PAOSONELLE 28CPR RIV 1MG+2MG
9,58 €
Prezzo indicativo
Data ultimo aggiornamento: 11/09/2021
- Terapia ormonale sostitutiva per i sintomi da deficit di estrogeni nelle donne in postmenopausa, qualora sia trascorso oltre 1 anno dalla menopausa. - Prevenzione dell’osteoporosi nelle donne in postmenopausa ad alto rischio di future fratture che presentano intolleranze o controindicazioni ad altri farmaci autorizzati per la prevenzione dell’osteoporosi. (Vedere paragrafo 4.4) L’esperienza nel trattamento di donne di età superiore a 65 anni è limitata.
Ogni compressa rivestita con film contiene 1 mg di estradiolo (come 1,03 mg di estradiolo emiidrato) e 2 mg di drospirenone. Eccipienti con effetti noti: 48,52 mg di lattosio monoidrato e 0,070 mg di lecitina di soia. Per l’elenco completo degli eccipienti, vedere paragrafo 6.1.
Controindicazioni
- - Sanguinamento genitale non diagnosticato - Carcinoma mammario accertato, pregresso o presunto - Tumori maligni estrogeno-dipendenti accertati o presunti (ad es.
carcinoma dell’endometrio) - Iperplasia endometriale non trattata - Episodi precedenti o in atto di tromboembolismo venoso (trombosi venosa profonda, embolia polmonare) - Tromboembolia arteriosa in atto o recente (es.
angina, infarto miocardico) - Epatopatia acuta o anamnesi di malattia epatica fino a quando i valori dei test della funzionalità epatica non siano ritornati nella norma - Stati trombofilici accertati (ad es.
deficit di proteina C, proteina S o antitrombina, vedere paragrafo 4.4) - Insufficienza renale grave o acuta - Porfiria - Ipersensibilità ai principi attivi o a uno qualsiasi degli eccipienti elencati al paragrafo 6.1 - Ipersensibilità alle arachidi o alla soia. Posologia
- Le donne non sottoposte a terapia ormonale sostitutiva (TOS), o quelle che passano da una terapia continua con altro prodotto combinato, possono iniziare il trattamento in qualsiasi momento.
Le donne che passano da un regime terapeutico (TOS) di tipo ciclico con un prodotto combinato sequenziale devono iniziare il trattamento il giorno successivo all’ultimo del ciclo di trattamento precedente.
Posologia Una compressa al giorno.
Ogni blister copre 28 giorni di trattamento.
Modo di somministrazione Per uso orale.
Le compresse devono essere deglutite intere con un po’ di liquido, indipendentemente dall’assunzione di cibo.
Il trattamento è continuo, quindi la confezione successiva deve essere utilizzata immediatamente e seguire la precedente senza interruzione.
Le compresse devono essere assunte preferibilmente alla stessa ora ogni giorno.
Se si dimentica di prendere una compressa, questa deve essere presa il più presto possibile.
Nel caso in cui siano trascorse più di 24 ore, non è più necessario assumere un’altra compressa.
Se si dimenticano più compresse, è possibile che si verifichi un sanguinamento vaginale.
Per il trattamento dei sintomi postmenopausali deve essere impiegata la dose minima efficace.
All’inizio e per tutta la durata del trattamento, che deve essere la più breve possibile, deve essere impiegata la dose minima efficace (vedere anche paragrafo 4.4).
Informazioni supplementari per categorie particolari di pazienti Popolazione pediatrica PAOSONELLE non è indicato per l’uso in bambini e adolescenti.
Anziani Non ci sono dati che indichino la necessità di un aggiustamento della dose nelle pazienti anziane.
Per le donne di età superiore a 65 anni, vedere paragrafo 4.4.
Compromissione epatica Nelle donne con compromissione epatica lieve o moderata il drospirenone è ben tollerato (vedere paragrafo 5.2).
PAOSONELLE è controindicato nelle donne con gravi malattie epatiche (vedere paragrafo 4.3).
Compromissione renale Nelle donne con danno renale lieve o moderato è stato osservato un leggero aumento dell’esposizione al drospirenone, che non si ritiene possa avere rilevanza clinica (vedere paragrafo 5.2).
PAOSONELLE è controindicato nelle donne con gravi malattie epatiche (vedere paragrafo 4.3). Avvertenze e precauzioni
- Per il trattamento dei sintomi della postmenopausa, la TOS deve essere iniziata solo per i sintomi che compromettono la qualità della vita.
In ogni caso è opportuno eseguire almeno una volta all’anno un’accurata valutazione dei rischi e dei benefici del trattamento, e la TOS deve essere continuata solo fino a quando il beneficio ottenuto sia superiore al rischio.
I dati relativi ai rischi associati alla TOS nel trattamento della menopausa precoce sono limitati.
Tuttavia, in considerazione del basso livello di rischio assoluto nelle donne più giovani, il rapporto rischio/beneficio per queste donne può essere più favorevole che per le donne di età più avanzata.
Esame medico/follow-up Prima di iniziare o riprendere una TOS, è necessario raccogliere un’anamnesi personale e familiare completa.
L’esame fisico (comprensivo di un esame della pelvi e del seno) deve essere eseguito tenendo presenti le controindicazioni (vedere paragrafo 4.3) e le avvertenze per l’uso del prodotto (vedere paragrafo 4.4).
Durante il trattamento, si raccomanda l’esecuzione di controlli medici periodici di natura e frequenza adattate alla singola paziente.
Le donne devono essere istruite su quali modificazioni riscontrate a livello mammario debbano essere riferite al medico (vedere “Cancro della mammella” di seguito).
Indagini cliniche, compreso il ricorso ad appropriati strumenti diagnostici per immagini, come la mammografia, devono essere eseguite in linea con i protocolli clinici correntemente accettati e le necessità cliniche del singolo caso.
Condizioni che richiedono supervisione La paziente deve essere strettamente controllata se una qualsiasi delle sotto elencate condizioni è presente oppure si è verificata in passato e/o si è aggravata durante una gravidanza o una precedente terapia ormonale.
È necessario tenere presente che tali condizioni possono ripresentarsi o aggravarsi durante la terapia con PAOSONELLE, in particolare: - Leiomiomi (fibromi uterini) o endometriosi, - Fattori di rischio per disturbi tromboembolici (vedere di seguito), - Fattori di rischio per tumori estrogeno dipendenti, ad es.
predisposizione ereditaria di 1° grado per carcinoma mammario, - Ipertensione, - Epatopatie (es.
adenoma epatico), - Diabete mellito con o senza coinvolgimento vascolare, - Colelitiasi, - Emicrania o cefalea (di grado severo), - Lupus eritematoso sistemico, - Storia di iperplasia endometriale (vedere di seguito), - Epilessia, - Asma, - Otosclerosi.
Casi che richiedono l’immediata interruzione della terapia La terapia deve essere interrotta in presenza di controindicazioni e nelle seguenti situazioni: - Ittero o deterioramento della funzione epatica, - Aumento significativo della pressione arteriosa, - Cefalea di tipo emicranico di nuova insorgenza, - Gravidanza.
Iperplasia e carcinoma endometriale Nelle donne con utero intatto, la somministrazione di soli estrogeni per periodi prolungati aumenta il rischio di iperplasia e di carcinoma dell’endometrio.
Il rischio di carcinoma endometriale fra le utilizzatrici di soli estrogeni aumenta da 2 a 12 volte rispetto alle non utilizzatrici, in funzione della durata del trattamento e della dose di estrogeni (vedere paragrafo 4.8).
Alla cessazione del trattamento il rischio può rimanere elevato per almeno 10 anni.
Nelle donne non isterectomizzate, l’aggiunta di un progestinico ciclicamente per almeno 12 giorni per mese/ciclo di 28 giorni o la terapia continua con estro-progestinici previene l’incremento del rischio associato alla TOS con soli estrogeni.
Sanguinamento da sospensione e spotting possono verificarsi durante i primi mesi di trattamento.
Se tali episodi compaiono dopo qualche tempo dall’inizio della terapia, o continuano dopo l’interruzione del trattamento, devono esserne ricercate le cause, eventualmente anche mediante biopsia endometriale, per escludere un tumore maligno dell’endometrio.
Cancro della mammella I dati in generale dimostrano un aumento del rischio di cancro della mammella in donne che seguono una TOS combinata estro-progestiniche o a base di solo estrogeno, dipendente dalla durata della TOS.
Lo studio randomizzato controllato con placebo Women’s Health Initiative (WHI) e una metanalisi di studi epidemiologici prospettici, sono concordi nel rilevare un aumentato rischio di mammario cancro della mammella nelle donne che assumono estro-progestinici combinati per la TOS, che si manifesta dopo circa una media di 3 (1-4) anni di utilizzo (vedere paragrafo 4.8).
I risultati derivanti da un’ampia metanalisi hanno dimostrato che, dopo l’interruzione del trattamento, il rischio aggiuntivo diminuirà con il tempo, e il tempo necessario per tornare al basale dipende dalla durata del precedente utilizzo della TOS.
Qualora la TOS fosse stata assunta per un periodo superiore a 5 anni, il rischio può persistere per 10 anni o più a lungo.
La terapia ormonale sostitutiva, specialmente le associazioni estro-progestiniche, aumenta la densità delle immagini mammografiche, il che può rendere più difficile l’individuazione radiologica di un eventuale tumore mammario.
Cancro dell’ovaio Il cancro dell’ovaio è molto più raro del cancro della mammella.
L’evidenza epidemiologica derivata da una vasta meta-analisi indica un leggero aumento del rischio nelle donne che assumono una terapia a base di soli estrogeni o di estrogeni più progestinici; tale rischio è maggiore entro 5 anni di utilizzo della terapia e si riduce col tempo dopo l’interruzione di essa.
Alcuni altri studi, incluso lo studio WHI, suggeriscono che l’uso di una TOS combinata può essere associato a un rischio simile o leggermente inferiore (vedere paragrafo 4.8).
Tromboembolismo venoso (TEV) La TOS è associata a un rischio relativo da 1,3 a 3 volte superiore di sviluppare tromboembolismo venoso (TEV), cioè trombosi venosa profonda o embolia polmonare.
Il verificarsi di tali eventi è più probabile nel primo anno di TOS che negli anni successivi (vedere paragrafo 4.8).
I fattori di rischio generalmente riconosciuti per il TEV includono, l’uso di estrogeni, l’età avanzata, interventi chirurgici maggiori, un’anamnesi personale o familiare, l’obesità (BMI>30 kg/m²), la gravidanza/periodo postpartum, il lupus eritematoso sistemico (LES) e il cancro.
Non c’è consenso sul possibile ruolo delle vene varicose nel TEV.
Pazienti con stati trombofilici accertati presentano un maggior rischio di TEV e la TOS può aumentare questo rischio.
La TOS è pertanto controindicata in queste pazienti (vedere paragrafo 4.3).
Come in tutti i pazienti operati, si deve porre una scrupolosa attenzione alle misure profilattiche per prevenire gli episodi di TEV post-operatorio.
Quando si prevede un’immobilizzazione prolungata a seguito di interventi di chirurgia elettiva, si deve prendere in considerazione la temporanea interruzione della TOS, se possibile 4-6 settimane prima dell’intervento.
La TOS non deve essere ripresa fino a completa mobilizzazione della donna.
In assenza di un’anamnesi personale di TEV, alle donne con un parente di primo grado con anamnesi di trombosi in giovane età si può proporre di sottoporsi a screening, dopo averle informate delle sue limitazioni (lo screening consente di identificare solo una parte dei difetti trombofilici).
Se viene identificato un difetto trombofilico che segrega con la trombosi in un familiare, o se il difetto è “grave” (ad es.
deficit di antitrombina, di proteina S, di proteina C, o una combinazione di difetti) la TOS è controindicata.
Le donne già in trattamento cronico con anticoagulanti richiedono un accertamento accurato del rapporto beneficio-rischio della TOS.
Se si sviluppa TEV dopo l’inizio della terapia, la somministrazione del farmaco deve essere sospesa.
Alle pazienti va detto di mettersi immediatamente in contatto con il medico, in caso di sintomi potenzialmente dovuti a tromboembolismo venoso (ad es.
arto inferiore gonfio e dolente, dolore toracico improvviso, dispnea).
Malattia coronarica (CAD) Studi randomizzati controllati non evidenziano alcuna protezione nei confronti dell’infarto del miocardio nelle donne con o senza coronaropatia che abbiano ricevuto TOS estro/progestinica o TOS a base di soli estrogeni.
Il rischio relativo di coronaropatia durante l’uso di TOS estro/progestinica è lievemente aumentato.
Poiché il rischio assoluto di base è in gran parte dipendente dall’età, il numero di casi aggiuntivi di coronaropatia dovuti all’uso di estro/progestinici è molto piccolo nelle donne sane da poco in menopausa, ma aumenta in età più avanzata.
Ictus ischemico Le terapie estro/progestiniche o a base di soli estrogeni sono associate a un aumento del rischio di ictus ischemico che può essere pari a 1,5 volte.
Il rischio relativo non si modifica con l’età o il tempo trascorso dalla menopausa.
Tuttavia, poiché il rischio assoluto di base è in gran parte dipendente dall’età, il rischio complessivo di ictus nelle donne che fanno uso di TOS aumenterà con l’avanzare dell’età (vedere paragrafo 4.8).
Altre condizioni Gli estrogeni possono provocare ritenzione idrica, quindi le pazienti con disfunzioni cardiache o renali devono essere attentamente monitorate.
Le donne affette da ipertrigliceridemia preesistente devono essere seguite attentamente durante la terapia estrogenica o la terapia ormonale sostitutiva poiché, in presenza di tale affezione con terapia estrogenica, sono stati segnalati rari casi di notevoli aumenti dei trigliceridi plasmatici con conseguente pancreatite.
Gli estrogeni esogeni possono indurre o esacerbare i sintomi dell’angioedema ereditario e acquisito.
Gli estrogeni inducono un aumento della globulina legante la tiroxina (TBG), con conseguente aumento dell’ormone tiroideo circolante totale, calcolato sulla base dello iodio legato alle proteine (PBI), dei livelli di T4 (determinati mediante colonna o saggio radioimmunologico) o dei livelli di T3 (determinati mediante saggio radioimmunologico).
L’adsorbimento su resina della T3 è diminuito, come conseguenza dell’aumento della TBG.
Le concentrazioni di T4 e di T3 libere rimangono inalterate.
È possibile un aumento nel siero di altre proteine leganti, come ad es.
la globulina legante i corticosteroidi (CBG) e la globulina legante gli ormoni sessuali (SHBG), con conseguente aumento, rispettivamente, dei corticosteroidi e degli steroidi sessuali circolanti.
Le concentrazioni di ormoni liberi o biologicamente attivi rimangono inalterate.
Anche altre proteine plasmatiche possono subire un aumento (substrato di angiotensinogeno/renina, alfa-lantitripsina, ceruloplasmina).
La TOS non migliora la funzione cognitiva.
Ci sono prove di un aumentato rischio di probabile demenza nelle donne che iniziano a utilizzare una terapia di associazione o a base di soli estrogeni dopo i 65 anni di età.
La componente progestinica di PAOSONELLE è un antagonista dell’aldosterone con debole proprietà di risparmiatore di potassio.
Nella maggior parte dei casi, non sono da attendersi aumenti dei livelli sierici di potassio.
In uno studio clinico, tuttavia, in alcune pazienti con compromissione della funzione renale lieve o moderata che facevano uso di medicinali risparmiatori di potassio (come gli ACE-inibitori, gli antagonisti del recettore dell’angiotensina II o i FANS), i livelli sierici di potassio sono aumentati leggermente, ma non in modo significativo, durante l’assunzione di drospirenone.
Quindi, nelle pazienti con insufficienza renale e potassio sierico prima del trattamento nella parte superiore dell’intervallo di riferimento, ed in modo particolare durante l’uso concomitante di medicinali risparmiatori di potassio, si consiglia di controllare il potassio sierico durante il primo ciclo di trattamento (vedere anche il paragrafo 4.5).
Le donne con pressione sanguigna elevata possono presentare, durante il trattamento con PAOSONELLE, una diminuzione della pressione dovuta all’attività antagonista dell’aldosterone del drospirenone (vedere paragrafo 5.1).
PAOSONELLE non deve essere usato per trattare l’ipertensione.
Le donne ipertese devono essere trattate in accordo alle linee guida sull’ipertensione.
Occasionalmente può verificarsi cloasma, specialmente nelle donne con una storia di cloasma gravidico.
Le donne con tendenza al cloasma devono evitare l’esposizione al sole o ai raggi ultravioletti durante la terapia ormonale sostitutiva.
Aumenti delle ALT Negli studi clinici con pazienti trattati per infezione da virus dell’epatite C (HCV) con il regime di associazione ombitasvir/paritaprevir/ritonavir con e senza dasabuvir, gli aumenti dell’ALT maggiori di 5 volte il limite superiore della norma (LSN) erano significativamente più frequenti in donne che utilizzavano medicinali contenenti etinilestradiolo, come i COC.
Inoltre, anche in pazienti trattate con glecaprevir/pibrentasvir, sono stati osservati incrementi di ALT in donne che utilizzavano medicinali contenenti etinilestradiolo, come i COC.
Le donne che utilizzavano medicinali contenenti estrogeni diversi dall’etinilestradiolo, come l’estradiolo, presentavano una frequenza di aumenti dell’ALT simile a quella delle donne che non ricevevano alcun estrogeno; tuttavia, a causa del numero limitato di donne che assumevano questi estrogeni di altro tipo, è necessaria prudenza in caso di co-somministrazione con il regime terapeutico di associazione costituito da ombitasvir/paritaprevir/ritonavir con o senza dasabuvir, nonché con il regime a base di glecaprevir/pibrentasvir.
Vedere paragrafo 4.5.
Ogni compressa di questo medicinale contiene 48,52 mg di lattosio.
Le pazienti con rari problemi ereditari di intolleranza al galattosio, deficit di lattasi totale o malassorbimento di glucosio-galattosio non devono assumere questo medicinale. Interazioni
- Nota: le informazioni riguardanti l’uso di medicinali concomitanti devono essere consultate per identificare delle potenziali interazioni: Interazioni farmacodinamiche Negli studi clinici con il regime terapeutico di associazione contro l’HCV con ombitasvir/paritaprevir/ritonavir con e senza dasabuvir, gli aumenti dell’ALT maggiori di 5 volte il limite superiore della norma (LSN) erano significativamente più frequenti nelle donne che utilizzavano medicinali contenenti etinilestradiolo, come i COC.
Le donne che utilizzavano medicinali contenenti estrogeni diversi dall’etinilestradiolo, come l’estradiolo, presentavano una frequenza di aumenti dell’ALT simile a quella delle donne che non ricevevano alcun estrogeno; tuttavia, a causa del numero limitato di donne che assumevano questi estrogeni di altro tipo, è necessaria prudenza in caso di co-somministrazione con il regime terapeutico di associazione ombitasvir/paritaprevir/ritonavir con o senza dasabuvir, nonché con il regime a base di glecaprevir/pibrentasvir (vedere paragrafo 4.4).
Interazioni farmacocinetiche Effetti di altri medicinali su PAOSONELLE Sostanze che aumentano la clearance degli ormoni sessuali (efficacia ridotta per induzione enzimatica): Il metabolismo degli estrogeni (e dei progestinici) può essere aumentato dall’uso contemporaneo di sostanze di cui sia nota l’azione d’induzione degli enzimi del metabolismo dei farmaci, in modo specifico gli enzimi del citocromo P450, come gli anticonvulsivanti (es.
barbiturici, fenitoina, primidone, carbamazepina) e gli antinfettivi (es.
rifampicina, rifabutina, nevirapina, efavirenz) e eventualmente anche il felbamato, la griseofulvina, l’oxcarbazepina, il topiramato.
Ritonavir e nelfinavir, sebbene noti come potenti inibitori, se usati in concomitanza con gli ormoni steroidei mostrano al contrario proprietà induttive.
Rimedi erboristici contenenti erba di San Giovanni (Hypericum perforatum) possono indurre il metabolismo degli estrogeni e progestinici.
Dal punto di vista clinico, l’aumento del metabolismo degli estrogeni e dei progestinici può provocare una diminuzione del loro effetto e cambiamenti del profilo di sanguinamento uterino.
L’induzione enzimatica può essere osservata già dopo pochi giorni di trattamento.
L’induzione enzimatica massima si osserva generalmente entro poche settimane.
Dopo l’interruzione della terapia l’induzione enzimatica può durare per circa 4 settimane.
Sostanze con effetti variabili sulla clearance degli ormoni sessuali: Quando co-somministrati con gli ormoni sessuali, molte combinazioni di inibitori delle proteasi HIV e inibitori non nucleosidici della trascrittasi inversa, incluse combinazioni con gli inibitori HCV possono aumentare o diminuire le concentrazioni plasmatiche di estrogeni o progestinici.
L’effetto netto di questi cambiamenti può essere clinicamente rilevante in alcuni casi.
Perciò, devono essere consultate le informazioni sulla prescrizione dei medicinali per HIV/HCV assunti in concomitanza per identificare potenziali interazioni e qualsiasi possibile raccomandazione correlata.
Sostanze che diminuiscono la clearance degli ormoni sessuali (inibitori enzimatici) Inibitori forti o moderati del CYP3A4 come gli antifungini azolici (es.
fluconazolo, itraconazolo, ketoconazolo, voriconazolo), verapamil, macrolidi (es.
claritromicina, eritromicina), diltiazem e il succo di pompelmo possono aumentare le concentrazioni plasmatiche del progestinico o dell’estrogeno o di entrambi.In uno studio a dose multipla con una combinazione drospirenone (3 mg/giorno)/estradiolo (1,5 mg/giorno), la co-somministrazione per 10 giorni del forte inibitore del CYP3A4 ketoconazolo ha determinato un aumento dell’AUC (0 24h) del drospirenone di 2,30 volte (90% CI: 2,08; 2,54).
Nessun cambiamento è stato osservato per l’estradiolo, sebbene l’AUC (0-24h) dell’estrone suo metabolita meno potente era aumentata di 1,39 volte (90% IC: 1,27; 1,52).
Effetti di PAOSONELLE su altri medicinali In vitro, il drospirenone è in grado di inibire da debolmente a moderatamente gli enzimi del citocromo P450, CYP1A1, CYP2C9, CYP2C19 e CYP3A4.
Sulla base di studi di interazione condotti in vivo in donne volontarie che usavano omeprazolo, simvastatina o midazolam, quali substrati marker, è improbabile un’interazione clinicamente rilevante del drospirenone ad una dose di 3 mg con il metabolismo di altri farmaci mediato dall’enzima citocromo P450.
È improbabile che l’uso concomitante di PAOSONELLE con i FANS o con gli ACE-inibitori/antagonisti del recettore dell’angiotensina II aumenti il potassio sierico.
Tuttavia, l’uso concomitante di questi tre tipi di farmaci insieme può causare un modesto aumento del potassio sierico, più pronunciato nelle donne diabetiche.
Nelle donne ipertese che assumono PAOSONELLE e farmaci antiipertensivi si può verificare un’ulteriore diminuzione della pressione sanguigna (vedere paragrafo 4.4).
È stato dimostrato che i contraccettivi ormonali contenenti estrogeni diminuiscono significativamente le concentrazioni plasmatiche di lamotrigina quando vengono co-somministrati a causa dell'induzione della glucuronidazione della lamotrigina.
Ciò può ridurre il controllo delle crisi epilettiche.
Sebbene la potenziale interazione tra la terapia ormonale sostitutiva e la lamotrigina non sia stata studiata, si prevede che esista un'interazione simile, che potrebbe portare a una riduzione del controllo delle crisi epilettiche nelle donne che assumono entrambi i medicinali insieme.
Altre forme di interazione Esami di laboratorio L’uso di steroidi sessuali può influenzare alcuni valori di laboratorio, inclusi i parametri biochimici relativi alla funzione epatica, tiroidea, surrenalica e renale, i livelli plasmatici delle proteine (trasportatrici), come la globulina che lega i corticosteroidi e le frazioni lipidiche/lipoproteiche, i parametri del metabolismo glucidico ed i parametri della coagulazione e della fibrinolisi.
I cambiamenti rimangono generalmente nei normali intervalli di laboratorio.
Il drospirenone causa un aumento nell’attività della renina plasmatica e dell’aldosterone plasmatico indotto dalla sua moderata attività antimineralcorticoide. Effetti indesiderati
- La seguente tabella riporta gli effetti indesiderati classificati per sistemi e organi secondo MedDRA (MedDRA SOC).
Le frequenze sono derivate dagli studi clinici.
Gli effetti indesiderati sono stati registrati in 7 studi clinici di fase III (n=2424 donne) e considerati come almeno possibilmente causalmente correlati con PAOSONELLE (estradiolo 1 mg / drospirenone 0,5; 1; 2 o 3 mg).I più comuni effetti indesiderati riportati sono dolore al seno (>10%) e, durante i primi mesi di trattamento, sanguinamenti e spotting (>10%).
I sanguinamenti irregolari di solito diminuiscono con la prosecuzione del trattamento (vedere paragrafo 5.1).
La frequenza dei sanguinamenti diminuisce con la durata del trattamento.
Viene utilizzato il termine MedDRA più appropriato per descrivere una specifica reazione, i suoi sinonimi e le condizioni correlate.Classificazione per sistemi e organi Comune (≥ 1/100, < 1/10) Non comune (≥ 1/1000, < 1/100) Raro (< 1/1000) Patologie del sistema emolinfopoietico Anemia Disturbi del metabolismo e della nutrizione Peso aumentato o peso diminuito, anoressia, appetito aumentato, iperlipidemia Disturbi psichiatrici Depressione labilità emotiva, nervosismo Disturbi del sonno, ansia, libido diminuita Patologie del sistema nervoso Cefalea Parestesia, capacità di concentrazione compromessa, capogiri Vertigini Patologie dell’occhio Patologia dell’occhio Disturbo visivo Patologie dell’orecchio e del labirinto Tinnito Patologie cardiache Palpitazioni Patologie vascolari Embolia, trombosi venosa, ipertensione, emicrania, tromboflebite, vene varicose Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche Dispnea Patologie gastrointestinali Dolore addominale, nausea, addome ingrossato Patologia gastrointestinale, diarrea stipsi, vomito, bocca secca, flatulenza, disturbo del gusto Patologie epatobiliari Prova di funzionalità epatica anormale Colelitiasi Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo Patologia della cute, acne, alopecia, prurito, eruzione cutanea, irsutismo, patologia dei peli o dei capelli Patologie del sistema muscoloscheletrico e del tessuto connettivo Dolore a un arto, dolore dorsale, artralgia, crampi muscolari, Mialgia Patologie renali e urinarie Patologie delle vie urinarie, Infezione delle vie urinarie, Patologie dell'apparato riproduttivo e della mammella Tumore benigno della mammella, aumento di volume mammario, fibromi dell’utero ingranditi, tumore benigno della cervice uterina, disturbo mestruale, secrezione vaginale Carcinoma mammario, iperplasia dell’endometrio, tumore benigno della mammella, mastopatia fibrocistica, patologia dell’utero, patologia dell’ovaio, patologia della cervice, dolore pelvico, patologia vulvovaginale, candidiasi vaginale, vaginite, secchezza vaginale, salpingite, galattorrea Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione Astenia edema localizzato Edema generalizzato, dolore toracico, malessere, sudorazione aumentata Brividi
Informazioni aggiuntive per popolazioni particolari di pazienti I seguenti effetti indesiderati, classificati dallo sperimentatore come almeno possibilmente correlati al trattamento con PAOSONELLE, sono stati registrati in due studi clinici in donne ipertese.
Disturbi del metabolismo e della nutrizione: Iperkaliemia.
Patologie cardiache: Insufficienza cardiaca, flutter atriale, intervallo QT prolungato, cardiomegalia.
Esami diagnostici: Aldosterone ematico aumentato.
I seguenti effetti indesiderati sono stati segnalati in associazione con i prodotti per la terapia ormonale sostitutiva: eritema nodoso, eritema multiforme, cloasma e dermatite emorragica.
Rischio di cancro della mammella Nelle donne che assumano una terapia estro/progestinica per più di 5 anni è segnalato un incremento del rischio di avere diagnosticato un carcinoma mammario, che può arrivare a essere doppio rispetto alle non utilizzatrici.
L’incremento del rischio nelle utilizzatrici di terapie a base di soli estrogeni è inferiore a quello osservato nelle utilizzatrici di associazioni estro-progestiniche.
Il livello di rischio dipende dalla durata d’uso (vedere paragrafo 4.4).
Le stime del rischio assoluto sulla base dei risultati della più ampia sperimentazione randomizzata controllata con placebo (studio WHI) e della più ampia metanalisi di studi epidemiologici sono presentati di seguito.
Rischio di carcinoma dell’endometrio Donne in postmenopausa con l’utero Il rischio di carcinoma endometriale è pari a circa 5 casi su 1000 donne con l’utero che non usano TOS.La più ampia metanalisi di studi epidemiologici prospettici - Rischio aggiuntivo stimato di cancro della mammella dopo 5 anni di utilizzo nelle donne con indice di massa corporea di 27 (kg/m²) Età all’inizio della TOS (anni) per Incidenza su 1000 non utilizzatrici di TOS in un periodo di 5 anni (50-54 anni di età)a Rapporto di rischio Casi aggiuntivi su 1000 utilizzatrici di TOS dopo 5 anni TOS a base di solo estrogeno 50 13,3 1,2 2,7 Estro-progestinici combinati 50 13,3 1,6 8,0 a Tratto dai tassi d’incidenza al basale in Inghilterra nel 2015 tra le nei paesi sviluppati donne con indice di massa corporea 27 (kg/m²).
Nota: Poiché l’incidenza di base di cancro della mammella differisce nei diversi paesi europei, il numero di casi aggiuntivi cambierà proporzionalmente.Rischio aggiuntivo stimato di cancro della mammella dopo 10 anni di utilizzo nelle donne con indice di massa corporea 27 (kg/m²) Età all’inizio della TOS (anni) Incidenza su 1 000 non utilizzatrici di TOS in un periodo di 10 anni (50-59 anni di età) * Rapporto di rischio Casi aggiuntivi su 1000 utilizzatrici di TOS dopo 10 anni TOS a base di solo estrogeno 50 26,6 1,3 7,1 Estro-progestinici combinati 50 26,6 1,8 20,8 *Tratto dai tassi di incidenza al basale in Inghilterra nel 2015 tra le donne con indice di massa corporea 27 (kg/m²) Nota: poiché l’incidenza attesa del cancro della mammella è diversa nei vari paesi dell’UE, anche il numero di casi supplementari di tale tipo di cancro varierà proporzionalmente. Studi US WHI - Rischio aggiuntivo di carcinoma mammario dopo 5 anni di utilizzo Fascia di età (anni) Incidenza per 1000 donne nel braccio placebo nell’arco di 5 anni Rischio relativo &95%CI Casi aggiuntivi per 1000 utilizzatrici di TOS nell’arco di 5 anni (95%CI) TOS a base di soli estrogeni (CEE) 50-79 21 0,8 (0,7-1,0) -4 (-6-0) Associazioni estro-progestiniche (CEE+MPA) b 50-79 17 1,2 (1,0-1,5) +4 (0-9) a Studio WHI in donne senza utero, che non hanno mostrato incremento del rischio di carcinoma mammario. b Quando l’analisi veniva ristretta alle donne che non avevano fatto uso di TOS prima dello studio non si rilevava incremento del rischio durante i primi 5 anni di trattamento: dopo 5 anni il rischio era più elevato che nelle non utilizzatrici.
Nelle donne con l’utero, l’uso di TOS a base di soli estrogeni non è consigliato, poiché aumenta il rischio di carcinoma endometriale (vedere paragrafo 4.4).
In funzione della durata d’uso e della dose di estrogeni, l’incremento del rischio di carcinoma endometriale negli studi epidemiologici varia fra 5 e 55 casi aggiuntivi per 1000 donne fra i 50 ed i 65 anni.
L’aggiunta di un progestinico alla terapia a base di soli estrogeni per almeno 12 giorni per ciclo può prevenire questo aumento di rischio.
Nel Million Women Study, l’uso di TOS combinata (sequenziale o continua) non ha aumentato il rischio di carcinoma endometriale (RR 1,0 (0,8-1,2)).
Rischio di cancro dell’ovaio L’uso di una TOS a base di soli estrogeni o di estro-progestinici è stato associato a un lieve aumento del rischio di una diagnosi di cancro dell’ovaio (vedere paragrafo 4.4).
Una meta-analisi di 52 studi epidemiologici ha riscontrato un aumento del rischio di cancro dell’ovaio nelle donne in trattamento con una TOS rispetto alle donne che non ne avevano mai fatto uso (RR 1,43, IC al 95% 1,31-1,56).
Per le donne di età compresa tra 50 e 54 anni che seguono una TOS da 5 anni, si registra circa 1 caso aggiuntivo su 2.000 donne trattate.
Nelle donne di età compresa tra 50 e 54 anni che non seguono una TOS, circa 2 donne su 2.000 riceveranno una diagnosi di cancro dell’ovaio nell’arco di 5 anni.
Rischio di tromboembolismo venoso La TOS è associata a un rischio relativo da 1,3 a 3 di sviluppare TEV, cioè trombosi venosa profonda o embolia polmonare.
Il verificarsi di tali eventi è più probabile durante il primo anno di utilizzo (vedere paragrafo 4.4).
Vengono riportati sotto i risultati degli studi WHI:
Rischio di coronaropatia Il rischio di coronaropatia è leggermente aumentato nelle utilizzatrici di TOS estro/progestiniche di età superiore ai 60 anni (vedere paragrafo 4.4).Studi WHI - Rischio aggiuntivo di TEV dopo 5 anni di utilizzo Fascia di età (anni) Incidenza per 1000 donne nel braccio placebo nell’arco di 5 anni Rischio relativo &95%CI Casi aggiuntivi per 1000 utilizzatrici di TOS TOS orale a base di soli estrogeni a 50-59 7 1,2 (0,6-2,4) 1 (-3-10) Associazioni estro-progestiniche orali 50-59 4 2,3 (1,2-4,3) 5 (1-13) a Studio WHI in donne senza utero.
Rischio di ictus ischemico Le terapie estro/progestiniche o a base di soli estrogeni sono associate a un aumento del rischio di ictus ischemico che può essere pari a 1,5 volte.
Il rischio di ictus emorragico non aumenta durante l’uso della TOS.
Questo rischio relativo non dipende dall’età o dalla durata d’uso.
Tuttavia, poiché il rischio di base è fortemente dipendente dall’età, il rischio complessivo di ictus nelle donne che usano la TOS aumenterà con l’età, vedere paragrafo 4.4.
Sono state descritte altre reazioni avverse in associazione al trattamento con estro/progestinici - Malattia della colecisti.Studi WHI combinati - Rischio aggiuntivo di ictus ischemico a dopo 5 anni di utilizzo Fascia di età (anni) Incidenza per 1000 donne nel braccio placebo nell’arco di 5 anni Rischio relativo &95%CI Casi aggiuntivi per 1000 utilizzatrici di TOS nell’arco di 5 anni 50-59 8 1,3 (1,1-1,6) 3 (1-5) a Non è stata fatta distinzione fra ictus ischemico ed emorragico.
- Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo: cloasma, eritema multiforme, eritema nodoso, porpora vascolare.
- Probabile demenza dopo i 65 anni di età (vedere paragrafo 4.4).
Segnalazione delle reazioni avverse sospette La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l’autorizzazione del medicinale è importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale.
Agli operatori sanitari è richiesto di segnalare qualsiasi reazione avversa sospetta tramite il sistema nazionale di segnalazione riportato all’indirizzo www.aifa.gov.it/content/segnalazioni-reazioni-avverse. Gravidanza e allattamento
- Gravidanza PAOSONELLE non è indicato durante la gravidanza.
Nel caso si instauri una gravidanza durante l’uso di PAOSONELLE, il trattamento deve essere interrotto immediatamente.
Non sono disponibili dati clinici su gravidanze esposte al drospirenone.
Gli studi condotti nell’animale hanno mostrato tossicità riproduttiva (vedere paragrafo 5.3).
Il rischio potenziale per l’uomo non è noto.
I risultati della maggior parte degli studi epidemiologici condotti fino a oggi sull’esposizione accidentale del feto ad associazioni di estrogeni e altri progestinici non hanno evidenziato effetti teratogeni o tossici per il feto.
Allattamento PAOSONELLE non è indicato durante l’allattamento. Conservazione
- Questo medicinale non richiede alcuna condizione particolare di conservazione.
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