INVEGA 28CPR 3MG RP OPA
133,47 €
Prezzo indicativo
Data ultimo aggiornamento: 11/12/2019
INVEGA è indicato per il trattamento della schizofrenia negli adulti e negli adolescenti a partire dai 15 anni di età. INVEGA è indicato per il trattamento del disturbo schizoaffettivo negli adulti.
Ogni compressa a rilascio prolungato contiene 3 mg di paliperidone. Ogni compressa a rilascio prolungato contiene 6 mg di paliperidone. Ogni compressa a rilascio prolungato contiene 9 mg di paliperidone. Ogni compressa a rilascio prolungato contiene 12 mg di paliperidone. Eccipienti con effetto noto: ogni compressa da 3 mg contiene 13,2 mg di lattosio. Per l’elenco completo degli eccipienti, vedere paragrafo 6.1.
Controindicazioni
- Ipersensibilità al principio attivo, a risperidone, o ad uno qualsiasi degli eccipienti elencati al paragrafo 6.1.
Posologia
- Posologia Schizofrenia (adulti) La dose raccomandata di INVEGA per il trattamento della schizofrenia negli adulti è di 6 mg in un’unica somministrazione giornaliera, da assumere la mattina.
Non è necessaria titolazione della dose iniziale.
Alcuni pazienti potrebbero trarre beneficio da dosi maggiori o minori, all’interno dell’intervallo raccomandato, compreso tra 3 mg e 12 mg, sempre da assumersi una volta al giorno.
La variazione del dosaggio, se indicata, deve essere effettuata solamente a seguito di rivalutazione clinica.
Quando sono indicati aumenti del dosaggio, si raccomanda di procedere con incrementi di 3 mg al giorno e generalmente devono avvenire ad intervalli superiori ai 5 giorni.
Disturbo schizoaffettivo (adulti) La dose raccomandata di INVEGA per il trattamento del disturbo schizoaffettivo negli adulti è di 6 mg in un’unica somministrazione giornaliera, da assumere la mattina.
Non è necessaria titolazione della dose iniziale.
Alcuni pazienti potrebbero trarre beneficio da dosi maggiori, all’interno dell’intervallo raccomandato, compreso tra 6 mg e 12 mg, sempre da assumersi una volta al giorno.
La variazione del dosaggio, se indicata, deve essere effettuata solamente a seguito di rivalutazione clinica.
Quando sono indicati aumenti del dosaggio, si raccomanda di procedere con incrementi di 3 mg al giorno e generalmente devono avvenire ad intervalli superiori ai 4 giorni.
Passaggio ad altri farmaci antipsicotici Non esistono raccolte sistematiche di dati relative specificamente al passaggio di pazienti da INVEGA ad altri farmaci antipsicotici.
A causa dei differenti profili farmacodinamici e farmacocinetici dei diversi farmaci antipsicotici è necessaria la supervisione del medico squando il passaggio ad un altro antipsicotico è considerato clinicamente appropriato.
Anziani La dose raccomandata per i pazienti anziani con funzionalità renale nella norma (≥ 80 ml/min) è la stessa degli adulti in condizioni di funzionalità renale normale.
Tuttavia, poiché negli anziani la funzionalità renale può essere ridotta, può essere necessario aggiustare la dose in base al quadro di funzionalità renale del paziente (vedere sotto: Pazienti con compromissione renale).
INVEGA deve essere usato con cautela nei pazienti anziani affetti da demenza in presenza di fattori di rischio per ictus (vedere paragrafo 4.4).
La sicurezza e l’efficacia di INVEGA non sono state studiate nei pazienti di età superiore ai 65 anni con disturbo schizoaffettivo.
Pazienti con compromissione epatica Non è richiesta alcuna variazione del dosaggio nei pazienti con compromissione epatica lieve o moderata.
Poiché INVEGA non è stato studiato in pazienti con compromissione epatica grave, si raccomanda cautela in tali pazienti.
Pazienti con compromissione renale Per i pazienti con compromissione renale lieve (clearance della creatinina da ≥ 50 a < 80 ml/min), la dose iniziale raccomandata è di 3 mg una volta al giorno.
Questa dose può essere aumentata a 6 mg una volta al giorno sulla base della risposta clinica e della tollerabilità.
Per i pazienti con compromissione renale da moderata a grave (clearance della creatinina da ≥ 10 a < 50 ml/min), la dose iniziale raccomandata di INVEGA è di 3 mg a giorni alterni, dose che può essere aumentata a 3 mg al giorno a seguito di rivalutazione clinica.
Poiché INVEGA non è stato studiato in pazienti con clearance della creatinina inferiore a 10 ml/min, non se ne raccomanda l’uso in questi pazienti.
Popolazione pediatrica Schizofrenia: la dose iniziale raccomandata di INVEGA per il trattamento della schizofrenia negli adolescenti a partire dai 15 anni di età è di 3 mg una volta al giorno, somministrata al mattino.
Adolescenti di peso < 51 kg: la dose massima giornaliera raccomandata di INVEGA è di 6 mg.
Adolescenti di peso ≥ 51 kg: la dose massima giornaliera raccomandata di INVEGA è di 12 mg.
L’aggiustamento del dosaggio, se indicato, deve avvenire solo dopo una rivalutazione clinica basata sulla necessità individuale del paziente.
Quando sono indicati aumenti del dosaggio, sono raccomandati incrementi di 3 mg/giorno e generalmente devono avvenire ad intervalli di 5 o più giorni.
Non sono state stabilite la sicurezza e l’efficacia di INVEGA nel trattamento della schizofrenia negli adolescenti di età compresa tra 12 e 14 anni.
I dati attualmente disponibili sono riportati nel paragrafo 4.8 e 5.1 ma non può essere fatta alcuna raccomandazione riguardante la posologia.
Non esiste alcuna indicazione per un uso specifico di INVEGA nei bambini di età inferiore ai 12 anni.
Disturbo schizoaffettivo: la sicurezza e l’efficacia di INVEGA nel trattamento del disturbo schizoaffettivo in pazienti di età compresa tra 12 e 17 anni non sono state studiate o stabilite.
Non esiste alcuna indicazione per un uso specifico di INVEGA nei bambini di età inferiore ai 12 anni.
Altri gruppi speciali Non è raccomandato alcun aggiustamento della dose di INVEGA in base al sesso, alla razza o nel caso di pazienti fumatori.Metodo di somministrazione INVEGA è destinato alla somministrazione orale.
La compressa deve essere deglutita intera con un liquido, non deve essere masticata, divisa né frantumata.
Il principio attivo è contenuto in un involucro non assorbibile ideato per rilasciarlo in modo controllato.
L’involucro e i suoi principali componenti insolubili sono eliminati dal corpo; i pazienti non devono preoccuparsi se notano occasionalmente nelle feci qualcosa di simile ad una compressa.
La somministrazione di INVEGA deve avvenire sempre nelle stesse condizioni di assunzione di cibo (vedere paragrafo 5.2).
Al paziente deve essere spiegato che INVEGA va assunto sempre in stato di digiuno o sempre con la colazione e di non alternare l’assunzione tra lo stato di digiuno e quello a stomaco pieno. Avvertenze e precauzioni
- I pazienti con disturbo schizoaffettivo trattati con paliperidone devono essere monitorati attentamente per un potenziale passaggio dai sintomi maniacali a quelli depressivi.
Intervallo QT È necessaria cautela nel somministrare INVEGA ai pazienti con disturbi cardiovascolari noti o con una storia familiare di prolungamento dell’intervallo QT e in caso di uso concomitante di altri farmaci ritenuti in grado di prolungare l’intervallo QT.
Sindrome neurolettica maligna In associazione all’utilizzo di paliperidone, è stata riportata la Sindrome Neurolettica Maligna (SNM), caratterizzata da ipertermia, rigidità muscolare, instabilità del Sistema Nervoso Autonomo, alterazioni dello stato di coscienza e livelli sierici elevati di creatinfosfochinasi.
Ulteriori manifestazioni cliniche possono includere mioglobinuria (rabdomiolisi) e insufficienza renale acuta.
Se un paziente mostra segni o sintomi indicativi della SNM bisogna sospendere il trattamento con qualsiasi antipsicotico, incluso INVEGA.
Discinesia tardiva I farmaci con azione antagonista sui recettori dopaminergici sono stati associati all’induzione di discinesia tardiva caratterizzata da movimenti ritmici e involontari soprattutto della lingua e/o del viso.
Qualora si manifestassero i segni e i sintomi della discinesia tardiva si deve considerare l’opportunità di sospendere qualsiasi antipsicotico, incluso INVEGA.
Leucopenia, neutropenia e agranulocitosi Sono stati segnalati eventi di leucopenia, neutropenia e agranulocitosi con l’utilizzo di antipsicotici, incluso INVEGA.
Durante la sorveglianza post-marketing l’agranulocitosi è stata segnalata molto raramente (< 1/10.000 pazienti).
I pazienti con una storia clinicamente significativa di bassa conta di globuli bianchi (WBC) o con una leucopenia/neutropenia farmaco indotta devono essere monitorati durante i primi mesi di terapia e deve essere presa in considerazione una interruzione di INVEGA al primo segno di diminuzione della WBC clinicamente significativo in assenza di altri fattori causali.
I pazienti con una neutropenia clinicamente significativa devono essere monitorati attentamente per febbre o altri sintomi o segni di infezione e trattati tempestivamente qualora si presentassero tali sintomi o segni.
I pazienti con grave neutropenia (conta assoluta dei neutrofili < 1 X 109/L) devono interrompere INVEGA e il loro WBC deve essere seguito fino alla risoluzione.
Iperglicemia e diabete mellito Durante il trattamento con paliperidone sono stati segnalati iperglicemia, diabete mellito ed esacerbazione di un diabete preesistente.
In alcuni casi è stato segnalato un precedente aumento del peso corporeo che potrebbe essere un fattore di predisposizione.
L’associazione con chetoacidosi è stata segnalata molto raramente e raramente con coma diabetico.
Si consiglia un appropriato monitoraggio clinico in conformità alle linee guida utilizzate per gli antipsicotici.
Pazienti trattati con qualsiasi antipsicotico atipico, compreso INVEGA, devono essere monitorati per i sintomi di iperglicemia (come polidipsia, poliuria, polifagia e debolezza) e pazienti con diabete mellito devono essere monitorati regolarmente per valutare un peggioramento del controllo glicemico.
Aumento del peso Durante l’uso di INVEGA è stato segnalato un significativo aumento del peso corporeo.
Il peso deve essere valutato regolarmente.
Iperprolattinemia Studi in colture cellulari suggeriscono che la crescita cellulare nei tumori mammari umani può essere stimolata dalla prolattina.
Sebbene negli studi clinici ed epidemiologici non sia stata finora dimostrata una chiara associazione con la somministrazione di antipsicotici, si raccomanda cautela nei pazienti con anamnesi medica rilevante.
Paliperidone deve essere utilizzato con cautela in pazienti con possibili tumori prolattina-dipendenti.
Ipotensione ortostatica Paliperidone può indurre ipotensione ortostatica in alcuni pazienti a causa della sua azione alfabloccante.
In base ai dati aggregati raccolti dalle 3 sperimentazioni cliniche condotte con INVEGA, controllate con placebo, della durata di 6 settimane a dosaggio fisso (3, 6, 9 e 12 mg), l’ipotensione ortostatica è stata riportata dal 2,5% dei soggetti trattati con INVEGA, contro lo 0,8% dei soggetti trattati con placebo.
INVEGA deve essere somministrato con cautela a pazienti con malattie cardiovascolari note (ad es.
scompenso cardiaco, infarto del miocardio o ischemia miocardica, difetti della conduzione), malattia cerebrovascolare o condizioni che predispongono il paziente all’ipotensione (come la disidratazione e l’ipovolemia).
Convulsioni INVEGA deve essere somministrato con cautela a pazienti con anamnesi di convulsioni o altre condizioni che potrebbero abbassare la soglia convulsiva.
Potenziale ostruzione gastrointestinale Poiché le compresse di INVEGA non sono deformabili e non mutano sostanzialmente forma nel tratto gastrointestinale, INVEGA non deve essere generalmente somministrato a pazienti con grave restringimento gastrointestinale preesistente (patologico o iatrogeno) o a pazienti con disfagia o con serie difficoltà nella deglutizione delle compresse.
Sono stati riportati rari casi di sintomi ostruttivi in pazienti con restringimenti noti in associazione all’ingestione di farmaci in formulazioni non deformabili a rilascio controllato.
Per la tipologia a rilascio controllato della forma farmaceutica, INVEGA deve essere usato solo da pazienti in grado di deglutire la compressa intera.
Condizioni cliniche caratterizzate da riduzione del tempo di transito gastrointestinale Le condizioni che generano una riduzione del tempo di transito gastrointestinale, ad es.
malattie associate a diarrea cronica grave, possono causare una riduzione dell’assorbimento di paliperidone.
Compromissione renale Le concentrazioni plasmatiche di paliperidone sono aumentate nei pazienti con compromissione renale e potrebbe, quindi, rendersi necessario un aggiustamento del dosaggio in alcuni pazienti (vedere paragrafi 4.2 e 5.2).
Non sono disponibili dati relativi a pazienti con clearance della creatinina inferiore a 10 ml/min.
Paliperidone non deve essere somministrato a tali pazienti.
Compromissione epatica Non sono disponibili dati relativi a pazienti con compromissione epatica grave (classe C secondo la classificazione Child-Pugh).
Si raccomanda cautela in caso di somministrazione di paliperidone a tali pazienti.
Pazienti anziani affetti da demenza INVEGA non è stato studiato nei pazienti anziani affetti da demenza.
L’esperienza di risperidone viene considerata valida anche per paliperidone.
Mortalità globale In una meta-analisi di 17 sperimentazioni cliniche controllate, i pazienti anziani affetti da demenza trattati con altri antipsicotici atipici, inclusi risperidone, aripiprazolo, olanzapina e quetiapina, mostravano un rischio di mortalità maggiore rispetto al placebo.
Fra quelli trattati con risperidone, la mortalità è stata del 4% rispetto al 3,1% del placebo.Reazioni avverse cerebrovascolari In studi clinici randomizzati, placebo-controllati condotti su pazienti dementi trattati con alcuni antipsicotici atipici, inclusi risperidone, aripiprazolo ed olanzapina, è stato osservato un rischio circa tre volte maggiore di reazioniavverse cerebrovascolari.
Il meccanismo alla base dell’aumento del rischio non è noto.
INVEGA deve essere usato con cautela nei pazienti anziani con demenza che presentano fattori di rischio per stroke.
Morbo di Parkinson e demenza con corpi di Lewy I medici devono ponderare rischi e benefici nel prescrivere INVEGA a pazienti affetti da morbo di Parkinson o demenza con corpi di Lewy (DLB), poiché entrambi i gruppi di pazienti potrebbero essere soggetti ad un rischio maggiore di insorgenza della Sindrome Neurolettica Maligna o potrebbero mostrare una maggiore sensibilità agli antipsicotici.
Le manifestazioni di tale maggiore sensibilità possono includere confusione, ottundimento, instabilità posturale con frequenti cadute, oltre a sintomi extra-piramidali.
Priapismo È stato riportato che i farmaci antipsicotici (compreso risperidone) con effetti di blocco α-adrenergico inducono priapismo.
Durante la sorveglianza post-marketing è stato riportato priapismo anche con paliperidone, che è il metabolita attivo di risperidone.
I pazienti devono essere informati che, qualora il priapismo non si risolva entro 3-4 ore, è opportuno rivolgersi con urgenza al medico.
Regolazione della temperatura corporea Ai farmaci antipsicotici è stata attribuita la compromissione della capacità del corpo di abbassare la temperatura corporea centrale.
Si consiglia di prestare attenzione nel prescrivere INVEGA a pazienti che potrebbero essere esposti a condizioni che possono contribuire ad un aumento della temperatura corporea come ad es.
esercizio fisico intenso, esposizione a calore estremo, trattamento concomitante con farmaci anticolinergici o a pazienti soggetti a disidratazione.
Tromboembolismo venoso Sono stati riportati casi di tromboembolismo venoso (TEV) con i farmaci antipsicotici.
Spesso i pazienti trattati con farmaci antipsicotici presentano fattori di rischio acquisiti per TEV; pertanto devono essere identificati tutti i possibili fattori di rischio per TEV prima e durante la terapia con INVEGA e devono essere intraprese misure preventive.
Effetto antiemetico Negli studi preclinici con paliperidone è stato osservato un effetto antiemetico.
Tale effetto, qualora si verificasse nell’uomo, potrebbe mascherare i segni ed i sintomi del sovradosaggio di alcuni farmaci o di condizioni quali ostruzione intestinale, sindrome di Reye e tumore cerebrale.
Popolazione pediatrica L’effetto sedativo di INVEGA deve essere strettamente monitorato in questa popolazione.
Una modifica dell’orario di assunzione di INVEGA può migliorare l’impatto della sedazione sul paziente.
A causa dei potenziali effetti di una prolungata iperprolattinemia sulla crescita e maturazione sessuale negli adolescenti, deve essere considerata una periodica valutazione clinica dello stato endocrinologico, comprese le misure di altezza, peso, maturazione sessuale, monitoraggio del funzionamento del ciclo mestruale e di altri potenziali effetti correlati alla prolattina.
Durante il trattamento con INVEGA dovrebbe essere regolarmente condotto anche un esame per sintomi extrapiramidali ed altri disturbi del movimento.
Per le specifiche raccomandazioni posologiche nella popolazione pediatrica, vedere paragrafo 4.2.
Sindrome intraoperatoria dell’iride a bandiera La sindrome intraoperatoria dell’iride a bandiera (IFIS) è stata osservata durante chirurgia della cataratta in pazienti trattati con medicinali ad effetto antagonista sui recettori alpha1a-adrenergici, come INVEGA (vedere paragrafo 4.8).
L’IFIS può aumentare il rischio di complicazioni oculari durante e dopo l’operazione.
L’uso corrente o passato di medicinali ad effetto antagonista sui recettori alpha1a-adrenergici deve essere reso noto al chirurgo oftalmico prima dell’intervento chirurgico.
Il potenziale beneficio della sospensione della terapia alfa1 bloccante prima dell’intervento di cataratta non è stato stabilito e deve essere valutato rispetto al rischio di interrompere la terapia antipsicotica.
Contenuto di lattosio (riguarda solo le compresse da 3 mg) Pazienti affetti da rari problemi ereditari di intolleranza al galattosio, deficit di Lapp lattasi o malassorbimento di glucosio-galattosio non devono assumere questo farmaco. Interazioni
- Si raccomanda cautela nel prescrivere INVEGA in associazione a farmaci riconosciuti in grado di prolungare l’intervallo QT, come ad es.
gli antiaritmici di classe IA (ad es.
chinidina, disopiramide), e gli antiaritmici di classe III (ad es.
amiodarone, sotalolo), alcuni antistaminici, alcuni antipsicotici ed alcuni antimalarici (ad es.
meflochina).
Potenziale capacità di INVEGA di influire su altri farmaci Non si ritiene che paliperidone possa causare interazioni farmacocinetiche clinicamente significative in associazione a farmaci metabolizzati da isoenzimi del citocromo P-450.
Studiin vitro indicano che paliperidone non è un induttore dell’attività del CYP1A2.
Considerati gli effetti primari di paliperidone sul sistema nervoso centrale (vedere paragrafo 4.8), INVEGA deve essere usato con cautela in combinazione con altri farmaci ad azione centrale, come ad es.
gli ansiolitici, la maggior parte degli antipsicotici, gli ipnotici, gli oppiacei etc.
o con l’alcool.
Paliperidone potrebbe antagonizzare l’effetto della levodopa e di altri agonisti della dopamina.
Se tale combinazione fosse ritenuta necessaria, soprattutto nelle fasi terminali del morbo di Parkinson, si consiglia di prescrivere la dose minima efficace di ciascun trattamento.
A causa del suo potenziale di indurre ipotensione ortostatica (vedere paragrafo 4.4), si potrebbe osservare un effetto additivo quando INVEGA viene somministrato con altri agenti terapeutici che possiedono tale potenziale, ad es.
altri antipsicotici o farmaci triciclici.
Si raccomanda cautela nel caso in cui paliperidone venga somministrato in combinazione con altri farmaci ritenuti in grado di abbassare la soglia convulsiva (ad es., fenotiazine o butirrofenoni, clozapina, triciclici o SSRI, tramadolo, meflochina etc.).
Non è stato condotto alcuno studio sull’interazione tra INVEGA e litio, tuttavia è improbabile che si verifichi una interazione farmacocinetica.
La co-somministrazione di INVEGA 12 mg una volta al giorno con compresse a rilascio prolungato di acido valproico + valproato sodico (da 500 mg a 2000 mg una volta al giorno) non ha influenzato la farmacocinetica allo stato stazionario di valproato.
La co-somministrazione di INVEGA con compresse a rilascio prolungato di acido valproico + valproato sodico ha aumentato l’esposizione a paliperidone (vedere sotto).
Potenziale capacità di altri farmaci di influire su INVEGA Studi in vitro indicano che il CYP2D6 e il CYP3A4 potrebbero essere minimamente coinvolti nel metabolismo di paliperidone, tuttavia non ci sono indicazioni né in vitro né in vivo che tali isoenzimi svolgano un ruolosignificativo nel metabolismo di paliperidone.
La somministrazione concomitante di INVEGA con paroxetina, un potente inibitore del CYP2D6, non ha mostrato effetti clinicamente significativi sulla farmacocinetica di paliperidone.
Studi in vitro hanno mostrato che paliperidone è un substrato della glicoproteina P (P-gp).
La co-somministrazione di INVEGA una volta al giorno con carbamazepina 200 mg due volte al giorno ha causato una diminuzione del 37% circa della Cmax e della AUC medie allo stato stazionario (steady state) di paliperidone.
Questa diminuzione è causata, in misura sostanziale, da un aumento del 35% nella clearance renale di paliperidone, probabilmente come risultato dell’induzione della P-gp renale da parte della carbamazepina.
Una diminuzione minore della quota di principio attivo escreta immodificata nelle urine suggerisce un minimo effetto sul metabolismo del CYP o sulla biodisponibilità di paliperidone durante co-somministrazione di carbamazepina.
Con dosi più elevate di carbamazepina potrebbero verificarsi diminuzioni più consistenti delle concentrazioni plasmatiche di paliperidone.
All’inizio di un trattamento con carbamazepina, la dose di INVEGA deve essere rivalutata ed aumentata se necessario.
Viceversa, in caso di interruzione della terapia concarbamazepina, la dose di INVEGA deve essere rivalutata e diminuita se necessario.
Sono necessarie 2-3 settimane per ottenere la piena induzione e, a seguito di interruzione del trattamento con l’induttore, l’effetto diminuisce gradualmente in un simile arco di tempo.
Altri farmaci o preparati a base di piante medicinali ad azione inducente, quali ad es.
rifampicina e l’erba di San Giovanni (Hypericum perforatum) potrebbero avere effetti simili su paliperidone.
I farmaci che agiscono sul tempo di transito gastrointestinale, ad es.
la metoclopramide, potrebbero influire sull’assorbimento di paliperidone.
La co-somministrazione di una singola dose di INVEGA 12 mg con acido valproico + valproato sodico compresse a rilascio prolungato (due compresse da 500 mg una volta al giorno) ha prodotto un aumento del 50% circa della Cmax e della AUC di paliperidone.
In caso di co-somministrazione di INVEGA con valproato, dopo valutazione clinica, si deve prendere in considerazione una diminuzione della dose di INVEGA.
Uso concomitante di INVEGA con risperidone Non è raccomandato l’uso concomitante di INVEGA con risperidone orale poiché paliperidone è il metabolita attivo di risperidone e la combinazione dei due potrebbe portare ad un’esposizione aggiuntiva a paliperidone.
Popolazione pediatrica Studi di interazione sono stati effettuati solo negli adulti. Effetti indesiderati
- Adulti Riassunto del profilo di sicurezza Le reazioni avverse da farmaco (ADR) più frequentemente riportate nelle sperimentazioni cliniche negli adulti sono state: mal di testa, insonnia, sedazione/sonnolenza, parkinsonismo, acatisia, tachicardia, tremore, distonia, infezione delle alte vie respiratorie, ansia, capogiro, aumento del peso corporeo, nausea, agitazione, costipazione, vomito, affaticamento, depressione, dispepsia, diarrea, secchezza delle fauci, mal di denti, dolore muscoloscheletrico, ipertensione, astenia, dolore alla schiena, prolungamento dell’intervallo QT dell’elettrocardiogramma e tosse.
Le ADR che sembravano essere correlate alla dose includevano mal di testa, sedazione/sonnolenza, parkinsonismo, acatisia, tachicardia, distonia, capogiro, tremore, infezione delle alte vie respiratorie, dispepsia e dolore muscoloscheletrico.
Negli studi del disturbo schizoaffettivo, una proporzione maggiore di soggetti nel gruppo totale con INVEGA che stavano ricevendo terapia concomitante con antidepressivi o stabilizzatori dell’umore ha riportato eventi avversi rispetto ai soggetti trattati con INVEGA in monoterapia.
Tabella delle reazioni avverse Le ADR che seguono sono state tutte riportate durante le sperimentazioni cliniche e nella fase postmarketing con paliperidone per categorie di frequenza stimata dagli studi clinici di INVEGA negli adulti.
Si applicano i seguenti termini e frequenze: molto comune (≥ 1/10),comune (da ≥ 1/100 a < 1/10),non comune (da ≥ 1/1000 a < 1/100), rara (da ≥ 1/10.000 a < 1/1000), molto rara (< 1/10.000) e non nota (non può essere stimata dai dati disponibili).
All’interno di ciascun gruppo di frequenza, le reazioni avverse sono presentate in ordine decrescente di gravità.
aFare riferimento a "iperprolattinemia" di seguito.Classificazione sistemica organica Reazioni avverse da farmaco Frequenza Molto comune Comune Non Comune Rara Non nota Infezioni ed infestazioni bronchite, infezione delle alte vie respiratorie, sinusite, infezione delle vie urinarie, influenza polmonite, infezione del tratto respiratorio, cistite, infezione dell’orecchio, tonsillite infezione dell’occhio, onicomicosi, cellulite, dermatite da acari Patologie del sistema emolinfopoietico diminuzione della conta dei globuli bianchi, trombocitopenia, anemia, diminuzione dell’ematocrito agranulocitosic, neutropenia, aumento della conta degli eosinofili Disturbi del sistema immunitario reazione anafilattica, ipersensibilità Patologie endocrine iperprolattinemiaa secrezione inappropriata dell’ormone antidiureticoc, presenza di glucosio nelle urine Disturbi del metabolismo e della nutrizione aumento di peso, aumento dell’appetito, diminuzione di peso, diminuzione dell’appetito diabete mellitod , iperglicemia, aumento della circonferenza addominale, anoressia, aumento dei trigliceridi nel sangue intossicazione da acqua, chetoacidosi diabeticac, ipoglicemia, polidipsia, aumento del colesterolo nel sangue iperinsuline mia Disturbi psichiatrici insonnia e mania, agitazione, depressione, ansia disturbi del sonno, stato confusionale, diminuzione della libido, anorgasmia, nervosismo, incubi appiattimento affettivoc Patologie del sistema nervoso parkins onismob , acatisiab , sedazio ne/ sonnole nza, mal di testa distoniab, capogiri, discenisiab, tremoreb discinesia tardiva, convulsionie, sincope, iperattività psicomotoria, instabilità posturale, disturbo dell’attenzione, disartria, disgeusia, ipoestesia, parestesia sindrome neurolettica maligna, ischemia cerebrale, non reattivo agli stimolic, perdita di coscienza, riduzione del livello di coscienzac, coma diabeticoc, disturbi dell’equilibrio, coordinazione anormale, barcollamentoc Patologie dell’occhio visione offuscata fotofobia, congiuntivite, secchezza oculare glaucoma, disturbi del movimento ocularec, oculogiroc, aumento della lacrimazione, iperemia oculare Patologie dell’orecchio e del labirinto vertigini, tinnito, dolore auricolare Patologie cardiache blocco atrioventricolare, disturbo della conduzione, prolungamento dell’intervallo QT dell’elettrocardio gramma, bradicardia, tachicardia aritmia sinusale, elettrocardiogramma anormale, palpitazioni fibrillazione atriale, sindrome della tachicardia ortostatica posturalec Patologie vascolari ipotensione ortostatica, ipertensione ipotensione embolia polmonare, trombosi venosa, ischemia, vampate Disturbi respiratori, del torace e del mediastino dolore faringolaringeo, tosse, congestione nasale dispnea, respiro sibilante, epistassi sindrome da apnea del sonno, iperventilazione, polmonite da aspirazione, congestione del tratto respiratorio, disfonia congestione polmonare Patologie gastrointestinali dolore addominale, fastidio addominale, vomito, nausea, costipazione, diarrea, dispepsia, secchezza delle fauci, mal di denti rigonfiamento della lingua, gastroenterite, disfagia, flatulenza pancreatitec, ostruzione intestinale, ileo, incontinenza fecale, fecalomac, cheilite Patologie epatobiliari aumento dei livelli di transaminasi aumento della gammaglutamiltransferasi, aumento degli enzimi epatici ittero Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo prurito, rash orticaria, alopecia, eczema, acne angioedema, eruzione cutanea da farmacoc, ipercheratosi, secchezza cutanea, eritema, alterazione del colore della cute, dermatite seborroica, forfora Patologie del sistema muscoloscheletrico e del tessuto connettivo dolore muscoloscheletric o, dolore alla schiena, artralgia, creatinfosfochinasi ematica aumentata, spasmi muscolari, rigidità articolare, gonfiore articolare, debolezza muscolare, dolore al collo rabdomiolisic, postura anormalec Disturbi renali ed urinari incontinenza urinaria, pollachiuria, ritenzione urinaria, disuria Condizioni di gravidanza, puerperio e perinatali sindrome da astinenza neonatale (vedere paragrafo 4.6)c Patologie dell’apparato riproduttivo e della mammella amenorrea disfunzione erettile, disturbi dell’eiaculazione, disturbi mestrualie, galattorrea, disfunzione sessuale, dolore mammario, fastidio mammario priapismoc, ritardo delle mestruazionic, ginecomastia, ingrossamento mammario, secrezione mammaria, ingorgo mammarioc, perdite mammarie, perdite vaginali Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione piressia, astenia, affaticamento edema facciale, edemae, brividi, aumento della temperatura corporea, andatura anomala, sete, dolore toracico, fastidio al torace, malessere ipotermiac, diminuzione della temperatura corporeac, sindrome da sospensione del farmacoc, indurimentoc Traumatismo, avvelenamento e complicazioni da procedura caduta
bFare riferimento a "disturbi extrapiramidali" di seguito.
cNon osservati negli studi clinici di INVEGA ma osservati nell’esperienza post-marketing con paliperidone.
dNegli studi clinici pivotal controllati con placebo, il diabete mellito è stato segnalato nello 0,05% dei pazienti trattati con INVEGA rispetto ad una percentuale dello 0% del gruppo placebo.
L’incidenza complessiva da tutti gli studi clinici è stata dello 0,14% in tutti i pazienti trattati con INVEGA.
e Insonnia include: insonnia iniziale, insonnia centrale; Convulsioni include: convulsioni da grande male; Edema include: edema generalizzato, edema periferico, edema plastico; Disturbi mestruali include: mestruazione irregolare, oligomenorrea Effetti indesiderati riportati con le formulazioni di risperidone Paliperidone è il metabolita attivo del risperidone, pertanto, i profili delle razioni avverse di questi composti (includendo entrambe le formulazioni orale ed iniettabile) sono pertinenti gli uni agli altri.
In aggiunta alle reazioni avverse sopra menzionate, le seguenti reazioni avverse sono state riportate con l’uso di prodotti a base di risperidone e possono essere attese con INVEGA.
Patologie del sistema nervoso: disturbi cerebrovascolari Patologie dell’occhio: sindrome dell’iride a bandiera (intraoperatoria) Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche: rantoli Descrizione delle reazioni avverse selezionate.
Sintomi extra-piramidali (EPS) Nelle sperimentazioni cliniche relative alla schizofrenia non è stata osservata alcuna differenza tra il placebo e le dosi di INVEGA da 3 e 6 mg.
Ai due dosaggi più elevati di INVEGA (9 e 12 mg) è stata osservata una dipendenza degli EPS dalla dose.
Negli studi relativi al disturbo schizoaffettivo è stata osservata una maggiore percentuale di incidenza di EPS rispetto al placebo in tutti i gruppi senza una chiara relazione con la dose.
Gli EPS includevano un’analisi aggregata dei seguenti termini: parkinsonismo (inclusa ipersecrezione salivare, rigidità muscoloscheletrica, parkinsonismo, perdita di saliva, rigidità a ruota dentata, bradicinesia, ipocinesia, facies a maschera, tensione muscolare, acinesia, rigidità nucale, rigidità muscolare, andatura parkinsoniana e riflesso glabellare anormale e tremore parkinsoniano a riposo), acatisia (include acatisia, irrequietezza, ipercinesia e sindrome delle gambe senza riposo), discinesia (discinesia, contrazioni muscolari, coreoatetosi, atetosi e mioclonia), distonia (include distonia, ipertonia, torcicollo, contrazioni muscolari involontarie, contrattura muscolare, blefarospasmo, oculogiro, paralisi della lingua, spasmo facciale, laringospasmo, miotonia, opistotono, spasmo orofaringeo, pleurototono, spasmi linguali e trisma) e tremore.
Notare che è incluso uno spettro più ampio di sintomi che non hanno necessariamente origine extrapiramidale.
Aumento di peso.
Nelle sperimentazioni cliniche relative alla schizofrenia sono state confrontate le percentuali di soggetti che hanno presentato un aumento di peso corporeo ≥ 7%.
L’incidenza dell’aumento di peso è risultata simile nei soggetti trattati con INVEGA alle dosi di 3 mg e 6 mg e quelli trattati con placebo, mentre è stata rilevata una maggiore incidenza di aumento di peso nei soggetti trattati con INVEGA alle dosi di 9 mg e 12 mg rispetto a placebo.
Nelle sperimentazioni cliniche relative al disturbo schizoaffettivo, si è avuto un aumento del peso corporeo ≥ 7% in una percentuale più elevata di soggetti trattati con INVEGA (5%) rispetto ai soggetti trattati con placebo (1%).
Nello studio che esaminava due gruppi di dosaggio (vedere il paragrafo 5.1), l’aumento del peso corporeo ≥ 7% era pari al 3% nel gruppo di dose più bassa (3-6 mg), al 7% nel gruppo di dose più elevata (9-12 mg) e all’1% nel gruppo placebo.
Iperprolattinemia Nelle sperimentazioni cliniche relative alla schizofrenia sono stati osservati con INVEGA aumenti di prolattina sierica nel 67% dei soggetti.
Reazioni avverse che possono suggerire un aumento dei livelli di prolattina (ad es.
amenorrea, galattorrea, disturbi mestruali, ginecomastia) sono state riscontrate complessivamente nel 2% dei soggetti.
Gli aumenti medi massimi delle concentrazioni della prolattina sierica sono stati generalmente osservati al 15° giorno di trattamento, ma sono rimasti al di sopra dei livelli basali alla fine dello studio.
Effetti di categoria Con la somministrazione di antipsicotici, possono manifestarsi prolungamento dell’intervallo QT, aritmia ventricolare (fibrillazione ventricolare, tachicardia ventricolare), morte improvvisa inspiegata, arresto cardiaco e torsioni di punta.
Sono stati riportati con farmaci antipsicotici casi di tromboembolismo venoso, inclusi casi di embolia polmonare e casi di trombosi venosa profonda.
Frequenza non nota.
Paliperidone è il metabolita attivo di risperidone.
Il profilo di sicurezza di risperidone può essere pertinente.
Anziani In uno studio effettuato in pazienti anziani affetti da schizofrenia, il profilo di sicurezza risultava simile a quello riscontrato in soggetti non anziani.
INVEGA non è stato studiato nei pazienti anziani affetti da demenza.
Negli studi clinici condotti con alcuni altri antipsicotici atipici, è stato riportato un aumento del rischio di decesso e di accidenti cerebrovascolari (vedere paragrafo 4.4).
Popolazione pediatrica Riassunto del profilo di sicurezza In uno studio a breve-termine e in due studi a più lungo termine con paliperidone compresse a rilascio prolungato condotti in adolescenti dai 12 anni di età con schizofrenia, il profilo di sicurezza complessivo è risultato simile a quello osservato negli adulti.
Nella popolazione aggregata di adolescenti (12 anni e oltre, N = 545) con schizofrenia esposti a INVEGA, la frequenza e il tipo di effetti indesiderati erano simili a quelli degli adulti, ad eccezione delle seguenti reazioni avverse che sono state segnalate più frequentemente in adolescenti trattati con INVEGA rispetto agli adulti trattati con INVEGA (e più frequentemente rispetto al placebo): sedazione/sonnolenza, parkinsonismo, aumento di peso, infezione del tratto respiratorio superiore, acatisia e tremore sono stati riportati molto comunemente (≥ 1/10) negli adolescenti; dolore addominale, galattorrea, ginecomastia, acne, disartria, gastroenterite, epistassi, infezioni dell’orecchio, aumento dei trigliceridi nel sangue e vertigini sono state riportate comunemente (≥ 1/100, < 1/10) negli adolescenti.
Sintomi extrapiramidali (EPS) In uno studio a breve termine, controllato verso placebo, a dose fissa condotto negli adolescenti, l’incidenza di sintomi extrapiramidali è stata superiore rispetto al placebo per tutte le dosi di INVEGA, con un aumento della frequenza di sintomi extrapiramidali alle dosi più elevate.
In tutti gli studi su adolescenti, i sintomi extrapiramidali erano più comuni negli adolescenti rispetto agli adulti per ogni dose di INVEGA.
Aumento di peso In uno studio a breve termine, controllato verso placebo, a dose fissa condotto negli adolescenti, una più alta percentuale di soggetti trattati con INVEGA (6-19% a seconda della dose) ha avuto un aumento del peso corporeo ≥ 7% rispetto ai soggetti trattati con placebo (2%).
Non c’era alcuna chiara relazione con la dose.
In uno studio a lungo termine di 2 anni, i soggetti che sono stati esposti a INVEGA, durante gli studi sia in doppio cieco sia in aperto, hanno riportato un aumento di peso modesto (4,9 kg).
Negli adolescenti, l’aumento di peso dovrebbe essere valutato rispetto a quello atteso con la normale crescita.
La prolattina In uno studio in aperto con INVEGA della durata fino a due anni condotto in adolescenti affetti da schizofrenia, l’incidenza di elevati livelli di prolattina sierica si è verificata nel 48% delle femmine e nel 60% dei maschi.
Le reazioni avverse che possono suggerire un aumento dei livelli di prolattina (es., amenorrea, galattorrea, disturbi mestruali, ginecomastia) sono state riportate complessivamente nel 9,3% dei soggetti.
Segnalazione delle reazioni avverse sospette La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l’autorizzazione del medicinale è importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale.
Agli operatori sanitari è richiesto di segnalare qualsiasi reazione avversa sospetta tramite il sistema nazionale di segnalazione riportato nell’Allegato V Gravidanza e allattamento
- Gravidanza Non esistono dati adeguati in merito all’uso di paliperidone durante la gravidanza.
In studi condotti sugli animali, paliperidone non si è dimostrato teratogeno, ma sono stati osservati altri tipi di tossicità riproduttiva (vedere paragrafo 5.3).
I neonati esposti agli antipsicotici (incluso paliperidone) durante il terzo trimestre di gravidanza sono a rischio di reazioni avverse che includono sintomi extrapiramidali e/o da astinenza che potrebbero variare in gravità e durata in seguito al parto.
Si sono verificate segnalazioni di irrequietezza, ipertonia, ipotonia, tremore, sonnolenza, difficoltà respiratoria, o disturbi dell’alimentazione.
Di conseguenza, i neonati devono essere monitorati attentamente.
INVEGA non deve essere assunto in gravidanza se non in caso di assoluta necessità.
Se fosse necessario interrompere il trattamento durante la gravidanza, l’interruzione non deve essere improvvisa.
Allattamento Paliperidone viene escreto nel latte materno in misura tale che in caso di somministrazione di dosi terapeutiche a donne in allattamento sono probabili effetti sul neonato allattato al seno.
INVEGA non deve essere usato durante il periodo di allattamento.
Fertilità Non sono stati osservati effetti rilevanti durante gli studi non-clinici. Conservazione
- Flaconi: non conservare a temperatura superiore a 30°C.
Conservare il flacone ben chiuso per proteggere il medicinale dall’umidità.
Blister: non conservare a temperatura superiore a 30°C.
Conservare il blister nella confezione originale per proteggere il medicinale dall’umidità.
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Segnalazione degli effetti indesiderati
Se dovesse manifestarsi un qualsiasi effetto indesiderato, compresi quelli non elencati in questo foglio, è doveroso rivolgersi al proprio medico, ad uno specialista e/o al farmacista. La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l’autorizzazione del medicinale è importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale. Gli effetti indesiderati possono essere segnalati direttamente tramite il sistema nazionale di segnalazione all'indirizzo www.agenziafarmaco.it/it/responsabili. Segnalando gli effetti indesiderati si può contribuire a fornire maggiori informazioni sulla sicurezza di questo medicinale.