METOCLOPRAMIDE ACC 30CPR 10MG

8,00 €

Prezzo indicativo

Principio attivo: METOCLOPRAMIDE CLORIDRATO
  • ATC: A03FA01
  • Descrizione tipo ricetta: RR - RIPETIBILE 10V IN 6MESI
  • Presenza Glutine:
  • Presenza Lattosio: Il farmaco contiene lattosio

Data ultimo aggiornamento: 17/04/2023

Adulti. La metoclopramide è indicata negli adulti per: - La prevenzione di nausea e vomito indotti dalla chemioterapia (CINV) in fase ritardata. - La prevenzione di nausea e vomito indotti dalla radioterapia (RINV). - Il trattamento sintomatico di nausea e vomito, inclusi nausea e vomito indotti da emicrania acuta. La metoclopramide può essere utilizzata in associazione ad analgesici orali per migliorare l’assorbimento degli analgesici nell’emicrania acuta. Popolazione pediatrica. La metoclopramide è indicata nei bambini (di età compresa tra 1 e 18 anni) per: - La prevenzione di nausea e vomito indotti dalla chemioterapia (CINV) in fase ritardata come opzione di seconda linea.
Ciascuna compressa contiene: Metoclopramide cloridrato equivalente a 10 mg di metoclopramide cloridrato anidro. Eccipiente con effetto noto. Ogni compressa contiene: 101,24 mg di lattosio monoidrato. Per l’elenco completo degli eccipienti, vedere paragrafo 6.1

Controindicazioni

• Ipersensibilità al principio attivo o ad uno qualsiasi degli eccipienti elencati al paragrafo 6.1.
• Emorragia gastrointestinale, ostruzione meccanica o perforazione gastrointestinale, per le quali la stimolazione della motilità gastrointestinale costituisce un rischio.
• Anamnesi di discinesia tardiva indotta da neurolettici o da metoclopramide.
• Epilessia (aumento della frequenza e dell’intensità delle crisi).
• Malattia di Parkinson.
• Feocromocitoma noto o sospetto a causa del rischio di episodi di grave ipertensione.
• Associazione con levodopa o agonisti dopaminergici (vedere paragrafo 4.5).
• Anamnesi nota di metaemoglobinemia con metoclopramide o di deficit della NADH-citocromo-b5 reduttasi.
• Uso nei bambini di età inferiore a 1 anno a causa dell’aumento del rischio di disturbi extrapiramidali (vedere paragrafo 4.4).

Posologia

Posologia.
Adulti. La singola dose raccomandata è di 10 mg, ripetuta fino a tre volte al giorno.
La dose giornaliera massima raccomandata è di 30 mg o 0,5 mg/kg di peso corporeo.
La durata massima di trattamento raccomandata è di 5 giorni.
Prevenzione di nausea e vomito indotti dalla chemioterapia (CINV) in fase ritardata (pazienti pediatrici di età compresa tra 1 e 18 anni) La dose raccomandata è compresa tra 0,1 e 0,5 mg/kg di peso corporeo, ripetuta fino a un massimo di tre volte al giorno per via orale.
La dose massima in 24 ore è di 0,5 mg/kg di peso corporeo.
Tabella della posologia
Età Peso corporeo Dose Frequenza
1-3 anni, 10-14 kg, 1 mg; Fino a 3 volte/die.
3-5 anni, 15-19 kg, 2 mg; Fino a 3 volte/die.
5-9 anni, 20-29 kg, 2,5 mg; Fino a 3 volte/die.
9-18 anni, 30-60 kg, 5 mg; Fino a 3 volte/die.
15-18 anni, Oltre 60kg, 10 mg; Fino a 3 volte/die.
La durata massima di trattamento è di 5 giorni per la prevenzione di nausea e vomito indotti dalla chemioterapia (CINV) in fase ritardata. Le compresse non sono idonee per l’uso nei bambini di peso inferiore ai 30 kg.
Altre forme/concentrazioni farmaceutiche possono essere più appropriate per la somministrazione a questa popolazione.
Modo di somministrazione: È necessario rispettare un intervallo minimo di 6 ore tra due somministrazioni, anche in caso di vomito o di eliminazione della dose (vedere paragrafo 4.4). Popolazione speciale.
Anziani. Nei pazienti anziani deve essere considerata una riduzione della dose, in base alla funzionalità renale ed epatica e alla fragilità complessiva.
Danno renale. Nei pazienti con malattia renale allo stadio terminale (clearance di creatinina ≤ 15 ml/min), la dose giornaliera deve essere ridotta del 75%.
Nei pazienti con danno renale da moderato a grave (clearance di creatinina 15-60 ml/min), la dose deve essere ridotta del 50% (vedere paragrafo 5.2).
Compromissione epatica. Nei pazienti con compromissione epatica grave, la dose deve essere ridotta del 50% (vedere paragrafo 5.2).
Popolazione pediatrica. La metoclopramide è controindicata nei bambini di età inferiore a 1 anno (vedere paragrafo 4.3).

Avvertenze e precauzioni

Avvertenze speciali. Disturbi neurologici. Si possono manifestare disturbi extrapiramidali, in particolare nei bambini e nei giovani adulti e/o in caso di dosi elevate.
Queste reazioni si manifestano solitamente all’inizio del trattamento e possono verificarsi dopo una singola somministrazione.
Metoclopramide deve essere sospesa immediatamente nel caso si manifestino sintomi extrapiramidali.
Tali effetti indesiderati si risolvono con la sospensione del trattamento.
Può essere necessario un trattamento sintomatico (benzodiazepine per i bambini e farmaci antiparkinson di tipo anticolinergico per gli adulti).
L’intervallo di tempo di almeno 6 ore specificato al paragrafo 4.2 deve essere rispettato tra le singole somministrazioni di metoclopramide, anche nel caso in cui la dose venga eliminata con il vomito, per evitare che si verifichino casi di sovradosaggio.
Il trattamento prolungato con metoclopramide può causare discinesia tardiva, potenzialmente irreversibile, specialmente negli anziani.
Il trattamento non deve superare i 3 mesi a causa del rischio che si sviluppi discinesia tardiva (vedere paragrafo 4.8.).
Il trattamento deve essere sospeso qualora si manifestino evidenze cliniche della discinesia tardiva.
La sindrome neurolettica maligna è stata riportata con metaclopramide in combinazione con neurolettici e anche in monoterapia (vedere paragrafo 4.8).
Nel caso si manifestino i sintomi della sindrome neurolettica maligna, l’uso di Metaclopramide Accord va sospeso e deve essere iniziato un opportuno trattamento.
Speciale attenzione deve essere prestata in pazienti con condizioni neurologiche preesistenti e in pazienti che stanno assumendo altri medicinali che agiscono a livello centrale (vedere paragrafo 4.3).
I sintomi della Malattia di Parkinson posso essere esacerbati dalla metaclopramide.
Metaemoglobinemia.
È stata riportata metaemoglobinemia che potrebbe essere correlata ad un deficit di NADH citocromo b5 reduttasi.
In tali casi la metoclopramide deve essere interrotta immediatamente e permanentemente e devono essere adottate appropriate misure (come il trattamento con blu di metilene).
Malattie cardiache.
Sono stati riportati effetti indesiderati cardiovascolari gravi, inclusi casi di collasso circolatorio, grave bradicardia, arresto cardiaco e prolungamento del QT in seguito alla somministrazione di metoclopramide per iniezione, in particolare per via endovenosa (vedere paragrafo 4.8).
Speciale attenzione deve essere prestata quando si somministra metoclopramide, e in particolare per via endovenosa alla popolazione anziana, in pazienti con disturbi della conduzione cardiaca (incluso il prolungamento del QT), pazienti con bilancio elettrolitico non corretto, con bradicardia e in quei pazienti che assumono altri medicinali noti per prolungare l’intervallo QT.Dosi endovenose devono essere somministrate come un bolo lento (almeno superiore ai 3 minuti) per ridurre il rischio di effetti indesiderati (per es.
ipotensione, acatisia).
Compromissione renale ed epatica.
Una riduzione della dose (vedere paragrafo 4.2) è raccomandata in pazienti con danno renale o con compromissione epatica grave.
Metoclopramide Accord contiene lattosio.
I pazienti affetti da rari problemi ereditari di intolleranza al galattosio, da deficit di lattasi, o da malassorbimento di glucosio-galattosio, non devono assumere questo medicinale.

Interazioni

Associazioni controindicate. Levodopa o agonisti dopaminergici e metoclopramide si antagonizzano a vicenda (vedere paragrafo 4.3).
Associazioni da evitare. L’alcool potenzia gli effetti sedativi di metoclopramide.
Associazioni da tenere in considerazione. L’assorbimento di certi medicinali può essere modificato a causa dell’effetto procinetico di metaclopramide.
Anticolinerigi e derivati della morfina. Gli anticolinergici ed i derivati della morfina possono mostrare entrambi mutuo antagonismo con metoclopramide sulla motilità del tratto digestivo.
Farmaci deprimenti il SNC (derivati della morfina, ansiolitici, antistaminici H1 sedativi, antidepressivi sedativi, barbiturici, clonidina e farmaci correlati). Gli effetti sedativi dei farmaci deprimenti il SNC e di metoclopramide risultano potenziati.
Neurolettici. Metoclopramide può avere un effetto additivo con altri neurolettici nel caso di malattie extrapiramidali.
Farmaci serotonergici. L’uso di metoclopramide con farmaci serotonergici quali SSRIs può aumentare il rischio di sindrome della serotoninaDigossina. La metoclopramide potrebbe ridurre la biodisponibilità della digossina.
È necessario un attento monitoraggio delle concentrazioni plasmatiche di digossina.
Ciclosporina. La metoclopramide aumenta la biodisponibilita della ciclosporina (Cmax del 46% ed esposizione del 22%).
È necessario un attento monitoraggio delle concentrazioni plasmatiche di ciclosporina.
Le conseguenze cliniche sono incerte.
Mivacurio e sussametonio. L’iniezione di metoclopramide può prolungare la durata del blocco neuromuscolare (tramite inibizione delle colinesterasi plasmatiche).
Forti inibitori del CYP2D6: I livelli di esposizione alla metoclopramide sono aumentati quando co-somministrata con potenti inibitori del CYP2D6, come fluoxetina e paroxetina.
Anche se il significato clinico è incerto, i pazienti devono essere monitorati per le reazioni avverse.

Effetti indesiderati

Le reazioni avverse sono elencate secondo la Classificazione per organi e sistemi.
Le frequenze sono definite utilizzando la seguente convenzione: molto comune (≥1/10), comune (≥1/100, <1/10), non comune (≥1/1.000, <1/100), raro (≥1/10.000, <1/1.000), molto raro (<1/10.000), non nota (la frequenza non può essere definita sulla base dei dati disponibili).
Classificazione per sistemi e organi Frequenza Reazione avversa
Disturbi del sistema immunitario.
  Non comune: Ipersensibilità;
  Non nota: Reazione anafilattica (incluso shock anafilattico in particolare con formulazioni endovenose).
Patologie del sistema emolinfopoietico.
  Non nota: Metaemoglobinemia, che può essere correlata al deficit di NADH citocromo b5 reduttasi, in particolare nei neonati (vedere paragrafo 4.4), Sulfemoglobinemia, principalmente con la somministrazione concomitante di elevate dosi di prodotti medicinali che rilasciano zolfo.
Patologie cardiache.
  Non comune: Bradicardia, in particolare con le formulazioni endovenose;
  Non nota: Arresto cardiaco, che si verifica poco dopo l’uso iniettabile, e che può essere conseguente a bradicardia (vedere paragrafo 4.4); blocco atrioventricolare, arresto sinusale in particolare con le formulazioni endovenose; prolungamento dell’intervallo QT dell’elettrocardiogramma; torsione di punta.
Patologie endocrine*.
  Non comune: Amenorrea, iperprolattinemia;
  Raro: Galattorrea;
  Non comune: Ginecomastia.
Patologie gastrointestinali.
  Comune: Diarrea
Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione.
  Comune: Astenia.
Patologie del sistema nervoso.
  Molto comune: Sonnolenza;
  Comune: Disturbi extrapiramidali (in particolare in bambini e giovani adulti e/o quando si superano le dosi raccomandate, anche in seguito alla somministrazione di una singola dose del farmaco) (vedere paragrafo 4.4), parkinsonismo, acatisia;
  Non comune: Distonia (che include disturbi visivi e crisi oculogira), discinesia, riduzione del livello di coscienza;
  Raro: Convulsioni in particolare in pazienti epilettici;
  Non nota: Discinesia tardiva che può essere persistente, durante o dopo trattamento prolungato, in particolare nei pazienti anziani (vedere paragrafo 4.4), sindrome neurolettica maligna (vedere paragrafo 4.4).
Disturbi psichiatrici.
  Comune: Depressione;
  Non comune: Allucinazioni;
  Raro: Stato confusionale;
  Non nota: Pensieri suicidi.
Patologie vascolari.
  Comune: Ipotensione, in particolare con le formulazioni endovenose;
  Non comune: Shock, sincope (svenimento) dopo la somministrazione per via iniettabile, ipertensione acuta nei pazienti con feocromocitoma (vedere paragrafo 4.3), incremento transitorio della pressione sanguigna.
*Le patologie endocrine durante il trattamento prolungato in relazione all’iperprolattinemia (amenorrea, galattorrea, ginecomastia).
Le seguenti reazioni, talvolta associate, si manifestano più frequentemente quando vengono somministrate dosi elevate: - sintomi extrapiramidali: distonia acuta e discinesia, sindrome parkinsoniana, acatisia, anche in seguito alla somministrazione di una dose singola del medicinale, particolarmente nei bambini e nel giovane adulto (vedere paragrafo 4.4).
- Sonnolenza, ridotto stato di coscienza, confusione, allucinazioni.
Segnalazione delle reazioni avverse sospette: La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l’autorizzazione del medicinale è importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale.
Agli operatori sanitari è richiesto di segnalare qualsiasi reazione avversa sospetta tramite Agenzia Italiana del Farmaco Sito web: https://www.aifa.gov.it/content/segnalazioni-reazioni-avverse.

Gravidanza e allattamento

Gravidanza: Un’ampia quantità di dati su donne in gravidanza (più di 1.000 esiti di esposizione) indica assenza di tossicità malformativa e fetotossicità.
Se clinicamente necessario, la metoclopramide può essere utilizzata durante la gravidanza.
A causa delle proprietà farmacologiche (come per altri neurolettici), in caso di somministrazione di metoclopramide alla fine della gravidanza, non si può escludere la sindrome extrapiramidale nel neonato.
La metoclopramide dovrebbe essere evitata alla fine della gravidanza.
Se si utilizza la metoclopramide, si deve istituire un monitoraggio neonatale.
Allattamento: La metoclopramide è escreta nel latte materno a bassi livelli.
Non si possono escludere reazioni avverse nel bambino allattato al seno.
Pertanto la metoclopramide non è raccomandata durante l’allattamento al seno.
Si deve prendere in considerazione l’interruzione della metoclopramide nelle donne che allattano al seno.

Conservazione

Conservare a temperatura inferiore a 30 °C.

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Segnalazione degli effetti indesiderati
Se dovesse manifestarsi un qualsiasi effetto indesiderato, compresi quelli non elencati in questo foglio, è doveroso rivolgersi al proprio medico, ad uno specialista e/o al farmacista. La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l’autorizzazione del medicinale è importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale. Gli effetti indesiderati possono essere segnalati direttamente tramite il sistema nazionale di segnalazione all'indirizzo www.agenziafarmaco.it/it/responsabili. Segnalando gli effetti indesiderati si può contribuire a fornire maggiori informazioni sulla sicurezza di questo medicinale.