MUSRELAN INIET 10SIR 10MG/ML

484,00 €

Prezzo indicativo

Principio attivo: SUXAMETONIO (SUCCINILCOLINA) CLORURO
  • ATC: M03AB01
  • Descrizione tipo ricetta: OSP - USO OSPEDALIERO
  • Presenza Glutine:
  • Presenza Lattosio:

Data ultimo aggiornamento: 01/03/2022

Musrelan è indicato come rilassante muscolare per facilitare l’intubazione endotracheale durante l’induzione di anestesia generale o situazioni di emergenza, in adulti e popolazione pediatrica al di sopra dei 12 anni di età.
Ciascun ml di soluzione per iniezione contiene 10 mg di suxametonio cloruro anidro (come 11 mg di suxametonio cloruro diidrato).Ciascuna siringa preriempita da 10 ml contiene 100 mg di suxametonio cloruro anidro (come 110 mg di suxametonio cloruro diidrato). Eccipiente con effetti noti: Ciascun ml di soluzione per iniezione contiene 2,79 mg equivalenti a 0,12 mmol di sodio. Ciascuna siringa preriempita da 10 ml contiene 27,9 mg equivalenti a 1,2 mmol di sodio. Per l’elenco completo degli eccipienti, vedere paragrafo 6.1.

Controindicazioni

• Ipersensibilità al principio attivo o ad uno qualsiasi degli eccipienti elencati al paragrafo 6.1.
• Il suxametonio non ha alcun effetto sul livello di coscienza e non deve essere somministrato in pazienti che non sono sotto anestesia generale (vedere il paragrafo 4.2).
• Anamnesi personale o familiare di ipertermia maligna.
Il suxametonio può innescare contrazioni miofibrillari prolungate in soggetti predisposti (vedere il paragrafo 4.4).
• Pazienti con attività plasmatica ereditaria atipica della colinesterasi (butirilcolinesterasi) (anamnesi di risposta precedente prolungata e/o intensificata - vedere il paragrafo 4.4) • Pazienti affetti o con predisposizione a iperkaliemia (vedere il paragrafo 4.4).
Il suxametonio è controindicato nei pazienti: - con iperkaliemia preesistente.
In assenza di iperkaliemia e neuropatia, l’insufficienza renale non è una controindicazione alla somministrazione di una dose singola normale di iniezione di suxametonio, ma dosi multiple o maggiori possono causare aumenti clinicamente significativi del potassio nel siero e non devono essere utilizzate.
- in fase di guarigione da traumi gravi o ustioni severe.
Il periodo di maggiore rischio di iperkaliemia può essere ancora più lungo se la guarigione è ritardata dainfezioni persistenti - con deficit neurologici e atrofia muscolare maggiore acuta (ad esempio lesioni dei motoneuroni superiori e/o inferiori); il potenziale rilascio di potassio si verifica nei primi 6 mesi dopo l’insorgenza acuta del deficit neurologico ed è correlato al grado e all’entità della paralisi muscolare.
I pazienti che sono stati immobilizzati per periodi di tempo prolungati possono essere esposti a un rischio simile.
• Pazienti con miopatie dei muscoli scheletrici (ad esempio distrofia muscolare di Duchenne) dal momento che la somministrazione di suxametonio può essere associata a ipertermia maligna, disritmia ventricolare e arresto cardiaco dovuti a rabdomiolisi acuta con iperkaliemia.
• Anamnesi personale o familiare di malattie miotoniche congenite come miotonia congenita e distrofia miotonica (rischio di spasmi miotonici severi e rigidità).
• Il suxametonio causa un significativo aumento transitorio della pressione intraoculare, e pertanto non deve essere usato in presenza di lesioni oculari aperte o laddove sia indesiderabile un aumento della pressione intraoculare a meno che il beneficio atteso dal suo uso non superi il potenziale pericolo per l’occhio.

Posologia

Il suxametonio deve essere somministrato esclusivamente da o sotto la stretta supervisione di un medico esperto (anestesista, intensivista, medico d’urgenza) che abbia familiarità con la sua azione, le sue caratteristiche e i suoi rischi, che sia qualificato nella gestione di intubazione e respirazione artificiale e soltanto dove vi siano adeguate attrezzature per l’immediata l’intubazione endotracheale con somministrazione di ossigeno tramite ventilazione a pressione positiva intermittente.
Viene somministrato per via endovenosa dopo l’induzione dell’anestesia e non deve essere somministrato a pazienti coscienti.
Posologia Adulti Per ottenere l’intubazione endotracheale, il suxametonio cloruro viene solitamente somministrato tramite iniezione endovenosa in bolo in una dose di 1 mg/kg di peso corporeo.
Questa dose solitamente produce rilassamento muscolare in circa 30-60 secondi e ha una durata d’azione di circa 2-6 minuti.
Dosi maggiori producono rilassamento muscolare più prolungato, ma il raddoppio della dose non raddoppia necessariamente la durata del rilassamento.
Musrelan è limitato a un’unica somministrazione.
L’uso di piccole dosi di rilassanti muscolari non depolarizzanti somministrate qualche minuto prima della somministrazione del suxametonio viene raccomandato per la riduzione dell’incidenza e della gravità de dolori muscolari associati a suxametonio.
Questa tecnica può richiedere l’uso di dosi di suxametonio cloruro maggiori di 1 mg/kg per ottenere condizioni soddisfacenti per l’intubazione endotracheale (vedere il paragrafo 4.4).
Popolazioni speciali Anziani La dose di suxametonio richiesta negli anziani è paragonabile a quella per gli adulti.
Compromissione renale Una dose singola di suxametonio può essere somministrata a pazienti con insufficienza renale in assenza di iperkaliemia.
Dosi multiple o maggiori possono causare aumenti clinicamente significativi del potassio nel siero e non devono essere utilizzate.
Compromissione epatica Non è richiesto alcun aggiustamento della dose nei pazienti con compromissione epatica.
La fine dell’azione del suxametonio dipende dalla colinesterasi plasmatica, che è sintetizzata nel fegato.
Sebbene i livelli di colinesterasi plasmatica spesso si abbassino nei pazienti con malattia epatica, i livelli sono di rado sufficientemente bassi per prolungare significativamente l’apnea indotta da suxametonio (vedere paragrafo 4.4).
Popolazione pediatrica Adolescenti oltre i 12 anni di età: la posologia è simile a quella degli adulti.
Questo medicinale non è raccomandato nei bambini al di sotto dei 12 anni di età in quanto la scala graduata delle siringhe preriempite non permette una somministrazione accurata del prodotto in questa popolazione.
Modo di somministrazione Musrelan è per uso endovenoso.
La siringa preriempita non è idonea all’uso in un infusore per siringa.

Avvertenze e precauzioni

Il suxametonio paralizza i muscoli respiratori oltre ad altri muscoli scheletrici ma non ha alcun effetto sullo stato di coscienza. Si raccomanda l’uso di una tecnica di monitoraggio neuromuscolare appropriata per la valutazione del blocco neuromuscolare e del recupero.
Reazione anafilattica Reazioni anafilattiche allergiche o non allergiche sono riportate durante l’induzione dell’anestesia, talvolta in pazienti che non sono mai stati esposti al curaro.
Le manifestazioni più comuni sono eruzione cutanea (simil-eritema) o irritazione, generalizzate o limitate al sito di iniezione, che possono potenzialmente evolversi in shock anafilattico e/o broncospasmo.
In alcuni casi, il broncospasmo e/o lo shock anafilattico non sono associati a manifestazioni cutanee.
È stato inoltre riportato edema di Quincke.
Il verificarsi dei primi segni costringe alla sospensione di Musrelan, se la somministrazione non è stata eseguita completamente, e alla somministrazione di trattamento sintomatico.
In caso di reazione allergica, occorre somministrare il trattamento sintomatico.
Occorre, inoltre, eseguire test allergologici (campione immediato, poi test cutaneo) (vedere il paragrafo 4.8).Sensibilità crociata Sono state riportate elevate percentuali di sensibilità crociata (maggiore del 50%) tra i bloccanti neuromuscolari.
Pertanto, laddove possibile, prima di somministrare il suxametonio, occorre escludere l’ipersensibilità ad altri bloccanti neuromuscolari.
Nei pazienti con tale predisposizione, il suxametonio deve essere usato soltanto quando assolutamente necessario.
I pazienti che manifestano una reazione di ipersensibilità sotto anestesia generale devono essere sottoposti successivamente a test di ipersensibilità ad altri bloccanti neuromuscolari.
Attività ridotta o deficit di colinesterasi plasmatica Il suxametonio viene rapidamente idrolizzato dalla colinesterasi plasmatica che pertanto limita l’intensità e la durata del blocco neuromuscolare.
I soggetti con ridotta attività di colinesterasi plasmatica esibiscono una risposta prolungata al suxametonio.
Circa lo 0,05% della popolazione ha un deficit ereditario di di colinesterasi che determina una durata prolungata dell’azione del suxametonio di più di 1 ora.
In caso di curarizzazione prolungata, occorre continuare la ventilazione controllata fino alla ripresa della respirazione spontanea e alla normalizzazione della funzione muscolare.
Il blocco neuromuscolare prolungato e intensificato dopo iniezione di suxametonio può verificarsi a causa di ridotta attività di colinesterasi plasmatica nei seguenti stati o condizioni patologiche: • variazione fisiologica come in gravidanza e nel puerperio (vedere il paragrafo 4.6); • anomalie su basi genetiche della colinesterasi plasmatica (vedere paragrafo 4.3); • tetano severo generalizzato, tubercolosi, altre infezioni severe o croniche; • ustioni severe (vedere paragrafo 4.3); • malattia debilitante cronica, tumori malignii, anemia cronica e malnutrizione; • insufficienza epatica allo stadio terminale, insufficienza renale acuta o cronica (vedere paragrafo 4.2); • malattie autoimmuni: mixedema; • malattie del collagene; • cause iatrogene: trasfusioni di plasma, plasmaferesi, bypass cardiopolmonare, e come risultato di terapia farmacologica concomitante (vedere paragrafo 4.5).
Ipertermia maligna Dal momento che il suxametonio può essere usato in concomitanza con altri medicinali anestetici (alogenati) e dal momento che l’ipertermia maligna durante l’anestesia può verificarsi anche in assenza di fattori scatenanti noti, i medici devono conoscere bene i sintomi precoci, la diagnosi e il trattamento dell’ipertermia maligna.
Potrebbe verificarsi uno spasmo isolato del massetere, impedendo l’intubazione mentre altri muscoli sono rilassati, ma potrebbe anche essere un segno precoce di ipertermia maligna, pertanto è opportuno ricercare altri segni di crisi di ipertermia maligna.
Se l’ipertermia maligna si verifica, occorre sospendere tutti i medicinali anestetici noti per essere associati al suo sviluppo (incluso il suxametonio) e occorre immediatamente mettere in atto tutte le opportune misure di supporto.
Il dantrolene sodico endovenoso è il principale specifico medicinale terapeutico e deve essere somministrato non appena viene eseguita la diagnosi.
Dolori muscolari I dolori muscolari insorgono frequentemente dopo la somministrazione di suxametonio e si verificano più comunemente in pazienti ambulatoriali che si sottopongono a procedure chirurgiche di breve durata in anestesia generale (vedere il paragrafo 4.8).
Non sembra che vi sia un collegamento diretto tra il grado di fascicolazione muscolare visibile dopo la somministrazione di suxametonio e l’incidenza o la severità del dolore.
Il suxametonio deve essere usato con cura nei pazienti con fratture o spasmi muscolari in quanto le fascicolazioni muscolari iniziali possono causare trauma aggiuntivo.
Iperkaliemia Dopo la somministrazione di suxametonio in soggetti normali si verifica spesso un aumento transitorio acuto del potassio sierico; l’entità di questo aumento è di circa 0,5 mmol/litro.
In alcuni stati o condizioni patologiche l’entità dell’ aumento del potassio sierico a seguito della somministrazione di suxametonio può essere eccessiva e causare gravi aritmie cardiache e arresto cardiaco.
In pazienti con sepsi grave, la possibilità di iperkaliemia sembra essere correlata alla severità e alla durata dell’infezione.
Miastenia grave e altre sindromi miasteniche Si sconsiglia di somministrare il suxametonio a pazienti con miastenia grave in stato avanzato.
Sebbene questi pazienti siano resistenti al suxametonio, essi sviluppano uno stato di blocco di Fase II che può determinare un ritardo nel recupero.
I pazienti affetti da sindrome miastenica di Lambert-Eaton sono più sensibili al suxametonio, e pertanto necessitano una riduzione del dosaggio.
Bradicardia e altre disritmie cardiache Il suxametonio non ha alcun effetto diretto sul miocardio, ma tramite la stimolazione sia dei gangli autonomici sia dei recettori muscarinici il suxametonio può causare cambiamenti del ritmo cardiaco, incluso arresto cardiaco.
In adulti sani, il suxametonio causa occasionalmente all’inizio della somministrazione un lieve rallentamento transitorio della frequenza cardiaca.
Le bradicardie si osservano più frequentemente nei bambini e a seguito di somministrazioni ripetue di suxametonio sia nei bambini che negli adulti.
Il suxametonio può anche potenziare la bradicardia a causa dell’alotano o di altri medicinali.
Ciò è da tenere in considerazione quando vengono utilizzati entrambi i medicinali durante le procedure anestetiche.
Il pretrattamento con atropina o glicopirrolato per via endovenosa riduce significativamente l’incidenza e la severità di bradicardia correlata a suxametonio.
In assenza di iperkaliemia preesistente o indotta, raramente sono state osservate aritmie ventricolari dopo la somministrazione di suxametonio.
I pazienti che assumono medicinali simil-digitalici sono comunque più predisposti a tali aritmie.
Effetti muscarinici Gli effetti muscarinici del suxametonio, ad esempio secrezioni bronchiali e salivari aumentate, possono essere evitati mediante la somministrazione profilattica di atropina.
Aumento della pressione intraoculare La somministrazione di suxametonio non è raccomandata nei pazienti sottoposti a chirurgia invasiva del bulbo oculare.
Contenuto di sodio Questo medicinale contiene 27,9 mg di sodio per 10 mL, equivalenti all’1,4% dell’assunzione giornaliera massima raccomandata dall’OMS che corrisponde a 2 g di sodio per adulto.
Popolazione pediatrica Questo medicinale non è raccomandato nei bambini al di sotto dei 12 anni di età.
Nel caso venga utilizzato in bambini al di sopra dei 12 anni, occorre prestare attenzione, in quanto i pazienti più giovani hanno una maggiore probabilità di presentare una miopatia non diagnosticata o una predisposizione non nota a ipertermia maligna e rabdomiolisi, determinando un aumentato rischio di effetti avversi gravi in seguito a somministrazione di suxametonio (vedere i paragrafi 4.3 e 4.8).

Interazioni

Alcuni medicinali o sostanze chimiche sono noti ridurre la normale attività della colinesterasi plasmatica e possono quindi prolungare gli effetti del blocco neuromuscolare del suxametonio: • Antipsicotici: fenelzina, promazina • Citotossici: ciclofosfamide, tiotepa, irinotecano • Medicinali anestetici generali: ketamina Antistaminici: concentrazioni elevate di cimetidina possono inibire la pseudocolinesterasi • Anestetici locali e/o antiaritmici: procaina, cloroprocaina, lidocaina e procainamide • MetoclopramideParasimpatici: donepezil, galantamina, neostigmina, piridostigmina, rivastigmina, edrofonio, tacrina cloridrato • Simpaticomimetici (beta-agonisti): bambuterolo e terbutalina • Sostanze organofosforiche: diazinone, malatione, clorpirifos, dichlorvos, propetamfos, dimpilato • Gocce oculari di ecotiopato • Inibitori selettivi del reuptake di serotonina (SSRI) Altri medicinali con effetti potenzialmente dannosi sulla attività della colinesterasi plasmatica: aprotinina, clorpromazina, estrogeni e contraccettivi orali contenenti estrogeni, ossitocina, steroidi ad alte dosi.
Alcuni medicinali o sostanze possono potenziare o prolungare gli effetti di blocco neuromuscolare del suxametonio con meccanismi non correlati alla attività della colinesterasi plasmatica: • Antiaritmici: chinidina, verapamil • Antibatterici (effetti potenziati di suxametonio): amminoglicosidi, lincosamidi (come clindamicina e lincomicina), polimixine (come colistina e polimixina B) e vancomicina • Anticonvulsivanti: carbamazepina, fenitoina • Beta-bloccanti (blocco neuromuscolare potenziato/prolungato): esmololo • Immunomodulatori (blocco neuromuscolare prolungato): azatioprina • Carbonato di litio • Chinina e clorochinaMagnesio: magnesio parenterale (blocco neuromuscolare potenziato) • Medicinali volatili per inalazione: alotano, enflurano, desflurano, isoflurano, dietiletere e metossiflurano hanno scarso effetto sul blocco di Fase I dell’iniezione di suxametonio ma accelerano l'inizio e potenziano l'intensità di un blocco di Fase II indotto da suxametonio Alcuni medicinali o sostanze possono aggravare alcuni effetti avversi del suxametonio: • Glicosidi cardiaci: I pazienti che ricevono medicinali simil-digitalici sono più predisposti agli effetti di iperkaliemia aggravata da suxametonio.
Medicinali anestetici generali: propofol (rischio aumentato di depressione miocardica e bradicardia) Altre interazioniBloccanti neuromuscolari competitivi: la combinazione di bloccanti neuromuscolari competitivi può avere effetti aggiuntivi o sinergici.
Tuttavia, anche la sequenza di somministrazione può influenzare l’interazione.
L’uso di una piccola dose di un bloccante neuromuscolare competitivo (ad esempio vecuronio) prima del suxametonio, generalmente riduce gli effetti del suxametonio, ma se il suxametonio viene somministrato durante il recupero da un bloccante neuromuscolare competitivo, possono verificarsi fenomeni di antagonismo, potenziamento o una combinazione dei due.
Gli effetti di un bloccante competitivo possono essere aumentati se lo stesso viene somministrato dopo il suxametonio.

Effetti indesiderati

Le reazioni avverse sono elencate di seguito per sistema, organo, classe e frequenza.
Le frequenze stimate sono state determinate dai dati pubblicati.
Le frequenze sono definite come: molto comune (≥1/10); comune (≥1/100 e <1/10), non comune (≥1/1.000 e<1/100); rara (≥1/10.000 e <1/1.000); molto rara (<1/10.000).
Disturbi del sistema immunitario
Frequenza comune Reazioni anafilattiche allergiche o non allergiche (rilascio di istamina non specifico), prurito, disturbi cardiovascolari, broncospasmo, shock anafilattico grave (potenzialmente mortale) (vedere il paragrafo 4.4).
Frequenza non nota Edema di Quincke
Patologie del sistema nervoso
Frequenza comune Aumento transitorio della pressione intracranica*
Patologie dell'occhio
Frequenza comune Pressione intraoculare aumentata*
Patologie cardiache
Frequenza comune Aritmie (incluse aritmie ventricolari), bradicardia, tachicardia.
Frequenza non nota Arresto cardiaco.
Patologie vascolari
Frequenza comune Arrossamento cutaneo, ipotensione
Frequenza non nota Ipertensione
Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche
Frequenza rara Broncospasmo, depressione respiratoria prolungata
Frequenza non nota Secrezione bronchiale eccessiva, apnea
Patologie gastrointestinali
Frequenza comune Pressione intragastrica aumentata*
Frequenza non notaSecrezione gastrica eccessiva Ingrossamento delle ghiandole salivari
È stata anche riportata salivazione eccessiva.
Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo
Frequenza comune Rash
Patologie del sistema muscoloscheletrico e del tessuto connettivo
Frequenza molto comune Fascicolazione muscolare, dolore muscolare post-operatorio (vedere paragrafo 4.4)
Frequenza comune Mioglobinemia, mioglobinuria
Frequenza rara Trisma
Frequenza non nota Rabdomiolisi (vedere i paragrafi 4.3 e 4.4)
Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione
Frequenza comune Eritema del sito di iniezione
Frequenza rara Ipertermia maligna (vedere paragrafo 4.4)
Esami diagnostici
Frequenza comune Aumento transitorio del potassio ematico
*L’aumento iniziale della pressione intracranica, intraoculare e intragastrica viene normalizzato in pochi minuti.
Descrizione di reazioni avverse selezionate Sono stati riportati casi di arresto cardiaco correlato ad iperkaliemia in seguito alla somministrazione di suxametonio in pazienti con paralisi cerebrale congenita, tetano, distrofia muscolare da lesione del midollo spinale e trauma cranico chiuso.
Tali eventi sono stati anche riportati raramente in bambini con disturbi muscolari non ancora diagnosticati.
Segnalazione delle reazioni avverse sospette La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l’autorizzazione del medicinale è importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale.
Agli operatori sanitari è richiesto di segnalare qualsiasi reazione avversa sospetta tramite il sistema nazionale di segnalazione all’indirizzo https://www.aifa.gov.it/content/segnalazioni-reazioni-avverse

Gravidanza e allattamento

Gravidanza Il suxametonio non agisce direttamente sull’utero o su altre strutture muscolari lisce.
A normali dosi terapeutiche non supera la barriera placentare in quantità sufficienti da influenzare i movimenti respiratori fetali.
Normalmente i benefici dell’uso di suxametonio, come parte di un’induzione a sequenza rapida per anestesia generale, sono maggiori dei possibili rischi per il feto.
I livelli di colinesterasi plasmatica diminuiscono durante il primo trimestre di gravidanza fino ad arrivare a valori del 70-80% rispetto ai livelli pre-gravidanza; un ulteriore calo fino al 60-70% rispetto ai livelli pregravidanza si verifica entro 2-4 giorni dopo il parto.
I livelli di colinesterasi plasmatica ritornano al valore normale nelle 6 settimane successive.
Di conseguenza, un'elevata percentuale di gestanti e puerpere può manifestare un blocco neuromuscolare leggermente prolungato in seguito ad iniezione del suxametonio (vedi paragrafo 4.4).
Il suxametonio non è embriotossico o teratogenico in due specie animali.
L’uso di suxametonio può essere considerato durante una gravidanza, se necessario.
Tuttavia, occorre prestare particolare attenzione dopo la somministrazione di suxametonio a gestanti o puerpere.
Allattamento Non è noto se il suxametonio o i suoi metaboliti vengano escreti nel latte umano.
Tuttavia, dal momento che il suxametonio viene idrolizzato rapidamente mediante la colinesterasi plasmatica (pseudocolinesterasi) in un metabolita inattivo, non si prevedono effetti su neonati allattati al seno.
Fertilità Non vi sono dati dall’uso del suxametonio sulla fertilità.
Tuttavia, dal momento che il suxametonio viene idrolizzato rapidamente mediante la colinesterasi plasmatica (pseudocolinesterasi) in un metabolita inattivo, non si prevedono effetti sulla fertilità una volta terminato l’effetto farmacologico.

Conservazione

Conservare in frigorifero (2°C - 8°C).
Non congelare.
Conservare la siringa preriempita nel rispettivo blister chiuso fino all’uso.
Per le condizioni di conservazione dopo la prima apertura del medicinale, vedere il paragrafo 6.3.

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Segnalazione degli effetti indesiderati
Se dovesse manifestarsi un qualsiasi effetto indesiderato, compresi quelli non elencati in questo foglio, è doveroso rivolgersi al proprio medico, ad uno specialista e/o al farmacista. La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l’autorizzazione del medicinale è importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale. Gli effetti indesiderati possono essere segnalati direttamente tramite il sistema nazionale di segnalazione all'indirizzo www.agenziafarmaco.it/it/responsabili. Segnalando gli effetti indesiderati si può contribuire a fornire maggiori informazioni sulla sicurezza di questo medicinale.