PARACALCITOLO SA 5F 1ML5MCG/ML

78,97 €

Prezzo indicativo

Principio attivo: PARACALCITOLO
  • ATC: H05BX02
  • Descrizione tipo ricetta: RR - RIPETIBILE 10V IN 6MESI
  • Presenza Glutine:
  • Presenza Lattosio:

Data ultimo aggiornamento: 12/03/2015

Il Paracalcitolo è indicato per la prevenzione ed il trattamento dell’iperparatiroidismo secondario nei pazienti affetti da insufficienza renale cronica sottoposti ad emodialisi.
Ogni ml di soluzione iniettabile contiene 2 microgrammi di paracalcitolo. Ogni fiala da 1 ml contiene 2 microgrammi di paracalcitolo. Ogni fiala da 2 ml contiene 4 microgrammi di paracalcitolo. Ogni ml di soluzione iniettabile contiene 5 microgrammi di paracalcitolo. Ogni fiala da 1 ml contiene 5 microgrammi di paracalcitolo. Ogni fiala da 2 ml contiene 10 microgrammi di paracalcitolo. Eccipiente(i) con effetto noto Ogni ml di soluzione iniettabile contiene 157,8 mg di etanolo. Per l’elenco completo degli eccipienti, vedere paragrafo 6.1.

Controindicazioni

• Ipersensibilità al principio attivo o ad uno qualsiasi degli eccipienti elencati al paragrafo 6.1; • Tossicità da vitamina D; • Ipercalcemia.

Posologia

Posologia.
Adulti.
1) La Dose iniziale deve essere calcolata in base ai livelli basali di Paratormone (PTH): La dose iniziale di paracalcitolo deve essere determinata sulla base della seguente formula:
Dose iniziale (in microgrammi) = livello basale di paratormone intatto (iPTH) espresso in pmol/l
8
Oppure
Dose iniziale (in microgrammi) = livello basale di paratormone intatto (iPTH) espresso in pg/mL
80
e deve essere somministrata per via endovenosa sotto forma di dose-bolo, a giorni alterni, in qualsiasi momento nel corso della seduta di emodialisi.
Nel corso degli studi clinici effettuati, la dose massima sicura somministrata è stata quella di 40 mcg.
2) Titolazione del dosaggio: L’intervallo dei valori di riferimento attualmente accettato per i livelli di PTH nei soggetti dializzati affetti da insufficienza renale cronica allo stadio terminale non deve superare di 1,5 - 3 volte il limite superiore non uremico del valore normale di 15,9 - 31,8 pmol/l (150 - 300 pg/ml), per il PTH intatto.
Per ottenere dei risultati fisiologicamente adeguati, è necessario sottoporre i pazienti ad un attento monitoraggio ed effettuare una determinazione individuale del dosaggio.
Nel caso in cui si dovesse notare la presenza di ipercalcemia o di un prodotto Ca x P corretto, persistentemente elevato, superiore a 5,2 mmol²/l² (65 mg²/dl²), la dose dovrà essere ridotta o la somministrazione interrotta fino a quando tali parametri non saranno rientrati nella norma.
Successivamente, il Paracalcitolo dovrà essere nuovamente somministrato ad un dosaggio più basso.
Potrebbe essere necessario diminuire il dosaggio di paracalcitolo man mano che i livelli di PTH si riducono in risposta alla terapia.
La seguente tabella propone un esempio di approccio consigliato per la determinazione del dosaggio:
Linee Guida Consigliate per il Dosaggio (Aggiustamenti della dose ad intervalli di 2-4 settimane)
Livello di iPTH basale Aggiustamento della dose di paracalcitolo
Uguale o aumentato Aumentare di 2-4 microgrammi
Diminuito di <30%
Diminuito di ≥30%, ≤60% Lasciare invariato
Diminuito di >60% Diminuire di 2-4 microgrammi
Livello di iPTH <15,9 pmol/l (150 pg/mL)
Una volta stabilita la dose di paracalcitolo, si dovrà procedere, almeno una volta al mese, alla misurazione dei livelli sierici di calcio e fosfato.
Si raccomanda il controllo del PTH sierico intatto ogni tre mesi.
Nel corso della fase di aggiustamento della dose di paracalcitolo, potrebbe risultare necessario eseguire con maggiore frequenza gli esami di laboratorio.
Compromissione epatica: Le concentrazioni libere di paracalcitolo nei pazienti affetti da compromissione epatica da lieve a moderata sono simili a quelle riscontrate nei soggetti sani e in questa popolazione di pazienti non risulta necessario un aggiustamento della dose.
Non esiste ancora alcuna esperienza relativa ai pazienti affetti da compromissione epatica grave.
Popolazione pediatrica (0-18 anni): La sicurezza e l’efficacia di Paracalcitolo Sandoz nei bambini non sono state stabilite.
Non sono disponibili dati su bambini al di sotto dei 5 anni di età.
I dati attualmente disponibili su pazienti pediatrici sono descritti nel paragrafo 5.1, ma non può essere fatta nessuna raccomandazione sulla posologia.
Anziani (>65 anni): L’esperienza relativa ai pazienti con un’età pari a 65 anni o più, che hanno ricevuto paracalcitolo nel corso di studi di fase III è alquanto limitata.
Durante questi studi, non sono state osservate differenze sostanziali in merito all’efficacia o alla sicurezza del farmaco tra i pazienti di 65 anni o più ed i pazienti più giovani.
Modo di somministrazione: Paracalcitolo Sandoz soluzione iniettabile viene somministrato mediante emodialisi.

Avvertenze e precauzioni

Un’eccessiva inibizione della secrezione del paratormone può determinare un innalzamento dei livelli sierici di calcio e può portare all’insorgenza di malattia osteo-metabolica.
Per ottenere valori fisiologici di riferimento adeguati è necessario sottoporre i pazienti ad un attento monitoraggio ed eseguire una determinazione individuale della dose.
Qualora si dovesse manifestare un’ipercalcemia clinicamente significativa, e nel caso in cui il paziente sia sottoposto a trattamento con un legante degli ioni fosfato a base di calcio, la dose di tale legante deve essere immediatamente ridotta o la sua somministrazione interrotta.
L’ipercalcemia cronica può essere associata a calcificazioni vascolari generalizzate e ad altre calcificazioni dei tessuti molli.
I medicinali a base di fosfati o vitamina D non devono essere assunti in concomitanza al paracalcitolo in quanto si può verificare un aumento del rischio di ipercalcemia e un incremento del prodotto calcio fosfato (vedere paragrafo 4.5).
La tossicità da digitale è potenziata dall’ipercalcemia di qualunque origine; di conseguenza, deve essere adottata la massima cautela nei pazienti sottoposti a terapia con paracalcitolo che assumono contemporaneamente digitale (vedere paragrafo 4.5).
Si deve usare cautela se si somministrano contemporaneamente paracalcitolo e ketoconazolo (vedere paragrafo 4.5).
Questo medicinale contiene il 20% in volume di etanolo (alcol) ad es fino a 1,3 g di etanolo per dose, equivalente a 33 ml di birra, 14 ml di vino per dose.
La presenza di etanolo in questo medicinale può risultare dannosa per i soggetti affetti da alcolismo e deve essere tenuta nella dovuta considerazione in caso di somministrazione alle donne in stato di gravidanza ed in fase di allattamento, ai soggetti in età pediatrica ed ai gruppi ad alto rischio quali i pazienti affetti da epatopatie o epilessia.

Interazioni

Non sono stati condotti studi specifici di interazione con il paracalcitolo in forma iniettabile.
Tuttavia, è stato condotto uno studio per valutare l’interazione con ketoconazolo e paracalcitolo utilizzando la formulazione in capsule.
Ketoconazolo: il ketoconazolo è un noto inibitore non specifico di numerosi enzimi del citocromo P450.
Sulla base dei dati disponibili in vivo e in vitro, il ketoconazolo può interagire con gli enzimi responsabili della metabolizzazione del paracalcitolo e altri analoghi della vitamina D.
Bisogna prestare attenzione durante la co-somministrazione di paracalcitolo con ketoconazolo (vedere paragrafo 4.4).
L'effetto della somministrazione multidose di ketoconazolo sulla farmacocinetica delle capsule di paracalcitolo è stato studiato in soggetti sani, in cui il ketoconazolo è stato somministrato a dosi di 200 mg due volte al giorno per 5 giorni.
La Cmax per il paracalcitolo ha mostrato solo minime variazioni, ma l'AUC0-∞ è aumentata quasi due volte in caso di co-somministrazione con ketoconazolo.
L'emivita media di paracalcitolo era di 17,0 ore quando somministrato in concomitanza con ketoconazolo.
In confronto, quando il paracalcitolo è stato assunto da solo, questo valore era di 9,8 ore.
I risultati di questo studio dimostrano che non è probabile che un aumento massimo dell'AUC0-∞ per il paracalcitolo causato da un'interazione con ketoconazolo sia maggiore di due volte dopo la somministrazione orale di paracalcitolo.
I prodotti a base di fosfato o composti analoghi alla vitamina D non devono essere assunti in concomitanza con il paracalcitolo, a causa di un aumento del rischio di ipercalcemia e di un incremento del prodotto calcio fosfato.
La somministrazione di dosi elevate di medicinali contenenti calcio o di diuretici tiazidici potrebbe aumentare il rischio di ipercalcemia.
Medicinali contenenti alluminio (ad esempio antiacidi o leganti degli ioni fosfato) non devono essere somministrati in terapie a lungo termine in associazione a medicinali contenenti vitamina D, in quanto si potrebbero verificare un aumento dei livelli ematici di alluminio e tossicità ossea da alluminio.
Medicinali contenenti magnesio (ad esempio antiacidi) non devono essere assunti in concomitanza a medicinali contenenti vitamina D, in quanto si potrebbe manifestare ipermagnesemia.
Non sono stati effettuati studi specifici di interazione.
La tossicità da digitale risulta potenziata dalla presenza di ipercalcemia di qualunque origine; di conseguenza, deve essere adottata la massima cautela nel caso in cui la digitale sia prescritta in concomitanza con il paracalcitolo (vedere paragrafo 4.4).

Effetti indesiderati

Riassunto del profilo di sicurezza: In studi clinici di Fase II/III/IV, circa 600 pazienti sono stati sottoposti a trattamento con Paracalcitolo Sandoz.
Nel complesso il 6% dei pazienti trattati con Paracalcitolo Sandoz ha riportato reazioni avverse.
La reazione avversa più comune associata alla terapia con Paracalcitolo Sandoz è stata l’ipercalcemia, verificatasi nel 4,7% dei pazienti.
L’ipercalcemia dipende dal livello di sovrasoppressione del paratormone e può essere ridotta al minimo grazie ad un’adeguata determinazione della dose.
Le possibili reazioni avverse correlate al paracalcitolo, sia cliniche che di laboratorio, sono riportate nella seguente tabella secondo la convenzione MedDRA per classificazione organo sistemica, “preferred term” e frequenza.
Per ciò che riguarda la frequenza sono state utilizzate le seguenti categorie: Molto comune (≥ 1/10); comune (≥ 1/100, <1/10); non comune (≥ 1/1.000, <1/100); raro (≥ 1/10.000, <1/1.000); molto raro (<1/10.000), non nota (la frequenza non può essere definita sulla base dei dati disponibili).
Infezioni e infestazioni Sepsi, infezione polmonare, infezione, faringite, infezione della vagina, influenza Non comune
Tumori benigni, maligni e non specificati (cisti e polipi compresi) Cancro della mammella Non comune
Patologie del sistema emolinfopoietico Anemia, leucopenia, linfoadenopatia Non comune
Disturbi del sistema immunitario Ipersensibilità Non comune
Edema della laringe, angioedema, orticaria Non nota
Patologie endocrine Ipoparatiroidismo Comune
Iperparatiroidismo Non comune
Disturbi del metabolismo e della nutrizione Ipercalcemia, iperfosfatemia Comune
Iperkaliemia, ipocalcemia, anoressia Non comune
Disturbi psichiatrici Stato confusionale, delirium, depersonalizzazione, agitazione, insonnia, nervosismo Non comune
Patologie del sistema nervoso Cefalea, disgeusia Comune
Coma, accidente cerebrovascolare, attacco ischemico transitorio, sincope, mioclono, ipoestesia, parestesia, capogiro Non comune
Patologie dell’occhio Glaucoma, congiuntivite Non comune
Patologie dell’orecchio e del labirinto Disturbo dell’orecchio Non comune
Patologie cardiache Arresto cardiaco, aritmia, flutter atriale Non comune
Patologie vascolari Ipertensione, ipotensione Non comune
Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche Edema polmonare, asma, dispnea, epistassi, tosse Non comune
Patologie gastrointestinali Emorragia del retto, colite, diarrea, gastrite, dispepsia, disfagia, dolore addominale, stipsi, nausea, vomito, bocca secca, disturbo gastrointestinale Non comune
Emorragia gastrointestinale Non nota
Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo Prurito Comune
Dermatite bollosa, alopecia, irsutismo, eruzione cutanea, iperidrosi Non comune
Patologie del sistema muscoloscheletrico e del tessuto connettivo Artralgia, rigidità articolare, dolore dorsale, contrazione muscolare, mialgia Non comune
Patologie dell’apparato riproduttivo e della mammella Dolore mammario, disfunzione erettile Non comune
Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione Alterazione dell’andatura, edema, edema periferico, dolore generalizzato, dolore in sede di iniezione, piressia, dolore toracico, condizione aggravata, astenia, malessere, sete Non Comune
Segnalazione delle reazioni avverse sospette.
La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l’autorizzazione del medicinale è importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale.
Agli operatori sanitari è richiesto di segnalare qualsiasi reazione avversa sospetta tramite il sistema nazionale di segnalazione all’indirizzo https://www.aifa.gov.it/content/segnalazioni-reazioni-avverse.

Gravidanza e allattamento

Gravidanza: Non sono disponibili dati o sono disponibili solo dati limitati sull’uso del paracalcitolo nelle donne in gravidanza.
Gli studi condotti sugli animali hanno evidenziato tossicità riproduttiva (vedere paragrafo 5.3.).
Non è noto il rischio potenziale nell’uomo.
Paracalcitolo Sandoz non è raccomandato durante la gravidanza e in donne in età fertile che non usano misure contraccettive.
Allattamento: Non è noto se il paracalcitolo/metaboliti siano escreti nel latte materno.
Dati farmacodinamici/tossicologici disponibili in animali hanno mostrato l'escrezione di paracalcitolo/metaboliti nel latte (per i dettagli vedere 5.3).
Non è possibile escludere un rischio per neonati/lattanti.
La decisione di continuare o interrompere l’allattamento durante la terapia con paracalcitolo deve essere presa valutando sia il beneficio dell’allattamento per il neonato sia il beneficio della terapia a base di paracalcitolo per la donna.
Fertilità: Studi sugli animali non hanno mostrato alcun effetto del paracalcitolo sulla fertilità (vedere paragrafo 5.3)

Conservazione

Tenere le fiale nell’imballaggio esterno per proteggere il medicinale dalla luce.

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Segnalazione degli effetti indesiderati
Se dovesse manifestarsi un qualsiasi effetto indesiderato, compresi quelli non elencati in questo foglio, è doveroso rivolgersi al proprio medico, ad uno specialista e/o al farmacista. La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l’autorizzazione del medicinale è importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale. Gli effetti indesiderati possono essere segnalati direttamente tramite il sistema nazionale di segnalazione all'indirizzo www.agenziafarmaco.it/it/responsabili. Segnalando gli effetti indesiderati si può contribuire a fornire maggiori informazioni sulla sicurezza di questo medicinale.