LOYADA COLL 3ML 15MCG+5MG/ML
27,61 €
Prezzo indicativo
Data ultimo aggiornamento: 17/06/2022
Riduzione della pressione intraoculare (IOP) in pazienti adulti con glaucoma ad angolo aperto o ipertensione oculare che non rispondono in maniera adeguata alla monoterapia topica con beta-bloccanti o analoghi delle prostaglandine.
Un ml di soluzione contiene 15 microgrammi di tafluprost e 5 mg di timololo (come timololo maleato). Una goccia (circa 0,03 ml) contiene circa 0,45 microgrammi di tafluprost e 0,15 mg di timololo. Per l’elenco completo degli eccipienti, vedere paragrafo 6.1.
Controindicazioni
- Ipersensibilità ai principi attivi o ad uno qualsiasi degli eccipienti elencati al paragrafo 6.1; Malattia reattiva delle vie aeree, incluse asma bronchiale o anamnesi di asma bronchiale, grave pneumopatia cronica ostruttiva; Bradicardia sinusale, sindrome del seno malato, inclusi blocco senoatriale, blocco atrioventricolare di secondo o terzo grado non controllato con pacemaker.
Insufficienza cardiaca conclamata, shock cardiogeno. Posologia
- Posologia La terapia raccomandata è una goccia nel sacco congiuntivale dell’occhio(i) affetto(i) una volta al giorno.
Se si dimentica una dose, il trattamento deve essere proseguito assumendo la dose successiva come pianificato.
La dose non deve superare l’applicazione di una goccia al giorno nell’occhio(i) affetto(i).
Loyada è una soluzione sterile priva di conservanti confezionata in un contenitore multidose.
Popolazione pediatrica La sicurezza e l’efficacia di Loyada nei bambini e negli adolescenti di età inferiore a 18 anni non sono state stabilite.
Non ci sono dati disponibili.
L’uso di Loyada non è raccomandato nei bambini e adolescenti di età inferiore a 18 anni.
Uso negli anziani Non c’è necessità di modificare la dose nei pazienti anziani.
Uso nella compromissione renale/epatica I colliri a base di tafluprost e timololo non sono stati studiati in pazienti con compromissione renale/epatica e pertanto Loyada deve essere utilizzato con cautela in questi pazienti.
Modo di somministrazione Uso oftalmico I pazienti devono essere informati sulla corretta manipolazione del flacone.
Quando viene utilizzato per la prima volta, prima di instillare una goccia nell’occhio, il paziente deve prima di tutto esercitarsi ad utilizzare il flacone premendolo lentamente per rilasciare una goccia lontano dall’occhio.
Il paziente deve esercitarsi fino a diventare sicuro nel rilasciare una goccia alla volta.
Ai pazienti deve essere raccomandato di evitare di fare entrare il contenitore in contatto con l’occhio o con le strutture limitrofe al fine di evitare lesioni oculari.
I pazienti devono essere istruiti a non toccarsi le palpebre, le aree circostanti o qualsiasi altra superficie con la punta dell'applicatore del flacone.
Il liquido residuo rimanente sulla punta del contagocce dopo l'applicazione dei colliri deve essere immediatamente rimosso agitando il flacone una volta verso il basso.
La punta del contagocce non deve essere toccata o strofinata.Ai pazienti va inoltre spiegato che le soluzioni oculari, se non correttamente maneggiate, possono essere contaminate da batteri comuni, in grado di causare infezioni oculari.
L’uso di soluzioni contaminate può arrecare gravi danni all’occhio e successiva perdita della vista.
Per ridurre il rischio di scurimento della cute palpebrale i pazienti devono rimuovere eventuali residui di soluzione dalla pelle.
L’occlusione nasolacrimale o la chiusura delle palpebre per 2 minuti consente di diminuire l’assorbimento sistemico.
In questo modo si può ottenere la riduzione degli effetti indesiderati sistemici e l’aumento dell’attività locale.
Se si utilizza più di un medicinale oftalmico topico, i prodotti devono essere somministrati a distanza di almeno 5 minuti l’uno dall’altro.
Le lenti a contatto devono essere rimosse prima dell’applicazione del collirio e possono essere rimesse dopo 15 minuti. Avvertenze e precauzioni
- Effetti sistemici: Analogamente ad altri prodotti oftalmici a uso topico, tafluprost e timololo vengono assorbiti a livello sistemico.
Per via della componente beta-adrenergica rappresentata dal timololo, è possibile incorrere negli stessi tipi di reazioni avverse cardiovascolari, polmonari o di altra natura osservati con la somministrazione di bloccanti beta-adrenergici sistemici.
L’incidenza delle reazioni avverse sistemiche dopo la somministrazione oftalmica topica è inferiore rispetto a quanto riportato con la somministrazione sistemica.
Per informazioni su come ridurre l’assorbimento sistemico vedere paragrafo 4.2.
Patologie cardiache: Nei pazienti con malattie cardiovascolari (ad es.
cardiopatia coronarica, angina di Prinzmetal e insufficienza cardiaca) e ipotensione, il trattamento con beta-bloccanti deve essere valutato con estrema cautela e occorre prendere in considerazione la terapia con altri principi attivi.
I pazienti con malattie cardiovascolari devono essere tenuti sotto controllo per l’insorgenza di segni di peggioramento di tali patologie e di reazioni avverse.
A causa degli effetti negativi sul tempo di conduzione, i beta-bloccanti devono essere somministrati con cautela unicamente a pazienti con blocco cardiaco di primo grado.
Patologie vascolari: I pazienti con gravi problemi/disturbi della circolazione periferica (ossia forme gravi della malattia di Raynaud o della sindrome di Raynaud) devono essere trattati con cautela.
Patologie respiratorie: In seguito alla somministrazione di alcuni beta-bloccanti oftalmici sono state segnalate reazioni respiratorie, inclusa la morte per broncospasmo in pazienti asmatici.
Loyada deve essere utilizzato con cautela nei pazienti con pneumopatia cronica ostruttiva (COPD) lieve/moderata e solo nei casi in cui i potenziali benefici superino i rischi potenziali.
Ipoglicemia/diabete: I beta-bloccanti devono essere somministrati con cautela nei pazienti con ipoglicemia spontanea o con diabete instabile, in quanto i beta-bloccanti possono mascherare i segni e i sintomi di un’ipoglicemia acuta.
I beta-bloccanti possono inoltre mascherare eventuali segni di ipertiroidismo.
L’interruzione improvvisa della terapia con beta-bloccanti può causare un rapido peggioramento dei sintomi.
Malattie corneali: I beta-bloccanti oftalmici possono indurre secchezza oculare.
I pazienti con malattie corneali devono essere trattati con cautela.
Altri beta-bloccanti: L’effetto sulla pressione intraoculare o gli effetti noti del beta-blocco sistemico possono essere potenziati in caso di somministrazione di timololo (un componente di Loyada) a pazienti già in terapia con beta-bloccanti sistemici.
La risposta di questi pazienti deve essere tenuta sotto stretta osservazione.
L’uso di due bloccanti β-adrenergici topici non è raccomandato.
Glaucoma ad angolo chiuso: Nei pazienti con glaucoma ad angolo chiuso, l’obiettivo immediato del trattamento è ottenere la riapertura dell’angolo.
Ciò richiede il restringimento della pupilla con un miotico.
Timololo produce scarsi effetti o nessun effetto sulla pupilla.
Se il timololo è usato per ridurre una pressione intraoculare elevata in presenza di glaucoma ad angolo chiuso, deve essere usato insieme a un miotico e non da solo.
Reazioni anafilattiche: Durante il trattamento con beta-bloccanti, i pazienti con anamnesi di atopia o di grave reazione anafilattica a vari allergeni possono dimostrarsi maggiormente reattivi alla stimolazione ripetuta con tali allergeni e non responsivi alle dosi abituali di adrenalina utilizzate per il trattamento delle reazioni anafilattiche.
Distacco di coroide: Il distacco di coroide è stato documentato a seguito della somministrazione di terapia soppressiva acquosa (ad es.
timololo, acetazolamide) dopo procedure di filtrazione.
Anestesia chirurgica: I preparati oftalmici ad azione beta-bloccante possono bloccare gli effetti beta-agonisti sistemici, ad esempio, dell’adrenalina.
Se il paziente è in trattamento con timololo, l’anestesista deve essere informato.
Prima di iniziare il trattamento, i pazienti devono essere informati in merito alla possibilità di cambiamenti nella crescita delle ciglia, scurimento della cute palpebrale e aumento della pigmentazione dell’iride in associazione all’uso di tafluprost.
Alcuni di questi cambiamenti possono essere permanenti e possono causare differenze di aspetto tra i due occhi nel caso in cui il trattamento sia unilaterale.
Il cambiamento della pigmentazione dell’iride è un processo lento che può richiedere diversi mesi per rendersi apprezzabile.
Il cambiamento del colore dell’occhio è stato osservato soprattutto in pazienti con iridi a colorazione mista, ad es.
blu-marrone, grigio-marrone, giallo-marrone e verde-marrone.
Nei casi di trattamento unilaterale, il rischio di eterocromia permanente è concreto.
Esiste la possibilità che si verifichi crescita di peli in aree dove la soluzione di tafluprost viene ripetutamente a contatto con la superficie della pelle.
Non sono disponibili esperienze sull’uso di tafluprost in pazienti con glaucoma neovascolare, ad angolo chiuso, ad angolo stretto o congenito.
Esiste solo un’esperienza limitata con tafluprost in pazienti afachici e con glaucoma pigmentario o pseudoesfoliativo.
Si raccomanda cautela nell’uso di tafluprost in pazienti afachici, pseudofachici con lacerazione della capsula posteriore del cristallino o con lenti in camera anteriore o nei pazienti con fattori di rischio noti per edema maculare cistoide o iriti/uveiti. Interazioni
- Non sono stati effettuati studi d’interazione.
Esiste un rischio potenziale di effetti additivi che causano ipotensione e/o bradicardia marcata in caso di somministrazione concomitante di una soluzione oftalmica a base di beta-bloccanti con calcioantagonisti orali, bloccanti beta-adrenergici, antiaritmici (incluso amiodarone), glicosidi digitalici, parasimpaticomimetici, guanetidina.
La somministrazione di bloccanti β-adrenergici orali può causare la riacutizzazione dell’ipertensione reattiva che può conseguire alla sospensione della clonidina.
In caso di trattamento combinato con inibitori del CYP2D6 (ad es.
chinidina, fluoxetina, paroxetina) e timololo è stato segnalato un potenziamento del beta-blocco sistemico (ad es.
riduzione della frequenza cardiaca, depressione).
Occasionalmente è stata segnalata midriasi secondaria a uso concomitante di beta-bloccanti oftalmici e adrenalina (epinefrina). Effetti indesiderati
- Più di 484 pazienti sono stati trattati con Loyada in contenitore monodose nell’ambito di studi clinici.
L’evento avverso correlato al trattamento riportato con maggiore frequenza è stato l’iperemia congiuntivale/oculare.
Questo evento avverso si è verificato nel 7% circa dei pazienti coinvolti negli studi clinici condotti in Europa, si è manifestato con entità lieve nella maggior parte dei casi ed è stato associato all’interruzione del trattamento nell’1,2% dei pazienti.
Le reazioni avverse segnalate nel corso degli studi clinici su Loyada in contenitore monodose si sono limitate a quelle precedentemente documentate in relazione all’uso dei singoli principi attivi, tafluprost o timololo.
Durante gli studi clinici non sono state osservate nuove reazioni avverse specifiche per Loyada in contenitore monodose.
Nella maggior parte dei casi, le reazioni avverse sono state di tipo oculare e di entità lieve o moderata; nessuna ha assunto connotazioni gravi.
Analogamente ad altri prodotti oftalmici a uso topico, tafluprost e timololo vengono assorbiti a livello sistemico.
Ciò può causare effetti indesiderati simili a quelli osservati con i beta-bloccanti sistemici.
L’incidenza delle reazioni avverse sistemiche dopo somministrazione oftalmica topica è inferiore rispetto a quanto segnalato con la somministrazione sistemica.
Le reazioni avverse elencate includono le reazioni osservate all’interno della classe dei beta-bloccanti oftalmici.
Le seguenti reazioni avverse sono state segnalate nell’ambito di studi clinici su Loyada in contenitore monodose (all’interno di ciascuna categoria di frequenza, le reazioni avverse sono presentate in ordine di frequenza decrescente).
La frequenza delle possibili reazioni avverse sotto elencate è definita sulla base della seguente convenzione:
Loyada (tafluprost/timololo in associazione)Molto comune (≥1/10); Comune (≥1/100, <1/10); Non comune (≥1/1.000, <1/100); Raro (≥1/10.000, <1/1.000); Molto raro (<1/10.000); Non nota (La frequenza non può essere definita sulla base dei dati disponibili).
Di seguito sono riportate altre reazioni avverse osservate con i singoli principi attivi (tafluprost o timololo) e che possono manifestarsi anche con Loyada: TafluprostClassificazione per sistemi e organi Frequenza Reazioni avverse Patologie del sistema nervoso Non comune Cefalea. Patologie dell’occhio Comune Iperemia congiuntivale/oculare, prurito oculare, dolore oculare, alterazioni delle ciglia (aumento di lunghezza, spessore e numero), alterazione del colore delle ciglia, irritazione oculare, sensazione di corpo estraneo negli occhi, visione offuscata, fotofobia. Non comune Sensibilità oculare anormale, secchezza oculare, fastidio oculare, congiuntivite, eritema palpebrale, allergia oculare, edema palpebrale, cheratite puntata superficiale, aumento della lacrimazione, infiammazione della camera anteriore, astenopia, blefarite.
TimololoClassificazione per sistemi e organi Reazioni avverse Patologie dell’occhio Acuità visiva ridotta, aumento della pigmentazione dell’iride, pigmentazione palpebrale, edema congiuntivale, secrezione oculare, cellule in camera anteriore, flare della camera anteriore, congiuntivite allergica, pigmentazione congiuntivale, follicoli congiuntivali, approfondimento del solco palpebrale, irite/uveite, edema maculare/edema maculare cistoide. Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo Ipertricosi della palpebra. Patologie respiratorie Riacutizzazione dell’asma, dispnea.
Molto raramente sono stati riportati casi di calcificazione della cornea associati all'uso di colliri contenenti fosfati in pazienti con cornea significativamente danneggiata.Classificazione per sistemi e organi Reazioni avverse Disturbi del sistema immunitario Segni e sintomi di reazioni allergiche inclusi angioedema, orticaria, eruzione cutanea localizzata e generalizzata, anafilassi, prurito. Disturbi del metabolismo e della nutrizione Ipoglicemia. Disturbi psichiatrici Depressione, insonnia, incubi, perdita di memoria, nervosismo, allucinazione. Patologie del sistema nervoso Capogiro, sincope, parestesia, aumento dei segni e dei sintomi di miastenia grave, accidente cerebrovascolare, ischemia cerebrale. Patologie dell’occhio Cheratite, ridotta sensibilità corneale, disturbi visivi inclusi cambiamenti di rifrazione (dovuti in alcuni casi alla sospensione della terapia miotica), ptosi, diplopia, distacco di coroide conseguente a intervento di chirurgia filtrante, (vedere paragrafo 4.4 “Avvertenze speciali e precauzioni di impiego”), lacrimazione, erosione della cornea. Patologie dell’orecchio e del labirinto Tinnito. Patologie cardiache Bradicardia, dolore toracico, palpitazioni, edema, aritmia, insufficienza cardiaca congestizia, arresto cardiaco, blocco cardiaco, blocco atrioventricolare, insufficienza cardiaca. Patologie vascolari Ipotensione, claudicazione, fenomeno di Raynaud, mani e piedi freddi. Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche Dispnea, broncospasmo (prevalentemente in pazienti con malattia broncospastica preesistente), insufficienza respiratoria, tosse. Patologie gastrointestinali Nausea, dispepsia, diarrea, bocca secca, disgeusia, dolore addominale, vomito. Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo Alopecia, eruzione cutanea psoriasiforme o aggravamento della psoriasi, eruzione cutanea. Patologie del sistema muscoloscheletrico e del tessuto connettivo Lupus eritematoso sistemico, mialgia, artropatia. Patologie dell’apparato riproduttivo e della mammella Malattia di Peyronie, calo della libido, disfunzione sessuale. Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione Astenia/affaticamento, sete.
Segnalazione delle reazioni avverse sospette La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l’autorizzazione del medicinale è importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale.
Agli operatori sanitari è richiesto di segnalare qualsiasi reazione avversa sospetta tramite il sistema nazionale di segnalazione all’indirizzo: www.aifa.gov.it/content/segnalazioni-reazioni-avverse. Gravidanza e allattamento
- Gravidanza I dati relativi all’uso di Loyada in donne in gravidanza non esistono o sono in numero limitato.
Le donne in età fertile devono usare misure contraccettive efficaci durante il trattamento con Loyada.
Loyada non deve essere utilizzato durante la gravidanza a meno che non sia palesemente necessario (qualora non siano disponibili altre opzioni terapeutiche).
Tafluprost: Non sono disponibili dati adeguati sull’uso di tafluprost nelle donne in gravidanza.
Tafluprost può causare effetti farmacologici dannosi per la gravidanza e/o per il feto/neonato.
Gli studi sugli animali hanno mostrato tossicità riproduttiva (vedere paragrafo 5.3).
Il rischio potenziale per l’uomo non è noto.
Timololo: Non sono disponibili dati adeguati sull’uso di timololo nelle donne in gravidanza.
Timololo non deve essere utilizzato durante la gravidanza, se non in caso di assoluta necessità.
Per informazioni su come ridurre l’assorbimento sistemico vedere paragrafo 4.2.
Dagli studi epidemiologici non sono emersi effetti malformativi ma è stato evidenziato un rischio di ritardo di crescita intrauterina in caso di somministrazione di beta-bloccanti per via orale.
Sono stati inoltre osservati segni e sintomi di beta-blocco (ad es.
bradicardia, ipotensione, sofferenza respiratoria e ipoglicemia) nel neonato in caso di somministrazione di beta-bloccanti fino al momento del parto.
Se la somministrazione di Loyada viene proseguita fino al parto, il neonato deve essere tenuto sotto stretto controllo durante i primi giorni di vita.
Allattamento I beta-bloccanti sono escreti nel latte materno.
Alle dosi terapeutiche di timololo in collirio è tuttavia improbabile che nel latte siano presenti quantità sufficienti a produrre sintomi clinici di beta-blocco nel lattante.
Per informazioni su come ridurre l’assorbimento sistemico vedere il paragrafo 4.2.
Non è noto se tafluprost e/o i relativi metaboliti siano escreti nel latte materno.
I dati tossicologici disponibili da modelli animali hanno mostrato l’escrezione di tafluprost e/o dei relativi metaboliti nel latte (per maggiori dettagli vedere paragrafo 5.3).
Alle dosi terapeutiche di tafluprost in collirio è tuttavia improbabile che nel latte siano presenti quantità sufficienti a produrre sintomi clinici nel lattante.
A titolo precauzionale, l’allattamento non è raccomandato in caso di trattamento con Loyada.
Fertilità Non sono disponibili dati sugli effetti di Loyada sulla fertilità umana. Conservazione
- Conservare in frigorifero (2°C - 8°C).
Non congelare.
Conservare nella confezione originale per proteggere il medicinale dalla luce.
Dopo la prima apertura del flacone: Non conservare a temperatura superiore a 25°C.
Non congelare.
Conservare il flacone nella confezione originale per proteggere il medicinale dalla luce.
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Segnalazione degli effetti indesiderati
Se dovesse manifestarsi un qualsiasi effetto indesiderato, compresi quelli non elencati in questo foglio, è doveroso rivolgersi al proprio medico, ad uno specialista e/o al farmacista. La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l’autorizzazione del medicinale è importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale. Gli effetti indesiderati possono essere segnalati direttamente tramite il sistema nazionale di segnalazione all'indirizzo www.agenziafarmaco.it/it/responsabili. Segnalando gli effetti indesiderati si può contribuire a fornire maggiori informazioni sulla sicurezza di questo medicinale.