IBUPROFENE ARI 30CPR RIV 600MG

3,72 €

Prezzo indicativo

Principio attivo: IBUPROFENE
  • ATC: M01AE01
  • Descrizione tipo ricetta: RR - RIPETIBILE 10V IN 6MESI
  • Presenza Glutine:
  • Presenza Lattosio: Il farmaco contiene lattosio

Data ultimo aggiornamento: 16/03/2021

Adulti e adolescenti a partire dai 15 anni di età (peso ≥ 50 kg) Trattamento sintomatico del dolore e dell’infiammazione nelle malattie artritiche (ad es. artrite reumatoide), condizioni artritiche degenerative (ad es. osteoartrite) e nel gonfiore doloroso e infiammazione in seguito a lesioni dei tessuti molli.
Ogni compressa rivestita con film contiene 600 mg di ibuprofene.Eccipiente con effetti noti Ogni compressa contiene 67 mg di lattosio (come monoidrato) Per l'elenco completo degli eccipienti, vedere paragrafo 6.1.

Controindicazioni

- ipersensibilità al principio attivo o a uno qualsiasi degli eccipienti elencati nel Paragrafo 6.1.
- pazienti con anamnesi di reazioni di ipersensibilità (ad es.
broncospasmo, asma, rinite, orticaria o angioedema) associate all'uso di acido acetilsalicilico o altri farmaci antinfiammatori non steroidei (FANS).
- pazienti con grave insufficienza cardiaca (IV classe NYHA).
- pazienti con grave insufficienza epatica o grave insufficienza renale.
- pazienti con disturbi dell'ematopoiesi non identificati.
- anamnesi o fase attiva di emorragia/ulcera peptica ricorrente (due o più episodi distinti di dimostrata ulcerazione o emorragia).
- anamnesi di emorragia gastrointestinale o perforazione associata a precedenti trattamenti con FANS.
- pazienti con emorragia cerebrovascolare o altra emorragia attiva.
- pazienti con grave disidratazione (ad es.
causata da vomito, diarrea o insufficiente assunzione di liquidi).
- ultimo trimestre di gravidanza (vedere paragrafo 4.6).

Posologia

Posologia La dose di ibuprofene dipende dall'età del paziente o dal peso corporeo.
La dose efficace più bassa deve essere usata per il periodo più breve necessario ad alleviare i sintomi (vedere paragrafo 4.4).
Malattia reumatica e gonfiore doloroso e infiammazione in seguito a lesioni dei tessuti molli. Adulti La dose singola è 300 - 600 mg di ibuprofene.
La dose raccomandata è 1200 - 1800 mg di ibuprofene al giorno in dosi divise.
Le somministrazioni devono essere separate da un intervallo di almeno 6 ore.
Alcuni pazienti possono essere mantenuti a 600 - 1200 mg al giorno.
In condizioni gravi o acute, può essere utile aumentare la dose fino a quando la fase acuta sia tenuta sotto controllo, a patto che la dose totale giornaliera non superi 2400 mg.
Adolescenti a partire dai 15 anni di età (peso ≥ 50 kg) La dose raccomandata deve essere aggiustata in base al peso: 20-40 mg/kg al giorno (massimo 2400 mg al giorno) in 3-4 dosi suddivise.
La somministrazione di altre forme farmaceutiche o altri dosaggi può essere più appropriata.
La durata del trattamento è definita dal medico curante.
Per le malattie reumatiche, può essere necessario assumere Ibuprofene Aristo Pharma per un periodo di tempo prolungato.
Popolazioni speciali Anziani Negli anziani c’è un rischio maggiore di conseguenze gravi in caso di reazioni avverse.
Se è necessario somministrare un FANS, deve essere utilizzata la dose efficace più bassa e per la durata più breve possibile.
Durante la terapia con i FANS, il paziente deve essere controllato regolarmente per il sanguinamento gastrointestinale.
Se la funzionalità renale o la funzionalità epatica è compromessa, il dosaggio deve essere aggiustato individualmente.
Insufficienza renale Si deve usare cautela con il dosaggio di ibuprofene nei pazienti con compromissione renale.
Il dosaggio deve essere valutato individualmente e deve essere mantenuto il più basso possibile e la funzionalità renale deve essere controllata.
L’uso di ibuprofene è controindicato nei pazienti con grave insufficienza renale (vedere paragrafo 4.3).
Insufficienza epatica Si deve usare cautela con il dosaggio di ibuprofene nei pazienti con compromissione epatica.
Il dosaggio deve essere valutato individualmente e deve essere mantenuto il più basso possibile.
L’uso di questo medicinale è controindicato nei pazienti con disfunzione epatica grave (vedere paragrafo 4.3). Popolazione pediatrica Ibuprofene Aristo Pharma 600 mg compresse rivestite con film non è indicato negli adolescenti con peso inferiore a 50 kg o nei bambini o negli adolescenti con meno di 15 anni di età.
Metodo di somministrazione Uso orale Ibuprofene Aristo Pharma deve essere assunto con un bicchiere di acqua.
Le compresse non devono essere frantumate, masticate o succhiate per evitare irritazioni allo stomaco o alla gola.
Ai pazienti con uno stomaco sensibile si raccomanda di assumere Ibuprofene Aristo Pharma insieme a del cibo.

Avvertenze e precauzioni

Gli effetti indesiderati possono essere ridotti al minimo usando la minima dose efficace per il periodo più breve necessario a controllare i sintomi (vedere paragrafo 4.2 e i rischi gastrointestinali e cardiovascolari riportati di seguito).
È richiesta cautela in pazienti con alcune malattie che possono subire un peggioramento: - lupus sistemico eritematoso (LSE) o malattia mista del tessuto connettivo - aumento del rischio di meningite asettica (vedere paragrafo 4.8); - disturbo congenito del metabolismo della porfirina (ad es.
porfiria acuta intermittente); - compromissione renale da lieve a moderata; - compromissione epatica da lieve a moderata; - subito dopo un intervento chirurgico importante; - nei pazienti con reazione allergica ad altre sostanze, poiché per loro esiste un aumentato rischio che si verifichino reazioni di ipersensibilità anche con l'uso di Ibuprofene Aristo Pharma; - nei pazienti che soffrono di febbre da fieno, polipi nasali o disturbi respiratori ostruttivi cronici, poiché per loro esiste un aumentato rischio che si verifichino reazioni allergiche.
Queste si possono presentare come attacchi di asma (la cosiddetta asma analgesica), edema di Quincke o orticaria; - disidratazione.
Sicurezza gastrointestinale L'uso concomitante di ibuprofene con i FANS, compresi inibitori specifici della ciclossigenasi-2, aumenta il rischio di reazioni avverse (vedere paragrafo 4.5) e deve essere evitato.
Pazienti anziani Gli anziani hanno una frequenza maggiore di reazioni avverse ai FANS, soprattutto emorragia e perforazione gastrointestinale, che può essere fatale.
Si raccomanda di monitorare con particolare attenzione gli anziani.
Emorragia, ulcere e perforazione gastrointestinale Durante il trattamento con tutti i FANS, in qualsiasi momento durante il trattamento, con o senza precedenti sintomi di preavviso o anamnesi precedente di gravi eventi gastrointestinali, sono state riportate emorragia, ulcere e perforazione gastrointestinale, che possono essere fatali.
Il rischio di emorragia, ulcerazione o perforazione gastrointestinale è più elevato con dosaggi crescenti di FANS e in pazienti con anamnesi di ulcere, soprattutto con complicazioni di emorragia o perforazione (vedere paragrafo 4.3) e nei pazienti anziani.
Questi pazienti devono iniziare il trattamento con la dose più bassa disponibile.
Per questi pazienti, ed anche per pazienti che richiedono terapie concomitanti con basse dosi di acido acetilsalicilico o altri medicinali che possono aumentare il rischio gastrointestinalie (vedere paragrafo 4.5), deve essere preso in considerazione l’uso concomitante di agenti protettori (ad es.
misoprostolo o inibitori della pompa protonica) (vedere sotto e paragrafo 4.5).Pazienti con anamnesi di tossicità gastrointestinale, in particolare pazienti anziani, devono riferire tutti i sintomi addominali inusuali (soprattutto emorragia gastrointestinale) in particolare nelle fasi iniziali del trattamento.
Deve essere prestata cautela se i pazienti assumono contemporaneamente medicinali che possono aumentare il rischio di ulcerazione o di emorragia, ad es.
corticosteroidi orali, anticoagulanti come warfarin, inibitori selettivi della ricaptazione della serotonina o inibitori dell’aggregazione piastrinica come l’acido acetilsalicilico (vedere paragrafo 4.5).
In caso di emorragia o ulcera gastrointestinale nei pazienti che stanno utilizzando ibuprofene, il trattamento deve essere interrotto.
I FANS devono essere somministrati con cautela ai pazienti con un’anamnesi di malattia gastrointestinale (colite ulcerativa, malattia di Crohn) poiché tali condizioni possono essere esacerbate (vedere paragrafo 4.8).
Effetti cardiovascolari e cerebrovascolari Un adeguato monitoraggio ed opportune istruzioni sono necessarie nei pazienti con anamnesi di ipertensione e/o insufficienza cardiaca congestizia da lieve a moderata poiché in associazione al trattamento con i FANS sono stati riscontrati ritenzione di liquidi ed edema.
Studi clinici suggeriscono che l’uso di ibuprofene, particolarmente ad alte dosi (2400 mg/giorno), può essere associato ad un modesto aumento del rischio di eventi trombotici arteriosi (per esempio infarto del miocardio o ictus).
In generale, gli studi epidemiologici non indicano che basse dosi di ibuprofene (per esempio ≤ 1200 mg/giorno) siano associate ad un aumentato rischio di eventi trombotici arteriosi.
I pazienti con ipertensione non controllata, insufficienza cardiaca congestizia (II-III classe NYHA), cardiopatia ischemica accertata, malattia arteriosa periferica e/o malattia cerebrovascolare, devono essere trattati con ibuprofene soltanto dopo attenta considerazione e devono essere evitate dosi elevate (2400 mg/giorno).
Particolare attenzione deve essere inoltre prestata prima di avviare al trattamento a lungo termine i pazienti con fattori di rischio per eventi cardiovascolari (ad es.
ipertensione, iperlipidemia, diabete mellito, abitudine al fumo di sigaretta), soprattutto se sono necessarie dosi elevate (2400 mg/giorno) di ibuprofene.
Sono stati segnalati casi di sindrome di Kounis in pazienti trattati con Ibuprofene Aristo Pharma.
La sindrome di Kounis è caratterizzata da sintomi cardiovascolari secondari a una reazione allergica o da ipersensibilità associata alla costrizione delle arterie coronarie e che potenzialmente porta all’infarto del miocardio.
Reazioni avverse cutanee gravi (SCAR) Reazioni avverse cutanee gravi (SCAR), incluse dermatite esfoliativa, eritema multiforme, sindrome di Stevens-Johnson (SSJ), necrolisi epidermica tossica (NET), reazione da farmaco con eosinofilia e sintomi sistemici (sindrome DRESS), pustolosi esantematica acuta generalizzata (PEAG), che possono essere pericolose per la vita o fatali, sono state riportate in associazione con l’uso di ibuprofene (vedere paragrafo 4.8).
La maggior parte di queste reazioni si è verificata entro il primo mese.
Qualora dovessero manifestarsi segni e sintomi suggestivi di queste reazioni, il trattamento con ibuprofene deve essere sospeso immediatamente e deve essere preso in considerazione un trattamento alternativo (come appropriato).
In via eccezionale, la varicella può essere all'origine di gravi complicanze di infezioni cutanee e dei tessuti molli.
Ad oggi, il ruolo dei FANS nel contribuire al peggioramento di queste infezioni non può essere escluso.
Pertanto, è consigliabile evitare l'uso di Ibuprofene Aristo Pharma in caso di varicella.
Mascheramento dei sintomi di infezioni sottostanti Ibuprofene Aristo Pharma può mascherare i sintomi di infezione, cosa che potrebbe ritardare l’avvio di un trattamento adeguato e peggiorare pertanto l’esito dell’infezione.
Ciò è stato osservato nella polmonite batterica acquisita in comunità e nelle complicanze batteriche della varicella.
Quando Ibuprofene Aristo Pharma è somministrato per il sollievo dalla febbre o dal dolore correlati a infezione, è consigliato il monitoraggio dell’infezione.
In contesti non ospedalieri, il paziente deve rivolgersi al medico se i sintomi persistono o peggiorano.
Altre informazioni Reazioni di ipersensibilità acute gravi (ad es.
shock anafilattico) sono state osservate molto raramente.
Ai primi segni di reazione di ipersensibilità dopo somministrazione di ibuprofene, il trattamento deve essere interrotto.
Devono essere avviate misure mediche necessarie da parte di personale medico specializzato, in linea con la sintomatologia.
Ibuprofene può inibire temporaneamente la funzione piastrinica (aggregazione di trombociti).
Pertanto, i pazienti con disturbi della coagulazione devono essere monitorati attentamente.
Nel corso di utilizzo prolungato di ibuprofene è richiesto il monitoraggio regolare dei valori dei test di funzionalità epatica, di funzionalità renale e dell’emocromo.
L’uso prolungato di qualsiasi tipo di antidolorifico per la cefalea può peggiorare il mal di testa.
In caso si verifichi o si sospetti questa evenienza, deve essere interrotto il trattamento e si deve richiedere un parere medico.
La diagnosi di cefalea causata da uso eccessivo di farmaco (MOH) deve essere sospettata in pazienti con cefalee frequenti o giornaliere nonostante (o a causa di) regolare uso di medicinali per la cefalea.
In termini generali, l'uso abituale di antidolorifici, in particolare la combinazione di differenti antidolorifici, può portare a danno renale permanente con rischio di insufficienza renale (nefropatia analgesica).
Questo rischio può essere aumentato in condizioni di stress fisico associato a perdita di sale e disidratazione.
Pertanto, l’uso combinato di diversi antidolorifici deve essere evitato.
Quando si utilizzano i FANS, le reazioni avverse, in particolare quelle che riguardano il tratto gastrointestinale o il sistema nervoso centrale, possono essere potenziate dal consumo concomitante di alcol.
Il rischio di insufficienza renale è aumentato nei pazienti disidratati, negli anziani e in coloro che assumono diuretici e ACE inibitori.
I pazienti che segnalano disturbi all'occhio durante il trattamento con ibuprofene devono interrompere la terapia ed essere sottoposti ad esame della vista.
Popolazione pediatrica C’è un rischio di compromissione renale negli adolescenti disidratati.
Ibuprofene Aristo Pharma contiene lattosio I pazienti affetti da rari problemi ereditari di intolleranza al galattosio, da deficit totale di lattasi o da malassorbimento di glucosio-galattosio non devono prendere questo medicinale.
Ibuprofene Aristo Pharma contiene sodio Questo medicinale contiene meno di 1 mmol (23 mg) di sodio per compressa rivestita con film, cioè essenzialmente ‘senza sodio’.

Interazioni

Ibuprofene deve essere assunto solo con cautela in combinazione con i seguenti principi attivi: Altri FANS compresi salicilati La somministrazione concomitante di diversi FANS può aumentare il rischio di ulcere gastrointestinali e di sanguinamento a causa di un effetto sinergico.
L'uso concomitante di ibuprofene con altri FANS deve pertanto essere evitato (vedere paragrafo 4.4).
Inibitori selettivi della ciclossigenasi-2 La somministrazione concomitante di ibuprofene con altri FANS, compresi gli inibitori selettivi della ciclossigenasi-2, deve essere evitata a causa del potenziale effetto additivo (vedere paragrafo 4.4).
Acido acetilsalicilico La somministrazione concomitante di ibuprofene e acido acetilsalicilico non è generalmente raccomandata a causa del potenziale aumento di reazioni avverse.
Dati sperimentali suggeriscono che ibuprofene può inibire competitivamente l’effetto dell’acido acetilsalicilico a basse dosi sull’aggregazione piastrinica quando i due farmaci vengono somministrati contemporaneamente.
Sebbene vi siano incertezze riguardanti l'estrapolazione di questi dati alla situazione clinica, non si può escludere la possibilità che l'uso regolare, a lungo termine di ibuprofene possa ridurre l'effetto cardioprotettivo dell’acido acetilsalicilico a basse dosi.
Nessun effetto clinico rilevante è considerato probabile in seguito a un uso occasionale di ibuprofene (vedere paragrafo 5.1).
Digossina, fenitoina, litio L’uso concomitante di ibuprofene con preparazioni a base di digossina, fenitoina o litio può aumentare i livelli sierici di questi medicinali.
È necessario monitorare il livello di litio nel siero; si raccomanda il controllo del livello di digossina sierica e di fenitoina sierica.
Diuretici, inibitori dell'enzima di conversione dell'angiotensina (ACE), beta-bloccanti e antagonisti dell’angiotensina II (AIIA) I farmaci antinfiammatori non steroidei possono attenuare l’efficacia dei diuretici e di altri farmaci antiipertensivi.
I diuretici possono inoltre aumentare il rischio di nefrotossicità associata ai FANS.
Nei pazienti con funzione renale compromessa (ad esempio pazienti disidratati o pazienti anziani con funzione renale compromessa) la somministrazione concomitante di un ACE inibitore, beta bloccanti o di un antagonista dell’angiotensina II con un inibitore della ciclossigenasi può portare a un ulteriore deterioramento della funzione renale, compresa una possibile insufficienza renale acuta, generalmente reversibile.
Pertanto, la co-somministrazione deve essere effettuata con cautela, soprattutto nei pazienti anziani.
I pazienti devono essere istruiti a mantenere un’adeguata idratazione e a controllare regolarmente i valori di funzionalità renale dopo l’inizio della terapia concomitante.
La somministrazione concomitante di ibuprofene e diuretici risparmiatori di potassio può portare a iperkaliemia (si raccomanda il controllo del potassio sierico).
Corticosteroidi Aumento del rischio di ulcere o emorragia gastrointestinale (vedere paragrafo 4.4).
Medicinali antiaggreganti e inibitori selettivi della ri-captazione della serotonina (SSRI) Aumento del rischio di emorragia gastrointestinale (vedere paragrafo 4.4).
Metotrexato I FANS possono inibire la secrezione tubulare di metotrexato e ridurne la clearance.
La somministrazione di ibuprofene entro 24 ore prima o dopo la somministrazione di metotrexato può portare ad aumento delle concentrazioni di metotrexato e ad un aumento del suo effetto tossico.
Ciclosporina Il rischio di un effetto nefrotossico da parte della ciclosporina è aumentato dalla co-somministrazione di alcuni farmaci antinfiammatori non steroidei.
Analogamente, questo effetto non può essere escluso per la combinazione di ciclosporina e ibuprofene.
Anticoagulanti I farmaci antinfiammatori non steroidei possono aumentare gli effetti degli anticoagulanti, come warfarin (vedere paragrafo 4.4).
Sulfaniluree I FANS possono aumentare gli effetti delle sulfaniluree.
Sono stati segnalati rari casi di ipoglicemia in pazienti con somministrazione concomitante di sulfaniluree ed ibuprofene.
Nel caso di trattamento simultaneo, si raccomanda come precauzione il monitoraggio dei livelli di glucosio nel sangue.
Aminoglicosidi I FANS possono diminuire l’eliminazione degli aminoglicosidi.
Tacrolimus La co-somministrazione di entrambi i medicinali aumenta il rischio di nefrotossicità.
Zidovudina Aumento del rischio di tossicità ematologica quando un FANS è somministrato con zidovudina.
C’è evidenza di un aumentato rischio di emartrosi e di ematoma in pazienti emofiliaci HIV positivi che assumono in concomitanza zidovudina con ibuprofene.
Probenecid e sulfinpirazone I medicinali contenenti probenecid o sulfinpirazone possono ritardare l’escrezione di ibuprofene.
Antibiotici chinolonici I dati sugli animali indicano che i FANS in combinazione con antibiotici chinolonici possono aumentare il rischio di convulsioni.
I pazienti che assumono in concomitanza FANS e chinolonici possono avere un aumentato rischio di sviluppare convulsioni.
Colestiramina: La somministrazione concomitante di ibuprofene e colestiramina può ridurre l’assorbimento di ibuprofene a livello del tratto gastrointestinale.
Comunque, la rilevanza clinica di tale interazione non è nota.
Inibitori del CYP2C9 L’utilizzo concomitante di ibuprofene e inibitori del CYP2C9 può aumentare l’esposizione ad ibuprofene (substrato del CYP2C9).
In uno studio con voriconazolo e fluconazolo (inibitori del CYP2C9), è stata dimostrata un’aumentata esposizione da 80% a 100% ad S (+)-ibuprofene.
Si deve prendere in considerazione una riduzione della dose di ibuprofene nei casi di co-somministrazione con potenti inibitori del CYP2C9, specialmente quando vengono somministrate alte dosi di ibuprofene insieme a voriconazolo o fluconazolo.
Ginkgo Biloba Il Ginkgo può aumentare il rischio di sanguinamento se assunto in associazione ai FANS.
Mifepristone Se i FANS sono utilizzati entro 8-12 giorni dopo la somministrazione di mifepristone possono ridurre l’effetto del mifepristone.
Ritonavir L’uso concomitante con ritonavir può determinare un aumento delle concentrazioni plasmatiche dei FANS.
Alcol, bifosfonati e pentoxifillina: Possono potenziare gli effetti indesiderati gastrointestinali e il rischio di sanguinamento e ulcerazione.
Baclofene: Tossicità elevata del baclofene.

Effetti indesiderati

Per quanto riguarda le seguenti reazioni avverse, deve essere tenuto conto che sono per la maggior parte dose-dipendenti e variano tra gli individui.
Le reazioni avverse osservate più comunemente sono di natura gastrointestinale.
Possono verificarsi ulcere peptiche, perforazione o emorragia gastrointestinale, talvolta fatale, particolarmente nei pazienti anziani (vedere paragrafo 4.4).
Dopo somministrazione sono stati segnalati nausea, vomito, diarrea, flatulenza, costipazione, dispepsia, dolore addominale, melena, ematemesi, stomatiti ulcerative, esacerbazione di colite e malattia di Crohn (vedere paragrafo 4.4).
Meno di frequente è stata osservata gastrite.
In particolare, il rischio di emorragia gastrointestinale è dipendente dall'intervallo di dose e dalla durata d'uso.
In associazione con il trattamento con FANS sono stati riportati edema, ipertensione e insufficienza cardiaca.
Studi clinici suggeriscono che l’uso di ibuprofene, particolarmente ad alte dosi (2400 mg/giorno), può essere associato ad un modesto aumento del rischio di eventi trombotici arteriosi (per esempio infarto del miocardio o ictus) (vedere paragrafo 4.4).
Sono usate le seguenti categorie per esprimere la frequenza delle reazioni avverse: molto comune (≥1/10); comune (≥1/100, <1/10); non comune (≥1/1.000, <1/100); raro (≥1/10.000, <1/1.000); molto raro (<1/10.000) e non nota (la frequenza non può essere definita sulla base dei dati disponibili).
Classificazione per sistemi e organi Frequenza Effetti indesiderati
Infezioni ed infestazioni Molto raro È stata descritta l’esacerbazione di infiammazioni infezione-correlate (ad es.
sviluppo di fascite necrotizzante) in coincidenza con l'uso sistemico di farmaci antinfiammatori non steroidei.
Questa è probabilmente associata al meccanismo d'azione dei farmaci antinfiammatori non steroidei.
Se i segni di un’infezione si verificano o peggiorano durante l'uso di Ibuprofene Aristo Pharma, si raccomanda al paziente di recarsi subito da un medico.
Deve essere valutato se vi sia un’indicazione per una terapia antinfettiva/antibiotica.
Durante il trattamento con ibuprofene sono stati osservati i sintomi di meningite asettica con rigidità del collo, cefalea, nausea, vomito, febbre od offuscamento dello stato di coscienza.
I pazienti con malattie autoimmuni (LES, malattia mista del tessuto connettivo) sembrano essere predisposti.
Patologie del sistema emolinfopoietico Molto raro Disordini ematopoietici (anemia, leucopenia, trombocitopenia, pancitopenia, agranulocitosi).
Eosinofilia.
Coagulopatia (alterazioni della coagulazione) Anemia aplastica Anemia emolitica Neutropenia I primi segni possono essere: febbre, mal di gola, ferite superficiali alla bocca, sintomi simil-influenzali, spossatezza grave, epistassie sanguinamento cutaneo.
In questi casi, il paziente deve essere istruito a sospendere immediatamente Ibuprofene Aristo Pharma, ad evitare l’automedicazione con medicinali analgesici e antipiretici e a consultare un medico.
L'emocromo deve essere controllato regolarmente nel trattamento a lungo termine.
Disturbi del sistema immunitario Non comune Reazioni di ipersensibilità con eruzione cutanea e prurito, nonché attacchi di asma (talvolta anche con calo di pressione sanguigna).
In questo caso il paziente deve essere istruito a interrompere l’assunzione di Ibuprofene Aristo Pharma e ad informare immediatamente il medico.
Molto raro Reazioni gravi generali di ipersensibilità.
Queste si possono presentare come edema facciale, gonfiore della lingua, gonfiore dell'interno della laringe con costrizione delle vie aeree, stress respiratorio, tachicardia, calo della pressione sanguigna fino a shock mortale.
Se si verifica uno di questi sintomi, che può accadere anche al primo utilizzo, è richiesta l'assistenza immediata di un medico.
Disturbi del metabolismo e della nutrizione Molto raro Ipoglicemia Iponatriemia
Disturbi psichiatrici Molto raro Reazioni psicotiche Allucinazioni Confusione Depressione Ansia
Patologie del sistema nervoso Comune Disturbi del sistema nervoso centrale quali cefalea, capogiri, insonnia, agitazione, irritabilità o stanchezza.
Non nota Parestesia Neurite ottica
Patologie dell’occhio Non comune Disturbi visivi.
In questo caso il paziente deve essere istruito a sospendere l’uso di ibuprofene e a informare immediatamente il medico.
Patologie dell'orecchio e del labirinto Raro Tinnito Perdita dell’udito
Patologie cardiache Molto raro Palpitazioni, insufficienza cardiaca, infarto miocardico.
Non nota Sindrome di Kounis
Patologie vascolari Molto raro Ipertensione Vasculite
Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche Molto raro Asma Dispnea Broncospasmo
Non nota Rinite
Patologie gastrointestinali Molto comune Disturbi gastrointestinali come pirosi, dolore addominale, nausea, vomito, flatulenza, problemi digestivi, diarrea, costipazione e lieve perdita di sangue a livello gastrointestinale che, in casi eccezionali, può causare anemia.
Comune Ulcere gastrointestinali, con potenziale emorragia e perforazione.
Stomatite ulcerosa, esacerbazione della colite e della malattia di Crohn (vedere paragrafo 4.4).
Non comune Gastrite
Molto raro Esofagite, pancreatite, formazione di stenosi intestinali simil-diaframma.
Il paziente deve essere istruito a sospendere il medicinale e a recarsi immediatamente da un medico se presenta un dolore relativamente grave alla parte superiore dell'addome o si verifica melena o ematemesi.
Patologie epatobiliari Molto raro Disfunzione epatica, danno epatico, soprattutto nella terapia a lungo termine, insufficienza epatica, epatite acuta, ittero.
Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo Molto raro Reazioni avverse cutanee gravi (SCAR) (incluse eritema multiforme, dermatite esfoliativa, sindrome di Stevens-Johnson e necrolisi epidermica tossica), in casi eccezionali possono manifestarsi gravi infezioni cutanee e complicanze ai tessuti molli nel corso di un’infezione di varicella (vedere anche "Infezioni e infestazioni"), alopecia, porpora, reazioni di fotosensibilità.
Non nota Reazioni da farmaco con eosinofilia e sintomi sistemici (sindrome DRESS), pustolosi esantematica acuta generalizzata (PEAG).
Patologie renali e urinarie Non comune Formazione di edemi, in particolare in pazienti con ipertensione arteriosa o compromissione renale, sindrome nefrosica, nefrite interstiziale che può essere accompagnata da compromissione renale acuta.
La funzione renale deve essere monitorata regolarmente.
Raro Danno al tessuto renale (necrosi papillare), concentrazioni elevate di acido urico nel sangue, concentrazioni elevate di urea nel sangue.
La funzione renale deve essere monitorata regolarmente.
Non nota Funzione renale compromessa.
Segnalazione delle reazioni avverse sospette La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l’autorizzazione del medicinale è importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale.
Agli operatori sanitari è richiesto di segnalare qualsiasi reazione avversa sospetta tramite il sistema nazionale di segnalazione all’indirizzo http://www.aifa.gov.it/content/segnalazioni-reazioni-avverse.

Gravidanza e allattamento

Gravidanza L’inibizione della sintesi delle prostaglandine può influenzare negativamente la gravidanza e/o lo sviluppo embrio-fetale.
Dati ottenuti da studi epidemiologici suggeriscono un aumento del rischio di aborto, e/o malformazione cardiaca e/o gastroschisi dopo l’uso di un inibitore della sintesi di prostaglandine durante il primo periodo di gravidanza.
Il rischio assoluto di malformazioni cardiovascolari aumentava da meno dell’1% fino a circa l’1,5%.
Si ritiene che il rischio aumenti con la dose e la durata della terapia.
Negli animali, la somministrazione di un inibitore della sintesi di prostaglandine ha mostrato di provocare un aumento della perdita di pre- e post-impianto e di mortalità embrio-fetale.
Inoltre, un aumento dell’incidenza di varie malformazioni, inclusa quella cardiovascolare, è stato segnalato in animali a cui erano stati somministrati inibitori di sintesi delle prostaglandine durante il periodo organogenetico.
Dalla ventesima settimana di gravidanza in poi, l'uso di Ibuprofene Aristo Pharma può causare oligoidramnios derivante da disfunzione renale fetale.
Ciò può verificarsi poco dopo l'inizio del trattamento ed è generalmente reversibile con l'interruzione.
Inoltre, ci sono state segnalazioni di costrizione del dotto arterioso dopo il trattamento nel secondo trimestre, la maggior parte delle quali si è risolta dopo l'interruzione del trattamento.
Perciò, durante il primo e il secondo trimestre di gravidanza, Ibuprofene Aristo Pharma non deve essere somministrato se non strettamente necessario.
Se Ibuprofene Aristo Pharma è usato da donne in procinto di concepimento o durante il primo e secondo trimestre di gravidanza, la dose e la durata del trattamento devono essere rispettivamente la più bassa e la più breve possibile.
Deve essere preso in considerazione Il monitoraggio prenatale per l'oligoidramnios e la costrizione del dotto arterioso dopo l'esposizione a Ibuprofene Aristo Pharma per diversi giorni dalla ventesima settimana gestazionale in poi.
Ibuprofene Aristo Pharma deve essere interrotto se si riscontrano oligoidramnios o costrizione del dotto arterioso.
Durante il terzo trimestre di gravidanza, tutti gli inibitori della sintesi delle prostaglandine possono esporre: - il feto a: o tossicità cardiopolmonare (costrizione/chiusura prematura del dotto arterioso e ipertensione polmonare); o disfunzione renale (vedere sopra); - la madre e il neonato, alla fine della gravidanza, a: o possibile prolungamento del tempo di sanguinamento, un effetto antiaggregante che può verificarsi anche a dosi molto basse; o inibizione delle contrazioni uterine risultante in travaglio ritardato o prolungato.
Di conseguenza, Ibuprofene Aristo Pharma è controindicato durante il terzo trimestre di gravidanza (vedere paragrafo 4.3).
Allattamento Solo piccole quantità di ibuprofene e dei suoi metaboliti passano nel latte materno.
Poiché ad oggi non sono noti effetti dannosi per i neonati, l'interruzione dell'allattamento con latte materno non è generalmente necessaria nel trattamento a breve termine con la dose raccomandata per febbre e dolore.
Se, tuttavia, viene prescritto un trattamento prolungato di dosi elevate, si deve valutare la possibilità di uno svezzamento precoce.
Fertilità L’uso di ibuprofene può compromettere la fertilità femminile e non è raccomandato nelle donne che tentano il concepimento.
Nelle donne che hanno difficoltà a concepire o che sono oggetto di indagine sull’infertilità, si deve considerare l’interruzione del trattamento con Ibuprofene Aristo Pharma.

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Non conservare a temperatura superiore ai 25 °C.

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Se dovesse manifestarsi un qualsiasi effetto indesiderato, compresi quelli non elencati in questo foglio, è doveroso rivolgersi al proprio medico, ad uno specialista e/o al farmacista. La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l’autorizzazione del medicinale è importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale. Gli effetti indesiderati possono essere segnalati direttamente tramite il sistema nazionale di segnalazione all'indirizzo www.agenziafarmaco.it/it/responsabili. Segnalando gli effetti indesiderati si può contribuire a fornire maggiori informazioni sulla sicurezza di questo medicinale.