LERCANIDIPINA TECN 28CPR 10MG

5,63 €

Prezzo indicativo

Principio attivo: LERCANIDIPINA CLORIDRATO
  • ATC: C08CA13
  • Descrizione tipo ricetta: RR - RIPETIBILE 10V IN 6MESI
  • Presenza Glutine:
  • Presenza Lattosio:

Data ultimo aggiornamento: 22/04/2011

LercanidipinaTecniGen è indicata per il trattamento dell’ipertensione essenziale da lieve a moderata.
Lercanidipina TecniGen 10 mg compresse rivestite con filmUna compressa rivestita con film contiene 10 mg di lercanidipina cloridrato, equivalente a 9,4 mg di lercanidipina. LercanidipinaTecniGen 20 mg compresse rivestite con film Una compressa rivestita con film contiene 20 mg di lercanidipina cloridrato, equivalente a 18,8 mg di lercanidipina. Per l’elenco completo degli eccipienti, vedere paragrafo 6.1.

Controindicazioni

– Ipersensibilità al principio attivo o ad uno qualsiasi degli eccipienti elencati al paragrafo 6.1 o alle diidropiridine – Gravidanza ed allattamento (vedere paragrafo 4.6) – Donne in età fertile a meno che non venga usata una efficace copertura anticoncezionale – Ostruzione all’eiezione ventricolare sinistra – Insufficienza cardiaca congestizia non trattata – Angina pectoris instabile – Compromissione epatica o renale di grado severo – Pazienti che hanno avuto un infarto cardiaco da meno di un mese – Co–somministrazione di: – Forti inibitori del CYP3A4 (vedere paragrafo 4.5) Ciclosporina (vedere paragrafo 4.5) – Succo di pompelmo (vedere paragrafo 4.5)

Posologia

Posologia La dose raccomandata è di 10 mg per via orale una volta al giorno almeno 15 minuti prima dei pasti.
La dose può essere aumentata a 20 mg in funzione della risposta individuale del paziente.
L’aggiustamento della dose dovrà essere graduale poiché il massimo effetto antiipertensivo si manifesta entro 2 settimane circa.
In alcuni pazienti non adeguatamente controllati mediante monoterapia antiipertensiva, è possibile associare la somministrazione di lercadinipina a farmaci beta–bloccanti (atenololo), diuretici (idroclorotiazide) o ACE–inibitori (captopril o enalapril).
Poiché la curva dose–risposta è ripida e presenta un "plateau" a dosi tra 20 e 30 mg, è improbabile che dosi più elevate inducano una maggiore efficacia mentre potrebbe verificarsi un aumento degli effetti indesiderati.
Uso negli anziani : Sebbene dagli studi di farmacocinetica e dall’esperienza clinica non sia emersa la necessità di modificare la dose giornaliera negli anziani, si raccomanda tuttavia particolare attenzione all’inizio del trattamento.
Uso nei bambini e negli adolescenti : clinica, Lercanidipina TecniGen non è raccomandata in pazienti con età inferiore a 18 annipoiché non vi sono dati sulla sicurezza e sull’efficacia.
Uso nei pazienti con disfunzioni epatiche o renali Si raccomanda particolare cautela all’inizio del trattamento di pazienti con disfunzioni epatiche o renali lievi–moderate.
Sebbene la posologia abituale raccomandata è risultata ben tollerata da questi pazienti, l’incremento della dose giornaliera a 20 mg deve essere affrontato con cautela.
L’effetto antiipertensivo può risultare aumentato in pazienti con compromissione epatica e di conseguenza deve essere considerato un aggiustamento del dosaggio.
Lercanidipina TecniGen non è raccomandata per l’uso in pazienti con grave compromissione epatica o in pazienti con grave compromissione renale (filtrazione glomerulare < 30 ml/min).
Modo di somministrazione Uso orale Il trattamento deve essere somministrato preferibilmente al mattino almeno 15 minuti prima di colazione.
Questo medicinale non deve essere somministrato con succo di pompelmo (vedere paragrafo 4.3 e 4.5).

Avvertenze e precauzioni

Sindrome del nodo del seno È necessaria particolare cautela quando Lercanidipina TecniGen viene somministrata a pazienti affetti da disfunzione del nodo del seno (se non è impiantato un pace–maker).
Disfunzione ventricolare sinistra e ischemia cardiaca Sebbene studi controllati di emodinamica non abbiano dimostrato alcuna compromissione della funzione ventricolare, è richiesta cautela in pazienti affetti da disfunzione ventricolare sinistra.
È stato suggerito che alcune diidropiridine a breve durata d’azione possano essere associate ad un aumento del rischio cardiovascolare in pazienti affetti da ischemia cardiaca.
Sebbene Lercanidipina sia un farmaco a lunga durata d’azione, in tali pazienti è richiesta cautela.
Alcune diidropiridine possono raramente causare dolore pre–cordiale o angina pectoris.
Molto raramente pazienti con angina pectoris pre–esistente possono presentare un aumento di frequenza, durata o gravità di questi attacchi.
Possono essere osservati casi isolati di infarto del miocardio (vedere paragrafo 4.8).
Uso nei pazienti con disfunzioni epatiche o renali Si deve usare particolare cautela quando si inizia il trattamento in pazienti con disfunzioni renali o epatiche da lievi a moderate.
Sebbene la dose abitualmente raccomandata possa essere tollerata in questi sottogruppi, l’aumento della dose a 20 mg/die deve essere affrontato con cautela.
L’effetto antiipertensivo può risultare aumentato in pazienti con compromissione epatica e di conseguenza deve essere considerato un aggiustamento del dosaggio.
Lercanidipina non è raccomandata per l’uso in pazienti con compromissione epatica grave o in pazienti con grave compromissione renale (filtrazione glomerulare < 30 ml/min) (vedere paragrafo 4.2).
Alcool L’uso di alcool deve essere evitato perché può potenziare l’effetto vasodilatatore dei medicinali antiipertensivi (vedere paragrafo 4.5).
Induttori del CYP3A4 Gli induttori del CYP3A4 come gli anticonvulsivanti (ad es.
fenitoina, carbamazepina) e la rifampicina possono ridurre i livelli plasmatici di lercanidipina e pertanto l’efficacia di lercanidipina può risultare minore di quella attesa (vedere paragrafo 4.5).
Popolazione pediatrica La sicurezza e l’efficacia di lercanidipina non è stata dimostrata nei bambini.

Interazioni

Inibitori del CYP3A4 Lercanidipina è nota per essere metabolizzata dall’enzima CYP3A4 e pertanto gli inibitori e gli induttori del CYP3A4 somministrati in associazione possono interferire con il metabolismo e l’eliminazione di lercanidipina.
La co–prescrizione di lercanidipina con inibitori del CYP3A4 (ad es.
ketoconazolo, itraconazolo, ritonavir, eritromicina, troleandomicina) deve essere evitata (vedere paragrafo 4.3).
Uno studio di interazione con ketoconazolo,un potente inibitore del CYP3A4, ha mostrato un considerevole aumento dei livelli plasmatici di lercanidipina (un aumento di 15 volte dell’AUC e di 8 volte laCmax per l’eutomero S–lercanidipina).
Ciclosporina Ciclosporina e lercanidipina non devono essere co–somministrate (vedere paragrafo 4.3).
Dopo somministrazione concomitante di lercanidipina e ciclosporina sono stati osservati aumenti dei livelli plasmatici.
Uno studio in volontari sani giovani ha mostrato che quando la ciclosporina viene somministrata 3 ore dopo l’assunzione di lercanidipina, i livelli plasmatici di lercanidipina non cambiano, mentre l’AUC delle ciclosporina aumenta del 27%.
Tuttavia la co–somministrazione di lercanidipina con ciclosporina ha causato un aumento di 3 volte dei livelli plasmatici di lercanidipina e del 21% dell’AUC della ciclosporina.
Succo di pompelmo Lercanidipina non deve essere usata con il succo di pompelmo (vedere paragrafo 4.3).
Come per le altre diidropiridine, lercanidipina è sensibile all’inibizione metabolica da parte del succo di pompelmo, con un conseguente aumento della sua biodisponibilità sistemica e dell’effetto ipotensivo.
Midazolam L’assorbimento di lercanidipina è aumentato (di circa il 40%) e la velocità di assorbimento è diminuita (Tmax ritardato da 1,75 a 3 ore) quando somministrata alla dose di 20 mg in associazione con midazolam per via orale in volontari anziani.
Le concentrazioni di midazolam non sono state modificate.
Substrati del CYP3A4 Si deve usare cautela quando lercanidipina viene prescritta assieme con altri substrati del CYP3A4, come terfenadina, astemizolo, antiaritmici di classe 3 come amiodarone, chinidina.
Induttori del CYP3A4 La co–somministrazione di lercanidipina con induttori del CYP3A4 come gli anticonvulsivanti (ad es.
fenitoina, carbamazepina) e la rimfapicina deve essere affrontata con cautela poiché l’effetto antiipertensivo può essere ridotto e la pressione sanguigna deve essere monitorata più spesso del solito.
Metoprololo Quando lercanidipina viene co–somministrata con metoprololo, un beta–bloccante eliminato principalmente attraverso il fegato, la biodisponibilità di metoprololo non è stata modificata mentre quella di lercanidipina si è ridotta del 50%.
Questo effetto può esser dovuto alla riduzione del flusso sanguigno del fegato causato dai beta–bloccanti e può pertanto verificarsi con altri medicinali di questa classe.
Di conseguenza, lercanidipina può essere somministrata con sicurezza con agenti beta– bloccanti, ma può essere richiesto un aggiustamento della dose.
Fluoxetina Uno studio di interazione con fluoxetina (un inibitore del CYP2D6 e del CYP3A4), condotto in volontari con età di 65 ± 7 anni (media ±d.s.) non ha mostrato alterazioni clinicamente rilevanti nella farmacocinetica di lercanidipina.
Cimetidina La somministrazione concomitante di 800 mg/die di cimetidina non causa significative modificazioni dei livelli plasmatici di lercanidipina, ma a dosi maggiori è necessaria cautela poiché la biodisponibilità e l’effetto ipotensivo di lercanidipina possono aumentare.
Digossina La co–somministrazione di 20 mg di lercanidipina in pazienti in trattamento cronico con beta– metildigossina, non ha mostrato evidenze di interazioni farmacocinetiche.
Volontari sani trattati con digossina dopo una dose di 20 mg di lercanidipina somministrata a digiuno, hanno mostrato un aumento medio del 33% della Cmax della digossina, mentre l’AUC e la clearance renale non sono risultate significativamente modificate.
I pazienti in trattamento concomitante con digossina devono essere monitorati attentamente per i segni clinici della tossicità da digossina.
Simvastatina Quando una dose di 20 mg di lercanidipina è stata ripetutamente co–somministrata con 40 mg di simvastatina, l’AUC di lercanidipina non è risultata significativamente modificata, mentre l’AUC di simvastatina è aumentata del 56% e quella del suo metabolita attivo beta–idrossiacido del 28%.
È improbabile che tali cambiamenti abbiano rilevanza clinica.
Non ci si attendono interazioni quando lercanidipina viene somministrata al mattino e simvastatina alla sera, come indicato per questi medicinali.
Warfarin La co–somministrazione di 20 mg di lercanidipina a volontari sani a digiuno, non ha alterato la farmacocinetica di warfarin.
Diuretici ed ACEinibitori Lercanidipina è stata somministrata in modo sicuro assieme a diuretici ed ACE–inibitori.
Alcool L’alcool deve essere evitato poiché può potenziare l’effetto vasodilatatorio dei medicinali antiipertensivi (vedere paragrafo 4.4).
Popolazione pediatrica Studi di interazione sono stati effettuati solo negli adulti.

Effetti indesiderati

Circa l’1,8% dei pazienti trattati presenta reazioni avverse.
La tabella seguente mostra l’incidenza delle reazioni avverse con una correlazione almeno possibile, raggruppate secondo la classificazione sistemica organica MedDRA ed ordinate per frequenza (non comuni, rare).
Le seguente convenzione è stata utilizzata per classificare la frequenza delle reazioni avverse: non comune (≥1/1.000, <1/100); raro (≥1/10.000, <1/1.000); molto raro (<1/10.000).
Come mostrato nella tabella, le reazioni avverse che compaiono più comunemente, riportate in studi clinici controllati sono: cefalea, capogiri, edema periferico, tachicardia, palpitazioni, vampate, che compaiono in meno dell’1% dei pazienti.
Classificazione sistemica organicaMedDRA Frequenza Reazione avversa
Disturbi del sistema immunitarioMolto raroIpersensibilità
Patologie del sistema nervosoNon comuneCefalea, capogiri
RaroSonnolenza
Molto raroSincope
Patologie cardiacheNon comuneTachicardia; palpitazioni
RaroAngina pectoris
Patologie vascolariNon comuneVampate
Patologie gastrointestinaliRaroNausea; dispepsia; diarrea; dolore addominale; vomito
Patologie della cute e del tessuto SottocutaneoRaroEruzione cutanea
Patologie del sistema muscoloscheletrico e del tessuto connettivoRaroMialgia
Patologie renali ed urinarieRaroPoliuria
Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazioneNon comuneEdema periferico
RaroAstenia; affaticamento
Nell’esperienza successiva alla commercializzazione, da segnalazioni spontanee sono stati riportati molto raramente i seguenti effetti indesiderati: ipertrofia gengivale, aumento reversibile dei livelli sierici delle transaminasi epatiche, ipotensione, pollachiuria e dolore toracico.
Alcune diidropiridine possono raramente portare a dolore pre–cordiale o angina pectoris.
Molto raramente pazienti con angina pectoris pre–esistente possono presentare un aumento di frequenza, durata o gravità di questi attacchi.
Possono essere osservati casi isolati di infarto del miocardio.
Lercanidipina non sembra influenzare negativamente la glicemia o i livelli sierici dei lipidi.
Segnalazione delle reazioni avverse sospette La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l’autorizzazione del medicinale è importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale.
Agli operatori sanitari è richiesto di segnalare qualsiasi reazione avversa sospetta tramite il sistema nazionale di segnalazione.

Gravidanza e allattamento

Gravidanza I dati della lercadinipina non forniscono evidenza di effetti teratogeni nel ratto e nel coniglio e la performance riproduttiva nel ratto non è stata alterata.
Tuttavia, poiché non vi è esperienza clinica con lercanidipina in gravidanza e durante l’allattamento ed altre diidropiridine sono risultate teratogene negli animali, lercanidipina non deve essere somministrata in gravidanza o a donne in età fertile a meno che venga usata una efficace copertura anticoncezionale.
Allattamento A causa dell’elevata lipofilia di lercanidipina, ci si può attendere una distribuzione nel latte.
Pertanto non deve essere somministrata a madri che allattano.
Fertilità Non sono disponibili dati clinici con lercanidipina.
In alcuni pazienti trattati con calcioantagonisti sono state riportate variazioni biochimiche reversibili nella testa degli spermatozoi, che potrebbero pregiudicare la fecondazione.
A fronte di ripetute fecondazioni in–vitro non riuscite, e in mancanza di altre spiegazioni, è possibile attribuirne la causa ai calcio–antagonisti.

Conservazione

Conservare nella confezione originaleper proteggere dalla luce.

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Segnalazione degli effetti indesiderati
Se dovesse manifestarsi un qualsiasi effetto indesiderato, compresi quelli non elencati in questo foglio, è doveroso rivolgersi al proprio medico, ad uno specialista e/o al farmacista. La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l’autorizzazione del medicinale è importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale. Gli effetti indesiderati possono essere segnalati direttamente tramite il sistema nazionale di segnalazione all'indirizzo www.agenziafarmaco.it/it/responsabili. Segnalando gli effetti indesiderati si può contribuire a fornire maggiori informazioni sulla sicurezza di questo medicinale.