelarsi nocivo.
Discinesia tardiva Qualora si manifestassero segni e sintomi di discinesia tardiva, si deve considerare una riduzione del dosaggio o l’interruzione della terapia con quetiapina.
I sintomi di discinesia tardiva possono peggiorare o persino insorgere dopo l’interruzione del trattamento (vedere paragrafo 4.8).
Sonnolenza e capogiri Il trattamento con quetiapina è stato associato a sonnolenza e sintomi correlati, come sedazione (vedere paragrafo 4.8).
Negli studi clinici per il trattamento di pazienti con depressione bipolare, l’insorgenza di tale evento si verifica solitamente entro i primi 3 giorni di trattamento ed era prevalentemente di intensità da lieve a moderata.
I pazienti che manifestano sonnolenza di grave intensità possono richiedere controlli più frequenti per un minimo di due settimane dall’insorgenza della sonnolenza o fino al miglioramento dei sintomi, e deve essere presa in considerazione l’interruzione del trattamento.
Ipotensione ortostatica Il trattamento con quetiapina è stato associato ad ipotensione ortostatica e capogiri correlati (vedere paragrafo 4.8) i quali, analogamente alla sonnolenza, insorgono solitamente durante la fase iniziale di aggiustamento del dosaggio.
Ciò può aumentare il verificarsi di lesioni accidentali (cadute), specialmente nella popolazione anziana.
Pertanto, i pazienti devono essere avvertiti di prestare cautela fino a quando non saranno a conoscenza della loro sensibilità individuale al farmaco.
La quetiapina deve essere impiegata con cautela in pazienti con patologie cardiovascolari note, patologie cerebrovascolari o con altre condizioni che predispongano all'ipotensione.
Una riduzione del dosaggio o una titolazione più graduale deve essere considerata se si verifica ipotensione ortostatica, specialmente nei pazienti con sottostante patologia cardiovascolare.
Sindrome da apnea notturna Nei pazienti che usano quetiapina è stata riportata la sindrome da apnea notturna.
Nei pazienti che assumono contemporaneamente medicinali che deprimono il sistema nervoso centrale e che hanno una storia pregressa o che sono a rischio di apnea notturna, come quelli in sovrappeso/obesi o di sesso maschile, la quetiapina deve essere usata con cautela.
Crisi epilettiche Gli studi clinici controllati non hanno evidenziato differenze nell'incidenza di crisi epilettiche in pazienti trattati con quetiapina o placebo.
Nessun dato è disponibile riguardo l’incidenza delle crisi epilettiche nei pazienti con anamnesi di disturbi epilettici.
Come per gli altri antipsicotici, si raccomanda cautela in caso di trattamento di pazienti con anamnesi di crisi epilettiche (vedere paragrafo 4.8).
Sindrome neurolettica maligna: La sindrome neurolettica maligna è associata al trattamento con farmaci antipsicotici, inclusa la quetiapina (vedere paragrafo 4.8).
Le manifestazioni cliniche includono ipertermia, alterazione dello stato mentale, rigidità muscolare, instabilità del sistema nervoso autonomo e aumento della creatina fosfochinasi.
In tali circostanze, il trattamento con quetiapina deve essere interrotto e deve essere instaurata un'adeguata terapia medica.
Grave neutropenia e agranulocitosi Nell’ambito di studi clinici sulla quetiapina sono stati segnalati casi di grave neutropenia (conta dei neutrofili <0,5 X 109/l).
La maggior parte degli episodi di grave neutropenia si sono manifestati entro un paio di mesi dall’inizio della terapia con quetiapina.
Non è stata osservata un’apparente correlazione con il dosaggio.
Durante l’esperienza post-marketing, alcuni casi sono stati fatali.
Una preesistente ridotta conta leucocitaria (WBC) ed un’anamnesi di neutropenia iatrogena rappresentano possibili fattori di rischio per la neutropenia.
Comunque, alcuni casi si sono verificati in pazienti senza un preesistente fattore di rischio.
La quetiapina deve essere interrotta in pazienti con una conta dei neutrofili <1,0 X 109/l.
I pazienti devono essere tenuti sotto osservazione per individuare segni e sintomi di infezione e la conta dei neutrofili deve essere monitorata (fintanto che essi non siano superiori a 1,5 X 109/l) (vedere paragrafo 5.1).
La neutropenia deve essere tenuta in considerazione in pazienti con infezione o febbre, in particolare in assenza di chiari fattori predisponenti, e deve essere gestita in modo clinicamente appropriato.
I pazienti devono essere avvertiti di riferire immediatamente la comparsa di segni/sintomi coerenti con agranulocitosi od infezione (per es.
febbre, debolezza, letargia, o dolore alla gola) in qualsiasi momento durante la terapia con quetiapina.
Tali pazienti devono sottoporsi prontamente ad una conta WBC e ad una conta dei neutrofili (ANC), specialmente in assenza di fattori predisponenti.
Effetti anticolinergici (muscarinici) Norquetiapina, un metabolita attivo della quetiapina, ha un’affinità di grado da moderato a forte per molteplici sottotipi di recettori muscarinici.
Questo contribuisce all’insorgenza di reazioni avverse (ADR) che riflettono gli effetti anticolinergici quando la quetiapina è usata a dosi raccomandate, quando viene usata in concomitanza ad altri medicinali con effetti anticolinergici e in caso di sovradosaggio.
Quetiapina deve essere usata con cautela nei pazienti che ricevono trattamenti con effetti anticolinergici (muscarinici).
Quetiapina deve essere usata con cautela nei pazienti con una diagnosi concomitante o una storia pregressa di ritenzione urinaria, ipertrofia prostatica clinicamente rilevante, ostruzione intestinale o condizioni correlate, aumentata pressione intraoculare o glaucoma ad angolo acuto (vedere paragrafi 4.5, 4.8, 4.9 e 5.1).
Interazioni Vedere anche paragrafo 4.5.
L’uso concomitante di quetiapina con potenti induttori degli enzimi epatici quali carbamazepina o fenitoina riduce sostanzialmente le concentrazioni plasmatiche di quetiapina, con possibili influenze sull'efficacia della terapia.
Nei pazienti trattati con induttori enzimatici epatici, il trattamento con quetiapina può essere iniziato solo se il medico ritiene che i benefici della terapia con quetiapina superino i rischi della sospensione degli induttori enzimatici epatici.
È importante che ogni variazione riguardante gli induttori sia graduale e, se necessario, sostituita da un farmaco non-induttore (ad es.
il sodio valproato).
Peso È stato segnalato aumento di peso corporeo in pazienti trattati con quetiapina, che deve essere controllato e gestito in modo clinicamente appropriato in conformità con quanto previsto dalle linee guida sull’uso di antipsicotici (vedere paragrafi 4.8 e 5.1).
Iperglicemia Raramente sono stati segnalati iperglicemia e/o sviluppo o esacerbazione di diabete occasionalmente associato a chetoacidosi o coma, inclusi alcuni casi con esito fatale (vedere paragrafo 4.8).
In alcuni casi, è stato riportato un precedente aumento del peso corporeo che poteva rappresentare fattore predisponente.
È consigliabile un appropriato monitoraggio clinico in accordo con le linee guida sull’uso dei farmaci antipsicotici.
I pazienti trattati con qualsiasi agente antipsicotico, inclusa la quetiapina, devono essere tenuti sotto controllo per segni e sintomi di iperglicemia (come polidipsia, poliuria, polifagia e debolezza) e i pazienti con diabete mellito o con fattori di rischio per il diabete mellito devono essere regolarmente controllati per un peggioramento della glicemia.
Il peso corporeo deve essere controllato regolarmente.
Lipidi Negli studi clinici sulla quetiapina sono stati osservati aumenti dei valori di trigliceridi, colesterolo LDL e totale e diminuzioni del colesterolo HDL (vedere paragrafo 4.8).
Le alterazioni dei lipidi devono essere gestite con appropriato trattamento clinico.
Prolungamento dell’intervallo QT Negli studi clinici e quando impiegata conformemente alle istruzioni del RCP, la quetiapina non è stata associata ad alcun persistente prolungamento dell' intervallo QT assoluto.
Nell’esperienza di post-marketing è stato segnalato un prolungamento dell’intervallo QT con quetiapina alle dosi terapeutiche (vedere paragrafo 4.8) e in caso di sovradosaggio (vedere paragrafo 4.9).
Come con altri antipsicotici, è necessaria prudenza nei casi in cui la quetiapina venga prescritta a pazienti con patologia cardiovascolare o con anamnesi familiare di prolungamento del QT.
È necessario esercitare cautela anche quando quetiapina è prescritta contemporaneamente a farmaci noti per prolungare l'intervallo QT o a farmaci neurolettici, soprattutto negli anziani, nei pazienti con sindrome del QT lungo congenita, con insufficienza cardiaca congestizia, ipertrofia cardiaca, ipopotassiemia o ipomagnesiemia (vedere paragrafo 4.5).
Cardiomiopatia e miocardite La cardiomiopatia e la miocardite sono state riportate in studi clinici e durante l’esperienza post-marketing, tuttavia una relazione causale con la quetiapina non è stata stabilita.
Il trattamento con quetiapina deve essere rivalutato nei pazienti con sospetta cardiomiopatia o miocardite.
Sospensione Sono stati osservati sintomi acuti da sospensione, tra i quali insonnia, nausea, cefalea, diarrea, vomito, vertigini e irritabilità, dopo l’interruzione improvvisa di quetiapina.
È consigliabile una sospensione graduale per un periodo di almeno una o due settimane (vedere paragrafo 4.8).
Pazienti anziani con psicosi correlata alla demenza La quetiapina non è indicata per il trattamento di psicosi correlata alla demenza.
In studi clinici randomizzati controllati con placebo condotti in una popolazione di pazienti con demenza trattati con alcuni antipsicotici atipici è stato osservato un aumento di 3 volte del rischio per eventi avversi cerebrovascolari.
Non è noto il meccanismo per questo aumento del rischio.
Non si può escludere un rischio maggiore per altri antipsicotici oppure per altre popolazioni di pazienti.
La quetiapina deve essere usata con prudenza in pazienti con fattori di rischio per l’ictus.
In una metanalisi eseguita su farmaci antipsicotici atipici, è stato segnalato un incremento del rischio di morte rispetto al placebo nei pazienti anziani con psicosi correlata alla demenza.
In due studi clinici con quetiapina controllati verso placebo della durata di 10 settimane nella stessa popolazione di pazienti (n=710; età media: 83 anni; range: 56-99 anni), l’incidenza di mortalità nei pazienti trattati con quetiapina è stata del 5,5% contro il 3,2% del gruppo trattato con placebo.
I pazienti di questi studi sono deceduti per varie cause, in linea con quanto atteso per questa popolazione.
Questi dati non hanno stabilito una relazione causale tra il trattamento con quetiapina e la morte in pazienti anziani con demenza. Disfagia L’uso di quetiapina è stato associato a disfagia (vedere paragrafo 4.8).
Quetiapina deve essere usata con cautela in pazienti a rischio di polmonite da aspirazione.
Stipsi e ostruzione intestinale La stipsi rappresenta un fattore di rischio per l’ostruzione intestinale.
Stipsi e ostruzione intestinale sono stati riportati con quetiapina (vedere paragrafo 4.8 Effetti indesiderati).
Sono compresi casi fatali in pazienti che hanno un maggior rischio di ostruzione intestinale, inclusi quelli in trattamento con terapie multiple concomitanti che riducono la motilità intestinale e/o quelli che potrebbero non riportare sintomi di stipsi.
Pazienti con ostruzione intestinale/ileo devono essere gestiti con uno stretto monitoraggio e cure urgenti.
Tromboembolismo venoso (TEV) Casi di tromboembolismo venoso (TEV) sono stati segnalati con farmaci antipsicotici.
Poiché i pazienti trattati con antipsicotici presentano spesso fattori di rischio acquisiti per TEV, tutti i possibili fattori di rischio per il TEV devono essere individuati prima e durante il trattamento con quetiapina e devono essere adottate misure preventive.
Pancreatite Negli studi clinici e nell’esperienza post-marketing è stata riferita pancreatite.
Tra le segnalazioni riferite nel post-marketing, molti pazienti hanno manifestato sintomi notoriamente associati alla pancreatite come aumento dei trigliceridi (vedere paragrafo 4.4), calcoli biliari e consumo di alcol, mentre non tutti i casi sono stati confusi da fattori di rischio.
Informazioni supplementari I dati relativi all’uso di quetiapina in associazione con valproato di sodio o litio negli episodi maniacali acuti da moderati a gravi sono limitati; tuttavia, la terapia combinata è risultata ben tollerata (vedere paragrafi 4.8 e 5.1).
I dati hanno evidenziato un effetto additivo alla settimana 3.
Misuso e abuso Si sono verificati casi di misuso e abuso.
Pertanto bisogna procedere con cautela quando si prescrive la quetiapina a pazienti con una storia di abuso di alcol e droga.
Lattosio Quetiapina Aurobindo contiene lattosio.
I pazienti affetti da rari problemi ereditari di intolleranza al galattosio, da deficit di Lapp-lattasi, o da malassorbimento di glucosio-galattosio, non devono assumere questo medicinale.

Interazioni

Poiché la quetiapina esplica la sua attività principale a livello del sistema nervoso centrale, essa deve essere somministrata con cautela in associazione con altri farmaci ad attività centrale e con alcol.
Deve essere prestata cautela nel trattamento di pazienti che ricevono altri medicinali con effetti anticolinergici (muscarinici) (vedere paragrafo 4.4).
Il CYP3A4 è il principale enzima del sistema del citocromo P450 responsabile del metabolismo della quetiapina.
In uno studio di interazione su volontari sani, la somministrazione concomitante di quetiapina (dosaggio da 25 mg) con ketoconazolo, un inibitore del CYP3A4, ha determinato un aumento dell’AUC della quetiapina da 5 a 8 volte.
Di conseguenza è controindicato l’uso concomitante di quetiapina con un inibitore del CYP3A4.
Si raccomanda inoltre di non assumere quetiapina con succo di pompelmo.
In uno studio in pazienti trattati con dosi multiple inteso a valutare la farmacocinetica della quetiapina somministrata prima e durante il trattamento con carbamazepina (un noto induttore degli enzimi epatici), la co-somministrazione di carbamazepina ha aumentato in modo significativo la clearance della quetiapina.
Questo aumento di clearance ha ridotto l’esposizione sistemica della quetiapina (misurata tramite AUC) in media del 13% rispetto alla somministrazione di sola quetiapina; sebbene in alcuni pazienti sia stato comunque osservato un effetto più marcato.
Come conseguenza di tale interazione, possono prodursi le concentrazioni plasmatiche ridotte che possono influenzare l'efficacia della terapia con quetiapina.
La somministrazione contemporanea di quetiapina e fenitoina (un altro induttore del sistema enzimatico microsomiale) ha indotto un marcato aumento della clearance della quetiapina, pari a circa il 450%.
Nei pazienti in trattamento con induttori degli enzimi epatici, il trattamento con quetiapina può essere iniziato solo se il medico ritiene che i benefici di quetiapina superino il rischio della sospensione degli induttori enzimatici epatici.
È importante che ogni variazione di tali induttori avvenga gradualmente e, se necessario, che venga sostituita da un farmaco non induttore (per es.
valproato di sodio) (vedere paragrafo 4.4).
La contemporanea somministrazione degli antidepressivi imipramina (noto inibitore del CYP2D6) o fluoxetina (noto inibitore del CYP3A4 e CYP2D6), non altera in modo significativo il profilo farmacocinetico della quetiapina.
La contemporanea somministrazione degli antipsicotici risperidone o aloperidolo, non altera in modo significativo il profilo farmacocinetico della quetiapina.
L’uso concomitante di quetiapina e tioridazina e quetiapina provoca un incremento della clearance di quetiapina pari a circa il 70%.
La contemporanea somministrazione di cimetidina non altera il profilo farmacocinetico della quetiapina.
La quetiapina non modifica il profilo farmacocinetico del litio in caso di associazione terapeutica.
In uno studio randomizzato di 6 settimane di litio e quetiapina compresse a rilascio prolungato verso placebo e quetiapina compresse a rilascio prolungato in pazienti adulti con mania acuta, una maggiore incidenza di eventi correlati al sistema extrapiramidali (in particolare tremore), sonnolenza e aumento ponderale sono stati osservati nel gruppo trattato anche con litio rispetto a quello trattato anche con placebo (vedere paragrafo 5.1).
In caso di somministrazione concomitante di valproato di sodio e quetiapina non si è verificata alcuna alterazione farmacocinetica clinicamente rilevante.
Uno studio retrospettivo su bambini e adolescenti che hanno ricevuto valproato, quetiapina o entrambi, ha evidenziato un’incidenza più elevata di leucopenia e neutropenia nel gruppo di combinazione rispetto ai gruppi in monoterapia.
Non sono stati eseguiti studi formali di interazione con i medicinali cardiovascolari più comunemente utilizzati.
Occorre usare cautela quando quetiapina viene somministrata in concomitanza con medicinali noti per determinare squilibri elettrolitici o prolungamenti dell’intervallo QT.
Sono stati segnalati casi di falso positivo nei risultati di test immunoenzimatici per il metadone e antidepressivi triciclici in pazienti che avevano assunto quetiapina.
Si raccomanda di confermare i risultati dubbi dei test di screening immunoenzimatici mediante appropriata tecnica cromatografica.

Effetti indesiderati

L'incidenza delle ADR associate alla terapia con quetiapina è di seguito tabulata (Tabella 1) secondo il formato raccomandato dal Council for International Organizations of Medical Sciences (CIOMS III Working Group; 1995).
Tabella 1 ADR associate alla terapia con quetiapina Le frequenze degli effetti indesiderati sono classificate in accordo al seguente schema: Molto comune (≥1/10), comune (≥1/100 a <1/10), non comune (≥1/1.000 a <1/100), raro (≥1/10.000 a <1/1.000), molto raro (<1/10.000), e non noto (la frequenza non può essere definita sulla base dei dati disponibili).
Classificazione per organi e sistemi Molto comune Comune Non comune Raro Molto raro Non noto
Patologie del sistema emolinfopoietico Ridotta emoglobina22 Leucopenia1,28, conta dei neutrofili ridotta, conta degli eosinofili aumentata27 Neutropenia¹, trombocitopenia, anemia, conta delle piastrine ridotta13 Agranulocitosi26  
Disturbi del sistema immunitario   Ipersensibilità (che include reazioni allergiche cutanee)  Reazione anafilattica5 
Patologie endocrine  Iperprolattinemia15, riduzione del T4 totale24, riduzione del T4 libero24, riduzione del T3 totale24, aumenti del TSH24 Riduzione del T3 libero24, ipotiroidismo21  Inappropriata secrezione dell’ormone antidiuretico 
Disturbi del metabolismo e della nutrizione Aumenti dei livelli sierici dei trigliceridi10,30, aumenti del colesterolo totale (soprattutto del colesterolo LDL)11,30, riduzioni del colesterolo HDL17,30, aumento di peso8,30 Aumento dell’appetito, aumento del glucosio ematico fino a livelli iperglicemici6,30 Iponatremia19, Diabete mellito1,5, esacerbazione di diabete pre-esistente Sindrome metabolica29  
Disturbi psichiatrici   Sogni anomali e incubi, ideazioni suicidarie e comportamenti suicidari20  Sonnambulismo e reazioni correlate quali parlare durante il sonno e disordini alimentari correlati al sonno  
Patologie del sistema nervoso Capogiri4,16, sonnolenza 2,16, cefalea, sintomi extrapiramidali1,21 Disartria Crisi epilettiche¹, sindrome delle gambe senza riposo, discinesia tardiva1,5, Sincope4,16   
Patologie cardiache  Tachicardia4, palpitazioni23 Prolungamento del QT1,12,18 Bradicardia32   
Patologie dell’occhio  Vista offuscata    
Patologie vascolari   Ipotensione ortostatica4,16  Tromboembolismo venoso¹  
Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche  Dispnea23 Rinite   
Patologie gastrointestinali Bocca secca Stipsi, dispepsia, vomito25 Disfagia7 Pancreatite¹, ostruzione intestinale/ileo  
Patologie epatobiliari  Aumenti dei livelli sierici di alanina aminotransferasi (ALT)³, aumenti dei livelli delle gamma-GT³ Aumento dei livelli sierici dell’aspartato amino transferasi (AST)³ Ittero5, epatite  
Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo      Angioedema5, sindrome di Stevens-Johnson5 Necrolisi epidermica tossica, eritema multiforme, eruzione da farmaco con eosinofilia e sintomi sistemici (DRESS)
Patologie del sistema muscoloscheletrico e del tessuto connettivo     Rabdomiolisi 
Disturbi renali ed urinari   Ritenzione di urina   
Condizioni di gravidanza, puerperio e perinatali      Sindrome da astinenza neonatale31
Patologie dell’apparato riproduttivo e della mammella    Disfunzione sessuali Priapismo, galattorrea, tumefazione del seno, disturbi mestruali  
Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione Sintomi da sospensione (interruzione)1,9 Lieve astenia, edema periferico, irritabilità, piressia  Sindrome neurolettica maligna¹, ipotermia  
Esami diagnostici    Aumento della creatina-fosfochinasi ematica14  
1 Vedere paragrafo 4.4.
² È possibile che si manifesti sonnolenza, solitamente durante le prime due settimane di trattamento, che di norma di risolve continuando la somministrazione di quetiapina.
³ Sono stati osservati aumenti asintomatici delle transaminasi sieriche (ALT, AST) (spostamento da livelli normali a < 3 volte il limite superiore della norma in qualunque momento) o dei livelli gamma-GT in alcuni pazienti in trattamento con quetiapina.
Questi innalzamenti sono stati normalmente reversibili dopo continuazione del trattamento con quetiapina.
4 Come altri antipsicotici con attività di blocco dei recettori α1 adrenergici, la quetiapina può comunemente indurre ipotensione ortostatica associata a capogiri, tachicardia e, in alcuni casi, sincope, soprattutto durante il periodo iniziale di incremento progressivo della dose (vedere paragrafo 4.4).
5 Il calcolo della frequenza per queste ADR deriva solo dalle segnalazioni pervenute dopo la commercializzazione del prodotto.
6 Glucosio ematico a digiuno ≥126mg/dL (≥7.0 mmol/l) oppure glucosio ematico non a digiuno ≥200mg/dL (≥11.1 mmol/l) almeno in un’occasione.
7 Un aumento del tasso di disfagia con quetiapina rispetto al placebo è stato osservato solo negli studi clinici sulla depressione bipolare.
8 Basato su un incremento ponderale > del 7% rispetto al basale.
Si verifica prevalentemente durante le prime settimane di trattamento negli adulti.
9 I seguenti sintomi da astinenza sono stati osservati più frequentemente in studi clinici in acuto in monoterapia controllati verso placebo, che hanno valutato i sintomi da sospensione: insonnia, nausea, cefalea, diarrea, vomito, capogiri e irritabilità.
L’incidenza di queste reazioni è significativamente diminuita dopo 1 settimana dall’interruzione.
10 Trigliceridi ≥200mg/dL (≥2.258 mmol/L) (pazienti di età ≥18 anni) o ≥150 mg/dL (≥1.694 mmol/L) (pazienti di età <18 anni) in almeno un’occasione.
11 Colesterolo ≥240mg/dL (≥6.2064 mmol/L) (pazienti di età ≥18 anni) o ≥200mg/dL (≥5.172mmol/l) (pazienti di età <18 anni) in almeno un’occasione.
Un aumento del colesterolo LDL ≥30 mg/dL (≥0.769 mmol/L) è stato osservato molto comunemente.
La variazione media tra i pazienti che hanno avuto questo aumento è stata di 41,7 mg/dL (≥1.07 mmol/L).
12 Vedere testo sottostante.
13 Piastrine ≤100 x 109/L in almeno un’occasione.
14 Basati su segnalazioni da studi clinici di eventi avversi relativi ad aumento della creatinfosfochinasi ematica non associato a sindrome neurolettica maligna.
16 Livelli di prolattina (pazienti > 18 anni di età): > 20 mcg/L (> 869,56 pmol/L) nei maschi; > 30 mcg/L (>1304.34 pmol/L) nelle femmine, in ogni momento.
17 Può provocare cadute.
18 Colesterolo HDL: < 40 mg/dL (1.025 mmol/L) nei maschi; < 50 mg/dL (1.282 mmol/L) femmine in qualsiasi momento.
19 L’incidenza di pazienti che hanno avuto una variazione del QTc da < 450 msec a ≥ 450 msec con un incremento ≥ 30 msec.
Negli studi clinici con quetiapina controllati con placebo la variazione media e l’incidenza di pazienti che hanno avuto una variazione a un livello clinicamente significativo è stata simile tra quetiapina e placebo 20 Spostamento da >132 mmol/L a ≤132 mmol/L in almeno una occasione.
21 Durante la terapia con quetiapina o subito dopo la sospensione del trattamento sono stati riportati casi di ideazione suicidaria e comportamenti suicidari (vedere paragrafi 4.4 e 5.1).
22 Vedere paragrafo 5.1.
23 Nell’11% dei pazienti trattati con quetiapina in tutti gli studi clinici, incluse le estensioni in aperto, è stata riferita una diminuzione della concentrazione di emoglobina ≤13 g/dL (8,07 mmol/L) nei soggetti di sesso maschile, ≤12 g/dL (7,45 mmol/L) nei soggetti di sesso femminile in almeno un’occasione.
Per questi pazienti, la diminuzione media massima di emoglobina in qualunque momento era -1,50 g/dL.24 Queste segnalazioni spesso si verificano nel contesto di tachicardia, capogiri, ipotensione ortostatica e/o patologia cardiaca/respiratoria di fondo.
25 Sulla base delle variazioni dai valori normali al basale a valori post-basali clinicamente rilevanti in qualsiasi momento in tutti gli studi clinici.
Le variazioni del T4 totale, del T4 libero, del T3 totale e del T3 libero sono definite come <0.8 x LLN (pmol/L) e la variazione TSH è >5 mIU/L in qualsiasi momento.
26 Sulla base dell’aumentata percentuale di vomito nei pazienti anziani (≥65 anni d’età).
27 Sulla base dello spostamento dei neutrofili da ≥1,5x109/L al valore basale a <0,5x109/L in qualsiasi momento durante il trattamento e sulla base di pazienti con severa neutropenia (<0,5x109/L) e infezione durante tutto lo studio clinico con quetiapina (vedere paragrafo 4.4) 28 Sulla base delle variazioni dai valori normali al basale a valori post-basali clinicamente rilevanti in qualsiasi momento in tutti gli studi clinici.
Le variazioni delle conta degli eosinofili sono definite come >1x109 cellule/L in qualsiasi momento.
29 Sulla base delle variazioni dai valori normali al basale a valori post-basali clinicamente rilevanti in qualsiasi momento in tutti gli studi clinici.
Le variazioni della conta dei globuli bianchi sono definite come ≤3X109 cellule/L in qualsiasi momento.
30 Sulla base degli effetti indesiderati della sindrome metabolica segnalati in tutti gli studi clinici con quetiapina.
31 In alcuni pazienti è stato osservato un peggioramento di uno o più fattori metabolici come peso, livelli di glucosio e lipidi nel sangue negli studi clinici (vedere paragrafo 4.4) 32 Vedere paragrafo 4.6.
33 Può presentarsi all’inizio o appena iniziato il trattamento ed essere associato a ipotensione e/o sincope.
La frequenza è basata su eventi avversi segnalati di bradicardia ed eventi correli in tutti gli studi clinici con quetiapina.
In seguito all'uso di neurolettici sono stati segnalati casi di prolungamento dell'intervallo QT, aritmia ventricolare, morte improvvisa inspiegabile, arresto cardiaco e torsioni di punta e sono considerati effetti di classe.
Reazioni cutanee avverse severe (SCARs), che includono la sindrome di Stevens Johnson (SSJ), necrolisi epidermica tossica (NET), eruzione da farmaco con eosinofilia e sintomi sistemici (DRESS) sono state riportate in associazione al trattamento con quetiapina.
Popolazione pediatrica Le stesse ADR descritte sopra per gli adulti devono essere considerate per bambini e adolescenti.
La seguente tabella riassume le ADR che si sono verificate con frequenza maggiore in pazienti bambini e adolescenti (10-17 anni) rispetto alla popolazione adulta o ADR che sono state identificate nella popolazione adulta.
Tabella 2: ADRs in bambini e adolescenti associate alla terapia con quetiapina che si manifestano con una frequenza maggiore che nella popolazione adulta La frequenza degli effetti indesiderati è ordinata come segue: molto comune (≥1/10), comune (≥1/100, <1/10), non comune (≥1/1.000, <1/100), raro (≥1/10.000, <1/1.000), molto raro (<1/10.000), non noto (la frequenza non può essere definita sulla base dei dati disponibili).
Classificazione per organi e sistemi Molto comune Comune
Disturbi endocrini Aumento dei livelli di prolattina¹ 
Disturbi del metabolismo e della nutrizione Aumento dell’appetito 
Patologie del sistema nervoso Sintomi extrapiramidali3, 4 Sincope
Disturbi vascolari Aumento della pressione sanguigna² 
Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche  Rinite
Patologie gastrointestinali Vomito 
Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione  Irritabilità³
1 Livelli di prolattina (nei pazienti < 18 anni): >20 mcg/L (>869,56 pmol/L) nei maschi; >26 mcg/L (>1130,428 pmol/L) nelle femmine in qualunque momento.
Meno dell’1% dei pazienti ha avuto un aumento dei livelli di prolattina >100 mcg/L.
² Basato sul superamento delle soglie clinicamente significative (adattate dai criteri del National Institutes of Health) oppure su aumenti >20 mmHg per la pressione arteriosa sistolica o >10 mmHg per la pressione arteriosa diastolica in qualunque momento in due studi clinici controllati in acuto (3-6 settimane) controllati con placebo su bambini e adolescenti.
3 Nota: La frequenza è congruente a quanto osservato negli adulti, ma in bambini e adolescenti può essere associata a diverse implicazioni cliniche rispetto agli adulti.
4 Vedere paragrafo 5.1.
Segnalazione delle reazioni avverse sospette La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l’autorizzazione del medicinale è importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale.
Agli operatori sanitari è richiesto di segnalare qualsiasi reazione avversa sospetta all’indirizzo http://www.aifa.gov.it/content/come-segnalare-una-sospetta-reazione-avversa.

Gravidanza e allattamento

Gravidanza Primo trimestre La moderata quantità di dati pubblicati da gravidanze esposte (tra 300-1000 esiti di gravidanza), comprendenti reports individuali e alcuni studi osservazionali non suggeriscono un aumento del rischio di malformazioni dovute al trattamento.
Tuttavia, sulla base di tutti i dati disponibili, non può essere stabilita una conclusione definitiva.
Studi su animali hanno mostrato tossicità riproduttiva (vedere paragrafo 5.3).
Pertanto in caso di gravidanza la quetiapina deve essere somministrata solamente se i benefici giustificano i potenziali rischi.
Terzo trimestre I neonati esposti agli antipsicotici (inclusa la quetiapina), durante il terzo trimestre di gravidanza sono a rischio di reazioni avverse che includono sintomi extrapiramidali e/o sintomi di astinenza che possono variare per gravità e durata dopo la nascita.
Sono state effettuate segnalazioni di agitazione, ipertonia, ipotonia, tremore, sonnolenza, difficoltà respiratorie o disturbi nell’alimentazione.
Di conseguenza, i neonati devono essere attentamente monitorati.
Allattamento In base a un numero molto limitato di dati ricavati da reports pubblicati sull'escrezione della quetiapina nel latte umano materno, l’escrezione di quetiapina alle dosi terapeutiche non sembra essere costante.
Data la mancanza di dati robusti, bisogna decidere se interrompere l'allattamento o la terapia con quetiapina, tenendo conto del beneficio dell'allattamento al seno per il bambino e del beneficio della terapia per la madre.
Fertilità Gli effetti della quetiapina sulla fertilità dell'uomo non sono stati valutati.
Sono stati riscontrati effetti correlati a livelli elevati di prolattina nei ratti, benché non siano direttamente rilevanti per l'uomo (vedere paragrafo 5.3 Dati preclinici).

Conservazione

Questo medicinale non richiede alcuna condizione particolare di conservazione.

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Segnalazione degli effetti indesiderati
Se dovesse manifestarsi un qualsiasi effetto indesiderato, compresi quelli non elencati in questo foglio, è doveroso rivolgersi al proprio medico, ad uno specialista e/o al farmacista. La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l’autorizzazione del medicinale è importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale. Gli effetti indesiderati possono essere segnalati direttamente tramite il sistema nazionale di segnalazione all'indirizzo www.agenziafarmaco.it/it/responsabili. Segnalando gli effetti indesiderati si può contribuire a fornire maggiori informazioni sulla sicurezza di questo medicinale.