PIQRAY 56CPR RIV 150MG

7.149,53 €

Prezzo indicativo

Principio attivo: ALPELISIB
  • ATC: L01EM03
  • Descrizione tipo ricetta: RNRL - LIMITATIVA NON RIPETIB.
  • Presenza Glutine:
  • Presenza Lattosio:

Data ultimo aggiornamento: 23/10/2021

Piqray è indicato in associazione a fulvestrant per il trattamento delle donne in post-menopausa, e degli uomini, affetti da carcinoma mammario localmente avanzato o metastatico positivo ai recettori ormonali (hormone receptor, HR), negativo al recettore del fattore umano di crescita epidermico di tipo 2 (human epidermal growth factor receptor 2, HER2), con mutazione di PIK3CA, dopo progressione di malattia successiva a terapia endocrina come monoterapia (vedere paragrafo 5.1).
Piqray 50 mg compresse rivestite con film Ogni compressa rivestita con film contiene 50 mg di alpelisib. Piqray 150 mg compresse rivestite con film Ogni compressa rivestita con film contiene 150 mg di alpelisib. Piqray 200 mg compresse rivestite con film Ogni compressa rivestita con film contiene 200 mg di alpelisib. Per l’elenco completo degli eccipienti, vedere paragrafo 6.1.

Controindicazioni

Ipersensibilità al principio attivo o ad uno qualsiasi degli eccipienti elencati al paragrafo 6.1.

Posologia

Il trattamento con Piqray deve essere iniziato da un medico con esperienza nell’uso di terapie antitumorali.
I pazienti con carcinoma mammario avanzato HR-positivo e HER2-negativo devono essere selezionati per il trattamento con Piqray in base alla presenza di una mutazione PIK3CA in campioni di tumore o di plasma, utilizzando un test validato.
Se una mutazione non viene rilevata in un campione plasmatico, deve essere testato del tessuto tumorale, se disponibile.
Posologia La dose raccomandata è 300 mg di alpelisib (2 compresse rivestite con film da 150 mg) assunta una volta al giorno su base continuativa.
Piqray deve essere assunto subito dopo il cibo, circa alla stessa ora ogni giorno (vedere paragrafo 5.2).
La dose massima giornaliera raccomandata di Piqray è di 300 mg.
In caso di mancata assunzione di una dose, Piqray può essere assunto immediatamente dopo il cibo ed entro 9 ore dall’orario in cui viene assunto di solito.
Se trascorrono più di 9 ore, la dose deve essere saltata per quel giorno.
Il giorno successivo Piqray deve essere assunto alla solita ora.
In caso di vomito in seguito all’assunzione della dose di Piqray, il paziente non deve assumere un’altra dose quel giorno e deve riprendere lo schema posologico abituale dal giorno successivo alla solita ora.
Piqray deve essere co-somministrato con fulvestrant.
La dose raccomandata di fulvestrant è di 500 mg somministrata per via intramuscolare nei giorni 1, 15 e 29 e in seguito una volta al mese.
Consultare il riassunto delle caratteristiche del prodotto di fulvestrant.
Il trattamento deve continuare fino a quando si osserva un beneficio clinico o si raggiunge un livello di tossicità inaccettabile.
Per migliorare la tollerabilità può essere necessario modificare la dose.
Modifiche della dose La gestione di reazioni avverse severe o intollerabili al farmaco (Adverse Drug Reactions, ADR) può richiedere l’interruzione temporanea della dose, la riduzione e/o la sospensione di Piqray.
Ove sia richiesta una riduzione della dose, le linee-guida sulla riduzione della dose in seguito ad ADR sono elencate nella tabella 1.
Si raccomanda un massimo di 2 riduzioni della dose, dopo di che il trattamento con Piqray deve essere definitivamente sospeso.
La riduzione della dose deve basarsi sulla peggior tossicità precedente.
Tabella 1 Linee-guida raccomandate per la riduzione della dose di Piqray in seguito ad ADR¹
Livello di dosaggio di Piqray Dose e posologia Numero e dosaggio delle compresse
Dose iniziale 300 mg/giorno continuamente 2 compresse da 150 mg
Riduzione della prima dose 250 mg/giorno continuamente 1 compressa da 200 mg e 1 compressa da 50 mg
Riduzione della seconda dose 200 mg/giorno continuamente 1 compressa da 200 mg
¹ in caso di pancreatite è permessa una sola riduzione della dose.
Le tabelle 2-5 riassumono le raccomandazioni per l’interruzione della dose, la riduzione o la sospensione di Piqray nella gestione di specifiche ADR.
Il giudizio clinico del medico curante, compresa la conferma dei valori di laboratorio se ritenuto necessario, deve orientare il piano di gestione di ciascun paziente sulla base della valutazione individuale del rapporto beneficio/rischio per il trattamento con Piqray.
Iperglicemia La consulenza di un professionista sanitario esperto nel trattamento dell’iperglicemia deve essere sempre presa in considerazione ed è raccomandata per i pazienti prediabetici o quelli con una glicemia a digiuno (fasting glucose, FG)> 250 mg/dL o 13,9 mmol/L, indice di massa corporea (IMC) ≥ 30 o età ≥ 75 anni.
Per i pazienti con diabete deve essere sempre consultato un diabetologo o un professionista sanitario esperto nel trattamento dell'iperglicemia.
Tabella 2 Modifica della dose e gestione dell’iperglicemia
Valori della glicemia (Fasting glucose, FG) a digiuno¹ Raccomandazione
La modifica e la gestione della dose devono essere basate esclusivamente sui valori (plasma/sangue) della glicemia a digiuno.
> ULN-160 mg/dL o > ULN-8,9 mmol/L Non occorre alcun adeguamento della dose di Piqray.
Iniziare o intensificare la terapia con antidiabetici orali².
> 160-250 mg/dL o > 8,9-13,9 mmol/L Non occorre alcun adeguamento della dose di Piqray.
Iniziare o intensificare la terapia con antidiabetici orali².
Se il FG non diminuisce a ≤ 160 mg/dL o 8,9 mmol/L entro 21 giorni con un’idonea terapia con antidiabetici orali2,3, ridurre la dose di Piqray di 1 livello di dosaggio e seguire le raccomandazioni specifiche per i valori del FG.
> 250-500 mg/dL o > 13,9-27,8 mmol/L Interrompere Piqray.
Iniziare o intensificare la terapia con antidiabetici orali² e prendere in considerazione altri medicinali antidiabetici come l’insulina³ per 1-2 giorni fino a risoluzione dell’iperglicemia, come clinicamente indicato.
Somministrare idratazione per via endovenosa e prendere in considerazione un trattamento appropriato (per es.
intervento per disturbi elettrolitici / chetoacidosi / iperosmolarità).
Se il FG diminuisce a ≤ 160 mg/dL o 8,9 mmol/L entro 3-5 giorni con un’appropriata terapia antidiabetica, riprendere Piqray al successivo livello di dosaggio più basso.
Se il FG non diminuisce a ≤ 160 mg/dL o 8,9 mmol/L entro 3-5 giorni con un’appropriata terapia antidiabetica, si raccomanda di consultare un professionista sanitario con esperienza nel trattamento dell’iperglicemia.
• Se il FG non diminuisce a ≤ 160 mg/dL o 8,9 mmol/L entro 21 giorni in seguito ad appropriata terapia antidiabetica2,3, sospendere definitivamente il trattamento con Piqray.
> 500 mg/dL o > 27,8 mmol/L Interrompere Piqray.
Iniziare o intensificare un’appropriata terapia antidiabetica2,3 (somministrare idratazione per via endovenosa e prendere in considerazione una terapia appropriata [per es.
intervento per disturbi elettrolitici / chetoacidosi / iperosmolarità]), ricontrollare entro 24 ore e secondo indicazione clinica.
• Se il FG diminuisce a ≤ 500 mg/dL o ≤ 27,8 mmol/L, seguire le raccomandazioni specifiche per il valore di FG < 500 mg/dL.
Se il FG si conferma > 500 mg/dL o > 27,8 mmol/L dopo 24 ore, sospendere definitivamente il trattamento con Piqray.
¹ I livelli di glicemia a digiuno FG corrispondono alla classificazione dell’iperglicemia secondo la CTCAE Versione 4.03 CTCAE = Common Terminology Criteria for Adverse Events (Criteri terminologici comuni per gli eventi avversi).
² Deve essere iniziata la somministrazione di opportuni medicinali antidiabetici, come metformina, inibitori SGLT2 o insulino sensibilizzanti (come i tiazolidindioni o gli inibitori della dipeptidil peptidasi-4), e devono essere consultati i rispettivi riassunti delle caratteristiche del prodotto per le raccomandazioni sui dosaggi e sulla titolazione della dose, comprese le linee-guida locali per il trattamento del diabete.
Nello studio clinico di fase III è stata raccomandata l’assunzione di metformina con le seguenti indicazioni: la somministrazione di metformina deve essere iniziata alla dose di 500 mg una volta al giorno.
In base alla tollerabilità, la dose di metformina può essere aumentata a 500 mg due volte al giorno, seguita da 500 mg con la colazione e 1 000 mg con il pasto serale, seguita da un ulteriore aumento a 1 000 mg due volte al giorno se necessario (vedere paragrafo 4.4).
³ Come raccomandato nello studio clinico di fase III, l’insulina può essere usata per 1-2 giorni fino a risoluzione dell’iperglicemia.
Tuttavia, ciò può non essere necessario nella maggior parte dei casi di iperglicemia indotta da alpelisib, data la breve emivita di alpelisib e la previsione che i livelli di glucosio si normalizzeranno dopo l’interruzione di Piqray.
Lo stato basale diabetico e pre-diabetico, l'IMC basale ≥ 30 e l'età ≥ 75 anni sono risultati fattori di rischio per l'iperglicemia nei pazienti trattati con alpelisib.
Questi fattori di rischio erano presenti nel 74,7% dei pazienti con qualsiasi grado di iperglicemia e nell'86,2% dei pazienti con iperglicemia di grado 3 o 4 (vedere paragrafo 4.4).
Eruzione cutanea All’inizio del trattamento con Piqray si può considerare la somministrazione profilattica di antistaminici orali.
Inoltre, gli antistaminici sono raccomandati per gestire i sintomi di eruzione cutanea.
Il trattamento con corticosteroidi topici deve essere iniziato ai primi segni di eruzione cutanea e i corticosteroidi sistemici devono essere presi in considerazione in caso di eruzioni cutanee da moderate a severe.
In base alla gravità dell’eruzione cutanea, può essere necessaria l’interruzione della dose, la riduzione o la sospensione di Piqray, come descritto nella tabella 3 (vedere paragrafo 4.8).
Tabella 3 Modifica della dose e gestione dell’eruzione cutanea
Grado¹ Raccomandazione
Tutti i gradi Si deve sempre prendere in considerazione la consultazione di un dermatologo.
Grado 1 (< 10% area di superficie corporea [Body surface area, BSA] con tossicità cutanea attiva) Non occorre alcun adeguamento della dose di Piqray.
Iniziare un trattamento con corticosteroidi topici.
Prendere in considerazione l’aggiunta di un trattamento antistaminico orale per gestire i sintomi.
Se l’eruzione cutanea attiva non è migliorata entro 28 giorni di un appropriato trattamento, si devono aggiungere corticosteroidi sistemici a basso dosaggio.
Grado 2 (10-30% BSA con tossicità cutanea attiva) Non occorre alcun adeguamento della dose di Piqray.
Iniziare o intensificare il trattamento con corticosteroidi topici e antistaminici orali.
Prendere in considerazione un trattamento con corticosteroidi sistemici a basso dosaggio.
Se l’eruzione cutanea migliora al grado ≤ 1 entro 10 giorni, i corticosteroidi sistemici possono essere sospesi.
Grado 3 (per es.
eruzione cutanea severa che non risponde alla gestione medica) (> 30% BSA con tossicità cutanea attiva)
Interrompere Piqray fino a che l’eruzione cutanea non migliora al grado ≤ 1.
Iniziare o intensificare il trattamento con corticosteroidi e antistaminici topici/sistemici.
Una volta ottenuto il miglioramento al grado ≤ 1, riprendere Piqray al successivo livello di dosaggio più basso.
Grado 4 (per es.
condizioni cutanee severe come formazione di bolle/vescicole o esfoliazione) (qualsiasi% di BSA associata a sovrainfezione estesa, con indicazione di antibiotici per via endovenosa; conseguenze potenzialmente fatali)
Sospendere definitivamente Piqray.
¹ Suddivisione in gradi secondo CTCAE Versione 5.0
Diarrea o colite Tabella 4 Modifica della dose e gestione della diarrea o colite
Grado¹ Raccomandazioni
Grado 1 Non è richiesta alcuna modifica della dose di Piqray.
Iniziare terapia medica appropriata e monitorare secondo indicazione clinica.
Grado 2² Interrompere Piqray.
Iniziare o intensificare una terapia medica appropriata e monitorare come clinicamente indicato.
Se la diarrea o la colite migliorano al grado ≤ 1, riprendere Piqray alla stessa dose.
Per diarrea o colite ricorrenti con grado ≥ 2, interrompere Piqray fino al miglioramento al grado ≤ 1, quindi riprendere Piqray al successivo livello di dosaggio più basso.
Grado 2,3 Interrompere Piqray.
Iniziare o intensificare terapia medica appropriata e monitorare secondo indicazione clinica.
Se la diarrea o la colite migliorano al grado ≤ 1, riprendere Piqray al successivo livello di dosaggio più basso.
Grado 42,3 Sospendere definitivamente Piqray.
¹ Suddivisione in gradi secondo CTCAE Versione 5.0.
² Per il grado ≥ 2 considerare un trattamento addizionale come gli steroidi.
³ I pazienti devono inoltre essere gestiti secondo gli standard di cura locali, compreso il monitoraggio degli elettroliti, la somministrazione di medicinali antiemetici e antidiarroici e/o l’integrazione di liquidi ed elettroliti, secondo indicazione clinica.
Altre tossicità Tabella 5 Modifica della dose e gestione di altre tossicità (escluse iperglicemia, eruzione cutanea e diarrea o colite)
Grado¹ Raccomandazione
Grado 1 o 2 Non occorre alcun adeguamento della dose di Piqray.
Iniziare un’appropriata terapia medica e monitorare secondo indicazione clinica2,3.
Grado 3 Interrompere la dose di Piqray fino a miglioramento al grado ≤ 1, quindi riprendere il trattamento di Piqray al successivo livello di dosaggio più basso².
Grado 4 Sospendere definitivamente Piqray³.
¹ Suddivisione in gradi secondo CTCAE Versione 5.0.
² Per la pancreatite di grado 2 e 3, interrompere la dose di Piqray fino a miglioramento al grado ≤ 1 e riprendere al successivo livello di dosaggio più basso.
È permessa una sola riduzione della dose.
Se la tossicità si ripresenta, sospendere definitivamente Piqray.
³ Per l'aumento della bilirubina totale di grado 2, interrompere Piqray fino al recupero al grado ≤ 1 e riprendere alla stessa dose se risolto in ≤ 14 giorni o riprendere al successivo livello di dosaggio più basso se risolto in > 14 giorni.
Popolazioni speciali Anziani Non è richiesta alcuna modifica del regime posologico nei pazienti di età pari o superiore a 65 anni (vedere paragrafo 5.2).
Esistono dati limitati in pazienti di età ≥ 75 anni, soprattutto per quelli di età ≥ 85 anni.
Compromissione renale In base alle analisi farmacocinetiche di popolazione, non è necessario adeguare la dose nei pazienti con compromissione renale lieve o moderata (vedere paragrafo 5.2).
Si deve esercitare cautela nei pazienti con compromissione renale severa, in quanto non si ha esperienza con Piqray in questa popolazione.
Compromissione epatica In base ad uno studio sulla compromissione epatica in soggetti non affetti da tumori con funzionalità epatica compromessa, non occorre adeguare la dose nei pazienti affetti da compromissione epatica lieve, moderata o severa (rispettivamente classe di Child-Pugh A, B o C) (vedere paragrafo 5.2).
Popolazione pediatrica La sicurezza e l’efficacia di Piqray nei pazienti pediatrici di 0-18 anni di età non sono state stabilite.
Non ci sono dati disponibili.
Modo di somministrazione Piqray è per uso orale.
Le compresse devono essere ingerite intere e non devono essere masticate, frantumate, né suddivise prima dell’ingestione.
Non ingerire compresse rotte, incrinate o comunque non integre.

Avvertenze e precauzioni

Fulvestrant A causa dei dati limitati in pazienti precedentemente trattati con fulvestrant (n=39, studio CBYL719X2101), l’efficacia non è da considerarsi definita in questa popolazione (vedere paragrafo 5.1).
Ipersensibilità (compresa la reazione anafilattica) Nei pazienti trattati con Piqray sono state segnalate severe reazioni di ipersensibilità (comprese reazione anafilattica, shock anafilattico e angioedema), manifestatesi con sintomi che comprendevano, tra gli altri, dispnea, vampate di calore, eruzione cutanea, febbre o tachicardia (vedere paragrafo 4.8).
Piqray deve essere definitivamente sospeso e non deve essere reintrodotto nei pazienti che hanno avuto reazioni di ipersensibilità gravi.
Deve essere tempestivamente iniziato un trattamento adeguato.
Reazioni cutanee severe Sono state segnalate reazioni cutanee severe con alpelisib.
Nello studio clinico di fase III, sono stati segnalati sindrome di Stevens Johnson (SJS) ed eritema multiforme (EM) rispettivamente in 1 (0,4%) e 3 (1,1%) pazienti.
Nell’esperienza post-marketing è stata segnalata reazione da farmaco con eosinofilia e sintomi sistemici (Drug reaction with eosinophilia and systemic symptoms, DRESS) (vedere paragrafo 4.8).
Il trattamento con Piqray non deve essere iniziato in pazienti con storia di reazioni cutanee severe.
I pazienti devono essere avvisati dei segni e dei sintomi delle reazioni cutanee severe (per es.
prodromi della febbre, sintomi simil-influenzali, lesioni delle mucose o eruzione cutanea progressiva).
Se sono presenti segni o sintomi di reazioni cutanee severe, Piqray deve essere interrotto fino a che non sarà stata stabilita l’eziologia della reazione.
È consigliabile consultare un dermatologo.
Se viene confermata una reazione cutanea severa, Piqray deve essere sospeso definitivamente.
Piqray non deve essere reintrodotto nei pazienti che hanno avuto precedenti reazioni cutanee severe.
Se non viene confermata una reazione cutanea severa, può essere necessaria un’interruzione del trattamento, una riduzione della dose o la sospensione del trattamento con Piqray, come illustrato nella tabella 3 (vedere paragrafo 4.2).
Iperglicemia In pazienti trattati con Piqray è stata osservata iperglicemia severa, in alcuni casi associata a sindrome iperglicemica iperosmolare nonchetosica (Hyperglycaemic hyperosmolar nonketotic syndrome, HHNKS) o chetoacidosi.
Nel periodo post-marketing sono stati segnalati alcuni casi di chetoacidosi con esito fatale.
Nello studio clinico di fase III, l’iperglicemia è comparsa più frequentemente nei pazienti che erano diabetici (0 su 12 pazienti [0%] con grado 1-2, e 10 su 12 pazienti [83,3%] con grado 3-4), prediabetici (42 su 159 pazienti [26,4%] con grado 1-2, e 77 su 159 pazienti [48,4%] con grado 3-4), che avevano un IMC ≥ 30 allo screening (13 su 74 pazienti [17,6%] con grado 1-2, e 38 su 74 pazienti [51,4%] con grado 3-4) o età ≥ 75 anni (6 su 34 pazienti [17,6%] con grado 1-2, e 19 su 34 pazienti [55,9%] con grado 3-4).
Poiché l’iperglicemia può avere un esordio rapido dopo l’inizio del trattamento, si raccomanda un auto-monitoraggio frequente nelle prime 4 settimane e soprattutto entro le prime 2 settimane di trattamento, secondo indicazione clinica.
Nella tabella 6 è raccomandato uno specifico programma di monitoraggio della glicemia a digiuno.
Nello studio clinico di fase III, i pazienti con una storia di diabete mellito hanno intensificato l’uso di medicinali antidiabetici durante il trattamento con Piqray.
Tutti i pazienti devono essere istruiti su come modificare il proprio stile di vita in modo da ridurre l’iperglicemia (per es.
restrizioni alimentari e attività fisica).
Tabella 6 Programma di monitoraggio della glicemia a digiuno
  Programma raccomandato per il monitoraggio dei livelli di glicemia a digiuno e HbA1c in tutti i pazienti trattati con Piqray Programma raccomandato per il monitoraggio dei livelli di glicemia a digiuno e HbA1c nei pazienti diabetici, prediabetici, con IMC ≥ 30 o età ≥ 75 trattati con Piqray
Allo screening, primadi iniziare il trattamento con Piqray Misurare la glicemia nel sangue a digiuno (Fasting plasma glucose, FPG) e HbA1c e ottimizzare i livelli glicemici del paziente (vedere tabella 2).
Dopo aver iniziato il trattamento conPiqray Monitorare la glicemia a digiuno alle settimane 1, 2, 4, 6 e 8 dopo l'inizio del trattamento e successivamente ogni mese.
Monitorare/auto-monitorare regolarmente la glicemia a digiuno, più frequentemente nelle prime 4 settimane e soprattutto entro le prime 2 settimane di trattamento, secondo le istruzioni di un professionista sanitario*. Monitorare/auto-monitorare la glicemia a digiuno quotidianamente per le prime 2 settimane di trattamento.
Poi continuare il monitoraggio della glicemia a digiuno con la frequenza necessaria per la gestione della iperglicemia secondo le istruzioni di un professionista sanitario*.
L’HbA1c deve essere monitorata dopo 4 settimane di trattamento e successivamente ogni 3 mesi.
Se l’iperglicemia si sviluppa dopo l’inizio del trattamento con Piqray Monitorare regolarmente la glicemia a digiuno, come da standard di cura locale e almeno fino a che la glicemia a digiuno non diminuisca a livelli normali.
Durante il trattamento con farmaci antidiabetici continuare il monitoraggio della glicemia a digiuno almeno una volta alla settimana per 8 settimane, in seguito una volta ogni 2 settimane, e monitorare la glicemia a digiuno secondo le istruzioni di un professionista sanitario con esperienza nel trattamento dell’iperglicemia.
* Tutto il monitoraggio del glucosio deve essere eseguito a discrezione del medico secondo indicazione clinica.
I pazienti devono essere avvisati dei segni e sintomi dell’iperglicemia (per es.
sete eccessiva, minzione più frequente del solito o quantità di urina maggiore del solito, aumento dell’appetito con calo ponderale).
Dei 190 pazienti con iperglicemia, l'87,4% (166/190) è stato gestito con farmaci antidiabetici e il 75,8% (144/190) ha riportato l'uso di metformina come agente singolo o in associazione ad altri farmaci antidiabetici (ad es.
insulina, inibitori di dipeptidil peptidasi-4 [DPP-4], inibitori di SGLT2 e sulfoniluree).
Sono stati utilizzati farmaci antidiabetici orali in 154 pazienti.
Di questi 154 pazienti, 17 (11,0%) hanno interrotto il trattamento in studio a causa dell'iperglicemia.
Sono stati usati in concomitanza farmaci insulinici in 54 pazienti; di questi 13 (24,1%) hanno interrotto il trattamento in studio a causa dell'iperglicemia.
Su 162 pazienti con iperglicemia di grado ≥ 2, 155 hanno avuto un miglioramento di almeno 1 grado, il tempo mediano al miglioramento rispetto al primo evento è stato di 8 giorni (95% IC: da 8 a 10 giorni).
Dei pazienti con elevati livelli di FPG che hanno continuato il trattamento con fulvestrant dopo l’interruzione di Piqray (n=58), il 98,3% (n=57) aveva livelli di FPG che sono ritornati al basale.
La sicurezza di Piqray in pazienti con diabete di tipo 1 e diabete di tipo 2 non controllato non è stata stabilita, in quanto tali pazienti sono stati esclusi dallo studio clinico di fase III.
Sono stati invece inclusi i pazienti con storia di diabete di tipo 2.
I pazienti con storia di diabete mellito possono richiedere un trattamento intensificato del diabete e devono essere monitorati attentamente.
In base alla gravità dell’iperglicemia, Piqray può richiedere l’interruzione, la riduzione o la sospensione della dose, come illustrato nella tabella 2 (vedere paragrafo 4.2).
Polmonite Sono stati segnalati casi di polmonite, compresi casi gravi di polmonite/malattia polmonare interstiziale acuta, in pazienti trattati con Piqray in studi clinici.
I pazienti devono essere avvisati di segnalare tempestivamente eventuali nuovi sintomi respiratori o il loro peggioramento.
Nei pazienti che presentano nuovi sintomi respiratori o un loro peggioramento o nei quali si sospetti una polmonite, il trattamento con Piqray deve essere interrotto immediatamente e il paziente deve essere valutato per confermare la polmonite.
Si deve prendere in considerazione una diagnosi di polmonite non infettiva nei pazienti che presentano segni e sintomi respiratori non specifici come ipossia, tosse, dispnea o infiltrati interstiziali all’esame radiologico e nei quali sono state escluse cause infettive, neoplastiche e di altro tipo mediante idonei esami diagnostici.
Il trattamento con Piqray deve essere interrotto definitivamente in tutti i pazienti con polmonite confermata.
Diarrea o colite I pazienti devono essere monitorati per la diarrea e altri sintomi di colite, come dolore addominale e muco o sangue nelle feci.Durante il trattamento con Piqray sono state evidenziate diarrea severa e conseguenze cliniche, come disidratazione e danno renale acuto, che si sono risolte con un intervento appropriato.
Il 59,5% dei pazienti (n=169) ha manifestato diarrea durante il trattamento con Piqray.
Diarrea di grado 3 si è verificata nel 7% (n=20) dei pazienti e non sono stati segnalati casi di diarrea di grado 4.
Tra i pazienti con diarrea di grado 2 o 3 (n=76), il tempo mediano di insorgenza è stato di 50 giorni (intervallo: da 1 a 954 giorni).
Riduzioni della dose di Piqray sono state necessarie nel 5,6% dei pazienti, mentre il 2,8% dei pazienti ha sospeso Piqray a causa della diarrea.
Dei 169 pazienti che hanno manifestato diarrea, nel 64,5% (109/169) sono stati necessari farmaci antidiarroici (ad es.
loperamide) per gestire i sintomi.
In base alla severità della diarrea o colite, Piqray può richiedere l'interruzione, la riduzione o la sospensione della dose, come descritto nella tabella 4 (vedere paragrafo 4.2).
I pazienti devono essere avvisati di iniziare il trattamento antidiarroico, aumentare i liquidi per via orale e informare il proprio medico se si verificano diarrea o altri sintomi di colite durante l'assunzione di Piqray.
In caso di colite, un trattamento aggiuntivo, come gli steroidi, può essere considerato se clinicamente indicato.
Osteonecrosi della mandibola/mascella Si deve prestare attenzione quando Piqray e bifosfonati o inibitori del RANK ligando (per esempio denosumab) sono usati contemporaneamente o in sequenza.
Il trattamento con Piqray non deve essere iniziato in pazienti con osteonecrosi della mandibola/mascella in corso a seguito di un trattamento precedente o concomitante con bifosfonati/denosumab.
I pazienti devono essere istruiti a segnalare prontamente eventuali sintomi orali nuovi o in peggioramento (come mobilità dentale, dolore o gonfiore, non guarigione di ulcere in bocca o secrezione) durante il trattamento con Piqray.
Nei pazienti che sviluppano osteonecrosi della mandibola/mascella, deve essere avviata una gestione medica standard.
Malattia viscerale sintomatica L'efficacia e la sicurezza di questo medicinale non sono state studiate in pazienti con malattia viscerale sintomatica.
Sodio Questo medicinale contiene meno di 1 mmol (23 mg) di sodio per compressa rivestita con film, cioè essenzialmente ‘senza sodio’.

Interazioni

Medicinali che possono aumentare le concentrazioni plasmatiche di alpelisib Inibitori della proteina di resistenza del carcinoma mammario (Breast cancer resistance protein, BCRP) Alpelisib è un substrato della BCRP in vitro.
La BCRP è coinvolta nel trasporto epatobiliare e nella secrezione intestinale di alpelisib, per cui l’inibizione della BCRP nel fegato e nell’intestino durante l’eliminazione può condurre ad un aumento dell’esposizione sistemica di alpelisib.
Pertanto, si consiglia cautela e monitoraggio della tossicità durante il trattamento concomitante con inibitori della BCRP (ad es.
eltrombopag, lapatinib, pantoprazolo).
Medicinali che possono diminuire le concentrazioni plasmatiche di alpelisib Agenti che riducono l’acidità La co-somministrazione dell’antagonista del recettore H2 ranitidina in associazione a una singola dose orale di 300 mg di alpelisib ha leggermente ridotto la biodisponibilità di alpelisib e ne ha diminuito l’esposizione complessiva.
In presenza di un pasto a basso contenuto di calorie e di grassi (low-fat low-calorie, LFLC), l’AUCinf è diminuito in media del 21% e il Cmax del 36% con ranitidina.
In assenza di cibo, l’effetto è stato più pronunciato, con una diminuzione del 30% dell’AUCinf e del 51% del Cmax con ranitidina rispetto al digiuno senza co-somministrazione di ranitidina.
L’analisi farmacocinetica di popolazione non ha mostrato un effetto significativo della co-somministrazione di agenti che riducono l’acidità, compresi gli inibitori della pompa protonica, gli antagonisti del recettore H2 e gli antiacidi, sulla farmacocinetica di alpelisib.
Pertanto, alpelisib può essere somministrato in concomitanza con agenti che riducono l’acidità, a condizione che alpelisib venga assunto immediatamente dopo il cibo (vedere paragrafo 4.2).
Induttori del CYP3A4 La somministrazione una volta al giorno di 600 mg di rifampicina (un potente induttore del CYP3A4) per 7 giorni seguita dalla somministrazione concomitante di una singola dose orale di 300 mg di alpelisib al giorno 8, ha ridotto la Cmax di alpelisib del 38% e l'AUC del 57% negli adulti sani (N=25).
La co-somministrazione di rifampicina 600 mg una volta al giorno per 15 giorni con alpelisib 300 mg una volta al giorno a partire dal giorno 8 fino al giorno 15 ha ridotto la Cmax di alpelisib allo steady state del 59% e l'AUC del 74%.
La co-somministrazione con un potente induttore del CYP3A4 riduce l'AUC di alpelisib, che può ridurre l'efficacia di alpelisib.
La co-somministrazione di alpelisib con potenti induttori del CYP3A4 (ad es.
apalutamide, carbamazepina, enzalutamide, mitotano, fenitoina, rifampicina, erba di San Giovanni) deve essere evitata e deve essere considerata la scelta di un medicinale concomitante alternativo, con potenziale minimo o nullo di indurre il CYP3A4.
Medicinali le cui concentrazioni plasmatiche possono essere alterate da alpelisib Substrati del CYP3A4, CYP2C8, CYP2C9, CYP2C19 e CYP2B6 Non è richiesto alcun adeguamento della dose quando Piqray è co-somministrato con i substrati del CYP3A4 (per es.
everolimus, midazolam), del CYP2C8 (ad esempio repaglinide), del CYP2C9 (ad esempio warfarin), del CYP2C19 (ad esempio omeprazolo).
Per il substrato del CYP2B6, non sono stati osservati cambiamenti rilevanti nell'esposizione quando co-somministrato con Piqray, tuttavia i risultati devono essere considerati con cautela a causa dei dati limitati (vedere paragrafo 5.2).
In uno studio di interazione farmacologica la co-somministrazione di alpelisib con everolimus, un substrato sensibile al CYP3A4, ha confermato che non vi sono interazioni farmacocinetiche clinicamente significative (aumento dell’AUC dell’11,2%) tra alpelisib e i substrati del CYP3A4.
Non è stata osservata alcuna modifica nell’esposizione ad everolimus a dosi di alpelisib comprese tra 250 e 300 mg.
Nei soggetti sani, la co-somministrazione di un substrato del CYP2C9 (warfarin-S) con alpelisib ha aumentato l’esposizione a warfarin-S in media del 34% e del 19% rispettivamente per AUCinf e Cmax, rispetto alla somministrazione con warfarin-S da solo, il che indica che alpelisib è un inibitore debole del CYP2C9.
Sostanze che sono substrati dei trasportatori Valutazioni in vitro hanno indicato che alpelisib (e/o il suo metabolita BZG791) ha il potenziale per inibire le attività dei trasportatori di farmaci OAT3 e BCRP e P-gp intestinali.
Piqray deve essere usato con cautela in associazione con substrati sensibili a questi trasportatori che presentano un indice terapeutico ristretto poiché Piqray può aumentare l'esposizione sistemica di questi substrati.
Contraccettivi ormonali Non sono stati condotti studi clinici per la valutazione delle potenziali interazioni farmacologiche tra alpelisib e i contraccettivi ormonali.

Effetti indesiderati

Riassunto del profilo di sicurezza Il profilo di sicurezza si basa sui dati di 284 pazienti nel braccio di trattamento con Piqray più fulvestrant in uno studio di fase III in doppio cieco con placebo.
Le ADR più comuni (segnalate con frequenza > 20% nella popolazione di studio combinata mutata e non mutata) sono state glucosio plasmatico aumentato (79,2%), creatinina aumentata (67,6%), diarrea (59,5%), gamma-glutamiltransferasi aumentata (53,2%), eruzione cutanea (51,8%), conta linfocitaria diminuita (55,3%), nausea (46,8%), alanina aminotransferasi aumentata (44,0%), anemia (44,0%), stanchezza (43,3%), lipasi aumentata (42,6%), appetito ridotto (35,9%), stomatite (30,3%), vomito (28,5%), peso diminuito (27,8%), ipocalcemia (27,8%), glucosio plasmatico diminuito (26,8%), tempo di tromboplastina parziale attivata (aPTT) prolungato (22,2%) e alopecia (20,4%).
Le ADR più comuni di grado 3 o 4 (segnalate con frequenza di ≥ 2%) sono state glucosio plasmatico aumentato (39,1%), eruzione cutanea (19,4%), gamma-glutamiltransferasi aumentata (12,0%), conta linfocitaria diminuita (9,2%), diarrea (7,0%), lipasi aumentata (7,0%), ipokaliemia (6,3%), stanchezza (5,6%), peso diminuito (5,3%), anemia (4,9%), ipertensione (4,6%), alanina aminotransferasi aumentata (4,2%), nausea (2,8%), creatinina aumentata (2,8%), stomatite (2,5%), ipocalcemia (2,1%) e infiammazione delle mucose (2,1%).
Le ADR più comuni che hanno condotto all’interruzione del trattamento sono state: iperglicemia (6,3%), eruzione cutanea (4,2%), diarrea (2,8%) e stanchezza (2,5%).
Tabella delle reazioni avverse Le reazioni avverse ai farmaci (ADR) osservate nello studio clinico di fase III e nell’esperienza postmarketing (tabella 7) sono state elencate in base alla classificazione per sistemi e organi secondo MedDRA.
All’interno di ogni classe per sistemi e organi le ADR sono classificate per frequenza, con le reazioni più frequenti al primo posto.
All’interno di ogni categoria di frequenza, le ADR sono presentate in ordine di gravità decrescente.
Inoltre, la relativa categoria di frequenza per ciascuna reazione avversa al farmaco è basata sulla seguente convenzione: molto comune (≥ 1/10); comune (≥ 1/100, < 1/10); non comune (≥ 1/1 000, < 1/100); raro (≥ 1/10 000, < 1/1 000); molto raro (< 1/10 000); non nota (la frequenza non può essere definita sulla base dei dati disponibili).
Tabella 7 ADR osservate nello studio clinico di fase III e durante l’esperienza post-marketing
Reazione avversa al farmaco Qualsiasi grado (%) Grado 3 o 4 (%)
Infezioni ed infestazioni
Infezioni del tratto urinario¹ Molto comune 29 (10,2) 2 (0,7)*
Patologie del sistema emolinfopoietico
Anemia Molto comune 125 (44,0) 14 (4,9)*
Conta linfocitaria diminuita Molto comune 157 (55,3) 26 (9,2)
Conta delle piastrine diminuita Molto comune 43 (15,1) 4 (1,4)*
Disturbi del sistema immunitario
IpersensibilitಠComune 11 (3,9) 2 (0,7)*
Disturbi del metabolismo e della nutrizione
Glucosio plasmatico aumentato Molto comune 225 (79,2) 111 (39,1)
Glucosio plasmatico diminuito Molto comune 76 (26,8) 1 (0,4)
Appetito ridotto Molto comune 102 (35,9) 2 (0,7)*
Ipokaliemia Molto comune 42 (14,8) 18 (6,3)
Ipocalcemia Molto comune 79 (27,8) 6 (2,1)
Magnesio diminuito Molto comune 34 (12,0) 1 (0,4)
Disidratazione Comune 10 (3,5) 1 (0,4)*
Chetoacidosi³ Non comune 2 (0,7) 2 (0,7)
Sindrome iperglicemica iperosmolare nonchetosica (HHNKS) Non nota Non nota Non nota
Disturbi psichiatrici
Insonnia Comune 22 (7,7) 
Patologie del sistema nervoso
Cefalea Molto comune 55 (19,4) 2 (0,7)*
Disgeusia4 Molto comune 44 (15,5) 1 (0,4)*
Patologie dell’occhio
Visione offuscata Comune 15 (5,3) 1 (0,4)*
Occhio secco Comune 10 (3,5) 
Uveite Non nota Non nota Non nota
Patologie vascolari
Ipertensione Comune 27 (9,5) 13 (4,6)
Linfedema Comune 16 (5,6) 
Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche
Polmonite5 Comune 5 (1,8) 1 (0,4)*
Patologie gastrointestinali
Diarrea Molto comune 169 (59,5) 20 (7,0)*
Nausea Molto comune 133 (46,8) 8 (2,8)*
Stomatite6 Molto comune 86 (30,3) 7 (2,5)*
Vomito Molto comune 81 (28,5) 2 (0,7)*
Dolore addominale Molto comune 50 (17,6) 4 (1,4)*
Dispepsia Molto comune 33 (11,6) 
Mal di denti Comune 13 (4,6) 1 (0,4)*
Gengivite Comune 11 (3,9) 1 (0,4)*
Dolore gengivale Comune 9 (3,2) 
Cheilite Comune 8 (2,8) 
Pancreatite Non comune 1 (0,4) 1 (0,4)
Colite# Non nota Non nota Non nota
Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo
Eruzione cutanea7 Molto comune 147 (51,8) 55 (19,4)*
Alopecia Molto comune 58 (20,4) 
Prurito Molto comune 53 (18,7) 2 (0,7)*
Cute secca8 Molto comune 53 (18,7) 1 (0,4)*
Eritema9 Comune 18 (6,3) 2 (0,7)*
Dermatite10 Comune 10 (3,5) 2 (0,7)*
Eritrodisestesia palmo-plantare (sindrome mano-piede) Comune 5 (1,8) 
Eritema multiforme Comune 3 (1,1) 2 (0,7)*
Sindrome di Stevens-Johnson Non comune 1 (0,4) 1 (0,4)*
Reazione da farmaco con eosinofilia e sintomi sistemici (DRESS)# Non nota Non nota Non nota
Angioedema# Non nota Non nota Non nota
Patologie del sistema muscoloscheletrico e del tessuto connettivo
Spasmi muscolari Comune 22 (7,7) 
Mialgia Comune 19 (6,7) 1 (0,4)*
Osteonecrosi della mandibola/mascella Comune 16 (5,6) 5 (1,8)*
Patologie renali e urinarie
Danno renale acuto Comune 16 (5,6) 5 (1,8)
Patologie generali e condizioni relative alla sede di somministrazione
Stanchezza11 Molto comune 123 (43,3) 16 (5,6)*
Infiammazione della mucosa Molto comune 56 (19,7) 6 (2,1)*
Edema periferico Molto comune 47 (16,5) 
Piressia Molto comune 45 (15,8) 2 (0,7)
Secchezza della mucosa12 Molto comune 36 (12,7) 1 (0,4)*
Edema13 Comune 18 (6,3) 
Esami diagnostici
Peso diminuito Molto comune 79 (27,8) 15 (5,3)*
Creatinina ematica aumentata Molto comune 192 (67,6) 8 (2,8)*
Gamma-glutamiltransferasi aumentata Molto comune 151 (53,2) 34 (12,0)
Alanina aminotransferasi aumentata Molto comune 125 (44,0) 12 (4,2)*
Lipasi aumentata Molto comune 121 (42,6) 20 (7,0)
Tempo di tromboplastina parziale attivata (aPTT) prolungato Molto comune 63 (22,2) 2 (0,7)
Albumina diminuita Molto comune 41 (14,4) 1 (0,4)
Emoglobina glicosilata aumentata Comune 8 (2,8) 0
* Non sono state osservate ADR di grado 4.
# Reazioni avverse segnalate durante l'esperienza post-marketing.
Queste sono derivate da segnalazioni spontanee per le quali non è sempre possibile stabilire in modo affidabile la frequenza o una relazione causale con l'esposizione al medicinale.
¹ Infezioni del tratto urinario: comprende anche un singolo caso di urosepsi.
² Ipersensibilità: comprende anche dermatite allergica.
³ Chetoacidosi: comprende anche chetoacidosi diabetica (vedere paragrafo 4.4).
4 Disgeusia: comprende anche ageusia e ipogeusia.
5 Polmonite: comprende anche malattia polmonare interstiziale.
6 Stomatite: comprende anche ulcera aftosa e ulcerazioni della bocca.
7 Eruzione cutanea: comprende anche eruzione maculo-papulosa, eruzione cutanea maculare, eruzione cutanea generalizzata, eruzione cutanea papulare ed eruzione cutanea pruriginosa.
8 Cute secca: comprende anche screpolature della pelle, xerosi e xeroderma.
9 Eritema: comprende anche eritema generalizzato.
10 Dermatite: comprende anche dermatite acneiforme.
11 Stanchezza: comprende anche astenia.
12 Secchezza della mucosa: comprende anche bocca secca e secchezza vulvo-vaginale.
13 Edema: comprende anche tumefazione del viso, edema della faccia ed edema palpebrale.
Descrizione di ADR selezionate Iperglicemia Iperglicemia (FPG > 160 mg/dL) è stata segnalata in 190 pazienti (66,9%); eventi di grado 2 (FPG 160-250 mg/dL), 3 (FPG > 250-500 mg/dL) e 4 (FPG > 500 mg/dL) sono stati segnalati rispettivamente nel 16,2%, nel 33,8% e nel 4,6% dei pazienti.
In base ai valori basali di FPG e HbA1c, il 56% dei pazienti è stato considerato prediabetico (FPG > 100-126 mg/dL [da 5,6 a 6,9 mmol/L] e/o HbA1c 5,7-6,4%) e il 4,2% dei pazienti è stato considerato diabetico (FPG ≥ 126 mg/dL [≥ 7,0 mmol/L] e/o HbA1c ≥ 6,5%).
Il 74,8% dei pazienti che erano pre-diabetici al basale ha manifestato iperglicemia (di qualsiasi grado) quando trattato con alpelisib.
Tra tutti i pazienti con un’iperglicemia di grado ≥ 2 (FPG ≥ 160 mg/dL), il tempo mediano alla prima insorgenza è stato di 15 giorni (intervallo: da 5 giorni a 900 giorni) (in base ai dati di laboratorio).
La durata mediana dell’iperglicemia di grado ≥ 2 è stata di 10 giorni (IC 95%: da 8 a 13 giorni).
Nei pazienti con iperglicemia di grado ≥ 2, il tempo mediano al miglioramento (almeno un grado dal primo evento) era di 8 giorni (IC al 95%: da 8 a 10 giorni).
In tutti i pazienti che hanno continuato ad assumere fulvestrant dopo l’interruzione di Piqray, i livelli di FPG sono tornati al basale (normale).
L’iperglicemia è stata gestita con medicinali antidiabetici, vedere paragrafo 4.4.
Eruzione cutanea Episodi di eruzione cutanea (comprese eruzione cutanea maculopapulosa, maculare, generalizzata, papulare e pruriginosa, dermatite e dermatite acneiforme) sono stati segnalati in 153 pazienti (53,9%).
L’eruzione cutanea era prevalentemente lieve o moderata (grado 1 o 2) e sensibile alla terapia, e in alcuni casi era accompagnata da prurito e cute secca.
Eventi di grado 2 e 3 sono stati segnalati rispettivamente nel 13,7% e nel 20,1% dei pazienti, con un tempo mediano alla prima comparsa di 12 giorni (intervallo: da 2 a 220 giorni).
Tra i pazienti che hanno ricevuto un trattamento anti-rash profilattico, inclusi antistaminici, l’eruzione cutanea è stata segnalata meno frequentemente rispetto alla popolazione generale: 26,1% rispetto a 53,9% per tutti i gradi; 11,4% rispetto a 20,1% per il grado 3; 3,4% rispetto a 4,2% per l’eruzione cutanea che ha condotto alla sospensione definitiva di Piqray.
Di conseguenza, è possibile iniziare una terapia a base di antistaminici come profilassi nel momento in cui si inizia il trattamento con Piqray.
Tossicità gastrointestinale (nausea, diarrea, vomito) Diarrea, nausea e vomito sono stati segnalati rispettivamente nel 59,5%, nel 46,8% e nel 28,5% dei pazienti (vedere tabella 7).
Sono stati segnalati episodi diarroici di grado 2 e 3 rispettivamente nel 19,7% e nel 7,0% dei pazienti, con un tempo mediano all’esordio della diarrea di grado ≥ 2 di 50 giorni (intervallo: da 1 giorno a 954 giorni).
Diarrea severa e conseguenze cliniche, come disidratazione e danno renale acuto, sono state segnalate durante il trattamento con Piqray e sono state risolte con interventi appropriati (vedere tabella 4).
Per la gestione dei sintomi sono stati usati farmaci antiemetici (per es.
ondansetron) e antidiarroici (per es.
loperamide) rispettivamente in 28 pazienti su 153 (17,6%) e in 109 pazienti su 169 (64,5%).
Osteonecrosi della mandibola/mascella (ONJ) ONJ è stata segnalata nel 5,6% dei pazienti (16 su 284) nel braccio che ha assunto Piqray più fulvestrant.
Quindici pazienti che hanno presentato ONJ sono stati esposti a somministrazione concomitante di bisfosfonati (per es.
acido zoledronico) o inibitori del RANK ligando (ad es.denosumab).
Pertanto, nei pazienti che ricevono Piqray e bisfosfonati o inibitori del RANK ligando, non può essere escluso un maggior rischio di sviluppare ONJ.
Anziani Nei pazienti di età ≥ 65 anni trattati con alpelisib più fulvestrant è stata riscontrata una maggiore incidenza di iperglicemia di grado 3-4 (45,3%) rispetto ai pazienti di età < 65 anni (33,5%), mentre in pazienti di età < 75 anni l’iperglicemia di grado 3 e 4 è stata segnalata nel 36% dei soggetti, rispetto al 55,9% dei pazienti di età ≥ 75 anni.
Segnalazione delle reazioni avverse sospette La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l’autorizzazione del medicinale è importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale.
Agli operatori sanitari è richiesto di segnalare qualsiasi reazione avversa sospetta tramite il sistema nazionale di segnalazione riportato nell’allegato V.

Gravidanza e allattamento

Piqray è indicato negli uomini e nelle donne in post-menopausa.
Non deve essere utilizzato in donne che sono o possono essere in stato di gravidanza o in allattamento (vedere paragrafo 4.1).
Donne in età fertile / Contraccezione in maschi e femmine Le donne in età fertile devono essere avvertite che studi condotti sugli animali e il meccanismo d’azione hanno dimostrato che alpelisib può essere dannoso per il feto in via di sviluppo.
Studi sullo sviluppo embriofetale condotti in ratti e conigli hanno dimostrato che la somministrazione orale di alpelisib durante l’organogenesi induce embriotossicità, fetotossicità e teratogenicità (vedere paragrafo 5.3).
Nel caso di soggetti femminili in età fertile che assumono Piqray, si devono usare sistemi contraccettivi efficaci (per es.
metodo a doppia barriera) durante l’assunzione di Piqray e per almeno 1 settimana dopo la fine del trattamento con Piqray.
I soggetti maschili con partner sessuali che sono o che potrebbero essere in stato di gravidanza o che potrebbero restare incinte devono utilizzare il preservativo durante i rapporti sessuali mentre assumono Piqray e per almeno 1 settimana dopo la fine del trattamento con Piqray.
Fare riferimento al paragrafo 4.6 del riassunto delle caratteristiche del prodotto di fulvestrant.
Gravidanza Piqray non è indicato e non deve essere somministrato a pazienti che sono o potrebbero essere in gravidanza (vedere paragrafo 4.1).
I dati relativi all’uso di alpelisib in donne in gravidanza non esistono.
Gli studi sugli animali hanno mostrato una tossicità riproduttiva (vedere paragrafo 5.3).
Piqray non è raccomandato durante la gravidanza e in donne in età fertile che non usino misure contraccettive.
Prima di iniziare il trattamento con Piqray deve essere verificato lo stato di gravidanza dei soggetti femminili in età riproduttiva.
Allattamento Non è noto se alpelisib sia escreto nel latte umano o animale.
A causa delle potenziali gravi reazioni avverse nel neonato allattato al seno, si raccomanda alle donne di non allattare durante il trattamento e per almeno 1 settimana dopo l’assunzione dell’ultima dose di Piqray.
Fertilità Non esistono dati clinici disponibili relativi agli effetti di alpelisib sulla fertilità.
In base agli studi di tossicità ripetuta e di fertilità condotti sugli animali, alpelisib può compromettere la fertilità nel maschio e nella femmina in età fertile (vedere paragrafo 5.3).

Conservazione

Questo medicinale non richiede alcuna condizione particolare di conservazione.

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Segnalazione degli effetti indesiderati
Se dovesse manifestarsi un qualsiasi effetto indesiderato, compresi quelli non elencati in questo foglio, è doveroso rivolgersi al proprio medico, ad uno specialista e/o al farmacista. La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l’autorizzazione del medicinale è importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale. Gli effetti indesiderati possono essere segnalati direttamente tramite il sistema nazionale di segnalazione all'indirizzo www.agenziafarmaco.it/it/responsabili. Segnalando gli effetti indesiderati si può contribuire a fornire maggiori informazioni sulla sicurezza di questo medicinale.