PAZENIR EV 1FL 100MG 5MG/ML
249,24 €
Prezzo indicativo
Data ultimo aggiornamento: 22/05/2020
La monoterapia con Pazenir è indicata nel trattamento del tumore metastatico della mammella in pazienti adulti che hanno fallito il trattamento di prima linea per la malattia metastatica e per i quali la terapia standard, contenente antraciclina, non è indicata (vedere paragrafo 4.4). Pazenir in associazione con gemcitabina è indicato per il trattamento di prima linea di pazienti adulti con adenocarcinoma metastatico del pancreas. Pazenir in associazione con carboplatino è indicato per il trattamento di prima linea del tumore del polmone non a piccole cellule, in pazienti adulti non candidati a chirurgia potenzialmente curativa e/o a radioterapia.
Ogni flaconcino contiene 100 mg di paclitaxel legato all’albumina formulato in nanoparticelle. Dopo la ricostituzione, ogni mL di dispersione contiene 5 mg di paclitaxel legato all’albumina formulato in nanoparticelle. Per l’elenco completo degli eccipienti, vedere paragrafo 6.1.
Controindicazioni
- Ipersensibilità al principio attivo o ad uno qualsiasi degli eccipienti elencati al paragrafo 6.1.
Allattamento (vedere paragrafo 4.6).
Pazienti con un valore iniziale di conta dei neutrofili < 1.500 cellule/mm³. Posologia
- Pazenir deve essere somministrato esclusivamente sotto la supervisione di un oncologo qualificato in reparti specializzati nella somministrazione di agenti citotossici.
Non deve essere sostituito con altre formulazioni di paclitaxel.
Posologia Tumore della mammella La dose raccomandata di Pazenir è di 260 mg/m² da somministrare per via endovenosa nell’arco di 30 minuti ogni 3 settimane.
Aggiustamento della dose durante il trattamento del tumore della mammella Nei pazienti che presentano neutropenia severa (conta dei neutrofili < 500 cellule/mm³ per una settimana o più) o neuropatia sensitiva severa durante la terapia con Pazenir, la dose dovrà essere ridotta a 220 mg/m² nei cicli successivi.
Nel caso si ripresentino neutropenia severa o neuropatia sensitiva, la dose dovrà essere ulteriormente ridotta a 180 mg/m².
Pazenir non deve essere somministrato finché la conta dei neutrofili non ritorna a valori superiori a 1.500 cellule/mm³.
Per la neuropatia sensitiva di grado 3, sospendere il trattamento fino al ritorno al grado 1 o 2, e in seguito ridurre la dose per tutti i cicli successivi.
Adenocarcinoma pancreatico La dose raccomandata di Pazenir in associazione con gemcitabina è di 125 mg/m², da somministrare per via endovenosa nell’arco di 30 minuti, nei giorni 1, 8 e 15 di ciascun ciclo di 28 giorni.
La dose raccomandata concomitante di gemcitabina è di 1.000 mg/m², da somministrare per via endovenosa nell’arco di 30 minuti immediatamente dopo aver completato la somministrazione di Pazenir, nei giorni 1, 8 e 15 di ciascun ciclo di 28 giorni.
Aggiustamento della dose durante il trattamento dell’adenocarcinoma pancreatico Tabella 1: Riduzioni dei livelli della dose per i pazienti con adenocarcinoma pancreatico
Tabella 2: Modifiche della dose per neutropenia e/o trombocitopenia all’inizio di un ciclo o durante un ciclo per i pazienti con adenocarcinoma pancreaticoLivello della dose Dose di Pazenir (mg/m²) Dose di gemcitabina (mg/m²) Dose completa 125 1.000 1a riduzione del livello della dose 100 800 2a riduzione del livello della dose 75 600 Se è necessaria un’ulteriore riduzione della dose Interrompere il trattamento Interrompere il trattamento
Sigle: ANC = conta assoluta dei neutrofili (ANC = Absolute Neutrophil Count); WBC = leucociti (WBC = White Blood Cell) Tabella 3: Modifiche della dose per altre reazioni avverse al farmaco nei pazienti con adenocarcinoma pancreaticoGiorno del ciclo Conta ANC (cellule/mm³) Conta piastrinica (cellule/mm³) Dose di Pazenir Dose di gemcitabina Giorno 1 < 1.500 OPPURE < 100.000 Ritardare la somministrazione fino al recupero Giorno 8 ≥ 500 ma < 1.000 OPPURE ≥ 50.000 ma < 75.000 Ridurre le dosi di 1 livello < 500 OPPURE < 50.000 Sospendere la somministrazione Giorno 15: Se le dosi del giorno 8 sono state somministrate senza modifiche: Giorno 15 ≥ 500 ma < 1.000 OPPURE ≥ 50.000 ma < 75.000 Trattare con il livello di dose del giorno 8 e a seguire somministrare fattori di crescita dei WBC OPPURE Ridurre le dosi di 1 livello rispetto alle dosi del giorno 8 < 500 OPPURE < 50.000 Sospendere la somministrazione Giorno 15: Se le dosi del giorno 8 sono state ridotte: Giorno 15 ≥ 1.000 E ≥ 75.000 Ritornare ai livelli di dose del giorno 1 e a seguire somministrare fattori di crescita dei WBC OPPURE Trattare con le stesse dosi del giorno 8 ≥ 500 ma < 1.000 OPPURE ≥ 50.000 ma < 75.000 Trattare con il livello di dose del giorno 8 e a seguire somministrare fattori di crescita dei WBC OPPURE Ridurre le dosi di 1 livello rispetto alle dosi del giorno 8 < 500 OPPURE < 50.000 Sospendere la somministrazione Giorno 15: Se le dosi del giorno 8 sono state sospese: Giorno 15 ≥ 1.000 E ≥ 75.000 Ritornare ai livelli di dose del giorno 1 e a seguire somministrare fattori di crescita dei WBC OPPURE Ridurre le dosi di 1 livello rispetto alle dosi del giorno 1 ≥ 500 ma < 1.000 OPPURE ≥ 50.000 ma < 75.000 Ridurre le dosi di 1 livello e a seguire somministrare fattori di crescita dei WBC OPPURE Ridurre le dosi di 2 livelli rispetto alle dosi del giorno 1 < 500 OPPURE < 50.000 Sospendere la somministrazione
a Vedere la tabella 1 per le riduzioni dei livelli della dose Tumore del polmone non a piccole cellule La dose raccomandata di Pazenir è di 100 mg/m², da somministrare mediante infusione endovenosa nell’arco di 30 minuti, nei giorni 1, 8 e 15 di ciascun ciclo di 21 giorni.Reazione avversa al farmaco (ADR) Dose di Pazenir Dose di gemcitabina Neutropenia febbrile: grado 3 o 4 Sospendere la somministrazione fino alla scomparsa della febbre e a ANC ≥ 1.500; riprendere la dose al livello successivo più bassoa Neuropatia periferica: grado 3 o 4 Sospendere la somministrazione fino al miglioramento a ≤ grado 1; riprendere la dose al livello successivo più bassoa Trattare con la stessa dose Tossicità cutanea: grado 2 o 3 Ridurre la dose al livello successivo più bassoa; sospendere il trattamento se l’ADR persiste Tossicità gastrointestinale: mucosite o diarrea di grado 3 Sospendere la somministrazione fino al miglioramento a ≤ grado 1; riprendere la dose al livello successivo più bassoa
La dose raccomandata di carboplatino è AUC = 6 mg•min/mL, da somministrare solo il giorno 1 di ogni ciclo di 21 giorni, iniziando non appena terminata la somministrazione di Pazenir.
Aggiustamento della dose durante il trattamento del tumore del polmone non a piccole cellule Pazenir non deve essere somministrato il giorno 1 del ciclo finché la conta assoluta dei neutrofili (ANC) non sia ≥ 1.500 cellule/mm³ e la conta piastrinica non sia ≥ 100.000 cellule/mm³.
Per ogni dose settimanale successiva di Pazenir, i pazienti devono avere una ANC ≥ 500 cellule/mm³ e una conta piastrinica > 50.000 cellule/mm³; in caso contrario la dose deve essere sospesa fino al recupero di tali valori.
Quando i valori tornano a tali livelli, riprendere la somministrazione la settimana successiva secondo i criteri indicati nella Tabella 4.
Ridurre la dose successiva solo se i criteri della Tabella 4 vengono soddisfatti.
Tabella 4: Riduzioni della dose per tossicità ematologiche nei pazienti con tumore del polmone non a piccole cellule
¹ Il giorno 1 del ciclo di 21 giorni ridurre la dose di Pazenir e carboplatino contemporaneamente.Tossicità ematologica Insorgenza Dose di Pazenir (mg/m²)¹ Dose di carboplatino (AUC mg•min/mL)¹ ANC al nadir < 500/mm³ con febbre neutropenica > 38 °C Prima 75 4,5 OPPURE Rinvio del ciclo successivo a causa di neutropenia² persistente (ANC al nadir < 1.500/mm³) Seconda 50 3,0 OPPURE ANC al nadir < 500/mm³ per > 1 settimana Terza Interrompere il trattamento Piastrine al nadir < 50.000/mm³ Prima 75 4,5 Seconda Interrompere il trattamento
Nei giorni 8 o 15 del ciclo di 21 giorni ridurre la dose di Pazenir; ridurre la dose di carboplatino al ciclo successivo.
² Per un massimo di 7 giorni dopo la dose programmata del giorno 1 del ciclo successivo.
Per tossicità cutanea di grado 2 o 3, diarrea di grado 3 o mucosite di grado 3, interrompere il trattamento fino al miglioramento della tossicità a ≤ grado 1, poi riprendere il trattamento secondo le linee guida riportate nella Tabella 5.
Per neuropatia periferica di grado ≥ 3, sospendere il trattamento fino al ritorno della condizione a ≤ grado 1.
Il trattamento può essere ripreso al successivo livello di dose più basso nei cicli seguenti, secondo le linee guida riportate nella Tabella 5.
Per qualsiasi altra tossicità non ematologica di grado 3 o 4, interrompere il trattamento fino al miglioramento della tossicità a ≤ grado 2, poi riprendere il trattamento secondo quanto riportato nella Tabella 5.
Tabella 5: Riduzioni della dose per tossicità non ematologiche nei pazienti con tumore del polmone non a piccole cellule
¹ Il giorno 1 del ciclo di 21 giorni ridurre la dose di Pazenir e carboplatino contemporaneamente.Tossicità non ematologica Comparsa Dose di Pazenir (mg/m²)¹ Dose di carboplatino (AUC mg•min/mL)¹ Tossicità cutanea di grado 2 o 3, Diarrea di grado 3, Mucosite di grado 3, Neuropatia periferica di grado ≥ 3, Qualsiasi altra tossicità non ematologica di grado 3 o 4 Prima 75 4,5 Seconda 50 3,0 Terza Interrompere il trattamento Tossicità cutanea, diarrea o mucosite di grado 4 Prima Interrompere il trattamento
Nei giorni 8 o 15 del ciclo di 21 giorni ridurre la dose di Pazenir; ridurre la dose di carboplatino al ciclo successivo.
Popolazioni speciali Insufficienza epatica Per i pazienti con insufficienza epatica lieve (bilirubina totale da > 1 a ≤ 1,5 x ULN e aspartato aminotransferasi [AST] ≤ 10 x ULN) non è richiesto un aggiustamento della dose, indipendentemente dall’indicazione.
Le dosi sono le stesse previste per i pazienti con funzione epatica normale.
Per i pazienti affetti da tumore metastatico della mammella e per i pazienti affetti da tumore del polmone non a piccole cellule con insufficienza epatica da moderata a grave (bilirubina totale da > 1,5 a ≤ 5 x ULN e AST ≤ 10 x ULN), si raccomanda una riduzione della dose del 20%.
La dose ridotta può essere aumentata fino alla dose prevista per i pazienti con funzione epatica normale, se il paziente tollera il trattamento per almeno due cicli (vedere paragrafi 4.4 e 5.2).
Per i pazienti affetti da adenocarcinoma metastatico del pancreas con insufficienza epatica da moderata a severa, non esistono dati sufficienti da consentire raccomandazioni posologiche (vedere paragrafi 4.4 e 5.2).
Per i pazienti con bilirubina totale > 5 x ULN o AST > 10 x ULN, non esistono dati sufficienti da consentire raccomandazioni posologiche, indipendentemente dall’indicazione (vedere paragrafi 4.4 e 5.2).
Insufficienza renale Per i pazienti con insufficienza renale da lieve a moderata (clearance della creatinina stimata da ≥ 30 a < 90 mL/min) non è necessario un aggiustamento della dose iniziale di Pazenir.
Non sono disponibili dati sufficienti per raccomandare modifiche della dose di Pazenir in pazienti affetti da severa insufficienza renale o malattia renale allo stadio terminale (clearance della creatinina stimata < 30 mL/min) (vedere paragrafo 5.2).
Anziani Per i pazienti di età uguale o superiore a 65 anni non sono raccomandate ulteriori riduzioni della dose, oltre a quelle previste per tutti i pazienti.
Dei 229 pazienti trattati con nanoparticelle di paclitaxel legate ad albumina sierica umana in monoterapia per il tumore della mammella in uno studio randomizzato, il 13% aveva almeno 65 anni di età e < 2% aveva un’età uguale o superiore a 75 anni.
Non sono emerse in modo rilevante tossicità più frequenti nei pazienti di almeno 65 anni di età trattati con nanoparticelle di paclitaxel legate ad albumina sierica umana.
Tuttavia, una successiva analisi condotta in 981 pazienti trattati con nanoparticelle di paclitaxel legate ad albumina sierica umana in monoterapia per tumore metastatico della mammella, il 15% dei quali aveva un’età ≥ 65 anni e il 2% un’età ≥ 75 anni, ha evidenziato un’incidenza più elevata di epistassi, diarrea, disidratazione, spossatezza ed edema periferico nei pazienti di età ≥ 65 anni.
Dei 421 pazienti con adenocarcinoma pancreatico trattati con nanoparticelle di paclitaxel legate ad albumina sierica umana in associazione con gemcitabina in uno studio randomizzato, il 41% aveva un’età uguale o superiore a 65 anni e il 10% aveva un’età uguale o superiore a 75 anni.
Nei pazienti di età uguale o superiore a 75 anni trattati con nanoparticelle di paclitaxel legate ad albumina sierica umana e gemcitabina, si è registrata una maggiore incidenza di reazioni avverse serie e di reazioni avverse che hanno comportato l’interruzione del trattamento (vedere paragrafo 4.4).
I pazienti con adenocarcinoma pancreatico di età uguale o superiore a 75 anni devono essere valutati attentamente prima di prendere in considerazione il trattamento (vedere paragrafo 4.4).
Dei 514 pazienti con tumore del polmone non a piccole cellule trattati con nanoparticelle di paclitaxel legate ad albumina sierica umana in associazione con carboplatino nello studio randomizzato, il 31% aveva un’età uguale o superiore a 65 anni e il 3,5% aveva un’età uguale o superiore a 75 anni.
Eventi di mielosoppressione, neuropatia periferica e artralgia sono stati più frequenti nei pazienti di età uguale o superiore a 65 anni, rispetto ai pazienti di età inferiore a 65 anni.
L’esperienza nell’uso di nanoparticelle di paclitaxel legate ad albumina sierica umana/carboplatino in pazienti di età uguale o superiore a 75 anni è limitata.
I modelli di farmacocinetica/farmacodinamica, con l’utilizzo di dati derivati da 125 pazienti con tumori solidi in stadio avanzato, indicano che i pazienti di età ≥ 65 anni possono essere più soggetti allo sviluppo di neutropenia nel corso del primo ciclo di trattamento.
Popolazione pediatrica La sicurezza e l’efficacia di nanoparticelle di paclitaxel legate ad albumina sierica umana nei bambini e negli adolescenti di età compresa tra 0 e meno di 18 anni non sono state stabilite.
I dati al momento disponibili sono riportati nei paragrafi 4.8, 5.1 e 5.2, ma non può essere fatta alcuna raccomandazione riguardante la posologia.
Non esiste alcuna indicazione per un uso specifico di nanoparticelle di paclitaxel legate ad albumina sierica umana nella popolazione pediatrica per l’indicazione del tumore metastatico della mammella, adenocarcinoma pancreatico o tumore del polmone non a piccole cellule.
Modo di somministrazione Pazenir è per uso endovenoso.
Somministrare la dispersione ricostituita di Pazenir per via endovenosa utilizzando un set per infusione dotato di un filtro da 15 micron.
Dopo la somministrazione, si raccomanda di lavare la linea di infusione con soluzione iniettabile di cloruro di sodio 9 mg/mL (0,9%) per assicurare la somministrazione della dose completa.
Per le istruzioni sulla ricostituzione del medicinale prima della somministrazione, vedere paragrafo 6.6. Avvertenze e precauzioni
- Pazenir è una formulazione di paclitaxel legato all’albumina in nanoparticelle, la quale può avere proprietà farmacologiche sostanzialmente diverse da quelle di altre formulazioni di paclitaxel (vedere paragrafi 5.1 e 5.2).
Non deve essere sostituita con altre formulazioni di paclitaxel.
Ipersensibilità Sono stati riportati rari casi di severe reazioni di ipersensibilità, compresi eventi molto rari di reazioni anafilattiche ad esito fatale.
Se si verifica una reazione di ipersensibilità, il medicinale deve essere immediatamente sospeso, si deve iniziare una terapia sintomatica e il paziente non deve più essere sottoposto a trattamento con paclitaxel.
Ematologia La soppressione del midollo osseo (principalmente neutropenia) è frequente in seguito a terapia con nanoparticelle di paclitaxel legate ad albumina sierica umana.
La neutropenia è correlata alla dose ed è una forma di tossicità limitante la dose.
Durante la terapia con Pazenir si dovranno eseguire frequenti controlli della conta emocromocitometrica.
Il paziente non deve essere nuovamente sottoposto a cicli successivi di Pazenir fino a quando i neutrofili non tornano a livelli di > 1.500 cellule/mm³ e le piastrine a livelli di > 100.000 cellule/mm³ (vedere paragrafo 4.2).
Neuropatia La neuropatia sensitiva è frequente in seguito a terapia con nanoparticelle di paclitaxel legate ad albumina sierica umana, anche se lo sviluppo di sintomi severi è meno comune.
Una neuropatia sensitiva di grado 1 o 2 non richiede in generale alcuna riduzione della dose.
Quando Pazenir è utilizzato in monoterapia, qualora si sviluppi una neuropatia sensitiva di grado 3, la terapia dovrà essere sospesa finché la condizione ritorna al grado 1 o 2, e in seguito si raccomanda di ridurre la dose per tutti i cicli successivi di Pazenir (vedere paragrafo 4.2).
Per l’uso combinato di Pazenir e gemcitabina, se si sviluppa neuropatia periferica di grado 3 o superiore, sospendere Pazenir; continuare il trattamento con gemcitabina alla stessa dose.
Riprendere Pazenir a una dose ridotta quando la neuropatia periferica scende al grado 0 o 1 (vedere paragrafo 4.2).
Per l’uso combinato di Pazenir e carboplatino, in presenza di neuropatia periferica di grado 3 o superiore, il trattamento deve essere sospeso fino al miglioramento al grado 0 o 1, e in seguito la dose di Pazenir e carboplatino deve essere ridotta per tutti i cicli successivi (vedere paragrafo 4.2).
Sepsi La sepsi è stata osservata con un’incidenza del 5% nei pazienti con o senza neutropenia, trattati con nanoparticelle di paclitaxel legate ad albumina sierica umana in associazione con gemcitabina.
Le complicanze dovute al preesistente tumore del pancreas, in particolare ostruzione biliare o presenza di stent biliare, sono state identificate come importanti fattori coinvolti.
Se un paziente ha la febbre (indipendentemente dalla conta dei neutrofili), iniziare il trattamento con antibiotici ad ampio spettro.
In caso di neutropenia febbrile, sospendere Pazenir e gemcitabina fino alla scomparsa della febbre e a un ANC ≥ 1.500 cellule/mm³, poi riprendere il trattamento a livelli della dose ridotti (vedere paragrafo 4.2).
Polmonite La polmonite si è verificata nell’1% dei pazienti quando nanoparticelle di paclitaxel legate ad albumina sierica umana sono state utilizzate in monoterapia e nel 4% dei pazienti quando nanoparticelle di paclitaxel legate ad albumina sierica umana sono state utilizzate in associazione con gemcitabina.
Monitorare attentamente tutti i pazienti per rilevare segni e sintomi di polmonite.
Una volta esclusa un’eziologia infettiva e accertata la diagnosi di polmonite, interrompere definitivamente il trattamento con Pazenir e gemcitabina e iniziare immediatamente un’idonea terapia e misure di supporto (vedere paragrafo 4.2).
Insufficienza epatica Poiché la tossicità del paclitaxel può essere aumentata in caso di insufficienza epatica, la somministrazione di Pazenir in pazienti con insufficienza epatica richiede cautela.
I pazienti con insufficienza epatica possono presentare un maggiore rischio di tossicità, soprattutto in seguito a mielosoppressione; tali pazienti vanno tenuti sotto attento controllo, in quanto possono sviluppare forme di mielosoppressione profonda.
Pazenir non è raccomandato nei pazienti con bilirubina totale > 5 x ULN o AST > 10 x ULN.
Inoltre, Pazenir non è raccomandato nei pazienti affetti da adenocarcinoma metastatico del pancreas con insufficienza epatica da moderata a severa (bilirubina totale > 1,5 x ULN e AST ≤ 10 x ULN) (vedere paragrafo 5.2).
Cardiotossicità Rare segnalazioni di insufficienza cardiaca congestizia e disfunzione ventricolare sinistra sono state osservate tra i soggetti trattati con nanoparticelle di paclitaxel legate ad albumina sierica umana.
La maggior parte dei soggetti era stata esposta in precedenza a medicinali cardiotossici, come le antracicline, o aveva cardiopatie pregresse.
Pertanto, i pazienti trattati con Pazenir dovranno essere sottoposti ad attento monitoraggio al fine di rilevare l’insorgenza di eventi cardiaci.
Metastasi del sistema nervoso centrale L’efficacia e la sicurezza di nanoparticelle di paclitaxel legate ad albumina sierica umana nei pazienti con metastasi a livello del sistema nervoso centrale (SNC) non sono state stabilite.
Le metastasi del SNC non sono generalmente ben controllate dalla chemioterapia sistemica.
Sintomi gastrointestinali In caso di nausea, vomito e diarrea dopo la somministrazione di Pazenir, i pazienti possono essere sottoposti a terapia con antiemetici e agenti costipanti di uso comune.
Patologie dell’occhio In pazienti trattati con nanoparticelle di paclitaxel legate ad albumina sierica umana sono stati riportati casi di edema maculare cistoide (EMC).
I pazienti con problemi di vista devono essere sottoposti ad un tempestivo e completo esame oftalmologico.
Nel caso in cui venga diagnosticata la EMC, il trattamento con Pazenir deve essere interrotto ed iniziato un appropriato trattamento (vedere paragrafo 4.8).
Pazienti di età uguale o superiore a 75 anni Per i pazienti di età uguale o superiore a 75 anni, non è stato dimostrato un beneficio del trattamento con nanoparticelle di paclitaxel legate ad albumina sierica umana in associazione a gemcitabina, rispetto a gemcitabina in monoterapia.
Nei pazienti molto anziani (≥ 75 anni) trattati con nanoparticelle di paclitaxel legate ad albumina sierica umana e gemcitabina, si è registrata una maggiore incidenza di reazioni avverse serie e di reazioni avverse che hanno comportato la sospensione del trattamento, tra cui tossicità ematologica, neuropatia periferica, diminuzione dell’appetito e disidratazione.
Nei pazienti con adenocarcinoma pancreatico di età uguale o superiore a 75 anni, valutare attentamente la capacità di tollerare Pazenir in associazione con gemcitabina, tenendo conto in particolare del performance status, delle co-morbilità e del maggiore rischio di infezioni (vedere paragrafi 4.2 e 4.8).
Altro Sebbene i dati disponibili siano limitati, non è stato dimostrato un chiaro beneficio in termini di sopravvivenza globale prolungata nei pazienti con adenocarcinoma pancreatico che presentano livelli normali di CA 19-9 prima dell’inizio del trattamento con nanoparticelle di paclitaxel legate ad albumina sierica umana e gemcitabina (vedere paragrafo 5.1).
Erlotinib non deve essere somministrato in combinazione con Pazenir più gemcitabina (vedere paragrafo 4.5).
Eccipienti Questo medicinale contiene meno di 1 mmol (23 mg) di sodio per 100 mg, cioè essenzialmente ‘senza sodio’. Interazioni
- Il metabolismo del paclitaxel è catalizzato in parte dagli isoenzimi CYP2C8 e CYP3A4 del citocromo P450 (vedere paragrafo 5.2).
Pertanto, in assenza di uno studio di farmacocinetica d’interazione farmaco-farmaco, occorre esercitare cautela nel somministrare paclitaxel in concomitanza con medicinali di cui sono note le proprietà di inibizione dell’isoenzima CYP2C8 o CYP3A4 (ad es.
ketoconazolo e altri antifungini derivati dell’imidazolo, eritromicina, fluoxetina, gemfibrozil, clopidogrel, cimetidina, ritonavir, saquinavir, indinavir e nelfinavir) poiché la tossicità del paclitaxel può aumentare a causa della maggiore esposizione al paclitaxel.
Somministrare paclitaxel in concomitanza con medicinali di cui sono note le proprietà di induzione dell’isoenzima CYP2C8 o CYP3A4 (ad es.
rifampicina, carbamazepina, fenitoina, efavirenz, nevirapina) non è raccomandato perché l’efficacia può essere compromessa a causa delle minori esposizioni al paclitaxel.
Paclitaxel e gemcitabina non hanno una via metabolica comune.
La clearance del paclitaxel è determinata principalmente dal metabolismo mediato dal CYP2C8 e dal CYP3A4, seguito dall’escrezione biliare, mentre gemcitabina è inattivata dalla citidina deaminasi, seguita dall’escrezione urinaria.
Le interazioni farmacocinetiche tra Pazenir e gemcitabina non sono state valutate nell’uomo.
Uno studio di farmacocinetica è stato condotto con nanoparticelle di paclitaxel legate ad albumina sierica umana e carboplatino in pazienti con tumore del polmone non a piccole cellule.
Non vi sono state interazioni farmacocinetiche clinicamente rilevanti fra nanoparticelle di paclitaxel legate ad albumina sierica umana e carboplatino.
Pazenir è indicato come monoterapia per il tumore della mammella, in associazione con gemcitabina per l’adenocarcinoma pancreatico o in associazione con carboplatino per il tumore del polmone non a piccole cellule (vedere paragrafo 4.1).
Pazenir non deve essere utilizzato in concomitanza con altri agenti antitumorali.
Popolazione pediatrica Sono stati effettuati studi d’interazione solo negli adulti. Effetti indesiderati
- Riassunto del profilo di sicurezza Le più comuni reazioni avverse clinicamente rilevanti associate all’uso di nanoparticelle di paclitaxel legate ad albumina sierica umana sono state neutropenia, neuropatia periferica, artralgia/mialgia e patologie gastrointestinali.
Tabella delle reazioni avverse Nella tabella 6 sono elencate le reazioni avverse associate a nanoparticelle di paclitaxel legate ad albumina sierica umana in monoterapia per ogni dosaggio e per ogni indicazione durante gli studi clinici (N = 789), nanoparticelle di paclitaxel legate ad albumina sierica umana in associazione con gemcitabina per adenocarcinoma pancreatico nello studio clinico di fase III (N = 421), nanoparticelle di paclitaxel legate ad albumina sierica umana in associazione con carboplatino per tumore del polmone non a piccole cellule nello studio clinico di fase III (N = 514) e durante l’uso post-commercializzazione.
Le frequenze sono definite come segue: molto comune (≥1/10), comune (≥1/100, <1/10), non comune (≥1/1.000, <1/100), raro (≥1/10.000, <1/1.000), molto raro (<1/10.000), non nota (la frequenza non può essere definita sulla base dei dati disponibili).
All’interno di ciascuna categoria di frequenza le reazioni avverse sono presentate in ordine decrescente di gravità.
Tabella 6: Reazioni avverse segnalate con nanoparticelle di paclitaxel legate ad albumina sierica umana
¹ Come segnalato nel monitoraggio post commercializzazione delle nanoparticelle di paclitaxel legate ad albumina sierica umana.Monoterapia Terapia di associazione con gemcitabina Terapia di associazione con carboplatino (N=789) (N = 421) (N = 514) Infezioni ed infestazioni Comune: Infezione, infezione delle vie urinarie, follicolite, infezione delle vie respiratorie superiori, candidiasi, sinusite Sepsi, polmonite, candidiasi orale Polmonite, bronchite, infezione delle vie respiratorie superiori, infezione delle vie urinarie Non comune: Sepsi¹, sepsi neutropenica¹, polmonite, candidiasi orale, nasofaringite, cellulite, herpes simplex, infezione virale, herpes zoster, infezione micotica, infezione correlata a catetere, infezione in sede di iniezione Sepsi, candidiasi orale Tumori benigni, maligni e non specificati (cisti e polipi compresi) Non comune: Necrosi di tumore, dolore metastatico Patologie del sistema emolinfopoietico Molto comune: Mielosoppressione, neutropenia, trombocitopenia, anemia, leucopenia, linfopenia Neutropenia, trombocitopenia, anemia Neutropenia³, trombocitopenia³, anemia³, leucopenia³ Comune: Neutropenia febbrile Pancitopenia Neutropenia febbrile, linfopenia Non comune: Porpora trombotica trombocitopenica Pancitopenia Raro: Pancitopenia Disturbi del sistema immunitario Non comune: Ipersensibilità Ipersensibilità a farmaci, ipersensibilità Raro: Ipersensibilità severa¹ Disturbi del metabolismo e della nutrizione Molto comune: Anoressia Disidratazione, appetito ridotto, ipokaliemia Appetito ridotto Comune: Disidratazione, appetito ridotto, ipokaliemia Non comune: Ipofosfatemia, ritenzione di liquidi, ipoalbuminemia, polidipsia, iperglicemia, ipocalcemia, ipoglicemia, iponatremia Non nota: Sindrome da lisi tumorale¹ Disturbi psichiatrici Molto comune: Depressione, insonnia Comune: Depressione, insonnia, ansia Ansia Insonnia Non comune: Irrequietezza Patologie del sistema nervoso Molto comune: Neuropatia periferica, neuropatia, ipoestesia, parestesia Neuropatia periferica, capogiro, cefalea, disgeusia Neuropatia periferica Comune: Neuropatia sensitiva periferica, capogiro, neuropatia motoria periferica, atassia, cefalea, disturbo sensitivo, sonnolenza, disgeusia Capogiro, cefalea, disgeusia Non comune: Polineuropatia, areflessia, sincope, capogiro posturale, discinesia, iporeflessia, nevralgia, dolore neuropatico, tremore, perdità di sensibilità Paralisi del VII nervo cranico Non nota: Paralisi di nervi cranici multipli¹ Patologie dell’occhio Comune: Visione offuscata, lacrimazione aumentata, occhio secco, cheratocongiuntivite secca, madarosi Lacrimazione aumentata Visione offuscata Non comune: Acuità visiva ridotta, visione alterata, irritazione oculare, dolore oculare, congiuntivite, disturbo visivo, prurito oculare, cheratite Edema maculare cistoide Raro: Edema maculare cistoide¹ Patologie dell’orecchio e del labirinto Comune: Vertigine Non comune: Tinnito, dolore all’orecchio Patologie cardiache Comune: Aritmia, tachicardia, tachicardia sopraventricolare Insufficienza cardiaca congestizia, tachicardia Raro: Arresto cardiaco, insufficienza cardiaca congestizia, disfunzione del ventricolo sinistro, blocco atrioventricolare¹, bradicardia Patologie vascolari Comune: Ipertensione, linfoedema, rossore, vampate di calore Ipotensione, ipertensione Ipotensione, ipertensione Non comune: Ipotensione, ipotensione ortostatica, sensazione di freddo alle estremità Rossore Rossore Raro: Trombosi Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche Molto comune: Dispnea, epistassi, tosse Dispnea Comune: Polmonite interstiziale², dispnea, epistassi, dolore faringolaringeo, tosse, rinite, rinorrea Polmonite, congestione nasale Emottisi, epistassi, tosse Non comune: Embolia polmonare, tromboembolia del polmone, versamento della pleura, dispnea da esercizio fisico, congestione sinusale, rumori respiratori diminuiti, tosse produttiva, rinite allergica, raucedine, congestione nasale, secchezza nasale, respiro sibilante Gola secca, secchezza nasale Polmonite Non nota: Paresi delle corde vocali¹ Patologie gastrointestinali Molto comune: Diarrea, vomito, nausea, stipsi, stomatite Diarrea, vomito, nausea, stipsi, dolore addominale, dolore addominale alto Diarrea, vomito, nausea, stipsi Comune: Malattia da reflusso gastroesofageo, dispepsia, dolore addominale, distensione dell’addome, dolore addominale alto, ipoestesia orale Ostruzione intestinale, colite, stomatite, bocca secca Stomatite, dispepsia, disfagia, dolore addominale Non comune: Emorragia rettale, disfagia, flatulenza, glossodinia, bocca secca, dolore gengivale, feci liquide, esofagite, dolore addominale basso, ulcerazione della bocca, dolore orale Patologie epatobiliari Comune: Colangite Iperbilirubinemia Non comune: Epatomegalia Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo Molto comune: Alopecia, eruzione cutanea Alopecia, eruzione cutanea Alopecia, eruzione cutanea Comune: Prurito, cute secca, patologia delle unghie, eritema, pigmentazione/alterazione del colore delle unghie, iperpigmentazione cutanea, onicolisi, alterazioni ungueali Prurito, cute secca, patologia delle unghie Prurito, patologia delle unghie Non comune: Reazione di fotosensibilità, orticaria, dolore cutaneo, prurito generalizzato, esantema pruriginoso, malattia della pelle, disturbo della pigmentazione, iperidrosi, onicomadesi, eruzione eritematosa, eruzione cutanea generalizzata, dermatite, sudorazioni notturne, eruzione maculo-papulare, vitiligine, ipotricosi, dolorabilità del letto ungueale, fastidio ungueale, eruzione cutanea maculare, eruzione cutanea papulare, lesione cutanea, gonfiore facciale Esfoliazione cutanea, dermatite allergica, orticaria Molto raro: Sindrome di Stevens-Johnson¹, necrolisi epidermica tossica¹ Non nota: Sindrome da eritrodisestesia palmo-plantare1, 4, scleroderma¹ Patologie del sistema muscoloscheletrico e del tessuto connettivo Molto comune: Artralgia, mialgia Artralgia, mialgia, dolore a un arto Artralgia, mialgia Comune: Dolore dorsale, dolore a un arto, dolore osseo, crampi muscolari, dolori agli arti Debolezza muscolare, dolore osseo Dolore dosale, dolore a un arto, dolore muscoloscheletrico Non comune: Dolore della parete toracica, debolezza muscolare, dolore al collo, dolore inguinale, spasmi muscolari, dolore muscoloscheletrico, dolore al fianco, fastidio agli arti, debolezza muscolare Patologie renali e urinarie Comune: Insufficienza renale acuta Non comune: Ematuria, disuria, pollachiuria, nicturia, poliuria, incontinenza urinaria Sindrome uremica emolitica Patologie dell’apparato riproduttivo e della mammella Non comune: Dolore mammario Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione Molto comune: Stanchezza, astenia, piressia Stanchezza, astenia, piressia, edema periferico, brividi Stanchezza, astenia, edema periferico Comune: Malessere, letargia, debolezza, edema periferico, infiammazione della mucosa, dolore, brividi febbrili, edema, performance status diminuito, dolore toracico, malattia simil-influenzale, iperpiressia Reazione in sede di iniezione Piressia, dolore toracico Non comune: Fastidio al torace, andatura anormale, gonfiore, reazione in sede di iniezione Infiammazione della mucosa, stravaso in sede di infusione, infiammazione in sede di infusione, eruzione cutanea in sede di infusione Raro: Stravaso Esami diagnostici Molto comune: Peso diminuito, alanina aminotransferasi aumentata Comune: Peso diminuito, alanina aminotransferasi aumentata, aspartato aminotransferasi aumentata, ematocrito diminuito, conta eritrocitaria diminuita, temperatura corporea aumentata, gamma-glutamiltransferasi aumentata, fosfatasi alcalina ematica aumentata Aspartato aminotransferasi aumentata, bilirubina ematica aumentata, creatinina ematica aumentata Peso diminuito, alanina aminotransferasi aumentata, aspartato aminotransferasi aumentata, fosfatasi alcalina ematica aumentata Non comune: Pressione arteriosa aumentata, peso aumentato, latticodeidrogenasi ematica aumentata, creatinina ematica aumentata, glucosio ematico aumentato, fosforo ematico aumentato, potassio ematico diminuito, bilirubina aumentata Traumatismo, avvelenamento e complicazioni da procedura Non comune: Contusione Raro: Fenomeno di richiamo da radiazioni, polmonite da radiazioni
² La frequenza della polmonite è calcolata combinando i dati su 1.310 pazienti in studi clinici, trattati con nanoparticelle di paclitaxel legate ad albumina sierica umana in monoterapia per tumore della mammella e per altre indicazioni.
³ Basato su valutazioni di laboratorio: massimo grado di mielosoppressione (popolazione trattata).
4 In alcuni pazienti precedentemente esposti a capecitabina.
Descrizione di reazioni avverse selezionate Questo paragrafo riporta le reazioni avverse più comuni e clinicamente rilevanti relative a nanoparticelle di paclitaxel legate ad albumina sierica umana.
Le reazioni avverse sono state valutate in 229 pazienti con tumore metastatico della mammella trattati con 260 mg/m² di nanoparticelle di paclitaxel legate ad albumina sierica umana una volta ogni tre settimane nello studio clinico pivotal di fase III (nanoparticelle di paclitaxel legate ad albumina sierica umana in monoterapia).
Le reazioni avverse sono state valutate in 421 pazienti con tumore metastatico del pancreas trattati con nanoparticelle di paclitaxel legate ad albumina sierica umana in associazione con gemcitabina (125 mg/m² di nanoparticelle di paclitaxel legate ad albumina sierica umana in associazione con gemcitabina, a una dose di 1.000 mg/m² somministrata nei giorni 1, 8 e 15 di ogni ciclo di 28 giorni) e in 402 pazienti trattati con gemcitabina in monoterapia, sottoposti a trattamento sistemico di prima linea per adenocarcinoma metastatico del pancreas (nanoparticelle di paclitaxel legate ad albumina sierica umana/gemcitabina).
Le reazioni avverse sono state valutate in 514 pazienti con tumore del polmone non a piccole cellule trattati con nanoparticelle di paclitaxel legate ad albumina sierica umana in associazione con carboplatino (100 mg/m² di nanoparticelle di paclitaxel legate ad albumina sierica umana somministrate nei giorni 1, 8 e 15 di ogni ciclo di 21 giorni in associazione con carboplatino somministrato il giorno 1 di ogni ciclo) nello studio clinico di fase III randomizzato, controllato (nanoparticelle di paclitaxel legate ad albumina sierica umana/carboplatino).
La tossicità associata a taxani riferita dal paziente è stata valutata mediante i 4 sottogruppi del questionario Functional Assessment of Cancer Therapy (FACT)-Taxani.
Utilizzando l’analisi di misure ripetute, 3 dei 4 sottogruppi (neuropatia periferica, dolore alle mani/piedi e udito) risultavano a favore di nanoparticelle di paclitaxel legate ad albumina sierica e carboplatino (p ≤ 0,002).
Per l’altro sottogruppo (edema), non vi sono state differenze fra i bracci di trattamento.
Infezioni ed infestazioni Nanoparticelle di paclitaxel legate ad albumina sierica umana/gemcitabina La sepsi è stata osservata con un’incidenza del 5% nei pazienti con o senza neutropenia, trattati con nanoparticelle di paclitaxel legate ad albumina sierica umana in associazione con gemcitabina durante la conduzione di uno studio clinico nel adenocarcinoma pancreatico.
Dei 22 casi di sepsi riportati nei pazienti trattati con nanoparticelle di paclitaxel legate ad albumina sierica umana in associazione con gemcitabina, 5 hanno avuto esito fatale.
Le complicanze dovute al preesistente tumore del pancreas, in particolare ostruzione biliare o presenza di stent biliare, sono state identificate come importanti fattori coinvolti.
Se un paziente presenta febbre (indipendentemente dalla conta dei neutrofili), iniziare il trattamento con antibiotici ad ampio spettro.
In caso di neutropenia febbrile, sospendere Pazenir e gemcitabina fino alla scomparsa della febbre e a ANC ≥ 1.500 cellule/mm³, poi riprendere il trattamento a livelli della dose ridotti (vedere paragrafo 4.2).
Patologie del sistema emolinfopoietico Nanoparticelle di paclitaxel legate ad albumina sierica umana in monoterapia-tumore metastatico della mammella In pazienti con tumore metastatico della mammella, la forma di tossicità ematologica più frequente è risultata essere la neutropenia (riportata nel 79% dei pazienti), peraltro rapidamente reversibile e correlata al dosaggio; la leucopenia è stata riscontrata nel 71% dei pazienti.
Una neutropenia di grado 4 (< 500 cellule/mm³) si è verificata nel 9% dei pazienti trattati con nanoparticelle di paclitaxel legate ad albumina sierica umana.
In quattro pazienti si è manifestata neutropenia febbrile.
Forme di anemia (Hb < 10 g/dl) sono state osservate nel 46% dei pazienti trattati con nanoparticelle di paclitaxel legate ad albumina sierica umana, con particolare gravità (Hb < 8 g/dl) in tre casi.
Nel 45% dei pazienti si è verificata linfopenia.
Nanoparticelle di paclitaxel legate ad albumina sierica umana/gemcitabina La tabella 7 riporta la frequenza e la gravità delle anomalie ematologiche rilevate in laboratorio per i pazienti trattati con nanoparticelle di paclitaxel legate ad albumina sierica umana in associazione con gemcitabina o con gemcitabina da sola.
Tabella 7: Anomalie ematologiche rilevate in laboratorio nello studio sul adenocarcinoma pancreatico
a 405 pazienti valutati nel gruppo trattato con nanoparticelle di paclitaxel legate ad albumina sierica umana/gemcitabina b 388 pazienti valutati nel gruppo trattato con gemcitabina c 404 pazienti valutati nel gruppo trattato con nanoparticelle di paclitaxel legate ad albumina sierica umana/gemcitabina Nanoparticelle di paclitaxel legate ad albumina sierica umana/carboplatino Anemia e trombocitopenia sono state riportate più comunemente nel braccio nanoparticelle di paclitaxel legate ad albumina sierica umana e carboplatino rispetto al braccio con Taxol e carboplatino (rispettivamente, 54% vs 28% e 45% vs 27%).Nanoparticelle di paclitaxel legate ad albumina sierica umana (125 mg/m²)/ gemcitabina gemcitabina Gradi 1-4 Grado 3-4 Gradi 1-4 Grado 3-4 (%) (%) (%) (%) Anemiaa,b 97 13 96 12 Neutropenia a,b 73 38 58 27 Trombocitopeniab,c 74 13 70 9
Patologie del sistema nervoso Nanoparticelle di paclitaxel legate ad albumina sierica umana in monoterapia-tumore metastatico della mammella In generale, la frequenza e la gravità della neurotossicità nei pazienti trattati con nanoparticelle di paclitaxel legate ad albumina sierica umana è risultata correlata al dosaggio.
Nel 68% dei pazienti trattati con nanoparticelle di paclitaxel legate ad albumina sierica umana è stata riscontrata neuropatia periferica (principalmente neuropatia sensitiva di grado 1 o 2), di cui il 10% era di grado 3; non si sono verificati casi di neuropatia sensitiva di grado 4.
Nanoparticelle di paclitaxel legate ad albumina sierica umana/gemcitabina Per i pazienti trattati con nanoparticelle di paclitaxel legate ad albumina sierica umana in associazione con gemcitabina, il tempo mediano alla prima comparsa di neuropatia periferica di grado 3 è stato di 140 giorni.
Il tempo mediano al miglioramento di almeno 1 grado è stato di 21 giorni, e il tempo mediano al miglioramento della neuropatia periferica da grado 3 a grado 0 o 1 è stato di 29 giorni.
Dei pazienti che hanno interrotto il trattamento a causa della neuropatia periferica, il 44% (31/70 pazienti) è stato in grado di riprendere nanoparticelle di paclitaxel legate ad albumina sierica umana a una dose ridotta.
Nessuno dei pazienti trattati con nanoparticelle di paclitaxel legate ad albumina sierica umana in associazione con gemcitabina ha avuto neuropatia periferica di grado 4.
Nanoparticelle di paclitaxel legate ad albumina sierica umana/carboplatino Per i pazienti con tumore del polmone non a piccole cellule trattati con nanoparticelle di paclitaxel legate ad albumina sierica umana e carboplatino, il tempo mediano alla prima comparsa di neuropatia periferica di grado 3 correlata al trattamento è stato di 121 giorni, mentre il tempo mediano al miglioramento della neuropatia periferica correlata al trattamento da grado 3 a grado 1 è stato di 38 giorni.
Nessuno dei pazienti trattati con nanoparticelle di paclitaxel legate ad albumina sierica umana e carboplatino ha manifestato neuropatia periferica di grado 4.
Patologie dell’occhio Durante il trattamento con nanoparticelle di paclitaxel legate ad albumina sierica umana, nel monitoraggio post-commercializzazione vi sono state rare segnalazioni di riduzione dell’acuità visiva dovuta a edema maculare cistoide (vedere paragrafo 4.4).
Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche Nanoparticelle di paclitaxel legate ad albumina sierica umana/gemcitabina La polmonite è stata osservata con un’incidenza del 4% con l’uso di nanoparticelle di paclitaxel legate ad albumina sierica umana in associazione con gemcitabina.
Dei 17 casi di polmonite segnalati nei pazienti trattati con nanoparticelle di paclitaxel legate ad albumina sierica umana in associazione con gemcitabina, 2 hanno avuto esito fatale.
Monitorare attentamente i pazienti per rilevare segni e sintomi di polmonite.
Una volta esclusa un’eziologia infettiva e accertata la diagnosi di polmonite, interrompere definitivamente il trattamento con Pazenir e gemcitabina e iniziare immediatamente un’idonea terapia e misure di supporto (vedere paragrafo.2).
Patologie gastrointestinali Nanoparticelle di paclitaxel legate ad albumina sierica umana in monoterapia-tumore metastatico della mammella Il 29% dei pazienti ha riferito nausea e il 25% diarrea.
Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo Nanoparticelle di paclitaxel legate ad albumina sierica umana in monoterapia-tumore metastatico della mammella È stata osservata alopecia in > 80% dei pazienti trattati con nanoparticelle di paclitaxel legate ad albumina sierica umana.
La maggior parte dei casi di alopecia si è verificata a meno di un mese dall’inizio del trattamento con nanoparticelle di paclitaxel legate ad albumina sierica umana.
Una perdita di capelli pronunciata ≥ 50% è attesa nella maggior parte dei pazienti che presentano alopecia.
Patologie del sistema muscoloscheletrico e del tessuto connettivo Nanoparticelle di paclitaxel legate ad albumina sierica umana in monoterapia-tumore metastatico della mammella Nel 32% dei pazienti trattati con nanoparticelle di paclitaxel legate ad albumina sierica umana si sono manifestate forme di artralgia, severe nel 6% dei casi.
Il 24% dei pazienti trattati con nanoparticelle di paclitaxel legate ad albumina sierica umana è stato affetto da mialgia, severa nel 7% dei casi.
I sintomi, generalmente transitori, sono comparsi tipicamente tre giorni dopo la somministrazione di nanoparticelle di paclitaxel legate ad albumina sierica umana e si sono risolti entro una settimana.
Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione Nanoparticelle di paclitaxel legate ad albumina sierica umana in monoterapia-tumore metastatico della mammella Astenia/spossatezza sono state riportate nel 40% dei pazienti.
Popolazione pediatrica Lo studio ha riguardato 106 pazienti, 104 dei quali erano pazienti pediatrici di età compresa tra 6 mesi e meno di 18 anni (vedere paragrafo 5.1).
Ogni paziente ha manifestato almeno 1 reazione avversa.
Le reazione avverse più frequentemente riportate sono state neutropenia, anemia, leucopenia e piressia.
Gravi reazioni avverse riportate in più di 2 pazienti sono state piressia, dolore dorsale, edema periferico e vomito.
Non sono stati identificati nuovi segnali di sicurezza nel numero limitato di pazienti pediatrici trattato con nanoparticelle di paclitaxel legate ad albumina sierica umana e il profilo di sicurezza è risultato simile a quello dalla popolazione adulta.
Segnalazione delle reazioni avverse sospette La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l’autorizzazione del medicinale è importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale.
Agli operatori sanitari è richiesto di segnalare qualsiasi reazione avversa sospetta tramite il sistema nazionale di segnalazione all’indirizzo https://www.aifa.gov.it/content/segnalazioni-reazioni-avverse. Gravidanza e allattamento
- Contraccezione negli uomini e nelle donne Le donne in età fertile devono usare misure contraccettive efficaci durante la terapia con Pazenir e fino a un mese dopo la sospensione della terapia.
Per i pazienti di sesso maschile sottoposti a terapia con Pazenir si consiglia di usare misure contraccettive efficaci e di evitare il concepimento di figli durante la terapia e per sei mesi dopo la sospensione della stessa.
Gravidanza I dati relativi all’uso di paclitaxel in donne in gravidanza sono in numero molto limitato.
Si ritiene che il paclitaxel possa causare gravi anomalie congenite quando somministrato durante la gravidanza.
Gli studi sugli animali hanno mostrato una tossicità riproduttiva (vedere paragrafo 5.3).
Le donne in età fertile devono sottoporsi a un test di gravidanza prima di iniziare il trattamento con Pazenir.
Pazenir non deve essere utilizzato durante la gravidanza e in donne in età fertile che non usano misure contraccettive efficaci, a meno che le condizioni cliniche della donna rendano necessario il trattamento con paclitaxel.
Allattamento Paclitaxel e/o i suoi metaboliti sono risultati escreti nel latte di ratti femmine in allattamento (vedere paragrafo 5.3).
Non è noto se paclitaxel sia escreto nel latte materno.
Data la possibilità di gravi reazioni avverse che possono verificarsi nei lattanti, Pazenir è controindicato durante l’allattamento.
La nutrizione con latte materno dovrà quindi essere sospesa per tutta la durata della terapia.
Fertilità Le nanoparticelle di paclitaxel legate ad albumina sierica umana sono risultate essere causa di infertilità nei ratti maschi (vedere paragrafo 5.3).
In base a quanto osservato negli animali, la fertilità maschile e femminile può essere compromessa.
Si consiglia ai pazienti di sesso maschile di informarsi sulla conservazione del seme prima del trattamento, in quanto la terapia con Pazenir potrebbe causare infertilità permanente. Conservazione
- Flaconcini chiusi Questo medicinale non richiede alcuna temperatura particolare di conservazione.
Tenere il contenitore nell’imballaggio esterno per proteggere il medicinale dalla luce.
Il congelamento e la refrigerazione non comportano effetti negativi sulla stabilità del medicinale.
Dispersione ricostituita Per le condizioni di conservazione dopo la ricostituzione vedere paragrafo 6.3.
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Segnalazione degli effetti indesiderati
Se dovesse manifestarsi un qualsiasi effetto indesiderato, compresi quelli non elencati in questo foglio, è doveroso rivolgersi al proprio medico, ad uno specialista e/o al farmacista. La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l’autorizzazione del medicinale è importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale. Gli effetti indesiderati possono essere segnalati direttamente tramite il sistema nazionale di segnalazione all'indirizzo www.agenziafarmaco.it/it/responsabili. Segnalando gli effetti indesiderati si può contribuire a fornire maggiori informazioni sulla sicurezza di questo medicinale.