METHOTREXATE INIET FL 50MG 2ML
6,55 €
Prezzo indicativo
Data ultimo aggiornamento: 01/08/2012
Il Methotrexate è indicato per il trattamento chemioterapico antineoplastico delle seguenti forme: carcinoma della mammella, coriocarcinoma ed affezioni trofoblastiche similari, leucemia linfatica e meningea acuta e subacuta, linfosarcoma, micosi fungoide. Ricerche cliniche hanno dimostrato che esso risulta considerevolmente più efficace nella leucemia dell'infanzia che in quella degli adulti. In alcuni casi di leucemia acuta ha prodotto un miglioramento clinico ed ha prolungato il tempo di sopravvivenza per un periodo variabile da alcune settimane a 2 anni. Il quadro ematologico, ricavato dell’esame del sangue e dagli strisci del midollo osseo dopo somministrazione del Methotrexate, può divenire quasi indistinguibile da quello normale per periodi variabili di tempo. I migliori effetti sono stati osservati nelle leucemie acute caratterizzate dalla presenza di forme altamente immature nel midollo osseo e nel sangue. Sono stati resi noti risultati favorevoli ottenuti con Methotrexate nel coriocarcinoma. Il Methotrexate è indicato particolarmente in mono o polichemioterapia, per il trattamento di: sarcoma osteogenico, leucemia acuta, carcinoma broncogeno, carcinoma epidermoide della testa e del collo.
Methotrexate 50 mg polvere per soluzione iniettabile: Un flacone di polvere liofilizzata contiene: Principio attivo: Metotressato sale sodico 54,84 mg equivalente a metotressato 50 mg. Methotrexate 500 mg polvere per soluzione iniettabile: Un flacone di polvere liofilizzata contiene: Principio attivo: Metotressato sale sodico 548,4 mg equivalente a metotressato 500 mg. Eccipiente(i) con effetti noti: Sodio idrossido. Un flacone di polvere per soluzione iniettabile contiene 48,8 mg di sodio. Methotrexate 1 g polvere per soluzione iniettabile: Un flacone di polvere liofilizzata contiene: Principio attivo: Metotressato sale sodico 1,097 g equivalente a metotressato 1 g. Eccipiente(i) con effetti noti: Sodio idrossido. Un flacone polvere per soluzione iniettabile contiene 97 mg di sodio. Methotrexate 50 mg/ 2 ml soluzione iniettabile: Un flacone da 50 mg in 2 ml contiene: Principio attivo: Metotressato sale sodico 54,84 mg equivalente a metotressato 50 mg. Methotrexate 500 mg/ 20 ml soluzione iniettabile: Un flacone da 500 mg in 20 ml contiene: Principio attivo: Metotressato sale sodico mg 548,4 (equivalente a metotressato mg 500). Eccipiente(i) con effetti noti: Sodio idrossido, Sodio cloruro. Un flacone di soluzione iniettabile contiene 38,553 mg di sodio.Methotrexate 1 g/ 10 ml soluzione iniettabile: Un flacone da 1 g in 10 ml contiene: Principio attivo: Metotressato sale sodico 1,097 g equivalente a metotressato 1 g. Eccipiente(i) con effetti noti: Sodio idrossido. Un flacone di soluzione iniettabile contiene 114,958 mg di sodio. Methotrexate 5 g/ 50 ml soluzione iniettabile: Un flacone da 5 g in 50 ml contiene: Principio attivo: Metotressato sale sodico 5,484 g equivalente a metotressato 5,0 g. Eccipiente(i) con effetti noti: Sodio idrossido. Un flacone di soluzione iniettabile contiene 574,793 mg di sodio. Per l’elenco completo degli eccipienti, vedere paragrafo 6.1.
Controindicazioni
- Ipersensibilità al principio attivo o ad uno qualsiasi degli eccipienti, elencati al paragrafo 6.1.
Il Methotrexate è controindicato durante la gravidanza.
Il suo uso può causare effetti teratogeni, morte fetale, embriotossicità e aborto se somministrato a donne in gravidanza (vedere paragrafo 4.6).
Nel trattamento di malattie neoplastiche deve essere utilizzato solo se i benefici potenziali superano il rischio per il feto.
Le donne in età feconda non devono iniziare la terapia con Methotrexate fino a quando non è stato escluso uno stato di gravidanza; esse devono essere esaurientemente informate circa i gravi rischi per il feto nel caso che durante il trattamento con Methotrexate si instaurasse una gravidanza.
Se uno dei due partner è in trattamento con Methotrexate, la gravidanza deve essere evitata.
L’intervallo di tempo ottimale tra la fine del trattamento con Methotrexate di uno dei due partner e l’instaurarsi di una gravidanza non è stato ancora stabilito con chiarezza (vedere paragrafo 4.4.e 4.6).
Il metotressato viene ritrovato nel latte umano materno.
Methotrexate è controindicato nelle donne che allattano a causa della sua potenzialità nel produrre reazioni avverse gravi nel lattante.
Il più alto rapporto tra le concentrazioni di Methotrexate nel latte materno e nel plasma è stato 0,08:1 (vedere paragrafo 4.6).
Le formulazioni di Methotrexate ed i diluenti che contengono conservanti non devono essere utilizzate per la somministrazione intratecale o per la terapia ad alte dosi di Methotrexate.
Grave insufficienza renale (clearance della creatinina inferiore a 30 ml / min) per dosi di metotressato <100 mg / m² e insufficienza renale moderata (clearance della creatinina inferiore a 60 ml/min) per dosi di metotressato > 100 mg / m² (vedere paragrafo 4.2). Posologia
- Posologia Gli schemi posologici impiegati variano sensibilmente da un ricercatore all'altro ed in funzione della natura e della gravità della malattia.
La più recente letteratura e l'esperienza del medico rappresentano alcuni dei fattori che possono influenzare la scelta del dosaggio e la durata della terapia.
Da alcuni anni e per alcune forme neoplastiche viene utilizzato, con buoni risultati, il Methotrexate ad alte dosi abbinato al "rescue" (salvataggio) con calcio folinato.
Comunque, deve essere tenuto presente che l'utilizzo di regimi ad alto dosaggio nel trattamento di malattie neoplastiche diverse dall'osteosarcoma, è da considerarsi in fase sperimentale, ed un vantaggio terapeutico di tale approccio non è stato stabilito.
Le alte dosi devono essere impiegate soltanto da medici qualificati ed in ambiente ospedaliero (preferibilmente in reparti oncologici).
"Rescue" (salvataggio) con calcio folinato nella terapia ad alte dosi di Methotrexate.
In base alle più recenti acquisizioni, per migliorare l'indice terapeutico del Methotrexate, viene utilizzato il calcio folinato in un trattamento sequenziale antidotico ("rescue" con calcio folinato).
Adottando schemi terapeutici che prevedono l'utilizzazione di Methotrexate ad alte dosi ed il "rescue" con calcio folinato, è infatti possibile un migliore controllo delle forme tumorali senza registrare, nel contempo, significativi incrementi di tossicità.
Il "rescue" prevede l'impiego del calcio folinato per via parenterale nella prima fase corrispondente all'antidotismo per competizione; per via orale nella seconda fase in cui entra in gioco prevalentemente la componente biochimico-metabolica.
Le dosi e gli schemi di "rescue" variano a seconda dell'impostazione adottata.
Qui di seguito si riportano delle linee guida concernenti il profilo di tollerabilità della terapia con alti dosaggi di Methotrexate associati a "rescue" con calcio folinato ed una tabella con linee guida generali per il dosaggio del calcio folinato basato sui livelli serici di Methotrexate.
Si consiglia inoltre di consultare la più recente letteratura.
Modo di somministrazione LINEE GUIDA PER LA TERAPIA AD ALTI DOSAGGI DI METHOTREXATE ASSOCIATI A RESCUE CON CALCIO FOLINATO 1.
La somministrazione di Methotrexate deve essere ritardata (fino al ripristino dei range di normalità dei parametri sotto indicati) se: • il numero di globuli bianchi è inferiore a 1500/microlitro; • il numero di neutrofili è inferiore a 200/microlitro; • il numero di piastrine è inferiore a 75.000/microlitro; • il livello di bilirubina serica è superiore a 1,2 mg/dl; • il livello di SGPT è superiore a 450 U; • è presente mucosite (e fino a che non è evidente il processo di guarigione); • è presente un versamento pleurico persistente; tale versamento deve essere aspirato prima dell'infusione.
2.
Deve essere documentata una adeguata funzione renale: a) La creatinina serica deve essere normale e la clearance della creatinina deve essere superiore a 60ml/min.
prima di iniziare la terapia.
b) La creatinina serica deve essere misurata prima di ogni ciclo successivo di terapia.
Se la creatinina serica è aumentata del 50% o più rispetto al valore precedente, bisogna valutare la clearance della creatinina e accertarsi che sia comunque superiore a 60ml/min (anche se la creatinina serica è comunque nel range di normalità).
3.
I pazienti devono essere ben idratati e devono essere trattati con bicarbonato di sodio per alcalinizzare le urine.
a) Somministrare per via endovenosa 1000 ml/ m² di liquido nelle 6 ore prima dell'inizio dell'infusione di Methotrexate.
Continuare ad idratare il paziente con 125ml/m²/h (3 litri/m²/die) durante l'infusione di Methotrexate e per i due giorni successivi l'infusione stessa.
b) Alcalinizzare l'urina per mantenere il pH superiore a 7,0 durante l'infusione di Methotrexate e la terapia con calcio folinato.
Questo può essere ottenuto somministrando bicarbonato di sodio per via orale o attraverso una sua somministrazione per via endovenosa in soluzione separata.
4.
Misurare la creatinina serica e la concentrazione serica di Methotrexate 24 ore dopo l'inizio dell'infusione di Methotrexate e almeno una volta al giorno fino a che il livello di Methotrexate non sia sceso sotto le 0,05 micromoli.
5.
La tabella seguente riporta delle linee guida generali per il dosaggio del calcio folinato sulla base dei livelli serici di Methotrexate (vedere tabella seguente).
I pazienti che mostrano un ritardo nella fase di eliminazione precoce del Methotrexate hanno più probabilità di sviluppare una insufficienza renale oligurica irreversibile.
In aggiunta ad una appropriata terapia con calcio folinato, questi pazienti richiedono una continua idratazione e alcalinizzazione delle urine, e un monitoraggio stretto dello stato dei fluidi e degli elettroliti, fino a che i livelli serici di Methotrexate non siano scesi sotto le 0,05 micromoli e l'insufficienza renale non si sia risolta.
Se necessario, in questi pazienti può essere utile un'emodialisi intermittente con un dializzatore ad alto flusso.
6.
Alcuni pazienti presenteranno anomalie nell'eliminazione di Methotrexate, o anomalie della funzionalità renale dopo somministrazione di Methotrexate, che sono sì significative, ma meno gravi delle anomalie descritte nella tabella seguente.
Queste anomalie possono essere associate o meno ad una tossicità clinica significativa.
Se si manifesta una tossicità clinica significativa, il rescue con calcio folinato deve essere protratto per ulteriori 24 ore (per un totale di 14 dosi nelle 84 ore) nei cicli successivi di terapia.
La possibilità che il paziente stia assumendo altri farmaci che interagiscono con Methotrexate (p.es.
farmaci che possono interferire con il legame di Methotrexate all'albumina serica o con la sua eliminazione) deve essere sempre presa in considerazione, quando si osservano anomalie negli esami di laboratorio o tossicità di tipo clinico.
AVVERTENZA: NON SOMMINISTRARE IL CALCIO FOLINATO PER VIA INTRATECALE.
LINEE GUIDA PER IL DOSAGGIO DI CALCIO FOLINATO COME TERAPIA DI RESCUE A SEGUITO DELL'UTILIZZO DI DOSI PIU' ELEVATE DI METHOTREXATE
Somministrazione intratecale Adulti Diluire metotressato privo di conservanti ad una concentrazione di 1 mg/ml in un appropriato veicolo sterile e privo di conservanti, come una soluzione iniettabile di Cloruro di Sodio al 0,9%.Sono fornite le seguenti raccomandazioni per la somministrazione intratecale e possono essere modificate in base a protocolli di trattamento specifici, tenendo in considerazione le esigenze individuali del paziente.Situazione clinica Risultati di laboratorio Dosaggio e durata del calcio folinato Eliminazione normale di Methotrexate Livelli serici di Methotrexate appross.
10 micromoli a 24 ore dalla somministrazione, 1 micromole a 48 ore e meno di 0,2 micromoli a 72 ore15 mg per os, im o ev ogni 6 ore per 60 ore (10 dosi iniziando 24 ore dopo l’inizio dell’infusione del Methotrexate) Ritardo nella fase tardiva di eliminazione di Methotrexate Livelli serici di Methotrexate che permangono sopra a 0,2 micromoli a 72 ore e sopra a 0,05 micromoli a 96 ore dalla somministrazione. Continuare con 15 mg per os, im o ev ogni 6 ore, finché il livello di Methotrexate è sceso al disotto di 0,05 micromoli Ritardo nella fase di eliminazione precoce di Methotrexate e/o evidenza di danno renale acuto Livelli serici di Methotrexate pari a 50 micromoli o superiore a 24 ore, o pari a 5 micromoli o superiore a 48 ore dalla somministrazione; OPPURE: un aumento del 100% o superiore del 100% nei livelli di creatinina serica a 24 ore dalla somministrazione di Methotrexate (p.es.
un aumento della concentrazione da 0,5 mg/dl a 1 mg/dl o più).150 mg ev ogni 3 ore, fino a che il livello di Methotrexate non sia sceso al disotto di 1 micromole; poi 15 mg ev ogni 3 ore, fino a che il livello di Methotrexate non sia sceso sotto le 0,05 micromoli.
Rimuovere un volume di liquido cerebrospinale equivalente al volume di metotressato che viene somministrato.
La dose singola massima raccomandata è di 15 mg.
Somministrare da 10 a 15 mg per via intratecale due volte a settimana fino a che il liquido cerebrospinale è chiaro, poi una dose settimanale da 2 fino a 3 settimane, seguite da una dose mensile.
In alternativa, somministrare una dose di 12 mg/m² (ma non superare la dose massima assoluta di 15 mg) in intervalli da 2 a 7 giorni fino a che la conta delle cellule del fluido cerebrospinale ritorna alla normalità.
Una o più dosi addizionali possono essere somministrate settimanalmente per due settimane ed in seguito mensilmente.
La dose standard di metotressato è di 12mg.
Pediatria Il seguente regime di dosaggio si basa sull’età del paziente piuttosto che sulla superficie corporea poiché, a differenza di questa, il volume di LCS in età pediatrica si avvicina a quello dell’età adulta.
Al bambino deve essere somministrata una dose costante, come segue: • Sotto un anno di età: 6 mg.
• Un anno di età: 8 mg.
• Due anni di età: 10 mg.
• Tre anni o più anni di età: 12 mg.
Vedere paragrafo 4.4 per le avvertenze in caso di concomitante radioterapia al SNC.
Uso in pazienti con compromissione renale: aggiustamenti della dose Il metotressato viene escreto in misura significativa dai reni e pertanto deve essere usato con cautela nei pazienti con funzionalità renale compromessa (vedere paragrafi 4.3 e 4.4).
L'operatore sanitario potrebbe aver bisogno di aggiustare la dose per prevenire l'accumulo di farmaco.
Le tabelle seguenti forniscono le dosi iniziali raccomandate nei pazienti con compromissione renale; il dosaggio potrebbe richiedere un ulteriore aggiustamento a causa dell'ampia variabilità pK intersoggettiva.Tabella 1a: Aggiustamento della dose per dosi di metotressato <100 mg / m² in pazienti con compromissione renale
Tabella 1b: Aggiustamento della dose per dosi di metotressato >100 mg / m² in pazienti con compromissione renaleClearance della creatinina (ml/min) % della dose da somministrare > 60 100 30- 59 50 <30 Methotrexate non deve essere somministrato Clearance della creatinina (ml/min) % della dose da somministrare > 80 100 = ≈80 75 = ≈60 63 <60 Methotrexate non deve essere somministrato Avvertenze e precauzioni
- Generali Il Methotrexate ha potenzialmente la capacità di indurre gravi reazioni tossiche, generalmente correlate al dosaggio.
Sono state riportate tossicità fatali dovute ad errori nel calcolo della dose endovenosa ed intratecale.
Deve essere prestata un’attenzione speciale al calcolo della dose.
A causa della possibilità di gravi reazioni tossiche (che possono essere fatali) il Methotrexate deve essere usato solo in casi di neoplasie con rischio di morte.
Sono stati riportati casi di morte con l’uso di Methotrexate nel trattamento di neoplasie maligne.
A causa della possibilità di gravi reazioni tossiche il paziente deve essere informato dal medico dei rischi e deve rimanere sotto continuo controllo medico.
Il Methotrexate è controindicato durante la gravidanza.
Il suo uso può causare effetti teratogeni, morte fetale, embriotossicità e aborto se somministrato a donne in gravidanza.
Nel trattamento di malattie neoplastiche deve essere utilizzato solo se i benefici potenziali superano il rischio per il feto.
Le donne in età feconda non devono iniziare la terapia con Methotrexate fino a quando non è stato escluso uno stato di gravidanza; esse devono essere esaurientemente informate circa i gravi rischi per il feto nel caso che durante il trattamento con Methotrexate si instaurasse una gravidanza.
Se uno dei due partner è in trattamento con Methotrexate, la gravidanza deve essere evitata (vedere paragrafo 4.6).
L’intervallo di tempo ottimale tra la fine del trattamento con Methotrexate di uno dei due partner e l’instaurarsi di una gravidanza non è stato ancora stabilito con chiarezza (vedere paragrafo 4.3 e 4.6).
L’utilizzo di dosaggi elevati di Methotrexate raccomandati nel trattamento dell’osteosarcoma richiede particolare attenzione.
Il Methotrexate può causare danno renale che può portare ad insufficienza renale acuta.
Si raccomanda di porre estrema attenzione alla funzione renale compresa una adeguata idratazione, alcalinizzazione delle urine, il dosaggio della metotressatemia e la valutazione della funzionalità renale.
Regimi ad alti dosaggi per altre neoplasie sono da considerarsi sperimentali e non è stato stabilito un vantaggio terapeutico.
Le formulazioni di Methotrexate e di diluenti che contengono conservanti non devono essere utilizzate per la somministrazione intratecale o per la terapia ad alte dosi di Methotrexate.
Il medico deve essere ben informato sulle varie caratteristiche del farmaco e sul suo uso clinico.
I pazienti sottoposti a terapia con Methotrexate devono essere tenuti sotto stretto controllo al fine di individuare e valutare nel più breve tempo possibile i segni e sintomi dei possibili effetti tossici o collaterali.
Un controllo pretrattamento e periodici controlli ematologici sono necessari per l'uso di Methotrexate in chemioterapia, a causa del possibile effetto soppressivo sulla funzione ematopoietica attribuibile al farmaco.
Esso può presentarsi improvvisamente in qualsiasi momento ed anche a basse dosi.
Qualsiasi brusca caduta nel conteggio delle cellule ematiche indica che bisogna interrompere immediatamente la somministrazione del farmaco ed instaurare un'appropriata terapia.
In pazienti affetti da neoplasie e con preesistente aplasia del midollo osseo, leucopenia, trombocitopenia o anemia, il prodotto deve essere usato con precauzione e solo se strettamente necessario.
Il Methotrexate viene escreto principalmente attraverso i reni.
La terapia con il Methotrexate in pazienti con insufficienza renale deve essere intrapresa con estrema cautela e a regimi di dosaggio ridotti, poiché una funzione renale danneggiata diminuisce l’eliminazione del Methotrexate.
Il suo uso, in presenza di alterata funzionalità renale, può provocare un pericoloso aumento dei livelli serici del farmaco e, di conseguenza, un ulteriore aggravamento del danno renale preesistente.
La funione renale deve essere monitorata mediante test di funzionalità renale e delle urine prima e durante la terapia con Methotrexate.
Se i livelli sierici di creatinina sono aumentati, la dose deve essere ridotta.
Se la clearance della creatinina è inferiore a 30 ml / min, il trattamento con metotressato non deve essere somministrato.
Se la clearance della creatinina è inferiore a 60 ml / min, non devono essere somministrate dosi di metotressato> 100 mg / m² (vedere paragrafi 4.2 e 4.3).
Il trattamento con dosi di metotressato > 100 mg/m² non deve essere iniziato a valori di pH urinario inferiori a 7,0.
L'alcalinizzazione delle urine deve essere testata mediante monitoraggio ripetuto del pH (valore maggiore o uguale a 6,8) per almeno le prime 24 ore dopo l'inizio della somministrazione di metotressato.
Methotrexate causa epatotossicità, fibrosi epatica e cirrosi, ma generalmente soltanto dopo un uso protratto.
Methotrexate ha causato la riattivazione dell'infezione da epatite B o il peggioramento dell'infezione da epatite C, in alcuni casi provocando la morte.
Alcuni casi di riattivazione dell'epatite B si sono verificati dopo l’interruzione di Methotrexate.
Si deve effettuare una valutazione clinica e di laboratorio per valutare patologie epatiche preesistenti in pazienti con precedenti infezioni da epatite B e C.
Sulla base di queste valutazioni, il trattamento con Methotrexate potrebbe non essere indicato per alcuni pazienti.
Il tempo di emorragia, il tempo di coagulazione e la determinazione del gruppo sanguigno devono essere eseguiti prima di una trasfusione o di un intervento chirurgico.
Il Methotrexate è legato parzialmente, dopo assorbimento, all'albumina sierica e la sua tossicità potrebbe essere aumentata in seguito allo spiazzamento indotto da certi farmaci, quali salicilati, sulfamidici, difenilidantoina ed agenti antibatterici vari, quali le tetracicline, il cloramfenicolo e l'acido para-amino-benzoico.
Questi farmaci, specialmente i salicilati ed i sulfamidici, siano essi antibatterici, ipoglicemizzanti o diuretici, non devono essere somministrati in concomitanza con il Methotrexate, finché non venga stabilita l'importanza ed il significato di questi dati clinici.
I preparati vitaminici contenenti acido folico od i suoi derivati possono alterare la risposta al Methotrexate fino alla sua completa neutralizzazione.L'eliminazione di Methotrexate dal "terzo spazio" (p.es.
versamento pleurico o ascite) avviene lentamente.
Ciò determina un prolungamento dell’emivita plasmatica terminale ed una tossicità inattesa.
In pazienti con un significativo accumulo di liquidi nel terzo spazio, è consigliabile aspirare il versamento prima del trattamento con Methotrexate e monitorarne i livelli plasmatici.
Il Methotrexate dovrà essere usato con estrema cautela in presenza di infezioni, ulcera peptica, colite ulcerosa, debilitazione e nei pazienti molto giovani o molto anziani.
Diarrea e stomatite ulcerativa richiedono l'interruzione del trattamento, altrimenti possono verificarsi enterite emorragica e morte a seguito di perforazione intestinale.
Se durante la terapia si manifesta una leucopenia grave, può verificarsi un'infezione batterica; in tal caso, si consiglia di sospendere l'uso del farmaco e di iniziare una terapia adeguata a base di antibiotici.
Nelle gravi forme di depressione dell'attività del midollo osseo, sono necessarie trasfusioni di sangue o di piastrine.
Come altri farmaci citotossici, il Methotrexate può indurre una "sindrome da lisi tumorale" in pazienti che presentano tumori a crescita rapida.
Appropriate misure di supporto generale e farmacologico possono prevenire o alleviare questa complicanza.
Una soppressione dell’attività del midollo osseo inaspettatamente grave (talvolta fatale), anemia aplastica e tossicità gastrointestinali sono state riportate con la somministrazione concomitante di metotressato (di solito ad alte dosi) e FANS.
La malattia polmonare indotta da Methotrexate, comprese polmonite interstiziale acuta o cronica interstiziale ed effusione pleurica, può insorgere in qualsiasi momento durante la terapia; essa è stata riportata a bassi dosaggi.
Non sempre è completamente reversibile e sono stati riportati esiti fatali.
I pazienti con artrite reumatoide sono soggetti al rischio di sviluppare malattia polmonare da artrite reumatoide spesso associata a pneumopatia interstiziale.
Sintomi polmonari (specialmente una tosse secca, non-produttiva), possono richiedere l’interruzione del trattamento ed un attento esame.
È stato rilevato che il Methotrexate può esplicare un'azione immunosoppressiva; questo effetto deve essere preso in considerazione nel valutare l'uso del farmaco quando la risposta immunologica in un paziente può essere importante o essenziale.
È necessario seguire i pazienti in trattamento con metotressato molto attentamente.
Il metotressato può causare gravi tossicità.
In ogni caso, quando il Methotrexate viene usato in chemioterapia, il medico deve valutare la necessità e l'utilità del preparato rispetto al rischio di effetti tossici o di effetti collaterali.
Gli effetti tossici possono essere correlati, per frequenza e gravità, alla dose o alla frequenza di somministrazione, ma è stata osservata tossicità a tutti i dosaggi e può insorgere in qualsiasi momento durante il trattamento.
La maggior parte delle reazioni avverse è reversibile se la diagnosi è precoce.
Quando si verificano tali reazioni occorre ridurre la dose o interrompere la somministrazione del farmaco ed intraprendere le cure appropriate (vedere paragrafo 4.9).
Se necessario, tali cure possono comprendere l'uso del calcio folinato e/o l'emodialisi intermittente con un dializzatore ad alto flusso.
Se la terapia con Methotrexate viene ripresa, ciò deve avvenire con molta cautela con una adeguata considerazione della ulteriore necessità del farmaco e con una aumentata attenzione al possibile ripresentarsi di tossicità.
Da tenere presente che nel corso di una terapia con Methotrexate ad alte dosi è fondamentale assicurare una diuresi di almeno 2 litri nelle 24 ore e un pH urinario non inferiore a 6,5.
Il Methotrexate può causare grave depressione dei tessuti ematopoietici e deve essere utilizzato con cautela in pazienti con compromissione della funzionalità midollare e precedente o concomitante radioterapia a campi allargati.
Tutti i pazienti sottoposti a terapia con Methotrexate devono essere accuratamente sorvegliati e si deve tenere presente che i seguenti sintomi rappresentano manifestazione della sua tossicità: ulcerazione ed emorragia gastrointestinale, compresa stomatite, depressione del midollo osseo, principalmente a carico degli elementi della serie bianca, e alopecia.
Generalmente in ciascun individuo, la tossicità è in rapporto diretto con la dose.
In pazienti che ricevono Methotrexate a basse dosi possono comparire linfomi maligni, che possono regredire dopo sospensione del trattamento con Methotrexate, e pertanto possono non richiedere un trattamento citotossico.
Sospendere prima Methotrexate e se il linfoma non regredisce, istituire un trattamento appropriato.Il Methotrexate, somministrato contemporaneamente alla radioterapia, può aumentare il rischio di necrosi dei tessuti molli e osteonecrosi.
Methotrexate deve essere somministrato sotto la personale e stretta sorveglianza del medico, il quale non dovrebbe prescrivere al paziente, in unica volta, quantitativi superiori al dosaggio occorrente per 6-7 giorni di terapia.
Ogni settimana deve essere eseguito un esame emocromocitometrico completo.
È necessario sospendere la somministrazione o ridurre il dosaggio immediatamente dopo la comparsa dei primi segni di ulcerazione, di emorragia, di diarrea o di notevole depressione.
Il Methotrexate, come del resto la maggior parte dei farmaci antitumorali ed immunosoppressori, ha dimostrato proprietà cancerogena negli animali in particolari condizioni sperimentali.
Il Methotrexate deve essere usato solo da medici che hanno un'esperienza nel campo degli antimetaboliti.
I pazienti devono essere informati dei potenziali rischi e benefici dell'uso di Methotrexate (compresi gli iniziali sintomi e segni di tossicità), della necessità di consultare il medico rapidamente se occorre, e della necessità di un follow-up stretto, comprensivo di esami di laboratorio, per monitorare la tossicità.
Stati di carenza di folati possono aumentare la tossicità del Methotrexate.
Tollerabilità Apparato gastrointestinale Se dovessero manifestarsi vomito, diarrea, stomatite con conseguente disidratazione, occorre istituire una terapia di supporto ed il metotressato deve essere sospeso fino a risoluzione dei sintomi.
Sistema ematopoietico Methotrexate può sopprimere l'emopoiesi e causare anemia, anemia aplastica, pancitopenia, leucopenia, neutropenia e/o trombocitopenia.
Methotrexate deve essere utilizzato con cautela, nei pazienti con deficit emopoietico preesistente (vedere paragrafo 4.5).
Il nadir dei leucociti, dei neutrofili e delle piastrine circolanti è raggiunto in genere 5-13 giorni dopo la somministrazione di una dose e.v.
in bolo (con recupero in 14-28 giorni).
I leucociti e i neutrofili possono talvolta mostrare due riduzioni: la prima in 4-7 giorni e il secondo nadir dopo 12-21 giorni, con successivo recupero.
È possibile che si manifestino postumi clinici quali febbre, infezioni ed emorragia da diverse sedi.
Nel trattamento delle neoplasie la somministrazione di metotressato deve proseguire solo se i benefici potenziali superano il rischio di una grave mielosoppressione.
Nella psoriasi e nell'artrite reumatoide, metotressato deve essere immediatamente interrotto in caso di un calo significativo nella conta delle cellule ematiche.
Sistema epatico Methotrexate causa epatiti acute ed epatotossicità cronica (fibrosi e cerrosi).
La tossicità cronica è potenzialmente fatale e in genere si è manifestata dopo l'uso prolungato (generalmente 2 anni o più) e dopo una dose cumulativa complessiva di almeno 1,5 grammi.
Stati immunologici Il Methotrexate deve essere usato con estrema cautela in presenza di infezioni attive ed è generalmente controindicato in pazienti con sindromi da immunodeficienza manifeste o evidenziate da esami di laboratorio.
Immunizzazione Durante la terapia con Methotrexate le vaccinazioni possono essere meno immunogeniche.
L'immunizzazione con vaccini contenenti virus vivi non è generalmente raccomandata.
Sono stati descritti casi di infezione vaccinica disseminata dopo immunizzazione con virus del vaiolo in pazienti in trattamento con Methotrexate.
Infezioni Si può verificare polmonite, (che in alcuni casi può portare ad insufficienza respiratoria).
Con il trattamento con Methotrexate possono verificarsi infezioni opportunistiche potenzialmente fatali, specialmente le polmoniti da Pneumocystis carinii. Quando un paziente presenta sintomi polmonari la possibilità di una polmonite da Penumocystis carinii deve essere sempre presa in considerazione.
Leucoencefalopatia multifocale progressiva (PML) Sono stati segnalati casi di leucoencefalopatia multifocale progressiva (PML) in pazienti trattati con metotrexato, per lo più in associazione ad altri farmaci immunosoppressori.
La PML può essere fatale e deve essere considerata nella diagnosi differenziale in pazienti immunosoppressi con la comparsa o il peggioramento di sintomi neurologici.
Sistema nervoso Sono stati riportati casi di leucoencefalopatia dopo somministrazione endovenosa di Methotrexate in pazienti sottoposti a irradiazione craniospinale.
Grave neurotossicità, manifestatasi frequentemente sotto forma di crisi epilettiche focali o generalizzate, è stata riportata con una frequenza inaspettatamente aumentata in pazienti pediatrici con leucemia linfoblastica acuta, trattati con dosaggi intermedi di Methotrexate somministrato per via endovenosa (1 g/m²).
In pazienti sintomatici si è comunemente osservato leucoencefalopatia e/o calcificazioni di tipo microangiopatico in studi che utilizzavano metodiche di diagnostica per immagini.
Leucoencefalopatia cronica è stata anche riportata in pazienti che hanno ricevuto ripetutamente alte dosi di Methotrexate con "rescue" (salvataggio) con calcio folinato, anche senza irradiazione del cranio.
Vi sono stati anche casi di leucoencefalopatia in pazienti che ricevevano Methotrexate per via orale.
La sospensione di Methotrexate non sempre porta a completa guarigione.
Una sindrome neurologica acuta transitoria è stata osservata in pazienti trattati con regimi ad alto dosaggio.
Le manifestazioni di questa sindrome neurologica possono includere anomalie comportamentali, segni sensitivomotori focali, compresa cecità transitoria, e riflessi anomali.
La causa esatta è sconosciuta.
Dopo l’uso intratecale di Methotrexate, la tossicità che può determinarsi a livello del sistema nervoso centrale, può essere classificata come segue: aracnoidite acuta di tipo chimico manifestantesi con sintomi quali ad es.
cefalea, dolore dorsale, rigidità nucale e febbre; mielopatia subacuta caratterizzata ad es.
da paraparesi/paraplegia associata con coinvolgimento di una o più radici dei nervi spinali; leucoencefalopatia cronica che si manifesta ad es.
con confusione, irritabilità, sonnolenza, atassia, demenza, crisi epilettiche e coma.
Questa tossicità a livello del sistema nervoso centrale può essere progressiva e anche fatale.
È provato che l'irradiazione craniale combinata con la somministrazione intratecale di Methotrexate aumenta l'incidenza di leucoencefalopatia.
I segni di neurotossicità (irritazione meningea, paresi permanente o transitoria, encefalopatia) devono essere monitorizzati a seguito della somministrazione intratecale di metotressato.
La somministrazione intratecale ed endovenosa di Methotrexate può causare encefalite acuta ed encefalopatia acuta con esito fatale.
Ci sono state segnalazioni di pazienti con linfoma periventricolare del sistema nervoso centrale che hanno sviluppato erniazione cerebrale con la somministrazione di Methotrexate intratecale.
Casi di gravi reazioni avverse neurologiche, che andavano dalla cefalea alla paralisi, coma ed episodi di tipo ictus sono stati riportati principalmente in giovani ed adolescenti ai quali è stato somministrato Methotrexate in combinazione con citarabina.
Apparato respiratorio Segni e sintomi polmonari, ad esempio tosse secca non produttiva, febbre, tosse, dolore toracico, dispnea, ipossiemia, e un infiltrato alla radiografia del torace, o una polmonite aspecifica che si manifestino in corso di trattamento con metotressato possono indicare lesioni potenzialmente dannose e richiedere l'interruzione del trattamento e un attento controllo.
Lesioni polmonari possono verificarsi a qualsiasi dosaggio.
È necessario escludere un'infezione (compresa la polmonite).
Test di funzionalità polmonare possono essere utili nel caso in cui si sospetti una patologia polmonare specialmente se sono disponibili dati basali.
Inoltre, sono stati segnalati casi di emorragia alveolare polmonare in relazione all’uso di metotressato per il trattamento di patologie reumatologiche o affini.
Tale evento può essere anche associato a vasculite e ad altre comorbidità.
In caso di sospetta emorragia alveolare polmonare si consiglia di eseguire tempestivamente esami approfonditi per confermare la diagnosi.
Apparato urinario Il Methotrexate può causare danno renale che può portare ad insufficienza renale acuta.
Si raccomanda di porre estrema attenzione alla funzione renale compresa una adeguata idratazione, alcalinizzazione delle urine, il dosaggio della metotressatemia e la valutazione della funzionalità renale.
Poiché il metotressato viene eliminato principalmente attraverso i reni, ci si deve attendere un aumento delle concentrazioni in presenza di insufficienza renale, che può causare gravi reazioni avverse.
Se esiste la possibilità di compromissione della funzionalità renale (ad esempio nei soggetti anziani), il monitoraggio deve avvenire a intervalli più brevi.
Ciò si applica in particolare quando vengono somministrati in concomitanza medicinali che influiscono sull'eliminazione del metotressato o che causano danni ai reni (ad esempio i FANS) o che possono potenzialmente portare a compromissione dell'emopoiesi.
Se sono presenti fattori di rischio come i disturbi della funzionalità renale, compresa compromissione renale lieve, la somministrazione combinata con FANS non è raccomandata.
Anche la disidratazione può aumentare la tossicità del metotressato.
L’uso concomitante di inibitori della pompa protonica (IPP) e metotressato ad alte dosi deve essere evitato, soprattutto nei pazienti con alterazione della funzionalità renale.
Cute Reazioni cutanee gravi, occasionalmente fatali, come la sindrome di Stevens-Johnson, la necrolisi epidermica tossica (sindrome di Lyell) e l’eritema multiforme, sono state riportate a seguito di dosi singole o multiple di Methotrexate.
Le reazioni si sono verificate entro un periodo di giorni dalla somministrazione di Methotrexate per via orale, intramuscolare, endovenosa o intratecale.
È stata riportata guarigione con l'interruzione del trattamento.
Esami di laboratorio Generali I pazienti in terapia con metotressato devono essere attentamente monitorati al fine di individuare tempestivamente eventuali effetti tossici.
Per una corretta valutazione clinica dei pazienti da sottoporre o sottoposti a terapia con Methotrexate devono essere eseguiti i seguenti test di laboratorio: esame emocromocitometrico completo con conteggio piastrinico, ematocrito, analisi delle urine, test di funzionalità renale e test di funzionalità epatica, test per l’infezione da epatite B e da epatite C.
Deve essere eseguita, inoltre, una radiografia del torace.
Scopo di questi accertamenti è di stabilire la presenza di eventuali disfunzioni ed è necessario effettuarli prima, durante ed alla fine della terapia.
Un monitoraggio più frequente può essere inoltre indicato all'inizio della terapia o quando il dosaggio viene modificato, o nei periodi di aumentato rischio di livelli elevati di Methotrexate nel sangue (p.
es.
disidratazione).
L’esame emocromocitometrico completo dovrebbe essere eseguito ogni giorno per il primo mese di terapia e successivamente 3 volte alla settimana.
Potrebbe essere utile o importante eseguire la biopsia del fegato o una biopsia del midollo osseo, in corso di terapia a lungo termine o a dosi elevate.
Test di funzionalità polmonare Test di funzionalità polmonare possono essere utili nel caso in cui si sospetti una patologia polmonare specialmente se sono disponibili dati basali.
Test di funzionalità epatica Il trattamento non deve essere iniziato o deve essere interrotto se vi sono anomalie persistenti o significative nei test di funzionalità epatica, in altri esami diagnostici non invasivi sulla fibrosi epatica o nelle biopsie epatiche.
Aumenti temporanei delle transaminasi fino a due o tre volte il limite superiore della norma sono stati riportati in pazienti con una frequenza del 13-20%.
L’aumento persistente degli enzimi epatici e/o la diminuzione dell’albumina sierica potrebbero essere indicativi di severa epatotossicità.
In caso di aumento persistente degli enzimi epatici, si deve prendere in considerazione la riduzione della dose o l’interruzione della terapia.
Le alterazioni istologiche, la fibrosi e, più raramente, la cirrosi epatica potrebbero non essere precedute da anomalie nei test di funzionalità epatica.
Vi sono casi di cirrosi in cui le transaminasi sono normali.
Pertanto, oltre ai test di funzionalità epatica, devono essere presi in considerazione metodi diagnostici non invasivi per il monitoraggio della malattia epatica.
La biopsia epatica deve essere considerata su base individuale tenendo conto delle comorbilità del paziente, dell’anamnesi e dei rischi correlati alla biopsia.
I fattori di rischio per l’epatotossicità includono un eccessivo consumo precedente di alcol, aumento persistente degli enzimi epatici, storia di malattie epatiche, storia familiare di malattie epatiche ereditarie, diabete mellito, obesità e precedente contatto con farmaci o sostanze chimiche epatotossici e trattamento prolungato con metotressato.
Durante il trattamento con metotressato, non devono essere somministrati medicinali epatotossici aggiuntivi a meno che non sia strettamente necessario.
Il consumo di alcol deve essere evitato (vedere paragrafi 4.3 e 4.5).
Nei pazienti che assumono contemporaneamente altri medicinali epatotossici deve essere effettuato un monitoraggio più attento degli enzimi epatici.
Si deve prestare maggiore cautela nei pazienti con diabete mellito insulino-dipendente, poiché durante la terapia con metotressato si è sviluppata cirrosi epatica in casi isolati senza aumento delle transaminasi.
Livelli sierici di Methotrexate La monitorizzazione dei livelli sierici di Methotrexate può significativamente ridurre la sua tossicità e mortalità.
I pazienti soggetti alle seguenti condizioni sono predisposti a sviluppare alti o prolungati livelli di Methotrexate e beneficiano del monitoraggio periodico dei livelli: versamento pleurico, ascite, occlusione del tratto gastrointestinale, precedente terapia con il cisplatino, disidratazione, aciduria, funzione renale compromessa.
Alcuni pazienti possono avere una prolungata clearance del Methotrexate in assenza di queste caratteristiche.
È importante che i pazienti vengano identificati entro 48 ore poiché la tossicità del Methotrexate può non essere reversibile se il rescue con il calcio folinato è ritardato per più di 42-48 ore.
Il metodo di monitoraggio delle concentrazioni di Methotrexate varia da centro a centro.
Il monitoraggio delle concentrazioni di Methotrexate deve comprendere la determinazione dei livelli di Methotrexate a 24,48 o 72 ore, e la valutazione del tasso di riduzione nelle concentrazioni di Methotrexate (oppure determinare per quanto tempo continuare il rescue con il calcio folinato).
Uso nei pazienti anziani A causa della ridotta funzionalità epatica e renale e delle ridotte riserve di folati nei pazienti anziani, devono essere considerate dosi ridotte e questi pazienti devono essere strettamente monitorizzati per individuare i più precoci segni di tossicità.
Popolazione pediatrica La sicurezza e l’efficacia nei pazienti pediatrici è stata stabilita solo per la chemioterapia antitumorale e nell’artrite idiopatica giovanile poliarticolare.
Studi clinici pubblicati valutanti l’utilizzo di metotressato in bambini ed adolescenti (i.e.
pazienti dai 2 ai 16 anni di età) con artrite idiopatica giovanile hanno dimostrato una sicurezza sovrapponibile a quella osservata negli adulti con artrite reumatoide.
Sono state riportate tossicità fatali dovute ad errori nel calcolo della dose endovenosa ed intratecale.
Si è verificato sovradosaggio dovuto ad errori nel calcolo della dose endovenosa e intratecale (in particolare nei giovani).
Deve essere prestata particolare attenzione al calcolo della dose (vedere paragrafo 4.2).
Fertilità È stato riportato che metotressato causa compromissione della fertilità, oligospermia, disfunzione mestruale e amenorrea negli esseri umani, durante il trattamento e per un breve periodo dopo l’interruzione dello stesso, influendo sulla spermatogenesi e l’oogenesi nel periodo di somministrazione.
Tali effetti sembrano essere reversibili con la sospensione della terapia.
Teratogenicità - Rischio riproduttivo Negli esseri umani, il metotressato causa embriotossicità, aborto e difetti fetali.
Pertanto, è necessario discutere dei possibili effetti su riproduzione, interruzione di gravidanza e malformazioni congenite con le pazienti in età fertile (vedere paragrafo 4.6).
Nelle indicazioni non oncologiche, l’assenza di gravidanza deve essere confermata prima che venga utilizzato Methotrexate.
Se vengono trattate pazienti in età sessualmente matura, devono essere utilizzati metodi contraccettivi efficaci durante il trattamento e successivamente per almeno sei mesi.
Per consigli sulla contraccezione per gli uomini, vedere il paragrafo 4.6.
Informazioni importanti su alcuni eccipienti Methotrexate contiene sodio.
Methotrexate 50 mg polvere per soluzione iniettabile contiene meno di 1 mmol (23mg) di sodio per flacone.
I pazienti che seguono una dieta a basso contenuto di sodio possono essere informati che questo medicinale è essenzialmente "senza sodio".
Methotrexate 500 mg polvere per soluzione iniettabile contiene 48,8 mg di sodio per flacone, equivalenti al 2,44% dell'assunzione massima giornaliera raccomandata dall'OMS che corrisponde a 2 g di sodio per un adulto.
Se la dose massima giornaliera di Methotrexate 500 mg polvere per soluzione iniettabile comporterà l'assunzione di sodio al di sopra di 17 mmol (391 mg), questo sarà considerato ad alto contenuto di sodio e questo contenuto di sodio deve essere preso particolarmente in considerazione quando il Methotrexate 500mg polvere per soluzione iniettabile viene somministrato a pazienti che seguono una dieta a basso contenuto di sale.
Methotrexate 1 g polvere per soluzione iniettabile contiene 97 mg di sodio per flacone, equivalenti al 4,9% dell'assunzione massima giornaliera raccomandata dall'OMS che corrisponde a 2 g di sodio per un adulto.
Se la dose massima giornaliera di Methotrexate 1g polvere per soluzione iniettabile comporterà l'assunzione di sodio al di sopra di 17 mmol (391 mg), questo sarà considerato ad alto contenuto di sodio e questo contenuto di sodio deve essere preso particolarmente in considerazione quando il Methotrexate 1g polvere per soluzione iniettabile viene somministrato a pazienti che seguono una dieta a basso contenuto di sale.
Methotrexate 50 mg/2 ml soluzione iniettabile contiene meno di 1 mmol (23mg) di sodio per flacone.
I pazienti che seguono una dieta a basso contenuto di sodio possono essere informati che questo medicinale è essenzialmente "senza sodio".
Methotrexate 500 mg/20 ml soluzione iniettabile contiene 38,553 mg di sodio per flacone, equivalenti al 1,927% dell'assunzione massima giornaliera raccomandata dall'OMS che corrisponde a 2 g di sodio per un adulto.
Se la dose massima giornaliera di Methotrexate 500 mg /20 ml soluzione iniettabile comporterà l'assunzione di sodio al di sopra di 17 mmol (391 mg), questo sarà considerato ad alto contenuto di sodio e questo contenuto di sodio deve essere preso particolarmente in considerazione quando il Methotrexate 500 mg/20 ml soluzione iniettabile viene somministrato a pazienti che seguono una dieta a basso contenuto di sale.
Methotrexate 1g/10 ml soluzione iniettabile contiene 114,958 mg di sodio per flacone, equivalenti al 5,747% dell'assunzione massima giornaliera raccomandata dall'OMS che corrisponde a 2 g di sodio per un adulto.
Se la dose massima giornaliera di Methotrexate 1 g/10 ml soluzione iniettabile comporterà l'assunzione di sodio al di sopra di 17 mmol (391 mg), questo sarà considerato ad alto contenuto di sodio e questo contenuto di sodio deve essere preso particolarmente in considerazione quando il Methotrexate 1 g/10 ml soluzione iniettabile viene somministrato a pazienti che seguono una dieta a basso contenuto di sale.
Methotrexate 5 g/50 ml soluzione iniettabile contiene 574,793 mg di sodio per flacone equivalenti a 28,739% dell'assunzione massima giornaliera raccomandata dall'OMS che corrisponde a 2 g di sodio per un adulto.
Questo medicinale contiene un’alta quantità di sodio.
Il contenuto di sodio di Methotrexate 5g/50ml soluzione iniettabile deve essere preso particolarmente in considerazione quando viene somministrato a pazienti che seguono una dieta a basso contenuto di sale.
Il conservante alcool benzilico è stato associato a gravi eventi avversi, tra cui “gasping syndrome” e decesso nei pazienti pediatrici.
I sintomi includono violenta insorgenza di respiro agonico, ipotensione, bradicardia e collasso cardiovascolare.
Benché le normali dosi terapeutiche di questo prodotto rilascino in genere quantità di alcool benzilico sostanzialmente inferiori rispetto a quelle segnalate in associazione alla “gasping syndrome”, la minima quantità di alcool benzilico a cui si può manifestare tossicità non è nota.
Il rischio di tossicità da alcool benzilico dipende dalla quantità somministrata e dalla capacità del fegato di eliminare le sostanze chimiche.
I neonati prematuri e di basso peso possono essere più propensi allo sviluppo di tossicità.
Tra i pazienti pediatrici affetti da leucemia linfoblastica acuta trattati con metotressato (1 g/m²) per via endovenosa è stata segnalata neurotossicità grave, spesso manifestatasi sotto forma di convulsioni generalizzate o focali. Interazioni
- I salicilici, alcuni sulfamidici, l'acido para-amino-benzoico (PABA), il fenilbutazone, la difenilidantoina, le tetracicline ed il cloramfenicolo possono spiazzare il Methotrexate dal legame con le proteine plasmatiche.
Il metotressato si lega parzialmente all'albumina sierica e la tossicità può essere aumentata dallo spiazzamento causato da altri farmaci con legame forte alle proteine plasmatiche, come i salicilati, il fenilbutazone, la fenitoina e le sulfonamidi, e alcuni antibiotici quali le penicilline, la tetraciclina, la pristinamicina, il probenecid e il cloramfenicolo.
Dal momento che il Methotrexate è eliminato immodificato per escrezione renale dopo filtrazione glomerulare, secrezione tubulare attiva, nonchè riassorbimento tubulare passivo, qualsiasi farmaco nefrotossico può ridurre l'escrezione renale del Methotrexate.
Pertanto, in corso di trattamento con Methotrexate è buona norma non somministrare tali farmaci.
Il trasporto tubulare renale di metotressato viene ridotto dal probenecid, l'uso del metotressato con questo farmaco dovrebbe essere attentamente monitorizzato.
Il fenilbutazone in associazione al Methotrexate ha causato in qualche caso tossicità con febbre e ulcerazioni cutanee, depressione midollare e morte in setticemia.
Il meccanismo di tale azione è triplice: spiazzamento del Methotrexate dal legame alle plasmaproteine, inibizione della secrezione tubulare renale e depressione midollare.
Inoltre, il fenilbutazone sembra causare anche danno renale che può portare ad un accumulo del Methotrexate.
I farmaci antiinfiammatori non steroidei (FANS) non devono essere somministrati prima o in associazione con i regimi ad alte dosi di Methotrexate, quali quelli utilizzati nel trattamento dell'osteosarcoma.
È stato riportato, che la somministrazione concomitante di FANS con la terapia ad alte dosi di Methotrexate aumenta e prolunga nel tempo i livelli sierici di Methotrexate causando casi di morte dovuti a grave tossicità ematologica e gastrointestinale (vedere paragrafo 4.4).
Il metotressato in associazione a leflunomide può aumentare il rischio di pancitopenia.
È stato riportato che FANS e salicilati riducono la secrezione tubulare del metotressato in un modello animale e possono potenziarne la tossicità incrementando la metotressatemia.
Pertanto, prudenza deve essere usata nel caso di somministrazione concomitante di FANS o salicilati con dosi più basse di Methotrexate (vedere paragrafo 4.4).
Nel trattamento di pazienti con osteosarcoma, deve essere usata prudenza nel somministrare dosi elevate di Methotrexate in associazione con un agente chemioterapico potenzialmente nefrotossico (p.es.
cisplatino).
Quando metotressato ad alte dosi viene somministrato in combinazione con agenti chemioterapici potenzialmente nefrotossici (es.
cisplatino), è possibile osservare un aumento della nefrotossicità.
La clearance del Methotrexate è diminuita dal cisplatino.
Antibiotici orali quali tetracicline, cloramfenicolo e antibiotici gastrointestinali (non assorbibili) ad ampio spettro possono diminuire l'assorbimento intestinale di Methotrexate o interferire con la circolazione enteroepatica inibendo la flora intestinale e sopprimendo il metabolismo del farmaco da parte dei batteri.
Le penicilline e le sulfonamidi possono ridurre la clearance renale del Methotrexate; sono state osservate, sia a dosaggi bassi che a dosaggi elevati, concentrazioni seriche aumentate di Methotrexate con concomitante tossicità ematologica e gastrointestinale.
Pertanto, l'uso di Methotrexate con le penicilline deve essere attentamente monitorato.
Il potenziale aumento di epatotossicità legato alla somministrazione contemporanea del metotressato con altri agenti epatotossici non è stato valutato.
In tali casi, tuttavia, è stata riportata epatotossicità.
Pertanto, pazienti in trattamento con Methotrexate che assumono altri farmaci potenzialmente epatotossici (p.
es.
leflunomide, azatioprina, retinoidi, sulfasalazina) devono essere monitorizzati accuratamente per un possibile aumentato rischio di epatotossicità.
È stato riportato che Trimetoprim/sulfametossazolo, in rari casi, ha determinato un incremento della soppressione midollare in pazienti trattati con Methotrexate, probabilmente per una diminuita secrezione tubulare e/o un effetto antifolico additivo.
L’uso concomitante dell’antiprotozoario pirimetamina può aumentare gli effetti tossici di metotressato a causa di un effetto antifolico cumulativo.
Methotrexate aumenta i livelli plasmatici delle mercaptopurine.
La combinazione di Methotrexate e mercaptopurine può pertanto richiedere un aggiustamento del dosaggio.
Preparazioni di vitamine che contengono acido folico o derivati possono ridurre la risposta al metotressato somministrato per via sistemica, tuttavia, gli stati carenziali di folati possono aumentare la tossicità del Methotrexate.
Alte dosi di leucovorin possono ridurre l'efficacia del metotressato somministrato per via intratecale.
Methotrexate, somministrato contemporaneamente alla radioterapia, può aumentare il rischio di necrosi dei tessuti molli e osteonecrosi.
Methotrexate, somministrato per via intratecale contemporaneamente alla citarabina per via endovenosa può aumentare il rischio di gravi reazioni avverse neurologiche comprendenti cefalea, paralisi, coma ed episodi di tipo ictus (vedere paragrafo 4.4).
Eritrociti concentrati (Packed Red Blood Cells) Occorre prestare attenzione ogniqualvolta vengano somministrati in concomitanza eritrociti concentrati e metotressato.
I pazienti sottoposti a infusione di metotressato della durata di 24 ore e successive trasfusioni hanno manifestato un aumento della tossicità, probabilmente derivante da concentrazioni elevate e prolungate di metotressato nel siero.
Terapia con psoralene e radiazioni UVA (PUVA) In alcuni pazienti affetti da psoriasi o micosi fungoide (linfoma cutaneo a cellule T) sottoposti a trattamento di associazione con metotressato più terapia PUVA (xantotossina e radiazioni ultraviolette) è stato segnalato tumore cutaneo.
Inibitori della pompa protonica La somministrazione concomitante di inibitori della pompa protonica (IPP) e metotressato può ridurre la clearance di metotressato determinando livelli plasmatici elevati di metotressato con segni e sintomi clinici di tossicità da metotressato.
L’uso concomitante di IPP e metotressato ad alte dosi deve essere evitato soprattutto nei pazienti con alterazione della funzionalità renale.
Anestesia con protossido di azoto L’uso di protossido di azoto potenzia l’effetto del metotressato sul metabolismo dei folati, determinando un aumento di tossicità come mielosoppressione, stomatite severe e impreviste e, in caso di somministrazione intratecale, un incremento di neurotossicità severa e imprevista con somministrazione intratecale.
Sebbene tale effetto possa essere ridotto somministrando folinato di calcio, l’uso concomitante di protossido di azoto e metotressato deve essere evitato.
Il Methotrexate può diminuire la clearance della teofillina; i livelli di teofillina devono essere monitorati quando questa viene somministrata in concomitanza con il Methotrexate.
Diuretici Con la somministrazione concomitante di triamterene e metotressato sono state segnalate mielosoppressione e diminuzione dei livelli di folati.
Amiodarone La somministrazione di amiodarone a pazienti in trattamento con metotressato per la psoriasi ha indotto lesioni ulcerative cutanee.
L-asparaginasi È stato segnalato che la somministrazione di L-asparaginasi antagonizza l’effetto di metotressato.
Ciprofloxacina Il trasporto nei tubuli renali è diminuito dalla ciprofloxacina; l’uso di metotressato con questo farmaco deve essere attentamente monitorato.
Effetti del cibo La biodisponibilità di Methotrexate somministrato oralmente non viene ridotta dal cibo e Methotrexate può essere somministrato indipendentemente dai pasti.
Non può essere esclusa la variabilità interindividuale. Effetti indesiderati
- Per informazioni sulle reazioni avverse associate a metotressato, consultare i paragrafi pertinenti.
Gli effetti collaterali più comuni includono: stomatite ulcerativa, leucopenia, nausea e disturbi addominali.
Altri effetti collaterali frequentemente riferiti sono: sensazioni di malessere e di eccessivo affaticamento, brividi di freddo e febbre, capogiri, minor resistenza alle infezioni.
I primissimi segni di tossicità sono in genere rappresentati da ulcerazioni della mucosa orale.
Gravità ed incidenza degli effetti collaterali acuti sono generalmente connessi al dosaggio ed alla frequenza della somministrazione.
Di seguito sono elencate altre possibili reazioni avverse che sono state segnalate con metotressato per sistemi e organi e per frequenza.
Nel contesto oncologico, i trattamenti concomitanti e le malattie pre-esistenti rendono difficoltosa l’attribuzione specifica di una reazione a metotressato.
Vedere paragrafo 4.4 per specifici riferimenti a eventi a lungo termine ed importanti da un punto di vista medico, tra cui quelli successivi a trattamento a lungo termine o ad alte dosi cumulative (es.
tossicità epatica).
Le categorie di frequenza sono definite come: molto comune (≥1/10), comune (≥1/100, <1/10), non comune (≥1/1.000, <1/100), raro (≥1/10.000, <1/1.000), molto raro (<1/10.000), non nota (la frequenza non può essere definita sulla base dei dati disponibili).
*esclusivamente per via parenterale.Tabella 1.
Tabella delle reazioni avverseClassificazione per sistemi e organi Reazione avversa Infezioni ed infestazioni Raro Sepsi Non nota Infezioni (compresa sepsi fatale), polmonite, polmonite da Pneumocystis carinii, nocardiosi, istoplasmosi, criptococcosi, Herpes zoster, epatite da Herpes simplex, Herpes simplex disseminato, infezione da Citomegalovirus (compresa polmonite citomegalovirale), riattivazione dell’infezione da epatite B, peggioramento dell’infezione da epatite C Tumori benigni, maligni e non specificati (cisti e polipi compresi) Non comune linfoma (compreso linfoma reversibile) Molto raro sindrome da lisi tumorale* Patologie del sistema emolinfopoietico Non comune insufficienza midollare, anemia, trombocitopenia Molto raro anemia aplastica, disturbi linfoproliferativi Non nota agranulocitosi, pancitopenia, leucopenia, neutropenia, linfoadenopatia, eosinofilia, anemia megaloblastica Disturbi del sistema immunitario Non comune reazioni anafilattoidi Molto raro ipogammaglobulinemia Disturbi del metabolismo e della nutrizione Raro diabete Disturbi psichiatrici Raro alterazioni dell’umore, disfunzione cognitiva transitoria Patologie del sistema nervoso Comune parestesia/ ipoestesia*** Non comune emiparesi, encefalopatia/leucoencefalopatia*, convulsioni*, cefalea Raro paresi, disartria, afasia, sonnolenza Molto raro disturbi dei nervi cranici Non nota aumento della pressione del liquido cefalorachidiano, neurotossicità, aracnoidite, paraplegia, stupore, atassia, demenza, capogiri Patologie dell'occhio Raro annebbiamento della vista, gravi alterazioni della vista Molto raro cecità/perdita della vista temporanee, congiuntivite Patologie cardiache Raro ipotensione Molto raro versamento pericardico, pericardite Patologie vascolari Raro eventi tromboembolici (comprese trombosi cerebrale, trombosi arteriosa, embolia polmonare, trombosi venosa profonda, tromboflebite, trombosi della vena retinica) Molto raro vasculite Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche Non comune polmonite interstiziale (compresi decessi), versamento pleurico Raro fibrosi polmonare, faringite Non nota pneumopatia interstiziale cronica, alveolite, dispnea, dolore toracico, ipossia, tosse Patologie gastrointestinali Non comune pancreatite, diminuzione dell’appetito, vomito, diarrea, stomatite Raro ulcerazione e sanguinamento gastrointestinale, melena, enterite, gengivite Molto raro ematemesi Non nota perforazione intestinale, peritonite non infettiva, glossite, nausea Patologie epatobiliari Non comune aumento degli enzimi epatici Raro cirrosi e fibrosi cronica, epatite acuta, epatotossicità Molto raro riduzione dell’albumina sierica Non nota insufficienza epatica Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo Non comune necrolisi epidermica tossica (sindrome di Lyell), sindrome di Stevens-Johnson, alopecia Raro eritema multiforme, rash eritematosi, erosione dolorosa delle placche psorisiache, fotosensibilità, ulcerazione cutanea, orticaria, acne, ecchimosi, disturbo della pigmentazione, prurito Molto raro foruncolosi, teleangectasia Non nota reazione da farmaco con eosinofilia e sintomi sistemici, dermatite, petecchie, esfoliazione cutanea/dermatite esfoliativa Patologie del sistema muscoloscheletrico e del tessuto connettivo Raro artralgie/mialgia, osteoporosi, fratture da stress Non nota osteonecrosi della mandibola/mascella (secondaria ai disturbi linfoproliferativi) Patologie renali e urinarie Non comune insufficienza renale, nefropatia Raro disuria Molto raro ematuria, cistite Non nota proteinuria Condizioni di gravidanza, puerperio e perinatali Non comune anomalie fetali Raro aborto Non nota morte fetale Patologie dell’apparato riproduttivo e della mammella Raro disfunzione mestruale Molto raro alterazioni nell'ovogenesi o spermatogenesi, impotenza, infertilità, perdita della libido, oligospermia transitoria, perdite vaginali Non nota disfunzione urogenitale Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione Raro noduli Molto raro morte improvvisa Non nota piressia, brividi, malessere, spossatezza, necreosi nel sito di iniezione** Esami diagnostici Molto raro alterazione dell’azotemia
** effetto segnalato a seguito di utilizzo di siringhe e penne preriempite.
*** frequenza molto rara per metotressato a basso dosaggio.
Segnalazione delle reazioni avverse sospette.
La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l’autorizzazione del medicinale è importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale.
Agli operatori sanitari è richiesto di segnalare qualsiasi reazione avversa sospetta tramite il sistema nazionale di segnalazione all’indirizzo: https://www.aifa.gov.it/content/segnalazioni-reazioni-avverse. Gravidanza e allattamento
- Donne in età fertile/contraccezione per le donne È assolutamente necessario che durante la terapia con metotressato le pazienti evitino il concepimento e che si faccia uso di efficaci metodi contraccettivi durante il trattamento e per almeno 6 mesi dopo la conclusione del trattamento con metotressato (vedere paragrafo 4.4).
Prima di iniziare la terapia, le donne in età fertile devono essere informate in merito al rischio di malformazioni associate al metotressato e deve essere esclusa con certezza la possibilità di una gravidanza in atto tramite l’impiego di misure adeguate, ad esempio con l’esecuzione di un test di gravidanza.
Durante il trattamento, i test di gravidanza devono essere ripetuti come clinicamente richiesto (ad esempio dopo qualsiasi intervallo nella contraccezione).
Le pazienti con potenziale riproduttivo devono essere informate in merito alla prevenzione e alla pianificazione della gravidanza.
Contraccezione nei pazienti di sesso maschile Non è noto se il metotressato sia presente nel liquido seminale.
Alcuni studi sugli animali hanno mostrato che il metotressato è genotossico, tale che il rischio di effetti genotossici sulle cellule spermatiche non può essere completamente escluso.
L’evidenza clinica limitata non indica un aumento del rischio di malformazioni o di aborto spontaneo a seguito dell’esposizione paterna a metotressato a basso dosaggio (inferiore a 30 mg/settimana).
Per dosi più elevate, non vi sono dati sufficienti per stimare i rischi di malformazioni o di aborto spontaneo a seguito dell’esposizione paterna.A titolo precauzionale, si raccomanda ai pazienti di sesso maschile sessualmente attivi o alle loro partner di utilizzare metodi contraccettivi affidabili durante il trattamento del paziente di sesso maschile e per almeno 6 mesi dopo la cessazione dell’assunzione di metotressato.
Gli uomini non devono donare il liquido seminale durante la terapia e nei 6 mesi successivi alla sospensione della terapia con metotressato.
Gravidanza Il metotressato è controindicato durante la gravidanza nelle indicazioni non oncologiche (vedere paragrafo 4.3).
Qualora la gravidanza dovesse verificarsi durante il trattamento o nei sei mesi successivi al trattamento con metotressato, è necessario consultare un medico riguardo al rischio di effetti dannosi sul bambino associati al trattamento ed eseguire esami ecografici per confermare lo sviluppo normale del feto.
Negli studi sugli animali, il metotressato ha evidenziato tossicità riproduttiva, soprattutto durante il primo trimestre di gestazione (vedere paragrafo 5.3).
Negli esseri umani, il metotressato ha mostrato di essere teratogeno con segnalazioni di morte fetale, aborti spontanei e/o anomalie congenite (ad esempio, craniofacciali, cardiovascolari, del sistema nervoso centrale e a carico degli arti).
Il metotressato è un potente teratogeno umano, con un aumentato rischio di aborti spontanei, restrizione della crescita intrauterina e malformazioni congenite in caso di esposizione durante la gravidanza.
• Sono stati segnalati aborti spontanei nel 42,5% delle donne in gravidanza esposte al trattamento con metotressato a basso dosaggio (inferiore a 30 mg/settimana), a fronte di un tasso riportato del 22,5% in pazienti affette dalla medesima malattia trattate con farmaci diversi dal metotressato.
• Si sono verificati casi di gravi difetti alla nascita nel 6,6% dei nati vivi nelle donne esposte al trattamento con metotressato a basso dosaggio (inferiore a 30 mg/settimana) durante la gravidanza, a fronte di circa il 4% dei nati vivi in pazienti affette dalla medesima malattia trattate con farmaci diversi dal metotressato.
Non sono disponibili dati sufficienti in merito all’esposizione al metotressato in dosaggi superiori a 30 mg/settimana durante la gravidanza, ma sono previsti tassi più elevati di aborti spontanei e di malformazioni congenite, in particolare a dosaggi comunemente utilizzati nelle indicazioni oncologiche.
Quando la somministrazione del metotressato è stata sospesa prima del concepimento, le gravidanze hanno avuto un decorso normale.
Se usato nelle indicazioni oncologiche, il metotressato non deve essere somministrato durante la gravidanza, in particolare durante il primo trimestre di gestazione.
In ciascun caso particolare il beneficio del trattamento deve essere valutato rispetto al possibile rischio per il feto.
Se il farmaco è utilizzato in gravidanza o se la paziente inizia una gravidanza mentre assume metotressato, quest’ultima deve essere informata riguardo al potenziale rischio per il feto.
Fertilità Il metotressato influisce sulla spermatogenesi e sull’oogenesi e può ridurre la fertilità.
Negli esseri umani, è stato segnalato che il metotressato causa oligospermia, disfunzione mestruale e amenorrea.
Nella maggior parte dei casi, questi effetti sembrano essere reversibili dopo la sospensione della terapia.
Nelle indicazioni oncologiche, è consigliabile che le pazienti di sesso femminile che programmano una gravidanza effettuino un consulto presso un centro di consulenza genetica possibilmente prima dell’inizio della terapia, mentre i pazienti di sesso maschile devono valutare la possibilità di conservazione dello sperma prima dell’inizio della terapia, in quanto il metotressato può essere genotossico a dosi più alte (vedere paragrafo 4.4).
Allattamento Il metotressato viene ritrovato nel latte umano materno.
Methotrexate è controindicato nelle donne che allattano a causa della sua potenzialità nel produrre reazioni avverse gravi nel lattante.
Il più alto rapporto tra le concentrazioni di Methotrexate nel latte materno e nel plasma è stato 0,08:1.
Qualora si renda necessario somministrare il farmaco durante l'allattamento, questo deve essere interrotto prima dell’inizio del trattamento. Conservazione
- Methotrexate polvere per soluzione iniettabile: non conservare a temperatura superiore ai 25°C.
Proteggere il medicinale dalla luce e dall'umidità.
Il prodotto deve essere utilizzato immediatamente dopo la ricostituzione; l'eventuale soluzione non utilizzata deve essere eliminata.
Methotrexate soluzione iniettabile: conservare a temperatura compresa tra 15°C-22°C.
Proteggere il medicinale dalla luce.
Il prodotto non può essere riutilizzato dopo il primo prelievo; l'eventuale soluzione non utilizzata deve essere eliminata.
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