LOSS 4CPR RIV 70MG
13,48 €
Prezzo indicativo
Data ultimo aggiornamento: 18/10/2015
LOSS è indicato negli adulti per il trattamento dell'osteoporosi post-menopausale. Riduce il rischio di fratture vertebrali e dell'anca.
Ogni compressa contiene: Principio attivo: Acido alendronico 70 mg (come alendronato sodico triidrato). Per gli eccipienti, vedere sezione 6.1.
Controindicazioni
- Ipersensibilità al principio attivo o ad uno qualsiasi degli eccipienti elencati al paragrafo 6.1; Anomalie dell'esofago e altri fattori che ritardano lo svuotamento esofageo, come stenosi e acalasia; Incapacità a stare in piedi o seduti con il busto eretto per almeno 30 minuti; Ipocalcemia; Vedere anche paragrafo 4.4.
Posologia
- Posologia Il dosaggio raccomandato è di una compressa da 70 mg in monosomministrazione settimanale.
I pazienti devono essere informati che in caso abbiano dimenticato di assumere la dose di LOSS 70 mg, devono assumere una compressa al mattino successivo al giorno in cui se ne sono accorti.
Non devono prendere due compresse lo stesso giorno ma devono ricominciare ad assumere una compressa una volta a settimana, nel giorno prescelto come stabilito in precedenza.
Non è stata stabilita la durata ottimale del trattamento con bisfosfonati per l’osteoporosi.
La necessità di un trattamento continuativo deve essere rivalutata in ogni singolo paziente periodicamente in funzione dei benefici e rischi potenziali, in particolare dopo 5 o più anni d’uso.
Anziani Negli studi clinici non è stata dimostrata alcuna differenza legata all'età nei profili di efficacia o di sicurezza dell'alendronato.
Non è pertanto necessario alcun aggiustamento del dosaggio negli anziani.
Danno renale Non è necessario alcun aggiustamento del dosaggio in pazienti con clearance della creatinina maggiore di 35 mL/min.
L'alendronato non è raccomandato in pazienti con danno renale quando la clearance della creatinina è minore di 35 mL/min, in quanto non sono disponibili informazioni in proposito.
Popolazione pediatrica La sicurezza e l'efficacia di LOSS non sono state stabilite nei bambini di età inferiore a 18 anni.
Questo medicinale non deve essere usato nei bambini di età inferiore a 18 anni.
I dati attualmente disponibili per l'acido alendronico nella popolazione pediatrica sono descritti nel paragrafo 5.1.
Modo di somministrazione Uso orale.
Per ottenere un adeguato assorbimento dell'alendronato: LOSS deve essere deglutito almeno 30 minuti prima di qualsiasi alimento, bevanda o farmaco della giornata insieme solo ad acqua semplice.
È probabile che altre bevande (inclusa l'acqua minerale), alimenti e alcuni farmaci riducano l'assorbimento di alendronato (vedere paragrafo 4.5).
Per facilitare il rilascio a livello gastrico e ridurre il potenziale di irritazione/eventi indesiderati locali ed esofagei (vedere paragrafo 4.4): LOSS deve essere deglutito solo dopo essersi alzati dal letto per iniziare la giornata, con un bicchiere colmo d'acqua (non meno di 200 ml).
Il paziente deve deglutire LOSS solo intero.
Il paziente non deve frantumare o masticare o sciogliere in bocca la compressa, a causa del rischio potenziale che si verifichino ulcerazioni orofaringee.
Il paziente non deve distendersi fintanto che non abbia mangiato qualcosa, il che deve avvenire almeno 30 minuti dopo l'assunzione della compressa.
Il paziente non deve distendersi per almeno 30 minuti dopo aver assunto LOSS.
LOSS non deve essere assunto al momento di coricarsi o prima di alzarsi dal letto all'inizio della giornata.
I pazienti devono assumere integratori di calcio e vitamina D se l'assunzione con la dieta non è adeguata (vedere 4.4 paragrafo).
LOSS 70 mg non è stato studiato nel trattamento dell'osteoporosi indotta dai glicocorticoidi. Avvertenze e precauzioni
- Reazioni avverse del tratto gastrointestinale superiore L'alendronato può causare irritazione locale della mucosa del tratto gastrointestinale superiore.
A causa del potenziale peggioramento della patologia di base, si deve agire con cautela nel somministrare l'alendronato a pazienti con patologie attive a livello del tratto gastro-intestinale superiore, quali disfagia, patologie esofagee, gastrite, duodenite, ulcere o con storia recente (entro l'anno precedente) di patologie gastrointestinali importanti quali ulcera peptica o sanguinamento gastrointestinale attivo o chirurgia del tratto gastrointestinale superiore esclusa la piloroplastica (vedere paragrafo 4.3 "Controindicazioni").
In pazienti con accertato esofago di Barrett, il medico deve valutare i benefici e i rischi potenziali dell’alendronato nei singoli pazienti.
In pazienti in trattamento con alendronato sono stati riportati reazioni indesiderate (alcune gravi e con necessità di ospedalizzazione) a carico dell'esofago quali esofagite, ulcere esofagee ed erosioni esofagee, raramente seguite da stenosi esofagee.
Il medico deve, pertanto, fare attenzione alla comparsa di qualsiasi segno o sintomo che indichi una possibile reazione esofagea ed avvisare il paziente di interrompere l'alendronato e rivolgersi ad un medico nel caso si verifichino sintomi di irritazione esofagea quali disfagia, odinofagia, dolore retrosternale, insorgenza o peggioramento di pirosi (vedere paragrafo 4.8).
Il rischio di eventi indesiderati severi a livello esofageo sembra essere maggiore nei pazienti che non assumono l'alendronato in maniera appropriata e/o che continuano ad assumere l'alendronato dopo lo sviluppo di sintomi riferibili ad irritazione esofagea.
È molto importante che il paziente conosca e comprenda bene le modalità di assunzione del medicinale (vedere paragrafo 4.2).
Il paziente deve essere informato che se non vengono seguite queste precauzioni, può aumentare il rischio di problemi esofagei.
Mentre in ampi studi clinici non è stato osservato un aumento del rischio, sono stati segnalati (dopo l'immissione in commercio del medicinale) rari casi di ulcere gastriche e duodenali, alcuni dei quali severi ed associati a complicanze (vedere paragrafo 4.8).
Osteonecrosi della mandibola/mascella L'osteonecrosi della mandibola/mascella, generalmente associata ad estrazione dentaria e/o ad infezione locale (osteomielite inclusa), è stata riportata in pazienti con cancro in trattamento con regimi comprendenti i bifosfonati somministrati principalmente per via endovenosa.
Molti di questi pazienti erano trattati anche con chemioterapia e corticosteroidi.
L’osteonecrosi della mandibola e/o mascella è stata anche riportata in pazienti con osteoporosi in trattamento con i bifosfonati orali.
Quando si valuta il rischio individuale di sviluppare osteonecrosi della mandibola e/o della mascella, devono essere presi in considerazione i seguenti fattori di rischio: - potenza del bifosfonato (maggiore per l'acido zoledronico), via di somministrazione (vedi sopra) e dose cumulativa; - cancro chemioterapia, radioterapia, corticosteroidi, inibitori dell'angiogenesi, fumo; - storia di patologie dentarie, scarsa igiene orale, patologie parodontali, procedure dentarie invasive e cattivo monitoraggio di protesi.
La necessità di un esame odontoiatrico con le appropriate procedure dentistiche preventive deve essere presa in considerazione prima di iniziare un trattamento con bifosfonati orali in pazienti con uno scarso stato di salute dentale.
Durante il trattamento, questi pazienti devono, se possibile, evitare procedure dentarie invasive.
Nei pazienti che hanno sviluppato osteonecrosi della mandibola e/o mascella durante la terapia con i bifosfonati, la chirurgia dentaria può esacerbare la condizione.
Per i pazienti che necessitano di chirurgia dentaria, non ci sono dati disponibili per suggerire che l’interruzione del trattamento con i bifosfonati riduca il rischio di osteonecrosi della mandibola e/o mascella.
Il giudizio clinico del medico deve guidare il programma di gestione di ciascun paziente, sulla base della valutazione individuale del rapporto rischio/beneficio.
Durante il trattamento con bifosfonati, tutti i pazienti devono essere incoraggiati a mantenere un a buona igiene orale, sottoporsi a controlli dentali periodici e riferire di qualsiasi sintomo orale come mobilità dei denti, dolore o gonfiore.
Osteonecrosi del canale uditivo esterno È stata riferita osteonecrosi del canale uditivo esterno in concomitanza con l'uso di bisfosfonati, prevalentemente in associazione a terapie di lungo termine.
Tra i possibili fattori di rischio dell'osteonecrosi del canale uditivo esterno sono inclusi l'uso di steroidi e la chemioterapia e/o fattori di rischio locali quali infezione o trauma.
L'eventualità di osteonecrosi del canale uditivo esterno deve essere valutata in pazienti trattati con bisfosfonati che presentano sintomi a carico dell'orecchio, come dolore o secrezione, o infezioni croniche dell'orecchio.
Dolore muscoloscheletrico Nei pazienti trattati con bifosfonati sono stati riportati dolori ossei, articolari e/o muscolari.
Nell’esperienza post-marketing questi sintomi sono stati raramente severi e/o hanno causato disabilità (vedere paragrafo 4.8).
I tempi di esordio dei sintomi sono risultati variabili da un giorno a diversi mesi dall’inizio del trattamento.
Nella maggior parte dei pazienti l’interruzione del trattamento ha dato luogo a un sollievo dai sintomi.
A seguito di una nuova somministrazione dello stesso medicinale o di un altro bifosfonato, un sottogruppo di pazienti è andato incontro ad una ricaduta dei sintomi.Fratture atipiche del femore Sono state riportate fratture atipiche sottotrocanteriche e diafisarie del femore, principalmente in pazienti in terapia da lungo tempo con bisfosfonati per l’osteoporosi.
Queste fratture trasversali o oblique corte, possono verificarsi in qualsiasi parte del femore o a partire da appena sotto il piccolo trocantere fino a sopra la linea sovracondiloidea.
Queste fratture si verificano spontaneamente o dopo un trauma minimo e alcuni pazienti manifestano dolore alla coscia o all'inguine, spesso associato con reperti di diagnostica per immagini a evidenze radiografiche di fratture da stress, settimane o mesi prima del verificarsi di una frattura completa.
Le fratture sono spesso bilaterali; pertanto, nei pazienti trattati con bisfosfonati che hanno subito una frattura della diafisi femorale deve essere esaminato il femore controlaterale.
È stata riportata anche una limitata guarigione di queste fratture.
Nei pazienti con sospetta frattura atipica femorale si deve prendere in considerazione l'interruzione della terapia con bifosfonati in attesa di una valutazione del paziente basata sul rapporto beneficio rischio individuale.
Durante trattamento con bisfosfonati i pazienti devono essere informati di segnalare qualsiasi dolore alla coscia, all'anca o all’inguine e qualsiasi paziente che manifesti questi sintomi deve essere valutato per la presenza di un'incompleta frattura del femore.
Sindrome di Stevens-Johnson e necrolisi epidermico tossica Durante l'esperienza post-marketing, ci sono state rare segnalazioni di gravi reazioni cutanee incluse la sindrome di Stevens-Johnson e la necrolisi epidermico tossica.
Danno renale Non si raccomanda l'uso di alendronato in pazienti con danno renale quando la clearance della creatinina è minore di 35 mL/min (vedere paragrafo 4.2).
Metabolismo osseo e minerale Si devono considerare con attenzione cause di osteoporosi diverse dalla carenza di estrogeni e dall'età.
L'ipocalcemia deve essere corretta prima di iniziare la terapia con alendronato (vedere paragrafo 4.3).
Anche altri disordini riguardanti il metabolismo minerale (come una carenza di vitamina D e ipoparatiroidismo) devono essere trattati adeguatamente prima di iniziare la terapia con questo medicinale.
ln pazienti affetti da queste condizioni cliniche deve essere effettuato il monitoraggio dei livelli del calcio sierico e dell'ipocalcemia nel corso del trattamento con LOSS.
A causa dell'effetto positivo dell'alendronato sull'incremento della mineralizzazione dell'osso, possono verificarsi diminuzioni dei livelli sierici del calcio e del fosfato specialmente nei pazienti che assumono glucocorticoidi nei quali l'assorbimento del calcio può essere ridotto.
Tali diminuzioni sono usualmente limitate ed asintomatiche.
Vi sono state tuttavia rare segnalazioni di ipocalcemia sintomatica, occasionalmente severa e spesso a carico di pazienti con condizioni predisponenti (es.: ipoparatiroidismo, deficit di vitamina D e malassorbimento del calcio).
E particolarmente importante assicurare un adeguato apporto di calcio e vitamina D in pazienti in terapia con glucocorticoidi.
Eccipienti con effetti noti Questo medicinale contiene meno di 1 mmol (23 mg) di sodio per compressa, cioè essenzialmente ‘senza sodio’. Interazioni
- È probabile che cibo e bevande (inclusa l'acqua minerale), integratori di calcio, antiacidi e altri medicinali per somministrazione orale, se assunti contemporaneamente all'alendronato, interferiscano con l'assorbimento di quest'ultimo.
Di conseguenza, i pazienti devono lasciare trascorrere almeno 30 minuti dall'assunzione dell'alendronato prima dell'assunzione orale di qualsiasi altro farmaco (vedere paragrafi 4.2 e 5.2).
Non si prevedono altre interazioni farmacologiche di rilevanza clinica.
Negli studi clinici, ad alcuni pazienti sono stati somministrati estrogeni (intravaginali, transdermici o orali) durante il trattamento con l'alendronato.
Non sono stati identificati eventi indesiderati attribuibili all'uso degli estrogeni durante il trattamento con l'alendronato.
Poiché l’uso di NSAID è associato a fenomeni di irritazione gastrointestinale, si deve usare cautela durante l’uso concomitante con alendronato.
Sebbene non siano stati condotti studi specifici di interazione, negli studi clinici l'alendronato è stato usato con una vasta gamma di medicinali comunemente prescritti senza dare luogo ad eventi indesiderati di rilevanza clinica. Effetti indesiderati
- Riassunto del profilo di sicurezza ln uno studio clinico della durata di un anno, nelle donne in post-menopausa con osteoporosi, i profili globali di sicurezza di LOSS 70 mg (n=519) e alendronato 10 mg/die (n=370), sono risultati simili.
ln due studi della durata di tre anni di disegno sostanzialmente identico, nelle donne in post-menopausa (alendronato 10 mg: n=196, placebo: n=397) i profili globali di sicurezza di alendronato 10 mg/die e placebo sono risultati simili.
Gli eventi indesiderati segnalati dagli investigatori come possibilmente, probabilmente o sicuramente correlati al medicinale sono presentati nella tabella che segue se si sono verificati in ≥ 1% per ciascun gruppo di trattamento nello studio ad un anno, oppure se si sono verificati in ≥ 1% dei pazienti trattati con alendronato 10 mg/die e ad un'incidenza superiore al placebo negli studi a tre anni:
Tabella delle reazioni avverse Negli studi clinici e/o con l'uso commerciale del medicinale sono state riportate anche le seguenti esperienze avverse: Le frequenze sono definite come: Molto comune (≥1/10), Comune (≥1/100, <1/10), Non comune (≥1/1 000, <1/100), Raro (≥1/10 000, < 1/1 000), Molto raro (<1/10 000 inclusi i casi isolati).Studio ad un anno Studi a tre anni Alendronato Una volta a settimana 70 mg (n = 519)% Alendronato 10 mg/die (n = 370)% Alendronato 10 mg/die (n = 196)% Placebo (n = 397)% Gastro-intestinali Dolore addominale 3,7 3,0 6,6 4,8 Dispepsia 2,7 2,2 3,6 3,5 Rigurgito acido 1,9 2,4 2,0 4,3 Nausea 1,9 2,4 3,6 4,0 Distensione addominale 1,0 1,4 1,0 0,8 Stipsi 0,8 1,6 3,1 1,8 Diarrea 0,6 0,5 3,1 1,8 Disfagia 0,4 0,5 1,0 0,0 Flatulenza 0,4 1,6 2,6 0,5 Gastrite 0,2 1,1 0,5 1,3 Ulcera gastrica 0,0 1,1 0,0 0,0 Ulcera esofagea 0,0 0,0 1,5 0,0 Muscoloscheletrici Dolore muscoloscheletrico (osseo, muscolare o articolare) 2,9 3,2 4,1 2,5 Crampi muscolari 0,2 1,1 0,0 1,0 Neurologici Cefalea 0,4 0,3 2,6 1,5
Segnalazione delle reazioni avverse sospette La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l'autorizzazione del medicinale è importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale.Disturbi del sistema immunitario Raro: reazioni di ipersensibilità inclusi orticaria e angioedema. Disturbi del metabolismo e della nutrizione Raro: ipocalcemia sintomatica, spesso in associazione con condizioni predisponenti¹ Patologie del sistema nervoso Comune: cefalea, capogiri† Non comune: disgeusia† Patologie dell’occhio Non comune: infiammazione dell’occhio (uveite, sclerite, episclerite) Patologie dell’orecchio e del labirinto Comune: vertigini† Molto raro: osteonecrosi del canale uditivo esterno (reazione avversa per la classe dei bisfosfonati). Patologie gastrointestinali Comune: dolore addominale, dispepsia, stipsi, diarrea, flatulenza, ulcera esofagea*, disfagia*, distensione addominale, rigurgito acido. Non comune: nausea, vomito, gastrite, esofagite*, erosioni esofagee*, melena†. Raro: restringimento del lume esofageo*, ulcera orofaringea*, SUP (perforazione, ulcere, sanguinamento) del tratto gastrointestinale superiore¹. Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo Comune: alopecia†, prurito†. Non comune: eruzione cutanea, eritema. Raro: eruzione cutanea con fotosensibilità, reazioni cutanee gravi incluse sindrome di Stevens-Johnson e necrolisi epidermica tossica‡. Patologie del sistema muscoloscheletrico e tessuto connettivo Molto comune: dolore muscoloscheletrico (osseo, muscolare o articolare), che a volte è grave†1. Comune: gonfiore delle articolazioni†. Raro: osteonecrosi della mandibola / mascella‡¹, fratture atipiche sottotrocanteriche e diafisarie del femore (reazione avversa di classe dei bisfosfonati)a. Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione Comune: astenia†, edema periferico†. Non comune: sintomi transitori come da risposta della fase acuta (mialgia, malessere e, raramente, febbre), tipicamente in associazione con l’inizio del trattamento†. ¹ Vedere paragrafo 4.4.
† Negli studi clinici la frequenza nei gruppi cui viene somministrato il farmaco e nei gruppi cui viene somministrato il placebo è simile.
* Vedere paragrafi 4.2 e 4.4.
‡ Questa reazione avversa è stata identificata attraverso la sorveglianza post-marketing.
La frequenza rara è stata stimata sulla base di rilevanti studi clinici.
a Identificata durante l’esperienza post-marketing.
Agli operatori sanitari è richiesto di segnalare qualsiasi reazione avversa sospetta tramite il sistema nazionale di segnalazione all’indirizzo https://www.aifa.gov.it/content/segnalazioni-reazioni-avverse. Gravidanza e allattamento
- Gravidanza I dati relativi all'uso di alendronato in donne in gravidanza non esistono o sono in numero limitato.
Gli studi sugli animali hanno mostrato una tossicità riproduttiva.
L'alendronato ha causato distocia dovuta all'ipocalcemia nei ratti in gravidanza (vedere paragrafo 5.3).
LOSS non deve essere usato durante la gravidanza.
Allattamento Non è noto se l'alendronato/metaboliti siano escreti nel latte materno.
Il rischio per i neonati/lattanti non può essere escluso.
LOSS non deve essere utilizzato durante l'allattamento.
Fertilità I bifosfonati sono incorporati nella matrice dell'osso, dalla quale sono gradualmente rilasciati nell'arco di anni.
Il quantitativo di bifosfonati incorporati nell'osso dell'adulto, e quindi, il quantitativo disponibile per il rilascio nella circolazione sistemica, è direttamente correlato alla dose e alla durata dell'uso di bifosfonati (vedere paragrafo 5.2).
Non ci sono dati sul rischio fetale nell'uomo.
Tuttavia, vi è un rischio teorico di danno fetale, principalmente scheletrico, se una donna rimane incinta dopo aver completato un ciclo di terapia con bifosfonati.
Non è stato studiato l'impatto sul rischio di variabili quali il tempo che intercorre tra la cessazione della terapia con bifosfonati e il concepimento, il tipo di bifosfonato usato e la via di somministrazione (via endovenosa nei confronti della via orale). Conservazione
- Questo medicinale non richiede alcuna condizione particolare di conservazione.
Cerca farmaci per nome:
La fonte dei dati utilizzati e pubblicati è Banche Dati Farmadati Italia. Farmadati Italia garantisce il massimo impegno affinché la Banca dati e gli Aggiornamenti relativi a farmaci, parafarmaci, prodotti omeopatici e principi attivi siano precisi, puntuali e costantemente aggiornati. Questo materiale è fornito solo a scopo didattico e non è inteso per consulenza medica, diagnosi o trattamento e non deve in nessun caso sostituirsi alla visita specialistica o ad un consulto medico. Farmadati Italia e SilhouetteDonna.it non si assumono responsabilità sull’utilizzo dei dati. E’ doveroso contattare il proprio medico e/o uno specialista per la prescrizione e assunzione di farmaci. L’ultimo aggiornamento dei dati e la messa online del database da parte di Silhouette Donna è stato effettuato in data 19/11/2024.
Segnalazione degli effetti indesiderati
Se dovesse manifestarsi un qualsiasi effetto indesiderato, compresi quelli non elencati in questo foglio, è doveroso rivolgersi al proprio medico, ad uno specialista e/o al farmacista. La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l’autorizzazione del medicinale è importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale. Gli effetti indesiderati possono essere segnalati direttamente tramite il sistema nazionale di segnalazione all'indirizzo www.agenziafarmaco.it/it/responsabili. Segnalando gli effetti indesiderati si può contribuire a fornire maggiori informazioni sulla sicurezza di questo medicinale.